Reggina: pochi ma essenziali i concetti di Breda

altNessuna bacchetta magica. Solo la trasmissione di alcuni concetti, qualche proposta tattica innovativa e l’esaltazione dell’identità di gruppo. Da questi tre aspetti è partito mister Breda (nella foto all’esordio in panchina) per avviare un nuovo percorso con la Reggina. Lui, esordiente assoluto in cadetteria, catapultato nel momento peggiore della storia recente amaranto a guidare la prima squadra. Lui che ha dovuto lasciare la sua creatura, i giovani della Primavera, per assumere un incarico che neppure lontanamente immaginava. Sorpreso dagli eventi e con il volto stranito in occasione della sua presentazione ufficiale, ha preso coscienza con il trascorrere dei giorni, fino alle convinzioni maturate qualche attimo primo dell’incontro con il Mantova e quindi scelte coraggiose e qualche idea nuova da subito. Questi sono stati i passi che hanno portato il nuovo tecnico alla sua prima ufficiale sulla panchina amaranto.

Togliere dalla mischia uno come Pagano non è cosa da poco, tenuto conto che l’esterno offensivo amaranto ad oggi è ancora il cannoniere della squadra con nove centri ed un carattere niente male in fatto di temperamento e reazioni istintive. Con Pagano il tecnico ha parlato a lungo, motivando la scelta e facendogli capire che quel che più conta in questo momento è il bene della squadra, sottolineando pure l’importanza che lo stesso giocatore ha e può avere nell’immediato futuro all’interno del gruppo, e che ovviamente determinate opzioni sono dettate dalle circostanze e non certamente definitive. Pagano pare abbia accettato di buon grado, ma a prescindere da quelle che sono le sue considerazioni in merito, di sicuro è stato il campo a dare risposte immediate. Dentro Brienza e subito una doppietta per lui. Una prestazione convincente e la ferma convinzione che se l’ischitano riesce a recuperare la migliore condizione e la giusta convinzione, potrà essere davvero, come ha più volte detto il presidente Foti, il valore aggiunto di questa Reggina. Ma a premiare le scelte di Breda sono stati anche alcuni accorgimenti tattici, come il riportare nella linea difensiva giocatori di ruolo, con il massimo rispetto per l’ottimo Cascione, spostare Tedesco in mezzo al campo e quindi renderlo maggiormente protagonista sia in fase di possesso che in quella di non possesso, restituire a Carmona compiti e dettami a lui più congeniali. Inserire Cacia e dopo pochi minuti trovarlo puntuale sotto porta a mettere dentro la palla del 3-0. Insomma un esordio praticamente perfetto, proprio forse come lo stesso Breda aveva sognato, condito come detto in apertura, anche da alcune chicche, vedi schema su angolo, che hanno prodotto gol e giocate interessanti. Breda però sa bene che non ha risolto in un solo istante tutti i problemi della Reggina, è stato lui stesso subito dopo la gara a sottolineare come sia ancora troppo presto per potersi esaltare o illudersi che il cambio di registro sia finalmente arrivato. La squadra nel corso di questo campionato ha palesato tanti di quei problemi che pensare di averli risolti in un sol colpo sarebbe stupido e presuntuoso farlo. Constatiamo, comunque, margini di crescita evidenti che necessariamente, però, dovranno trovare riscontro in futuro, insieme a quella continuità mancante per la quale la Reggina oggi è costretta a rincorere con affanno. La trasferta di Cittadella è il primo banco di prova. Un altro match ad altissima tensione che potrà dare riscontro concreto sul lavoro effettuato dal tecnico Breda.

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Presentato l’Osservatorio nazionale sugli impianti sportivi

Un “Osservatorio nazionale sugli impianti sportivi”, un “catasto dinamico”, sul web, per censire le strutture presenti sul nostro territorio, inserendo informazioni utili ai cittadini (attività svolta, distanza, servizi, etc.) con aggiornamenti in tempo reale. Il progetto, già operativo in alcune zone d’Italia, è stato presentato alla Provincia di Reggio Calabria dall’ing. Francesco Romussi e dalla dott.ssa Valentina Calvani, della “Direzione gestione patrimonio e Consulenze impianti sportivi” della Coni Servizi, insieme all’assessore provinciale allo Sport, Attilio Tucci, al presidente regionale del Coni, Mimmo Praticò (nella foto, a destra, alla recente presentazione del Giro della Provincia di Reggio Calabria) ed al presidente provinciale, Giovanni Filocamo. Un interessante incontro, dunque, alla presenza delle massime autorità regionali, in tema di sport, dove sono stati illustrati i principali progetti in cantiere della Coni Servizi. Azienda nata nel 2002, è “finalizzata ad ottimizzare gli obiettivi programmatici del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, perseguendo la massima efficacia delle risorse investite, proponendosi come punto di riferimento internazionale per i servizi applicati allo sport”.

Il dibattito ha attraversato i temi delle numerose difficoltà che attanagliano lo sport calabrese. “Il problema degli impianti sportivi (pochi e inadeguati) in Calabria – ha dichiarato Mimmo Praticò – purtroppo, contribuisce a determinare lo scarso coinvolgimento dei cittadini. Questo progetto ha un’importante valenza turistica, in quanto nella mappa virtuale delle strutture potranno essere inseriti anche servizi come alberghi, ristoranti o musei”. L’ultimo censimento dell’impiantistica sportiva in Italia, fatto dal Coni, risale al 1996. Oggi, invece, l’idea è quella di creare un sistema in grado di aggiornare i dati in modo costante, massimizzando il ruolo ed il contributo degli enti locali, attraverso un modello di censimento delocalizzato; fornire uno strumento di pianificazione e di indirizzo delle risorse economiche a livello nazionale e locale e fornire un servizio al cittadino sui luoghi dove fare attività sportiva. “Quando si prevede la realizzazione di un impianto – ha sottolineato Praticò – bisogna tenere conto di un aspetto fondamentale che è la gestione. Non è più pensabile utilizzare una struttura solo per eventi sportivi, bensì si può sfruttarla anche per manifestazioni di vario genere, permettendo, così, maggiori introiti ed una gestione più equilibrata”. L’intervento del presidente regionale del Comitato Italiano Paraolimpico, Titti Vinci, ha messo in evidenza come purtroppo, in Calabria, la presenza di barriere architettoniche non risparmia l’impiantistica sportiva. Vinci ha, quindi, apprezzato particolarmente il progetto che già prevede nelle schede delle strutture, la possibilità di evidenziare l’utilizzo o il semplice accesso per i diversamente abili, sia per quanto riguarda il pubblico che per gli atleti. In questi giorni la Coni Servizi predisporrà un progetto da sottoporre all’approvazione della Provincia di Reggio Calabria, per ottenere il finanziamento necessario alla realizzazione del censimento, in modo da procedere rapidamente al suo completamento.

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Varato il calendario 2010 della FCI, Comitato Regionale Calabria

Sarà una stagione 2010 ricca di novità per gli amatori della Federciclismo calabra del presidente Mimmo Bulzomì, con tante gare in programma (ben 27) e nuovi trofei in palio. Per la prima volta, infatti, si svolgeranno, oltre ai Campionati regionali possibili su strada, quelli in montagna ed a cronometro (a squadre ed individuale). Inoltre, in seguito alla “Consulta” (firmata da FCI, Uisp e Udace), che regola l’attività cicloturistica e cicloamatoriale sul territorio calabrese (nella foto i componenti la struttura regionale FCI Calabria), quest’anno toccherà ad una società della Federciclismo organizzare la seconda edizione del “Campionato regionale degli Enti”. Questo è quanto scaturito a Lamezia Terme dall’assemblea del “Settore Cicloturistico ed Amatoriale” del Comitato Regionale Calabria della Federciclismo, alla presenza del vice presidente regionale, Cosimo Varacalli.

Il settore è guidato dal neoresponsabile Pasquale Citrigno e composto da Joe Colaccino, Ivan Bruno, Carlo Lavorato e Filippo Laganà. La stagione delle corse prenderà il via in aprile, l’11, con il “I Trofeo Città di Botricello”, proseguendo il 18, a Reggio Calabria, con il “I Memorial Francesca Laface”, in ricordo della madre dello sportivissimo Peppe Gatto, scomparsa lo scorso novembre. In giugno, il 2, il “IX Giro ciclistico di Lamezia Terme” sarà valevole come prova unica del “Campionato regionale Strada” mentre quattro giorni dopo, il 6 a Catanzaro, inizierà (con il “II Gran fondo dei due mari”) la Coppa Calabria che quest’anno prevede ben otto prove. A luglio, l’11, a Catanzaro, il “II Trofeo Motta Santa Lucia” varrà come unica prova per il “Campionato regionale della montagna”, mentre il 18 si svolgerà a Cannitello, il “Campionato regionale individuale a cronometro”. Settembre sarà il mese del “Campionato regionale degli enti”, che si disputerà il 4 e 5 a Santa Maria del Cedro, a Cosenza, e della attesissima “Cronometro a squadre”, prevista per il 26. La stagione si concluderà il 3 ottobre con il “III Giro ciclistico della Provincia di Cosenza”.

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Reggina Mantova 3-1: interviste post gara

Clima finalmente disteso in sala stampa tra i cronisti di casa. Se è pur vero che “una rondine non fa primavera” è vero, comunque, che è meglio una sola rondine che… avvoltoi, no? L’avversario di scena oggi al “Granillo”, il Mantova, certo non può essere considerato un test attendibile, ma è anche vero che una vittoria così larga degli amaranto risaliva, se non andiamo errati, al 28 novembre scorso quando batterono il Brescia per 4 a 0 o, ancor prima, al 31 ottobre quando rifilarono ancora un 3 a 1 alla Salernitana. Una vittoria contro un avversario apparso in verità assai modesto (come ammetteranno anche il suo allenatore ed i suoi giocatori giunti in sala stampa), non può essere considerata come la panacea di tutti i mali che affliggono la Reggina da inizio stagione, ma chissà che da “affliggono” si passi ad “affliggevano” iniziando proprio dall’odierno tiepido pomeriggio carnevalesco. Vedremo, ce lo auguriamo ma non siamo certo uomini dai facili entusiasmi. Il primo ad arrivare in sala stampa è l’allenatore ospite, Michele Serena.

Mister, che gara è stata? “Ho visto un brutto Mantova. In sostanza non siamo riusciti a fare nulla di tutto quello che avevamo preparato per questa partita che sapevamo sarebbe stata difficile”. Andare subito in svantaggio vi ha complicata la vita? “Certo che si. Essere sotto di un goal dopo meno di un minuto ci ha, di fatto, impedito di indirizzare la gara per come avremmo voluto. Poi, giustamente, dall’altro lato c’era una Reggina molto attenta ed organizzata ed allora. Un partenza negativissima, ma avevamo di fronte un’ottima Reggina”. Perché Locatelli non da subito? “L’intento era quello di coprirci un pò, ma, come detto, è andato tutto in fumo dopo solo un minuto”. E’ rimasto sorpreso dal modo di giocare della Reggina affidata solo da qualche giorno a Breda? “No, sapevo come avrebbe giocato la squadra amaranto proprio perché conosco molto bene Roberto (i due hanno frequentato assieme sia il corso per il conseguimento per il patentino di seconda categoria che il successivo master, n.d.r.)”. Cos’è mancato alla sua squadra? “E’ mancata la forza e la capacità di reagire. Avremmo dovuto essere più aggressivi ed attenti al contempo. Credo davvero sia stata una delle peggiori partite del Mantova dell’intera stagione”. Che spunti ne trarrà? “Dobbiamo riuscire ad analizzare molto bene questa gara e questa sconfitta anche perché venivamo da due vittorie ed un pareggio e non invece da un filotto negativo”. Dopo l’espulsione di Bonazzoli ha tolto un attaccante (Nassi, n.d.r.) per mettere un centrocampista (Tarana, n.d.r.), come mai? “Avevo già deciso il cambio prima dell’espulsione. Volevo cercare di metterli in difficoltà utilizzando maggiormente le fasce per poter fornire più palloni a Pellicori nonostante fossimo sul 3 a 0 per loro”. Una trentina di vostri tifosi erano presenti sugli spalti. “Mi dispiace moltissimo per loro. Sono arrivati fin qui ed hanno visto davvero un bruttissimo Mantova”. Ha visto i risultati delle gare già giocate? “Si, il Gallipoli che va a vincere a Sassuolo ed il Crotone che va a vincere a Cesena sono risultati che dimostrano come il campionato di B è fortemente equilibrato e non esistono mai risultati scontati”. Da Serena a Notari, da allenatore a capitano. Che partita è stata? “Una partita che sapevamo già sarebbe stata ostica e, quindi, pressoché proibitiva. Il goal a freddo ci ha tagliato le gambe. Dispiace molto, anche perché venivamo da risultati positivi e, soprattutto, da una buona qualità di gioco espresso”. Com’è che Reggina e Mantova sono così tanto in basso in classifica? “Per il gioco fatto vedere oggi, per la storia delle due squadre, nessuna delle due merita questa classifica. Sono sicuro che entrambe ne usciremo presto e che l’anno prossimo saremo ancora in B”. Brutto Mantova come diceva Serena? “Abbiamo perso male, ma contro una signora squadra. Adesso tocca a noi saper ripartire perché in questa B tutti possono vincere contro tutti”. I vostri tifosi? “Mi dispiace davvero tanto per loro che hanno fatto tutti questi km per vederci non riuscire a reagire”. Ecco il centrocampista Grauso e l’attaccante cosentino (l’idioma non lascia alcun dubbio in proposito, n.d.r.) Pellicori. Che partita è stata? Grauso risponde così: “Avevamo preparato la partita cercando di riuscire a non far giocare la Reggina, ma, purtroppo, abbiamo preso subito il goal e pazienza. Di certo posso dire che se continuassimo ad avere delle giornate storte come questa per noi sarà dura ed anche molto molto difficile”. Non si discosta per nulla Pellicori che, chiudendo, chiosa: “Abbiamo giocato malissimo e non possiamo permettercelo”. Dagli ospiti ai padroni di casa. Il primo è proprio il “debuttante” Roberto Breda (nella foto). E’ stata la partita delle scelte tutte azzeccate: dentro Brienza (due goals) e fuori Pagano e, poi, dentro Cacia (un goal subito) e fuori Brienza. “Quando uno come me inizia una nuova avventura, la prima cosa che fa è sperimentare. Sicuramente siamo stati avvantaggiati dal goal in apertura di gara e, rispetto ad altre volte in cui era successa la stessa cosa, questa volta siamo stati bravi a far finta che non fosse successo nulla e che eravamo sullo 0 a 0”. Un bilancio della sua prima settimana alla guida della Reggina. “In questi giorni tutti i calciatori mi hanno dato la loro disponibilità attraverso il lavoro in allenamento. Ero assolutamente certo del loro impegno oggi in campo. Sono stati davvero tutti bravi spendendo tantissimo in campo”. Lo schema che ha portato Brienza a realizzare il 2 a 0 da dove nasce? “Ogni squadra ha le sue idee che cerca di mettere in atto durante le partite. Certo, avere Brienza dalla propria parte è certamente un vantaggio”. Avete recuperato qualche giocatore. “Abbiamo giocatori che, per vari motivi, vengono da periodi di inattività piuttosto lunghi e li stiamo recuperando cercando anche di trovare intensità”. Pensa positivo per il futuro? “Non posso pensare che questo risultato ci faccia abbassare l’attenzione e la concentrazione. Non possiamo permetterci alcun calo psicologico”. Pagano come ha preso l’esclusione? “Ho parlato chiaro con tutti. Ho quattro attaccanti che possono essere tutti considerati titolari. Ho detto a tutti che la causa comune è più importante di quelle personali. Scelgo con trasparenza sapendo di avere a che fare con dei professionisti”. Ha seguito le precedenti partite con i risultati assai poco lusinghieri ottenuti, che idea si è fatto? “Ho di certo le mie idee su quello che è stato, ma non mi piace e non è giusto esprimere dei giudizi sui miei predecessori che sono entrambi allenatori importanti. Il calcio non è una scienza esatta, per cui il destino di noi allenatori è sempre legato ai risultati che le nostre squadre riescono ad ottenere, nel bene o nel male”. Che ambiente ha trovato nello spogliatoio? “Ho trovato tutti giocatori responsabili che hanno capito la criticità del momento e che, come detto, mi hanno manifestato tutta la loro disponibilità ad uscirne prima possibile”. Luca Vigiani e Daniele Cacia (nelle foto) fanno ingresso insieme ed, alternandosi, rispondono alle nostre domande. Il primo ad essere “interrogato” è proprio il toscano. Cos’è cambiato rispetto a prima? “Non lo so, a dire il vero. Penso, però, che anche in altre partite ci sia stato lo stesso atteggiamento che abbiamo tenuto in campo oggi. Poi, come sapete già, non c’è stata la continuità, né negli atteggiamenti né, tantomeno, nei risultati ottenuti”. Oggi com’è andata, a prescindere dal risultato? “Abbiamo tentato di pressare e stare alti e non, invece, a rinculare come spesso avveniva, anche se, a volte, ci siamo abbassati un po’ troppo specie dopo essere rimasti in 10”. Al catanzarese, invece, vieni chiesto, e lui stesso si sfoga, più dal punto di vista personale. Sei contento della tua gara? “Si, certo. Sono contento perché negli ultimi 2/3 mesi ho giocato davvero molto molto poco. Ma sono contento anche per quanto riguarda la vittoria per tutta la squadra, abbiamo vinto ma non dobbiamo abbassare la guardia”. La tua stagione, invece? “Sono sincero, pensavo di partire titolare. Credo di aver fatto bene e fisicamente sto benissimo. Quando ho giocato le mie azioni le ho sempre prodotte e le occasioni me le sono sempre create. Sono un giocatore che ha bisogno di sentirsi importante, cercato e voluto per far bene alla squadra. Ho bisogno di sentire attorno a me fiducia, fiducia ed ancora fiducia”. Cosa vorresti? “Penso che sia giusto che voglia le stesse opportunità concesse ad altri seppur non mi pare che gli altri abbiano fatto assai meglio di me (ahi!!! considerato che parrebbe essere stato l'unico che, al secondo goal di Brienza, non si è alzato esultante dalla panchina, allora 1+1 fa inequivocabilmente 2 ed il riferimento appare chiaro, n.d.r.). Alla fine faremo i conti. Anche perché sono andato via dal Lecce che sta per vincere il campionato per venire qui, voglio giocare e sapere di essere importante per la squadra. Pur avendo ottimi rapporti sia con Novellino che con Iaconi, sono stato messo fuori solo per scelte tecniche. Voglio dire, però, che io ci sono”! Finiscono qui le interviste ai protagonisti delle gara, ma, a margine, non possiamo che aggiungere qualcosa a proposito dello sfogo di Daniele Cacia. La prima è che parrebbe fosse “additato” di alcune responsabilità simili a quelle dei prima alienati e poi ceduti (Cassano, Buscè e Volpi per intenderci). La seconda è che, se errore non facciamo, lo stesso giocatore catanzarese è stato indiscutibilmente messo sul mercato fino all’1 febbraio scorso e che, avendone ottenuto qualche richiesta, non lo si è ceduto solo per problemi di linea telefonica sulla tratta Milano-Maldive. Sarà vero?

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Reggina Mantova 3-1: tabellino e cronaca

Reggina – Mantova: 3-1. Reggina (3-5-2): Fiorillo; Lanzaro (c), Valdez e Santos; Vigiani (dall’85° Adejo), Carmona, Tedesco (dal 76° Missiroli), Barillà e Rizzato; Brienza (nella foto) (dal 58° Cacia) (nella foto) e Bonazzoli. In panchina: Marino, Adejo, Camilleri, Cascione, Missiroli, Pagano e Cacia. All.: Breda. Mantova (4-3-1-2): Handanovic; Salviato, Notari (c), Fissore e Lambrughi; Nicco, Grauso (dal 51° Locatelli), Carrus e Spinale; Pellicori (dall’84° Malatesta) e Nassi (dal 69° Tarana). In panchina: Iacobucci, Cavalli, Malatesta, Locatelli, Rizzi, Tarana e Gervasoni. All.: Serena. Arbitro: Giannoccaro di Lecce. Assistenti: Musolino di Taranto e Forconi di Aprilia. Quarto uomo: Giallanza di Catania. Marcatori: Brienza al 1° ed al 43°, Cacia al 58°, Tarana al 90° e Cacia al 93°. Andata: 2-2 (Cacia, Brienza, Nassi, Nassi). Recupero: 2’ (p.t.) e 3’ (s.t.). Ammoniti: Tedesco al 4°, Salviato al 25, Pellicori al 35°, Nicco al 69° e Fissore al 74°. Espulso: Bonazzoli al 68°. Corner: 6 Reggina e 5 Mantova. Tiri in porta: 9 Reggina e 2 Mantova. Tiri fuori: 4 Reggina e 2 Mantova. Falli fatti: 14 Reggina e 26 Mantova. Fuorigioco: 1 Mantova. Spettatori paganti: 369. Abbonati: 5184. Incasso al botteghino: € 3.121,00. Quota abbonati: € 40.263,67. Spettatori totali: 5553. Incasso totale: € 43.384,67.

Le note. Reggina: durante la seduta di rifinitura si è fermato il difensore Costa, Santos il sostituto come centrale sinistro; Breda esordisce in panchina dopo aver sostituito ad inizio di settimana Iaconi; in attacco il duo Cacia-Brienza (autori dei due goals nella gara di andata) sembrava favorito su quello Pagano-Bonazzoli, ma alla fine giocano Brienza e Bonazzoli. Mantova: a Gervasoni, al centro della difesa, viene ancora preferito Lambrughi come centrale sinistro; al posto del reggino Caridi, in campo Pellicori. Folta presenza di forze dell’ordine, supponiamo in virtù degli scontri tra gruppi di tifosi amaranto la scorsa settimana che hanno portato all’arresto di 6 ragazzi ed al ferimento di almeno il doppio. La cronaca. Fuori Cascione e Pagano dall’11 titolare, Breda sceglie uomini diversi rispetto al suo predecessore. Se, da un lato, è difficile rinunciare al capocannoniere amaranto Pagano (9 goals in questa stagione), dall’altro non si può tener conto delle potenzialità di Brienza che, se “vuole” giocare come sa allora riesce sicuramente a fare la differenza. In difesa, piuttosto che ad un centrocampista “adattato” quale Cascione si preferisce uno di ruolo come Santos con l’incognita Valdez (più prove negative che positive per l’uruguaiano). Nemmeno il tempo di iniziare che la Reggina passa. E’ il 1° minuto e Tedesco scaglia un sinistro che Handanovic respinge ma sui piedi di Brienza che, di prima intenzione, insacca da posizione decentrata. Miglior inizio per l’esordio in panchina di Roberto Breda non poteva esserci. Al 10° ancora Reggina. Cross da sinistra di Rizzato e Bonazzoli manda di testa alto. Ci prova un’altra volta Bonazzoli, questa volta di destro, ma il tiro viene respinto da un difensore. Un minuto dopo è Rizzato a provarci da fuori area, il pallone colpisce Brienza e si allontana. Partita vivace per pochi intimi a dispetto dei 5553 spettatori ufficialmente presenti. Al 15° primo corner per la Reggina. Alla battuta va Brienza che calcia basso per Vigiani che, nei pressi dell’area piccola, gira ma manda al lato. Al 16° la Reggina in ripartenza. Tedesco conquista palla sulla propria trequarti e lancia Bonazzoli che, defilato, aspetta che arrivi Carmona dalle retrovie per servirlo. Sulla traiettoria, però, interviene un difensore che mette in angolo. Calcia lo stesso Carmona e Bonazzoli colpisce bene di testa, è bravo Handanovic a deviare ancora in corner negando allo stesso la gioia di un goal fortemente cercato e che, anche sfortunatamente, tarda ad arrivare. Una manciata di secondi e la Reggina grida al rigore: Brienza viene steso apparentemente in maniera netta, ma Giannoccaro da quell’orecchio non sente. Brivido per la reggina al 27°. Su un lancio lungo, Fiorillo non esce così come giusto ed opportuno e mette in difficoltà il compagno di squadra Valdez costretto ad arrangiarsi come può ed a subire un fallo d’esperienza. Al 33° Brienza ci riprova. Lanciato da Carmona sulla destra, si accentra e calcia costringendo Handanovic alla deviazione in angolo. Calcia lo stesso Brienza e la palla termina sulla testa di Santos che, tutto solo ad un metro dalla porta, incredibilmente, indirizza il suo colpo di testa sull’esterno della rete. Al 35° calcio di punizione di Tedesco per Santos in area. Il brasiliano, di testa, prova a superare il portiere avversario con una palombella, ma quest’ultimo ci arriva e blocca agevolmente. La Reggina giochicchia ed impegna in numero 1 lombardo, il Mantova è inesistente e Fiorillo si prende di freddo rimanendo immobile. Al 39° ci prova Carmona da fuori raccogliendo una sponda di testa di Bonazzoli. Il suo tiro è ampiamente al lato. Breda è tranquillo in piedi davanti alla propria panchina, da indicazioni e consigli e prende appunti alla Mourinho sul suo taccuino. Al 43° la Reggina raddoppia ancora con Brienza. Sugli sviluppi del quarto angolo, chiede palla a Carmona, finta il cross di sinistro e lascia sul posto due avversari. S’incunea in area e, di destro, in diagonale, lascia di stucco Handanovic. Davvero un gran bel goal per preparazione e fattura. Quando la classe e la tecnica ci sono, basta solo volerle mettere in campo. Breda, oggi, di certo, non ha sbagliato a preferirlo a Pagano. Serena prova a dare nuova linfa alla sua squadra inserendo un uomo d’esperienza come Locatelli e, nel mentre, Giannoccaro e Musolino (suo primo assistente sotto la Tribuna) danno sfoggio della loro inadeguatezza odierna nel gestire la gara con delle decisioni o, meglio, con delle omissioni lasciando giocare oltre il consentito. Al 54° arriva il primo tiro verso la porta difesa da Fiorillo. Carrus, da fuori area, ci prova ma il portiere amaranto controlla che il pallone esca alla sua destra. Al 58° standing ovation per Brienza che, un po’ acciaccato ed alla sua prima partita dall’inizio dopo molto tempo, lascia il campo a favore di Cacia. Nemmeno il tempo di terminare l’applauso per Brienza che il nuovo entrato Cacia intuisce il retropassaggio di Salviato verso Handanovic, interviene d’astuzia e supera lo stesso portiere per il goal del 3 a 0. Insomma, Brienza e Cacia bestie nere del Mantova: fino al momento 5 goals subiti in 2 gare (3 da Brienza e 2 da Cacia). Buona la prova della Reggina, ma, ad onor del vero, il Mantova di oggi è davvero ben poca cosa. Breda può essere moderatamente soddisfatto per il gioco espresso anche se, come detto, davanti ad un avversario non certo attendibile. Per completezza d’informazione, a sottolineare comunque la positività della partita disputata dagli amaranto, dobbiamo ricordare che anche il Vicenza non era stato un fulmine di guerra eppure, in quell’occasione, si era riusciti ad uscire addirittura sconfitti dal “Menti”. Al 68° la Reggina resta in 10. Bonazzoli reagisce ad un presunto fallo di Pellicori e Giannoccaro estrae il rosso così come da regolamento. Ingenuità del reggino e resto della partita in inferiorità numerica. Chiaro che la superiorità numerica da un pizzico di coraggio a serena che toglie Nassi ed inserisce Tarana e, finalmente, riesce per la prima volta ad impegnare Fiorillo in una respinta a terra. Risponde la Reggina prima con Barillà e poi con Tedesco. Il primo calcia ma Handanovic para a terra ed il secondo ci prova al di qua della linea mediana del campo avendo notato il portiere fuori area, ma quest’ultimo non si lascia sorprendere e para anche in quest’occasione. Al 79° Cacia fa il funanbolo, due palleggi e tiro di sinistro al volo che, però, Handanovic para senza difficoltà. Dove non arriva il Mantova per manifesta incapacità, ci riesce, invece, la Reggina. E’ così che, su un cross a campanile da destra di Spinale, Fiorillo va “a farfalle” e Tarana si ritrova un pallone facile facile tra i piedi che non aspetta altro di essere spinto in rete da mezzo metro nonostante la debole resistenza di Adejo sulla linea di porta. Il risultato è da tempo acquisito ed anche se in 10 la squadra di Serena, comunque, non sembra proprio essere in grado di impensierire gli amaranto. La gara si chiude con l’ultimo episodio del Giannoccaro show: ammonizione a Cacia del tutto gratuita.

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Liomatic Team Basket Viola – BBC Group Bernalda: Carnevale & San Valentino al PalaCalafiore

Un originale San Valentino in compagnia della Liomatic…e non solo. Si giocherà domenica 14 febbraio, alle ore 18, la ventesima giornata di ritorno contro  BBC Group Bernalda. Non sarà una partita facile anche se la classifica potrebbe trarre in inganno. Sarà necessaria parecchia concentrazione per battere i lucani sul parquet del PalaCalafiore. Bernalda  ce la metterà tutta per portare a casa questi due punti, e la Liomatic dovrà sfruttare appieno il fattore campo. “Due domeniche fa Bernalda era in vantaggio di 12 punti su Siracusa – ha spiegato il Coach della Viola Massimo Bianchi – questo per sottolineare che nessuna partita è semplice soprattutto in questa fase, in cui c’è chi si gioca tutto per il primo posto e chi per la salvezza. Se vogliamo restare nelle parti alte della classifica non possiamo permetterci passi falsi contro una squadra che in attacco ha dei punti di riferimento precisi e che è molto brava a mettere pressione.

Questo sarà un banco di prova importante per noi”. La Liomatic, dunque, non può fermarsi ora che ha ricominciato a vincere battendo Centre Corporelle Potenza fuori casa. Le emozioni della vetta non sono così lontane, sono solo 4 i punti che ci separano dal primo posto e vanno conquistati con il massimo impegno e la massima attenzione. E durante la pausa un simpatico fuori programma per festeggiare il carnevale. I tifosi Neroarancio assisteranno, infatti, all’esibizione del gruppo di ballerine brasiliane “Caramba do Brasil”. LIOMATIC VIOLA REGGIO CALABRIA: 4 DIP Marcelo, 5 DI LEMBO Massimo, 7 NICCOLAI Gabriele, 8 PELLEGRINO YASAKOV Vladimir, 9 D'IAPICO Giuseppe, 14 NEGRI Claudio, 15 MANZOTTI Francesco, 16 SCOZZARO Dario, 18 ROSELLI Michele, 19 GRASSO Sebastiano, 20 DALLA VECCHIA Luca. Coach: BIANCHI Massimo. Vice Coach: BOLIGNANO Domenico e TOLOTTI Gustavo. BBC GROUP BERNALDA: DELLI CARRI Luigi, 4 FAVIA Vito Alberto, 5 BONAFEDE Giulio, 7 GAETA Enrico, 10 BASILI Francesco Paolo, 14 BENENATI Nicola, 15 RUSSO Roberto, 16 SALVATORE Emiliano, 17 DOLIC David, 20 MARINELLI Matteo. Coach: VANDONI Claudio

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Reggina: l’entusiasmo di Roberto Breda

altSi è tuffato con particolare entusiasmo e soprattutto enorme dedizione il nuovo tecnico Breda (nella foto) in questa sua avventura sulla panchina della Reggina. La disponibilità di tempo non lo aiuta, dovrà imparare tutto e subito e preparare nel miglior modo possibile la prossima delicatissima gara interna contro il Mantova. Uno scontro diretto fondamentale per il futuro di squadra e società, solo una vittoria consentirà agli amaranto di prendere respiro, altrimenti saranno guai seri. Breda arriva dopo Novellino e Iaconi, lui all’esordio assoluto in cadetteria e con il difficilissimo compito di guarire i mali di una squadra che appaiono oscuri. Una impresa ardua se si pensa che i due allenatori precedenti, nonostante l’enorme esperienza, non son riusciti a venirne a capo. Il giovane tecnico ha un credo preciso, quello della esaltazione e della valorizzazione del gruppo, attraverso il convincimento delle loro capacità e la concentrazione che dovrà essere costante durante il corso del match.

Il resto, a suo avviso, verrà tutto di conseguenza, perchè come Novellino e Iaconi, anche Breda è fermamente convinto che questa squadra possiede mezzi tecnici e umani elevati. Il problema è tirarli fuori in questo particolare momento di grande difficoltà. Sull’atteggiamento tattico è probabile, anzi sicura, la conferma del 3-5-2. Diversi saranno i calciatori rispetto alle ultime due uscite. Intanto perchè Costa recupera il suo posto dopo la squalifica ma verrà abbassato nella linea a tre dei difensori e poi perchè Brienza ha impressionato molto in quel secondo tempo  di Vicenza, per condizione atletica, capacità realizzativa ed incisività sul match. Chi rischia il posto? Fermo restando che Bonazzoli sarà il terminale offensivo, dipenderà dalla collocazione che si vuole dare a Pagano, perchè potrebbe essere proprio il bomber amaranto ad essere sacrificato. Breda sta seguendo con particolare attenzione anche Missiroli e Barillà. E’ chiaro che in questo momento il tecnico è in piena fase di studio e quindi ogni mossa fatta in allenamento nonè detto che sia decisiva su quello che sarà lo schieramento iniziale contro il Mantova. Ed a proposito della gara di sabato, l’appello accorato di Giacomo Tedesco al pubblico reggino. Il centrocampista amaranto chiede sostegno e calore e soprattutto presenza sugli spalti per superare questo momento di difficoltà. L’indifferenza dei tifosi di questi ultimi tempi, a suo avviso, pesa moltissimo anche sulla squadra, quindi diventa fondamentale il loro contributo anche perchè quello contro il Mantova, si presenta a tutti gli effetti, come uno scontro diretto per la salvezza.

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Reggina: i commenti sul neo tecnico Breda

altaltEnnesima rivoluzione tecnica in casa amaranto. Del resto ci eravamo abituati ad avere tre allenatori a stagione e quindi, anche quest’anno, non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di avere a libro paga ulteriori tre tecnici. Una scelta necessaria quella dell’esonero di Ivo Iaconi, persona gentilissima, forse fin troppo, che paga lo scarso feeling venutosi a creare coi calciatori sfociato nell’ultimo episodio del calcio di rigore fatto tirare a Castiglia a Vicenza e che rende bene l’idea di un tecnico ormai in balia del gruppo. Ne sono convinti anche i radio ascoltatori di “Talk Sport” che, su Touring104, hanno avuto modo di esprimere le loro idee in merito alla questione Iaconi. Il primo ad intervenire è Franco che mette in dubbio le qualità del DS Rosati dicendo: “ Ma come fa il Presidente Foti a tenere dentro ancora uno come Rosati che gli mette i bastoni fra le ruote, confermando Iaconi dopo la sconfitta interna col Cesena. Doveva mandarli via entrambi 15 giorni fa.” Andrea è, invece, contento per l’arrivo dell’esonero: “Finalmente è stato esonerato. Io credo che Breda (nelle foto) non possa fare peggio di Iaconi ed ho fiducia nelle qualità di questo tecnico”.

Santo, nostro vecchio radioascoltatore, segue da anni le sorti della Primavera e sostiene: “Breda e’ la scelta più azzeccata. Conosce bene alcuni elementi come Viola e Camilleri che potrebbero trovare la definitiva consacrazione con lui in panchina. Per me è un tecnico valido”. Per Mimmo, invece, quella di Breda è una scelta rischiosa: “Non si può affidare la panchina di una pericolante ad un tecnico giovane come Breda, questi sono esperimenti da fare a metà classifica. Lo stesso discorso vale per i giovani da lanciare nelle mischia della serie B, se gettati nella mischia rischiamo di bruciarli.” Nel corso della trasmissione è intervenuto anche il collega Natalino Licordari che sostiene come “questo organico non può essere da penultimo posto in serie B, non ci posso credere. Si è scelto, giustamente, di esonerare Iaconi dopo i risultati poco convincenti che ha ottenuto, ma credo che questa squadra non possa fare la fine di quella della stagione ‘90-‘91, da tanti definita “portaerei” che poi retrocesse in C1.” Guerino è un altro che non condivide la scelta di Breda: “Provo disappunto per la scelta di Breda, la trovo una soluzione meramente economica e credo che non sarà credibile agli occhi dei calciatori. Il problema in questa stagione è un altro, c’e’ qualcuno che rema contro all’interno della Società. Il presidente Foti invece di esonerare allenatori su allenatori, farebbe prima a guardare ai problemi che ci sono dentro la sua Società.”

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La Liomatic Team Basket Viola sbanca Potenza

altaltCentro Corporelle Potenza – Liomatic Team Basket Viola Reggio Calabria: 63-72. Parziali: 16-18/ 26 -32/ 45 – 52. Potenza: Saccoccio 11, Di pierro 9, Serino 22, Ginefra 2, Nocioni 12, Marino 4, Tombolini, Viggiano, Corvo 3, Blardone. All. Paternoster. Reggio Calabria: Di Lembo 7, Niccolai 9, Negri 17, Dip 15, Dalla vecchia 4, Roselli 2, Grasso 14, Manzotti 4, Yasakov, Scozzaro. All. Bianchi (nella foto durante un time-out). Arbitri: Sergio Petraccaro e Giuseppe Petrone di Pavia. Importante successo per la Liomatic che interrompe la serie negativa e torna da Potenza con due punti schiaccia crisi. I neroarancio giocano una gara solida e questa volta non si fanno intimidire dal tentativo di rimonta dei padroni di casa. Di Lembo e compagni scendono in campo con la giutsa concentrazione ed infatti la Viola comincia bene il primo quarto con un parziale di sette a zero che spaventa i padroni di casa. Il rientrante Negri è il protagonista dell’eccellente avvio del team neroarancio che, questa volta, non fa l’errore di partire con le marce tirate.

Ma il Potenza reagisce immediatamente affidandosi alle iniziative di Di Pierro e Nocioni, i quali firmano il contro parziale dei lucani. Due bombe di Grasso svegliano le due protagoniste dal un torpore che ha condizionato il match all’inizio della seconda frazione. L’ex Latina ha un impatto positivo uscendo dalla panchina e la Viola si mantiene avanti nel punteggio. Infatti, il primo tempo si chiude con i reggini sopra di sei punti grazie all’apporto dei panchinari che danno un contributo importante nei primi venti minuti di gioco. Il terzo periodo vede la Viola provare a scappare ma Serino tiene i suoi compagni di squadra in linea di galleggiamento. L’ultimo periodo comincia con la Viola sopra di sette punti e con l’inerzia del match decisamente in mano. Ed ecco la reazione dei padroni di casa che cominciano a martellare il canestro dei reggino. Serino è letteralmente scatenato e trova il canestro con continuità supportato da Nocioni e Saccoccio. I neroarancio resistono in qualche modo grazie a Dip e Grasso, autore probabilmente della migliore prestazione della sua stagione. Si arriva al’ultimo minuto con il tabellone che dice più cinque per la Viola dopo un canestro da sotto di Claudio Negri. Due tiri liberi di Di Pierro riportano i lucani ad un possesso di distanza ma è ancora Negri, con una tripla, ad allontanare il Potenza che viene stordito dalla grande giocata dell’ex Ostuni. Questa volta la Liomatic resiste e si invola verso la serena gestendo i punti di vantaggio. Dopo le negative prestazioni con Catania e Bari, ecco il riscatto della banda di Massimo Bianchi che, a Potenza, potrebbe aver dato una nuova svolta alla sua stagione.

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Vicenza Reggina 3-1: Vergogna!

Siamo alla frutta! Anzi, no, rende meglio l’idea il concetto di “de profundis”. Ogni commento appare superfluo, potremmo chiudere qui e, forse, sarebbe meglio. La Reggina vista a Vicenza è indecente tanto che se l’etichettassimo di mediocrità saremmo tacciati di quasi totale cecità. In sostanza, ineluttabilmente, se il campionato fosse finito oggi, la Reggina sarebbe in Lega Pro, Prima Divisione, C1, chiamatela come volete ma sempre di terza serie si tratta. Una Reggina a dir poco vergognosa, inabile, inesistente, come detto indecente. Un presidente (nella foto mentre conta i soldi risparmiati al calcio-mercato) che, come detto e scritto più volte, è confuso, disorientato, impegnato a risolvere altri problemi piuttosto che seguire le sorti della squadra come dovrebbe. Evidentemente, in B, il business non è più redditizio. I frutti della sessione di mercato appena conclusa lo testimoniano. Foti non c’è! La Reggina, di conseguenza, nemmeno! Il “progetto” era fallito con Novellino e Martino, sta disintegrandosi con Iaconi e Rosati (nelle foto).

Ma, a nostro modo di pensare, le “colpe” non sono di questi quattro. O meglio, non sono solo le loro. Il responsabile? Uno! Foti! E basta! Se è vero com’è vero che “il pesce puzza dalla testa” allora la “testa” non può essere che quella del presidente che, a nostro modo di vedere le cose, dovrebbe lasciare la Reggina ha chi ha voglia, entusiasmo e piacere di non vederla affossare ancor di più. Crediamo, onestamente, che lui, ormai, abbia fatto il suo tempo e che lo dimostri con il disinteresse più assoluto. Che dire d’altro? Parliamo del terzo rigore consecutivo sbagliato dagli amaranto? Dopo Cacia (sullo 0-0 contro l’Albinoleffe) e Pagano (sull’1-2 contro il Cesena) adesso Castiglia (ancora sullo 0-0)? Parliamo di quanti punti questi tre rigori avrebbero potuto portare in casa amaranto se realizzati? Parliamo di Bonazzoli, rigorista di certo, che, al solo pensiero di andare a tirare il cacio di rigore, se la fa sotto e si defila? Parliamo di Valdez tornato al solito target scadente dopo la prestazione di Padova in pieno calcio-mercato (inutile sottolineare come sarebbe voluto andar via da tempo)? Parliamo di Castiglia sul dischetto per il rigore che si sarebbe potuto rivelare decisivo e che denota che nella Reggina non c’è un leader, una gerarchia, un ordine e che, quindi, il disordine regna sovrano? Parliamo di Iaconi, sotto certi versi incolpevole, che dovrebbe prendere il primo treno per Teramo e non tornare più a Reggio (chissà che non succeda davvero perché esonerato, n.d.r.)? Parliamo di Rosati, DS amaranto, incolpevole per il calcio-mercato in cui ha avuto esclusivamente “ordine” di cedere i giocatori con i contratti più onerosi per prenderne altri meno cari (leggasi tutto improntato al risparmio-guadagno), ma colpevole per aver “consigliato” Iaconi a Foti e per aver decantato un proprio curriculum in cui l’apice, forse, è stato rappresentato dall’esperienza all’estero a San Marino? Parliamo di chi e di cosa? Parliamo ancora di Foti impegnato più a risolvere altri (suoi) problemi economici che ad uscire denaro per tirare dalla zona retrocessione la Reggina? Parliamo della situazione economica della Reggina che da anni ci dicono essere solida ed invece appare tutt’altro? O parliamo dei 5184 abbonati che in Foti avevano creduto, per l’ennesima volta, e che, ancora per l’ennesima volta, sono stati traditi da errori su errori dallo stesso commessi? Li contiamo sabato prossimo al Granillo nello “spareggio” contro il Mantova? Saranno 5184 o, forse, nemmeno la metà? Perché la gente dovrebbe venire allo stadio? Per quale motivo dovrebbe sentirsi umiliata ancora? Diteci un solo motivo, uno solo e, se ci convincerete, vi seguiremo nel ragionamento. Meglio, molto meglio, starsene a casa e godersi il weekend in santa pace, o no? In sala stampa, per quanto riguarda gli amaranto, si presenta il solo Iaconi e non subito come di solito, ma tardando ad arrivare. Che, per caso, gli hanno dato il biglietto del primo treno per Teramo? Nella Reggina esiste una gerarchia per quanto riguarda l’andare a calciare i rigori? “E’ difficile per me commentare una gara del genere. Siamo stati padroni del campo (ma che vuol dire questa frase se perdiamo regolarmente?, n.d.r.), ma subiamo come al solito dei goals alle prime occasioni dei nostri avversari.” Di fatto il mister non ha risposto alla domanda. D’altro canto, come potrebbe se, serafico com’è, pare non abbia gli attributi per farsi sentire e, quindi, nessuna voce in capitolo? La Reggina si è adeguata al “non gioco” del Vicenza. Difficile scegliere la squadra meno scarsa tra le due oggi in campo. “ E’ vero, non abbiamo di certo brillato ma siamo stati padroni della gara (ancora? ma che diavolo sta dicendo mister? ma è ‘mbriacu?, n.d.r.). Non possiamo affrontare le partite con questo atteggiamento. Quelli di oggi erano punti pesanti ed abbiamo perso un vero e proprio scontro diretto (le rammentiamo, “caro” mister, che abbiamo perso anche quello dell’andata con seduto in panchina il suo illustre predecessore, n.d.r.).” Al goal del momentaneo 2-1 di Brienza, non sarebbe stato meglio inserire un difensore piuttosto che Cacia? “Stavamo ancora perdendo, mi pare. Eppoi Cacia ha avuto la sua occasione colpendo il palo con la palla che, mi dicono, era più dentro che fuori prima che Giosa l’allontanasse. Di certo la sconfitta è pesante, anche nel punteggio finale. Brutta prestazione, ma bruttissimo risultato.” Come ci presentiamo allo spareggio contro il Mantova di sabato prossimo? “In non buone condizioni, certamente. Recupereremo giocatori importanti come Brienza e Cacia, ma i nostri problemi sono in difesa. Siamo troppo vulnerabili là dietro.”  La ciliegina sulla torta? Littieri, autore del secondo goal, a precisa domanda sulla Reggina, così risponde: “La Reggina è una grande squadra con una grande storia alle spalle. Credo che, sulla carta, sia tra le squadre più forti del campionato.” Caro Littieri, prima che mandiamo a quel paese anche te e la tua ipocrisia, ti tranquillizziamo dicendo che di “grande” alla Reggina è rimasta solo la delusione dei suoi tifosi, che la sua storia è anni luce alle sue spalle e che la carta dove hai letto ciò che hai detto è andata in fumo già molto tempo fa. La Reggina non è più, da anni, LA Reggina e chissà che destino le aspetta grazie a lui, il magnifico presidente Pasquale, detto Lillo, Foti.

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Vicenza Reggina 3-1: Nonna Maria e Michele “Zippa” avrebbero fatto meglio

Vicenza– Reggina: 3-1. Vicenza: (4-4-2): Fortin; Ferri, Di Cesare, Giosa e Martinelli; Madonna (dal 76° Signori), Braiati, Botta e Gavazzi; Litteri (dal 68° Brivio) e Sgrigna (c) (dall’83° Margiotta). In panchina: Russo, Brivio Signori, Paonessa, Di Matteo, Misuraca e Margiotta. All.: Maran. Reggina (3-5-2): Fiorillo; Lanzaro (c) (dal 52° Missiroli), Cascione e Valdez; Vigiani, Carmona, Castiglia (dal 47° Brienza), Tedesco e Rizzato; Pagano (dal 65° Cacia) e Bonazzoli. In panchina: Marino, Santos, Barillà, Missiroli, N. Viola, Cacia e Brienza. All.: Iaconi. Arbitro: Tozzi di Ostia. Assistenti: La Rocca e Costa. Quarto uomo: Merlino. Andata: 2-0 (Sgrigna e Bjelanovic). Marcatori: Di Cesare al 30°, Litteri al 32°, Brienza al 64° e Sgrigna al 72°. Ammoniti: Castiglia al 26°, Litteri, Valdez al 68° e Signori al 92°. Corner: 4 Vicenza e 7 Reggina. Recupero: 1’ (p.t.) e 3’ (s.t.). Note: Nel Vicenza debutta Madonna come esterno destro offensivo; in difesa Martinelli favorito su Brivio nel ruolo di terzino sinistro; niente da fare per Bjelanovic alle prese con problemi muscolari. Nella Reggina: Valdez riprende il suo posto in difesa con Lanzaro e Cascione; Rizzato è preferito a Barillà come esterno sinistro di centrocampo al posto dello squalificato Costa; esordisce Castiglia a centrocampo; Cacia e Brienza partiranno dalla panchina.

La cronaca. Reggina che torna in Veneto dopo l’exploit di due settimane fa a Padova. A Vicenza, Iaconi ripropone il 3-5-2, che meglio di altri moduli (il 4-4-2 di Novellino, prima, ed il 3-4-3 dello stesso Iaconi, poi) ha fatto il suo “esordio” proprio prima della sosta a Padova. Modulo, questo, che prevede che gli esterni di centrocampo, Vigiani e Rizzato, arretrino, all’occorrenza, andando aiutare i tre centrali difensivi, Lanzaro, Cascione e Valdez, sistemandosi in un 5-3-2 difensivo. Ceduto/sacrificato Morosini, sarà il neo arrivato Castiglia a fungere da mezz’ala destra. Terreno pesantissimo al “Menti”, anche il più semplice dei passaggi e dei controlli è reso difficile. Al 1° minuto Vicenza già in area amaranto con Gavazzi che raccoglie un cross da destra e colpisce di testa non impensierendo comunque Fiorillo. Al 5° ancora il Vicenza con Madonna che, di sinistro, manda di molto al lato alla destra del portiere amaranto. All’8° è Sgrigna (già in rete contro gli amaranto all’andata) a provarci ma il tiro è fiacco e nessun problema per la porta amaranto. Risponde Bonazzoli con una bella e rapida girata ben parata da Fortin. Al 10°, sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Pagano, Castiglia viene atterrato da Giosa e Tozzi indica il dischetto. Al tiro va lo stesso neo arrivato che, emulando Cacia a Bergamo e Pagano con il Cesena, tira malissimo e Fortin, notoriamente non certo un fulmine di guerra tra i pali, respinge di piede pressoché inconsapevolmente. Terzo errore dal dischetto consecutivo per gli amaranto: a Bergamo, sponda Albinoleffe, sullo 0-0 fu Cacia a farsi parare il tiro da Pelizzoli e poi si perse 2-0; in casa contro il Cesena, fu Pagano, sul 2-1 in favore dei romagnoli, a farsi respingere da Antonioli il rigore del possibile pareggio e poi si perse per 3-1; pochi istanti fa Castiglia ha regalato, sullo 0-0, onore e gloria a Fortin e vedremo come andrà a finire. Mah! Fosse per noi tutti ad arare i campi. Tutti. Presidente incluso. Credeteci, ogni ulteriore commento risulterebbe superfluo e per giunta inadeguato. Un’altra sola considerazione in merito alla scelta di mandare al tiro Castiglia. Dopo, per esempio, Cacia a battere il rigore al 1° minuto a Bergamo appena rientrato dopo non sappiamo quante partite fuori per infortunio, oggi è toccato ad un altro “venuto dal nulla”. Questa è dimostrazione, ancora una volta, che nella Reggina di quest’anno regna l’anarchia più assoluta. Non c’è, quindi, né un leader, né una gerarchia né un allenatore con gli attributi e questi sono i risultati sotto gli occhi di tutti. Nello squallore generale di una partita tra due squadre in cui sarebbe davvero arduo scegliere la meno scarsa (la scelta era stata difficile anche per Padova e Reggina due settimane fa), ecco spuntare il goal del vantaggio dei padroni di casa. Al 30° cross da sinistra di Gavazzi, pallone in area verso Di Cesare (un difensore!) che, sbeffeggiando un Valdez immobile, stoppa a seguire e batte Fiorillo che, indice al naso, zittisce il suo pubblico così come Pagano dopo l’assist a Buscè nella gara casalinga contro la Salernitana. Un minuto e mezzo dopo, al 32°, il Vicenza addirittura raddoppia. Sgrigna da destra al centro per Litteri che, senza alcuna difficoltà, batte ancora l’incolpevole Fiorillo. Complimentoni davvero alla Reggina tutta, al suo allenatore pro-forma ed al suo presidente, presumiamo, tornato abbronzato dagli States piuttosto che stanco e provato per la sessione di calcio-mercato chiusa lunedì scorso. Da sempre e da ogni parte si diceva che era la difesa il reparto dove sarebbero dovuti arrivare innesti di categoria ed il presidente che fa? L’unico reparto non irrobustito, ma anzi indebolito dopo la partenza di Capelli, è stato proprio quello difensivo. Complimentoni ancora “Mister Number One” come la chiama un nostro collega a lei caro. L’errore dal dischetto di Castiglia – come quelli già riportati di Cacia e Pagano – costa caro o no? Iaconi merita ancora la panchina della Reggina o no? Lo capisce che così si retrocede o no? Ok presidente, cominceremo a pensare ai derby con Cosenza e Catanzaro in Lega Pro! Nel perpetrarsi dello squallore più assoluto finisce il primo tempo e le due squadra, meritatamente, vanno al riposo. La ripresa si apre, di fatto, con Castiglia che esce per Brienza. Il Vicenza gioca ancora il pallone e la Reggina guarda. Al 51° è Madonna a rendersi pericoloso, ma il suo tiro finisce sull’esterno della rete. Al 52° ancora un cambio tra le fila amaranto: dentro Missiroli e fuori Lanzaro. Iaconi non sa più che pesci prendere. Noi, al suo posto, a fine gara, prenderemmo il primo treno utile per Teramo e lì ci resteremmo. Seguono minuti di “non gioco” da parte di entrambe le squadre fino al 64° quando la Reggina accorcia le distanze con Brienza, al rientro dopo un lungo stop, con un gran sinistro da fuori area. Un attimo dopo Cacia sostituisce un inconcludente Pagano e la Reggina ci prova. E’ solo un fuoco di paglia che dura la “bellezza” di 7 minuti. Al 72°, infatti, al termine di una prolungata azione offensiva senza che la difesa amaranto opponga resistenza alcuna, il pallone arriva a Sgrigna che, d’interno destro, mette il pallone nell’angolo dove Fiorillo non può arrivare. 3 a 1 e palla al centro. In questo preciso istante, se finisse il campionato, la Reggina sarebbe meritatamente in C1, Lega Pro, Prima Divisione, insomma chiamatela come volete, ma sempre di terza serie si tratta, insieme a Salernitana, Padova e Mantova. Al 79° Fortin respinge d’istinto un colpo di testa di Bonazzoli da un metro. Un minuto dopo Cacia, superato anche Fortin in uscita, calcia a colpo sicuro ma il suo tiro colpisce il palo e, poi, Giosa allontana mentre i reggini protestano per l’eventualità che il pallone, dopo aver colpito il palo, abbia superato la linea bianca prima del rinvio, appunto, di Giosa. Ancora un minuto e Brienza, su punizione, manda di poco al lato alla destra di Fortin. La Reggina lotta con la forza della disperazione, ma i limiti sono evidentissime e si vedono tutti. All’89° ci prova ancora Tedesco ma la palla termina fuori. Dopo 3 minuti di recupero la partita finisce e, signori, siamo alla frutta! Nonna Maria e Michele “Zippa” avrebbero di sicuro fatto di meglio.

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Team Basket Viola Liomatic di scena a Potenza

Liomatic già in viaggio verso Potenza in vista della diciannovesima giornata di campionato che verrà giocata sabato 6 febbraio, alle ore 19, contro il Centre Corporelle Potenza. Il Team Neroarancio è partito alla volta della Basilicata per tentare di portare a casa due punti importantissimi. “La squadra è in un momento difficile – ha affermato Coach Massimo Bianchi – e giocherà contro una compagine che sta giocando bene, che sta realizzando buoni risultati. Noi, invece, dobbiamo reagire e tornare alle vittorie altrimenti verrebbe buttato via il lavoro che abbiamo fatto sin ora. Purtroppo non so ancora sa Negri riuscirà a giocare ma chiunque scenderà sul parquet del PalaPergola dovrà fornire un contributo determinante per tornare a vincere.

Dobbiamo tornare da Potenza con due punti, fondamentali non solo per la classifica ma anche per dare un chiaro segnale: che il lavoro che stiamo facendo sta dando i suoi frutti”. I roster delle due squadre in campo: CENTRE CORPORELLE POTENZA: 4 SACCOCCIO Pietro 5 MARINO Stefano 6 TOBOLINI Marco 7 DI PIERRO Vincenzo 8 SERINO Davide 9 VIAGGIANO Donatello 10 CORVO Giuseppe 11 GINEFRA Simone 12 AURIA Paolo 13 BLARDONE Federico 15 NOCIONI Pablo Jose'. Coach: PATERNOSTER Michele. LIOMATIC VIOLA REGGIO CALABRIA: 4 DIP Marcelo, 5 DI LEMBO Massimo, 7 NICCOLAI Gabriele, 8 PELLEGRINO YASAKOV Vladimir, 9 D'IAPICO Giuseppe, 13 ROSELLI Michele, 15 MANZOTTI Francesco, 16 SCOZZARO Dario, 19 GRASSO Sebastiano e 20 DALLA VECCHIA Luca. Coach: BIANCHI Massimo, vice coach: BOLIGNANO Domenico e TOLOTTI Gustavo.

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Pallamano Amaranto verso i play off

altNon conosce ostacoli la marcia della Pallamano Amaranto, vittoriosa in maniera netta e convincente contro il Ragusa con il punteggio di 32-18. In virtù di questo successo e della concomitante sconfitta della seconda in classifica Regalbuto, viene così incrementato il vantaggio sulle inseguitrici e la strada verso i play of ormai abbondantemente spianata.

Ricordiamo che la Pallamano Amaranto è una realtà nuovissima del panorama sportivo reggino che sta già ottenendo risultati di prestigio avendo allestito una compagine di primo piano ed un settore giovanile di qualità.

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Soddisfazione in “casa Viola”: Antonio Smorto convocato in nazionale juniores

altGrande soddisfazione in casa Viola con una notizia importante che riguarda il settore giovanile neroarancio Antonio Smorto è stato convocato per uno stages della nazionale juniores italiana. L’allenatore Antonio Bocchino ha deciso di rivedere da vicino questo ragazzo i cui progressi sono stati seguiti passo passo dai tecnici azzurri. Smorto è una dei fiori all’occhiello della Scuola Basket Viola, il vivaio della società neroarancio che continua a sfornare dei talenti interessanti. Smorto sta completando la sua maturazione tecnico-atletica sotto la guida di Massimo Bianchi e Domenico Bolignano.

L’obiettivo è quello di farlo diventare una guardia-ala che possa un giorno avere uno spazio importante ad alti livelli. Smorto fa la differenza nei vari tornei giovanili regionali a cui partecipa e, sicuramente, l’esperienza con la Nazionale potrà essere un ulteriore stimolo alla crescita di un ragazzo che ha grandi potenzialità e che avrà modo di confrontarsi, per qualche giorno, con i migliori pari età della penisola. Smorto è l’unico rappresentante del meridione italiano a questo raduno che, come detto, ha come capo allenatore Antonio Bocchino e Referente tecnico Gaetano Gebbia, indimenticato ex coach della Viola per oltre vent’anni. Gebbia è senza dubbio uno dei migliori cinque talent-scout europei e sicuramente avrà avallato questa convocazione avendo seguito spesso in allenamento ed in gara le prestazioni del giovane Smorto. La Viola è stata allietata da questa splendida notizia che dà ulteriore stimolo al sodalizio reggino nell’investire nel settore giovanile. La sopravvivenza di una squadra di basket nell’evo moderno passa anche dal lavoro fatto con il materiale interno perché trovarsi in casa atleti pronti a giocare ad alti livelli, ti permette di abbatte costi e risparmiare. Il team Basket Viola ha intenzione di proseguire con questa politica ed i primi risultati stanno dando ragione alle scelte della società neroarancio.

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Liomatic T. B. Viola di scena a Bari

Liomatic determinata a proseguire sulla scia intrapresa prima delle vacanze natalizie che l’ha vista protagonista di 8 vittorie consecutive. E per riuscire in questa impresa è necessario giocare con molta attenzione, senza perdere la concentrazione, a partire dalla prossima gara, domenica 31 gennaio, alle ore 18, che si giocherà in trasferta contro Chimica D’Agostino Bari, al Palazzetto Centro Universitario Sportivo. "Una squadra che attualmente occupa l’ultimo posto in classifica ma che non deve, per questo, essere sottovaluta". Così ammonisce Coach Massimo Bianchi, deciso a cambiare registro dopo l’ultima brutta sconfitta contro Catania.

“Dalla sosta di Natale in poi, purtroppo, non ci siamo mai potuti allenare al competo a causa di numerosi problemi fisici – ha spiegato Bianchi – ma sono cose che nell’arco di una stagione possono accadere. Questa settimana è andata un po meglio e siamo pronti ad affrontare Bari ma con la consapevolezza che sarà una gara molto difficile. Bari non va sottovalutata perchè col nuovo assetto tecnico, di queste ultime settimane, ha vinto Catania ed ha perso all’ultimo secondo contro la prima in classifica, Siracusa. I pugliesi stanno attraversando un buon momento, non sono assolutamente rassegnati, piuttosto, stanno lottando per risalire. Domenica dovremo essere molto concentrati per affrontare una partita che potrebbe presentare molte insidie, vogliamo ricominciare a far muovere la classifica”.  I roster: CHIMICA D'AGOSTINO BARI: 5 SANTAMBROGIO Marco, 6 BAROZZI Domenico, 7 DEGIOVANNI Diego, 10 MOSSI Marco, 13 BAZZOLI Riccardo, 14 SIMEONI Lorenzo, 16 COLOMBO Luca, 18 CONTI Francesco,  VERNILLO Cristian e VINCIGUERRA Nicola. Coach: RUSCONI Stefano. LIOMATIC VIOLA REGGIO CALABRIA: 4 DIP Marcelo, 5 DI LEMBO Massimo, 7 NICCOLAI Gabriele, 8 PELLEGRINO YASAKOV Vladimir, 9 D'IAPICO Giuseppe, 13 ROSELLI Michele, 15 MANZOTTI Francesco, 16 SCOZZARO Dario, 19 GRASSO Sebastiano e 20 DALLA VECCHIA Luca. Coach: BIANCHI Massimo, vice coach: BOLIGNANO Domenico e TOLOTTI Gustavo.

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Reggina: Volpi ceduto all’Atalanta

Ieri, molto dopo la pubblicazione del pezzo del collega Favano che lasciava presagire ad un’altra giornata “vuota”, si è registrata un’altra operazione alla voce “uscita”. A tarda sera, il centrocampista Volpi (fortissimamente voluto alla Reggina dall’ex tecnico Novellino tant’è che, addirittura, gli aveva conferito la fascia di capitano della squadra amaranto) è stato ceduto con la formula del prestito all’Atalanta (dove raggiungerà gli ex Barreto, Ceravolo, Amoruso, Capelli e Mutti) chiudendo, così, una vicenda a dir poco imbarazzante per la Società del presidente Foti. Da mesi, infatti, più o meno da fine ottobre quando venne esonerato Novellino, Volpi era stato letteralmente alienato dalla prima squadra. Qualche scampolo di partita di campionato, la presenza in Coppa Italia a Palermo e poi tante tante mancate convocazioni e, quindi, tribuna.

Un altro “errore” estivo del presidente che, fidandosi forse un po’ troppo del duo Novellino-Martino, ha firmato contratti onerosi con giocatori, come Volpi (ma anche con Buscè – ceduto al Bologna – e Bonazzoli – unico titolare tra i tre -), che, quasi a fine carriera, avevano apparentemente molto da dare rispetto a quello che, poi, hanno effettivamente dato. Il nostro monito non riguarda solo i giocatori, sia ben chiaro. E’ ovvio che riteniamo responsabile della situazione soprattutto il presidente Foti che, se da un lato non gli si può negare il fatto di aver creduto e speso per raggiungere l’obiettivo di un immediato ritorno in A, dall’altro, indubbiamente, ha speso male i suoi quattrini se è vero com’è vero che la Reggina, in classifica, dopo 23 giornate di campionato, è quint’ultima e non quinta. Dicevamo “imbarazzante”. Certo, così si sarebbe potuta definire la situazione del rapporto Reggina-Volpi qualora non si fosse trovata una Società ad accogliere il centrocampista, ormai, ex amaranto. Sarebbe stato reintegrato? Sarebbe continuata la sua alienazione? Non lo sapremo mai, ma di certo i “separati in casa” avrebbero ancora fatto parlare di sé. Lo stesso allenatore Iaconi (nella foto), candidamente ha più volte ammesso che gli sarebbe piaciuto contare su Buscè e sullo stesso Volpi lasciando sottintendere che "non poteva" farlo per scelte societarie che nulla avevano a che vedere con l'aspetto tecnico! Errori su errori, insomma. Lo diciamo da mesi: questa Reggina altro non è che il risultato di molti errori consumati da qualche anno a questa parte. Se è vero com’è vero che “il pesce puzza sempre dalla testa”, allora, i risultati sportivi e situazioni di questo genere non possono che essere sintomatiche di una realtà ben diversa e molto lontana da quella che era la Reggina fino a qualche anno fa. Lunedì sera chiude questa sessione di calcio mercato, quella, per intenderci, chiamata “di riparazione” agli errori commessi in estate. Non sappiamo se e chi arriverà a dare una mano alla nostra nobile decaduta, sappiamo però che Foti adesso può contare sul netto risparmio di un altro paio di centinaia di migliaia di euro. Li reinvestirà o li utilizzerà per sanare qualcos altro? Ai posteri…

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Reggina: mercato caratterizzato da “difficoltà oggettive”

altEravamo tutti convinti che questa per la Reggina sarebbe stata la settimana cruciale in fatto di trattative da concludere. Dopo i colpi messi a segno uno dietro l’altro di Tedesco, Fiorillo e Vigiani, si pensava ad altre operazioni già ben avviate e solo da concludere. Non è stato così! Nessuna novità, al momento, viene registrata e tutto è rimandato al prossimo lunedì, giorno in cui si chiude in maniera definitiva questa seconda sessione di calcio mercato. Sentito al telefono, il presidente Foti (nella foto) è apparso abbastanza sfiduciato parlando di un mercato esageratamente “chiuso” dove anche le operazioni di scambio mostrano evidenti difficoltà nel loro svolgimento. Sapevamo che l’intento della Società era quello di lavorare esclusivamente con movimenti in entrata solo se corrispondenti a quelli in uscita. Le vere ed uniche richieste hanno riguardato Valdez e Bonazzoli, giunte per il primo dal Boca e per il secondo dal Siena. “I due giocatori non sono sul mercato” ha ribadito il massimo dirigente precludendo così ogni possibilità di trattativa con altre società.

Un segnale significativo, non fosse altro che per il valore dei due calciatori e quindi l’intenzione di trattanerli. Chi invece sul mercato lo è da tempo, ma senza alcun riscontro, è Sergio Volpi. Una situazione, la sua gestita, a nostro avviso, non benissimo e che oggi porta a difficoltà evidenti e sotto gli occhi di tutti nel riuscire a piazzarlo da qualche parte. E’ chiaro che se un giocatore viene proposto senza essere richiesto, la potenziale Società acquirente pone delle condizioni che spesso non sono vantaggiose per chi deve cederlo. Di fatto, siamo ormai alle ultime battute di questo calcio mercato ed ancora non si trovano sbocchi per la sua cessione. Nel caso in cui questo non dovesse avvenire, per la Reggina, il suo tecnico e lo stesso calciatore, si verrà a creare una situazione alquanto fastidiosa. Capitolo attaccanti. Foti, nonostante quello che si legge quotidianamente sui giornali, ha voluto ribadire l’incedibilità di Brienza a meno di offerte veramente vantaggiose. Su Cacia invece, ha parlato di presupposti che vengono a mancare per la cessione, probabilmente facendo riferimento alla sua situazione contrattuale complicata e cioè la comproprietà del cartellino tra Piacenza e Lecce. Alla fine il centravanti catanzarese resterà con ogni probabilità in riva allo stretto. Di Carmona e Rizzato non si parla più. Messi fuori dal mercato? Impossibile azzardare ipotesi, le esperienze precedenti ci insegnano che fino all’ultimo minuto può succedere di tutto.

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Biagio Pagano: genio e sregolatezza

altaltaltBiagio Pagano (nelle foto), con 9 gol e 10 assist, è il protagonista assoluto di una Reggina fino ad oggi deludente e molto al di sotto delle aspettative. E’ lui il calciatore che a suon di reti ha di fatto consentito agli amaranto di rimanere ancora a galla. Lontani, lontanissimi i periodi in cui, sotto la gestione Novellino, era costretto ad ingoiare bocconi amarissimi con umilianti sostituzioni dopo pochi minuti di gara o subire continui richiami per comportamenti tattici non consoni al pensiero dell’ex allenatore. La Reggina con il cambio tecnico non ha purtroppo modificato il suo trend, Pagano invece si. Continuità straordinaria in fase realizzativa e assist a ripetizione per i compagni. Nove gol, come detto, in totale, otto sotto la nuova guida tecnica.

Diventato leader indiscusso di questo gruppo con il trascorrere delle giornate, ha messo in mostra grandi prestazioni, reti e capacità di coinvolgimento a compagni di squadra e pubblico. Ricorderete quando, ad inizio stagione, per colpe spesso non sue, non risultava particolarmente amato dalla gente di Reggio, tanto da far pensare ad una possibile cessione non appena ve ne fosse stata l’opportunità. Non trovava molto spazio in squadra e le sue poche apparizioni spesso non lasciavano il segno. Oggi il suo nome circola eccome sulle pagine dei giornali sportivi nazionali facendolo entrare a pieno titolo in questa fase di mercato, ma per ben altri motivi. Ricercatissimo da mezza serie B e da diverse squadre della massima serie, ma come ha dichiarato qualche settimana addietro il DS Rosati, non si muoverà dalla Reggina. Lui ha continuare a segnare, anche a Padova, nonostante l’ennesimo cambio di modulo, a dimostrazione di una straordinaria capacità di adattamento, oltre alle qualità tecniche dimostrate. Uno dei pochi giocatori in circolazione ad usare indifferentemente i due piedi nel calciare. Ha segnato di destro e sinistro, fornito assist alla stessa maniera. Insomma, uno di quegli elementi che ogni allenatore vorrebbe avere in squadra. A lui concediamo anche qualche fuori programma, come il gesto rivolto al pubblico in occasione della gara interna contro la Salernitana o la non esultanza dopo il gol con il Padova. Classe e sregolatezza, a noi Pagano piace così!

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Rosarno: un calcio al razzismo, cattolici e musulmani in campo in favore di “una città a colori”

“Rosarno, una città a colori” è il titolo dell’iniziativa, organizzata dal presidente provinciale del Centro Sportivo Italiano, Paolo Cicciù, e dalla Polisportiva Giovanile Salesiana, tenutasi ieri al Palazzetto dello Sport di Rosarno. L’incontro tra comunità cattoliche e musulmane della Piana, all’insegna dello sport e contro ogni forma di razzismo (non a caso disputato nel Giorno della Memoria delle vittime della Shoa), ha visto la partecipazione del vescovo di Oppido Mamertina – Palmi, monsignor Luciano Bux, del rappresentante della Comunità Islamica di Reggio Calabria, Hassan El Mazi, del presidente regionale del Coni, Mimmo Praticò, del presidente di Libera, don Pino De Masi e del parroco di Rosarno, don Pino Varrà (nella foto).

“Ancora una volta – ha detto Mimmo Praticò – lo sport unisce, nella fratellanza e nell’amicizia, ciò che l’ignoranza divide”. “Ostacoli e barriere che la società moderna dovrebbe imparare ad abbattere prendendo esempio proprio dallo sport”.

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Reggina: un pizzico di serenità ritrovata

altaltFinalmente un pizzico di serenità al centro sportivo S. Agata. La vittoria contro il Padova e la possibilità di attendere ancora quindici giorni prima della ripresa del campionato, ha fatto si che gli animi fossero più distesi. Capiremo se quello in terra patavina è stato un episodio o finalmente quel tanto decantato ed atteso cambio di registro che da queste parti si aspetta da tempo. Di sicuro, cambio di modulo a parte, si è apprezzata la volontà da parte della squadra di conquistare punti preziosi, vista soprattutto la posizione di classifica precaria. Tanta combattività in campo, molta concentrazione e poco spazio ai preziosismi. Furore agonistico e voglia di arrivare comunque ad un risultato importante. Quanto abbia inciso su questo l’inserimento di uomini di spessore come Tedesco e Vigiani (nelle foto), lo capiremo con il trascorrere delle giornate.

Di sicuro i due hanno garantito maggiore esperienza in mezzo al campo, stimoli per i compagni di squadra e sicurezza alla società ed al tecnico. Il messaggio del presidente Fot nell’acquisizione dei due amaranto è stato abbastanza chiaro. Cioè l’affidarsi a gente sulla quale poter contare sotto tutti i punti di vista, dopo gli episodi che hanno caratterizzato tutta la parte iniziale della stagione. E’ servito anche il lungo confronto con il tecnico Iaconi a far capire cosa vogliono la Reggina ed il suo presidente in fatto di attaccamento e voglia di non mollare mai. Rispetto a quei venti minuti finali contro il Cesena dove il mister sembrava avesse mollato la presa, in occasione della trasferta patavina lo abbiamo visto attento ed in gara per tutto il corso del match, così come è giusto che sia. Sofferente come tutti gli altri e partecipativo. Quel momento di rassegnazione sembra essere superato da lui e dalla squadra. Diciamo sembra perchè siamo stati abituati a sbalzi di umore e di comportamento continui che ne hanno fortemente condizionato risultati e prestazioni. La serie B forse lo si è capito una volta per tutte è questa. Poco spazio allo spettacolo, tanto invece alla corsa ed all’agonismo. Facciamo allora tesoro dei tanti errori commessi in passato,, prendiamo come riferimento l’ultimo incontro giocato e proviamo a dare un volto diverso a questo girone di ritorno da poco iniziato. A margine della “vita” della prima squadra, annotiamo gli ultimi risultati ottenuti dalle giovanili amaranto. Tre pareggi esterni, tutti con il medesimo punteggio di 1-1, sia per la Primavera a Frosinone, sia per gli Allievi Nazionali a Catanzaro e sia per i Giovanissimi Nazionali a Salerno.

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