X° trofeo città di Taurianova: Rubino vince la corsa e Pedrini, Marino, Giuffrida, Ferrinda, Colautti, Marando e Lisi sono campioni provinciali amatori FCI 2010

Il “X° Trofeo Città di Taurianova – Memorial Marco Pantani”, disputatosi nella cittadina dell’entroterra reggino, ha regalato grandi emozioni a più di un atleta. Infatti, se l’avolese Massimo Rubino della “Cicli Gatto – Rubino Group” (nella foto al traguardo), sempre più uomo da battere in questa stagione, ha vinto per l’ottava volta quest’anno, sette atleti della Federazione ciclistica italiana hanno conquistato la maglia di Campione provinciale 2010 (nella foto Carmelo Lisi, Andrea Marino, Gianfranco Giuffrida, Carlo Parisi e Antonio Pedrini). In rappresentanza della Federciclismo, Mimmo Bulzomì e Carlo Parisi, rispettivamente presidenti regionale e provinciale, hanno premiato i seguenti atleti:

Antonio Pedrini (Sergio Laganà Cycling Team) nella categoria MT, Andrea Marino (Roberto Sgambelluri) M1, Gianfranco Giuffrida (Anastasio Barbarello) M2, Giuseppe Ferrinda (Marco Pantani Taurianova) M3, Massimiliano Colautti (Roberto Sgambelluri) M4, Luigi Marando (idem) M5, Carmelo Lisi (Villa San Giovanni Bike) M6. Un boom di iscrizioni ha motivato ancora di più i ben 197 atleti partecipanti, appartenenti a 50 società di Calabria e Sicilia, per questa gara organizzata dall’A.S.D. Marco Pantani di Taurianova del presidente Vincenzo Bellantonio. Alla partenza, saluti ed auguri per gli atleti, da parte di Bulzomì e Parisi e di Diego Demaio, vecchia gloria del ciclismo reggino presente in rappresentanza del commissario prefettizio, Vincenzo D’Antuono. Demaio è, tra l’altro, autore del calendario FCI Calabria 2010 dedicato, quest’anno, alla memoria del “Pirata”. Il percorso di gara, prevalentemente pianeggiante, si è snodato su un circuito di 15 km, ripetuto per quattro volte. L’arrivo era posto sul rettilineo dello storico viale 24 maggio, che unisce le antiche frazioni di Iatrinoli e Radicena, che nel 1928 diedero vita al comune di Taurianova. Dietro Massimo Rubino, al traguardo, si è piazzato il compagno di squadra Giuseppe Guarnera. Terzo posto per Gianluca Pullano del Bici Club Azzurro. “Questa vittoria – ha commentato Massimo Rubino – è dedicata alla mia squadra, perché questa corsa, per nulla facile, ha richiesto più l’utilizzo del cervello che quello delle gambe”. ORDINE D’ARRIVO: 1. Massimo Rubino (Cicli Gatto – Rubino Group); 2. Giuseppe Guarnera (idem); 3. Gianluca Pullano (Bici Club Azzurro); 4. Roberto Musolino (Fuori Giri); 5. Andrea Pasqualino (Cicli Gatto – Rubino Group); 6. Valerio Modafferi (Villa San Giuseppe Team Modafferi); 7. Giuseppe Fortunato (Veloci Raptor P. Bettini); 8. Antonio Condò (Bici Club Azzurro); 9. Giovanni Miloro (Fouri Giri); 10 Antonio Sammartino (Castelluccese).

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In vista dell’inizio dei play off contro Catania (domenica 2 maggio), la Viola offre le sue maglie in promozione

La Team Basket Viola ha pensato ad un’interessante promozione per i suoi tifosi. Sono in vendita le t-shirt con il marchio Viola. Venerdi e Sabato, dalle ore 17 alle ore 19, le maglie saranno disponibili in prevendita al Pianeta Viola di Modena con un’offerta imperdibile.

Per l’occasione, infatti, le maglie saranno abbinate ai titoli d’ingresso per assistere alla prossima partita ad un prezzo aggiuntivo speciale di soli 3 euro oltre il valore del biglietto. La promozione è valida sino ad esaurimento scorte.

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La Viola perde con Patti e domenica aspetta Catania per i play-off

altASCOM PATTI – LIOMATIC VIOLA REGGIO CALABRIA 70-57. Parziali:16-18/ 36-25/49-37. PATTI: Riva13, Mori 13, Fevola 9, Contaldo 4, Sereni 14, Bolletta, Gabellieri, Cavalieri 6, Busco 5 Raskovic 6. All. Sidoti. VIOLA: Iulianello, Scozzaro, Dalla Vecchia 10, Negri 11, Manzotti 2, Yasakov, Di lembo 5, Niccolai 19, Roselli 10, Grasso. All. Bianchi. ARBITRI: Martino Caroli ed Andrea Vanoli di Roma. Se lo aggiudica l’Ascom Patti il match fra due squadre già qualificate ai play-off da tempo ma che chiedevano all’ultima giornata della fase ad orologio una vittoria per rafforzare le rispettive posizioni in classifica. I ragazzi di coach Sidoti giocano una gara solida e chiudono la regular season al quarto posto in classifica, una posizione sopra la Viola che incassa sul neutro di Catania la terza sconfitta in quattro gare nella fase ad orologio. La Viola resiste un quarto prima di lasciare spazio alle iniziative di una squadra che ha un paio di giocatori di alto livello ed una delle difese più fisiche del campionato. Massimo Bianchi si presenta a questa sfida ancora senza l’infortunato Dip che dovrebbe recuperare per il primo match dei play-off in programma domenica prossima.

La gara comincia con le due squadre ispirate in attacco ed infatti le percentuali sono alte da entrambe le parti. Dalla Vecchia domina sotto i tabelloni per la Viola mentre Niccolai segna due triple di fila che mandano in avanti il team nero arancio al quale risponde uno scatenato Sereni, autore di un inizio di gara spumeggiante. Nel secondo periodo la Viola comincia a trovare ritmo e si porta anche sul più sette ma una fiammata dei padroni di casa sul finire del quarto consente al Patti di andare negli spogliatoi in vantaggio di undici punti e con l’inerzia dell’incontro decisamente in mano. Al rientro in campo, stesso copione, l’Ascom controlla agevolmente il match perché si spengano le bocche da fuoco nero arancio. I siciliani si portano anche sul più quindici senza forzare più di tanto mentre i reggini sembrano intimoriti dalla pressione difensiva dei padroni di casa. Il quarto periodo non dice nulla di nuovo con il Patti che chiude con uno scarto importante e si conferma squadra che la Viola soffre tantissimo. Da salvare, in questo viaggio in Sicilia, poco e niente se non la prova di Niccolai apparso in ripresa dopo le recenti prestazioni negative. Si chiude dunque con un’altra sconfitta la fase ad orologio per la Viola. Da domenica prossima, cominceranno i play-off e nei quarti di finale  Negri e compagni se la vedranno con il Catania, una squadra che i reggini soffrono parecchio come testimoniano le due sconfitte subite nelle tre gare giocate contro gli etnei con il vantaggio del fattore campo che sarà a favore dei reggini. Ma la storia dei play-off insegna che i pronostici possono essere cambiati e chi parte dietro, spesso, ha meno pressione rispetto alle teste di serie alte del ranking. E la Viola versione 2009-10 vuole tanto stupire in questi ultimi cinquanta giorni di stagione.

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Reggina: da “banda del buco” ad “ermetica”

altaltaltDa difesa colabrodo a retroguardia imperforabile. Ha trasformato così la sua Reggina Roberto Breda ed anche a Brescia, assumendo un atteggiamento tattico decisamente accorto, ha lasciato la porta di Marino inviolata. Salgono così a 319 i minuti di imbattibilità per il nostro portiere che nelle ultime cinque gare, solo in una circostanza, quella contro l’Empoli, ha visto la palla insaccarsi alle sue spalle e per giunta con un autogol. E proprio nelle ultime cinque  partite che gli amaranto hanno cambiato il volto alla propria classifica, raccogliendo ben undici punti su quindici e tirandosi fuori dalla zona più pericolosa. Mentalità sparagnina che sta producendo risultati importanti e che forse si sarebbe potuta adottare con qualche giornata di anticipo.

E si, perchè delle sedici sconfitte subite nell’arco dell’intero campionato, siamo sicuri che almeno la metà, con questo tipo atteggiamento si sarebbero potute evitare ed a conti fatti gli amaranto avrebbero avuto una classifica decisamente diversa. Ma tant’è ed allora meglio tardi che mai, visto che la sveglia si è riusciti a farla suonare comunque in tempo per recuperare terreno nel momento cruciale della stagione. A Brescia come contro il Sassuolo e per una parte di gara anche con il Crotone. Schierati e compatti a difesa di una retroguardia che sta crescendo con il trascorrere delle settimane e che acquisisce sempre maggiore tranquillità. Capitan Lanzaro (nella foto)certamente una garanzia, Adejo la piacevolissima sorpresa (nella foto), l’umiltà di Valdez (nella foto) che dopo le feroci critiche piovutegli addosso ha avuto la forza di rialzare la testa e mettersi nuovamente in riga. Insieme a tutto questo finalmente un centrocampo robusto e capace di fare filtro e quindi alleggerire il compito dei tre di difesa. Un centrocampo che è diventato tale dopo l’arrivo di un elemento fondamentale come Tedesco e soprattutto dopo l’esponenziale crescita di Carmona. Quest’ultimo trasformato nelle sue prestazioni in concomitanza con l’arrivo di Breda in panchina. Tutto questo, bisogna essere onesti, però, a scapito di un gioco che nelle ultime settimane latita, ma sinceramente poco importa se l’obiettivo primario era ed è quello di venire fuori dalla parte bassa della classifica. E crediamo sarà così fino a quando la matematica non consegnerà alla Reggina la certezza di disputare anche per il prossimo anno il campionato di serie B, cosa che speriamo avvenga al più presto. Intanto riparte un’altra settimana di lavoro al Sant’Agata, con gli amaranto che si preparano alla sfida di sabato primo maggio al Granillo con l’Ascoli.

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Soddisfazione della Scuola Basket Viola per la convocazione di Ion Lupusor

Il Settore Squadre Nazionali della Federazione Italiana di Pallacanestro, nell’ambito del Progetto di Qualificazione Nazionale, in occasione del Torneo “Impariamo Insieme” riservato ai giocatori nati nel 1996, ha convocato, tra gli altri, Ion Lupusor della scuola Basket Viola di Reggio Calabria.

Una nuova soddisfazione per la società che non si dedica unicamente alla prima squadra ma riserva grande attenzione al settore giovanile. Soddisfazione anche per Domenico Bolignano, responsabile tecnico dell’attività giovanile. Il torneo si svolgerà a Giulianova Lido (TE) dal 27 aprile al 2 maggio 2010.

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Brescia Reggina 0-0: le interviste post gara

La Reggina esce indenne dal “Rigamonti” di Brescia e porta a cinque i risultati utili consecutivi frutto di 3 vittorie e 2 pari dopo la sconfitta interna con il Torino. E’ stata dura, molto dura, oggi contro le “V” bianche di mister Iachini. I padroni di casa hanno attaccato per tutti i quasi 100 minuti di gara tentandole davvero tutte per poter scardinare il portone blindato posto dagli amaranto a difesa dell’obiettivo prefissato. Moltissime le occasioni per i bresciani, ma probabilmente chi può recriminare di più è proprio la Reggina in virtù della negazione di un rigore apparso ai più netto su Lanzaro da parte di Vass (con fallo addirittura sanzionato allo stesso capitano amaranto) e, di conseguenza, l’annullamento dell’immediatamente successivo goal di testa realizzato da Missiroli. Di certo il fischietto di turno (Candussio di Cervignano, che il prefisso "Cervi" ha attinenza? n.d.r.) ha scontentato tutti ed in più di un’occasione, ma, lo ribadiamo, ha di fatto danneggiato certamente di più la Reggina che il goal lo aveva trovato comunque. La squadra di Breda gioca una gara ordinata, attenta, accorta puntando sulle ripartenze un po’ come a Modena nella gara con il Sassuolo vinta allo scadere con un goal di Brienza. Ad onor del vero, guardando gli amaranto nelle ultime uscite ci si chiede ancora stupefatti del “perché” navighi in acque ancora non tranquille e non invece abbia almeno una decina di punti in più. La risposta c’è ed è certamente ascrivibile ad una serie di errori commessi in primis dalla Società (leggasi Foti) e, poi, dai vari tecnici (direttori sportivi annessi) che si sono alternati in fase di costruzione e/o di gestione del materiale umano a disposizione. Pazienza! Speriamo almeno che, una volta per tutte, si impari dagli errori commessi e non si perseveri così come fatto quest’anno dimenticandosi degli stessi errori fatti l’anno scorso e perpetrati nel campionato in corso giunto ormai a 5 gare dalla fine.

In sala stampa è assente la Reggina per via dell’aereo in pista pronto per riportarla in riva allo Stretto e il solo Foti (nella foto) rilascia dichiarazioni dal pullman che lo porta insieme alla squadra a Linate. Presidente, un pari importante. “La cosa più importante (e simpatica, n.d.r.) per noi è arrivare al raggiungimento dell’obiettivo (il quarto stagionale dopo promozione diretta, promozione attraverso i playoff e, comunque, playoff, n.d.r) prima possibile”. E’ una Reggina diversa quella vista nelle ultime gare. “Certo. Le ultime prestazioni ed i risultati che ne sono venuti hanno dato più tranquillità e sicurezza affinché si arrivi al traguardo finale il 30 maggio”. L’arbitraggio? “Dico solo che ci è stato negato un rigore, che ci è stato annullato il successivo goal di Missiroli e che lo stesso Missiroli, lanciato in ripartenza, è stato abbattuto e non si è intervenuti”. E’ questa la Reggina che conoscevamo? “Diciamo che le peculiarità che hanno sempre contraddistinto la Reggina come carattere ed umiltà adesso stanno venendo fuori”. Eppure dopo la sconfitta interna contro il Torino eravamo praticamente ultimi (non considerando la virtualmente già retrocessa Salernitana, n.d.r.). “Si, sicuramenteeeee. Ma adesso siamo sulla buona strada”. Fin qui le parole carpite a Foti lungo il tragitto Brescia – Linate, mentre, in sala stampa si alternano i protagonisti della gara sponda bresciana. Il primo ad arrivare è Martinez. Che partita è stata? “Sapevamo sarebbe stata una gara molto difficile perché la Reggina sta attraversando un periodo molto positivo. Noi abbiamo fatto di tutto per vincerla, ma loro si sono chiusi molto bene ed hanno conquistato il pareggio che si erano prefissi di portare a casa”. L’arbitro? “Io faccio il giocatore e penso a giocare non parlando degli arbitraggi”. Sarà difficile la prossima gara ad Empoli dove dovete provare a recuperare il punto di distacco dal Sassuolo. “Tutte e cinque le prossime gare saranno difficili”. Dopo Martinenz ecco il Possa – indimenticato protagonista della prima storica promozione in A degli amaranto nel giugno del 1999 ed uscito commosso tra gli applausi durante la gara di andata al “Granillo” – (nella foto), oggi capitano delle rondinelle così come già capitano amaranto alla prima stagione di A. Un tuo giudizio sulla gara. “Loro volevano il punto e l’hanno ottenuto, magari nel primo tempo giocando e stando attenti e nel secondo chiudendosi senza giocare più”. Ed il Brescia? “Noi le nostre occasioni le abbiamo create, non ultima quella di Andrea (Caracciolo, n.d.r.) su cui il loro portiere ha compiuto un miracolo”. I due punti persi oggi bisognerà andare a prenderseli ad Empoli nonostante i toscani in casa siano temibilissimi (e pure in trasferta diremmo, chiedere al Cesena fino ad allora secondo in classifica, n.d.r.). “Sarà difficile certamente ma noi siamo consapevoli delle nostre forze ed andremo lì a giocarcela”. La tua rovesciata finita sulla traversa meritava miglior fortuna. “In effetti potevo di certo essere un po’ più fortunato”. I reggini si lamentano dell’arbitraggio per via del goal annullato e del precedente rigore non concesso. “Non mi va di parlare dell’arbitro”. Dulcis in fundo il loro allenatore Iachini. Quella schierata in campo era la miglior formazione possibile? “Non avevo molte alternative oggi viste le squalifiche e le condizioni non certo brillanti di alcuni miei giocatori”. Che partita ha visto dalla panchina? “Oggi affrontavamo una squadra che gioca a uomo e che i suoi punti di riferimento ben definiti. Sapevamo fosse difficile anche per via del loro ottimo momento e ce l’abbiamo messa tutta”. Era la Reggina che si aspettava? “Fuori casa loro stanno giocando molto bene e nelle ultime tre uscite avevano ottenuto altrettante vittorie. Noi abbiamo creato molto, ma loro sono stati molto bravi a reggere in difesa”. Che campionato è quello di B? “Un campionato molto equilibrato con una classifica assai corta, noi siamo lì e ce la giocheremo fino alla fine”. Come ha visto la sua squadra? “Ha affrontato la gara con lo spirito giusto. Quando giochiamo contro squadre che si difendono bene come la Reggina, delle 6/7 occasioni che creiamo ne dobbiamo sfruttare al meglio almeno un paio. I nostri avversari hanno fatto un grande sforzo per tenerci testa e sapevamo che sarebbero calati nella ripresa. Così è stato mentre noi abbiamo giocato a ritmi costanti seppur non siamo riusciti mai a superarli. Loro hanno fatto la loro onesta partita ed hanno avuto ragione conquistando il punto sperato”. Fin qui le parole dette in sala stampa e non solo, per il resto aspetteremo il I° maggio per rivedere la Reggina all’opera affrontando l’Ascoli a cui, memori di quanto successo all’andata, almeno un punto (forse) lo si "dovrà". Ad majora!

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Brescia Reggina 0-0: tabellino, cronaca e commento

Brescia – Reggina: 0-0. Brescia (3-5-2): Arcari; Martinez, De Maio (dal 31° Bega) e Berardi; Zambelli, Rispoli (dal 73° Dellamano), Budel, Saumel e Vass (dal 58° Kozak); Possanzini (c) e Caracciolo. In panchina: Viotti, Bega, Dallamano, Lopez, Hetemaj, Taddei e Kozak. All.: Iachini. Reggina (3-5-2): Marino (nella foto); Adejo, Valdez e Lanzaro (c); Vigiani, Carmona, Tedesco, Missiroli e Rizzato (dal 66° Costa); Pagano (dal 60° Cacia) e Brienza (dal 78° Cascione). In panchina: Fiorillo, Cascione, Viola, Costa, Barilllà, Montiel e Cacia. All.: Breda. Arbitro: Renzo Candussio di Cervignano. Assistenti: Franzi di Verbania e Melloni di Modena. Quarto uomo: Santonocito di Abbiate Grasso. Andata: 0-4 [Pagano (rig.) Pagano, Cascione e Lanzaro]. Ammoniti: Vass al 53°, Pagano al 55°, Berardi al 67° e Marino al 79°. Recupero: 2’ (p.t.) e 4’ + 2’ (s.t.). Note. Un unico ex oggi in campo: quel Davide Possanzini che fu protagonista indiscusso della prima storica promozione in A della Reggina targata Gustinetti al termine della stagione 1998-’99 tanto, poi, da diventarne il capitano la stagione successiva. Nel Brescia sono assenti per squalifica Flachi (sospeso per uso di cocaina), Baiocco e Mareco ed in diffida compaiono Arcari, Berardi, Budel, Dallamano, Lopez e Paghera. Nella Reggina nessuno squalificato ed Adejo, Vigiani, Barillà, Brienza, Castiglia (a lungo fuori per infortunio) e Tedesco. Uno spettatore d’eccezione lasciato libero dalla sua squadra nel weekend, Mario Balotelli.

La cronaca ed il commento. Al 5° minuto prima conclusione verso una porta della gara. E’ di Tedesco che, da fuori area, calcia ma colpisce il proprio compagno Pagano che smorza il tiro e, quindi, nessun problema per la difesa dei padroni di casa. Gara molto accorta da parte di entrambe le squadre. Brescia ovviamente più propositivo e Reggina che non spreca palloni e si porta in avanti mantenendo il possesso palla. La prima occasione del match accade al 19° allorquando Caracciolo, su calcio di punizione concesso per un fallo di Lanzaro su Possanzini, calcia forte ma alto sulla traversa della porta difesa da Marino. Al 25° è proprio Possanzini a far scorrere un brivido ai reggini con un tiro in rovesciata che scheggia la traversa e termina sul fondo. Il Brescia prende coraggio e la Reggina non molla giocando a viso aperto. Al 28° si affaccia in area bresciana la Reggina. Cross da sinistra di Missiroli che, non trovando nessuno a battere a rete, attraversa tutta l’area ma senza pericolo alcuno. Al 30° capovolgimento di fronte con Caracciolo che, decentrato, calcia molto al lato. La Reggina, fino al momento, seppur non tirando mai in porta, non concede se non il “giusto” ai padroni di casa così avanti in classifica e legittimamente protesi a cercare la vittoria. Al 35° la Reggina va in rete con Missiroli, ma l’arbitro vanta l’aver fischiato un attimo prima un fallo in area di Lanzaro. A dire il vero, le immagini sembrano mostrare lo stesso capitano amaranto trattenuto e trascinato a terra da un difensore bresciano (Vass) piuttosto che il fallo da lui eventualmente commesso. L’episodio è molto dubbio e farà discutere. A nostro modo di vedere era rigore a favore degli amaranto o, in subordine, goal successivo da concedere. Il primo tempo termina con il risultato ad occhiali così come voluto dagli amaranto. E’ ovvio che un pari a Brescia, contro una pretendente alla promozione, è risultato lusinghiero per gli uomini di Breda mentre, al contempo, un pari casalingo contro una squadra appena uscita dalla zona retrocessione non è altrettanto lusinghiero per le V bianche di Iachini. Ripresa che inizia sulla falsa riga dei primi 45 minuti. Brescia protesa ad offendere cercando di scardinare la difesa amaranto e Reggina attenta e decisa a non cedere la presa del punto fin qui conquistato. Iachini cambia, esce Vass ed entra Kozak. Dal 3-5-2 si passa ad un certamente più offensivo 3-4-3 con il tridente offensivo Possanzini, Caracciolo e, appunto, Kozac. Il Brescia vuole vincere e si vede. Breda risponde togliendo Pagano ed inserendo Cacia di fatto non cambiando nulla nello schieramento della sua squadra. Al 63° la Reggina va vicina al goal. Missiroli, al termine di un prolungato possesso palla amaranto, trova lo spazio per inserirsi in area defilato sulla sinistra. Prova il tiro di sinistro a superare Arcari, ma la palla termina sul fondo. Nella sostanza, quello di Missiroli è il primo tiro degli amaranto verso la porta bresciana ed arriva dopo più di un’ora di gara. Breda cambia ancora, fuori un Rizzato evanescente e dentro un difensore di fascia come Costa. Rizzato, finché in campo, ha spinto molto molto poco sulla sinistra occupandosi più di chiudere. Difendere per difendere, meglio non un cursore di fascia ma un difensore di ruolo. Il Brescia aumenta il forcing e la Reggina ne risente non riuscendo ad uscire quasi più dalla propria metà campo. Sono minuti di sofferenza per gli amaranto che barcollano ma non mollano. Chissà che la gara di Modena contro il Sassuolo non funga da esempio per quella di Brescia. Al 71° ottima occasione per i padroni di casa. Caracciolo riceve palla al limite dell’area, si porta la palla sul sinistro e calcia in diagonale con il pallone che termina sul fondo alla sinistra di Marino. Altra grossa occasione per il Brescia al 73°. Kozac appoggia di testa un cross ricevuto per Possanzini che, di contro balzo, colpisce male la palla che si alza sulla traversa. Risponde la Reggina un minuto dopo al termine di una ripartenza. Brienza prova a soprendere Arcari ma neppure lo infastidisce. Forse poteva essere sfruttata meglio l’occasione giocando palla con Missiroli e/o Cacia. E’ un assedio quello bresciano, ma la Reggina resiste. Breda alza una diga, esce Brienza ed entra Cascione per un 3-6-1 già visto nella gara vittoriosa di Modena contro il Sassuolo. Il Brescia insiste. All’83° Budel ha una ghiotta occasione ma, dal limite, calcia addosso ad un compagno. Un minuto dopo Caracciolo, da un cross di Bega, manda fuori di un niente colpendo di testa dal centro dell’area. Il Brescia le prova tutte, la Reggina resiste ed anche bene. All’84° è ancora Bega che ci prova, ma Marino para deciso a terra. All’85° Zambelli supera Costa e crossa al centro, Possanzini è in anticipo e colpisce male di testa mandando alto. La Reggina soffre ma vuole non perdere ed abbandona ogni velleità lascindo Cacia al suo destino. All’89° ancora Budel da fuori area, ancora Marino bene a terra. Al 95° Marino nega il goal del vantaggio e, presumibilmente, della vittoria a Caracciolo che, di testa, impegna il portiere amaranto in un tuffo proteso a destra a coprire l’angolo basso della sua porta. La partita finisce qui. Ottima Reggina brava a portare a casa il punto che voleva per portarsi a quota 47 in graduatoria. Il Brescia le ha tentate tutte, ma era davvero difficile superare la diga eretta da Breda. Forse, e sottolineiamo forse, chi potrebbe recriminare di più è proprio la Reggina per quel rigore negato per fallo di Vass su Lanzaro o, comunque, per il successivo goal annullato a Missiroli. Ma va bene così.

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Taurianova (RC): ciclismo, la FCI assegna i primi titoli del 2010

La Federazione Ciclistica Italiana mette in palio, domenica prossima a Taurianova, i primi titoli di “campione provinciale 2010”. Il Comitato Provinciale di Reggio Calabria, presieduto da Carlo Parisi, ha infatti assegnato alla decima edizione del “Trofeo Città di Taurianova – Memorial Marco Pantani” il compito di laureare i campioni provinciali delle categorie amatori. La gara, organizzata dall’A.S.D. Marco Pantani di Taurianova del presidente Vincenzo Bellantonio, prenderà il via alle ore 9 da viale 24 maggio per attraversare via 20 settembre, via Sofia Alessio, II circonvallazione, via Prometeo, via Principessa di Piemonte, viale 24 maggio, via Roma, piazza Macrì, via De Gasperi, innesto Strada Provinciale 1, via Garibaldi, via Matteotti, innesto viale Merano, Strada Provinciale 33, bivio Bombino, S.S. 536 di Aquaro, Taurianova, da ripetere quattro volte, per complessivi 63 chilometri, prima di dirigersi a Taurianova dove la corsa si concluderà in via 24 maggio.

Alla competizione possono partecipare gli amatori di tutte le categorie, tesserati con società di tutti gli enti aderenti alla Consulta. Il Comitato Provinciale della Federazione Ciclistica Italiana, riunitosi a Reggio Calabria, ha inoltre proceduto all’assegnazione delle deleghe per la stagione 2010. Il vice presidente Giuseppe Scruci è il referente del settore agonistico, il consigliere Domenico Macrì dei settori amatoriale e fuoristrada, il consigliere Carmelo Sapone del settore giovanile. Nella prossima riunione saranno vagliate le richieste per l’assegnazione dei campionati provinciali delle categorie agonistiche. Tredici le società affiliate: Star Sud (presidente Domenico Giustra), Magna Grecia (Damiano Felice Varacalli), Itria (Fortunato Pizzi), Anastasio Barbarello (Giuseppina Barbarello), Roberto Sgambelluri (Francesco Scruci),  Cecè Scopacasa Bovalino (Giuseppe Brancatisano), Sergio Laganà Cycling Team (Giorgio Santo Laganà), Team Neto – La galleria del parquet (Maria Quattrone), Cicli Gatto (Giuseppe Gatto), Sporting Club 1917 (Antonio Vincenzo Careri), Villa San Giovanni Bike (Ivan Bruno), Marco Pantani Taurianova (Vincenzo Bellantonio), Platì (Francesco Grisolia). Queste le gare in calendario nella provincia di Reggio Calabria: Giovanissimi: 16 maggio “IV Trofeo Città di Reggio Calabria – IV Memorial Orazio Gatto”, 13 giugno “1° Trofeo Bici Club Azzurro – Cycling Team Biondo Diego”; 10 luglio “III Gimkana Madonna del Carmelo”, 25 luglio “XV Circuito di Villa San Giovanni”; 8 agosto “I gara Consorzio Reggino”; 22 agosto “II Trofeo Città di Locri”, 29 agosto “II Trofeo Città di Pellaro”. Cicloturisti e Amatori: 1 maggio “IV Memorial Orazio Gatto”; 20 giugno “XX Giro della Locride” valido come prova di campionato italiano di cicloturismo, 3 luglio “XVI Memorial Vitaliano Scambia”, 4 luglio “Circuito di Oppido Mamertina”.

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Reggina Crotone 1-0: tabellino, cronaca e commento

Reggina – Crotone: 1-0. Reggina (3-5-2): Marino; Adejo, Valdez e Costa; Barillà (dal 40° Vigiani), Cascione, Tedesco (c), Missiroli e Rizzato; Pagano (dal 71° Rizzo) e Brienza (dal 75° Bonazzoli). In panchina: Fiorillo, Montiel, Lanzaro, Vigiani, Montiel, Rizzo, Viola e Bonazzoli. All.: Breda. Crotone: (4-2-3-1): Concetti; Legati, Viviani, Abruzzese e Morleo (dall’84° Zito); Beati e Galardo (c); Cutolo (dal 79° Mendicino), Mazzarani (dal 66° Russotto), Gabionetta; Ginestra. In panchina: Farelli, Russotto, Grillo, De Martino, Perpetuin,  Zito e Mendicino. All.: Lerda. Arbitro: Mazzoleni di Bergamo. Assistenti: Pirondini di Mantova e Pugiotto di Chioggia. Quarto uomo: Gallo di Barcellona Pozzo di Gotto. Andata: 1-1 (Pagano e Mazzarani). Marcatore: Brienza al 61°. Ammoniti: Missiroli al 38°, Galardo al 45° e Tedesco al 58°. Espulso: Viviani all’86°. Recupero: 2’ (p.t.) e 3’ (s.t.). Note. Nella Reggina sono squalificati Cacia (record man nell’essere stato capace a farsi espellere e, quindi, squalificare, due volte in due trasferte vittoriose: una appena uscito dopo una sostituzione – ad Ancona – ed una a gara finita senza mai neppure essere entrato – a Sassuolo-) e Carmona e diffidati Adejo, Vigiani e Brienza; nel Crotone nessuno squalificato e diffidati Zito, Abruzzese, Grillo, Beati, Galeoto, Legati e Mazzarani.

La cronaca. Al 19° Cascione, da fuori area, prova ad impensierire Concetti ma il suo tiro termina alto sulla traversa. Al 28° il Crotone va vicinissimo al goal. Ginestra riceve da Gabionetta al limite dell’area, vede Marino fuori dai pali e calcia “a giro”. Il pallone supera Marino ma, fortunatamente, sbatte sul palo esterno e termina sul fondo. Il Crotone capisce che il portiere amaranto non è un fulmine di guerra e ci riprova, un minuto dopo, con Cutolo che, però, calcia alto. Al 30° è ancora Crotone con Mazzarani che, da fuori area, prova la botta con un tiro forte ma centrale che Marino para in due tempi. Al 31° la Reggina pareggia il computo dei pali. Costa riceve palla indietro da Brienza, fa un passo e da 35 metri sferra un fendente terra-terra che sbatte sul palo alla sinistra di un Concetti immobile ed impotente che nulla avrebbe potuto fare se la palla fosse stata 20 cm più a sinistra. Al 39° occasionissima per gli ospiti. Gabionetta riesce a mantenere palla tra un nugolo di difensori che non riescono ad allontanare. Il bomber crotonese arriva nei pressi di Marino e calcia a colpo sicuro colpendo, però, la testa dello stesso Marino che, fortunosamente, così respinge. Al 45° ancora Crotone. Mazzarani preferisce la conclusione personale tralasciando di vedere il compagno Ginestra solissimo al centro dell’area. Buon per gli amaranto che l’esterno destro provi la conclusione calciando sul fondo e non invece si trasformi in uomo assist per il compagno. Un attimo prima del fischio finale la Reggina confeziona un’altra palla goal. Calcio di punizione da destra battuto da Pagano, palla in area dove né Cascione, prima, né Valdez, dopo, riescono a colpire di testa in maniera decisiva. Al 52° un’altra grande opportunità per il Crotone. Gabionetta crossa da sinistra e Mazzarani, indisturbato, colpisce di testa e manda sul fondo non di molto creando un altro grosso pericolo per Marino. Al 61°, inaspettatamente, la Reggina passa in vantaggio. Brienza (nella foto esultante a Sassuolo così come stasera), ancora lui, solo lui, al decimo sigillo stagionale, riceve da Vigiani sulla destra, si accenta un po’ e calcia alla sua maniera, forte ed “a giro”. La palla si insacca imparabilmente alla destra di Concetti che non può far altro che accompagnarla con lo sguardo. Breda effettua la sua seconda sostituzione, esce uno stanchissimo Pagano ed entra il giovane Rizzo al suo esordio stagionale. Al 74° un’altra occasione da goal per gli amaranto. Missiroli crossa da destra per Tedesco al centro dell’area. Il palermitano non è un bomber (e sicuramente non lo è per mezzo dei colpi di testa) e il suo tocco è facile preda di Concetti. Un minuto dopo Brienza (standing ovation giusta per lui) lascia il campo per Bonazzoli. Pericolo il Crotone in due occasioni. Nella prima Marino esce a vuoto ma un difensore mette in corner. Nella seconda Ginestra colpisce di testa ma manda di poco sul fondo. E’ l’82°. All’86° il Crotone resta in 10: Viviani atterra Bonazzoli da ultimo uomo, Mazzoleni non ha dubbi ed estrae il rosso a norma di regolamento. Al 90° Reggina vicinissima al raddoppio. Missiroli, in palleggio, tenta la fuga sulla sinistra, rallenta e serve Bonazzoli che, al momento di calciare, forse scivola e ne esce poco di più che un appoggio per Concetti. Al 93°, ultimo minuto di recupero, la Reggina va ancora vicina al goal. Rizzato crossa da sinistra ma né Bonazzoli né Missiroli ci arrivano a ribadire in rete. La partita finisce così e va bene così. Il commento. Nel derby calabro (senza tifosi ospiti così come all’andata) di fronte due formazioni con diversi obiettivi: gli amaranto, a quota 43, provenienti dalla vittoria di Sassuolo, alla ricerca del quarto risultato positivo consecutivo e, soprattutto, dei punti per tirarsi fuori dalla bagarre salvezza. I pitagorici, a quota 50, con un occhio ai playoff 8 punti più su in graduatoria. Inizio al piccolo trotto per entrambe le squadra con, ovviamente, la Reggina di Breda più intraprendente rispetto agli ospiti. L’apice del ritmo la gara lo raggiunge nella seconda metà del primo tempo allorquando cioè prima Ginestra e poi Costa colpiscono il palo (più clamoroso quello colpito dal reggino considerata distanza del tiro e velocità impressa al pallone). Il Crotone pare di certo molto più squadra della Reggina e, sicuramente, di un altro spessore tecnico. La Reggina è assediata ed i pitagorici provano a colpire da ogni parte; da fuori, da destra, da sinistra, dal centro dell’area, da ovunque. Intanto Breda corre ai ripari, fuori Barillà e dentro Vigiani. La Reggina prova a ripartire in contropiede ma, spesso e volentieri, manca il colpo finale. Ma come, la Reggina, padrona di casa, gioca in contropiede sfruttando le ripartenze, ed il Crotone, squadra ospite, di fatto, fa la partita? Ebbene si, il Crotone, ogni qualvolta si avvicina dalle parti di Marino, diventa pericolosissimo calciando e cercando la via del goal da ogni posizione. La ripresa inizia con la Reggina che, rispetto al primo tempo, arretra un po’ la propria linea offensiva e sceglie una tattica più attendista che spregiudicata (non che nei primi 45 minuti spregiudicata lo sia stata) probabilmente temendo il Crotone che tanto pericoloso si è reso in precedenza e, confermando di essere davvero una buona squadra, anche ad inizio di ripresa con Mazzarani. Il pallino del gioco è in mano agli ospiti che gestiscono la gara a proprio piacimento con la Reggina a fare da spettatrice. Per certi versi, sembra di assistere alla gara di Sassuolo dove gli uomini di Breda hanno subito per l’intera gara. Speriamo almeno che, così come a Sassuolo, l’epilogo sia controcorrente rispetto all’andamento della gara stessa. Il Crotone va al tiro con tutti i suoi uomini dalla trequarti in avanti: Gabionetta, Cutolo, Mazzarani e Ginestra ci provano alternandosi nelle conclusioni. Crotone padrone del campo e Reggina in attesa abbassando, minuto dopo minuto, sicuramente impaurita, il proprio baricentro. Eppure, in maniera assolutamente inaspettata, a passare in vantaggio è proprio la Reggina con un gran goal di Brienza (giunto al suo decimo goal stagionale). Questa è la stranezza e la bellezza del gioco del calcio: una squadra che sembra subire la veemenza dell’avversario, grazie ad un guizzo del suo giocatore senza alcun dubbio maggiormente dotato tecnicamente riesce a portarsi avanti nella gara così, tutto d’un tratto. Lerda, ottimo tecnico che si dice sia stato molto vicino alla Reggina l’estate scorsa, non ci sta a perdere e prova a cambiare il corso della gara inserendo Russotto per Mazzarani. Da questo punto di vista risponde Breda con Rizzo per Pagano e, poi, con Bonazzoli per Brienza. Il Crotone allarga le proprie maglie proteso alla ricerca del pareggio, ma la Reggina è stanca e pensa solo a difendersi come meglio può. Troppo importante la posta in palio questa sera, arrivare a quota 46 vuol dire avere un piede e mezzo in serie B anche per il prossimo anno e, vi garantiamo, per come si erano messe le cose, in questo campionato disastroso in ogni suo aspetto, dalle premesse al suo evolversi, non è cosa da poco. La Reggina conquista la vittoria con pieno merito e con grande sofferenza. La serie B è anche questa, peccato averlo capito quando l’unico obiettivo stagionale poteva essere solo la salvezza.

 

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Reggio Calabria: Coni, ecco la sede della Scuola Regionale dello Sport

Finalmente la “Scuola Regionale dello Sport” ha una sua sede. Sabato 17 aprile, nella frazione Gallina di Reggio Calabria, alle ore 12, il presidente regionale del Coni, Mimmo Praticò (primo da destra in una foto d'archivio), prenderà in consegna dal neo governatore della Regione, Giuseppe Scopelliti, gli ex locali della Facoltà di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. “È un risultato storico, – ha commentato Mimmo Praticò – fondamentale per la società e lo sport calabrese. La Scuola diventerà ancor più un punto di riferimento con l’obiettivo, di migliorare la salute, l’educazione e la formazione dei giovani”.

La struttura del Coni è, infatti, deputata alle attività di formazione, documentazione, ricerca scientifica e diffusione culturale nell’ambito sportivo. “La Scuola Regionale dello sport – sottolinea il presidente del Coni – costituisce il contesto culturale in cui le esperienze sviluppate sul territorio, le diverse risorse e le professionalità disponibili ed operanti nella regione, si incontrano, si confrontano e trovano raccordo e sintesi”. Tutto ciò senza trascurare le esigenze ed i bisogni specifici del territorio attraverso un costante monitoraggio del fenomeno dello sport.

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Sassuolo Reggina 0-1: interviste post gara

Finalmente LA Reggina! Era ora! Dalla seconda giornata di questo campionato aspettavamo una prova da Reggina ed è arrivata a Modena contro il Sassuolo fino ad allora secondo in classifica. Terza vittoria consecutiva in trasferta (dopo Ancona – che in casa non aveva mai perso in questa stagione – e Salernitana), forse la più importante sia per la caratura dell’avversario che per il “momento” della stagione in cui è arrivata. Ad 8 giornate dalla fine, con gli amaranto mai andati più su del quint’ultimo posto, al termine di una gara improntata sulla “rinuncia” al gioco da parte di Breda a favore del risultato (certo non pensava nemmeno lui alla conquista piena della posta in palio), la Reggina ha forse “staccato” stasera il pass per la salvezza. La svolta della gara l’ha prodotta l’allenatore di casa Pioli allorquando ha inserito altri due attaccanti (Masucci e Zampagna) e Breda ha risposto “pan per focaccia” togliendo Rizzato e mandando in campo Brienza a dare aiuto al “solo” Pagano in avanti. La gara, da lì in poi, ha alzato i suoi ritmi. Da un lato il Sassuolo proteso in avanti alla ricerca della vittoria, dall’altro la Reggina a difendersi senza disdegnare le ripartenze.

E proprio grazie ad una di queste ripartenze, a due minuti dalla fine più recupero, Pagano riceva palla sulla destra (fortemente contestata dai padroni di casa la sua posizione in netto – secondo loro – fuorigioco) e mette al centro per l’accorrente Brienza che, di sinistro, calcia e la palla, dopo aver sbattuto sul palo interno, s’insacca regalando la vittoria agli amaranto. Una partita assolutamente non bella, come detto, ma altrettanto importante per il risultato conseguito. Vincere stasera, con i concomitanti risultati delle dirette concorrenti, probabilmente può voler dire salvezza. Il primo ad arrivare in sala stampa è il presidente Foti (nella foto). Grande vittoria. “Una grande partita giocata da tutta la squadra che ha risposto così come gli era stato chiesto. Ha dato un segnale di vitalità importante (e simpatico, n.d.r.). Come si dice? Non è mai troppo tardi, giusto? Va benissimo così anche perché ci stacchiamo un po’ da quelle posizioni di classifica che ci hanno fatto sempre soffrire”. Vinciamo tre gare consecutive in trasferta e poi in casa? “Dipende tutto da noi, dobbiamo tornare a vincere anche davanti ai nostri tifosi”. Il primo protagonista in campo, invece, è Rossini. Che gara è stata? “Abbiamo fatto una bella partita, direi. Perdere per un errore arbitrale fa veramente male”. La Reggina, però, vi ha imbrogliato molto bene. “Ha fatto una buona partita anche lei. Noi abbiamo avuto il torto di non concretizzare le occasioni che abbiamo creato”. Altro protagonista è Fusani. Avete protestato moltissimo per il goal. “Pagano era probabilmente in fuorigioco quando ha ricevuto palla e prima di dare a Brienza. Accettiamo il risultato, abbiamo perso, siamo molto rammaricati ma non abbiamo giocato una partita disastrosa”. Hai avuto una grossa occasione per portare in vantaggio i tuoi. “Si, e sono molto rammaricato anche per averla sciupata”. Provate più rabbia o amarezza? “Entrambe certamente”. La Reggina? “Ha giocato la sua partita ed alla fine ha avuto ragione”. Il primo giocatore amaranto ad arrivare e sottoporsi alle domande dei cronisti è proprio il “contestato” Pagano (nella foto). Una vittoria importante. “Una vittoria importantissima, direi. Per la classifica e per il morale. Direi che siamo stati anche fortunati”. Il Sassuolo ha protestato molto per la tua posizione. “Onestamente non lo so, non guardo l’assistente dell’arbitro quando gioco. So solo che sono partito ed ho pensato a dare la palla meglio che potevo a Brienza”. Cosa pensa Pagano che, da capocannoniere della squadra (oggi raggiunto a quota 9 da Brienza, n.d.r.), resta fuori per molte gare? “Non ho nessun problema. Ho parlato molto con il mister e va bene così”. Avete ricevuto i complimenti del presidente. “Abbiamo trovato compattezza e giochiamo bene, questi sono i risultati”. Ma al Granillo non vinciamo. “Dobbiamo iniziare a farlo lunedì prossimo contro il Crotone”. Un giudizio sulla tua stagione. “Finora certamente positiva, ma il mio unico obiettivo è la salvezza della Reggina”. Ecco il primo dei due allenatori, Breda. Ci racconti la gara. “Forse il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio, ma ci prendiamo questi 3 punti in vista di una partita fondamentale come il derby con il Crotone”. Ha schierato l’ennesima formazione inedita ma anche per noi impensabile alla vigilia. “Abbiamo giocato 3 giorni fa, ho solo pensato a far riposare un po’ chi ha giocato molto”. Hanno protestato molto per la posizione di Pagano. “Non commento mai gli episodi arbitrali, ma la partita, a volte, la fanno proprio gli episodi, arbitrali e non. Se era fuorigioco allora siamo stati fortunati, altrimenti meglio ancora”. Dobbiamo riconquistare il Granillo. “Certo che si. Dobbiamo fare punti in casa. In primis proprio per i punti e poi per i nostri tifosi”. Con lo spirito di stasera. “Che, aggiungo, è lo stesso spirito di altre gare e penso a quella con il Torino o con l’Empoli (oddio, proprio con l’Empoli non diremmo mister, n.d.r.)”. Altro protagonista in maglia nero-verde è il capitano Manganelli. Che partita è stata? “Il Sassuolo ha giocato, ha creato, ha giocato sicuramente meglio della Reggina. Un errore clamoroso della terna arbitrale ci ha penalizzati, ma andiamo avanti a testa alta non restandoci che trasformare la rabbia di stasera in risultati positivi nelle restanti 7 partite”. Un po’ di autocritica? “Onestamente abbiamo subito poco (e le clamorose occasioni di Lanzaro e Pagano? n.d.r.), non saprei come rispondere. Abbiamo creato molto e probabilmente meritavamo qualcosa in più”. Ecco l’allenatore di casa, Pioli. Un suo giudizio sulla partita. “Abbiamo molta rabbia perché non meritavamo di perdere ed abbiamo perso per colpa di un episodio”. La Reggina? “Ha giocato con un atteggiamento molto difensivista mentre noi abbiamo giocato al calcio e creato occasioni. Il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio e se c’era qualcuno che meritava di vincere questi era il Sassuolo”. La posizione di Pagano? “Era in netto fuorigioco. Noi abbiamo sbagliato a lasciare Brienza troppo solo, ma il goal era assolutamente da non convalidare”. Dulcis in fundo il calciatore che ha deciso la sfida, Brienza (nella foto). Una vittoria importante grazie ad un tuo goal pur partendo dalla panchina. “Certamente, una vittoria importantissima. Non mi crea alcun problema essere partito dalla panchina nell’ottica di recuperare le forze avendo giocato 3 giorni fa. L’importante era vincere e vittoria è stata”. Dobbiamo vincere anche in casa. “La squadra c’è ed è viva! E adesso pensiamo al Crotone”. Loro hanno protestato molto ed i nervi son saltati a fine gara. “Queste cose ci stanno. Forse Pagano era in fuorigioco, ma è stato bravo a darmi quel pallone”. Si chiude qui il post partita. Che fosse in fuorigioco o no, Pagano, poco importa. Non è tempo di “mortificarsi” per aver vinto, magari, per un errore arbitrale. Prendiamo questi 3 punti, portiamoci a quota 43 (ad una decina dalla quota salvezza) e cerchiamo di fare bene già da lunedì prossimo con i corregionali del Crotrone (ops! Crotone)… Ad majora. Semper!

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Sassuolo Reggina 0-1: tabellino, cronaca e commento

Sassuolo – Reggina: 0-1. Sassuolo (4-3-3): Bressan; Consolini, Rossini, Minelli e Bianco (dal 77° Donazzan); Fusani, Magnanelli (c) e Salvetti; Gorzegno (dal 61° Masucci), Martinetti (dal 64° Zampagna) e Noselli. In panchina: Pomini, Donazzan, Piccioni, Masucci, Valeri, Zampagna e Titone. All.: Pioli. Reggina (3-5-2): Marino; Adejo, Valdez e Lanzaro (c) (dal 33° Costa); Barillà (dall’81° Vigiani), Carmona, Tedesco, Cascione e Rizzato (dal 65° Brienza nella foto realizza ed esulta anche sommerso dai compagni); Missiroli e Pagano. In panchina: Fiorillo, Costa, Vigiani, Montiel, Brienza, Viola e Cacia. All.: Breda. Arbitro: De Marco di Chiavari. Assistenti: Galloni di Lodi e Marzaloni di Rimini. Quarto uomo: Donati di Ravenna. Andata: 2-0 (Polenghi e Noselli). Marcatore: Brienza all’88°. Ammoniti: Carmona al 26°, Tedesco al 43°, Magnanelli al 52°, Costa al 53°, Bressan all’88° e Masucci al 90°. Recupero: 5’ (p.t.) e 5’ (s.t.). Note. Nel Sassuolo sono squalificati Polenghi, Quadrini e Riccio e nella Reggina il solo Bonazzoli. I diffidati sono Bianco, Fusani e Masucci tra i padroni di casa e Adejo, Barillà, Carmona, Castiglia e Vigiani tra gli ospiti. Il Sassuolo non perde da sei turni ed è appaiato al secondo posto con Cesena e Brescia. La Reggina è penultima con il Vicenza, ma è messa peggio negli scontri diretti per cui andrebbe ai play-out.

La cronaca. Al 5° grande pericolo per i reggini. Calcio di punizione da destra al centro dell’area per Martinetti che, “dimenticato” dai difensori amaranto, manda al lato in tuffo di testa. All’11° seconda palla goal per il Sassuolo. Fusani riceve la “sponda” da un compagno e calcia forte e bene ma centrale consentendo a Marino di parare senza particolari difficoltà. Al 16° grandissima occasione da rete per gli amaranto. Su corner da sinistra, palla al centro dell’area dove arriva Lanzaro che, tutto solo ed indisturbato, “ciabatta” la palla e la manda incredibilmente al lato da posizione favorevolissima. Al 19° è ancora Reggina. Tedesco prova l’inserimento centrale, salta il diretto avversario e batte a rete di sinistro con la palla che non termina di molto lontano dall’incrocio con, però, Bressan piazzato. Al 26° Carmona, per un fallo da dietro, si fa ammonire e, diffidato, salterà il posticipo di lunedì prossimo nel derby calabrese con il Crotone. Al 33° esce Lanzaro per infortunio (poggia male il piede destro e resta vittima di una distorsione alla caviglia) ed il capitano diventa Tedesco. Al 42° (dopo ben 26 minuti di noia totale dal punto di vista delle conclusioni a rete) torna a calciare verso la porta avversaria il Sassuolo. Lo fa con Salvetti che costringe Marino ad un intervento in due tempi distendendosi alla propria sinistra. Il primo tempo si chiude con il risultato ad occhiali frutto di una partita non certo bella per “merito” della Reggina chiusa ad 8 mandate in difesa. Al 47° il Sassuolo va veramente vicinissimo al vantaggio. Fusani raccoglie una respinta corta della difesa amaranto e, tutto solo al centro dell’area, di destro manda incredibilmente al lato. Al 50° ci riprova il Sassuolo, ma ben più timidamente. Gorzegno colpisce di testa in area ma la palla termina la sua corsa debolmente tra le braccia di Marino. La Reggina al 55° va vicina al vantaggio. Rizzato crossa basso da sinistra, Pagano sbuca da dietro e liscia clamorosamente il pallone a non più di un paio di metri da Bressan vanificando tutto. Che occasione! Pioli prova a cambiare le sorti della gara facendo entrare Masucci, quasi sempre titolare nel tridente d’attacco emiliano con Martinetti e Noselli a cui stasera gli è stato preferito Gorzegno che esce. 4 minuti dopo altra mossa di Pioli (che dimostra di voler vincere la gara): esce Martinetti ed entra, dopo tantissimo tempo, l’ex messinese Zampagna. Breda replica togliendo Rizzato ed inserendo Brienza. I ritmi della gara si alzano, ma la Reggina regge agli assalti emiliani. Al 75° bella azione della Reggina. Missiroli si “veste” da suo padre e parte sgroppando sulla sinistra, supera un avversario e crossa basso ma troppo sul portiere. Un metro dietro c’erano due suoi compagni pronti ad intervenire. Secondo infortunio per gli amaranto, Barillà deve uscire all’81° lasciando posto a Vigiani. All’88° la Reggina, che ha subito per tutta la gara, passa in vantaggio. Pagano conquista palla a destra e “assiste” Brienza al centro dell’area che, di sinistro, batte Bressan con un tiro che colpisce prima il palo interno e poi s’insacca. Clamoroso al “Braglia”: la Reggina conquista la sua terza vittoria consecutiva fuori casa e fa un salto importante in classifica. Il commento. Formazione  amaranto assolutamente imprevedibile ed imprevista. Nessun attaccante di ruolo in campo (!) ed inspiegabile turn-over (?). Dopo le scelte operate contro l’Empoli, Breda continua a far parlare di sé per decisioni che appaiono incomprensibili. Vedremo se si riveleranno azzeccate o, diversamente, “accecate”. Di certo, la formazione schierata fa pensare ad una gara di contenimento e non altro. Opinabile certamente l’atteggiamento considerando le non splendide condizioni in classifica degli amaranto: se ci si è, di fatto, accontentati una volta raggiunto il pari contro l’Empoli, allora ci può stare che si provi a non perdere contro il Sassuolo secondo in classifica. Ma una squadra pressoché all’ultima spiaggia quand’è che proverà a vincere le partite se sia in casa che fuori cerca e si accontenta di non perdere? Non ci è dato saperlo, fatto sta che quando la Reggina riparte le due mezze punte, Missiroli e Pagano, sono accerchiati dai difensori emiliani che non gli danno scampo. Il modulo amaranto è il 3-5-2? No, non proprio. Somiglia, infatti, ad un 3-6-1 con Pagano isolato in avanti. Eppure la sua occasione da rete la Reggina se la costruisce con Lanzaro al 16°. E se le occasioni capitano ad un difensore dai piedi non certo eccelsi invece che ad un attaccante di ruolo allora Breda ha qualcosa da recriminare con se stesso. Come detto, l’unica punta Pagano (che punta non è nonostante sia il cannoniere principe amaranto con 9 goals in stagione) non è ben supportata dai centrocampisti che preferiscono andare per vie centrali inutilizzando le fasce (quella destra, poi, è assolutamente esclusa da ogni azione di gioco). Di certo, però, non sappiamo se lusinghiero o meno, la Reggina imbroglia gli schemi di Pioli costringendo i padroni di casa a lunghe manovre per superare i centrocampisti amaranto (che diventano difensori all’occorrenza) e la linea difensiva a 3 o, meglio, a 5. La fascia destra del fronte d’attacco amaranto (la sinistra per il Sassuolo) è totalmente alienata da parte degli uomini di Breda. Pioli lo nota e con Bianco spinge proprio su quella fascia. Intanto Cittadella e Padova vincono, la Salernitana vince ad Empoli (per quel che ci riguarda direttamente) e solo il Mantova perde così come la Triestina ed invece, su in classifica, il Lecce perde (a Padova) mentre Brescia e Cesena (al fischi d’inizio appaiate al Sassuolo) vincono in casa. Mentre al “Braglia” di Modena tutto tace. La Reggina è impegnata a concludere la gara sullo 0-0 iniziale ed il Sassuolo cerca di superare la diga eretta dagli uomini di Breda. Pazienza! Si proverà a vincere contro il Crotone che, nel frattempo, sta battendo il Modena ed è, di fatto, già salvo nonostante i 2 punti di penalizzazione? Al momento, però, Breda è accortissimo e non pensa ad altro che a non perdere per la seconda partita di seguito: dove porterà la politica dei piccoli passi lo vedremo più avanti. Intanto, dopo l’occasionissima di Lanzaro nel primo tempo, Pagano ne sciupa un’altra altrettanto ghiotta lisciando, di fatto come il suo capitano prima, un pallone che chiedeva solo di essere spinto in rete. Insomma, la Reggina si difende ma, di tanto in tanto, riesce comunque a portarsi in area avversaria. Cosa che, d’altro canto, fa anche il Sassuolo anche lui in un paio di occasioni pericolosissimo. Pioli vuole vincere e lo dimostra, Breda (dopo consultazioni varie) inserisce Brienza e toglie Rizzato. Missiroli va a sinistra al posto di Rizzato (in fase difensiva ci pensa Tedesco) e Brienza si sistema al centro con Pagano. E’ una “guerra di nervi” con i due allenatori che danno l’impressione uno di voler osare (Pioli) e l’altro di non voler mostrare cenni di “paura” (Breda). La partita, di fatto, eleva i suoi ritmi. Nel frattempo il Vicenza (che perdeva) ha pareggiato, la Salernitana è andata sotto ad Empoli, il Gallipoli continua a vincere ed il Padova si è fatto acciuffare dal Lecce ed il Mantova continua ad essere sconfitto insieme alla Triestina. L’unico 0-0 della giornata è, manco a dirsi, quello di Sassuolo – Reggina. Nemmeno il tempo di scriverlo e la Reggina (dopo aver subito per tutta la gara) sblocca la partita con Brienza perfettamente assistito da Pagano. Alla fine ha avuto ragione Breda con la sua tattica rinunciataria ed attendista fino ai cambi di Pioli. Poi, con l’innesto di Brienza, in quella che abbiamo definito una “prova di forza” con il suo omologo, ha osato e vinto! La Reggina c’è e ne siamo ben felici tutti.

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La T.B. Liomatic Viola batte la Virauto Ford Catania e si rilancia

altaltLIOMATIC VIOLA RC – VIRAUTO FORD CATANIA 62-52. Parziali: 17-15/ 31-23/ 49-37.  VIOLA: Dip 15, Di Lembo 11, Niccolai 9, Yasakov, Scozzaro, Manzotti, Roselli 3, Grasso 14, Dalla Vecchia 3, Negri 7. All. Bianchi. CATANIA: Catotti, Di Masi, De Gregori 10, Consoli 4, Confente 1, Gambolati 10, Livera, Reale 17, Novatti, Rolando 10. All. Borzì Giuseppe. ARBITRI: Del felice e Leoni Orsenigo di Pavia.

Prima gara della fase ad orologio e primo successo per la Viola che abbatte una delle squadre che più aveva sofferto durante la regular season. I ragazzi di coach Bianchi si sbarazzano del Catania al termine di una gara poco spettacolare ma giocata con grande intensità da entrambe le squadre. C’era bisogno di una vittoria perché Catania mirava a superare in classifica la formazione dello stretto ma si trovano di fronte una versione della Liomatic intensa e concentrata soprattutto nel secondo tempo. La Viola parte subito forte e si affida a Dip che subito risponde presente sottocanestro anche, dall’altra parte, c’è da arginare il colosso Rolando che sembra in ottima serata. La Liomatic non riesce a scappare perché Catania domina a rimbalzo in attacco nel secondo tempo anche se gli etnei tirano con percentuali disastrose dal perimetro, a differenza di quanto avevano fatto a Gennaio quando un grandinata di tiri da tre punti aveva permesso alla Virauto di espugnare il parquet della Viola con uno scarto di venti punti. Ma, questa volta, la Viola difende bene sugli esterni siciliani grazie alla zona uno tre uno schierata da Massimo Bianchi che ha mandato fuori ritmo Confente e compagni. La gara si spezza nel terzo periodo quando la compagine reggina migliora le percentuali in attacco e prende un vantaggio importante di quindici punti. Il Catania prova a reagire ma questa volta i nero arancio tengono bene in difesa nonostante il tentativo di rimonta dei ragazzi di coach Borzì. Nel quarto periodo, i padroni di casa controllano agevolmente il match e chiudono i giochi grazie ad alcune belle giocate di Grasso e Negri. Comincia bene dunque la seconda fase di campionato per il quintetto reggino che mercoledì sarà di nuovo in campo nel turno infrasettimanale di Corato. Vincendo con il Catania, la Viola ha ipotecato il quinto posto ma, vincendo il prossimo match, i reggini potrebbero guardare all’attuale posizione del Corato che occupa il quarto posto in classifica anche se i prossimi avversari del team nero arancio hanno il vantaggio negli scontri diretti comune vada a finire l’incontro. Infine, va ricordato che l’Assessorato delle Politiche Sociali di Reggio Calabria ha acquistato tremila biglietti sia per il match con il Catania che per quello di domenica prossima con il potenza. I tagliandi verranno dati in omaggio grazie all’interessamento dell’Assessore Tilde Minasi.

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Reggio Calabria: il Motor Show dello Stretto ingrana la quinta

Questa mattina a Reggio Calabria, in occasione della presentazione del 5° “Arcobaleno Motor Show dello Stretto” (in programma dal 28 maggio al 2 giugno p.v. sul Lungomare), il presidente regionale del Coni, Mimmo Praticò, è intervenuto dichiarando come “ancora una volta lo sport si rivela volano turistico per il Meridione”. “L’evento – ha sottolineato Praticò (nella foto)– in questi cinque anni, oltre ad aver dato la possibilità a tanta gente del Sud di poter vivere da vicino l’affascinante circo dei motori, ha dato, soprattutto, esempio di solidarietà e di educazione alla sicurezza stradale”.

“Mi auguro – ha concluso il presidente – che proprio i più giovani, spesso protagonisti in negativo dei troppi incidenti mortali che accadono sulle nostre strade, siano i primi a cogliere il vero significato di quest’evento, nato all’insegna dello sport e schierato in favore della vita”.

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Basket: intervista a Marco Laganà

altPrima Luca, poi Marco (nella foto), in ordine d’età abbiamo voluto sentire i due talenti reggini che sono emigrati a Reggio Emilia per diventare dei giocatori d’impatto a livello nazionale. Marco è, da qualche stagione, seguito con grande interesse da tutti gli addetti ai lavori del basket europeo e non solo. Ogni estate, il figlio di Lucio viene sommerso da numerose offerte anche di grandi piazze italiana ma Laganà junior ha scelto come trampolino di lancio una società che ha mandato in orbita talenti di primissimo livello come Ancillotto e Basile e che sa come valorizzare un giovane. Marco è al secondo anno a Reggio Emilia. Il resoconto di questa stagione che sta per mandare in scena il rush finale? “L’annata l’ho iniziata senza aver potuto fare la preparazione atletica perchè ho sofferto per dei problemi alla schiena che mi porto dietro da un po’ e che sono dovuti alla crescita fisica notevole in questi due ultimi anni. Sto disputando il campionato under 17 e 19, e sono molto contento di come sto giocando.”

Quanto è cresciuto Laganà in questi due anni? “Sicuramente ho migliorato molto diversi aspetti del mio gioco. Oltre a finalizzare le azioni con un canestro mi piace moltissimo fare dei bei assist ai miei compagni, e questa e’ una cosa molto importante soprattutto contro le difese che difendono forte su di me per cercare di non farmi arrivare facilmente al tiro.” Essere considerato uno dei migliori registi giovani del basket italiano cosa comporta? “non faccio caso a queste cose. Quando gioco io lo faccio per amore e per passione di questo gioco bellissimo ma non penso a ciò che gli altri dicono di me. Comunque, se e’ così, questo mi rende Felice perchè vuol dire che sto lavorando bene in palestra tutti i giorni.”. Facciamo un passo indietro e torniamo allo scorso anno. Cosa ha significato per la crescita di Laganà l’esperienza al Jordan Brand Classic organizzato da sua maestà Michael Jordan? “Sicuramente e’ stata l’esperienza più bella della mia vita per adesso. Mi e’ servita per crescere soprattutto come persona perchè ho conosciuto ragazzi di tutto il mondo ( con cui tutt’oggi mi sento per telefono),  e potermi confrontare con loro e’ stato bellissimo.” I punti di forza di Laganà? “L’uno contro uno dal palleggio e’ ciò che mi piace fare di più perchè mi viene naturale. E’ qualcosa che ho dentro e che mi viene istintivo fare.” E gli aspetti in cui deve migliorare? “Difesa, difesa, difesa. Sono migliorato ma ancora devo fare molto ma molto di più”. L’avversario che più lo ha impressionato? “Vorrei farmi impressionare da Lebron James ma questo e’ un sogno nel cassetto”. Il sogno cestistico di Marco? “Il mio sogno e’ innanzitutto quello di diventare un giocatore di altissimo livello, io decido chi voglio essere e quindi dipende dalla passione e dalla voglia che metterò ogni giorno in palestra. E poi un altro sogno e’ quello di vedere la Viola di nuovo in serie A perché Reggio non può mancare nell’elite della palla a spicchi italiana”. Magari con in campo Marco e suo fratello Luca a vestirà i colori neroarancio, proprio come fece il padre Lucio per una storia iniziata negli anni ’80 e che vorrebbe tanto avere un seguito.

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Reggina Empoli 1-1: tabellino e cronaca

Reggina – Empoli: 1-1. Reggina (3-5-2): Marino; Adejo, Lanzaro (c) e Valdez; Missiroli, Tedesco (dal 70° Vigiani), Carmona (dal 16° Viola), Barillà e  Rizzato; Brienza (nella foto) e Cacia (dal 56° Bonazzoli). In panchina: Fiorillo, Costa, Pagano, Vigiani, Bonazzoli, Viola e Cascione. All.: Breda (nella foto). Empoli: (4-3-2-1): Bassi; Antonazzo, Stovini, Kokoszka e Tosto; Vannucchi (c) (dall’87° Angella), Marianini e Musacci (dal 75° Gulan); D’Amico ed Eder (dal 58° Fabbrini); Saudati. In panchina: Dossena, Angella, Iacoponi, Fabbrini, Gulan, De Giorgio e Coralli. All.: Campilongo. Arbitro: Antonio Giannoccaro di Lecce. Assistenti: Ettore Franzi di Verbania e Paolo Bernardoni di Modena. Quarto uomo: Giovanni Quartarone di Messina. Andata: 0-2 (Marianini e Capelli). Marcatori: Eder al 41° e Brienza al 61° (rig.). Ammoniti: Adejo al 44°, Musacci al 45°, Marianini al 50°, Eder al 56°, Stovini al 61°, Bonazzoli all’81°, D’Amico all’83° e Viola al 92°. Recupero: 3’ (p.t.) e 5’ (s.t.). Corner: 6 Reggina e 8 Empoli. Tiri in porta: 7 Reggina e 4 Empoli. Tiri fuori: 6 Reggina e 2 Empoli. Falli fatti: 22 Reggina e 21 Empoli. Fuorigioco: 2 Reggina e 2 Empoli. Note. Un evento più unico che raro i 15.000 biglietti elargiti dalla Società per rendere omaggio al neo Governatore Scopelliti. Tribuna Nord per la prima volta riaperta in questa stagione per far, fronte, appunto, alla prevista “invasione” dei tifosi amaranto. Grande spiegamento di forze dell’ordine, elicottero compreso, a prevenire chissà cosa (!). In Tribuna Sud, cuore del tifo amaranto e che sottolinea il suo esserci “solo per la maglia”, uno striscione su tutti: “Oggi il biglietto è regalato, tifo occasionale ti ho sempre odiato!”. Stovini, in maglia empolese, è l’unico ex della partita.

La cronaca. Al 1° di gioco primo tiro in porta. Missiroli, dal centro dell’area, “appoggia” all’indietro per Tedesco, gran bordata di quest’ultimo ma troppo centrale e Bassi respinge di pungo. Al 6° è ancora la Reggina con Adejo che, indisturbato, calcia ma al lato alla sinistra del portiere ospite. Al 7° ci provano ancora gli amaranto. Tedesco crossa al centro da sinistra per Cacia che arriva in ritardo e Bassi para. Al 9° azione similare alla precedente. Cross di Tedesco per la testa di Barillà, palla al lato. All’11° Reggina vicina al goal. Brienza, da destra, crossa al centro dell’area e Missiroli sfiora di testa sciupando e mettendo al lato. Reggina che fa la gara ed Empoli che subisce impassibilmente. Al 18° Reggina al tiro con Cacia, ma debolmente e parato senza difficoltà alcuna da Bassi. Al 19° si fa vivo, stranamente, l’Empoli con Marianini che, recuperata palla in area amaranto, si gira e calcia ma Valdez respinge. Sul capovolgimento di fronte è Tedesco, di destro (non il suo piede), ad indirizzare in porta e Bassi para agevolmente. Il ritmo è calato rispetto ai primi minuti di gioco, la Reggina abbassa un po’ il proprio baricentro ed, ovviamente, l’Empoli lo alza. Eppure le “condizioni” per passare in vantaggio parrebbe ci siano tutte! Al 26° occasionissima amaranto. Cross di Missiroli da sinistra, Bassi devia ma sui piedi di Brienza che perde l’attimo e tira addosso allo stesso bassi sprecando un’ottima occasione. Al 30° l’Empoli si rifà vivo in area amaranto. Sul terzo corner in proprio favore, Musacci batte a rete ma debolmente e Marino para agevolmente. Al 36° ancora una palla buona per la Reggina. Cacia, al limite dell’area, stoppa un pallone a calcia al volo ma il suo tiro finisce molto distante dalla porta empolese. No, non ci siamo proprio: Cacia non va! La Reggina giochicchia e manifesta per l’ennesima volta tutte le sue lacune, mentre l’Empoli gioca la sua onesta partita senza infamia e senza lode. Anzi, la lode la trova al 41° quanto passa in vantaggio. Sugli sviluppi del quarto corner, Eder colpisce di testa, la palla colpisce un difensore e spiazza Marino terminando la sua corsa in rete. Incredibile! Il numerosissimo pubblico presente a fare da passivo contorno alla gara non apre bocca, è lì solo perché gratis. La Sud, invece, dopo un attimo di smarrimento, riprende ad incitare la Reggina come sempre “solo per la maglia”. Il primo tempo si chiude in svantaggio e così vanno le cose. Al 53° occasione per l’Empoli. Corner da destra, Kokoszka si coordina e gira a rete ma Marino è attento e para. Breda prova a cambiare qualcosa, fuori l’inesistente Cacia (accompagnato da una bordata di fischi ampiamente meritati) e dentro Bonazzoli. La Reggina pressa e chiude l’Empoli nella sua metà campo ma, manifestando tutti insieme i suoi limiti, non riesce nemmeno a concludere a rete. Ne consegue, ovviamente, che appare del tutto imbarazzante anche l’ennesima prestazione casalinga. E pensare che, oggi al Granillo, si incontrano la squadra che ha perso le ultime 3 gare casalinghe (la Reggina) e quella che ha perso nelle ultime 7 trasferte (l’Empoli)! Al 61° la Reggina ha la possibilità di pareggiare. Su un cross da destra, Lanzaro viene atterrato platealmente da Stovini. Ammonizione per l’ex amaranto e calcio di rigore indiscutibile. Sul dischetto va Brienza (finalmente uno che sa tirarli) e spiazza Bassi e pareggia. Il pubblico, come d’incanto, si sveglia e suona la carica. Gli ingredienti ci sono tutti per provare a vincere questa “maledetta” gara. Al 64° calcio di punizione di Tedesco al centro dell’area, sulla palla si avventa Valdez che colpisce bene ed indirizza a rete a fil di palo. Bassi è piazzato e para. Dai Reggina, dai! Al 68° Brienza ci prova dalla grande distanza ma il suo tiro termina tra le braccia del portiere ospite. Peccato perché poteva avanzare ancora e calciare più agevolmente. Esce Tedesco (che non gradisce e si vede) ed entra Vigiani. La Reggina ci prova ancora due volte. Prima con Bonazzoli (tiro deviato in corner da un difensore) e poi con Lanzaro (tiro respinto). L’Empoli gestisce al meglio la gara e la Reggina non riesce, invece, a farla sua. Questa è la Reggina! Non c’è stadio pieno o Governatore che tenga, chisti simu e chisti ‘rrestamu! Ennesima prova fiacca degli amaranto, ennesima prova incolore e senza ardore. La squadra è questa e lo dimostra oggi ancora una volta. La salvezza è, già da un po’, l’obiettivo massimo per questo campionato e non è affatto detto che arrivi. Solo un’inversione di tendenza nelle ultime 8 gare può non fare finire nel baratro una squadra amministrata malissimo da Foti. Il pesce, come sempre sostenuto, puzza sempre dalla testa ed i risultati sono stati evidenti. L’Empoli interrompe la sua lunga striscia di sconfitte fuori casa e, a dire il vero, la Reggina interrompe pure la sua di sconfitte casalinghe. Ma, se permettete, la Reggina perde l’ennesima occasione e guarda la classifica ancora preoccupatamente.  Speriamo bene!

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A Reggio Calabria la danza sportiva internazionale

Successo di partecipazione e di pubblico al X° trofeo di danza “Città dei Bronzi” svoltosi la mattina del 3 aprile scorso al Pianeta Viola di Reggio Calabria e organizzato dalla scuola reggina “Lady Francy” di Francesca Surace (nella foto con Mimmo Praticò) insieme a Maria Concetta Chindemi. La gara di danza sportiva internazionale è diventata un evento storico meritevole grazie all’ottimo livello di qualità e professionalità raggiunto negli anni e riconosciuto nell’ambito della Federazione italiana danza sportiva. Oltre seicento ballerini provenienti da tutt’Italia si sono sfidati nelle discipline di danza standard, latino-americana, combinata olimpica e nazionale, liscio unificato e danza coreografica.

Ospiti della manifestazione sono stati il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò, i presidenti regionali Fids di Calabria e Sicilia, Renato Spatafora e Giovanni Costantino ed il consigliere nazionale della Fids, Andrea Sciotto. “Con molto piacere – ha commentato Mimmo Praticò – ho accettato l’invito a questa manifestazione che, negli anni, è diventata sempre più prestigiosa e permette a Reggio Calabria di ospitare il grande movimento della danza sportiva nazionale radunando in città migliaia di professionisti ed amanti del ballo”. “Consiglio a tutti – ha aggiunto il presidente – di praticare questa piacevole e divertente attività fisica che, in buona compagnia, regala salute e buonumore”.

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Salernitana Reggina 0-2: tabellino e cronaca

Salernitana – Reggina: 0-2. Salernitana (4-3-2-1): Iuliano; Balestri, Bastrini (dal 57° E. Pepe), Peccarisi (dal 17° Fusco) e Pippa; Montervino (dal 76° Carcuro), Jadid e Soligo (c); Merino e Capone; Caputo. In panchina: Iuliano, Fusco, Brunetti, Galasso, E. Pepe, Carcuro e Tricarico. All.: Cerone. Reggina (3-5-2): Marino; Adejo, Valdez e Lanzaro (c); Vigiani, Carmona, Tedesco (dal 90° Viola) , Missiroli e Rizzato; Brienza (dal 76° Castiglia) e Cacia. In panchina: Fiorillo, Cascione, Bonazzoli, Santos, Viola, Castiglia e Pagano. All.: Breda. Arbitro: Emiliano Gallione di Alessandria. Assistenti: Conti di Lugo di Romagna e Fiore di Molfetta. Quarto uomo: Gavillucci di Latina. Andata: 1-3 (Buscè, Cascione, Missiroli e Jadid). Marcatori: Missiroli al 16° e Brienza al 39°. Ammonito: Montervino al 30°. Corner: 0 Salernitana e 6 Reggina. Recupero: 0’ (p.t.) e 3’ (s.t.). Note. Nella Salernitana, i rientri di Montervino e Peccarisi sono le novità rispetto alla trasferta di Crotone. Resta l’emergenza (8 indisponibili tra infortunati e squalificati). Breda ha recuperato il portiere Fiorillo ma lo manda in panchina confermando Marino dopo le “papere” contro il Toro. Le altre “novità” saranno Vigiani e Cacia in campo al posto di Barillà e Bonazzoli. Nella Salernitana sono squalificati Dionisi e V. Pepe e nella Reggina il solo Barillà. I diffidati sono, nella Salernitana, Balestri, Fava, Galasso, Merino, Peccarisi, Polito e Russo e, nella Reggina, Bonazzoli, Carmona, Castiglia e Vigiani. Tre ex amaranto nella Salernitana, i difensori Balestri e Peccarisi e Cozza (assente per infortunio) e tre ex granata nella Reggina il difensore Lanzaro, il centrocampista Tedesco e l’allenatore Breda (ex anche come Assessore allo Sport del comune di Salerno). Scontro tra le ultime due in classifica, Reggina alla ricerca di punti per venir fuori dalla zona retrocessione e Salernitana,, di fatto, già retrocessa in Prima Divisione. 70° confronto tra le due formazioni, Reggina leggermente in vantaggio nel computo vittorie/sconfitte ma il risultato più consueto è il pareggio.

La cronaca. La Reggina pressa e cerca di dare subito un indirizzo ben preciso alla gara, ovvio che sono gli amaranto a dover vincere mentre, ahiloro, i granata sono ben poca cosa, e si vede, e giocano costantemente sotto i fischi del proprio pubblico. Al 4° minuto è la Reggina a cercare per prima la via della rete. E’ Brienza da fuori area a tirare ma centralmente, Iuliano para senza patemi. All’8° altra occasione per gli ospiti. Rizzato crossa da sinistra per la testa di Cacia, Iuliano esce e respinge di pugno. Risponde la Salernitana un minuto dopo. Punizione di Jadid a tagliare tutta l’area, ma nessun suo compagno è pronto a ribadire a rete. Al 12° Reggina ancora pericolosa. Missiroli fa da sponda per Brienza che, di testa, manda al lato. Ancora Brienza qualche istante dopo. Calcia di sinistro da fuori area, ma la palla termina ancora fuori. Al 16° la Reggina passa in vantaggio. Sugli sviluppi del secondo corner battuto da Carmona, Vigiani di testa fa da sponda per Missiroli (nella foto) che, in girata, batte Iuliano. Al 19° ci prova Montervino calciando, però, fuori. Al 23° occasione ancora per Missiroli. Riceve palla in verticale da Tedesco, si ritrova tutto solo davanti a Iuliano ma non ferma il pallone ed il portiere glielo strappa dai piedi. Al 26° contropiede virtualmente pericolosissimo se non si trattasse della Salernitana che, ribadiamo, è ben poca cosa. Caputo scappa inseguito da due giocatori reggini che non riescono a fermarlo, preferisce l’azione individuale ed, infine, perde palla infischiandosene di Montervino e Merino liberi sulla sinistra. Non ha gioco la Salernitana, si muove solo per iniziative personali e, peraltro, senza alcun successo (cori e fischi dei tifosi di casa giungono chiarissimi anche al di qua del monitor). Al 31° i difensori di casa cincischiano e regalano alla Reggina un corner insperato senza, però, ulteriori sviluppi. Al 36°, per un fallo di mano di un campano, calcio di punizione un paio di metri fuori dell’area. Cacia “conquista” il pallone non intendendo per nulla lasciarlo allo specialista Brienza. Calcia Cacia, rasoterra, e Iuliano fa apparire il tiro più pericoloso del consentito tuffandosi e deviando in corner. Ancora Cacia un minuto dopo. Riceve palla da Tedesco in verticale, ma non ci arriva. Al 39° la Reggina raddoppia. Brienza (nella foto) ruba palla a Jadid a metà campo e s’invola centralmente. Appena entrato in area, calcia di sinistro “a giro” e batte Iuliano. Tra Brienza e Cacia non c’è paragone (ovviamente a manifesto svantaggio del secondo). La Salernitana? Gioca solo perché “deve”. Per il resto, è solo una “spalla” di terzo piano per la protagonista Reggina che, d’altro canto, ha ben poco da gioire se non, solo, per i tre punti in classifica. Ci vengono in mente le squadre che hanno giocato contro la Salernitana (e magari anche perso) prima della retrocessione sancita ufficialmente con i 6 punti di penalizzazione. Che sfortuna la loro! Il pubblico si diverte solo  applaudendo ed inneggiando a Roberto Breda (nella foto) (indimenticato capitano della “grande” Salernitana che fu negli anni ’90) più che pensare alla gara (come dargli torto?) e, quando alla gara ci pensa perché se la si trova davanti, non può non fischiare quelli che vengono definiti da lui stesso “mercenari”. Certo, non è facile per il pubblico di casa assistere con così tanto largo anticipo alla dismissione più totale della propria squadra. Non lo invidiamo affatto anche se, noi, abbiamo assistito (anche nel recente passato) alle stesse scene e capiamo cosa voglia dire tutto questo. Il primo tempo si chiude sul doppio vantaggio amaranto e, probabilmente, salvo “indicazioni” magari a realizzare qualche goal in più da entrambe le parti, di fatto, nel risultato finale, la gara è già chiusa. Il telecronista Sky racconta di un Foti tesissimo nel pre partita. Beh! Forse era teso come noi lo eravamo il 13 giugno del ’99 a Torino o, successivamente, nelle ultime gare di campionato prima contro il Milan, poi contro la Juventus e poi ancora contro il Milan. O forse, invece, era teso come prima (e dopo) lo 0-5 contro la Sampdoria di Mazzarri lo scorso anno. Chissà a quale dei due stati d’animo assomigliasse quello narrato dal telecronista di casa. Il secondo tempo si apre con una gran botta su calcio di posizione di Carmona che si stampa all’incrocio dei pali. Al 53° di una partita che non ha storia, la Salernitana tira per la prima volta in porta con Caputo. Marino riesce a non sbagliare e para a terra. La partita scivola via con una noia pazzesca e si vede che, oggi, non c’è nessun “Ferrante” che deve realizzare il record di goal con la maglia della propria squadra. Sigh! Nulla da prendere e nessuna considerazione da trarre da questa partita, equiparabile alla partitella in famiglia del giovedì, se non i 3 punti che fanno certamente classifica e consentono agli amaranto di raggiungere quota 39 e di lottare ancora per evitare di accompagnare la Salernitana (a quota 16) già quasi matematicamente in Prima Divisione. La “partita” finisce come ampiamente preventivato con il risultato del primo tempo e tutti a casa pensando a Pasqua ed all’Empoli ospite al “Granillo” tra poco più di una settimana.

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Reggina: gli ex la incitano

altaltHa fatto piacere leggere attraverso le colonne del Corriere dello sport, dell’incitamento ed il sostegno da parte di tutti quei calciatori che in qualche modo nel recente passato hanno fatto la storia della Reggina. I vari Pirlo (nella foto mentre calcia una punizione in un Reggina-Milan), Perrotta, Nakamura, Mesto (nella foto). Nessuno ha dimenticato i colori amaranto e soprattutto nessuno di loro ha mai dimenticato come quel percorso con la Reggina gli abbia dato l’opportunità di affacciarsi ai grandi palcoscenici calcistici. Ringraziamo di cuore. Allo stesso tempo, però, questi messaggi ci trasmettono la tristezza del momento e quasi la compassione da parte di chi, chiamato in causa, ha voluto in qualche modo esprimere tutto il proprio dispiacere ed allo stesso tempo auspicato la pronta risalita. Che strano, e pensare che la Reggina solo fino a qualche anno addietro balzava agli onori della cronaca ed entrava a pieno titolo nella storia del calcio italiano, per quella incredibile impresa chiamata salvezza dopo il meno quindici iniziale. Sembra passata una vita, no solamente tre stagioni. Oggi ci troviamo a battagliare in piena zona retrocessione ma in un campionato che non è più quello di serie A.

Al penultimo posto con numeri impietosi e che inchiodano il percorso di questa squadra che, solo in una stagione ha ceduto il passo per tre volte consecutive al Granillo così come successo contro Modena, Lecce e Torino, meglio non dire come si è conclusa. Nel contesto di un campionato balordo, pieno di errori commessi, ma anche paradossale ed incredibile nel suo svolgimento. Dove perdi se giochi male, ma riesci a farlo anche dominando l’avversario. Dove ti vengono concessi sei calci di rigore in 32 partite e ne sbagli quattro, dove ripetute e continue sono le distrazioni da parte dei singoli e dove la vera e sola continuità trovata è quella nelle sconfitte. Oggi, attanagliata da mille difficoltà, la squadra si ritira in quel di Paestum per ritrovare motivazioni e la giusta serenità e provare in questo rush finale di dieci partite a raccogliere quanto più possibile. In sette mesi abbiamo visto cambiare velocemente una serie di obiettivi. Dalla promozione diretta, si è passati ai play off, poi la salvezza, adesso sembra difficile pure agguantare i play out. Che disastro. Tutto questo in attesa di scendere nuovamente in campo venerdì sera, sul terreno dell’ormai retrocessa Salernitana. I tre punti da conquistare sono un obbligo, non dovesse essere così, stiamo già facendo gli scongiuri, neanche il sostegno dei grandi ex potrebbe più salvarci.

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Basket: Coppa Italia dilettanti, le 8 squadre finaliste

altTutto è pronto per l’inizio delle Final Eight della Coppa Italia di Serie B Dilettanti. Otto squadre si daranno battaglia nella tre giorni di Foligno in cui ci sarà il TOP dei quattro gironi della quarta serie nazionale. Vetrina importante per tutti i protagonisti ed anche per la Viola (nella foto durante un time out) che fa parte di questo prestigioso lotto dopo che i neroarancio hanno sostituito il Siracusa, formazione esclusa dal campionato a causa di seri problemi finanziari. I ragazzi di coach Bianchi sono pronti ad onorare quest’impegno che li vedrà affrontare nei quarti di finali il Rieti, formazione che milita nel girone C e che ha in Mossi il leader assoluto di un gruppo dalle grandi potenzialità e che si sta rendendo protagonista di un’ottima stagione. Il Moncalieri San Mauro è la squadra più forte del lotto e che già pensa al prossimo anno in cui disputerà al Serie A Dilettanti ma occhio al Piacenza di due vecchie glorie.

Gli emiliani possono contare sull’ex scarpette rosse Sambugaro e, soprattutto, su Mario Boni. Eh si , proprio l’ex Montecatini, un uomo che, negli anni d’oro, faceva tranquillamente trenta punti a sera nel massimo campionato italiano e che, adesso, a 47 anni si diverte ancora a giocare. Boni non ha perso il suo feeling con il canestro dato che i suoi numeri dicono che viaggia a 25 punti ad allacciata di scarpa ed i tifosi della Viola si ricordano bene le sue performances in riva allo stretto. Recanati e Senigallia saranno le rappresentanti del girone B. Si tratta di due compagini solide che giocano una pallacanestro di ottime fattura su due lati del campo e possono contare su individualità di alto livello. In particolare, il Recanati della stella Chiaramello ha sorpreso gli addetti ai lavori per come ha dominato il suo girone sin dalla prima palla a due della stagione. Corato è la compagine che, assieme alla Viola, porterà la bandiera del girone D. I pugliesi hanno conquistato la qualificazione dopo aver superato le rivali nelle fase preliminari della coppa a Settembre. Corno di Rosazzo è l’ottava sorella ed un’altra realtà cestistica che si gode i frutti di un progetto positivo cominciato qualche anno fa. La formula prevede i quarti di finale ad eliminazione diretta fino alla finale che si disputerà a Foligno il 2 Aprile. La Coppa Italia sta per prendere il via e sarà un prelibatissimo anticipo dei play-off promozione. Da ora in avanti, dunque, si fa sul serio.

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