Reggio vista da lontano: Giandomenico Mesto

altCi sono giocatori che, quando guardiamo il calcio che conta, fanno tornare in mente i tempi che furono e ciò che, adesso, sembra essere lontanissimo nel tempo ma non nei ricordi. Tanti, tantissimi, sono i calciatori che sono passati da Reggio e dalla Reggina e che, adesso, calcano ancora campi di gioco prestigiosi. I Campioni del Mondo del 2006 Pirlo e Perrotta, per esempio, ma anche i vari Amoruso, Vigiani, Barreto, Baronio, Corradi e tanti altri che ancora dicono la loro nel campionato di A. Tra di loro c’è certamente Domenico Mesto (nella foto), da qualche stagione pedina fondamentale nello scacchiere di Gasperini nella Genova rossoblu. Con lui abbiamo scambiato due chiacchiere all’interno della nostra rubrica “Reggio vista da lontano”. Ecco cosa ci ha detto. 

Ciao Giando, da lontano,quali sensazioni continua a darti Reggio, dopo averla vissuta intensamente con i suoi pregi ed i tanti problemi. Ti capita di esaltarla per i pregi e di aiutarla facendo capire, a chi non la conosce, la vera natura delle sue difficoltà? “Mi capita di difenderla spesso e volentieri,rimanendo altresì basito di come la gente possa giudicare le cose,le persone,una città in maniera negativa quasi per partito preso,solo perchè si trova nel profondo sud o per via di qualche negativa notizia appresa dal telegiornale!il mio ricordo è senza dubbio qualcosa di più grande,di più profondo testimoniato dal fatto che i miei migliori amici sono di Reggio oltre a quelle persone che mai smetterò di ringraziare per avermi accolto e cresciuto davvero come un figlio!” Mentre vivi ed operi in una grande città del nord ed in una società calcistica al top nazionale, senti ancora l’orgoglio di essere reggino adottivo, in sostanza restano ancora intensi i ricordi di Reggio? “I ricordi di Reggio calcisticamente parlando non potrebbero mai svanire visti i tanti anni trascorsi,non anni qualunque ma quelli adolescenziali,quelli della crescita,della formazione come uomo e calciatore non meno importanti di quelli poi trascorsi in serie A che mi hanno permesso, sempre lavorativamente parlando, di farmi conoscere a livello nazionale! Com’è ovvio che sia non sono state sempre rose e fiori ma tutto è indispensabile per crescere!” C’è un ricordo extra calcistico di Reggio che puoi raccontare? “I miei ricordi extra-calcistici sono davvero tanti, innumerevoli, sono i ricordi di un ragazzo come tanti che ha avuto la fortuna lontano da casa di sentirsi a casa.” I colori amaranto hanno ancora un posticino nel cuore di Mesto? “I colori amaranto avranno sempre la mia stima e la mia simpatia e mi auguro che possano raggiungere risultati sempre importanti!”
In questi giorni si parla tanto di giocatori di cuore e di attaccamento alla maglia amaranto, di leader all’interno dello spogliatoio, di abnegazione e sudore:  non so se si troveranno, di certo so che nella Reggina ce ne sono stati e Giandomenico Mesto lo dimostra ancora.

 

 

 

 

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Reggio Calabria: arresto di tre scafisti

I Carabinieri di Reggio Calabria hanno arrestato i tre scafisti che ieri nello specchio al largo di Riace hanno consentito lo sbarco di 122 clandestini di nazionalità, iraniana, irachena, curda ed afgana. I militari hanno raccolto le testimonianze dei clandestini e, durante la giornata di ieri, tra gli altri, hanno individuato i tre scafisti russi che avevano condotto la barca a vela  dalle coste della Turchia fino a Riace in Calabria. I tre: Koroschchenko Sergiy, nato in Ucraina il 13.11.1980; Marchenko Olexandr, nato in Ucraina l’8.01.1965 e Rishko Sergii, nato in Ucraina il 10.01975 dovranno rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed estorsione.

Infatti, in relazione all’estorsione va rappresentato che gli arrestati durante il “viaggio della speranza” hanno costantemente minacciato le persone imbarcate di gettarli in mare se non gli avessero dato ulteriori 50 euro a testa. Agli arrestati sono stati sequestrati: complessivi 3.000 euro circa in contanti ( banconote di vario taglio e di diverse divise); n. 1 macchina fotografica digitale; n. 2 navigatori satellitari portatili; n. 1 binocolo; n. 2 torce e vari appunti manoscritti. Tra i 122 clandestini 74 sono uomini 24 donne di cui due in stato interessante, ricoverate precauzionalmente presso l’ospedale di Locri  e 24 minori, tutti in buone condizioni generali.

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LiberaReggio.org al LUISS BarCamp09

I giovani reggini partecipano all'importante evento organizzato dalla Libera Università Internazionale degli Studi Sociali “Guido Carli”.

LiberaReggio.org, il magazine online dei giovani reggini, parteciperà al Luiss BarCamp in programma presso la sede dell'ateneo romano di viale Romania, 32, sabato 21 novembre dalle 9 della mattina fino alle 16 circa. “Velocità = spazio/tempo” il titolo della giornata suddivisa in 8 sotto-sezioni tematiche. Ad aprire l'evento ci penserà il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, mentre verrà chiuso da un intervento del filosofo Umberto Galimberti.

Un barcamp è una un-conference (conferenza informale) in cui chiunque voglia tenere un talk può iscriversi dichiarando il titolo dell'intervento ed eventuali introduzioni all'argomento. Il tempo a disposizione di ogni speaker si aggira intorno ai 5-10 minuti con un tempo equivalente dedicato agli interventi del pubblico che, dunque, partecipa attivamente alle discussioni portando così tra le aule di un'università la logica propria dei citizenmedia. Per ogni sezione tematica vengono designate delle aule nelle quali si succedono gli interventi in base ad un programma che viene esposto ed il pubblico si può spostare da un'aula all'altra in base all'interesse verso determinati interventi, piuttosto che altri. LiberaReggio.org parteciperà alla sezione 8, “Tra il linguaggio delle reti e le parole delle persone”, nell'ambito tematico riguardante il rapporto tra società e media 2.0, con un intervento dal titolo “Dall'informazione alla conversazione, l'esperienza di www.LiberaReggio.org. Durante il breve intervento, Alessio Neri, coordinatore del magazine online, cercherà di dimostrare come gli user generated content possono cambiare il linguaggio usato per veicolare informazioni basandosi sull'esperienza pratica e quotidiana di LiberaReggio.org. Insieme al suo coordinatore, saranno presenti al LuissBarCamp anche Teodora Malavenda e Nicola Casile, collaboratori del sito, che contribuiranno alla buona riuscita della giornata e a rendere completi i successivi resoconti che verranno pubblicati sul magazine. Nella stessa sessione interverranno imprenditori ed esperti dell'argomento di grande calibro come l'editore Castelvecchi Alberto e Pancini Marco, European Senior Policy Counsel Google. Non solo impresa ma anche ricerca e università. Infatti, prenderanno la parola anche Sebastiano Maffettone, preside della Facoltà di Scienze Politiche della Luiss e Pizzaleo Antonella Giulia dell'Istituto di Informatica e Telematica, CNR e Nexa, Politecnico di Torino. Ma ci saranno numerosi altri interventi di sicuro interesse e di indubbia qualità. Basta scorrere la lista degli iscritti presente sul sito dell'evento http://www.luissbarcamp.it.

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Calcio a 5: il punto

altVa tutto bene alla Licogest che dopo la vittoria a Reggio calabria sui cugini della Cadi (nella foto il brasiliano Bianco), vince la seconda gara consecutiva contro il Giovinazzo. Niente patemi quindi per la squadra di coach Molluso, oggi in tribuna per la squalifica rimediata nella gara precedente, che chiude la prima frazione di gioco in vantaggio di un gol grazie alla rete realizzata da Tullio. Nel secondo tempo partono bene gli ospiti che raggiungono il pareggio grazie allla realizzazione di Esteller. Memore di quanto successo qualche settimana fa, quando la Licogest prese quattro reti in 35 secondi, il tecnico “vibonese”, sprona i ragazzi che si riportano nuovamente in vantaggio con Alemao e servono il tris con Jener.

Tutti contenti a fine gara per i sei punti conquistati in due partite. Non può festeggiare invece la Cadi che imbatte sulla seconda sconfiita in quindici giorni. A mettere sotto i reggini ci penSa la capolista Modugno che passa in vantaggio al 2′ minuto con Texeira. La Cadi reagisce e arriva il pareggio al 12′ minuto con Juninho e pochi munuti dopo si porta in vantaggio con una rete del solito Marcianò. Il vantaggio reggino dura poco, infatti il Modugno raggiunge il pareggio con il secondo gol di Texeira che batte un incolpevole Lo Gatto. Mentre la prima frazione si avvia verso la fine, Zanchin gela la Cadi e riporta i padroni di casa in vantaggio. Nella ripresa partono forti i calabresi che raggiungono il pareggio con Durante, ma appena un minuto dopo la squadra di coach Emo capitola di nuovo, l’autore della rete è Zanchetta. Sul risultato di 4 a 3 per i padroni di casa succede quello che non ti aspetti: dopo aver subito un fallo che l’arbitro non reputa tale, viene ammonito Durante reo di aver simulato e viene espulso per doppia ammonizione. Dopo questo episodio, i reggini perdono la concentrazione e la capolista dilaga andando a segno con Smith, autogol di Marcianò, ancora Zanchin e Texeira che firma la sua tripletta. A fine gara, siamo stati contattati dal direttore sportivo della Cadi Mimmo Tripepi che denuncia una direzione di gara a dir poco scandalosa da parte del primo arbitro e aggiunge che è stata una partita pilotata, diretta in malafede dal primo all’ultimo minuto.

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Reggina: lo Iaconi-pensiero ad ampio raggio (parte IV^)

Lei ha dichiarato che c’è un gap da colmare. A cosa si riferiva? Alla forma fisica, al gioco o alla condizione mentale della squadra? “Un po’ a tutto. Alla condizione fisica perché a certe intensità facciamo un po’ di fatica. Al gioco perché non abbiamo la continuità necessaria per tutto l’intero arco della partita. Alla condizione mentale perché in questo momento non è dei migliori quindi c’è da lavorare tanto.” Pensa che i suoi ragazzi siano disposti ad aiutarla al 100%? “Si! Si aiutano loro, mica aiutano me.” Non crede che con il senno di poi ed i risultati di ieri (il Crotone vincente a Modena, n.d.r.) sia stato un grave errore rinviare la gara con il Sassuolo. Adesso troveremo il Crotone con il morale alle stelle per le tre vittorie consecutive. “Si, però noi avevamo grossi problemi. A prescindere dai nazionali (Barillà e Carmona, n.d.r.), ci mancavano 5/6 giocatori per infortuni vari. Se non ci fossero stati molti infortuni avrei preferito giocare.” 

Il fatto che siamo abituati a lottare per non retrocedere può essere un’arma in più per noi o i giocatori possono subirne gli effetti e le conseguenze? “A prescindere dall’obiettivo finale qui c’è da fare solo una cosa: mettersi il coltello tra i denti e scendere in campo e lottare.” La preoccupa di più la posizione in classifica, anche se siamo a 15 punti dalla prima, o la condizione mentale della squadra? Sta lavorando più sulla tattica o sulla testa dei giocatori? “E’ conseguenza l’una dell’altra. In questo momento secondo me è più importante l’aspetto psicologico dei ragazzi. Diciamo che la classifica si migliora a patto che si migliori la condizione psicologica della squadra. Credo che non dobbiamo guardare la classifica, dobbiamo giocare queste 6 partite e poi darle uno sguardo alla vigilia di Natale.” In linea di massima, lei propende per avere un undici fisso al quale dare fiducia e puntare su quello o preferisce variare. In sostanza, al momento ha un undici che ritiene titolare a tutti gli effetti? “No, però ho sicuramente ho dei giocatori che mi danno più certezze di altri. Purtroppo non sono 11.” La sua gestione amaranto sino al momento consiste in tre partite per una delle quali, la migliore forse per quanto si era riusciti ad esprimere, aveva fatto a malapena in tempo a tenere un paio di allenamenti. Con la sconfitta di Empoli abbiamo toccato il punto più basso, classifica alla mano, dei nostri ultimi dieci anni ma, soprattutto, gioco, impegno e dedizione alla causa da parte del gruppo continuano a latitare esattamente come durante la gestione di chi l’ha preceduta. Immaginando ed augurandoci che anche lei non si riconosca in quanto fatto vedere dalla squadra finora, ritiene che la partita di Crotone sarà sufficiente a tracciare un primo consuntivo della sua esperienza in amaranto e, se no, quante altre partite occorre aspettare per vedere la sua Reggina? “Credo che, seppur in piccole porzioni, qualcosa si sia già visto per quanto riguarda il mio modo di vedere il calcio. Non certo in maniera totale e precisa per come intendo le cose, ma in alcune porzioni di partite sono stato contento di come ha giocato la mia squadra. Purtroppo non abbiamo avuto la continuità necessaria, non abbiamo avuto la prontezza di vincere a Lecce dove avremmo potuto già dare una svolta al nostro campionato, siamo ricaduti in questa sorta di torpore post-goal subito. Giustamente mi vengono imputate delle responsabilità che io ho e mi assumo. Io conto di essere all’altezza della situazione di far crescere questa squadra tanto da venir fuori innanzitutto da questa bruttissima situazione di classifica nel più breve tempo possibile.” Dopo aver tastato il polso a questo gruppo, ritiene che i problemi che lei ha rilevato sono più gravi di quelli previsti? E’ verosimile pensare che lei cercherà di limitare i danni sino a gennaio in attesa di rinforzi? Insomma, è più fiducioso di tre settimane addietro o più preoccupato? E qui un’altra risposta su cui occorrerebbe meditare a fondo essendo meritevole di maggiore attenzione ed approfondimento. “NO, IO SONO SEMPRE FIDUCIOSO PERO’ PENSAVO CHE I PROBLEMI FOSSERO MINORI DI QUELLI CHE EFFETTIVAMENTE CI SONO IN QUESTA SQUADRA. Questo è mister Iaconi. Dopo la tanta ipocrisia e falsità imperante nell’universo pallonaro, finalmente uno che non nasconde, non omette, non si nega e dice le cose come stanno. Era davvero così difficile farlo prima?

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Reggina: lo Iaconi-pensiero ad ampio raggio (parte III^)

Ha mai pensato a Barillà dietro le punte come sta giocando adesso Pagano? “E’ una soluzione. Barillà è un giocatore che tengo molto in considerazione anche se è un po’ penalizzato sia da questo modulo che dal 4-4-2 precedente. Mi dispiace molto perché è un ragazzo interessante, che ha tanta volontà di far bene e che è un patrimonio della Reggina Calcio. Credo che il 3-5-2 sia il suo modulo ideale.” Arriva in trasmissione anche un accorato e denso di significato appello da parte degli Ultras 1914. Caro mister, siamo stanchi delle parole. Facciamo km ogni settimana e lavoriamo tutti i giorni per portare avanti la nostra fede e l’onore della nostra Città. Presto arriveranno altre diffide che tenteranno di allontanarci dalla nostra passione ma niente e nessuno ci fermerà. Non vogliamo più alibi, vogliamo vedere i giocatori “buttare il sangue” sul campo. A Crotone pretendiamo la vittoria. Non permetteremo più a questi giocatori di disonorare la nostra maglia e la nostra Città.

Il mister, prima di iniziare la trasmissione, faceva riferimento all’ambiente sottolineando come, nonostante questo periodo di difficoltà, avesse trovato comunque un grandissimo ambiente. "Si, perché sono rimasto favorevolmente impressionato. Perché la Reggina è partita per vincere il campionato, non è che possiamo nasconderlo, ed ora è in una situazione in cui magari, pur potendosi aspettare che non andasse bene, la si poteva immaginare a metà classifica e non certo in zona retrocessione com’è. L’ambiente non vede l’ora che la squadra dia una svolta. L’ho notato anche durante la partita con la Salernitana dopo quel primo tempo non giocato bene. Appena, però, la squadra ha iniziato a giocare la gente si è svegliata e ci ha dato una mano.” Diciamo che il pubblico è in stand-by ma non li fate aspettare molto. “No, già hanno aspettato tanto.” Come giudica la condizione fisica generale della squadra? “Non consona al mio modo di interpretare il calcio.” Quanto tempo ci vuole affinché raggiunga la condizione che lei desidera? “Pian piano ci arriviamo.” Mister, partiamo da un dato di fatto incontrovertibile. E’ certo che una squadra decida le sorti in primis di voi allenatori. Di conseguenza decide anche le sorti di una Società dal suo punto di vista sportivo. Le chiedo se, allenatori e Società, debbano essere sempre considerati come “ostaggi” di un nugolo di uomini che, se accade questo, evidentemente hanno qualcosa da lamentare non applicandosi. Non so se è chiaro, ma la mia domanda tende inequivocabilmente a manifestare la mia convinzione che siano sempre e comunque i giocatori i responsabili di alcune situazioni. “Siamo tutti responsabili, ognuno per le proprie competenze”. Questo per essere buonisti, ma sa bene che non è così. “Per come la penso io ritengo che un allenatore non debba mai essere “ostaggio” della sua squadra ed una Società men che meno.” Ma di fatto quando i risultati non arrivano il primo a perdere il posto è l’allenatore. “Diciamo che molte Società hanno permesso questo stato di fatto. Secondo me bisogna invertire questa tendenza ma non è il caso della Reggina però.” Se dovesse essere come appena chiesto, si potrebbe attingere ai giovani e togliere di mezzo chi crea malumori? “Noi abbiamo 6/7 giovani di alto livello che altro non sono che il prodotto di tutto il settore giovanile. Sono dei giovani interessanti. Sono dei giovani che a tutti gli effetti fanno parte della rosa. Pensa che Cassano debba riposare un po’? “Cassano è un buon portiere. Ha avuto delle difficoltà nel periodo iniziale. Ha delle responsabilità su qualche goal subito, però devo dire che, pur partendo un po’ insicuro sotto la mia gestione, piano piano si sta riprendendo. E’ un portiere particolare che ama stare in porta, che esce poco, che non fa una grande copertura dell’area ma le sue caratteristiche sono altre. Diciamo che in queste tre partite sta andando bene.” Perché non punta di più su Missiroli che, per caratteristiche, pare avvantaggiato sugli altri nel superare l’uomo? “Missiroli fa parte di quei giovani sui quali si può contare ed è un giocatore importante per la nostra squadra.” A proposito di Missiroli, qual è secondo lei la collocazione ideale di questo ragazzo? “Secondo me il ruolo ideale è quello da terza punta interpretato adesso da Pagano e da Brienza. L’anno scorso a Treviso giocava da esterno in un 4-4-2 che è un ruolo in cui può anche giocare con spiccate caratteristiche offensive. E’ un giocatore che deve migliorare in alcuni particolari come coprire meglio la palla in certe zone del campo, giocare in maniera semplice, però è un giocatore che ha qualità ed a me piace molto.” Dicevamo prima che alla Reggina è venuto a mancare l’apporto di tutti quei giocatori che avrebbero dovuto fare la differenza, quelli con il maggior tasso tecnico e con il maggior bagaglio di esperienza. Mi chiedo, atteso che vediamo su moltissimi campi di A tantissimi giocatori che dopo l’esperienza reggina hanno spiccato il volo verso carriere eccezionali, che meccanismo possa scattare in un giocatore che invece arriva a Reggio e che dovrebbe dare ancora il 110% quando, invece, lo vediamo subire il processo inverso rispetto a chi è giunto qui in cerca di riscatto e ricco di motivazioni personali e professionali, ritrovandosi quindi senza stimoli, senza grinta, senza gambe e senza testa. Mi creda mister, magari con lei si allenano tutti alla perfezione, ma le garantisco che spesso sono stati inguardabili. “E’ normale che dai giocatori che hai nominato (Brienza, Buscè, Volpi, Bonazzoli, n.d.r.), che quando sono arrivati hanno fatto si che la Reggina venisse data per quasi certa vincitrice del campionato, giocatori cosiddetti “guida”, ci si aspetti di più rispetto a tutti gli altri soprattutto dal profilo morale, comportamentale e da esempio. Io posso esprimermi per quello che ho visto da quando sono arrivato e posso dire che tutti si stanno comportando bene. Non so se prima è successo qualcosa di diverso, non credo comunque perché è gente molto professionale, è gente che sente il peso delle responsabilità perché sanno di essere “più colpevoli” rispetto ad un ragazzo giovane.” ”Ha parlato di “guida”, le chiedo se c’è un leader in questa squadra. Uno, per intenderci, che sappia e riesca a spronare i suoi compagni ed a determinarli in certe situazioni. “Questa è una delle problematiche cha abbiamo.” Quindi non c’è! Non pensa che giocare “a specchio” (riproponendo lo stesso modulo degli avversari, n.d.r.) possa essere una soluzione? “Credo che giocare “a specchio” spesso conviene.” Nel caso di sconfitta a Crotone si sente a rischio esonero? “Noi siamo sempre a rischio esonero, nel senso che noi allenatori programmi a lunga scadenza non ne facciamo mai. Purtroppo in queste prime tre partite ne ho perse due quindi ci sta!.” A Crotone dobbiamo imporre dal primo minuto la nostra superiorità di squadra esperta ed impaurire gli avversari altrimenti, se la mettiamo sull’agonismo e sulla corsa, ne usciremo sconfitti. Che ne pensa? Piccola postilla prima della risposta. Nel corso della lunga intervista ci sono state almeno due risposte del tecnico su cui riteniamo si debba aprire un capitolo a parte. La prima delle due è questa. “SONO D’ACCORDO. ALLA FINE LA QUALITA’ VIENE SEMPRE FUORI E FA LA DIFFERENZA MA, DETTO TRA NOI, IN QUESTO MOMENTO, NOI ABBIAMO TUTTA QUESTA QUALITA’?

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Reggina: lo Iaconi-pensiero ad ampio raggio (parte II^)

Andato via Novellino con il quale si era segnato poco e subito molto, lei ha cambiato immediatamente modulo. Con i tre difensori pensa che questo possa far guadagnare la squadra in compattezza. Non intendo dire cambiando il  reparto in se stesso, ma più generalmente in fase difensiva perché sappiamo benissimo che se non c’è un centrocampo che fa filtro diventa difficilissimo per i tre difensori ed anche i più forti del mondo andrebbero in sofferenza. Questo modulo può dare una giusta copertura, un giusto equilibrio? Si può raggiungere questo equilibrio, alla base del successo, con due mezze punte come Pagano e Brienza che, all’occorrenza aiutano il centrocampo, e con i centrocampisti Morosini e Carmona che hanno nelle loro corde la predisposizione all’interdizione e Morosini anche alla proposizione?

“Premesso che tutti i moduli adottati o adottabili hanno pregi e difetti, è naturale che l’obiettivo di ogni modulo è quello di raggiungere l’equilibrio. Io ho scelto questo modulo (il 3-4-3, n.d.r.) perché c’era bisogno di cambiare qualcosa. C’era bisogno, per tornare un attimo al discorso della fiducia e dell’autostima, di dare qualche certezza in più ai ragazzi. Ho cominciato dalla difesa perché mi è parso di capire che i ragazzi si sentissero più sicuri con una difesa “a tre”. Tutto il resto è stata una conseguenza dello studio delle caratteristiche dei miei giocatori cercando di mettere quelli più importanti nelle condizioni di poter rendere. Fino a questo momento, a sprazzi, abbiamo fatto bene. Non molto bene, ma bene. Però ci manca la continuità e questo è un obiettivo da perseguire e da raggiungere nel più breve tempo possibile perché solo la continuità ci può dare risultati. La continuità tattica all’interno della stessa partita.” Quindi prima di tutto una difesa che sia registrata e che possa sostenere il peso degli attacchi avversari? “Si, una difesa che dev’essere solida. Noi abbiamo preso molti goals per prodezze degli attaccanti avversari, ma anche certamente per l’aver commesso degli errori. Il secondo goal ad Empoli, la doppietta di Baclet a Lecce, il goal di Jadid con la Salernitana sono tutte prodezze subite. Lo dico sempre ai ragazzi, abbiamo un atteggiamento con cui ci tiriamo addosso la sfiga.” Ma ad Empoli abbiamo messo sotto una squadra comunque forte. “Si, ma non siamo passati in vantaggio in quei 20/25 minuti in cui abbiamo avuto una sola possibilità sbagliandola con Pagano. Avremmo potuto averne molte di più perché, secondo me, in quei minuti abbiamo dominato meritando di passare in vantaggio.” In linea di massima ognuno di voi allenatori ha un modulo prediletto, ne accennava prima. Crede che dev’essere l’allenatore ad adeguarsi ai giocatori che ha, atteso che penso non esista allenatore al mondo capace di dare una “lista della spesa” al proprio presidente ed avere poi esauditi tutti i suoi desideri, oppure è proprio necessario, ostinatamente, ostentatamente, esageratamente riproporre il proprio modulo ideale non tenendo conto che, per esempio, ci possano essere dei giocatori che per caratteristiche, per attitudine, non sono in grado di attuare con gli effetti desiderati quel determinato modulo? “Ognuno di noi ha il suo modulo preferito, se abbiamo la possibilità di costruirci la squadra partendo dal modulo si fa la squadra stessa. Però questo (essere esauditi in ogni richiesta) non accade quasi mai, soprattutto quando si subentra in corsa come è successo a me e si prende in carico una squadra costruita da e per altri. Di norma, quindi, avviene il contrario. Si valutano le caratteristiche dei giocatori e su di esse si fa il modulo.” Quindi l’allenatore si adegua ai giocatori che ha a disposizione? “Si, io si! Nella mia carriera ho giocato con quasi tutti i moduli.” La domanda non era affatto casuale. Novellino, infatti, ai suoi tempi, si era fissato con il 4-4-2 tanto da schierare dieci formazioni diverse nelle dieci giornate di campionato disputate, tanto da snaturare Buscè proponendolo come terzino destro (o, se preferite, esterno destro nella difesa “a quattro”) invece che ala (o esterno destro di centrocampo), tanto da inventarsi Cascione centrale difensivo togliendolo dal suo ruolo naturale di centrocampista ed incontrista ed altro ancora. Atteso che troppo spesso è “mancato” il difensore centrale, anche in virtù di una sorta di protezione per il portiere, ha pensato magari a Lanzaro centrale visto che in serie A ha marcato Ibrahimovic, Trezeguet e tanti altri del loro calibro? “Noi abbiamo fatto delle scelte tattiche per la gara di Empoli e probabilmente quando incontreremo squadre che giocano con una mezza punta per quel ruolo la scelta sarà sempre su un centrale-centrocampista. Ad Empoli c’era Vannucchi e secondo me andava limitato in un certo modo con l’uscita di un difensore da dietro per non abbassarci troppo. Probabilmente con il Crotone, anche se con un modulo diverso rispetto all’Empoli, avremo ancora la presenza di una mezza punta ed è naturale che noi dobbiamo anche studiare le caratteristiche dell’avversario.” Sabato ci sarà Volpi? C’è, insomma, la volontà del giocatore di recuperare il terreno perduto? (E’ notorio che il giocatore non sia stato neppure convocato nelle ultime partite per via, si dice, di un suo scarso momento di forma. Pare, invece, che i rapporti che lo legavano all’ex Novellino siano la vera causa di questo suo “calo” e che la Reggina sia vicina o alla rescissione del contratto più o meno consensualmente o all’immediata cessione alla riapertura del calcio mercato di gennaio, n.d.r.). “Abbiamo davanti quasi una settimana di allenamento e vedremo poi cosa succederà quando andremo a diramare le convocazioni per Crotone. Comunque si, Volpi si sta allenando regolarmente e non si sono problemi.” E qui, per la prima volta in tutta l’intervista, Iaconi si “veste” da Pinocchio un po’ per il quieto vivere ed un po’ per scelta societaria-aziendale! Alla luce dei risultati ottenuti, del “non gioco espresso” e della classifica impietosa, reputa giustificata la preoccupazione dei tifosi di dover fare la fine di Avellino, Catanzaro e Como che, dopo anni di massima serie, adesso sono relegati nelle serie minori o, addirittura, sono scomparsi del tutto? “Credo che siano situazioni completamente diverse le une dalle altre perché alle spalle della Reggina c’è una Società vera, una Società che fa calcio veramente, che ha un’organizzazione di alto livello e che ha il lavoro di tanta gente mirata a fare calcio. Poi, la singola annata può essere negativa com’è stato l’anno scorso. La salvezza dev’essere un discorso, non dico scontato perché nel calcio non si può essere sicuri di niente, ma dal cui discorso dobbiamo allontanarci nel più breve tempo possibile.

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Reggina: lo Iaconi-pensiero ad ampio raggio (parte I^)

Troppo ghiotta l’occasione ieri sera, fornitaci da “La Tribuna del Lunedì” condotta dall’amico e collega Michele Favano, per lasciarci sfuggire, non cogliendo, ogni dettaglio dello “Iaconi pensiero” circa le vicende – più vicissitudini, a dire il vero – della Reggina in questo assai poco lusinghiero campionato di B. Ospiti entrambi della seguitissima trasmissione, non potevamo non prendere nota e riportarvi ciò che pubblicamente ha dichiarato il tecnico amaranto. Moltissime le domande alternatesi tra i presenti in studio e chi in studio non c’era ma ha ugualmente interagito attraverso un noto sito frequentato dalla tifoseria amaranto e/o l’invio di domande tramite sms. Un’ora e mezza di “botta e risposta” in cui il tecnico non si è mai defilato se non quando, ovviamente, è stato chiesto qualcosa a riguardo del calcio mercato. Un tecnico, Ivo Iaconi, che secondo chi scrive incarna poco lo stereotipo dell’allenatore di calcio del terzo millennio. Umile, sincero da “pane al pane e vino al vino”, forse anche grezzo nelle risposte, ma che si rende simpatico ai più non manifestando saccenza, prosopopea né tantomeno presunzione. Ecco, in pillole, chi è Iaconi: un uomo, professionalmente parlando, avvezzo alla schiettezza ed alla semplicità nell’esposizione delle proprie idee.

Tre partite sotto la sua guida, un lieve miglioramento rispetto al passato ma la classifica parla chiaro: siamo terz’ultimi e la classifica comincia a farsi davvero preoccupante. “Sicuramente! Siamo in una posizione di classifica difficile. Abbiamo un ruolino di marcia, considerando l’andamento della Reggina dall’inizio del torneo, assolutamente negativo ed assolutamente impensabile alla vigilia perché questa squadra, seppur magari non competitiva al massimo livello, sicuramente non è una squadra che deve e può stare in zona retrocessione. Ci sono delle problematiche che vanno risolte in fretta perché non è che abbiamo molto tempo per farlo. Purtroppo in queste ultime tre partite sotto la mia guida abbiamo fallito dei risultati alla nostra portata. Credo che il più importante sarebbe stato quello di Lecce perché avrebbe rappresentato una svolta mentale subito, qualora fosse arrivata la vittoria contro una squadra che adesso è prima in classifica. Meritandola anche, per dirla tutta. Purtroppo non è stato così e quindi non abbiamo palesato miglioramenti mentali (o comunque solo in una parte si sono intravisti) tali da portarci a conquistare una serie di risultati utili che è ciò che ci occorre per venire fuori innanzitutto da questa situazione di classifica”. Mister, andiamo al nocciolo di tutta la questione. Il suo predecessore, subito dopo le tre sberle rifilateci dall’Ancona in casa, alla sua ultima conferenza post-partita al Granillo (poi la Reggina giocò e perse a Torino ed immediatamente Novellino fu esonerato), dichiarò che aveva necessità, per far vedere il suo gioco ed ottenere risultati, di “gente con le palle”. Giacché il problema appare ancora questo, di essere in presenza cioè di una squadra priva di attributi e di non essere un gruppo, da questo punto di vista come sta messa la Reggina con lei alla guida tecnica?  “Secondo me non ha ancora superato completamente lo shock del cambio di allenatore. E’ una squadra che sente il peso delle responsabilità ma questa è una cosa alla quale bisogna abituarsi”. Dovrebbe essere uno stimolo l’avere delle responsabilità, no? “Esatto. Nel calcio ci sono momenti belli e momenti meno belli, ma la capacità di un professionista è quella di saper essere presente proprio nei momenti difficili. E’ su questo che stiamo lavorando molto, cercando di accrescere in loro la fiducia nei propri mezzi perché secondo me, torno ancora a ripetere, questa è una buona squadra che può dare molto di più di quello che sta dando. Questo credo che sia il dato di fatto più clamoroso. Molti giocatori, anche tra i più importanti, quelli con un curriculum maggiore rispetto agli altri, sono quelli da cui ci si aspettava di più e che finora hanno deluso. Però noi contiamo di invertire questa tendenza. Non parliamo di calcio mercato, adesso e fino a Natale c’è una serie di partite da cui dobbiamo tirare fuori il meglio da ognuno di loro. Deve essere questo uno stimolo tale quantomeno per tirarsi fuori dalla zona retrocessione. Dobbiamo un po’ imitare quello che è stato il cammino del Crotone dando una svolta al nostro campionato cercando una serie di vittorie, meglio, o comunque una striscia di risultati utili consecutivi.” Numeri alla mano, 12 goals fatti e 21 subiti (sebbene con lei alla guida il dato si è assestato sui 5 fatti e 6 subiti), prendiamo atto che la Reggina quando va in svantaggio crolla completamente invece che controbattere con orgoglio. “I numeri ci danno torto, certamente, ed il fatto che i “miei” numeri siano leggermente migliori non vuol dire nulla. Credo che prendiamo troppi goals ed abbiamo realizzato molto meno di quello che avremmo invece potuto visto che, comunque, abbiamo creato molto in queste partite denotando chiare difficoltà dentro l’area avversaria. In sostanza, arriviamo con pochi uomini nell’area avversaria ma queste sono cose che io conto di migliorare. La cosa che mi preoccupa di più, invece, è che nelle partite come quella di Lecce ad esempio, quando siamo passati in vantaggio, abbiamo sempre smesso di giocare permettendo così all’altra squadra di riprendere il pallino del gioco. E’ successo in parte anche ad Empoli pur non essendo passati in vantaggio (e lo meritavamo) ma, comunque, avendo messo ugualmente sotto la squadra di casa. Pagano ha sciupato un’occasione ma abbiamo portato 8/9 palle all’interno della loro area senza, però, trovare i nostri attaccanti essendo carenti in fase conclusiva. Poi loro hanno segnato e questo ci ha sfaldati e nel secondo tempo non siamo stati più gli stessi. E’ su questi cali psicologici, mentali, dovuti agli episodi durante le partite che dobbiamo lavorare. A me sembra anche un po’ assurdo che giocatori di un certo livello, come quelli che ha la Reggina, abbiano queste remore a reagire dopo aver subito un goal.” Da casa giungono domande sul calcio mercato o su particolari giocatori svincolati e, quindi, “pronti subito” (per esempio vecchie conoscenze come Vargas o come, nelle trasmissioni precedenti, anche Franceschini e Stovini). Il mister tiene fede alla sua premessa e non risponde coerentemente anche perché, in questo momento, assai poco servirebbe e concordiamo con lui. Quali sono le lacune in orgoanico? E’ possibile fare un campionato di B con soli 4 attaccanti e per giunta pieni di problemi del passato ed avari in zona gol? "Credo che avere 4 attaccanti in rosa, soprattutto pensando al modulo di gioco che praticava il mio predecessore sia il numero giusto. Anzi, sono attaccanti anche completi e che si integrano bene tra di loro. Forse, invece, per il mio modo di giocare ne occorrerà un altro.” La considerazione forse andava fatta sulla bontà e la qualità di questi uomini che si è rivelata meno importante rispetto a quello che ci si aspettava. L’idea dei 4 attaccanti, Cacia, Brienza, Bonazzoli ed Alessio Viola, nelle migliori condizioni poteva essere la condizione ideale che, purtroppo, ad oggi non lo è. La squadra manca di autostima, peraltro apparentemente ingiustificabile visti i componenti della rosa. Come intende lavorare per far acquisire alla squadra più consapevolezza nei propri mezzi? “Bisogna lavorare innanzitutto. Ho riscontrato questo problema molto spesso dovuti anche a problemi fisici che alcuni dei ragazzi hanno avuto nel passato facendo si che questa insicurezza risultasse fisiologica. Occorre un po’ di tempo ma è naturale che bisogna lavorare molto sotto il profilo mentale perché l’autostima e la fiducia in se stessi è fondamentale.” Da quando è andato via Mazzarri non si è più vista la Reggina correre. Anche in Prima Divisione le squadra vanno a 1000, noi sempre lenti, prevedibili ed impacciati. Crede sia frutto di una cattiva preparazione atletica e, se è così, si sta ponendo rimedio? “A me non piace parlare di chi mi ha preceduto. Posso dire solo una cosa. Per come giocano le mie squadre, per come intendo io il calcio, avrei preferito una squadra che giocasse in maniera certamente più intensa sotto il profilo del ritmo.” Continua l’uno contro tutti, “contro” si fa per dire.

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Reggina: il Crotone esempio da seguire

altIl prossimo avversario della Reggina, il Crotone, rappresenta in buona parte, come esempio, quello che dalle nostre parti si auspica ormai da tempo. E cioè che riuscire ad infilare una serie di vittorie consecutive, in questo caso tre, può di fatto ribaltare anche una situazione di classifica precedentemente precaria. E’ chiaro, la squadra guidata da Lerda non ha risolto tutti i suoi problemi o può mai pensare di essere uscita definitivamente dai bassifondi della graduatoria, ma di sicuro ha dato un principio di svolta ad una stagione che sembrava già compromessa dopo poche giornate.

Dalle nostre parti si attende con fiducia che questo possa avvenire al più presto, anche se ad oggi, per i tanti problemi che accompagnano la squadra, non pare vi siano i presupposti per cambiare registro. Eppure a volte basta un piccolo episodio favorevole, quella scintilla che innesca un particolare meccanismo anche psicologico che sovverte quanto di negativo si è fatto fino a quel momento. La sfida di sabato prossimo è considerata di quelle senza appello, nessun alibi per i calciatori, lo stesso tecnico che a questo punto ha avuto tempo a sufficienza per conoscere dettagliatamente tutti i suoi uomini e quella ormai tanto discussa condizione atletica che, dopo l’ennesima sosta, dovrebbe finalmente essere quantomeno accettabile. Fuori gli attributi, lo si chiede in modo particolare a tutti quei giocatori di maggiore esperienza, dovranno essere loro in questo momento di grande difficoltà a trascinare il gruppo e motivarlo alla reazione. Lanzaro, Valdez, Carmona, Bonazzoli, Buscè, Brienza (nella foto), è arrivata l’ora di dare risposte concrete sul campo, bando alle chiacchiere, adesso servono i fatti. La Reggina rischia il tracollo in caso di ennesima sconfitta e questo non può e non deve accadere per nessuna ragione. La società in questi giorni è stata molto vicina alla squadra, incitamento, stimoli e la giusta pressione per provare a venire fuori da questa assurda situazione. Ognuno faccia la propria parte, ma sappiamo bene che quella predominante spetta ai calciatori. Sabato pomeriggio pretendiamo un segnale forte.

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Reggio Calabria: arresti per sequestro di persona

Ieri la centrale operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri all’ora di pranzo ha ricevuto una anomala richiesta di aiuto. Dall’altro capo del telefono c’era una donna di chiara origine straniera che in preda alla disperazione chiedeva di essere liberata, fornendo l’indirizzo dell’abitazione dove, a suo dire era, stata sequestrata. Immediatamente i Carabinieri della Stazione di Cataforio si portavano sul posto e, nell’abitato di San Salvatore, senza difficoltà individuavano l’abitazione da dove proveniva il pianto disperato di una donna che chiedeva di essere liberata.

I Carabinieri hanno cercato in tutto i modi di aprire le porte ma queste, sbarrate ed in ferro, non davano alcun cenno di cedimento. I momenti di maggior panico si sono avuti quando la donna, H.J.E. polacca di anni 49, dopo essere riuscita ad aprire una finestra situata a diversi metri dal suolo, minacciava di gettarsi nel vuoto pur di riuscire a fuggire da quell’abitazione che, ormai da più di un giorno, era divenuta la sua prigione. Solo l’intervento dei militari riusciva a farla desistere dal suo intento. Trovata nelle vicinanze una lunga scala i Carabinieri sono riusciti, non senza difficoltà, a condurla in salvo. Vistasi liberata ed ormai al sicuro, la “prigioniera”ha raccontato loro il suo incubo. La donna, il giorno prima, era stata invitata assieme al suo compagno trentanovenne Marzynsky Grzegorz Ryszard (nella foto), a casa di tale Stepnowska Krystyna di anni 41 (nella foto) che nella comunità polacca di Reggio svolge il ruolo di intermediaria nel trovare lavoro ai propri connazionali, con la scusa di una interessante proposta occupazionale. In realtà, l’invito e la falsa proposta di lavoro facevano parte del piano congegnato dalla Stepnowska e dal Marzynski – che da un po’ si frequentavano all’insaputa della malcapitata – per rapinarla di un prezioso anello, venderlo e con il ricavato godersi insieme un bel weekend a scapito della H.J.E. che, obbligata a stare in silenzio, veniva segregata in quella casa . La polacca prima di richiedere l’intervento dei Carabinieri aveva cercato in tutti i  modi di convincere i suoi aguzzini a lasciarla libera promettendogli anche di non denunciare il reato. I due, tuttavia,  non curandosi della sua disperazione la rinchiudevano nell’appartamento e scappavano via insieme. I Carabinieri, dopo le dichiarazioni della donna, effettuata una serie di controlli nella zona di Mosorrofa, nei luoghi abitualmente frequentati da cittadini polacchi, grazie anche alla descrizione fornita, sono riusciti a rintracciare  due fuggitivi mentre si trovavano ancora nel letto a dormire insieme. La Stepnowska e il Marzynski venivano tratti in arresto per il reato di rapina e sequestro di persona e tradotti in carcere così come disposto dal P.M. Danilo Riva.

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Cosoleto: arresto per violazioni prescrizioni obblighi di sorveglianza

Alle prime luci odierne i Carabinieri hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Carzo Antonio per ripetute violazioni delle prescrizioni imposte dalla Misura di Prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza cui era sottoposto dal novembre del 2008, allorquando veniva scarcerato dopo una lunga detenzione. I Carabinieri sin da subito, hanno avviato un capillare e stringente monitoraggio delle condotte tenute dal Carzo in relazione ai vincoli cui era sottoposto, registrando una miriade di violazioni alle prescrizioni imposte dal Tribunale di Reggio Calabria – sezione Misure di Prevenzione.

Si tratta delle frequentazioni con pregiudicati la cui abitualità è stata ritenuta dal GIP indice di particolare gravità, insieme alla infrazioni di altre prescrizioni tra cui il divieto di frequentare esercizi pubblici ed il divieto di partecipare a pubbliche riunioni. Giova precisare che il Carzo faceva ritorno in Cosoleto dopo aver scontato una pena di 13 anni di reclusione per associazione mafiosa (per aver fatto parte della temuta famiglia mafiosa degli Alvaro) inflitta dalla Corte di Appello di Reggio Calabria nel 2001, confermando peraltro nella sostanza la sentenza di primo grado già inflittagli in seguito all’operazione "Prima" dei Carabinieri nel 1998.

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Bovalino: arresto falsa dentista

A conclusione di una specifica indagine i Carabinieri della Compagnia di Locri, ed in particolare quelli della stazione di Bovalino, hanno deferito alla procura della Repubblica di Locri la cinquantaduenne V.C.A. perché ritenuta responsabile di aver abusivamente esercitato la professione di medico dentista. Erano circa venti anni che la falsa dentista curava i suoi pazienti a Bovalino. Per tali attività la donna aveva attrezzato uno studio (nella foto), completo di sala d’aspetto e gabinetto odontoiatrico, in un appartamento di via Umberto, limitrofo alla sua abitazione.

All’apparenza sembrava tutto normale, con tanto di targa luminosa in strada che indicava lo studio dentistico. L’unica grande anomalia é che la signora, che tutti sapevano dentista, non è neanche medico non avendo mai conseguito la laurea, nè ovviamente la specializzazione. Per questi motivi, oltre la denuncia alla Procura della Repubblica, i Carabinieri hanno sequestrato tutto lo studio dentistico, un appartamento di tre vani più servizi, ampio circa 80 mq. Come sempre i carabinieri sono ora pronti a ricevere eventuali denunce da parte degli ignari pazienti.

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Reggio Calabria: arresto per sfruttamento della prostituzione

Stretto il cerchio intorno agli sfruttatori che “gestiscono” un gruppo di ragazze bulgare – tra cui anche un transessuale – “al lavoro” ogni sera nei pressi della centralissima pianeta Zerbi. L’attività ha origine nel mese scorso quando i militari del Nucleo Operativo della Compagnia cittadina  effettuando ripetuti servizi di osservazione nella  zona centro, salita Zerbi, Lido comunale, notavano la presenza di diverse prostitute dell’Est. Questi servizi permettevano di accertare che due ragazzi della Piana accompagnavano  alcune prostitute, le assistevano durante l’attività permanendo in strada ed effettuando giri di ricognizione, fornivano loro cibo ed infine le accoglievano in auto al termine dei rapporti con i clienti forse per farsi consegnare il denaro.

Il ventidue ottobre scorso i militari del Nucleo Operativo della Compagnia cittadina arrestavano Dimondo Antonino, 28enne, di Rosarno che,  mentre riaccompagnava in auto una prostituta, veniva trovato  in possesso di denaro contante ritenuto provento dell’ attività illecita. In quell’occasione il suo complice, forse fiutando la presenza dei Carabinieri, se ne era scappato abbandonando al proprio destino sia il Dimondo sia le ”ragazze”. I Carabinieri hanno da subito avuto l’impressione che il Dimondo fosse solo una pedina mentre il vero burattinaio di questo mercato del sesso fosse il giovane fuggito. La conferma si è avuta qualche giorno dopo quando, andandolo a ricercare nel suo paese di residenza, Laureana di Borrello, i Carabinieri  accertavano che il giovane, dopo aver denunciato in tutta fretta lo smarrimento della propria carta d’identità ed averne richiesto un duplicato valido per l’espatrio, si era rifugiato in Bulgaria, dove evidentemente disponeva di appoggi. Il giovane, identificato in Monea Salvatore (nella foto) di 35 anni, non aveva alcuna intenzione di rientrare in Italia. Stamattina, però, dopo una ventina di giorni di assenza, ha sentito la necessità di ritornare a casa, forse solo per prendere qualche effetto personale che gli consentisse di affrontare il freddo inverno Balcanico. E a Rosarno – nei pressi dello svincolo autostradale – appena sceso da un furgone che solitamente fa la tratta tra la Sicilia e la Bulgaria, ha trovato ad aspettarlo i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Reggio che hanno dato esecuzione all’Ordinanza emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – su richiesta del Sostituto Procuratore Dottoressa  Squicciarini – che sottopone il giovane agli arresti domiciliari per sfruttamento della prostituzione.

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Reggio Calabria: notifica ordine di carcerazione ad estradato

Alle ore 16:00 di oggi 12.11.2009, presso l’aeroporto di Roma – Fiumicino, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito la notifica dell’ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dalla Procura Generale di Reggio Calabria in data 15.12.2004, nei confronti di Racco Gianluca, giunto in Italia scortato dalla polizia olandese e operatori dell’Interpol. Le autorità  giudiziarie olandesi, in data 04.11.2009, con sentenza di convalida dell’arresto, avevano autorizzato l’estradizione e la consegna alle autorità italiane.

Espletate tutte le formalità, racco è stato consegnato alla polizia penitenziaria di Roma per la traduzione presso l’istituto penitenziario. Racco Gianluca, 30enne, affiliato alla cosca della ‘ndrangheta “Commisso” di Siderno (rc) era stato arrestato il 21 agosto 2009, in Amsterdam (Olanda), a seguito di un’operazione congiunta tra la polizia olandese, i Carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria e operatori dell’Interpol. Latitante dal 2000, era iscritto nella lista dei 100 latitanti più pericolosi d’Italia oggetto di “programma speciale di ricerca”, poiché condannato all’ergastolo per associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, omicidio, tentato omicidio, violazione delle disposizioni sulle armi e stupefacenti.

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La Reggina in cifre: un disastro!

Approfittando dell’ennesima sosta di questo campionato, abbiamo pensato di fare il punto della situazione per quello che riguarda i numeri messi a segno dalla Reggina, in queste prime tredici giornate di campionato. Numeri ovviamente impietosi che fotografano a pieno il momento particolarmente delicato della squadra amaranto, ad oggi in piena zona retrocessione. Solamente tre le vittorie, davanti solo a Mantova, Piacenza e Salernitana. Sette le sconfitte, peggio son riuscite a fare solamente Piacenza e Salernitana. Perde fuori casa da 5 turni consecutivi, solo la Salernitana ha perso di più.

Ha conquistato fuori casa più punti solo di Salernitana, Crotone ed Empoli E’ la penultima difesa del campionato e dei gol subiti ben 19 da giocatori diversi, peggio solo la Salernitana (22). Ha schierato 12 diverse formazioni iniziali su 13 partite. Da 4 partite subisce ininterrottamente”straordinari” gol fuori dalla propria area di rigore. Per cinque volte è uscita battuta subendo due gol, per due volte tre. Una volta passata in svantaggio non è mai riuscita a recuperare il risultato. Per  ben 6 volte non è andata a segno. Ha il peggior rendimento nei finali di tempo della B, in particolare ha subito ben 6 volte in chiusura della prima frazione. Ha subito 31 ammonizioni, 3 cartellini rossi e 4 gg di squalifica. Media gol subiti di 1,6. Media gol realizzati pari a 0,9. A dimostrazione di uno scarno bottino di reti, i suoi cannonieri sono tre e tutti con due gol a testa. Cacia, Pagano e Brienza, quest’ultimo autore del rigore fallito la scorsa settimana ad Empoli. Bonazzoli ha tagliato il traguardo delle 90 partite con i colori amaranto con 18 gol realizzati. Uno in questo campionato su calcio di rigore a Lecce. Numeri che fanno paura e che al momento collocano la squadra giustamente in piena zona retrocessione.

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Nicotera: ritrovata l’arma dell’omicidio di Gioia Tauro

I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno rinvenuto la pistola verosimilmente utilizzata da Gregorio Congiusti per uccidere a Gioia Tauro lo scorso 7 novembre Carmine Cedro. L’arma, una micidiale “Sig Sauer” cal. 9 (nella foto) di fabbricazione tedesca ancora con il colpo in canna, accuratamente sigillata con materiale plastico, era stata nascosta sotto alcuni detriti in località Martelleto del comune di Nicotera Marina (VV).

I Carabinieri con la pistola hanno trovato anche 30 cartucce cal. 9×21 e due micidiali cartucce cal. 41 magnum. Il ritrovamento è stato reso possibile dalle dichiarazioni rese da Gregorio Congiusti nella mattinata di oggi all’Autorità Giudiziaria in sede di interrogatorio di convalida del fermo di indiziato di delitto emesso nella notte di sabato scorso dalla Procura della Repubblica di Palmi. L’indagato, inchiodato dalla minuziosa ricostruzione delle fasi dell’omicidio operata dagli investigatori e dai numerosi elementi indiziari raccolti dai Carabinieri a suo carico, ha deciso di ammettere le proprie responsabilità consentendo di rinvenire l’arma utilizzata e confermando che movente dell’omicidio sarebbero i rapporti di natura economico esistenti tra i due.

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Empoli Reggina: i commenti dei tifosi

Chi si aspettava una prova di continuità dopo la bella vittoria contro la Salernitana si è ricreduto nello spazio di soli 5 giorni. Dalle stelle, si fa per dire, alle stalle. Dall'illusione alla dura realtà dei fatti che, al momento significa, Lega Pro e Prima Divisione (ex C1). Ne hanno un pò per tutti i radioascoltatori tifosi di “talk sport” in onda su Touring nel giorno successivo alla debacle di Empoli. Dai giocatori, al presidente, passando per il neo direttore sportivo Rosati. Si inizia subito con una telefonata che ci arriva da Crotone, dove giocheremo dopo l'ennesimo rinvio (la gara con il Sassuolo probabilmente si giocherà l’8 dicembre, n.d.r.) tra 15 giorni. Natino vive nella città pitagorica da molto tempo: "Sono super arrabbiato per il rinvio della gara con il Sassuolo" – esordisce Natino – "se vincono contro l'Ancona (2 -1 per il Crotone sarà poi il risultato della gara a cui si riferisce, n.d.r.) loro avranno un punto in più di noi in classifica, non è possibile per noi affrontare 4 partite nell'arco di 10 giorni, in mezzo ci sarà il turno di Coppa Italia a Palermo. In Sicilia, a questo punto, sarebbe meglio mandare la Primavera.”

Si continua con Gianni che chiama da Reggio. "Ascoltando Rocco Musolino, e voi in particolare, cosi delusi come non accadeva da anni, mi preoccupo un po’. In queste situazioni bisogna essere freddi e ripartire da quello che c'è. Questa squadra non ha gambe e lo si vede dalle prestazioni che offre, non si tratta di modulo, di difesa a quattro o a tre, se non girano le gambe non gira la squadra. Non si riesce a prendere un pallone di testa nella nostra area perchè questi giocatori hanno un'autonomia di venti minuti, poi crollano e sono poco lucidi. Sul rinvio invece sono d’accordo, perchè ci sono calciatori che non sono in condizione. Che senso ha giocare contro il Sassuolo, meglio a questo punto il rinvio". Un caro amico di Touring, assiduo ascoltatore ormai da anni di “talk sport” è Giuseppe: "Stiamo pagando gli errori di Novellino di inizio stagione, in tredici partite non ci siamo mai stati, ma almeno nella prima mezz'ora ad Empoli qualche cosa si è visto. Iaconi sta dando un'impronta importante alla squadra". Nino invece è molto pessimista, ma ironico allo stesso tempo: "In panchina ci devono andare i tifosi, stiamo sbagliando sempre allenatore, ogni volta ne arriva uno sempre più scarso di quello precedente. Capelli, Pagano, Rizzato, Volpi e Bonazzoli non devono giocare più. Devono giocare quelli della scorsa stagione, quei giocatori che hanno voglia di far bene per questa squadra". Le telefonate sono tante ed, ovviamente, non poteva mancare l'apporto del tifoso che ascolta ma che non chiama mai. Ed ecco il primo intervento in trasmissione di Roberto: "Sento dire tante cose, attaccamento alla maglia, difesa a tre a quattro, secondo me questi calciatori hanno pochi stimoli. Ho giocato a calcio in serie minori e posso tranquillamente affermare dalla mia esperienza calcistica che questa squadra ha seri problemi in mezzo al campo. Morosini, Carmona e Volpi non valgono niente. In particolare Morosini si limita al compitino. Se siamo in zona retrocessione un motivo ci sarà, questi calciatori non fanno la differenza". Concludiamo con Santo, anche lui chiama da Reggio: "Chi si era illuso di aver risolto i problemi con la vittoria sulla Salernitana si è dovuto ricredere. Secondo me Brienza non ha più voglia di giocare a Reggio." Ad alimentare la polemica ci pensa Lorenzo Vitto, giornalista della Gazzetta dello Sport e nostro ospite in studio. "Sulla poca voglia di Brienza ve ne siete accorti troppo tardi, io l'avevo detto già al ritiro di Roccaporena che questo calciatore non voleva più stare a Reggio. Brienza si era illuso di poter raggiungere la serie A." Cari lettori del Il Reggino (.it), saremmo potuti stare qui a scrivere un poema per quante sono state le telefonate e gli interventi dei tifosi delusi ed arrabbiati, ma abbiamo cercato di sintetizzare al massimo gli argomenti scegliendo gli interventi più significativi augurandoci dalla prossima partita di non dover stare qui a raccogliere la numerose telefonate di sfogo che arrivano, ma di raccontarvi al massimo due o tre interventi, ciò significherebbe che la Reggina è tornata alla vittoria così come ci auguriamo tutti.

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Reggio Calabria: ai domiciliari due OTI dell’A.FOR.

Una truffa di notevoli proporzioni ai danni dell’ A.FOR. Calabria è stata scoperta dai Carabinieri della Sezione P.G. della Procura della Repubblica  di Reggio Calabria che hanno operato nell’ambito di una indagine  loro delegata dal  Sost. Procuratore D.ssa Sara Ombra che indaga nei confronti di personale  dell’OTI in servizio presso la Direzione Provinciale A.FOR. di Reggio Calabria. Le indagini hanno consentito  di acclarare che nel sistema informatico dell’Azienda erano stati inseriti  “ad hoc” dei dati falsi  che, ovviamente, non hanno poi trovato rispondenza nella relativa documentazione  amministrativo-contabile.

In particolare l’attenzione degli investigatori si è rivolta proprio  all’attività degli addetti al servizio CED e, segnatamente, nei confronti di due OTI – Ufficio : Parini Giuseppe (nato a Reggio Calabria il 15/6/1961 ed ivi residente) e Mancin Luciano (nato ad Udine il 24/4/1955 e residente a Reggio Calabria) i quali,  attraverso i supporti informatici di pertinenza dell’ufficio e di cui ne avevano la piena disponibilità in funzione delle loro mansioni (infatti erano incaricati di  elaborare le buste paga dei dipendenti),  inserendo dei dati falsi, come provenienti dalla Direzione Provinciale A.FOR.,  avevano fatto risultare per  anni la percorrenza di un numero di chilometri maggiore rispetto all’effettiva distanza tra la loro residenza e la sede di servizio e dichiarando falsamente di risiedere nei comuni di Bianco ed Africo;  il tutto finalizzato al percepimento  di una  maggiore indennità chilometrica rispetto a quella  prevista dal Contratto Collettivo Nazionale  del Lavoro. Lo  “stratagemma” aveva consentito loro di procurarsi un notevole profitto  ai danni dell’A.FOR. quantificato  in circa € 100.000,00. L’Ufficio del GIP, nella persona del dr. Filippo Leonardo, concordando pienamente sull’esito delle indagini condotte dal personale della P.G. della Procura e condividendo integralmente la richiesta avanzata dal P.M. dott.ssa Ombra,  ritenendo pienamente configurabile il reato di truffa informatica, applicava nei confronti dei due impiegati OTI – Parini Giuseppe e Mancin Luciano, la misura cautelare degli arresti domiciliari disponendo, altresì, quale equivalente dell’illecito profitto per  i reati commessi,  il sequestro preventivo dei beni, dei conti correnti, degli immobili di proprietà dei due arrestati nonché delle loro autovetture. L’operazione di polizia giudiziaria è stata portata a compimento nella mattinata del  7 Novembre 2009 da parte di personale della Sezione P.G. collaborati  nella fase esecutiva dei provvedimenti,  da quello della locale Compagnia Carabinieri. Gli arrestati, dopo le formalità di rito,  sono stati posti a disposizione dell’A.G. procedente.

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Presentato il Calendario 2010 “Bellezze d’Italia”

Si è svolto sabato 7 novembre scorso, nello splendido scenario dell’Uliveto Principessa di Cittanova, il Gran Gala Première  per la presentazione nazionale del calendario 2010 di “Bellezze d’Italia” (giunto alla sua seconda edizione) in cui il Made in Italy è rappresentato da stiliti del calibro di Alviero Martini, Angelico, Chiara Boni, Gattinoni, Miss Bikini, Regina Schrecker, Renato Balestra e Tilù. Il calendario “Bellezze d’Italia” ha l’obiettivo di promuovere il “bello” di matrice italiana mettendo in mostra luoghi incantevoli, suggestivi ed insoliti della nostra penisola, esaltando la storia, l’arte, la cultura del “bel paese” e coniugando le nuove collezioni delle grandi firme della moda alle dodici modelle protagoniste, scelte con dei casting effettuati dalle agenzie di moda in tutte le regioni.

Il calendario, prodotto dall’Associazione Nazionale Bellezze d’Italia, il cui Presidente è Francesco Grasso, confezionato da professionisti di altissimo livello, sta diventando un cadeau scelto dai più rilevanti produttori, operatori e professionisti italiani per i propri partner, diventando così un oggetto cult davvero ambito perfino dai collezionisti del settore.
Il Gran Gala Première, dopo un’affollatissima conferenza stampa eccelsamente condotta e moderata dal collega e "padrone di casa" (essendo l’unico reggino a far parte del team) Massimo Calabrò, si è aperto con il talk show dal titolo “Essere belli conviene?” condotto da Nino Graziano Luca, direttore artistico del progetto “Bellezze d’Italia”. Tra gli ospiti chiamati a salire sul palco, oltre alle dieci (due hanno dato forfait perchè influenzate) splendide ed italianissime modelle (nella foto), spiccavano l’attore Giorgio Pasotti e la di lui bellissima compagna Nicoletta Romanoff – anche lei attrice ed in dolce attesa- (nella foto con il cronista), la scrittrice Hélène Blignaut (autrice del libro che ha dato il titolo al talk show stesso), le stiliste Chiara Boni e Tiziana Sabbatucci per Tilù, il direttore di “Extra Tv” Alessandro Rostagno e Micaela Foti, cantante reggina purosangue da poco reduce dalla trasmissione televisiva “Ti Lascio una Canzone” su RaiUno.
Interessante l’andamento del talk show – corredato dalle immagini di fantastici dipinti e sculture di Botticelli, Michelangelo, Tiziano e Canova, dalle foto di Gianni Berengo Gardin, dai filmati sul Balletto e l’Opera “La Traviata” e dall’esibizione di quattro danzatori in costume e sottofondo musicale prettamente Rinascimentale – e culminato con la presentazione del Calendario 2010 di “Bellezze d’Italia” realizzato dal fotografo Max Botticelli.
Il conduttore della serata e del talk show, ha aperto lo spettacolo con una ben precisa dichiarazione d’intenti e, se vogliamo, d’amore verso il nostro Paese: “Il calendario – ha detto – è stato da noi inteso quale veicolo per manifestare la nostra italianità. Volevamo, infatti, dimostrare quale e quanto sia il nostro orgoglio di essere italiani.” Ad apertura del dibattito, chiesto ad Alessandro Ristagno il suo giudizio sulla bellezza, lo stesso eccentrico critico/direttore ha risposto: “Quando si ha di fronte una qualunque cos che si definisce “bella”, questo altro non è che un giudizio espressione dell’esperienza di chi la guarda. La bellezza, in senso assoluto, si mantiene tale sempre resistendo al mutare delle cose ed al passare del tempo.” Intervenendo sull’argomento, Tiziana Sabbatucci, dal suo punto di vista di stilista, ha sostenuto come “la moda sia lo strumento, il veicolo, attraverso il quale l’individua si aiuta a migliorarsi (o, anche, al peggiorarsi viste le innumerevoli volte in cui abbiamo pensato “ma quello/a, ce l’ha uno specchio a casa?”).”
La splendida sera è culminata, poi, in un sublime gala dinner grazie all’eccelsa capacità culinaria dello chef dell’Uliveto Principessa, allietato ancora da balli in perfetto stile Rinascimentale (tanto nei costumi dei danzatori quanto nella musica) a cui ha fatto da contraltare l’esibizione della reggina Micaela Foti con la sua voce calda ed al contempo ferma e decisa a seconda delle tonalità e dei brani eseguiti
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Reggio Calabria (Gallina): arresto per rapina

Nella mattinata di sabato i Carabinieri della Stazione di Gallina (nella foto) hanno tratto in arresto in flagranza di reato Ajdar Densi, macedone domiciliato a Reggio, di anni 28, con l’accusa di rapina. Erano da poco passate le 11.00 quando un anziano di 76 anni residente a Gallina, dopo aver ritirato presso l’Ufficio Postale sulla via Carlo Alberto della medesima frazione la pensione di 700 euro, suo unico sostentamento, si incamminava verso casa e, giunto presso la Chiesa Madre, veniva aggredito alle spalle da un energumeno che, dopo averlo strattonato, lo colpiva con due forti pugni, uno al volto ed uno al fianco facendolo finire a terra. A quel punto afferrava con tale violenza la tasca contente il portafogli da strappare tutti i pantaloni alla povera vittima ormai inerme.

L’aggressore si allontanava nelle vie adiacenti. L’anziano, immediatamente soccorso da personale del 118, trovava però la forza di riferire ai carabinieri della Stazione di Gallina intervenuti sul posto che l’uomo che lo aveva aggredito era presente già all’interno dell’ufficio postale ed era stato dietro di lui. I militari si recavano presso l’ufficio postale ove, grazie anche alla collaborazione del personale presente si riusciva a identificare il soggetto mediante la fotocopia di un documento di identità macedone lasciato dal soggetto che aveva effettuato un’operazione. Lo stesso, infatti, era stato in coda dietro l’anziano ed aveva assistito al ritiro del denaro da parte del medesimo. Mostrata la foto del soggetto all’anziano, lo stesso lo riconosceva senza ombra di dubbio come colui che era stato presente all’interno dell’ufficio postale e che successivamente lo aveva aggredito. Messisi immediatamente alla ricerca del soggetto , i Carabinieri lo rintracciavano poco dopo presso la propria abitazione. Condotto in Caserma, l’uomo veniva nuovamente riconosciuto dalla vittima che nel frattempo era stata medicata presso gli Ospedali Riuniti, avendo riportato contusioni ed ecchimosi al volto e al fianco. Il rapinatore è stato tratto in arresto e condotto presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’attenzione dei Carabinieri è massima nel reprimere questo genere di reati che inevitabilmente coinvolgono le fasce più deboli della popolazione perché maggiormente indifese. È fondamentale però raccomandare a tutti, ed in particolare agli anziani, che la migliore forma di cautela in questi casi è evitare il prelievo in contanti di somme ingenti di denaro, privilegiando l’accredito delle pensioni su conto corrente. Una somma ingente di denaro indosso ad un anziano lo rende vittima troppo vulnerabile e remunerativa agli occhi di eventuali malintenzionati.

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