Grosseto Reggina 2-2: tabellino, cronaca e commento

Grosseto – Reggina: 2-2. Grosseto (4-4-1-1): Acerbis; Vitofrancesco, Conteh, Melucci e Mora; Esposito (Alfageme dall’82°), Papini (Joelson dal 66°), Carobbio (c) e Job (Fautario dal 79°); Consonni; Pichlmann. In panchina: Aldegani, Crescenzi, Fautario, Vitiello, Asante, Joelson e Alfageme. All.: Sarri. Reggina (3-5-2): Marino; Adejo, Cascione e Valdez; Barillà, Vigiani (Pagano dall’80°), Tedesco (c), Missiroli e Rizzato; Viola (Rizzo dal 61°) e Bonazzoli. In panchina: Fiorillo, Camillieri, Montiel, Costa, Cacia, Brienza e Pagano. All.: Breda. Arbitro: Gava di Conegliano Veneto. Assistenti: Alessandroni ed Altomare. Andata: 1-1 (Pagano e Pinilla) Marcatori: Viola al 60°, Vigiani al 64°, Joelson al 67° e Consonni (rig.) al 92°. Ammoniti: Papini al 39°, Viola al 60°, Barillà al 62° Bonazzoli all’87°. Recupero: 1’ (p.t.) e 3’ (s.t.). Note. Nel Grosseto sono squalificati Turati e Federici e sono diffidati Freddi, Papini, Consonni e D’Alesssandro; nella Reggina è squalificato Lanzaro e sono diffidati Adejo, Vigiani, Brienza, Barillà, Costa, Castiglia e Pagano. Due assenti perché impegnati con le nazionali: D’Alessandro (con l’Under 19) e Carmona (con la nazionale maggiore cilena in preparazione ai Mondiali).

La cronaca ed il commento. Grosseto ancora con qualche speranza di accesso ai playoff e Reggina alla ricerca dei 3 punti per la matematica salvezza. Prima della gara osservato un minuto di silenzio in memoria dei due ultimi militari italiani morti in Afghanistan. Brienza manda in campo sin dal primo minuto il giovane Viola e lascia in panca il giocatore amaranto più tecnico e senza il quale vedremmo con occhi rassegnati questa gara e cioè Brienza. L’unica motivazione veramente plausibile, e non verosimile come magari dichiarerà qualcuno in seguito, è la consapevolezza da parte Foti di avere la salvezza in tasca (la settimana prossima al “Granillo” le farà visita un già salvo e demotivato AlbinoLeffe) e, quindi, di mettere in vetrina chi può aver mercato da qui ad agosto (da commerciante qual è, ci saremmo straniti del contrario). La prima occasione è dei padroni di casa con Esposito che calcia in porta ma non coglie di sorpresa Marino attento ben posizionato. All’8°, su azione nata da corner, ci prova Valdez di testa ma il pallone termina alto sulla traversa. Al 10° ci prova proprio Viola ma il suo tiro finisce decine di metri lontano dalla porta (se la vetrina gli fa questi effetti Foti non sarà affatto contento). Ma, in fondo, non contano le prestazioni quanto le presenze in campo. Al 13° Reggina vicinissima al goal. Viola si riscatta e serve Bonazzoli che prova la conclusione al volo di destro ma il pallone sfiora il palo dal lato opposto al tiro. Gara dai ritmi blandi, rigorosamente da fine stagione e da, conseguente, deliziosa pennichella primaverile. La cronaca della gara non ci consente di scrivere nulla per interminabili minuti e lo spettacolo è davvero mediocre considerato che le due formazioni, ufficialmente (ma non ufficiosamente) devono ancora raggiungere i rispettivi obiettivi. Quello del Grosseto è strettamente legato al risultato di Cittadella-Crotone in cui, per sognare i playoff e giocarseli nell’ultima gara ad Empoli, i padroni di casa dovrebbero perdere (e non è così giacché i veneti sono già sul 2-0 in proprio favore); quello della Reggina, invece, è legato a ben poco partendo dal presupposto che, tra 7 giorni, l’AlbinoLeffe verrà a Reggio senza la benché minima voglia ma solo per dovere. Il pubblico di Grosseto si gode il sole e fischia i propri giocatori: come biasimarli visto che, a campi invertiti, anche la Reggina subirebbe lo stesso trattamento? Al 43°, ben mezz’ora dopo l’ultimo spunto degno di cronaca (!), timidamente ci prova la Reggina con Barillà il cui colpo di testa in area è controllato da Acerbis che lo vede terminare alto. Il primo tempo finisce qui ed il nostro netbook può comodamente scivolare in standby per l’ennesima volta senza che venga “disturbato” per almeno altri 15 minuti. Fortuna vuole che siamo solo a 7 giorni dalla fine di un campionato lunghissimo e logorante non fosse altro che per le ennesime delusioni che Foti & Co. ci hanno regalato anche quest’anno per il secondo anno consecutivo. Raggiunto l’obiettivo (e che obiettivo!) salvezza, ci auguriamo che nessuno venga al nostro cospetto manifestandosi contento e soddisfatto. In verità, non crediamo ci siano spunti per esserlo se non per aver evitato la Lega Pro. Certo, Foti sarà di diversa opinione ma come non capirlo? La Reggina si salva e lui incassa (sempre e comunque) vendendo i pochi che hanno fatto bene quest’anno (Brienza su tutti, ma anche Missiroli, Adejo e forse anche qualcun’altro). Beato lui. E la Reggina? Ancora un anno di B e per il resto si vedrà! Inizia il secondo tempo e la Reggina mostra di esserci sul campo. Prima Barillà ci prova ma il suo tiro viene smorzato e termina tranquillamente tra le braccia di Acerbis. Poi Bonazzoli viene lanciato tutto solo diretto in porta ma, volontariamente ed inspiegabilmente, rallenta (!) la sua corsa consentendo allo stesso Acerbis tutto il tempo di cui ha bisogno per uscire e bloccare. L’episodio è indicativo abbastanza o occorre dell’altro per spiegare a che tipo di gara stiamo assistendo? I tifosi amaranto anche a Grosseto cantano “Solo per la maglia, noi ci siamo solo per la maglia” e noi condividiamo aggiungendo il nostro doverci essere anche solo per dovere nei confronti dei nostri lettori. Che noia! Che barba, che noia! Al 54° ci prova il Grosseto con Esposito ma, provvidenzialmente, sulla traiettoria del tiro diretto in porta si mette Valdez che respinge. Il raggiungimento dell’obiettivo salvezza, per la Reggina, dev’essere rinviato. Se, infatti, Reggina e Triestina oggi ottenessero lo stesso risultato la Reggina sarebbe salva aritmeticamente in virtù della differenza reti negli scontri diretti contro gli alabardati (vittoria per 3-1 all’andata e sconfitta per 1-2 al ritorno), ma la Triestina è appena andata in vantaggio e quindi. Nemmeno il tempo di finire di scrivere e la Reggina passa. E’ il 60° e Viola (nella foto festeggiato a Cesena), sfruttando un assist di Missiroli, appoggia lentamente in rete e realizza il suo secondo goal in stagione dopo quello nella gara vittoriosa all’esordio in campionato a Cesena (per la cronaca, un minuto dopo esce lo stesso Viola ed entra Rizzo: stessa motivazione, stessa operazione commerciale di cui abbiamo già detto prima). Nel frattempo la Triestina si fa raggiungere dall’Ancona e la salvezza amaranto è ancora più solida. Lo è addirittura ancor di più al 64° quando la Reggina raddoppia. Barillà crossa basso da destra, da dietro arriva Vigiani (nella foto) ed insacca quello che rappresenta il suo primo goal stagionale. Il risultato è al sicuro così come anche la prossima partecipazione al campionato di B 2010/2011. Che assai magra consolazione, ma meglio di così non poteva essere. Il pubblico di casa fischia (e non ha torto) e trova “consolazione” divertendosi a cantare cori contro il Modena che perde a Cesena. Nel frattempo il Grosseto accorcia le distanze. E’ il 67° e Joelson (ex amaranto e di proprietà ancora reggina), raccogliendo un cross da destra di Esposito, schiaccia di testa in rete sorprendendo Marino. Poco male, per la Reggina obiettivo raggiunto anche con il pareggio se la Triestina non vince contro l’Ancona. Al 72° ci riprova il Grosseto che, ormai abbandonati i sogni di gloria con il Cittadella che sta battendo il Crotone per 3-0, prova a non perdere la sua ultima gara casalinga. E’ Consonni che, di testa, mette fuori raccogliendo un cross proveniente da sinistra. All’84° la cronaca ci impone di segnalare che alla Reggina è, di fatto, negato un rigore nettissimo per una vistosa, quanto inutile, spinta di Melucci ai danni di Tedesco. Né l’assistente Alessandroni né l’arbitro Gava intervengono ed il gioco prosegue. In fondo anche Tedesco, dopo un abbozzo di protesta se la ride, si alza e riprende a giocare. Anche questo è il calcio o, per meglio dire, in occasione di una partita come questa ed, in vero, di tante altre ancora. La cronaca segnala che prima Missiroli e poi Pagano si divorano il terzo goal, quello della tranquillità assoluta, e si sta ancora con il patema d’animo. Patema che si realizza al 91° allorquando il Grosseto beneficia di un rigore per uno stupido fallo di Cascione su Alfageme. Consonni va sul dischetto e spiazza Marino. Immediatamente dopo l’arbitro Gava fischia la fine della gara e si scatena un parapiglia con i giocatori della Reggina che se la prendono con Consonni “reo” di aver segnato un goal inutile per i suoi e che, d’altro canto, complica un po’ le cose ai reggini qualora la Triestina battesse l’Ancona (cosa che avviene con un altro rigore al 96°, n.d.r.). La solita storia, le solite cose: chiediamo la regolarità del campionato e la sportività di tutte le squadre salvo poi arrabbiarci se ciò avviene a scapito nostro. Questo è il calcio del terzo Millennio, questo è il calcio del business. La sostanza è che Reggina – AlbinoLeffe di domenica prossima non sarà più una gara senza storia, ma è diventata decisiva per la salvezza amaranto. Occorrerà, infatti, battere i bergamaschi per raggiungere l’obiettivo. La Reggina, ancora una volta, artefice dei suoi mali: ha giochicchiato “rinunciando”, di fatto, a realizzare il terzo goal e, poi, ha regalato, perché di regalo di Cascione si tratta, il rigore del pari salvo poi incazzarsi con chi l’ha realizzato. Mah! “Stranezze” del calcio del Termo Millennio. Ad majora (o malora?)!

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Viola: l’under 15 è campione regionale

L’Under 15 maschile della Scuola di Basket Viola, già campione provinciale, vince il titolo Regionale con ben due giornate d’anticipo rispetto al calendario. Infatti la vittoria di Castrovillari di domenica scorsa ha regalato con una giornata di anticipo alla Scuola di Basket Viola la conferma del titolo regionale nella categoria under 15 per il secondo anno consecutivo. Buone le prestazioni dei giovani neroarancio in un girone regionale nuovo nella formula che ha visto coinvolte le prime classificate di ogni provincia e le seconde e terze del girone reggino. Solo la trasferta contro il San Michele Catanzaro ha visto Smorto e compagni uscire sconfitti dal terreno di gioco.

Battuta d’arresto che però ha fatto bene ai "violini" che hanno rialzato subito la testa ed in 3 giorni hanno battuto per 2 volte Castrovillari ipotecando così il passaggio alla fase successiva. Spareggio interregionale, quindi, per i campioni della calabria della scuola di basket Viola che il 26 maggio prossimo affronteranno la Sport Managment Latina, terza classificata del girone laziale. I reggini proveranno ad ottenere il pass per i concentramenti nazionali. Una bella squadra, quella che giocherà contro il Latina, composta da Barrile, Scordino, Smorto, La Russa (tutti rappresentanti della Calabria al Trofeo delle Regioni), Costantino, Latella, Pandolfi, Gallo, Timone, Lupusor, Barreca, ed in panchina per l’infortunato Andrea Geria che nonostante il braccio ingessato seguirà i suoi compagni in questa bellissima ma difficilissima trasferta. Una nuova soddisfazione, dunque, per il coach Domenico Bolignano (nella foto), per la sua assistente Larissa Smorto e per la società NeroArancio che, ancora una volta, raccoglie i frutti del lavoro, dell’impegno e dell’attenzione prestata ai giovani della Scuola Basket.

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Appuntamento con il futuro: al Cedir di Reggio Calabria il 19 ed il 20 giugno i prossimi corsi su creatività ed analisi della crisi economica

L’auditorium Gianni Versace di Reggio Calabria ha ospitato il primo “Appuntamento con il futuro”: il seminario del Coesa – Centro Organizzazioni Eventi Sociali ed Aziendali, realizzato in collaborazione con la Scuola Regionale dello Sport del Coni Calabria e la TopMind Training. Il corso, suddiviso in tre appuntamenti, con i prossimi il 19 e il 20 giugno, si propone gli obiettivi di valorizzare la persona nella sua interezza, la capacità di saper comunicare, creare e convivere con sé stessi e con gli altri. I circa cento partecipanti, appartenenti a tre generazioni e provenienti da vari settori: universitario, sportivo, sociale, politico, aziendale e imprenditoriale, hanno vissuto due giorni di intense emozioni grazie al trascinante psicologo, motivatore, scrittore, giornalista, Mario Furlan con il corso “Risveglia il campione in te”. Ad aver creduto fortemente nel progetto ed a realizzarlo a Reggio Calabria, è stato il presidente del Coesa, Giovanni Quattrone, con la collaborazione di Miriam e Patrizia Pagliarone (Top Mind training), entrambi economiste ed esperte di comunicazione, formazione e selezione del personale per numerose aziende italiane, ed il prezioso aiuto del direttore della Scuola Regionale dello Sport del Coni Calabria, Mimmo Albino.

Il Coni Calabria ha, inoltre, patrocinato l’iniziativa insieme alla Regione Calabria,  alla Confindustria ed al Comune di Reggio Calabria. “Il Coni – ha detto il suo presidente regionale, Mimmo Praticò (nella foto d'archivio) – ha subito ritenuto che l’incontro con Furlan possedesse una grande valenza sociale, applicabile allo sport, naturalmente, perché proprio lo sport, ai giorni nostri, rimane l’ultima attività sociale in grado di trasmettere valori etici ed ideali positivi. Questo seminario offre la possibilità alla gente del Sud, spesso lontana da iniziative di questo genere, di migliorare le proprie qualità ed i propri comportamenti inconsci. Una sorta di psicologia applicata per vivere bene e meglio, innanzitutto con se stessi, e ottenendo il massimo dalle proprie capacità”. I corsisti, infatti, messi a loro agio da Furlan e dal suo collaudato programma/libro che tratta di autostima, comunicazione, sicurezza di se, carisma e gestione ottimale del tempo, hanno da subito mostrato pieno interesse verso i temi trattati. Tutti coinvolti, sempre più, fino ad arrivare a toccanti ed indimenticabili momenti di commozione a seguito del raggiungimento di una sorta di “condivisione delle emozioni”, dei sogni e delle paure di ognuno, col fine di superare insieme le difficoltà psicologiche della vita. Dall’esperienza di Luigi, giovane milanese dal fragile passato, che trova vita e motivazioni proprio in Calabria, all’uomo d’affari e in carriera che riconosce in pubblico alcuni errori di percorso. Sulle note dell’energica “Viva la vida” dei Coldplay, tutti si sono lasciati andare e messi in discussione. Due relatori d’eccezione, Antonio Gentile e Gaetano Gebbia, uno coreografo, l’altro coach di basket, ambedue di altissimo livello, hanno raccontato le loro esperienze. Non ultima la presenza di Jerry Longo, non vedente calabrese, famoso per aver partecipato alla penultima edizione del Grande Fratello, il quale, grazie al suo spirito d’animo e ad una spiazzante autoironia, fa passare in secondo piano il suo handicap. Sabato 19 e domenica 20 giugno prossimi, due appuntamenti che, a questo punto, si preannunciano ancora più interessanti: sabato, “Strategie creative per innovare con successo” presentato da Hubert Jaoui, uno dei maggiori esperti di creatività applicata, con l’intervento di Edward de Bono, considerato come la massima autorità mondiale del pensiero creativo e dell'insegnamento delle abilità del pensiero, fondatore del “pensiero laterale”. Domenica, “L’economia del futuro: politiche e prospettive per il Mondo, l’Italia e il Mezzogiorno” dell’esperto mondiale di Economia Internazionale, Dominick Salvatore.

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Reggina, la salvezza è un risultato da ottenere prima possibile

altUna pratica da chiudere al più presto. Una salvezza da agguantare subito per cancellare una stagione fallimentare. E’ anche  questo il motivo per il quale la Reggina ha deciso di anticipare la partenza per la trasferta di Grosseto. Da oggi e fino a sabato il gruppo sosterrà sedute di allenamento nella capitale prima del trasferimento sabato pomeriggio in terra toscana. Nessuna distrazione, massima concentrazione e tanto lavoro per arrivare all’obiettivo se è possibile con una giornata di anticipo. Senza fare troppi calcoli raggiungendo quota 53 si è al sicuro, la società, il tecnico Breda ed i calciatori non vogliono cullarsi sull’ultima partita al Granillo contro l’ormai tranquillo Albinoleffe. Anche perchè questo campionato ha più volte dato segnali di pericolosità e quello che potrebbe sembrare un risultato scontato, più trasformarsi in una sorpresa sgradevole.

Anche se, e lo ripetiamo da tempo, alla fine è stata sempre la Reggina a complicarsi la vita da sola, fin troppo recente la sconfitta interna con l’Ascoli per dimenticarlo, punti manscanti che ad oggi ci avrebbero già garantito la permanenza. Breda (nella foto) a Grosseto con il solo Lanzaro squalificato, per il resto tutti arruolabili. Con un Brienza molto ispirato, Bonazzoli tornato al gol dopo un girone intero, Barillà nuovamente decisivo sotto rete, ma un Carmona in meno. Il cileno, infatti, ha giocato la sua ultima gara di questa stagione sabato scorso con il Gallipoli, per lui la grande soddisfazione di una convocazione per il Sud Africa con il Cile e probabilmente dopo la kermesse mondiale, il saluto definitivo alla società amaranto, visto che sul centrocampista ci sono diverse società della massima serie che hanno manifestato un forte interesse. Il Grosseto, paradossalmente, nonostante la sconfitta beffa di Frosinone, non può ritenersi assolutamente del tutto fuori dalla corsa play off, anzi. A poter avvantaggiare i biancorossi lo scontro diretto di domenica tra il Cittadella ed il Crotone. In caso di parità tra le due compagini e con i dovuti scongiuri, battendo la Reggina, avrebbe la possibilità di scavalcare i pitagorici e accorciare sui patavini, i quali, la settimana successiva, dovranno rendere visita al Torino, mentre lo stesso Grosseto chiuderà ad Empoli. Calcoli che avranno fatto anche il tecnico Sarri ed i suoi, per questo motivo è logico aspettarsi una squadra ancora motivata, seppur priva dei suoi uomini migliori come Pinilla e Consonni, ai quali si sono aggiunti anche Turati e Federici.

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Lettera del presidente del Coni Calabria Mimmo Praticò in favore della Traversata dello Stretto: “non affoghiamo l’emozione tra Scilla e Cariddi”

La storica, quanto leggendaria, Traversata dello Stretto (nelle foto l'edizione del 2009 alla quale ha partecipato con successo l'amico e collega Peppe Dattola e dal cui album fotografico le abbiamo carpite) a nuoto quest’anno è a rischio. Un’ordinanza emanata da parte dell’Autorità marittima dello Stretto di Messina, potrebbe compromettere la realizzazione dell’evento sportivo che parte dalla messinese Punta Faro per raggiungere Punta Pezzo di Villa San Giovanni. Questo perché: la sua realizzazione comporterebbe rischi sul piano della sicurezza. Non entriamo in merito alla decisione: la sicurezza innanzitutto. Anche se il Comandante Domenico Pellegrino, presidente del Centro Nuoto Sub che organizza l’evento, sostiene che, invece, ci siano tutti i presupposti per far svolgere la gara senza nuocere alla regolare navigazione del tratto. “Il tempo di attraversamento a nuoto – dichiara Domenico Pellegrino – del tratto interessato, ben lontano dal traffico delle navi traghetto, è di circa 50 minuti.

Dopo mezz’ora, dunque, la corsia Nord-Sud (costa siciliana) dello schema di separazione dell’autostrada del mare, sarà libera alla navigazione. L’ultimo tratto, che costeggia il litorale reggino dalla Chiesa Bianca di Cannitello, fino a raggiungere il porticciolo di Punta Pezzo, non interessa e non interferisce con il transito navale”. Sicurezza sempre, certo, il Coni si batte da sempre anche per questo scopo, soprattutto nella lotta al doping in favore della lealtà e della vita ma permetteteci, invece, di entrare nel merito di quella che, in realtà, è “un’emozione piuttosto che una gara”. Un’emozione di un’ora che ti rimane una vita nel cuore, che si ripete da quasi mezzo secolo, diventata patrimonio sportivo mondiale, non può essere abbandonata, insabbiata. Un’emozione che ogni anno rimbalza mediaticamente raggiungendo ogni angolo del mondo, perché è proprio dai più svariati posti del pianeta che i coraggiosi giungono sulle rive dello Stretto per attraversare le acque delle sirene di Ulisse. Per chi è “di casa”, attraversare lo Stretto vuol dire conoscere la propria terra diventando tutt’uno con essa… è un modo di sfidarla, amandola. Per tutto questo, per lo sport, per il turismo, per la storia e per la leggenda, io, Mimmo Praticò e la grande famiglia del Coni siamo accanto a chi lotta un anno intero per quei memorabili cinquanta minuti. Pertanto, sono moralmente e materialmente accanto agli organizzatori della Traversata dello Stretto, sostenendola con forza ed invitando, nel contempo, le Autorità competenti a far tutto il possibile affinché “la Storia continui”. Ricordo, inoltre, che lo sport è lealtà, correttezza, fair play verso l’avversario, rispetto delle regole: valori sempre più rari nel mondo in cui viviamo.

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II^ edizione del premio sportivo “Reggio Calabria Area Metropolitana”

altTutto pronto per la seconda edizione del Premio Sportivo Reggio Calabria Area Metropolitana ideato e organizzato dal giornalista Maurizio Insardà con il Patrocinio della Regione Calabria, Amministrazione Provinciale e Comunale di Reggio Calabria. Giovedì 20 Maggio, la città dello stretto sarà il teatro di un evento che avrà un ospite d’onore che definire gradito al popolo reggino è un vero e proprio eufemismo. Infatti, Insardà consegnerà la seconda targa di questo premio a Walter Mazzarri (nella foto), l’allenatore che forse ha scritto le pagine più belle della storia recente della Reggina Calcio, la società che ha guidato per tre anni nella massima serie e con la quale ha conquistato tre clamorose salvezze, l’ultima partendo con undici punti di penalizzazione:

”Siamo molto contenti di aver avuto l’adesione di Mazzarri – dice Insardà-. Dopo una stagione sicuramente negativa dal punto di vista dei risultati, i tifosi amaranto rivedranno con gioia uno dei grandi eroi del grande ciclo della reggina nella massima serie.”. La manifestazione si svolgerà all’aperto: “Vogliamo un contatto diretto con il popolo reggino per questo abbiamo scelto una delle principali piazze della città; sarà una sorta di salotto sportivo che verrà moderato da Sabrina Gandolfi e Paolo Paganini, due importanti firme del giornalismo sportivo italiano; in più, come lo scorso anno, sarà presente Italo Cucci ed il giovane giornalista Antonio Barillà, una delle firme emergenti della stampa sportiva italiana.” Grande attesa dunque per una manifestazione che consentirà a Reggio di abbracciare un uomo al quale è stata anche consegnata la cittadinanza onoraria per le imprese sportive che ha centrato e, soprattutto, per i legame che riuscì a creare con  Reggio Calabria che lo ha adottato immediatamente anche perché Walter si è fato subito apprezzare per i suoi modi e la sua professionalità. Giovedì sera riceverà l’ennesimo riconoscimento di quanto fatto in riva allo stretto dopodiché tornerà ad occuparsi del suo Napoli mentre i tifosi amaranto lo saluteranno con affetto in attesa di abbracciare nuovi eroi che possano riscattare una deludente stagione. Durante la conferenza stampa di presentazione  dell’evento, Insardà ha dato le indicazioni sui temi che verranno trattati durante la serata e dato appuntamento al prossimo 20 Maggio in cui ci potrebbero essere altre sorprese oltre la già citata presenza di Mazzarri. Infine, ricordiamo che i premi saranno realizzati dall’artista Gerardo Sacco, reggino purosangue ed uomo sempre vicino alle vicende sportive della sua città natale.

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Reggina Gallipoli 2-1: tabellino, cronaca e commento

Reggina – Gallipoli: 2-1. Reggina (3-5-2): Marino; Lanzaro (c), Valdez e Costa (dal 54° Adejo); Barillà,  Carmona (dal 63° Cascione), Tedesco, Missiroli e Rizzato; Brienza e Bonazzoli (dal 70° Vigiani). In panchina: Fiorillo, Adejo, Montiel, Cascione, Cacia, Vigiani e Pagano. All.: Breda. Gallipoli (4-4-1-1): Garavano; Sosa, Galeotti (dall’83° Tarantino), Tagliani e Pallante (c); Della Penna (dal 57° Mancini), Filkor, Viana e Lazzari; De Petris (dal 70° Di Carmine); Artistico. In panchina: Koprivec, Taurino, Nico, Leppiero, Mancini, Tarantino e Di Carmine. All.: Rossi. Arbitro: Leonardo Baracani di Firenze. Assistenti: Luca Ciancaleoni di Foligno e Paolo Costa di Palermo. Quarto uomo: Paolo Lo Castro di Catania. Andata: 1-2 (Bonazzoli, Mancini e Scaglia). Marcatori: Barillà al 10°, Bonazzoli al 59° e Lazzari al 60°. Ammoniti: Carmona al 24°, Costa ed Artistico al 45° e Lanzaro all’86°. Espulso: Rossi (allenatore Gallipoli) al 74°. Recupero: 0’ (p.t.) e 3’ (s.t.). Corner: 4 Reggina e 4 Gallipoli. Tiri in porta: 8 Reggina e 3 Gallipoli. Tiri fuori: 4 Reggina e 7 Gallipoli. Falli fatti: 18 Reggina e 19 Gallipoli. Fuorigioco: 2 Reggina e 2 Gallipoli. Spettatori paganti: 709. Abbonati: 5184. Incasso al botteghino: € 3.067,00 Quota abbonati: € 40.263,67. Spettatori totali: 5893. Incasso totale: € 43.330,67.

La cronaca ed il commento. Gara da fine stagione a guardare gli spalti vuoti più che mai quest’oggi. L’avversario, il Gallipoli neo-promosso, è in formazione che definire d’emergenza è un eufemismo. Molti infortuni (tra “diplomatici” e non) e gravissime difficoltà dal punto di vista economico-societario. In sostanza, se non retrocede per demeriti calcistici assai probabilmente lo farà (salvo scomparire del tutto) per via dei bilanci in rosso e dei mancati stipendi pagati da mesi e mesi. La Reggina, d’altro canto, gioca “tranquilla” anche in virtù del risultato che alla fine presumibilmente arriverà con gli ospiti in completo disarmo e totalmente dismessi. Pronti-via! Missiroli, entrato in area da sinistra, batte a rete ma la conclusione è fiacca e Garavano para inginocchiandosi. Al 5°, corner da destra di Carmona per Valdez che colpisce di testa ma centrale e tra le braccia del portiere pugliese. All’8° ancora Reggina. Missiroli riceve da Carmona sulla sinistra, entra in area, si accentra e tira ma la palla termina tra le braccia del portiere pugliese quando, forse, avrebbe potuto servire Bonazzoli in area piuttosto che tirare da posizione non agevole. Al 10° la Reggina va in goal. Ed è un gran bel goal a dire il vero. Barillà (nella foto) conquista palla sulla trequarti avversaria spostato a destra, si accentra, si porta il pallone sul piede preferito e batte Garavano con un tiro “a giro” davvero bello e, forse, imparabile. Al 20° la Reggina urla al rigore e, a dire il vero, è rigore netto! Carmona crossa al centro, Missiroli va a colpire di testa ma viene letteralmente trattenuto e sbattuto a terra da un difensore. Difficile non vederlo, ma Baracani ci riesce e lascia proseguire. Gara da fine stagione, come già detto. E non solo per gli spalti semi-deserti. In campo le due squadre giochicchiano a passo lento. La Reggina cerca di raddoppiare, il Gallipoli si difende e  prova di tanto in tanto ad offendere. Ma, l’esito finale “è già scritto dalle stelle” come da oroscopo. Al 27° succede di tutto in area amaranto. Calcio di punizione da destra e palla in area. Un attaccante pugliese va per calciare e viene evidentemente trattenuto. A tirare ci riesce un suo compagno ma, forse, c’è una respinta di mani. Alla fine, dopo tanta fatica, la palla termina sul fondo ed i giocatori ospiti reclamano tutti attorno a Baracani. Come si dice? “Cornuto e mazziato”? Esatto! Non c’è fortuna per i pugliesi ormai destinati ad un lento ma inesorabile declino. E la Reggina gongola (Foti compreso). I primi fischi dell’incontro, l’esiguo pubblico presente li rivolge al proprio portiere per un peccato veniale. Retropassaggio di un compagno, va al rinvio ma sbaglia tutto e manda a lato. Nulla di che, insomma, ma sintomatico di una stagione tutta da dimenticare. La Reggina si è evidentemente rilassata pensando che la gara sia già vinta. A priori. Non ha torto ma c’è modo e modo di condurla a termine. Il Gallipoli dei ragazzini rampanti ci prova. Lazzari al 33° conquista palla sulla trequarti offensiva, si accentra e calcia. Il tiro termina fuori di non molto con Marino a fare da spettatore. Tedesco urla in campo, ma è il primo a latitare. Il pubblico fischia ancora la sufficienza con la quale gli amaranto giocano. Fino a prova contraria, la partita finisce al 90° e passa e salvi non lo si è ancora. Certo, tutto (ma proprio tutto) lascia presumere che alle 17.15 circa saranno 50 i punti in classifica e che tutto sarà più agevole nelle ultime due gare conclusive (in virtù, soprattutto, delle vittorie dell’Albinoleffe a Salerno lunedì scorso ed, al momento, ad Empoli) a Grosseto ed, appunto, in casa contro i bergamaschi. La Reggina, in sostanza, riesce anche in un pomeriggio tranquillo sotto ogni punto di vista a sortire nel pubblico lo stesso effetto sortito per tutto il campionato: i fischi. Al 39° Tedesco prova a battere la noia tirando da distanza siderale, Garavano para facile. La Curva Sud, attraverso gli Ultrà 1914, sottolinea con i propri cori di tifare “solo per la maglia” ed i tifosi di tutto lo stadio gradiscono. Al 43° Brienza, che dimostra di essere di un altro pianeta rispetto ai suoi svogliati compagni, “inventa” per Barillà che realizza ma in evidente posizione di fuorigioco. Un minuto dopo ancora fischi per gli amaranto. Sugli sviluppi di un calcio di punizione il Gallipoli va vicino al pari. Palla in area e Lazzari, ancora lui, colpisce di testa quasi a colpo sicuro. Solo un rimpallo su un amaranto gli nega la gioia del goal con la difesa amaranto imbambolata e distratta (come troppe volte già in stagione). Il primo tempo finisce tra i fischi e con le ammonizioni a Costa ed Artistico che è da un pezzo che se le danno e se promettono. Il secondo tempo inizia com’era finito: con i fischi del pubblico presente verso la Reggina. A scatenare questa nuova reazione avversa, l’ennesimo atteggiamento strafottente o, forse, limitato della difesa. Palla in area, anzi palla nell’area piccola e Marino immobile sulla linea di porta con Barillà costretto a mandare in angolo. Primo cambio della gara, lo fa Breda che manda in campo Adejo al posto di un nervosissimo Costa. Al 57° la Reggina va vicina al raddoppio ma si dimostra ancora una volta inconcludente in attacco. Crossa da sinistra, palla che vaga in area e Bonazzoli che la spedisce lontanissima dalla porta avversaria. Al 59° la Reggina raddoppia. Brienza calcia una punizione-gioiello: da sinistra, di sinistro, ad aggirare la barriera sorprendendo tutti coloro i quali si aspettavano un tiro da parte di un “destro”. La palla sbatte sulla traversa e ritorna in campo, il portiere assente perché tuffatosi alla ricerca del pallone sulla punizione, e Bonazzoli (nella foto) a porta vuota realizza. Meno di un minuto dopo ed il Gallipoli accorcia le distanze. Crossa da destra, palla a Lazzari sul lato opposto, il giocatore pugliese si accentra lasciando sul posto 4 avversari e batte Marino piazzando il pallone sul palo più lontano. Bel goal. Il tempo non invoglia, ma se ci fosse il sole caldo di due settimane addietro (leggasi gara contro l’Ascoli) staremmo anche oggi qui a chiederci il “perché siamo allo stadio e non a mare”! Guardando la Reggina un'unica sensazione nasce spontanea: speriamo finisca presto! Questa stagione, per molti versi, è peggiore di quella già nefasta dello scorso anno. Fortuna che l’Albinoleffe (ultimo avversario degli amaranto tra due settimane), conquista 6 punti in 6 giorni e si salva con largo anticipo (oggi è a quota 55) e che il Gallipoli è già virtualmente retrocesso e privo di qualsivoglia ambizione. La fortuna con la “C” maiuscola di Foti fatica ma persiste. Al 78° l’azione che, da sola, varrebbe il prezzo del biglietto. Con i dovuti distinguo ricordate Maradona contro l’Inghilterra ai mondiali in Messico nell’86? Non il goal di mano, l’altro dopo aver dribblato mezza squadra avversaria. Ebbene, Vigiani non è Maradona ed il Gallipoli non è l’Inghilterra d’accordo, ma l’ala amaranto parte in slalom e dribbla almeno 4/5 avversari fino a presentarsi tutto solo davanti a Garavano. Vigiani, come detto, Maradona non è e, quindi, non realizza ma appoggia il pallone allo stesso portiere pugliese che ringrazia. Quando pensavamo che la gara non avesse più nulla da dire, ecco che il Gallipoli, in una delle sue ripartenze, va vicino al pari con Di Carmine che colpisce male e manda sul fondo. Ma che pericolo. Gli allenatori hanno effettuato le tre sostituzioni a loro favore (Breda per “paura” e Rossi – espulso – per far giocare i giovanotti al seguito) ed il Gallipoli ci prova con la Reggina chiusa e timorosa delle sue stesse deficienze. E’ questo il filo conduttore di tutta la stagione amaranto: la Reggina è stata spesso “vittima” di se stessa più che degli avversari. Il Gallipoli ci prova, abbiamo detto, ed all’88° Marino sta per farne una delle sue. Su cross proveniente da destra, si tuffa in avanti ma non blocca il pallone e rischia moltissimo per la vicinanza di un avversario. Marino, però, si rifà un minuto dopo grazie ad un suo intervento in volo su tiro di Artistico dalla distanza che il lungo portiere amaranto devia in corner salvando, di fatto, la propria porta. Il pubblico fischia, avverte la paura dei suoi giocatori e ne rimane contagiato. Brienza, al 90°, regala un’altra perla del suo repertorio: dribbla 4 avversari ma si defila e non gli resta che provare il pallonetto avendo visto Garavano fuori dai pali. Sfortuna vuole che la palla ce l’abbia sul destro e non suo sinistro e, quindi, che il pallone finisca alta di pochissimo sulla traversa. I tre minuti concessi di recupero sembrano un’eternità! Al 91° ancora Brienza, lanciato da Missiroli, si presenta davanti al portiere ospite ma, questa volta, gli spara addosso il pallone utilizzando il suo piede. Pazzesco pensare che la Reggina sia costretta a giocarsi la salvezza contro il Gallipoli. Eppure è stato così! Che stagione incredibile. Fortuna ch’è quasi finita. A margine, segnaliamo gli applausi del pubblico amaranto ai giocatori del Gallipoli che, in condizioni disperate per i noti motivi, hanno offerto una prova generosissima e degna di nota dal punto di vista più umano che prettamente calcistico. Bravi comunque.

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A Reggio Calabria il meglio del pattinaggio artistico calabrese

Le stelle del pattinaggio artistico calabrese sono scese in pista per il campionato regionale di pattinaggio artistico specialità solo dance e coppia danza. Presso l’impianto di Parco Caserta un centinaio di atleti appartenenti alle società sportive di Reggio Calabria, Cosenza e Lamezia Terme, hanno lottato per conquistare la qualificazione ai campionati italiani che si svolgeranno nel mese di luglio a Calenzano,in provincia di Firenze. Sulla pista, intitolata al Pino Labate, il presidente del comitato provinciale della federazione italiana hockey e pattinaggio scomparso qualche anno fa, hanno gareggiato gli atleti appartenenti alle categorie nazionali ed internazionali. Per la specialità della coppia danza, categoria esordienti, ha vinto il titolo di campione regionale la coppia composta da Martina Gligora (nella foto) e Paolo Alampi; Martina Gligora è anche la neocampionessa della solo dance. L’oro della categoria nazionale D è andato invece ad Alessandra Paviglianiti e Rocco Ieracitano, già vicecampioni regionali nel 2009.

Per la specialità della solo dance, a salire sul gradino più alto del podio sono state le atlete Ilaria Gligora, Carmen Neri e Rossella Morello, rispettivamente delle categorie allievi nazionali, nazionale A e nazionale B. Francesca Raffa,dopo il bronzo del 2009, è la nuova campionessa regionale della categoria nazionale D. Andrea Fiumanò, atleta della S.S. Calabria, è stato l’unico partecipante della categoria seniores, la categoria di massimo livello. Fiumanò, campione italiano uscente della nazionale D, rappresenterà la nostra regione ai campionati fiorentini. Gara incerta quella degli allievi internazionali. La classifica infatti, da sabato a domenica ha subito un notevole cambiamento. Il primo posto comunque è stato conquistato, e mantenuto, dall’atleta Noemi Latella. Chiara Surace (nella foto), dopo una quinta posizione provvisoria, è riuscita ad aggiudicarsi l’argento grazie all’ottima esecuzione di un programma libero composto dalle musiche di Harry Bellafonte.  Ottima anche la performance di Sofia Stilo, che sulle note dei Gispy King ha ottenuto la medaglia di bronzo. In giuria si è registrata la presenza del giudice internazione Nicola Genchi, massimo esperto del settore. “I campionati regionali sono il momento più atteso da tutti gli atleti perché sono il coronamento di un anno di intenso lavoro”. Questo è quanto ha affermato Marisa Lanucara,presidente regionale della federazione italiana hockey e pattinaggio“. Da questo tipo di gare si evince che la Calabria sta crescendo, sia in termini qualitativi, per le ottime esibizioni, che quantitativi, per il numero di iscritti alla competizione”. Anche per il 2010, il titolo di società campione regionale è andato alla Società sportiva Calabria di Reggio Calabria, diretta dall’allenatrice federale Emilia Labate. La S.S. Calabria detiene questo importante riconoscimento dal 1981.

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Nello Stretto arco e frecce che puntano a Singapore: dal 18 al 22 maggio a Reggio Calabria si svolgerà l’European Junior Cup di tiro con l’arco 2010

Questa mattina, nella sala convegni dell’ “E’ Hotel” di Reggio Calabria è stata presentata la “Junior Cup di Tiro con l’Arco 2010”, che si svolgerà nella città dello Stretto dal 18 al 22 maggio prossimi. Ancora una volta, l’European and Mediterranean Archery Union, la Federazione italiana di tiro con l’arco ed il Coni regaleranno, grazie all’indispensabile supporto tecnico e logistico dell’associazione reggina “Arcieri Fata Morgana”, l’ennesima manifestazione sportiva a carattere internazionale che premia, così, il meritato lavoro promosso dalla Fitarco calabrese negli ultimi cinque anni. L’evento vedrà impegnati, nei sei giorni di gare, più di 400 atleti under 20, provenienti da 40 nazioni. Inoltre, la competizione è stata designata come ultima prova di qualificazione europea per la prima edizione dei Giochi Olimpici Giovanili, che si terranno in agosto a Singapore.

Alla presentazione erano presenti il presidente Fitarco ed Emau, Mario Scarzella, il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò, il presidente della Fitarco Calabria, Giovanni Giarmoleo, il vicepresidente provinciale del Coni, Giuseppe Cormaci, l’assessore provinciale allo sport, Attilio Tucci, ed il dirigente allo sport del comune, Fabrizio Veneziano (nella foto, da sinistra, Giarmoleo, Tucci, Praticò, Scarzella, Veneziano e Cormaci). “Ancora una volta – ha dichiarato il presidente regionale del Coni, Mimmo Praticò – la Calabria vive un grande momento di sport. Grazie a Mario Scarzella, presidente dell’Emau e della Fitarco, a Reggio Calabria si svolgerà la “European Junior Cup”. Un evento straordinario a cui parteciperanno tanti giovani provenienti da tutt’Europa e che sarà, anche, l’ultima gara valida per la qualificazione degli arcieri europei per la prima edizione delle Olimpiadi Giovanili che si terranno a Singapore dal 14 al 26 agosto 2010. Grande merito per la scelta della sede calabrese va riconosciuto all’infaticabile presidente del Comitato Regionale Fitarco, Giovanni Giarmoleo, il quale, con il suo impegno e la sua tenacia, non solo ha rivitalizzato la sua disciplina, negli ultimi anni, ma ha, anche, coinvolto tutte le società del territorio per creare, con la collaborazione dei comitati provinciali Fitarco, un gruppo unito che ogni anno vede aumentare i suoi associati. Fondamentale, in questa circostanza, il contributo e la collaborazione del Comune di Reggio Calabria in primis con il sindaco Scopelliti, oggi governatore della Calabria, e dell’assessore allo sport Raffa, nonché vicesindaco di Reggio Calabria e dell’Amministrazione provinciale di Reggio Calabria con il presidente Morabito, la Regione Calabria, l’assessore provinciale allo sport, Tucci, ed il dirigente allo sport del Comune di Reggio Calabria, Veneziano.Sono, pertanto, orgoglioso di dire che la Calabria è stata preferita a Mosca come location della qualificazione, per la sua costante valenza organizzativa dimostrata anche in occasione dei Giochi Giovanili di Tiro con l’arco svoltisi sullo Stretto nel 2006. La Calabria, quindi, darà vita ad un altro momento di sviluppo dell’intero territorio proiettandosi attraverso il turismo sportivo (spesso sottovalutato) verso orizzonti più ampi, dimostrando la sua ospitalità ed in grado di accogliere eventi di un certo livello che la vedano protagonista. Lo Sport ha l’opportunità, con la “European Junior Cup” di Tiro con l’arco di far conoscere meglio una disciplina che ha meno visibilità mediatica e nel contempo di ribadire il ruolo fondamentale che svolge per favorire il confronto tra milioni di giovani ai quali bisogna impartire valori come l’etica, il rispetto delle regole per una crescita sana. Ovvero rivalutare lo sport come strumento per l’educazione dei giovani. Con questo messaggio, che vuole essere anche un grido di speranza affinché tutti contribuiscano ad avvicinare sempre di più i giovani allo sport, porgo a nome mio e di tutto il mondo dello sport calabrese, che ho l’onore di presiedere, il più caloroso saluto a tutti i dirigenti, tecnici, giudici ed atleti augurando che ancora una volta la Terra di Calabria, attiva ed operosa, come scritto nella Storia del nostro Popolo, possa accogliere “a braccia aperte” tutti i partecipanti e farli ripartire con un sorriso. Sono certo che ciò accadrà e che la Calabria, ancora una volta, avrà vinto. In bocca al lupo”.

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Domani allo Sport Village di Catona l’Accademia del Tennis presenta il nuovo programma

Sabato 15 maggio 2010 alle ore 12 nei locali del Circolo Sport Village di Catona il presidente dell’Accademia del Tennis terrà una conferenza stampa per presentare il nuovo assetto organizzativo della società proiettato verso un nuovo modello di organizzazione capace di rinvigorire e incrementare lo sviluppo dello sport nel mondo giovanile calabrese.

Alla conferenza stampa parteciperà Corrado Barazzutti (nella foto premiato dopo aver vinto la Fed Cup 2009 proprio a Reggio Calabria), capitano delle nazionali azzurre di Fed Cup e di Coppa Davis, con il quale l’Accademia del Tennis ha già un accordo di collaborazione, in sinergia con le altre due Accademie del Sud, quella di Bari e quella di Napoli. Sarà presente Paolo Girella, Tecnico responsabile della macroarea del Sud e del settore tecnico nazionale under 14 femminile della Federazione italiana tennis. Oltre ai presidenti delle società parteciperanno i direttori didattici delle Scuole dell’Infanzia con le quali l’Accademia ha sviluppato un progetto per diffondere tra i bambini i valori migliori che lo sport riesce a trasmettere.

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La Viola perde in casa con Catania e rimanda i sogni di promozione

altLIOMATIC VIOLA RC – VIRAUDO FORD CATANIA: 64-79. Parziali: 14-21/ 26-44/ 39-58.  VIOLA: Dip 2, Di Lembo 5, Niccolai 22, Yasakov 5, Iulianello, Negri 7, Manzotti 4, Scozzaro, Roselli 9, Dalla vecchia 10. All. Bianchi. CATANIA: Catotti 2, Di Masi, De Gregori 11, Consoli 9, Confente 19, Gambolati 16, Livera 2, Reale 15, Novatti, Rolando 5. All. Borzì. ARBITRI: Mambretti e Barone di Roma. L’immagine di Dip che piange e si dispera è la fotografia che meglio può esprimere quello che successo ieri al PalaCalafiore. La Viola viene asfaltata in casa dal Catania e dice addio ai play-off ed a tutti i sogni di promozione. I nero arancio giocano una delle gare più brutte dell’anno  contro un avversario che non ha rubato nulla e che ha meritato la qualificazione. Le attuanti sono poche perché l’assenza di Grasso e le precarie condizioni di Dip non possono giustificare gli errori da sottocanestro di Negri e compagni e la pessima difesa messa in atto contro una squadra che aveva dimostrato sin dalle prime battute di essere in ritmo offensivo soprattutto sul perimetro.

E, proprio come è successo a Gennaio, nel match di regular season sono stati i tiratori etnei a decidere l’incontro ed a firmare il parziale decisivo. Confente è stato un’autentica sentenza dall’arco ed i suoi 19 punti hanno suggellato la sua grande prestazione. Aggiungete i canestri di Gambolati nel momento in cui la Viola si riporta a meno undici nel quarto periodo ed alcune letture sbagliate dei portatori di palla reggini, ed ecco servita una sconfitta che non si può rimediare perché i quarti di finale si giocano al meglio delle tre gare. E’ vero che, soprattutto nel primo quarto, qualche errore arbitrale ha innervosito i padroni di casa e coach Bianchi che si fa anche fischiare un tecnico ma è stata la Viola a perdere la partita e può recitare soltanto il mea culpa. Le note positive sono poche, anzi si può dire che solo i giovani Msnzotti e Yasakov hanno cercato di mettere l’anima sul parquet mentre il resto della squadra ha passeggiato sul campo ed ha giocato con un’intensità sicuramente non da gare decisiva dei play-off. La Viola chiude la stagione e conferma le difficoltà di questo 2010 avaro di soddisfazioni per i colori nero arancio che si sono fermati dopo un ottimo girone d’andata. Catania festeggia e cercherà di rendere la vita dura al Bisceglie mentre i nero arancio saranno spettatori del resto dei play-off e si mangeranno le mani per aver buttato al vento l’occasione di passare il turno con il vantaggio del campo a proprio favore. Ieri, al PalaCalafiore, sono andati i titoli di coda della stagione della rinascita del marchio Viola finita, purtroppo, troppo presto rispetto alle previsioni.

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AVIS e CONI si donano ai giovani

L’auditorium “Versace” del Centro Direzionale di Reggio Calabria, questa mattina, ha ospitato la trentottesima Assemblea regionale annuale dell’Avis: “Il domani è già qui”. L’associazione dei volontari del sangue, in Calabria, conta quasi 40000 soci con ben 56000 donazioni effettuate soltanto lo scorso anno. Alla cerimonia, incentrata sulla presentazione del “Bilancio Sociale Avis Calabria 2009”, erano presenti, tra le numerose autorità e delegazioni appartenenti alla politica, al volontariato ed all’associazionismo calabrese, l’Arcivescovo Sua Eccellenza Monsignor Vittorio Mondello, il sindaco facente funzioni del Comune di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò (nella foto durante il suo intervento)ed il consigliere nazionale dell’Avis, Pasquale Pecora. Assente, purtroppo per motivi terapeutici, il presidente regionale dell’Avis, Paolo Marcianò, del quale è stato letto, in apertura, dal responsabile reggino dell’associazione, Mimmo Nisticò, un messaggio di ringraziamento e di augurio a tutti i presenti.

Negli interventi dei relatori, più volte è stato evidenziato il prezioso lavoro svolto dai giovani del Servizio Civile appartenenti alla grande famiglia dell’Avis e presenti in sala. “L’atleta come il donatore – ha dichiarato il presidente del Coni, Mimmo Praticò – deve condurre una vita sana e corretta per poter ottenere i migliori risultati. Lo sport, vissuto nella sua vera essenza, oggi rimane l’unica attività sociale che, grazie alla sua capacità di coinvolgere contemporaneamente ragazzi ed adulti, può essere veicolo di trasmissione di sani principi e valorosi ideali. Coni e Avis hanno, tra i tanti scopi,  la tutela della salute e, quello ancor più nobile, della solidarietà. Spesso ci siamo trovati fianco a fianco su temi, ma soprattutto, in luoghi dove risulta, purtroppo, dominante il disagio giovanile. Ecco, è per i giovani che lavoriamo. Per il futuro. E non smettiamo mai di pensare a loro. Sarebbe bello che in manifestazioni o eventi come questo, che vedono impegnati tanti padri di famiglia, i figli, e non solo, possano avere a disposizione ampi spazi per godere insieme il fantastico gioco dello sport. Anche per questo mi auguro che la convenzione tanto attesa e più volte discussa tra le due parti, insieme al presidente ed amico, Mimmo Nisticò, diventi presto realtà utile soprattutto ai nostri ragazzi. In un mondo saturo di parole e di etica, false, quali migliori realtà se non il Coni e l’Avis possono dare e promuovere esempi validi e valori positivi alle future generazioni”.

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Triestina Reggina 2-1: interviste post gara

18ma sconfitta su 39 gare. Ennesima partita (non riusciamo nemmeno più a contarle) “regalata” agli avversari. Ennesimi goals (non riusciamo a contare nemmeno questi) generosamente donati all’avversario di turno. Indecente, sotto certi aspetti, la Reggina vista a Trieste. Indecente il giudizio finale proprio in virtù di una partita giocata non male, gestita per lunghi tratti, rinunciando ad offendere e finendo per rimanere sconfitta per l’ennesima volta da se stessa. Che questo “maledetto” campionato finisca presto, non ce la facciamo più. Uscito Brienza, la Reggina è tornata quella di gran parte di questo campionato: debole, confusionaria, senza gioco e senza idee, mediocre e fors’anche ancor peggio che mediocre.

E’ vero che la salvezza dovrebbe arrivare attraverso le partite casalinghe (Gallipoli ed Albinoleffe le ultime due della stagione), ma è vero anche che, al “Granillo”, la Reggina non è certo un granché. Anzi, tutt’altro. La “perla” di stasera ha dell’inverosimile. Una Triestina giunta alla sua gara da “ultima spiaggia”, non vinceva da sei giornate (5 sconfitte ed 1 pareggio) per un arco temporale di oltre un mese e mezzo. Eppure… Eppure la Reggina è stata capace, anche stasera, come spesso già avvenuto in passato, di “resuscitare” chiunque. La delusione è tanta. Ogni tifoso, sportivo, addetto ai lavori secondo le proprie competenze, è stanco di vedere, per il secondo anno consecutivo, la sua squadra fornire prestazioni davvero imbarazzanti. Non nascondiamo la ricorrente domanda che ci siamo posti assistendo, sette giorni or sono, alla gara casalinga con l’Ascoli: “Ma noi che ci facciamo ancora qui? Perché non siamo al mare?” Credeteci, è la prima volta dopo tantissimi anni che ci siamo posti questa domanda chiaramente sintomatica di quasi di un senso di “nausea” dinnanzi allo “spettacolo” che questa Reggina offre da un paio d’anni a questa parte. Quando mai, prima di sabato scorso, ci sarebbe balenata per la mente una domanda del genere? Mai! Assolutamente! Eppure è successo. Siamo stanchi e delusi e quando qualcuno “osa” lamentarsi dello scarsissimo pubblico presente al “Granillo” in occasione delle gare interne come potremmo noi non giustificare le migliaia di tifosi che hanno abbandonato la Reggina per inconfutabile “merito” del suo presidente ormai ex-Re Mida? Perché un tifoso dovrebbe venire allo stadio per assistere a prestazioni da campionato amatoriale e non, invece, vederla a casa con la possibilità di fare zapping appena il primo segnale di senso di nausea si presenta? E’ giusto così! Questa Reggina merita disinteresse, anzi ne meriterebbe ancor di più. Abbiamo spesso avuto modo dire che “il pesce puzza dalla testa” e, qui, lo ribadiamo. La “testa” non può essere quella del sig. Foti che, evidentemente, ha la sua di testa altrove impegnata in altre attività ben più remunerative della Reggina in B. Abbiamo detto che quest’anno la Società amaranto ha incassato il cosiddetto “paracadute”. Quella sostanziosa somma in milioni di euro destinata alle neo retrocesse. Ma l’anno prossimo (o, per meglio dire, quest’anno) quanti soldini entreranno nelle casse amaranto? Pochi, pochissimi, spiccioli a confronto del flusso di denaro già passato sotto i ponti del Sant’Agata. E Foti è un uomo che fa qualcosa per nulla? Naaaaa… Impossibile anche il solo sfiorarci un pensiero del genere. Parrebbe abbia fastidi giudiziari dal punto di vista civile-economico (oltre a quelli di natura penale, tra cui, ma non solo, “Calciopoli”); parrebbe abbia svariati interessi tra Milano e l’estero; parrebbe stia già trattando la cessione della Società ad altri. Parrebbe, dicevamo, giacché non siamo certi delle notizie giunteci e, quindi, il condizionale è giustamente ed assolutamente d’obbligo. Di certo quanto fatto, o “non fatto” per meglio dire, negli ultimi due anni lascerebbe presumere che il “si dice” propenda per il più verosimile “è”. Vedremo cosa succederà! Tornando alla gara di stasera, ascoltiamo i protagonisti in campo ed in tribuna. Partendo proprio dalla tribuna, il primo a presentarsi in sala stampa è il presidente triestino Fantiel. “Non mi è piaciuta la contestazione – dice – nei confronti dei nostri giocatori. Mantenere questa categoria per noi è molto importante, ma il pubblico ci deve aiutare perché l’impegno di tutti noi c’è e ci sarà”. La partita di oggi? “Era una partita che dovevamo vincere a tutti i costi e l’abbiamo vinta se volete anche con un po’ di fortuna. Meritiamo di restare in B e ci proveremo fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata”. Che risultati spera vengano fuori dalle gare di domani? “Noi non dobbiamo guardare agli altri, ma solo a noi stessi non sprecando le nostre energie per stare a sperare qualcosa da qualcun altro”. Avete temuto durante il corso della gara. “Abbiamo avuto paura, è vero. Di questi tempi la palla “scotta” molto ed è forse giustificata la paura quando ci si gioca il risultato di un intero campionato”. Ieri c’è stata la riunione di Lega, cos’avete deciso per il futuro? “Abbiamo parlato molto delle eventuali penalizzazioni che dovrebbero esserci per molte Società purtroppo. Abbiamo chiesto ad Abete che, se devono esser date, che lo siano per il campionato in corso e non da scontare nel successivo perché crediamo sia più giusto così. Abbiamo anche deliberato che il prossimo campionato sarà ancora a 22 squadre per poi, via via, magari, nei prossimi anni, arrivare ad un torneo con 20 squadre”. Il primo protagonista in campo è l’autore del primo goal per i padroni di casa, Dalla Rocca. “Da qui alla fine – dice – quello di stasera è l’atteggiamento giusto da tenere. E’ vero, siamo stati avvantaggiati da un episodio, ma non abbiamo di certo rubato nulla. Dobbiamo continuare così”. Dal campo alle panchine il passo è breve ed ecco i due allenatori. Il primo è Breda(nella foto in occasione della sua presentazione). Perché questo atteggiamento così remissivo nel secondo tempo? “Non è stata una scelta da parte nostra, è un atteggiamento che è venuto da solo. In sostanza, non siamo riusciti a tenere la partita in mano così come avvenuto per lungo tratto. Devo ammettere che, questa, è una brutta sconfitta e, se devo essere sincero, non mi è piaciuto nemmeno il primo quarto d’ora in cui abbiamo concesso troppo, goal compreso”. La Reggina, però, non ha giocato malissimo per lunghi tratti. “In molti stasera hanno fatto bene, ma dobbiamo guardarci in faccia e tornare a fare le cose che sappiamo fare meglio. Stasera c’è stato un ritorno all’antico. Abbiamo speso tanto per tirarci fuori dalla difficilissima situazione di classifica in cui eravamo e, forse, per questo, ci siamo stancati oltre il consentito”. Mancano tre gare alla fine: Gallipoli in casa, Grosseto in trasferta ed ancora Albinoleffe al “Granillo”. “Tre partite, tre finali per noi. Non siamo certo tranquilli, ma abbiamo delle squadre sotto e su queste dobbiamo fare il nostro campionato da qui alla fine”. Da Breda ad Arrigoni. Una Reggina remissiva? “Secondo me no! E’ solo che ha speso tantissimo nel primo tempo per contrastarci e per recuperare il goal di svantaggio e, di conseguenze, sono rimaste poche energie da impiegare nel secondo tempo. Noi abbiamo fatto un gran goal (grazie anche all’errore di Rizzato, n.d.r.), siamo stati bravi e siamo stati premiati. Non credo che la Reggina avrà alcuna difficoltà a salvarsi, anche perché di certo ha un calendario molto più agevole di tante altre squadre che lottano per la permanenza in B”. Se lo dice lui. Ahinoi, come detto, ricordiamo come sia quasi “prassi consolidata” che la Reggina riesca, sua sponte, a complicarsi la vita da sola. Ne consegue che, da un paio d’anni a questa parte, di “certo” non c’è nulla quando si ha a che fare con la Reggina.

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Triestina Reggina 2-1: tabellino, cronaca e commento

Triestina – Reggina: 2-1. Triestina (4-4-1-1): Calderoni; Nef, Cottafava, Scurto e Sabato; Colombo, D’Aversa (dall’87° Princivalli), Gorgone (c) e Sedivec (dal 72° Tabbiani); Volpe (dal 68° Godeas); Della Rocca. In panchina: Dei, Magliocchetti, Tabbiani, Princivalli, Gissi, Pasquato e Godeas. All.: Arrigoni. Reggina (3-5-2): Marino; Adejo, Lanzaro (c) e Costa; Vigiani, Carmona, Cascione (dall’85° Viola), Missiroli e Rizzato; Brienza (dal 46° Pagano) e Bonazzoli. In panchina: Fiorillo, Santos, Barillà, Montiel, Cacia, Viola e Pagano. All.: Breda. Arbitro: Doveri di Roma. Assistenti: Bernardoni e Carrer. Quarto uomo: Ros. Andata: 1-3 (Testini, Missiroli, Missiroli e Pagano). Marcatori: Della Rocca al 10°, Missiroli al 25° e Colombo all’84°. Ammoniti: Volpe al 36°, Sabato al 54°, D’Aversa al 64° e Costa al 67°. Recupero: 3’ (p.t.) e 4’ (s.t.). Note. Nella Triestina è squalificato Testini e sono diffidati Cossu, Cottafava e Pani; nella Reggina sono squalificati Valdez e Tedesco e diffidati Adejo, Vigiani, Brienza, Barillà, Pagano e Lanzaro. La Reggina torna al “Nereo Rocco” dopo 20 anni.

La cronaca ed il commento. Primo pericolo per la Reggina al 3°. Cross da destra, Della Rocca colpisce di testa schiacciando basso alla sinistra di Marino che, allungandosi, compie un miracolo deviando in corner. La Triestina insiste ed al 9° Volpe impegna ancora una volta seriamente Marino che capisce in anticipo le intenzioni del centrocampista alabardato ed gli esce sui piedi. La Reggina soffre pazzescamente sulla sua fascia sinistra (la destra del fronte d’attacco dei padroni di casa), Costa non riesce a chiudere e si dimostra ancora una volta un giocatore mediocre. Ed è proprio da quella fascia che nasce il goal del vantaggio degli uomini di Arrigoni. Al 10° Della Rocca, praticamente indisturbato da Costa, entra in area e batte l’incolpevole Marino. L’atteggiamento in campo e l’approccio alla partita fa la differenza tra le due squadre. La Triestina decisa a ridurre le distanze in classifica dagli amaranto (attualmente di 4 punti) e Reggina predisposta a giocare come a Modena nella gara, alla fine vinta, contro il Sassuolo allorquando si difese per 90 minuti e poi, in ripartenza, a 2 minuti dalla fine, la coppia Pagano-Brienza confezionò il goal-vittoria. La Reggina reagisce e, con Brienza (tecnicamente molto al di sopra dei suoi compagni), va alla conclusione ma senza fortuna. La Reggina soffre ancora sulla sua sinistra con Rizzato e Costa che consentono molto ai locali. Scurto, su corner, impegna ancora Marino. E’ il 17° e la Reggina non riesce a venirne a capo. Al 19° ci prova Missiroli (autore all’andata di una doppietta decisiva), ma il suo tiro in diagonale è debole e Calderoni para a terra. Al 22° calcio di punizione per gli amaranto. Sul pallone va Cascione che calcia debolmente e la barriera, solleticata, respinge. Al 23° occasionissima per la Reggina. Cross di Missiroli dalla destra per un inconsueto centravanti. E’ il capitano Lanzaro a trovarsi solo in area ed a colpire di testa, la palla spiazza Calderoni ma sbatte sul palo e torna in campo. Al 24° ci riprovano gli amaranto con Bonazzoli che calcia bene, ma Calderoni devia in corner. Al 25° la Reggina meritatamente pareggia. Sull’ennesimo corner da destra, la palla termina in area sul lato sinistro. Missiroli (nella foto), ben piazzato, calcia e trova sulla traiettoria Cottafava che spinge il pallone in rete alle spalle di Calderoni, ma il goal è tutto di Missiroli che segna quest’anno il suo terzo goal in due partite alla Triestina. La partita è “viva” e le due squadre si affrontano secondo copione. Triestina a fare la gara provando a superare lo schieramento difensivo degli amaranto e reggini che puntano sulle ripartenze per cercare di farle male. Al 38° ancora Missiroli che si conferma l’uomo più pericoloso della Reggina. Ci prova da appena fuori area, ma il tiro è centrale e Calderoni para senza particolari problemi. Al 39° ancora Reggina, ancora vicina al vantaggio. Corner da sinistra, solito schema Rizzato-Brienza e cross in area, Bonazzoli colpisce bene in diagonale ma la palla termina di pochissimo sul fondo senza che Calderoni potesse intervenire in alcun modo. La Reggina prende coraggio e, da qualche minuto in qua, è padrona del pallino del gioco. La Triestina, preoccupata della sua classifica, subisce seppur cerca con volontà le sortite in avanti. Al 46° ci prova Brienza da fuori area, sinistro non di molto alto sulla traversa. La Reggina, subita la sfuriata iniziale dei padroni di casa in cui ha rischiato tanto e preso anche il goal di Dalla Rocca, ha reagito con grande personalità prima colpendo il palo con Lanzaro in veste di centravanti e sino a raggiungere il pareggio con un indiavolato Missiroli legittimandolo, poi, con azioni su azioni sempre particolarmente pericolose. La Triestina, dal canto suo, sfumata la verve agonistica dei primi minuti, è forse “vittima” della sua classifica davvero molto pericolosa. Il primo tempo si chiude con il punteggio di 1-1 con il pubblico di casa che contesta la sua squadra. Non è facile giocare in condizioni di classifica così tanto precarie come quelle in cui la Triestina si trova, la Reggina, da due anni a questa parte, lo sa bene. Breda opera il primo cambio della gara, esce Brienza ed entra Pagano. La prima azione pericolosa della ripresa è, però, dei padroni di casa. Dopo il colpo di testa di un difensore amaranto, la palla giunge a Volpe che, da posizione defilatissima, colpisce il palo con Marino che da l’impressione di essere pronto a parare qualora la palla fosse stata nello specchio. La gara procede a ritmi senza dubbi più lenti rispetto ai primi 45 minuti di gara. La Reggina tende a controllare, la Triestina “vorrebbe” ma non ce la fa “bloccata”, forse, dalla paura di perdere e, come detto, dalla pericolosissima posizione in classifica che, oggi, la vedrebbe impegnata nei playout. Torna a farsi pericolosa la Reggina al 67°. Bonazzoli colpisce di testa su un cross di Pagano, ma Calderoni è attento e blocca. Arrigoni prova a cambiare il corso della gara togliendo dal campo Volpe per Godeas. Al 70° è pericolosa la Triestina. D’Aversa raccoglie un disimpegno della difesa amaranto, prima liscia e poi calcia di sinistro con la palla che termina non di molto a lato della porta di Marino. Secondo cambio per i padroni di casa, esce Sedivec ed entra Tabbiani. La Reggina continua ad essere attenta ed a giocare senza sbavature cercando, sempre, le ripartenze con Pagano e Missiroli su tutti. La Triestina, d’altro canto, ha l’onere pesantissimo di dover giocare con i fischi del suo pubblico ad ogni passaggio sbagliato. All’83° ci prova timidamente la Triestina con Colombo che calcia rasoterra senza, però, impensierire particolarmente Marino. Un minuto dopo la “solita” difesa della Reggina regala l’ennesimo goal agli avversari. Credeteci, non riusciremmo nemmeno a contarli i goal regalati quest’anno dagli amaranto. Tant’è che proprio Colombo riesce, questa volta, a battere Marino ed a portare i suoi in vantaggio. Ed è così che dopo 5 risultati utili consecutivi, è pronta a materializzarsi la seconda sconfitta nelle ultime 2 gare. La Reggina, dopo aver giochicchiato controllando il risultato dal 25°, si ritrova a dover rincorrere “beffata” dalle sue stesse mani. Non è ammissibile, infatti, dopo aver regalato la vittoria all’Ascoli sette giorni fa, continuare le regalie stasera alla “beneficiata” Triestina. E, stando così le cose, si complica maledettamente anche la classifica dei reggini fermi a quota 47 e, domani, spettatrice dei risultati altrui sperando che, appunto, gli altri le regalino a loro volta qualcosa. Peccato! Ma, d’altro canto, questa è la Reggina di quest’anno e non ci resta che sperare di essere un po’ più fortunati visto che solo alla Dea Bendata si può far affidamento (e non ai propri mezzi). Nel frattempo ci prova Viola da fuori area calciando sul fondo. Più volte, durante la gara, la Reggina ha dato l’impressione che, spingendo a dovere, avrebbe potuto portare a casa l’intera posta in palio. Le stesse, però, sono le volte in cui questo non è successo ed, invece, torna con le pive nel sacco “resuscitando” l’ennesimo avversario. Non le resta, ahinoi, che augurarsi di trovare, sabato prossimo al “Granillo”, un Gallipoli assolutamente dismesso. Fermo restando che questa Reggina potrebbe riuscire anche a dar ossigeno ai pugliesi. La partita finisce e la Triestina ritorna alla vittoria dopo 5 sconfitte nelle ultime 6 partite e dopo un mese e mezzo. Per “fortuna” che c’è la Reggina!

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Team Basket Viola: continua la promozione sulle magliette

Prosegue la promozione della Team Basket Viola che ha preso il via la scorsa settimana riscuotendo tanto successo. Sono ancora in vendita le t-shirt con il marchio Viola. Sabato, dalle ore 17 alle ore 19 e 30, e domenica dalle ore 10 e 30 alle ore 12, le maglie saranno disponibili in prevendita al Pianeta Viola di Modena con un’offerta imperdibile.

Per l’occasione, infatti, le maglie saranno abbinate ai titoli d’ingresso per assistere alla prossima partita ad un prezzo aggiuntivo speciale di soli 3 euro oltre il valore del biglietto. La promozione è valida sino ad esaurimento scorte.

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Pattinaggio artistico: l’8 ed il 9 maggio i campionati regionali al Parco Caserta

Sabato 8 e domenica 9 maggio prossimi si disputeranno, presso la pista "Pino Labate" di Parco Caserta a Reggio Calabria, i campionati regionali di pattinaggio artistico categorie nazionali ed internazionali, specialità solo dance e coppia danza.

L'appuntamento più suggestivo sarà quello di domenica mattina quando gli atleti calabresi eseguiranno ciascuno il proprio programma libero. In giuria e prevista la partecipazione  del giudice internazionale Nicola Genchi, massimo esperto nel settore.

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Una splendida II^ edizione candida Serrastretta (CZ) ad ospitare il “Cross Country Internazionale”: sul pavè del “Dalidà” vince Di Marco

L’ascolano Davide Di Marco (nella foto al traguardo), classe 1987 e portacolori della “AS Roma Sezione Ciclismo”,  si è aggiudicato il “2° Trofeo di MTB Dalidà Serrastretta”. Una dura corsa di mountain bike valevole per il Campionato nazionale Cross Country “Top Class” e come “Prima prova del Campionato Intersud XCO 2010” della Federazione ciclistica italiana, organizzata  dal “Team Sportissimo Lamezia” di Daniele Lofaro, insieme all’Associazione “Dalidà”  del presidente Franco Fazio ed al Roma Club Serrastretta. Dietro Di Marco si è piazzato il compagno di squadra Daniele Concordia, seguito dal ragusano Michele Riggi del Team Open Hicker. Per questa gara, aperta a tutte le categorie ed in memoria dell’indimenticabile Dalidà, attrice e chansonierre degli anni Sessanta, originaria di Serrastretta, 98 atleti sono giunti da Calabria, Sicilia, Basilicata, Puglia, Campania, Marche e Lazio. Divisi in due batterie (da 13 ai 17 anni ed over 18), i corridori si sono dati battaglia in uno splendido quanto duro circuito di 6 km, ripetuto più volte a seconda della categoria, ricavato tra le strette stradine del centro storico ed i boschi limitrofi ricchi di faggi secolari, con un dislivello di 250 metri e salite fino al 20% di pendenza.

A rappresentare la Federciclismo, nel paesino situato al centro della Calabria e conosciuto per l’antica tradizione artigiana della sedia impagliata, è giunto il presidente regionale, Mimmo Bulzomì: “faremo in modo che Serrastretta, grazie alle sue elevate caratteristiche tecniche ed organizzative, diventi punto di riferimento internazionale della MTB”. Infatti, rispetto allo scorso anno, la presenza di pubblico (nella foto il fan club dedicato al lametino Egidio Mancuso) e di atleti partecipanti è raddoppiata e sempre più ricca e competente si è dimostrata l’organizzazione che ha, praticamente, impegnato l’intera comunità al servizio della manifestazione. “Promozione del territorio attraverso lo sport” è stato il motto di Franco Fazio, presidente dell’Associazione culturale Dalidà. Infatti, anche i premi previsti per atleti ed ospiti, consistevano in cestini ricchi di prodotti tipici del luogo. “Siamo disposti a fare il salto di qualità – ha detto Fazio – dal sindaco Renato Mascara, tutto il paese è stato coinvolto, garantendo sicurezza ed assistenza in ogni zona del circuito”. Una splendida giornata di sole ha, inoltre, contribuito alla perfetta riuscita dell’evento che ha avuto inizio intorno alle ore 10 con la batteria riservata ad esordienti ed allievi. Per quanto riguarda le donne, nella categoria esordienti si è imposta Lucrezia Di Benedetto (G. Cavallaro) su Maria Marsicotevere (Loco Bikers); tra le allieve, doppietta della Polisportiva Gaetano Cavallaro con Teresa Colangelo prima davanti a Mimì Lopopolo. Terza Silvia Aquaro (Re-cycling Bernalda). Mauro Piccolo (Pol. G. Cavallaro) ha vinto nella categoria esordienti davanti a Daniele Gaudioso (Team Valnoce) e a Federico Carico (Kalos Manfredi Pasca). Tra gli allievi, primo Giuseppe Campagnolo (MTB Club Vittoria) davanti a Nicolò Cariati e Michele Gallo, entrambi della Loco Bikers. Tra i concorrenti della seconda batteria, da rilevare la vittoria nella categoria elite donne della siciliana della Team Open Hicker di Ragusa, Claudia Andolina (nella foto) (sedicesima assoluta) davanti a Sabrina Di Lorenzo (As Roma Sez. Ciclismo). Il ragusano Mirko Farnisi del Team Open Hicker, dominatore della prima edizione, è partito forte imponendosi, da subito, su tutti ma, quasi a metà gara, ha dovuto fare i conti con la rottura della catena che lo ha costretto al ritiro. Le successive due prove del Campionato Intersud XCO 2010 saranno il 2 giugno a Grotte di Castro (Vt) ed il 20 giugno ad Antrosano di Avezzano (Aq). ORDINE D’ARRIVO PER CATEGORIE. Esordienti donne: 1. Lucrezia Di Benedetto (Pol. Dil. Gaetano Cavallaro); 2. Maria Marsicovetere (Loco Bikers). Esordienti uomini: 1. Mauro Piccolo (Pol. Dil. G. Cavallaro); 2. Aniele Gaudioso (Team Valnoce); 3. Federico Carico (Kalos Manfredi); 4. Federico Savoia (Kalos Manfredi); 5. Alessandro Lauria (Team Valnoce); 6. Nicolò Mendolia (Probike Erice Trapani); 7. Luigi Delle Rose (Kalos Manfredi); 8. Antonio Trendari (idem); 9. Daniele D’Alessio (Loco Bikers); 10. Egidio Mancuso (Team Sportissimo Lamezia). Allieve: 1. Teresa Calogero (P. D. G. Cavallaro); 2. Mimi Lo Popolo (idem); 3. Silvia Aquaro (Re-Cycling Bernalda). Allievi: 1. Giuseppe Campagnolo (MTB Club Vittoria); 2. Nicolo Cariati (Loco Bikers); 3. Michele Gallo (idem); 4. Mirco Panza (Sele Salerno Bike); 5. Calogero Lomonaco (Team Open Hicker); 6. Stefano Barone (Probike Erice Trapani); 7. Francesco Mazzara (Probike Erice Trapani); 8. Giuseppe Bruno (Caiazzo Center Bike); 9. Lorenzo Conte (Loco Bikers). Elite donne: 1. Claudia Andolina (Team Open Hicker); 2. Sabrina Di Lorenzo (Asd Roma sez. Ciclismo). Juniores donne: 1. Simona Chirizzi (Kalos Manfredi). Elite uomini: 1.Davide Di Marco (Asd Roma sez. Ciclismo); 2. Daniele Concordia (idem); 3. Michele Riggi (Team Open Hicker); 4. Francesco Guarini (Rasc IVPC F. De Santis); 5. Fabio Cardillo (Probike Erice TP); 6. Domenico Chiarelli (Team Valnoce). Elite Master T: 1. Federico Soricetti (Team Teramo); 2. Pietro Grande (Le porte del domani CSI Catanzaro); 3. Vittorio Mete (Tiriolo Free Bike); 4. Enrico Morelli (Tirrenia Amantea); 5. Raimondo De Raffaele (I briganti delle Serre). Juniores: 1. Antonio Lavieri (Loco Bikers); 2. Mattie Santoro (Kalos Manfredi); 3. Salvatore Caso (Loco Bikers); 4. Michele Pirelli (Kalos Manfredi). M1: 1. Agostino Montani (X Team Teramo); 2. Daniele Diodato (Belvedere); 3. Sabato Rubino (Bke Sport Team). M2: 1. Mirko Catone (X Team Teramo); 2. Francesco Falvo (Pianopoli Bike Team); 3. Fortunato Dongiovanni (Bike Pioneers); 4. Pietro Amelia (Casamarciano MTB). M3: 1. Domenico Macrì (Anastasio Barbarello); 2. Vincenzo Aversa (Ciclistica Castrovillari). M4: 1. Pasquale Marino ((Heracle Bike); 2. Antonio Colacino (Tiriolo Free Bike); 3. Giuseppe Patti (Team Sportissimo Lamezia); 4. Rosalbino Isabella (Pianopoli Bike Team); 5. Francesco Arcuri (Belvedere); 6. Udo Corrado (Kalos Manfredi); 7. Enrico Carico (idem); 8. Pietro Ugolino (Belvedere); 9. Francesco Bardo (Tirrenia Amantea). M6: 1. Paolo Soricetti (X Team Teramo). M J: 1. Marco Tassone (Gli Arditi); 2. Paolo Molinaro (Pianopoli Bike Team). Categoria UN: 1. Alessandro Lopriore (Rasc IVPC F. De Santis); 2. Emilio Nocco (Tugliese); 3. Giuseppe Pesce (Kalos Manfredi).

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Il T. B. Viola Liomatic batte la Virauto Ford Catania ed inizia bene i playoff

altLIOMATIC VIOLA RC – VIRAUDO FORD CATANIA 68-58 (parziali: 19-14/ 28-28/ 46-42). VIOLA: Di Lembo 10, Niccolai 2, Yasakov 2, Iulianello, Negri 15, Manzotti 5, Scozzaro, Roselli 9, Grasso 7, Dalla Vecchia 18. All. Bianchi. CATANIA: Catotti, Di Masi, De Gregori 16, Consoli 4, Confente 4, Gambolati 6, Livera, Reale 16, Novatti 6, Rolando 6. All. Borzì. ARBITRI: Noce ed Aprea di Roma. Comincia bene l’avventura nei play-off della Viola. La Liomatic supera in gara uno il Catania e prende subito il comando di una serie che presentava tante insidie. In stagione regolare, infatti, gli etnei avevano superato tre volte su quattro il quintetto nero arancio che, questa volta, non perde mai la testa e chiude la gara grazie ad un ottimo quarto periodo. Coach Bianchi si presenta a questa sfida senza l’infortunato Dip ancora alle prese con un grave problema muscolare. Aggiungete anche l’infortunio di Grasso che, dopo un minuto di gioco, si fratturo il mignolo della mano e deve giocare i suoi ventinove minuti con una vistosa fasciatura.

Il primo tempo vede le due squadre provare a farsi male ma l’importanza della posta in palio e le buone difese a zona schierate dai due allenatori abbassano le percentuali con la Viola che va a punti solo con Negri e Dalla vecchia mentre Niccolai continua a fare lo spettatore dal campo; il quintetto di coach Borzì resiste perché Rolando fa la voce grossa sotto i tabelloni e GAmbolati trova delle buoni conclusioni vicino a canestro. Nel secondo tempo, Catania prova ad allungare grazie ad una fiammata offensiva del playmaker De Gregorio ed all’ottimo impatto del giovanissimo Novatti, un torello che segna due triple importanti in un momento caldo del match. La Viola non si scompone e si affida ancora alla sua difesa che le consente di trovare delle buone soluzioni in transizione. Una tripla di Di Lembo ed una di Negri spezzano in due la partita a metà ultimo quarto con Dalla Vecchia che suggella la vittoria nero arancio con un paio di conclusioni da sotto. I siciliani ci riprovano con Reale ma ormai è fatta e la Viola può festeggiare un successo importantissimo contro un avversario che paga ancora le pessime percentuali al tiro da tre punti. Cinque su ventitre dall’arco dice il tabellino del Catania; al contrario, la Viola mette sette triple su quattordici tentativi, una perfomance che sicuramente farà felice coach Bianchi che ha rivisto, a tratti, una squadra intensa su due lati del campo e pronta gettarsi anche sulle palle vaganti. Archiviata gara uno, mercoledì si torna subito in campo per la rivincita da giocare in casa del Catania. La Viola va in Sicilia con l’obiettivo di chiudere la serie ed evitare un’insidiosa gara tre che si giocherebbe domenica prossima al PAlaCAlafiore. Ma i reggini puntano a vincere in trasferta per poi pensare all’eventuale semifinale. E’ tempo dunque di play-off per i nero arancio, le grandi sfide sono appena cominciate…

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Reggina Ascoli 1-2: tabellino, cronaca e commento

Reggina – Ascoli: 1-2. Reggina (3-5-2): Marino; Adejo, Valdez e Lanzaro (c); Vigiani (dal 76° Barillà), Tedesco, Carmona, Missiroli e Rizzato; Brienza (dal 88° Bonazzoli) (nella foto) e Pagano (dal 67° Costa). In panchina: Fiorillo, Costa, Montiel, Bonazzoli, Cacia, Barillà e Cascione. All.: Breda. Ascoli (4-4-2): Guarna; Gazzola, Silvestri, Micolucci e Giallombardo (c); Pesce (dall’87° Margarita), Di Donato (dall’81° Luci), Amoroso e Giorgi; Antenucci e Lupoli (dal 92° Bernacci). In panchina: Frezzolini, Ciofani, Sommese, Margarita, Luci, Marino e Bernacci. All.: Pillon. Arbitro: Luigi Nasca di Bari. Assistenti: Enzo Rivello di Salerno e Romina Santuari di Trento. Quarto uomo: Gaetano Intagliata di Siracusa. Andata: 3-1 (Antenucci, Pagano, Bonazzoli e Barillà). Marcatori: Brienza al 52° ed Antenucci (rig.) al 65° ed al 93°. Ammoniti: Silvestri al 3°, Di Donato al 23°, Lanzaro al 45°, Tedesco al 67°, Pesce al 70°, Giorgi all’80° e Lupoli al 90°. Espulso: Valdez al 64°. Recupero: 0’ (p.t.) e 4’ (s.t.). Corner: 6 Reggina e 2 Ascoli.). Tiri in porta: 9 Reggina e 5 Ascoli. Tiri fuori: 6 Reggina e 2 Ascoli. Falli fatti: 19 Reggina e 13 Ascoli. Fuorigioco: 3 Reggina e 3 Ascoli. Spettatori paganti: 2015. Abbonati: 5184. Incasso al botteghino: € 4.120,00. Quota abbonati: € 40.263,67. Spettatori totali: 7199. Incasso totale: € 44.383,67.

La cronaca ed il commento. La "promozione" un abbonato porta due amici con due euro non funziona più di tanto. Complice la giornata di festa e di bellissimo sole, il pubblico al Granillo non è più numeroso che in altre occasioni quest'anno. Segno eloquente che Foti, per rivedere lo stadio con un degno colpo d'occhio, dovrebbe non solo regalare i tagliandi d'ingresso (come i 15000 in occasione del "tributo" al neo Governatore) ma, fors'anche, rimborsare i tifosi stessi. La Reggina non "tira", d'altro canto perchè non andare al mare per assistere ad uno spettacolo da teatro di provincia? La prima conclusione a rete è ascolana. Carmona perde palla malamente sulla propria trequarti, Lupoli conquista palla e calcia verso la porta di Marino. Il tiro è, però, centrale ed il portiere amaranto para senza difficoltà. Risponde la Reggina al 5° con Missiroli che, al limite dell’area piccola, appoggia di piatto sinistro debolmente verso la porta e Guarna respinge con il piede destro. All’8° ancora Ascoli ancora Lupoli. Il centravanti marchigiano prova a battere a rete al volo, ma il suo tiro termina alto. Risponde la Reggina al 9°. Pagano conquista palla sulla trequarti avversaria, serve Brienza che, di prima, gli restituisce palla. Il numero 7 amaranto si accentra e tira di sinistro, Guarna si distende e devia con il braccio destro proteso. All’11° ancora pericola la Reggina ancora bravo Guarna. Brienza, da destra, mette al centro ad un trentina di metri dalla porta, Missiroli lascia a Tedesco che calcia di sinistro. Sulla traiettoria c’è Pagano che devia ed è bravo Guarna ad inarcarsi ed a bloccare. Al 15° un’altra azione pericolosa degli amaranto. Brienza allarga per Vigiani che, da destra, crossa e trova lo stesso Brienza a colpire di testa in area, ma alto sulla traversa. La partita, dopo un primo quarto d’ora giocato a ritmi elevati, cala un po’ e le due squadra si attaccano vicendevolmente ma con meno vigore. Impennata al 26°. Brienza calcia di sinistro e Guarna si tuffa a sinistra e devia in corner.Al 27° l’Ascoli reclama un rigore. Gazzola entra in area da destra e crossa basso, Lanzaro entra in scivolata e, forse, a terra tocca con il braccio il pallone. L’Ascoli protesta, ma Nasca fa ampi cenni di negazione del penalty stesso. Risponde la Reggina nella successiva ripartenza. Tedesco serve Brienza che, probabilmente, tarda nel servire un compagno e poi si ritrova a calciare di destro (non il “suo” piede), ma alto sulla traversa della porta difesa finora benissimo da Guarna. Al 38° calcio di punizione da distanza considerevole calciata da Carmona e che arriva debolmente tra le braccia di Guarna senza preoccupazione alcuna. Al 39° buona azione sulla sinistra di Missiroli e Rizzato con Missiroli poi al cross al centro dell’area dove Pagano indirizza in rete ma anch’egli debolmente non infastidendo neppure stavolta Guarna. Al 42° bella azione in velocità degli amaranto. Pagano conquista palla sulla trequarti reggina e serve Brienza. Il bomber amaranto cambia gioco sulla sinistra per Rizzato che mette al centro e la palla termina nuovamente a Brienza che calcia al volo di destro e manda alto un po’ scoordinato nel movimento. Al 43° ed al 44° ci prova entrambe le volte Tedesco. Dapprima entrando in area e cercando il colpo ad effetto impedito da un rimpallo su un difensore e, poi, ancora da fuori area con il tiro che termina alto sulla traversa. Il primo tempo finisce sul risultato di parità e, dobbiamo ammettere che, seppur le due squadre abbiano tentato di superarsi vicendevolmente, la gara pare essere, nell’accezione del termine, una gara di fine stagione in cui entrambe le formazioni, raggiunti o quasi i rispettivi obiettivi stagionali, preferiscono non farsi male. Al 46° primo guizzo della ripresa. Brienza entra in area e crossa basso per Tedesco che arriva in ritardo, Guarna para a terra. Al 52° è Brienza a rompere gli equilibri ed a svegliare il pubblico dal torpore della bella giornata di sole grazie alla sua tecnica sopraffina. Cross di Vigiani da destra, Brienza arpiona la palla con il sinistro ma si ritrova spalle alla porta, si gira aggirando il diretto avversario, una finta e, di sinistro, in diagonale batte Guarna. Che classe! Che tecnica di base! Come gongola Foti pensando alla sua prossima cessione! Al 59° prova a riaddrizzare le sorti dell’incontro Lupoli calciando a rete da posizione decentrata con Marino attento a parare a terra. Al 64° la Reggina resta in 10 e regala all’Ascoli un calcio di rigore. Lupoli entra in area, ha davanti a se Lanzaro e Valdez e trova lo spazio per passare tra i due. Valdez lo stende in maniera ingenua e Nasca non ha dubbi ad assegnare il rigore e ad espellere Valdez per fallo da “ultimo uomo”. Dal dischetto, Antenucci spiazza Marino e regala ai suoi l’1 a 1. Al 73° occasionissima per la Reggina ancora con Brienza che, ricevuta palla in area, lascia sul posto due avversari e calcia a colpo sicuro, ma, un attimo prima di esultare, Pesce interviene sulla linea di porta ed evita il raddoppio e la doppietta. La partita s’incattivisce. Entrambe le squadre commettono falli anche da sanzionare e Nasca sta guardare. La partita, d’altro canto, tornata sui binari di parità, torna ad essere monotona ed incanalata sul prevedibile e previsto risultato di parità. All’82° ci prova dalla distanza Tedesco ma la palla termina al lato alla destra di Guarna. La partita stessa, per la Reggina, viaggia sulle iniziative personali tendenti a perforare la difesa bianconera, ma senza successo. L’Ascoli, invece, riesce ad imbastire azioni manovrate e soggiorna più nella metà campo amaranto che nella propria e, onestamente, da la nitida sensazione di cercare la vittoria (l’ingresso in campo di Bernacci e la concomitante presenza di Antenucci lo dimostra, ma Breda non se ne accorge). C’è da ricordare, invero, che la Reggina è in 10 e che la stanchezza si sente. Le due squadre effettuano tutti i cambi a loro disposizione ma la trama della gara non cambia così come non sembrerebbe cambiare il preannunciato epilogo in dirittura di arrivo senza alcun colpo di scena. Ci prova, a dir la verità, Lupoli a regalare un’emozione finale ma sbaglia clamorosamente tutto solo davanti a Marino. “Non sembrerebbe” dicevamo. Ed è così che Antenucci, al 93°, dopo aver superato una difesa distratta, si ritrova tutto solo davanti a Marino, come Lupoli in precedenza, ma al contrario del suo compagno non sbaglia e porta in vantaggio la sua squadra. Ci riprova la Reggina con Rizzato nel recupero, ma Rizzato non è Brienza e la palla scheggia il palo esterno alla destra di Guarna. Sconfitta inaspettata, a dir la verità, e rocambolesca vittoria della squadra marchigiana che non ha rubato nulla. La Reggina, piuttosto, ha confermato il trend di un intero campionato in cui ha “regalato” punti a chiunque. In sostanza, ciò che è stato preso all’andata è stato adesso restituito. Con buona pace di tutti, sperando in un futuro migliore con ben altri personaggi all’interno della Società meno stucchevoli e con più interessi a Reggio e nella Reggina e meno a Milano o, addirittura, all’estero. Ad majora.

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I° maggio in bicicletta: IV^ edizione del “Città di Reggio – Memorial Orazio Gatto” sullo splendido lungomare dello Stretto

Il “Trofeo Città di Reggio Calabria – Memorial Orazio Gatto” è giunto alla sua quarta edizione (nella foto una fase della gara dello scorso anno). Domani, primo maggio, Peppe Gatto, “motore” del ciclismo reggino, con la sua “Cicli Gatto – Ottica Miceli”, confezionerà l’evento diventato ormai un appuntamento imperdibile per chi rimane in città nel giorno della festa dei lavoratori. La corsa ciclistica amatoriale nazionale, che lo scorso anno è stata anche “Festa regionale del ciclismo”, ha radunato centinaia di amanti del pedale che, raramente, possono usufruire del lungomare cittadino “ripulito” dal traffico automobilistico.

Quest’anno lo spazio sarà dedicato soprattutto ai ragazzi, ma tutti avranno la possibilità di esibirsi nelle divertentissime gimkane che il Consorzio delle società ciclistiche reggine sta portando in giro nelle scuole elementari della provincia, con il progetto “Pinocchio in bicicletta ideato dalla Federazione ciclistica italiana. Un’iniziativa, quest’ultima, che ha il fine di promuovere agli alunni l’educazione al movimento, alla salute ed alla corretta alimentazione. Per il primo maggio, dunque, questa gimkana ricca di “ostacoli”, da affrontare in sella e con il supporto di parenti ed amici, sarà dedicata al puro divertimento ed alla giocosa competizione. Ad allietare la vista e l’udito di chi non si presenterà in bici provvederà il gruppo di ballo “Reina de la Salsa” accompagnato da DJ PasoLatino.

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