Circolo Velico Reggio: “Nel 2010 con il vento in poppa”

Da Francesco Parisi, riceviamo e pubblichiamo. Una tra le più ricche e prestigiose stagioni del Circolo Velico Reggio, la trentesima dalla sua fondazione, si sta concludendo. “È stato un anno intenso questo – dichiara il presidente del circolo, Carlo Colella –  caratterizzato da eventi sportivi, culturali e socio-didattici che hanno contribuito, non soltanto turisticamente, a ricondurre Reggio Calabria e sempre più i giovani reggini, a conoscere, capire, rispettare ed (eventualmente come fare) a sfruttare e godersi una delle risorse naturali più importanti che essa possiede: il mare”. In un periodo in cui le acque e i fondali marini calabresi sono, purtroppo, al centro di un’intricata quanto, ancora, oscura vicenda legata all’inquinamento radioattivo, ben più sani ed educativi aspetti e progetti hanno fatto balzare agli onori della cronaca, non soltanto nazionale, la città della Fata Morgana.

Il connubio sport-scuola tra la Federazione italiana vela (attraverso il Circolo Velico Reggio e quello Lucano) e l’Istituto scientifico Alessandro Volta di Reggio Calabria, grazie ad un Progetto regionale finanziato dal POR FSE Calabria, ha permesso, nella scorsa primavera, l’iniziativa: “Il mare: orizzonte di conoscenze”. Trenta ragazzi reggini, per due settimane, hanno studiato e vissuto il mare e l’affascinante mondo della vela concludendo l’esperienza con un viaggio, su quattro barche d’altura, tra le meravigliose isole della Grecia. Anche la trasmissione televisiva Linea Blu di Rai Uno condotta da Donatella Bianchi, si è imbarcata con i ragazzi per cogliere emozioni e sensazioni di questa bella esperienza. “Questa iniziativa – continua Colella –  insieme a due grandi eventi da noi realizzati, come il Campionato nazionale Optimist (under 15) e la Mediterranean Cup, hanno colorato lo Stretto ed hanno spinto molti giovani ad avvicinarsi alla nostra disciplina: un altro istituto reggino vorrebbe inserire nel proprio programma un corso di vela da svolgere nel nostro circolo”. Un anno difficile ma superato alla grande. “Abbiamo affrontato – sottolinea Carlo Colella – una stagione importante per noi e per la nostra città con i pochissimi mezzi che i soci del circolo ci mettono a disposizione e con il sostegno, ovviamente, della Federazione italiana vela. Quest’anno non abbiamo ricevuto alcun contributo da Regione, Provincia e Comune ma, per fortuna, nella nostra città ancora resiste una ‘banda’ di persone che, per il solo amore verso questo sport, ci ha dato una mano per permetterci di superare questi grandi impegni”. “Per il 2010 stiamo lavorando ad un grosso progetto che vede riunite due grosse manifestazioni veliche in sette giorni. La nostra Mediterranean Cup, che grazie al successo dell’ultima edizione ha ottenuto consensi internazionali, e una tappa dell’Italia Cup della Laser 4.7, la classe più numerosa della nostra federazione. Due eventi di spessore da collocare nell’ultima settimana di ottobre che vedrebbero Reggio Calabria capitale della vela in un periodo che turisticamente è fuori dal suo epicentro”. “Siamo già al lavoro per realizzare tutto ciò mentre per l’Italia Cup stiamo pensando di prevedere un “Match Race” (stile Coppa America) di 10 minuti. Una sfida tra due imbarcazioni aperta alle scommesse e gestita dall’Assolaser nazionale. Per la prima volta, quindi, una grande novità nel nostro territorio che coinvolgerà sportivi e scommettitori. Questa proposta, però, ha bisogno della collaborazione di più organismi istituzionali e turistici. Reggio Calabria subirà un grosso danno turistico a causa della chiusura, per la sua ristrutturazione, del Museo nazionale della Magna Grecia e già si avverte un calo nelle richieste di soggiorno nella nostra città. Di fronte a questa situazione bisogna fare qualcosa. Bisogna creare eventi e quant’altro possa stimolare il turismo e, sulla strada delle grandi manifestazioni, la ‘settimana azzurra’ della vela, per così dire, diventerebbe nel 2010 una carta vincente. Abbiamo sperimentato il Lido Comunale con grande successo. L’impianto si presta moltissimo a questo tipo di attività e, come circolo, abbiamo dimostrato che a mare siamo stati impeccabili, ne dimostra il fatto che anche le delegazioni straniere, presenti alla Mediterranean Cup, sono rimaste stupefatte dall’organizzazione tecnica e logistica da noi realizzata.  Avanzeremo, dunque, la nostra proposta al Sistema turistico locale Area dello Stretto, il quale, di recente costituzione, riunisce istituzioni, enti ed associazioni di categoria per la promozione e la gestione del settore turistico nelle provincie di Reggio Calabria e Messina. Chiederemo un aiuto soprattutto dal punto di vista dei servizi, perché per creare ottime manifestazioni, concrete ed utili alla nostra città, non occorrono solo soldi ma soprattutto servizi, spazi adatti, collaborazione. Pensiamo che Reggio Calabria debba lanciarsi e crescere con le grandi manifestazioni, oppure rimarrà indietro, come sempre”.

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Crotone Reggina 1-1: i commenti dei tifosi

altaltLa Reggina esce indenne da Crotone pareggiando una gara tutt'altro che facile. Un brodino, lo possiamo definire così, il punticino racimolato dalla banda Iaconi allo “Scida” grazie al goal del vantaggio realizzato da Pagano (nella foto). Un brodino per un malato in convalescenza che ancora non riesce ad uscire dal tunnel della crisi. Ma quel che preoccupa maggiormente, mettendo da parte la classifica, è la disaffezione verso una squadra che ogni sabato si fa sempre di più sentire attraverso i microfoni di RadioTouring104. Le telefonate giunte nei nostri studi nel post-gara di Crotone, hanno il sapore della resa, della rassegnazione ad un campionato che si spera si possa concludere con la salvezza.

Il primo radioascoltatore, Domenico, è deluso dall'atteggiamento della squadra e dice: "Ci siamo accontentati del punto a Crotone, e pensare che eravamo partiti per vincere il campionato. Ci vorrebbe la fantasia e il carisma di un giocatore come Ciccio Cozza e spero siano reali le voci che lo vogliono nuovamente a Reggio a Gennaio." Se Domenico è speranzoso su un possibile ritorno di Cozza, Antonio sintetizza in pieno lo stato d'animo attuale dei tifosi amaranto dicendoci: "Mi sono annoiato a vedere la partita della Reggina, non mi era mai capitata una cosa del genere in passato. Evidentemente la colpa non era del signor Novellino e non è del signor Volpi. La colpa è di tutti, dal Presidente ai giocatori." Mimmo, altro nostro fedele radioascoltatore,  si sente mortificato per le prestazioni della squadra e dell'andamento della stagione. Dice: “Iaconi non mi e' piaciuto ultimamente con le sue dichiarazioni sulla mancanza di un leader in questa squadra, e non mi piace neanche il modulo  attuale di gioco con un squadra che gioca sempre spalle alla porta e non incide mai in avanti". Pietro invece va oltre dicendo: “Mi sono addirittura dimenticato che giocava la Reggina questo sabato, la seguo da 20 anni ma è la prima volta che mi dimentico di vedere una partita. Sono stufo di questi professionisti pagati profumatamente dal Presidente Foti, mi stanno venendo meno gli stimoli per seguire con passione la squadra come negli anni passati". Durissimi fin qui i commenti arrivati in studio, commenti dettati molto dalla delusione del momento pessimo che si sta vivendo. C'è chi, come Tonino, però che commenta quello che è stato l'andamento tattico del match: "Devo fare un piccola critica a Iaconi, la mossa di Morosini come laterale destro non mi è piaciuta. Nel secondo tempo, con l'ingresso di Buscè, abbiamo limitato molto le incursioni sulla fascia sinistra dei calciatori del Crotone. Nel primo tempo, invece, siamo andati in difficoltà perché Mazzarani si inseriva spesso da dietro e creava problemi tanto da riuscire, purtroppo, a fare goal."  Le critiche a Iaconi, però, non si fermano alle parole di Tonino. Gianni, che chiama da Reggio, si sofferma sull'ingresso in campo di Barillà: "il Mister non deve prenderci in giro, l'ingresso del nostro Barillà a tre minuti dalla fine mi è sembrata una presa in giro nei confronti di noi tifosi e nei confronti del calciatore stesso". La rassegnazione, però, non fa parte di Salvatore: “Non sono rassegnato, ma incazzato. Non capisco perché il tecnico non faccia giocare un calciatore come Missiroli, uno dei pochi in grado di saltare l'uomo in questa squadra. Dice di vederlo come attaccante però, poi, in campo hanno giocato tre piccoli. Sarebbe stato meglio, a questo punto, giocare solo con Brienza (nella foto) davanti e fare il 3-5-2. Da quando è arrivato questo nuovo tecnico, comunque, stiamo peggiorando e ci stiamo allontanando dalla zona salvezza" . Chiudiamo con Natino, reggino che vive a Crotone: "Non potevamo fare di più, il Crotone gioca un buon calcio accompagnato da tanto entusiasmo. Mazzarani in sala stampa ha comunque dichiarato di essere rimasto sorpreso favorevolmente dalla Reggina, l'unico problema però, secondo me, è che non riusciamo mai a giocare con autorità ed a mettere sotto l'avversario. Speriamo a questo punto di riuscire a mettere sotto domenica il Brescia, una vittoria contro gli uomini di Iachini potrebbe essere una buona iniezione di fiducia per il futuro.

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Reggio Calabria: due arresti per rapina, furto, lesioni ed omissione di soccorso

Nella mattinata di ieri i carabinieri della Stazione Pellaro  hanno prceduto all’arresto in flagranza di reato di Kykasviri Gya (nella foto), georgiano di anni 26, già pregiudicato, con l’accusa di rapina impropria. Il georgiano era stato infatti notato da un appartenente alle forze dell’ordine libero dal servizio mentre si aggirava con fare sospetto all’interno di un centro commerciale di Pellaro. Allertata la Centrale Operativa del Comando Provinciale, sul posto intervenivano una pattuglia del Nucleo Radiomobile ed una della Stazione Pellaro: proprio questi ultimi intercettavano il sospetto presso l’uscita del centro commerciale  e procedevano ad un normale controllo.

Il georgiano alla vista dei militari tentava la fuga e, una volta raggiunto aggrediva gli stessi militari a calci, venendo tuttavia bloccato: lo stesso infatti tentava di occultare sotto il maglione un paio di scarpe appena rubato dal centro commerciale. Il soggetto veniva tratto in arresto con l’accusa di rapina impropria e resistenza a pubblico ufficiale, venendo tradotto presso il carcere di Reggio Calabria su disposizione dell’Autorità Giudiziaria. I militari della Stazione Gallico, invece, sempre nella giornata di ieri, hanno proceduto al fermo di Raoui Abdelghani (nella foto), marocchino pregiudicato di anni 27, ritenuto responsabile dei reati di furto aggravato di autovettura, lesioni colpose e omissione di soccorso. In particolare i militari hanno rintracciato il marocchino, da alcuni mesi irreperibile anche perché colpito da un decreto di espulsione cui si era sottratto, e lo hanno fermato poiché già da precedente attività investigativa lo avevano identificato quale responsabile del furto di un’autovettura Nissan Micra avvenuto lo scorso 25 settembre. Con la stessa autovettura il marocchino andò a collidere contro una autovettura Skoda, ferendo la donna alla guida e scappando via omettendo ogni soccorso. Il marocchino è stato tradotto presso il carcere di Reggio Calabria a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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Crotone Reggina 1-1: interviste post gara

Pari e patta nel derby di Crotone. La Reggina interrompe la propria striscia negativa di cinque sconfitte consecutive in trasferta e costringe i padroni di casa ad interrompere la loro, ben più lusinghiera, frutto di tre vittorie negli ultimi tre incontri. Un punto che, forse, fa morale ma è ancora troppo poco anche se, di certo, l’undici di Iaconi ha manifestato oggi maggiore grinta e cattiveria agonistica ed, anche, maggior corsa rispetto al passato. La strada è lunga, ma è d’obbligo tirarsi fuori dalla situazione pessima di classifica.

Il primo ad entrare in sala stampa è il Direttore Sportivo crotonese Peppe Ursino, reggino di Roccella.
Che partita ha visto? “Ho visto una bella partita, giocata a viso a aperto dalle due squadre. Credo che la Reggina non meriti la classifica che ha e vi assicuro che, da reggino, vederla in quella situazione dispiace tanto e fa male. Credo anche che la Reggina possa ripartire e riprendere il suo cammino proprio dalla partita di oggi perché pareggiare qui a Crotone, in questo periodo, vi assicuro che non è affatto facile.
Un derby senza tifosi. “Lo trovo assolutamente ingiusto. Non credo che le tifoserie di Reggio e di Crotone si siano mai distinte per fatti gravi, penso invece che siano ben altre le tifoserie, diciamo così, irrequiete.” 
Ecco mister Iaconi.
Mister, che partita è stata? “Non bella sotto certi aspetti. Per noi era importante interrompere la striscia negativa di sconfitte esterne e ci siamo riusciti. Siamo mancati nel I° tempo quando, dopo il goal realizzato, abbiamo scarseggiato sotto il profilo della personalità permettendo al Crotone prima di pareggiare e, poi, di metterci sotto nei restanti minuti della prima frazione di gioco. Di positivo c’è anche che, dopo il pareggio subito, non ci siamo disuniti come spesso è capitato e siamo stati bravi a difendere il pari. Nel secondo tempo, invece, siamo saliti in cattedra noi e, forse, avremmo meritato di vincerla questa gara ma non ce l’abbiamo fatta. Il problema, adesso, è di personalità e non più fisica o mentale. Abbiamo dei problemi ma conto di risolverli.”
Nonostante il pari la classifica peggiora, siamo infatti per la prima volta penultimi. “Non sono preoccupato. Siamo penultimi si, ma abbiamo anche accorciato sulla quint’ultima. Abbiamo cercato di vincere qui oggi, ma non abbiamo concluso tutto  quello che abbiamo creato. E poi, se Pagano è il nostro goleador allora vuol dire che abbiamo qualche problema.”
La gara di giovedì in Coppa Italia a Palermo? “Certamente ci sarà turnover ma è una partita importante contro una squadra importante, andremo a Palermo e ce la giocheremo.” 
Esce il mister ed entra, appunto, il goleador amaranto con tre reti, Biagio Pagano.
Sei il miglior marcatore della Reggina.
“Allora siamo proprio messi male. Battuta a parte, è stato un peccato non essere riusciti a concludere vittoriosamente la gara nonostante fossimo passati in vantaggio. Il I° tempo è stato loro ed il II° nostro, ma non è bastato.”
La classifica deficita ancora. “Dobbiamo fare un passo alla volta per arrivare al meglio della condizione. Dispiace essere penultimi, ma per adesso ci dice così e quindi. Abbiamo, in un certo senso, perso due mesi e mezzo, ma da oggi dobbiamo cambiare musica.”
Il campionato che state disputando fa venire un certo scoramento, voi ci credete? “Certamente! Guai se non fosse così. Pensiamo che sia un periodo piuttosto lungo in cui tutto ci va male, ma siamo sicuri che ne usciremo fuori.”
Il goleador lascia spazio al suo capitano, Maurizio Lanzaro.
Era importante interrompere la striscia negativa.
“Si. Abbiamo bisogno di fare punti più di ogni altra cosa. La nostra posizione di classifica ovviamente non fa piacere né a noi né ai nostri tifosi e sappiamo che dobbiamo uscirne prima possibile. Comunque, questa Reggina è molto differente rispetto alla precedente sotto il punto di vista di come e quanto lotta. Ne usciremo, ve lo garantisco.”
Oggi hai giocato da vero capitano, gagliardo, deciso, quasi al limite. “E’ tutto il gruppo che lavora bene da quando è arrivato mister Iaconi. E’ vero che dobbiamo prima di ogni altra cosa uscire dai bassifondi della classifica, ma è vero anche che io creda nella rimonta.!”
Domenica altra partita difficile contro il Brescia al Granillo. “Sarà difficile come lo sono tutte le partite, ma con l’aiuto del nostro pubblico ce la faremo.”
Come torniamo a casa dopo questa partita? “Con la consapevolezza che dobbiamo continuare così e con maggiore tranquillità ed ottimismo per il futuro.”
Finita la parte amaranto, passiamo a quella rossoblu. Il primo ad entrare in sala stampa è l’autore del goal del pareggio Andrea Mazzarani.
Tre partite tre goals.
“Sono contento ovviamente per i miei goals, ma sono contento di più per la squadra. Il pareggio di oggi è stato meritato anche se forse potevamo fare di più nel I° tempo. Nel secondo tempo è stata la Reggina a dettare i ritmi ed è stato merito suo, non disunendosi e non concedendoci molto, se non siamo usciti noi come solitamente riusciamo a fare.
La Reggina? “Secondo me è una grande squadra con giocatori che chiunque vorrebbe avere come propri compagni. Credo che la posizione di classifica che occupa sia solo frutto di alcune coincidenze e che presto ne verrà fuori.”
Ed il Crotone? “Noi dobbiamo pensare prima di ogni altra cosa alla salvezza, poi si vedrà e si penserà al da farsi.”
Esce il marcatore di oggi ed entra il suo allenatore, Franco Lerda.
Mister, un derby combattuto ma non bello.
“Il pareggio è giusto. Il I° tempo, dopo aver pareggiato, è stato a nostro appannaggio ed il II° hanno gestito loro la partita. Nel II° tempo i miei ragazzi hanno accusato stanchezza e fatica. Forse potevamo essere più fortunati, ma ripeto che il pareggio è giusto.”
La Reggina? “L’ho vista molto meglio che in altre partite. Sta crescendo e mi auguro che ne venga presto a capo.”
Eppure, lei, poteva essere l’allenatore di questa Reggina visto che è stato contattato durante la scorsa estate. “Di questo non ne voglio parlare. Chiedetelo al vostro presidente.”
La sua squadra. “Noi fino ad oggi abbiamo realizzato 19 punti (in classifica ne contiamo 17 per la nota penalizzazione di 2 punti) e ritengo che siano un buon bottino. Siamo soddisfatti, ma non è facile arrivare fino all’ultima domenica di campionato così in alto. Mi auguro che anche allora avremo 5/6 squadra alle nostre spalle.”

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Crotone Reggina 1-1: tabellino e cronaca

Crotone – Reggina: 1-1. Crotone (4-2-3-1): Concetti; Galeoto (c), Legati, Abruzzese e Morleo; Beati e Galardo; Petrilli (dal 68° Cutolo), Mazzarani (dal 76° Coresi)e Gabionetta; Bonvissuto (dal 71° Mendicino). In panchina: Farelli, Grillo, Scognamiglio, Quoandamatteo, Coresi, Cutolo e Mendicino. All.: Lerda. Reggina (3-4-3): Cassano; Lanzaro (c), Valdez (dal 46° Buscè) e Santos; Morosini, Cascione, Carmona e Rizzato; Pagano (dall’88° Barillà), A. Viola (dal 70° Bonazzoli) e Brienza. In panchina: Marino, Adejo, Capelli, Barillà, Missiroli, Buscè e Bonazzoli. All.: Iaconi. Arbitro: De Marco di Chiavari. Assistenti: De Pinto di Bari e Stallone di Foggia. Quarto uomo: Pagano di Torre Annunziata. Marcatori: Pagano al 4° e Mazzarani all’11°. Ammoniti: Lanzaro, Carmona, Galardo, Cascione, Buscè e Legati per gioco falloso. Corner: 5 a 3. Recupero: 1’ + 1’ (p.t.) e 4 (s.t).

La cronaca. Parte subito molto forte e bene la Reggina all’ “Ezio Scida di Crotone. Brienza recupera un pallone in area ed appoggia dietro per Carmona che vede il suo tiro respinto da un difensore. Qualche secondo dopo gli amaranto vanno in vantaggio. Legati commette fallo su Pagano ad un metro dal limite dell’area, sul pallone va Brienza che impegna Concetti in respinta. Pagano è là e di piatto sinistro realizza. La Reggina gioca una partita maschia e corre come non si era mai visto in questa stagione. Il Crotone si rialza e ricomincia a macinare gioco dopo il colpo a freddo subito ed all’11° pareggia. Cross rasoterra di Abruzzese da destra e Mazarani, nazionale Under 20, da centro area, realizza il suo terzo goal in altrettante partite consecutive. Tre minuti dopo è ancora Mazzarani ad andare al tiro di sinistro ma la palla termina alta. Ancora il Crotone pericoloso al 26°. Calcio di punizione da sinistra calciato al centro dell’area da Gorleo, colpo di testa di Beati alto. Al 43° la Reggina ha la sua occasionissima. Viola riceve un cross teso di Morosini da destra, ma, a porta pressoché vuota, manda il suo colpo di testa sottomisura termina al lato. All’inizio del secondo tempo entra in campo Buscè al posto di un inconsistente Valdez. Cascione va al centro della difesa nel ruolo di Valdez, Morosini si accentra a centrocampo al posto dello stesso Cascione e Buscè prende il posto sulla fascia destra di Morosini. Calcio di punizione al 49° per la Reggina. Da un paio di metri fuori dall’area, centralmente, Brienza calcia sulla barriera. Ancora un’occasione per la Reggina al 57°. Viola riceve palla al centro dell’area, spalle alla porta. Non si avvede che alla sua sinistra c’è Brienza libero, cincischia un po’ con il pallone tra i piedi e poi serve all’indietro all’occorrente Carmona che spedisce alto. Al’76° Crotone vicino anch’egli al vantaggio. Gabionetta riceve da sinistra un cross e, di testa, manda fortunatamente fuori. Al 91° Bonazzoli (nella foto) ha la possibilità di realizzare colpendo di testa un cross di Buscè che, però, finisce tra le braccia di Concetti. La gara si chiude con un secondo tempo molto al di sotto dei ritmi del primo ed in cui le due squadra “firmano” una sorta di patto di non belligeranza. Almeno due obiettivi la squadra di Iaconi li raggiunge: interrompere la propria striscia di cinque sconfitte esterne consecutive ed interrompere anche la striscia delle tre vittorie consecutive della squadra di Franco Lerda.

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Virgo Fidelis 2009

Stamattina, alle ore 10,00 presso la Scuola Allievi, è stata celebrata la ricorrenza della Virgo Fidelis, Santa Patrona dell’Arma dei Carabinieri. Presenti il Prefetto, il Questore e le Autorità militari e civili di tutta la provincia di Reggio Calabria. Nell’occasione l’Arma ha celebrato anche la giornata dell’orfano e la commemorazione del 68° anniversario della battaglia di Culquaber. Il 21 novembre del 1941, infatti, nell’eroica difesa del caposaldo di Culquaber il I° Battaglione Carabinieri si sacrificò interamente in una delle ultime e più cruente battaglie in terra d’Africa.

Per quel fatto d’armi la bandiera dell’Arma fu decorata con la medaglia d’oro al valor militare. Alla cerimonia di oggi hanno partecipato, inoltre, i familiari dei militari dell’Arma caduti nell’adempimento del proprio servizio nonché una folta rappresentanza di Carabinieri dei Reparti della provincia. Nell’occasione, il Comandante Provinciale, col. Pasquale Angelo Santo (nella foto), ha consegnato alcune borse di studio agli orfani dei militari dell’Arma con il contributo dell’ O.N.A.O.M.A.C. (*): alla signora Maria Battaglia vedova Palermo; alla signorina Alessia Saraceno, figlia del Carabiniere Diego Saraceno, e consegna di una targa per il conseguimento della laurea in Scienze Giuridiche di primo livello (targa e contributo sono stati ritirati dalla mamma di Alessia, Ersilia Multari, vedova Saraceno). Il Comandante Provinciale ha formulato gli auguri a nome dell’Arma alla signorina Maria Bianco, figlia dell’appuntato Giuseppe Bianco, neo laureata in Scienze Pediatriche con il massimo dei voti.

(*) E' un Ente Morale di natura privatistica che ha il suo Organo tutorio nel Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri. L'Opera Nazionale di Assistenza per gli orfani dei militari dell'Arma dei Carabinieri fu fondata il 15 maggio 1948. Con D.P.R. 5 ottobre 1948, l'Opera fu eretta in Ente Morale e ne fu riconosciuta la personalità giuridica. Con le risorse disponibili venne acquistato in S. Mauro Torinese, sul colle Superga, in provincia di Torino, un vecchio fabbricato che, effettuati i lavori di ristrutturazione, divenne il primo collegio di proprietà dell'Opera. Affidato alle cure dei Padri Salesiani, ospitò i primi cento orfani maschi, tutti della fascia d'età delle scuole elementari. Dal 1951 l'Opera cominciò ad assistere anche le orfane: venne infatti stipulata una convenzione con le Suore Salesiane di S. Maria Ausiliatrice per il ricovero delle ragazze presso il collegio di Mornese, in provincia di Alessandria. Considerato il cospicuo numero di domande d'assistenza che pervenivano da ogni parte del Paese, vennero stipulate convenzioni, in varie Regioni d'Italia, con altri circa 100 collegi. In quegli anni le finalità dell'Opera erano di fornire all'orfano una cultura di tipo "professionale", per rendere più agevole il suo inserimento nel mondo del lavoro e mirata soprattutto all'apprendimento di un'arte o un mestiere. Grazie anche alle consistenti disponibilità finanziarie, col passare degli anni l'O.N.A.O.M.A.C. mutò la "filosofia" con cui formava i suoi giovani e decise di sottoscrivere altre convenzioni con vari collegi ove ammettere, per la frequenza delle scuole secondarie.

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Reggio vista da lontano: Giandomenico Mesto

altCi sono giocatori che, quando guardiamo il calcio che conta, fanno tornare in mente i tempi che furono e ciò che, adesso, sembra essere lontanissimo nel tempo ma non nei ricordi. Tanti, tantissimi, sono i calciatori che sono passati da Reggio e dalla Reggina e che, adesso, calcano ancora campi di gioco prestigiosi. I Campioni del Mondo del 2006 Pirlo e Perrotta, per esempio, ma anche i vari Amoruso, Vigiani, Barreto, Baronio, Corradi e tanti altri che ancora dicono la loro nel campionato di A. Tra di loro c’è certamente Domenico Mesto (nella foto), da qualche stagione pedina fondamentale nello scacchiere di Gasperini nella Genova rossoblu. Con lui abbiamo scambiato due chiacchiere all’interno della nostra rubrica “Reggio vista da lontano”. Ecco cosa ci ha detto. 

Ciao Giando, da lontano,quali sensazioni continua a darti Reggio, dopo averla vissuta intensamente con i suoi pregi ed i tanti problemi. Ti capita di esaltarla per i pregi e di aiutarla facendo capire, a chi non la conosce, la vera natura delle sue difficoltà? “Mi capita di difenderla spesso e volentieri,rimanendo altresì basito di come la gente possa giudicare le cose,le persone,una città in maniera negativa quasi per partito preso,solo perchè si trova nel profondo sud o per via di qualche negativa notizia appresa dal telegiornale!il mio ricordo è senza dubbio qualcosa di più grande,di più profondo testimoniato dal fatto che i miei migliori amici sono di Reggio oltre a quelle persone che mai smetterò di ringraziare per avermi accolto e cresciuto davvero come un figlio!” Mentre vivi ed operi in una grande città del nord ed in una società calcistica al top nazionale, senti ancora l’orgoglio di essere reggino adottivo, in sostanza restano ancora intensi i ricordi di Reggio? “I ricordi di Reggio calcisticamente parlando non potrebbero mai svanire visti i tanti anni trascorsi,non anni qualunque ma quelli adolescenziali,quelli della crescita,della formazione come uomo e calciatore non meno importanti di quelli poi trascorsi in serie A che mi hanno permesso, sempre lavorativamente parlando, di farmi conoscere a livello nazionale! Com’è ovvio che sia non sono state sempre rose e fiori ma tutto è indispensabile per crescere!” C’è un ricordo extra calcistico di Reggio che puoi raccontare? “I miei ricordi extra-calcistici sono davvero tanti, innumerevoli, sono i ricordi di un ragazzo come tanti che ha avuto la fortuna lontano da casa di sentirsi a casa.” I colori amaranto hanno ancora un posticino nel cuore di Mesto? “I colori amaranto avranno sempre la mia stima e la mia simpatia e mi auguro che possano raggiungere risultati sempre importanti!”
In questi giorni si parla tanto di giocatori di cuore e di attaccamento alla maglia amaranto, di leader all’interno dello spogliatoio, di abnegazione e sudore:  non so se si troveranno, di certo so che nella Reggina ce ne sono stati e Giandomenico Mesto lo dimostra ancora.

 

 

 

 

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Reggio Calabria: arresto di tre scafisti

I Carabinieri di Reggio Calabria hanno arrestato i tre scafisti che ieri nello specchio al largo di Riace hanno consentito lo sbarco di 122 clandestini di nazionalità, iraniana, irachena, curda ed afgana. I militari hanno raccolto le testimonianze dei clandestini e, durante la giornata di ieri, tra gli altri, hanno individuato i tre scafisti russi che avevano condotto la barca a vela  dalle coste della Turchia fino a Riace in Calabria. I tre: Koroschchenko Sergiy, nato in Ucraina il 13.11.1980; Marchenko Olexandr, nato in Ucraina l’8.01.1965 e Rishko Sergii, nato in Ucraina il 10.01975 dovranno rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed estorsione.

Infatti, in relazione all’estorsione va rappresentato che gli arrestati durante il “viaggio della speranza” hanno costantemente minacciato le persone imbarcate di gettarli in mare se non gli avessero dato ulteriori 50 euro a testa. Agli arrestati sono stati sequestrati: complessivi 3.000 euro circa in contanti ( banconote di vario taglio e di diverse divise); n. 1 macchina fotografica digitale; n. 2 navigatori satellitari portatili; n. 1 binocolo; n. 2 torce e vari appunti manoscritti. Tra i 122 clandestini 74 sono uomini 24 donne di cui due in stato interessante, ricoverate precauzionalmente presso l’ospedale di Locri  e 24 minori, tutti in buone condizioni generali.

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LiberaReggio.org al LUISS BarCamp09

I giovani reggini partecipano all'importante evento organizzato dalla Libera Università Internazionale degli Studi Sociali “Guido Carli”.

LiberaReggio.org, il magazine online dei giovani reggini, parteciperà al Luiss BarCamp in programma presso la sede dell'ateneo romano di viale Romania, 32, sabato 21 novembre dalle 9 della mattina fino alle 16 circa. “Velocità = spazio/tempo” il titolo della giornata suddivisa in 8 sotto-sezioni tematiche. Ad aprire l'evento ci penserà il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, mentre verrà chiuso da un intervento del filosofo Umberto Galimberti.

Un barcamp è una un-conference (conferenza informale) in cui chiunque voglia tenere un talk può iscriversi dichiarando il titolo dell'intervento ed eventuali introduzioni all'argomento. Il tempo a disposizione di ogni speaker si aggira intorno ai 5-10 minuti con un tempo equivalente dedicato agli interventi del pubblico che, dunque, partecipa attivamente alle discussioni portando così tra le aule di un'università la logica propria dei citizenmedia. Per ogni sezione tematica vengono designate delle aule nelle quali si succedono gli interventi in base ad un programma che viene esposto ed il pubblico si può spostare da un'aula all'altra in base all'interesse verso determinati interventi, piuttosto che altri. LiberaReggio.org parteciperà alla sezione 8, “Tra il linguaggio delle reti e le parole delle persone”, nell'ambito tematico riguardante il rapporto tra società e media 2.0, con un intervento dal titolo “Dall'informazione alla conversazione, l'esperienza di www.LiberaReggio.org. Durante il breve intervento, Alessio Neri, coordinatore del magazine online, cercherà di dimostrare come gli user generated content possono cambiare il linguaggio usato per veicolare informazioni basandosi sull'esperienza pratica e quotidiana di LiberaReggio.org. Insieme al suo coordinatore, saranno presenti al LuissBarCamp anche Teodora Malavenda e Nicola Casile, collaboratori del sito, che contribuiranno alla buona riuscita della giornata e a rendere completi i successivi resoconti che verranno pubblicati sul magazine. Nella stessa sessione interverranno imprenditori ed esperti dell'argomento di grande calibro come l'editore Castelvecchi Alberto e Pancini Marco, European Senior Policy Counsel Google. Non solo impresa ma anche ricerca e università. Infatti, prenderanno la parola anche Sebastiano Maffettone, preside della Facoltà di Scienze Politiche della Luiss e Pizzaleo Antonella Giulia dell'Istituto di Informatica e Telematica, CNR e Nexa, Politecnico di Torino. Ma ci saranno numerosi altri interventi di sicuro interesse e di indubbia qualità. Basta scorrere la lista degli iscritti presente sul sito dell'evento http://www.luissbarcamp.it.

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Calcio a 5: il punto

altVa tutto bene alla Licogest che dopo la vittoria a Reggio calabria sui cugini della Cadi (nella foto il brasiliano Bianco), vince la seconda gara consecutiva contro il Giovinazzo. Niente patemi quindi per la squadra di coach Molluso, oggi in tribuna per la squalifica rimediata nella gara precedente, che chiude la prima frazione di gioco in vantaggio di un gol grazie alla rete realizzata da Tullio. Nel secondo tempo partono bene gli ospiti che raggiungono il pareggio grazie allla realizzazione di Esteller. Memore di quanto successo qualche settimana fa, quando la Licogest prese quattro reti in 35 secondi, il tecnico “vibonese”, sprona i ragazzi che si riportano nuovamente in vantaggio con Alemao e servono il tris con Jener.

Tutti contenti a fine gara per i sei punti conquistati in due partite. Non può festeggiare invece la Cadi che imbatte sulla seconda sconfiita in quindici giorni. A mettere sotto i reggini ci penSa la capolista Modugno che passa in vantaggio al 2′ minuto con Texeira. La Cadi reagisce e arriva il pareggio al 12′ minuto con Juninho e pochi munuti dopo si porta in vantaggio con una rete del solito Marcianò. Il vantaggio reggino dura poco, infatti il Modugno raggiunge il pareggio con il secondo gol di Texeira che batte un incolpevole Lo Gatto. Mentre la prima frazione si avvia verso la fine, Zanchin gela la Cadi e riporta i padroni di casa in vantaggio. Nella ripresa partono forti i calabresi che raggiungono il pareggio con Durante, ma appena un minuto dopo la squadra di coach Emo capitola di nuovo, l’autore della rete è Zanchetta. Sul risultato di 4 a 3 per i padroni di casa succede quello che non ti aspetti: dopo aver subito un fallo che l’arbitro non reputa tale, viene ammonito Durante reo di aver simulato e viene espulso per doppia ammonizione. Dopo questo episodio, i reggini perdono la concentrazione e la capolista dilaga andando a segno con Smith, autogol di Marcianò, ancora Zanchin e Texeira che firma la sua tripletta. A fine gara, siamo stati contattati dal direttore sportivo della Cadi Mimmo Tripepi che denuncia una direzione di gara a dir poco scandalosa da parte del primo arbitro e aggiunge che è stata una partita pilotata, diretta in malafede dal primo all’ultimo minuto.

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Reggina: lo Iaconi-pensiero ad ampio raggio (parte IV^)

Lei ha dichiarato che c’è un gap da colmare. A cosa si riferiva? Alla forma fisica, al gioco o alla condizione mentale della squadra? “Un po’ a tutto. Alla condizione fisica perché a certe intensità facciamo un po’ di fatica. Al gioco perché non abbiamo la continuità necessaria per tutto l’intero arco della partita. Alla condizione mentale perché in questo momento non è dei migliori quindi c’è da lavorare tanto.” Pensa che i suoi ragazzi siano disposti ad aiutarla al 100%? “Si! Si aiutano loro, mica aiutano me.” Non crede che con il senno di poi ed i risultati di ieri (il Crotone vincente a Modena, n.d.r.) sia stato un grave errore rinviare la gara con il Sassuolo. Adesso troveremo il Crotone con il morale alle stelle per le tre vittorie consecutive. “Si, però noi avevamo grossi problemi. A prescindere dai nazionali (Barillà e Carmona, n.d.r.), ci mancavano 5/6 giocatori per infortuni vari. Se non ci fossero stati molti infortuni avrei preferito giocare.” 

Il fatto che siamo abituati a lottare per non retrocedere può essere un’arma in più per noi o i giocatori possono subirne gli effetti e le conseguenze? “A prescindere dall’obiettivo finale qui c’è da fare solo una cosa: mettersi il coltello tra i denti e scendere in campo e lottare.” La preoccupa di più la posizione in classifica, anche se siamo a 15 punti dalla prima, o la condizione mentale della squadra? Sta lavorando più sulla tattica o sulla testa dei giocatori? “E’ conseguenza l’una dell’altra. In questo momento secondo me è più importante l’aspetto psicologico dei ragazzi. Diciamo che la classifica si migliora a patto che si migliori la condizione psicologica della squadra. Credo che non dobbiamo guardare la classifica, dobbiamo giocare queste 6 partite e poi darle uno sguardo alla vigilia di Natale.” In linea di massima, lei propende per avere un undici fisso al quale dare fiducia e puntare su quello o preferisce variare. In sostanza, al momento ha un undici che ritiene titolare a tutti gli effetti? “No, però ho sicuramente ho dei giocatori che mi danno più certezze di altri. Purtroppo non sono 11.” La sua gestione amaranto sino al momento consiste in tre partite per una delle quali, la migliore forse per quanto si era riusciti ad esprimere, aveva fatto a malapena in tempo a tenere un paio di allenamenti. Con la sconfitta di Empoli abbiamo toccato il punto più basso, classifica alla mano, dei nostri ultimi dieci anni ma, soprattutto, gioco, impegno e dedizione alla causa da parte del gruppo continuano a latitare esattamente come durante la gestione di chi l’ha preceduta. Immaginando ed augurandoci che anche lei non si riconosca in quanto fatto vedere dalla squadra finora, ritiene che la partita di Crotone sarà sufficiente a tracciare un primo consuntivo della sua esperienza in amaranto e, se no, quante altre partite occorre aspettare per vedere la sua Reggina? “Credo che, seppur in piccole porzioni, qualcosa si sia già visto per quanto riguarda il mio modo di vedere il calcio. Non certo in maniera totale e precisa per come intendo le cose, ma in alcune porzioni di partite sono stato contento di come ha giocato la mia squadra. Purtroppo non abbiamo avuto la continuità necessaria, non abbiamo avuto la prontezza di vincere a Lecce dove avremmo potuto già dare una svolta al nostro campionato, siamo ricaduti in questa sorta di torpore post-goal subito. Giustamente mi vengono imputate delle responsabilità che io ho e mi assumo. Io conto di essere all’altezza della situazione di far crescere questa squadra tanto da venir fuori innanzitutto da questa bruttissima situazione di classifica nel più breve tempo possibile.” Dopo aver tastato il polso a questo gruppo, ritiene che i problemi che lei ha rilevato sono più gravi di quelli previsti? E’ verosimile pensare che lei cercherà di limitare i danni sino a gennaio in attesa di rinforzi? Insomma, è più fiducioso di tre settimane addietro o più preoccupato? E qui un’altra risposta su cui occorrerebbe meditare a fondo essendo meritevole di maggiore attenzione ed approfondimento. “NO, IO SONO SEMPRE FIDUCIOSO PERO’ PENSAVO CHE I PROBLEMI FOSSERO MINORI DI QUELLI CHE EFFETTIVAMENTE CI SONO IN QUESTA SQUADRA. Questo è mister Iaconi. Dopo la tanta ipocrisia e falsità imperante nell’universo pallonaro, finalmente uno che non nasconde, non omette, non si nega e dice le cose come stanno. Era davvero così difficile farlo prima?

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Reggina: lo Iaconi-pensiero ad ampio raggio (parte III^)

Ha mai pensato a Barillà dietro le punte come sta giocando adesso Pagano? “E’ una soluzione. Barillà è un giocatore che tengo molto in considerazione anche se è un po’ penalizzato sia da questo modulo che dal 4-4-2 precedente. Mi dispiace molto perché è un ragazzo interessante, che ha tanta volontà di far bene e che è un patrimonio della Reggina Calcio. Credo che il 3-5-2 sia il suo modulo ideale.” Arriva in trasmissione anche un accorato e denso di significato appello da parte degli Ultras 1914. Caro mister, siamo stanchi delle parole. Facciamo km ogni settimana e lavoriamo tutti i giorni per portare avanti la nostra fede e l’onore della nostra Città. Presto arriveranno altre diffide che tenteranno di allontanarci dalla nostra passione ma niente e nessuno ci fermerà. Non vogliamo più alibi, vogliamo vedere i giocatori “buttare il sangue” sul campo. A Crotone pretendiamo la vittoria. Non permetteremo più a questi giocatori di disonorare la nostra maglia e la nostra Città.

Il mister, prima di iniziare la trasmissione, faceva riferimento all’ambiente sottolineando come, nonostante questo periodo di difficoltà, avesse trovato comunque un grandissimo ambiente. "Si, perché sono rimasto favorevolmente impressionato. Perché la Reggina è partita per vincere il campionato, non è che possiamo nasconderlo, ed ora è in una situazione in cui magari, pur potendosi aspettare che non andasse bene, la si poteva immaginare a metà classifica e non certo in zona retrocessione com’è. L’ambiente non vede l’ora che la squadra dia una svolta. L’ho notato anche durante la partita con la Salernitana dopo quel primo tempo non giocato bene. Appena, però, la squadra ha iniziato a giocare la gente si è svegliata e ci ha dato una mano.” Diciamo che il pubblico è in stand-by ma non li fate aspettare molto. “No, già hanno aspettato tanto.” Come giudica la condizione fisica generale della squadra? “Non consona al mio modo di interpretare il calcio.” Quanto tempo ci vuole affinché raggiunga la condizione che lei desidera? “Pian piano ci arriviamo.” Mister, partiamo da un dato di fatto incontrovertibile. E’ certo che una squadra decida le sorti in primis di voi allenatori. Di conseguenza decide anche le sorti di una Società dal suo punto di vista sportivo. Le chiedo se, allenatori e Società, debbano essere sempre considerati come “ostaggi” di un nugolo di uomini che, se accade questo, evidentemente hanno qualcosa da lamentare non applicandosi. Non so se è chiaro, ma la mia domanda tende inequivocabilmente a manifestare la mia convinzione che siano sempre e comunque i giocatori i responsabili di alcune situazioni. “Siamo tutti responsabili, ognuno per le proprie competenze”. Questo per essere buonisti, ma sa bene che non è così. “Per come la penso io ritengo che un allenatore non debba mai essere “ostaggio” della sua squadra ed una Società men che meno.” Ma di fatto quando i risultati non arrivano il primo a perdere il posto è l’allenatore. “Diciamo che molte Società hanno permesso questo stato di fatto. Secondo me bisogna invertire questa tendenza ma non è il caso della Reggina però.” Se dovesse essere come appena chiesto, si potrebbe attingere ai giovani e togliere di mezzo chi crea malumori? “Noi abbiamo 6/7 giovani di alto livello che altro non sono che il prodotto di tutto il settore giovanile. Sono dei giovani interessanti. Sono dei giovani che a tutti gli effetti fanno parte della rosa. Pensa che Cassano debba riposare un po’? “Cassano è un buon portiere. Ha avuto delle difficoltà nel periodo iniziale. Ha delle responsabilità su qualche goal subito, però devo dire che, pur partendo un po’ insicuro sotto la mia gestione, piano piano si sta riprendendo. E’ un portiere particolare che ama stare in porta, che esce poco, che non fa una grande copertura dell’area ma le sue caratteristiche sono altre. Diciamo che in queste tre partite sta andando bene.” Perché non punta di più su Missiroli che, per caratteristiche, pare avvantaggiato sugli altri nel superare l’uomo? “Missiroli fa parte di quei giovani sui quali si può contare ed è un giocatore importante per la nostra squadra.” A proposito di Missiroli, qual è secondo lei la collocazione ideale di questo ragazzo? “Secondo me il ruolo ideale è quello da terza punta interpretato adesso da Pagano e da Brienza. L’anno scorso a Treviso giocava da esterno in un 4-4-2 che è un ruolo in cui può anche giocare con spiccate caratteristiche offensive. E’ un giocatore che deve migliorare in alcuni particolari come coprire meglio la palla in certe zone del campo, giocare in maniera semplice, però è un giocatore che ha qualità ed a me piace molto.” Dicevamo prima che alla Reggina è venuto a mancare l’apporto di tutti quei giocatori che avrebbero dovuto fare la differenza, quelli con il maggior tasso tecnico e con il maggior bagaglio di esperienza. Mi chiedo, atteso che vediamo su moltissimi campi di A tantissimi giocatori che dopo l’esperienza reggina hanno spiccato il volo verso carriere eccezionali, che meccanismo possa scattare in un giocatore che invece arriva a Reggio e che dovrebbe dare ancora il 110% quando, invece, lo vediamo subire il processo inverso rispetto a chi è giunto qui in cerca di riscatto e ricco di motivazioni personali e professionali, ritrovandosi quindi senza stimoli, senza grinta, senza gambe e senza testa. Mi creda mister, magari con lei si allenano tutti alla perfezione, ma le garantisco che spesso sono stati inguardabili. “E’ normale che dai giocatori che hai nominato (Brienza, Buscè, Volpi, Bonazzoli, n.d.r.), che quando sono arrivati hanno fatto si che la Reggina venisse data per quasi certa vincitrice del campionato, giocatori cosiddetti “guida”, ci si aspetti di più rispetto a tutti gli altri soprattutto dal profilo morale, comportamentale e da esempio. Io posso esprimermi per quello che ho visto da quando sono arrivato e posso dire che tutti si stanno comportando bene. Non so se prima è successo qualcosa di diverso, non credo comunque perché è gente molto professionale, è gente che sente il peso delle responsabilità perché sanno di essere “più colpevoli” rispetto ad un ragazzo giovane.” ”Ha parlato di “guida”, le chiedo se c’è un leader in questa squadra. Uno, per intenderci, che sappia e riesca a spronare i suoi compagni ed a determinarli in certe situazioni. “Questa è una delle problematiche cha abbiamo.” Quindi non c’è! Non pensa che giocare “a specchio” (riproponendo lo stesso modulo degli avversari, n.d.r.) possa essere una soluzione? “Credo che giocare “a specchio” spesso conviene.” Nel caso di sconfitta a Crotone si sente a rischio esonero? “Noi siamo sempre a rischio esonero, nel senso che noi allenatori programmi a lunga scadenza non ne facciamo mai. Purtroppo in queste prime tre partite ne ho perse due quindi ci sta!.” A Crotone dobbiamo imporre dal primo minuto la nostra superiorità di squadra esperta ed impaurire gli avversari altrimenti, se la mettiamo sull’agonismo e sulla corsa, ne usciremo sconfitti. Che ne pensa? Piccola postilla prima della risposta. Nel corso della lunga intervista ci sono state almeno due risposte del tecnico su cui riteniamo si debba aprire un capitolo a parte. La prima delle due è questa. “SONO D’ACCORDO. ALLA FINE LA QUALITA’ VIENE SEMPRE FUORI E FA LA DIFFERENZA MA, DETTO TRA NOI, IN QUESTO MOMENTO, NOI ABBIAMO TUTTA QUESTA QUALITA’?

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Reggina: lo Iaconi-pensiero ad ampio raggio (parte II^)

Andato via Novellino con il quale si era segnato poco e subito molto, lei ha cambiato immediatamente modulo. Con i tre difensori pensa che questo possa far guadagnare la squadra in compattezza. Non intendo dire cambiando il  reparto in se stesso, ma più generalmente in fase difensiva perché sappiamo benissimo che se non c’è un centrocampo che fa filtro diventa difficilissimo per i tre difensori ed anche i più forti del mondo andrebbero in sofferenza. Questo modulo può dare una giusta copertura, un giusto equilibrio? Si può raggiungere questo equilibrio, alla base del successo, con due mezze punte come Pagano e Brienza che, all’occorrenza aiutano il centrocampo, e con i centrocampisti Morosini e Carmona che hanno nelle loro corde la predisposizione all’interdizione e Morosini anche alla proposizione?

“Premesso che tutti i moduli adottati o adottabili hanno pregi e difetti, è naturale che l’obiettivo di ogni modulo è quello di raggiungere l’equilibrio. Io ho scelto questo modulo (il 3-4-3, n.d.r.) perché c’era bisogno di cambiare qualcosa. C’era bisogno, per tornare un attimo al discorso della fiducia e dell’autostima, di dare qualche certezza in più ai ragazzi. Ho cominciato dalla difesa perché mi è parso di capire che i ragazzi si sentissero più sicuri con una difesa “a tre”. Tutto il resto è stata una conseguenza dello studio delle caratteristiche dei miei giocatori cercando di mettere quelli più importanti nelle condizioni di poter rendere. Fino a questo momento, a sprazzi, abbiamo fatto bene. Non molto bene, ma bene. Però ci manca la continuità e questo è un obiettivo da perseguire e da raggiungere nel più breve tempo possibile perché solo la continuità ci può dare risultati. La continuità tattica all’interno della stessa partita.” Quindi prima di tutto una difesa che sia registrata e che possa sostenere il peso degli attacchi avversari? “Si, una difesa che dev’essere solida. Noi abbiamo preso molti goals per prodezze degli attaccanti avversari, ma anche certamente per l’aver commesso degli errori. Il secondo goal ad Empoli, la doppietta di Baclet a Lecce, il goal di Jadid con la Salernitana sono tutte prodezze subite. Lo dico sempre ai ragazzi, abbiamo un atteggiamento con cui ci tiriamo addosso la sfiga.” Ma ad Empoli abbiamo messo sotto una squadra comunque forte. “Si, ma non siamo passati in vantaggio in quei 20/25 minuti in cui abbiamo avuto una sola possibilità sbagliandola con Pagano. Avremmo potuto averne molte di più perché, secondo me, in quei minuti abbiamo dominato meritando di passare in vantaggio.” In linea di massima ognuno di voi allenatori ha un modulo prediletto, ne accennava prima. Crede che dev’essere l’allenatore ad adeguarsi ai giocatori che ha, atteso che penso non esista allenatore al mondo capace di dare una “lista della spesa” al proprio presidente ed avere poi esauditi tutti i suoi desideri, oppure è proprio necessario, ostinatamente, ostentatamente, esageratamente riproporre il proprio modulo ideale non tenendo conto che, per esempio, ci possano essere dei giocatori che per caratteristiche, per attitudine, non sono in grado di attuare con gli effetti desiderati quel determinato modulo? “Ognuno di noi ha il suo modulo preferito, se abbiamo la possibilità di costruirci la squadra partendo dal modulo si fa la squadra stessa. Però questo (essere esauditi in ogni richiesta) non accade quasi mai, soprattutto quando si subentra in corsa come è successo a me e si prende in carico una squadra costruita da e per altri. Di norma, quindi, avviene il contrario. Si valutano le caratteristiche dei giocatori e su di esse si fa il modulo.” Quindi l’allenatore si adegua ai giocatori che ha a disposizione? “Si, io si! Nella mia carriera ho giocato con quasi tutti i moduli.” La domanda non era affatto casuale. Novellino, infatti, ai suoi tempi, si era fissato con il 4-4-2 tanto da schierare dieci formazioni diverse nelle dieci giornate di campionato disputate, tanto da snaturare Buscè proponendolo come terzino destro (o, se preferite, esterno destro nella difesa “a quattro”) invece che ala (o esterno destro di centrocampo), tanto da inventarsi Cascione centrale difensivo togliendolo dal suo ruolo naturale di centrocampista ed incontrista ed altro ancora. Atteso che troppo spesso è “mancato” il difensore centrale, anche in virtù di una sorta di protezione per il portiere, ha pensato magari a Lanzaro centrale visto che in serie A ha marcato Ibrahimovic, Trezeguet e tanti altri del loro calibro? “Noi abbiamo fatto delle scelte tattiche per la gara di Empoli e probabilmente quando incontreremo squadre che giocano con una mezza punta per quel ruolo la scelta sarà sempre su un centrale-centrocampista. Ad Empoli c’era Vannucchi e secondo me andava limitato in un certo modo con l’uscita di un difensore da dietro per non abbassarci troppo. Probabilmente con il Crotone, anche se con un modulo diverso rispetto all’Empoli, avremo ancora la presenza di una mezza punta ed è naturale che noi dobbiamo anche studiare le caratteristiche dell’avversario.” Sabato ci sarà Volpi? C’è, insomma, la volontà del giocatore di recuperare il terreno perduto? (E’ notorio che il giocatore non sia stato neppure convocato nelle ultime partite per via, si dice, di un suo scarso momento di forma. Pare, invece, che i rapporti che lo legavano all’ex Novellino siano la vera causa di questo suo “calo” e che la Reggina sia vicina o alla rescissione del contratto più o meno consensualmente o all’immediata cessione alla riapertura del calcio mercato di gennaio, n.d.r.). “Abbiamo davanti quasi una settimana di allenamento e vedremo poi cosa succederà quando andremo a diramare le convocazioni per Crotone. Comunque si, Volpi si sta allenando regolarmente e non si sono problemi.” E qui, per la prima volta in tutta l’intervista, Iaconi si “veste” da Pinocchio un po’ per il quieto vivere ed un po’ per scelta societaria-aziendale! Alla luce dei risultati ottenuti, del “non gioco espresso” e della classifica impietosa, reputa giustificata la preoccupazione dei tifosi di dover fare la fine di Avellino, Catanzaro e Como che, dopo anni di massima serie, adesso sono relegati nelle serie minori o, addirittura, sono scomparsi del tutto? “Credo che siano situazioni completamente diverse le une dalle altre perché alle spalle della Reggina c’è una Società vera, una Società che fa calcio veramente, che ha un’organizzazione di alto livello e che ha il lavoro di tanta gente mirata a fare calcio. Poi, la singola annata può essere negativa com’è stato l’anno scorso. La salvezza dev’essere un discorso, non dico scontato perché nel calcio non si può essere sicuri di niente, ma dal cui discorso dobbiamo allontanarci nel più breve tempo possibile.

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Reggina: lo Iaconi-pensiero ad ampio raggio (parte I^)

Troppo ghiotta l’occasione ieri sera, fornitaci da “La Tribuna del Lunedì” condotta dall’amico e collega Michele Favano, per lasciarci sfuggire, non cogliendo, ogni dettaglio dello “Iaconi pensiero” circa le vicende – più vicissitudini, a dire il vero – della Reggina in questo assai poco lusinghiero campionato di B. Ospiti entrambi della seguitissima trasmissione, non potevamo non prendere nota e riportarvi ciò che pubblicamente ha dichiarato il tecnico amaranto. Moltissime le domande alternatesi tra i presenti in studio e chi in studio non c’era ma ha ugualmente interagito attraverso un noto sito frequentato dalla tifoseria amaranto e/o l’invio di domande tramite sms. Un’ora e mezza di “botta e risposta” in cui il tecnico non si è mai defilato se non quando, ovviamente, è stato chiesto qualcosa a riguardo del calcio mercato. Un tecnico, Ivo Iaconi, che secondo chi scrive incarna poco lo stereotipo dell’allenatore di calcio del terzo millennio. Umile, sincero da “pane al pane e vino al vino”, forse anche grezzo nelle risposte, ma che si rende simpatico ai più non manifestando saccenza, prosopopea né tantomeno presunzione. Ecco, in pillole, chi è Iaconi: un uomo, professionalmente parlando, avvezzo alla schiettezza ed alla semplicità nell’esposizione delle proprie idee.

Tre partite sotto la sua guida, un lieve miglioramento rispetto al passato ma la classifica parla chiaro: siamo terz’ultimi e la classifica comincia a farsi davvero preoccupante. “Sicuramente! Siamo in una posizione di classifica difficile. Abbiamo un ruolino di marcia, considerando l’andamento della Reggina dall’inizio del torneo, assolutamente negativo ed assolutamente impensabile alla vigilia perché questa squadra, seppur magari non competitiva al massimo livello, sicuramente non è una squadra che deve e può stare in zona retrocessione. Ci sono delle problematiche che vanno risolte in fretta perché non è che abbiamo molto tempo per farlo. Purtroppo in queste ultime tre partite sotto la mia guida abbiamo fallito dei risultati alla nostra portata. Credo che il più importante sarebbe stato quello di Lecce perché avrebbe rappresentato una svolta mentale subito, qualora fosse arrivata la vittoria contro una squadra che adesso è prima in classifica. Meritandola anche, per dirla tutta. Purtroppo non è stato così e quindi non abbiamo palesato miglioramenti mentali (o comunque solo in una parte si sono intravisti) tali da portarci a conquistare una serie di risultati utili che è ciò che ci occorre per venire fuori innanzitutto da questa situazione di classifica”. Mister, andiamo al nocciolo di tutta la questione. Il suo predecessore, subito dopo le tre sberle rifilateci dall’Ancona in casa, alla sua ultima conferenza post-partita al Granillo (poi la Reggina giocò e perse a Torino ed immediatamente Novellino fu esonerato), dichiarò che aveva necessità, per far vedere il suo gioco ed ottenere risultati, di “gente con le palle”. Giacché il problema appare ancora questo, di essere in presenza cioè di una squadra priva di attributi e di non essere un gruppo, da questo punto di vista come sta messa la Reggina con lei alla guida tecnica?  “Secondo me non ha ancora superato completamente lo shock del cambio di allenatore. E’ una squadra che sente il peso delle responsabilità ma questa è una cosa alla quale bisogna abituarsi”. Dovrebbe essere uno stimolo l’avere delle responsabilità, no? “Esatto. Nel calcio ci sono momenti belli e momenti meno belli, ma la capacità di un professionista è quella di saper essere presente proprio nei momenti difficili. E’ su questo che stiamo lavorando molto, cercando di accrescere in loro la fiducia nei propri mezzi perché secondo me, torno ancora a ripetere, questa è una buona squadra che può dare molto di più di quello che sta dando. Questo credo che sia il dato di fatto più clamoroso. Molti giocatori, anche tra i più importanti, quelli con un curriculum maggiore rispetto agli altri, sono quelli da cui ci si aspettava di più e che finora hanno deluso. Però noi contiamo di invertire questa tendenza. Non parliamo di calcio mercato, adesso e fino a Natale c’è una serie di partite da cui dobbiamo tirare fuori il meglio da ognuno di loro. Deve essere questo uno stimolo tale quantomeno per tirarsi fuori dalla zona retrocessione. Dobbiamo un po’ imitare quello che è stato il cammino del Crotone dando una svolta al nostro campionato cercando una serie di vittorie, meglio, o comunque una striscia di risultati utili consecutivi.” Numeri alla mano, 12 goals fatti e 21 subiti (sebbene con lei alla guida il dato si è assestato sui 5 fatti e 6 subiti), prendiamo atto che la Reggina quando va in svantaggio crolla completamente invece che controbattere con orgoglio. “I numeri ci danno torto, certamente, ed il fatto che i “miei” numeri siano leggermente migliori non vuol dire nulla. Credo che prendiamo troppi goals ed abbiamo realizzato molto meno di quello che avremmo invece potuto visto che, comunque, abbiamo creato molto in queste partite denotando chiare difficoltà dentro l’area avversaria. In sostanza, arriviamo con pochi uomini nell’area avversaria ma queste sono cose che io conto di migliorare. La cosa che mi preoccupa di più, invece, è che nelle partite come quella di Lecce ad esempio, quando siamo passati in vantaggio, abbiamo sempre smesso di giocare permettendo così all’altra squadra di riprendere il pallino del gioco. E’ successo in parte anche ad Empoli pur non essendo passati in vantaggio (e lo meritavamo) ma, comunque, avendo messo ugualmente sotto la squadra di casa. Pagano ha sciupato un’occasione ma abbiamo portato 8/9 palle all’interno della loro area senza, però, trovare i nostri attaccanti essendo carenti in fase conclusiva. Poi loro hanno segnato e questo ci ha sfaldati e nel secondo tempo non siamo stati più gli stessi. E’ su questi cali psicologici, mentali, dovuti agli episodi durante le partite che dobbiamo lavorare. A me sembra anche un po’ assurdo che giocatori di un certo livello, come quelli che ha la Reggina, abbiano queste remore a reagire dopo aver subito un goal.” Da casa giungono domande sul calcio mercato o su particolari giocatori svincolati e, quindi, “pronti subito” (per esempio vecchie conoscenze come Vargas o come, nelle trasmissioni precedenti, anche Franceschini e Stovini). Il mister tiene fede alla sua premessa e non risponde coerentemente anche perché, in questo momento, assai poco servirebbe e concordiamo con lui. Quali sono le lacune in orgoanico? E’ possibile fare un campionato di B con soli 4 attaccanti e per giunta pieni di problemi del passato ed avari in zona gol? "Credo che avere 4 attaccanti in rosa, soprattutto pensando al modulo di gioco che praticava il mio predecessore sia il numero giusto. Anzi, sono attaccanti anche completi e che si integrano bene tra di loro. Forse, invece, per il mio modo di giocare ne occorrerà un altro.” La considerazione forse andava fatta sulla bontà e la qualità di questi uomini che si è rivelata meno importante rispetto a quello che ci si aspettava. L’idea dei 4 attaccanti, Cacia, Brienza, Bonazzoli ed Alessio Viola, nelle migliori condizioni poteva essere la condizione ideale che, purtroppo, ad oggi non lo è. La squadra manca di autostima, peraltro apparentemente ingiustificabile visti i componenti della rosa. Come intende lavorare per far acquisire alla squadra più consapevolezza nei propri mezzi? “Bisogna lavorare innanzitutto. Ho riscontrato questo problema molto spesso dovuti anche a problemi fisici che alcuni dei ragazzi hanno avuto nel passato facendo si che questa insicurezza risultasse fisiologica. Occorre un po’ di tempo ma è naturale che bisogna lavorare molto sotto il profilo mentale perché l’autostima e la fiducia in se stessi è fondamentale.” Da quando è andato via Mazzarri non si è più vista la Reggina correre. Anche in Prima Divisione le squadra vanno a 1000, noi sempre lenti, prevedibili ed impacciati. Crede sia frutto di una cattiva preparazione atletica e, se è così, si sta ponendo rimedio? “A me non piace parlare di chi mi ha preceduto. Posso dire solo una cosa. Per come giocano le mie squadre, per come intendo io il calcio, avrei preferito una squadra che giocasse in maniera certamente più intensa sotto il profilo del ritmo.” Continua l’uno contro tutti, “contro” si fa per dire.

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Reggina: il Crotone esempio da seguire

altIl prossimo avversario della Reggina, il Crotone, rappresenta in buona parte, come esempio, quello che dalle nostre parti si auspica ormai da tempo. E cioè che riuscire ad infilare una serie di vittorie consecutive, in questo caso tre, può di fatto ribaltare anche una situazione di classifica precedentemente precaria. E’ chiaro, la squadra guidata da Lerda non ha risolto tutti i suoi problemi o può mai pensare di essere uscita definitivamente dai bassifondi della graduatoria, ma di sicuro ha dato un principio di svolta ad una stagione che sembrava già compromessa dopo poche giornate.

Dalle nostre parti si attende con fiducia che questo possa avvenire al più presto, anche se ad oggi, per i tanti problemi che accompagnano la squadra, non pare vi siano i presupposti per cambiare registro. Eppure a volte basta un piccolo episodio favorevole, quella scintilla che innesca un particolare meccanismo anche psicologico che sovverte quanto di negativo si è fatto fino a quel momento. La sfida di sabato prossimo è considerata di quelle senza appello, nessun alibi per i calciatori, lo stesso tecnico che a questo punto ha avuto tempo a sufficienza per conoscere dettagliatamente tutti i suoi uomini e quella ormai tanto discussa condizione atletica che, dopo l’ennesima sosta, dovrebbe finalmente essere quantomeno accettabile. Fuori gli attributi, lo si chiede in modo particolare a tutti quei giocatori di maggiore esperienza, dovranno essere loro in questo momento di grande difficoltà a trascinare il gruppo e motivarlo alla reazione. Lanzaro, Valdez, Carmona, Bonazzoli, Buscè, Brienza (nella foto), è arrivata l’ora di dare risposte concrete sul campo, bando alle chiacchiere, adesso servono i fatti. La Reggina rischia il tracollo in caso di ennesima sconfitta e questo non può e non deve accadere per nessuna ragione. La società in questi giorni è stata molto vicina alla squadra, incitamento, stimoli e la giusta pressione per provare a venire fuori da questa assurda situazione. Ognuno faccia la propria parte, ma sappiamo bene che quella predominante spetta ai calciatori. Sabato pomeriggio pretendiamo un segnale forte.

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Reggio Calabria: arresti per sequestro di persona

Ieri la centrale operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri all’ora di pranzo ha ricevuto una anomala richiesta di aiuto. Dall’altro capo del telefono c’era una donna di chiara origine straniera che in preda alla disperazione chiedeva di essere liberata, fornendo l’indirizzo dell’abitazione dove, a suo dire era, stata sequestrata. Immediatamente i Carabinieri della Stazione di Cataforio si portavano sul posto e, nell’abitato di San Salvatore, senza difficoltà individuavano l’abitazione da dove proveniva il pianto disperato di una donna che chiedeva di essere liberata.

I Carabinieri hanno cercato in tutto i modi di aprire le porte ma queste, sbarrate ed in ferro, non davano alcun cenno di cedimento. I momenti di maggior panico si sono avuti quando la donna, H.J.E. polacca di anni 49, dopo essere riuscita ad aprire una finestra situata a diversi metri dal suolo, minacciava di gettarsi nel vuoto pur di riuscire a fuggire da quell’abitazione che, ormai da più di un giorno, era divenuta la sua prigione. Solo l’intervento dei militari riusciva a farla desistere dal suo intento. Trovata nelle vicinanze una lunga scala i Carabinieri sono riusciti, non senza difficoltà, a condurla in salvo. Vistasi liberata ed ormai al sicuro, la “prigioniera”ha raccontato loro il suo incubo. La donna, il giorno prima, era stata invitata assieme al suo compagno trentanovenne Marzynsky Grzegorz Ryszard (nella foto), a casa di tale Stepnowska Krystyna di anni 41 (nella foto) che nella comunità polacca di Reggio svolge il ruolo di intermediaria nel trovare lavoro ai propri connazionali, con la scusa di una interessante proposta occupazionale. In realtà, l’invito e la falsa proposta di lavoro facevano parte del piano congegnato dalla Stepnowska e dal Marzynski – che da un po’ si frequentavano all’insaputa della malcapitata – per rapinarla di un prezioso anello, venderlo e con il ricavato godersi insieme un bel weekend a scapito della H.J.E. che, obbligata a stare in silenzio, veniva segregata in quella casa . La polacca prima di richiedere l’intervento dei Carabinieri aveva cercato in tutti i  modi di convincere i suoi aguzzini a lasciarla libera promettendogli anche di non denunciare il reato. I due, tuttavia,  non curandosi della sua disperazione la rinchiudevano nell’appartamento e scappavano via insieme. I Carabinieri, dopo le dichiarazioni della donna, effettuata una serie di controlli nella zona di Mosorrofa, nei luoghi abitualmente frequentati da cittadini polacchi, grazie anche alla descrizione fornita, sono riusciti a rintracciare  due fuggitivi mentre si trovavano ancora nel letto a dormire insieme. La Stepnowska e il Marzynski venivano tratti in arresto per il reato di rapina e sequestro di persona e tradotti in carcere così come disposto dal P.M. Danilo Riva.

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Cosoleto: arresto per violazioni prescrizioni obblighi di sorveglianza

Alle prime luci odierne i Carabinieri hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Carzo Antonio per ripetute violazioni delle prescrizioni imposte dalla Misura di Prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza cui era sottoposto dal novembre del 2008, allorquando veniva scarcerato dopo una lunga detenzione. I Carabinieri sin da subito, hanno avviato un capillare e stringente monitoraggio delle condotte tenute dal Carzo in relazione ai vincoli cui era sottoposto, registrando una miriade di violazioni alle prescrizioni imposte dal Tribunale di Reggio Calabria – sezione Misure di Prevenzione.

Si tratta delle frequentazioni con pregiudicati la cui abitualità è stata ritenuta dal GIP indice di particolare gravità, insieme alla infrazioni di altre prescrizioni tra cui il divieto di frequentare esercizi pubblici ed il divieto di partecipare a pubbliche riunioni. Giova precisare che il Carzo faceva ritorno in Cosoleto dopo aver scontato una pena di 13 anni di reclusione per associazione mafiosa (per aver fatto parte della temuta famiglia mafiosa degli Alvaro) inflitta dalla Corte di Appello di Reggio Calabria nel 2001, confermando peraltro nella sostanza la sentenza di primo grado già inflittagli in seguito all’operazione "Prima" dei Carabinieri nel 1998.

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Bovalino: arresto falsa dentista

A conclusione di una specifica indagine i Carabinieri della Compagnia di Locri, ed in particolare quelli della stazione di Bovalino, hanno deferito alla procura della Repubblica di Locri la cinquantaduenne V.C.A. perché ritenuta responsabile di aver abusivamente esercitato la professione di medico dentista. Erano circa venti anni che la falsa dentista curava i suoi pazienti a Bovalino. Per tali attività la donna aveva attrezzato uno studio (nella foto), completo di sala d’aspetto e gabinetto odontoiatrico, in un appartamento di via Umberto, limitrofo alla sua abitazione.

All’apparenza sembrava tutto normale, con tanto di targa luminosa in strada che indicava lo studio dentistico. L’unica grande anomalia é che la signora, che tutti sapevano dentista, non è neanche medico non avendo mai conseguito la laurea, nè ovviamente la specializzazione. Per questi motivi, oltre la denuncia alla Procura della Repubblica, i Carabinieri hanno sequestrato tutto lo studio dentistico, un appartamento di tre vani più servizi, ampio circa 80 mq. Come sempre i carabinieri sono ora pronti a ricevere eventuali denunce da parte degli ignari pazienti.

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Reggio Calabria: arresto per sfruttamento della prostituzione

Stretto il cerchio intorno agli sfruttatori che “gestiscono” un gruppo di ragazze bulgare – tra cui anche un transessuale – “al lavoro” ogni sera nei pressi della centralissima pianeta Zerbi. L’attività ha origine nel mese scorso quando i militari del Nucleo Operativo della Compagnia cittadina  effettuando ripetuti servizi di osservazione nella  zona centro, salita Zerbi, Lido comunale, notavano la presenza di diverse prostitute dell’Est. Questi servizi permettevano di accertare che due ragazzi della Piana accompagnavano  alcune prostitute, le assistevano durante l’attività permanendo in strada ed effettuando giri di ricognizione, fornivano loro cibo ed infine le accoglievano in auto al termine dei rapporti con i clienti forse per farsi consegnare il denaro.

Il ventidue ottobre scorso i militari del Nucleo Operativo della Compagnia cittadina arrestavano Dimondo Antonino, 28enne, di Rosarno che,  mentre riaccompagnava in auto una prostituta, veniva trovato  in possesso di denaro contante ritenuto provento dell’ attività illecita. In quell’occasione il suo complice, forse fiutando la presenza dei Carabinieri, se ne era scappato abbandonando al proprio destino sia il Dimondo sia le ”ragazze”. I Carabinieri hanno da subito avuto l’impressione che il Dimondo fosse solo una pedina mentre il vero burattinaio di questo mercato del sesso fosse il giovane fuggito. La conferma si è avuta qualche giorno dopo quando, andandolo a ricercare nel suo paese di residenza, Laureana di Borrello, i Carabinieri  accertavano che il giovane, dopo aver denunciato in tutta fretta lo smarrimento della propria carta d’identità ed averne richiesto un duplicato valido per l’espatrio, si era rifugiato in Bulgaria, dove evidentemente disponeva di appoggi. Il giovane, identificato in Monea Salvatore (nella foto) di 35 anni, non aveva alcuna intenzione di rientrare in Italia. Stamattina, però, dopo una ventina di giorni di assenza, ha sentito la necessità di ritornare a casa, forse solo per prendere qualche effetto personale che gli consentisse di affrontare il freddo inverno Balcanico. E a Rosarno – nei pressi dello svincolo autostradale – appena sceso da un furgone che solitamente fa la tratta tra la Sicilia e la Bulgaria, ha trovato ad aspettarlo i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Reggio che hanno dato esecuzione all’Ordinanza emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – su richiesta del Sostituto Procuratore Dottoressa  Squicciarini – che sottopone il giovane agli arresti domiciliari per sfruttamento della prostituzione.

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Reggio Calabria: notifica ordine di carcerazione ad estradato

Alle ore 16:00 di oggi 12.11.2009, presso l’aeroporto di Roma – Fiumicino, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito la notifica dell’ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dalla Procura Generale di Reggio Calabria in data 15.12.2004, nei confronti di Racco Gianluca, giunto in Italia scortato dalla polizia olandese e operatori dell’Interpol. Le autorità  giudiziarie olandesi, in data 04.11.2009, con sentenza di convalida dell’arresto, avevano autorizzato l’estradizione e la consegna alle autorità italiane.

Espletate tutte le formalità, racco è stato consegnato alla polizia penitenziaria di Roma per la traduzione presso l’istituto penitenziario. Racco Gianluca, 30enne, affiliato alla cosca della ‘ndrangheta “Commisso” di Siderno (rc) era stato arrestato il 21 agosto 2009, in Amsterdam (Olanda), a seguito di un’operazione congiunta tra la polizia olandese, i Carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria e operatori dell’Interpol. Latitante dal 2000, era iscritto nella lista dei 100 latitanti più pericolosi d’Italia oggetto di “programma speciale di ricerca”, poiché condannato all’ergastolo per associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, omicidio, tentato omicidio, violazione delle disposizioni sulle armi e stupefacenti.

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