Torino Reggina 2-0: tabellino e cronaca
Torino-Reggina: 2-0. Torino (4-3-1-2): Sereni; Zoboli, Colombo (dal 66° Diana), Ogbonna e Rubin; Saumel, Loviso e Bottone (dall’85° Gorobsov); Belinghieri; Bianchi (dal 79° Bianchi) e Di Michele (c). In panchina: Calderoni, Pratali, Pisano, Diana, Gorobsov, Arma e Leon. All.: Colantuono Reggina (4-4-2): Cassano; Lanzaro, Capelli, Santos (dal 74° Pagano) e Costa (dal 46° Rizzato); Buscè, Carmona, Volpi (c) e Barillà (al 70° Bonazzoli); Brienza e Cacia. In panchina: Marino, Cascione, Morosini, Pagano, Rizzato, Missiroli e Bonazzoli. All.: Novellino Marcatori: Belinghieri al 45° e Bianchi al 67°. Arbitro: Stefanini di Prato. Assistenti: Vicinanza e Bianchi. Ammoniti: Colombo e Carmona per gioco falloso. Tiri in porta: 6 a 2. Tiri fuori: 4 a 2. Corner: 6 a 6. Recupero: 2 (p.t.) 4 (s.t.)
La cronaca. Al minuto 1 è la Reggina a farsi pericolosa. Brienza riceve in area, quasi sulla linea di fondo alla sinistra di Sereni, dribbling a rientrare e battuta di sinistro, il portiere di casa devia in angolo. Su quest’ultimo Cacia, di testa, manda al lato. Minuto 4 ed il Torino risponde. Bianchi parte in evidente posizione di fuorigioco, calcia comunque verso la porta difesa da Cassano, sulla traiettoria c’è Costa che devia in corner. Sullo stesso corner Saumel commette fallo su un difensore e mette in rete ma quando già Stefanini ha fermato il gioco. Minuto 10: ancora Bianchi riceve da Di Michele, molto defilato sulla destra prova la conclusione a rete ma è ancora Costa a deviare in corner. Al 29° ci prova Brienza con un pallonetto che termina non moltissimo sopra la traversa. Ci riprova anche Cacia un paio di minuti dopo, ma il suo tiro è deviato in corner. Minuto 32: Di Michele ci prova di sinistro al volo dal limite dell’area, ma il tiro è fortunatamente centrale a Cassano para a terra. A qualche secondo dalla fine del primo tempo il Toro passa in vantaggio. E’ il 45 e Costa è fuori per infortunio. Il Torino avanza sulla destra, Colombo crossa ma il pallone viene allontanato della difesa in maniera rasoterra e centrale, ci si avventa Belinghieri che, dal limite dell’area, calcia rasoterra alla destra di un incolpevole Cassano. La ripresa inizia con, al 50°, un gran tiro di Loviso che, da fuori area, scaglia un sinistro insidiosissimo che Cassano devia in corner con uno splendido intervento. Al 64° si rifà viva la Reggina in area granata. Brienza crossa da destra, rimpallo, Buscè di testa al centro dell’area e Brienza ancora calcia altissimo. Qualche minuto dopo il Torino raddoppia. Corner da destra di Loviso, Bianchi (nella foto d'archivio) si coordina e in sforbiciata batte imparabilmente ancora un incolpevole Cassano. Un goal, onestamente, da cineteca non solo per il pregevole gesto tecnico, ma soprattutto perché voluto, cercato e trovato in mezzo ad un’area amaranto affollatissima. Tanto di cappello all’ex reggino. Il resto della gara vede ancora: un’occasione ancora (se così la si può chiamare) con Rizzato dal limite dell’area prova a infastidire la retroguardia granata con un tiro senza convinzione, senza velleità, senza niente ed un tiro di Brienza pericoloso forse ma certamente fuori bersaglio. Il commento. Novellino non cambia modulo, ma stravolge i nomi dei giocatori schierati. Presenta la decima formazione diversa in dieci partite e cambia 6/11mi dell’undici iniziale rispetto alla gara disastrosa di sabato scorso persa in casa contro l’Ancona. Lascia finalmente a casa un Valdez imbarazzante ed irriverente (chiaramente per scelta tecnica e non certo per il consueto “diplomatico” infortunio) e, dei quattro difensori schierati 7 giorni prima, resiste all’”epurazione” il solo Santos. Lanzaro esterno di destra nella posizione fino ad ora occupata – erroneamente secondo noi – da Buscè, al centro della difesa al posto di Valdez c’è Capelli, il confermato Santos ed il completamente recuperato Costa che prende il posto di un Rizzato totalmente diverso – in peggio – rispetto a quello ammirato lo scorso anno ad Ancona dov’era capitano e uomo assist prediletto per la “vipera” Mastronunzio. A centrocampo con Buscè a destra (finalmente nel suo ruolo!), Carmona al posto di Morosini, il capitano Volpi e Barillà a sostituire quel Pagano troppo spesso utilizzato ancor meno che per i primi 45 minuti. In attacco il confermato Cacia ed il giocatore amaranto senza alcun dubbio maggiormente dotato tecnicamente e cioè Brienza. La Reggina si propone e gioca decisamente meglio che in moltissime altre circostanze, ma, come si sa, non serve la bellezza estetica del gioco se non arrivano i 3 punti in classifica. Gli uomini di un determinatissimo Novellino – al ritorno a “casa” da avversario dopo i 2 esoneri ricevuti dal presidente Cairo in un anno -, giocano tranquillamente senza particolarmente subire le iniziative dei padroni di casa. Nulla di trascendentale da nessuna delle due parti, colpi di fioretto, di normale amministrazione insomma. L’equilibrio si rompe a qualche secondo dal duplice fischio dell’arbitro che avrebbe mandato tutti negli spogliatoi sul risultato ad occhiali. Il Toro trova la via del goal al termine di un’azione non particolarmente pericolosa ma che, per un’ingenuità difensiva amaranto, l’ennesima della stagione, da pericolosa diventa addirittura fatale. La prima metà della ripresa scorre ancora senza particolari emozioni. La Reggina prova a far gioco, il Torino a limitarlo senza mai peraltro correre rischi. Ad accendere le luci su una partita che scivola via senza acuti ci pensa Rolando Bianchi autore di un gesto tecnico e di un goal da “manuale del calcio”. Chissà cos’avrà pensato Novellino? Non gioca male, in verità, la sua squadra, ma ancora una volta si appresta a tornare a casa con le pive nel sacco. Il mister irpino le prova tutte. Dentro Pagano al posto di Santos, Buscè torna a fare l’esterno difensivo di destra, Lanzaro centrale con Capelli ed a sinistra mantiene Rizzato entrato ad inizio ripresa al posto di Costa infortunato. La partita, di fatto, finisce qui. Tutto il resto è noia (per noi amaranto, ovviamente). Si arriva al triplice fischio finale per forza d’inerzia: accademia per i granata e stillicidio per gli amaranto. “Non c’è trippa per gatti” per l’allenatore amaranto. Purtroppo! Forse ha ragione lui come dichiarato subito dopo la gara persa a Modena: la sfortuna lo perseguita da un anno e mezzo e, di conseguenza, anche la Reggina ne risente aggiungiamo noi. Cambia un po’ in meglio il target del gioco espresso, non muta però il trend dei risultati negativi. La Reggina resta a 9 punti in classifica dopo 10 gare (martedì si recupererà a Lecce la gara rinviata a suo tempo e valida per IX^ giornata, n.d.r.), al quint’ultimo posto in classifica ma nel momento in cui scriviamo siamo solo alla fine dell’anticipo dell’XI^ giornata e chissà che i risultati di domani non relegheranno gli amaranto ad una posizione ancora più “scomoda”. Facile, molto facile a dire il vero, che domani sera la squadra del presidente Foti dalla “zona play-out” scivoli in piena “zona retrocessione”. I proclami erano ben altri ed evidentemente si è sbagliato tutto o quasi tutto. Terza sconfitta consecutiva ed ennesima figuraccia. Una sola parola: imbarazzante! Altro che “sono qui per vincere”, mi sa che si deve cambiare slogan: “speriamo che me la cavo”, per esempio, come suona?