Reggio Calabria: la Polizia sequestra dei videogiochi

Continua l’incisiva attività di contrasto al gioco illegale della Polizia di Stato. I poliziotti della Divisione P.A.S. della Questura, nel corso di un controllo di Polizia Amministrativa, hanno sequestrato 5 videogiochi (nella foto), presso l’esercizio pubblico “Bet Shop Scommesse”, situato in località Pellaro di Reggio Calabria, perché il titolare del locale non era in possesso dell’ autorizzazione prescritta per l’installazione degli apparecchi da divertimento ed intrattenimento.

Al controllo degli operatori di polizia è risultata, inoltre, mancante la Tabella Giochi Proibiti che, ai sensi dell’art. 110 del T.U.L.P.S, deve necessariamente essere affissa all’interno dell’esercizio.

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Seminara (RC): all’interno di un mulino abbandonato rinvenuti una bomba a mano da guerra ed un fucile a pompa con munizionamento

I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria nel corso di uno specifico servizio pianificato per il controllo del territorio; questa mattina, nelle campagne di Seminara, in una zona nelle adiacenze del cimitero, in aperta campagna lungo un pendio che porta alla fiumara che vi scorre, nei pressi di un vecchio mulino abbandonato e nascosto alla vista dalla folta vegetazione (nella foto), rinvenivano una stanza in muratura costruita sotto il terreno (con accesso dall’alto tramite una scala il cui ingresso era stato occultato con assi di legno ed arbusti) ed una bomba a mano da guerra “S.R.C.M.”

mod. 35, integra ed attiva, in buono stato di conservazione, posta in una nicchia ricavata del muro perimetrale del mulino, occultata da una pietra ed un fucile a pompa calibro 12 marca BENELLI con matricola abrasa completo di 6 cartucce all’interno dell’arma (di cui una in canna) ed altre 3 imbustate, tutte caricate a pallettoni, all’interno di un’intercapedine del muro perimetrale della struttura. Per motivi di sicurezza, la bomba è stata fatta brillare sul posto dai Carabinieri artificieri del Reparto Operativo. Il fucile è stato inviato al RIS per accertamenti balistici al fine di stabilire se sia stato impiegato per la commissione di delitti.

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Black out dell’informazione per difendere la libertà: l’appello di Fnsi e Sindacato della Calabria a partecipare all’iniziativa in programma il 9 luglio

“Con la fiducia del Senato sul ddl intercettazioni, la battaglia per la libertà si fa ancor più dura”. Non usa mezzi termini il Segretario Generale della Fnsi, Franco Siddi. Che incalza: “Abbiamo chiesto ad editori e direttori, in piazza Navona, dove, durante la votazione al Senato, si è tenuto un presidio contro la ''legge-bavaglio'', di predisporre un impianto comune per la prima pagina in cui si segnali il corpo mortale inferto alla libertà. Se gli editori non ci staranno pubblicheremo noi, a pagamento, un necrologio perché sia chiaro l'allarme”. Nel frattempo, la Fnsi ha messo in cantiere altre iniziative, tra cui spicca quella programmata per il 9 luglio: la “giornata del silenzio per la stampa italiana con lo sciopero generale contro il ddl sulle intercettazioni”. Una giornata che, a detta dello stesso Siddi, “dovrà coincidere con la giornata finale di discussione del ddl Alfano, perciò, se cambierà il calendario dei lavori alla Camera, adegueremo la data”.

L’appello a partecipare alla battaglia ingaggiata dalla Federazione Nazionale della Stampa “contro un provvedimento che limita la libertà di stampa e, più in generale, quella dei cittadini” arriva anche dal Sindacato dei Giornalisti della Calabria: “L’allarme è generale – ribatte il Segretario regionale, Carlo Parisi (nella foto) – e, in questa battaglia per difendere la libertà e la democrazia dell’intero Paese, non esistono giornalisti, né cittadini di destra o di sinistra. Siamo tutti chiamati a difendere i nostri diritti e a contrastare ogni ingiustificata forma di sopruso”. Tra l’altro, proprio dalla sede del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, un paio di giorni fa,  si era levato, forte e chiaro, il “grido” di libertà e l’appello per la tutela dell’informazione. Un appello unanime, quello rivolto ai colleghi da Siddi e Parisi: “Proprio dalla Calabria è partita la prima raccolta di firme ufficiale, promossa da giornalisti, contro la legge-bavaglio. Ora, abbiamo ancor più bisogno di voi, per riuscire a bloccare un provvedimento inaccettabile, che si configura come una censura preventiva nei confronti dell’informazione. E questo non possiamo accettarlo”. “Pensate – ha detto, durante l’incontro con i giornalisti a Reggio Calabria, il Segretario Generale della Fnsi – che, se il ddl intercettazioni fosse stato già legge, noi non avremmo potuto scrivere nulla, e ai cittadini non avrebbero saputo nulla, su fatti gravissimi, come l’uccisione dei bambini a Gravina di Puglia. Si pensava, all’inizio – e fu un terribile errore – che il colpevole fosse il padre. Poi, grazie all’informazione e alla diffusione delle notizie, è emersa la verità, scagionando il genitore da accuse infamanti”.

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CONI, “Motricità, psicomotricità e prevenzione per tutti: il corso organizzato dalla Scuola Regionale dello Sport si terrà martedì 15 giugno a Reggio Calabria

La Scuola Regionale dello Sport del Coni Calabria continua l’azione formativa a beneficio di quanti operano sul territorio occupandosi di attività motoria e sportiva. Martedì 15 giugno dalle ore 8,30, infatti, al Palazzo della Provincia di Reggio Calabria, si terrà il convegno “Motricità, Psicomotricità e Prevenzione”. Il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò (nella foto), sottolinea che, con questa iniziativa, si intende offrire “l’ennesima possibilità di approfondimento a quanti operano nel settore sportivo e della formazione in genere; a chi opera con gli adolescenti ed a quanti svolgono delicati compiti di educazione motoria nell’attività per diversamente abili”.

Il corso, aperto ad un massimo di cento aderenti, è gratuito e rivolto principalmente a studenti e laureati in Scienze Motorie, psicologi, educatori professionali, terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’età evolutiva e fisioterapisti. Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere al Coni Calabria, telefonando allo 0965890587 o mandando una mail a: coni@calabria.it. Questo il  programma, curato dal coordinatore della SdS Demetrio Albino e dallo psicologo e psicoterapeuta Franco Boscaini: “Tappe evolutive della motricità e fasi sensibili”; “Lo sport e la disabilità – un’attività in continua evoluzione”; “Fondamenti della Psicomotricità e visione unitaria della persona: il movimento nell’ottica psicomotoria”; “I disordini quantitativi e qualitativi del movimento. Ruolo dell’equipe”; “Specificità dell’esame psicomotorio e sua integrazione con altre valutazioni. Specificità della presa in carico psicomotoria”; “Casistica”; “Esperienza”; “Esperienza corporea di sensibilizzazione”; “La psicomotricità come prevenzione. Il ruolo del corpo nei processi di apprendimento”. Il corso si concluderà, alle ore 13, con la consegna degli attestati di partecipazione.

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Reggio Calabria: aveva in auto mezzo chilo di hashish, arrestato dai Carabinieri

Nella serata di ieri i carabinieri della Stazione Rione Modena hanno proceduto all’arresto di Zema Carmelo (nella foto), classe 82, accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari della Stazione Rione Modena hanno proceduto al controllo dell’autovettura, una renault megane, su cui viaggiava il giovane, operaio e incensurato. Nel corso del controllo, rendendosi conto dell’impossibilità di evitarne il ritrovamento da parte dei militari, lo stesso Zema ha consegnato loro, prelevandolo dal vano porta oggetti lato guida, un involucro in cellophane contenente sostanza stupefacente del tipo hashish (nella foto), per un peso omplesivo di circa mezzo chilo.

Le ricerche a quel punto sono state effettuate anche all’interno dell’abitazione del giovane, nel rione Vito. Anche lì l’attività ha dato esito positivo: è stata trovata una bilancia di precisione, tre grammi di marijuana e un altro frammento da un grammo di hashish. Dallo stupefacente sequestrato le analisi chimiche hanno accertato che potevano ricavarsi quasi mille dosi. Il giovane è stato arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Anche in questo caso, il ritrovamento ingente è testimonianza sia di un grado allarmante di diffusione dello stupefacente, sia di un livello di spaccio relativamente qualificato, probabilmente finalizzato a rifornire pusher minori.

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Un successo per la seconda edizione del “FutsalCalabriaDay”

altLa selezione di Cosenza trascinata dall’implacabile bomber Chiappetta e dal talentuoso Francesco Dentini, si è aggiudicata la seconda edizione del “Futsalcalabriaday” che si è tenuta domenica scorsa nella splendida cornice dello Sport Village di Catona (nella foto le squadre partecipanti). Una giornata magnifica quella trascorsa dagli amanti del calcio a 5 in riva allo Stretto: più di cento spettatori, provenienti da tutta la Calabria, hanno potuto essere protagonisti di una seconda edizione che, grazie alla perfetta macchina organizzativa sinergica dello Sport Village e della redazione di futsalcalabria.it ha permesso la perfetta riuscita della manifestazione. Come detto il triangolare tre le rappresentative di Cosenza, Catanzaro-Vibo Valentia-Crotone (che giocavano in un’unica squadra) e Reggio Calabria è stata vinta dalla compagine rossoblù che nella finalissima ha “sonoramente” sconfitto i reggini per 5 a 1 grazie alla tripletta del giovanissimo Dentini e ai gol di Bisignano e Chiappetta.

Per la compagine reggina il goal della bandiera porta la firma di Laurendi su calcio piazzato. Ma la finale è stata soltanto il culmine di una ricca giornata di sport e divertimento. Dopo la prima gara del triangolare che ha visto il team “rosso” (guidato per l’occasione dall’apprezzato tecnico della Lazzarese Natty Politi) prevalere sui giallorossi “catanzavibocrotonesi” con il punteggio di 4 a 2 (in gol due volte Pasquale Praticò, poi Alia e Ferrato per Reggio, doppietta di Cimino e gol di Macrillò per i ragazzi allenati dal valido tecnico Pippo Torneo), grande divertimento ed euforia per la partitella disputata dai sedici piccoli calciatori della società Pgs Olimpia 2000 di Reggio Calabria che hanno terminato la loro esibizione con una speciale gara di tiri dal dischetto. Nel secondo match tra rappresentative, Dentini e uno stratosferico Chiappetta (tripletta per il bomber del Rogliano) hanno piegato i giallorossi di Torneo (in gol Richichi e ancora Cimino) dando al Cosenza il primo successo. Il marchio di fabbrica del futsalcalabriaday, la speciale e spettacolare gara degli shootout (uno contro uno con il portiere da battere in sei secondi) è stata vinta per questa seconda edizione dal calciatore della Licogest Vibo Totò Richchi capace di fallire solo uno dei quattro tentativi a disposizione. Richichi ha confermato anche in questa occasione la facilità di esecuzione e la bravura nel dribbling, armi del suo repertorio da calcettista. Al termine del triangolare, dopo tre ore di calcio a 5 giocato ad alti ritmi (e sotto un “bel” sole ), ma con l’unico obiettivo del divertimento, si è passati alla premiazione. La redazione di futsalcalabria.it ha voluto omaggiare il migliore calciatore del campionato di C1 scelto e votato direttamente dagli allenatori Lorenzo Calafiore, premiato dal consigliere nazionale della Divisione C/5 Piero Praticò. Il dirigente della Fata Morgana Pietro Plutino ha invece consegnato il premio di miglior giovane a Fabrizio Oliva, prezioso elemento della sua squadra, capace di attirarsi l’interesse di tanti addetti ai lavori. Il premio come miglior portiere destinato a Paolo Scrivano, vista l’assenza di quest’ultimo è stato consegnato alla delegazione cosentina affinché venga fatto pervenire al diretto interessato. Premiata anche la rappresentativa rossoblù per la vittoria del triangolare: vista l’assenza del tecnico designato, Leo Tuoto, fuori regione, il premio è stato consegnato a Michele Casciaro dirigente del Rogliano. Infine il premio più ambito della giornata: quello di MVP della manifestazione che lo scorso anno fu assegnato a Luca Alampi. E’ stata una lotta dura, in questa edizione, per i componenti della redazione che, si sono trovati al cospetto di un Chiappetta in forma straordinaria e di un Giovanni Cimino che con i suoi gol ha cercato di “tenere” a galla la selezione catanzaro-vibo-crotonese”. Ma alla fine, senza voler far torto a nessuno e con il convinto avallo dei due tecnici Torneo e Politi, il premio come MVP dell’edizione 2010 del futsalcalabriaday è stato assegnato ad un piccolo fenomeno: Francesco Dentini, ragazzo classe 1992 che domenica ha mostrato parecchi numeri, facendo divertire il pubblico presente, meritandosi ampi applausi per le sue giocate, segnando gol a raffica e sfornando preziosi assist. Un premio meritato per un ragazzo ancora giovane ma che certamente, con la giusta guida, potrà andare avanti in questa disciplina. Lo Staff, nel complimentarsi con la struttura dello Sport Village di Catona per l’organizzazione, ci tiene a ringraziare tutti i partecipanti alla seconda edizione del futsalcalabriaday, un evento importante che aiuta il calcio a 5 a crescere regalando spazi di condivisione e divertimento. Ma un ringraziamento particolare, va a tutti gli ”amici” di questo sport e di questa redazione: alle ragazze e ai ragazzi di San Giovanni in Fiore, Crotone, Corigliano, Rogliano, Cosenza, Catanzaro, Locri, Melito, a tutti quelli che, nonostante le condizioni precarie dell’A3, la lunga strada per arrivare a Reggio, hanno scelto di essere dei nostri con gioia e soddisfazione. Se la manifestazione è stata un “successo”, il merito è solo loro e di tutta quella gente che, da lontano, si è sobbarcata un lungo viaggio per trascorrere, dagli spalti, una giornata in perfetta compagnia. Al 2011 FUTSAL!

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Reggio Calabria: pescatore rischia di annegare, un poliziotto gli salva la vita

Ieri pomeriggio, sul lungomare Falcomatà, un pescatore reggino di 62 anni, si è tuffato in mare per recuperare la sua canna da pesca, incurante della forte corrente. Il mare grosso e la vigorosa corrente, però, lo mettono in seria difficoltà: il pescatore beve molta acqua, ha crampi, chiede aiuto disperatamente. Un poliziotto del Reparto Prevenzione Crimine di Palermo, aggregato a Reggio Calabria in servizio di controllo del territorio, vedendo l’uomo in pericolo di vita, si spoglia immediatamente della divisa e si tuffa in mare per soccorrere lo sventurato.

Nonostante la forte corrente e la bassa temperatura dell’acqua, con enorme sforzo, riesce a riportare a riva il pescatore, al quale, pallido, privo di coscienza ed ansimante, pratica la respirazione bocca a bocca ed un massaggio cardiaco: dopo alcuni minuti il pescatore riprende coscienza. Subito dopo, il poliziotto, per l’enorme sforzo fisico, avverte capogiri e perde le forze, svenendo. Sia il pescatore che il poliziotto sono trasportati in ospedale con ambulanza, che nel frattempo giunge sul lungomare; sono entrambi in buone condizioni di salute. La Polizia di Stato ha avuto complimenti ripetuti ed entusiastici dai cittadini che, numerosi, sono accorsi sulla riva dello stretto.

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Libera Reggio e Associazione Pulitzer presentano: “Giornalisti e cittadini insieme: nuovi percorsi per l’informazione”

Il mondo dell’ informazione sta rapidamente mutando la forma e la sostanza della comunicazione. I cittadini sono coinvolti in un nuovo tipo di informazione, bidirezionale, dal basso. La  partecipazione di una larga fetta di cittadini alle dinamiche informative ha scosso il mondo del giornalismo tradizionale contribuendo ad acuire la crisi economica che sta attualmente vivendo. Editori "meno puri" del solito restringono il campo dell'informazione mainstream a direttive politiche ed economiche molto rigide e i giornalisti giovani o meno giovani, che vogliono rimanere liberi stanno definitivamente scoprendo le potenzialità del web. Non si tratta solo di sviluppare delle immense possibilità di ricerca e archiviazione dati ma anche e soprattutto della condivisione di informazioni, anche multimediali, da parte dei navigatori della rete.

Oltre alla ricchezza dovuta ad una grande partecipazione, il produttore di informazioni può sperimentare altri generi di appoggi da parte dei cittadini in rete. In questo contesto, i giovani reggini spesso sono portatori di intuizioni, idee e conoscenze che non trovano i mezzi e le possibilità per svilupparsi e diffondersi alla popolazione residente sul territorio. In altri casi, invece, qualità degne di nota trovano una concreta realizzazione ma vengono ignorate da chi potrebbe darne un risalto maggiore: i media. Per discutere di queste e delle nuove prospettive per il mondo dell'informazione i redattori/blogger di LiberaReggio.org, sabato 12 giugno alle 10.00 presso la sala della Biblioteca di Palazzo Foti, Piazza Italia, Reggio Calabria, incontreranno cittadini, giornalisti e blogger in un incontro denominato "Giornalisti e cittadini insieme: nuovi percorsi per l'informazione" organizzato in sinergia con l'Associazione Pulitzer. Ne parleremo insieme a: Alessio Neri, coordinatore LiberaReggio.org; Antonino Monteleone, giornalista e blogger; Angela Busacca, docente di Diritto dell'Informazione, Corso di Laurea in scienze dell'informazione: editoria e giornalismo, UniMe; Tonino Sanfedele, movimento "Basta Indifferenza" e Antonio Rossano, presidente Associazione Pulitzer. Modera: Salvatore Salvaguardia, LiberaReggio.org.

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Sport e legalità, quando i ragazzi insegnano: attraverso la fede e la politica si è parlato di etica e di valori con i giovani di San Giorgio Morgeto

Si è svolto presso la Chiesa di Maria SS Assunta di San Giorgio Morgeto il dibattito “Sport e legalità” organizzato dal giovane parroco don Salvatore Larocca, ideatore dell’iniziativa, con il patrocinio della Provincia di Reggio Calabria, l’Assessorato allo Sport, il Comune di San Giorgio Morgeto, il CONI Provinciale di Reggio Calabria, il Museo della ‘Ndrangheta e l’associazione Libera. Ospiti dell’iniziativa sono stati il capo di Gabinetto della Provincia di Reggio Calabria, Maurizio Condipodero, l’assessore provinciale allo sport, Attilio Tucci, il presidente regionale del Coni, Mimmo Praticò (nella foto), il responsabile del Centro Sportivo Italiano, Luigi Spanò, il vicepresidente provinciale del Coni, Giuseppe Cormaci, ed il responsabile allo sport della Provincia, Domenico Panuccio. Attraverso il linguaggio e l’immaginario sportivo, tanto amato dal mondo giovanile, dunque, si è parlato di legalità, etica, valori e rispetto delle regole e dell’avversario. “Ho sempre creduto – ha dichiarato il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò – che l’insegnamento dell’attività sportiva maturata negli oratori produca nel tempo grandi uomini, sani e forti, fisicamente, moralmente e civilmente.

Per questo ritengo che in molti paesi, dove mancano le strutture sportive adeguate, intanto si può ripartire sfruttando gli spazi esistenti, magari all’aperto, e con una buona dose di volontà. La tecnologia, il progresso e, purtroppo, la moda nello sport fanno passi da giganti, ma per giocare, divertirsi ed imparare a crescere sani, occorre poco. La scuola, inoltre, altro polo fondamentale nella crescita di un giovane, dopo la famiglia ed insieme alla chiesa, si è resa conto della valenza educativa di quest’attività dopo aver avvertito un’esigenza spontanea e naturale che proviene dai ragazzi stessi. Sicuramente, tra il compito sempre più difficile di catturare l’attenzione dei giovani e l’esigenza di una scuola-azienda che ha bisogno di numeri, la rotta non poteva non orientarsi verso lo sport, come verso la musica e l’arte in genere. I giovani amano lo sport, amano seguirlo e praticarlo. Sfruttiamo questa loro passione naturale per poter trasmettere tutti quegli insegnamenti e quei principi che si stanno perdendo e che stanno, lentamente, logorando la nostra società. Ascoltiamo i ragazzi e diamo loro una mano a migliorare il futuro”. La comunità parrocchiale di San Giorgio Morgeto, grazie anche al lavoro di don Salvatore Larocca, per i sui giovani, ha sposato in pieno i metodi educativi e gli insegnamenti di Don Bosco e Don Milani. Un percorso mirato a far scoprire agli adolescenti l’importanza di un territorio riscattabile solo con l’impegno e la volontà di tutti, puntando ad educare i giovanissimi alla cultura della legalità come valore umano e sociale nella vita quotidiana. In questo percorso, i ragazzi hanno condotto un’analisi sul loro territorio che è diventata un libro dal titolo: “Sport e legalità”. San Giorgio Morgeto, che conta circa 4000 abitanti, ha un alto tasso di disoccupazione che porta ad un alta percentuale di emigrazione e le famiglie che vi sono residenti si dedicano prevalentemente all’agricoltura. Il paese ha  scarse possibilità di sviluppo economico e culturale per la lontananza delle grandi linee di comunicazione; c’è poca capacità di adattamento delle famiglie alle esigenze della cultura moderna; bassi redditi; poca conoscenza informatica; alto tasso di drop-out(abbandono)scolastico; prevalenza di un grado di scolarizzazione medio anche nella fascia degli adulti-genitori; forte emigrazione intellettuale; disagio familiare diffuso soprattutto nella fascia adolescenziale. I ragazzi, dunque, riscontrano un ambiente chiuso in gruppi o rioni con fortissime forme di pregiudizi e di muri tra diverse categorie di persone. Il valore della legalità è spesso tinto da una certa mentalità clientelistica legata a forme di favoritismo personale a tutti i livelli. San Giorgio Morgeto è legato ad una forma di economia rurale, agricola e artigianale che, potenzialmente, potrebbe avere forti possibilità di inserimento nel mercato ma per diverse cause rimane legato a forme arcaiche di economia, producendo redditi bassi e situazioni familiari spesso al limite della povertà. In questo contesto, le nuove generazioni sono la fascia d’età più a rischio. L’esito di quest’analisi, di cui viene riportato solo uno scorcio, dimostra quanto i ragazzi percepiscano l’importanza del valore delle regole ai fini della convivenza pacifica nella comunità e che queste in alcuni casi devono essere imposte in maniera più ferrea dalle autorità. Traspare che i ragazzi siano divisi nel sostenere che, in caso di gravi torti ed ingiustizie, bisogna rivolgersi alle autorità o ricorrere all’iniziativa personale: atteggiamento che è retaggio di una mentalità tipica del Sud e avvallata dall’odierno sistema giudiziario contraddittorio che, a detta dei ragazzi, spesso non punisce chi commette reato e rimette in libertà con molta facilità. Questo non agevola la fiducia nella giustizia perché, nel nostro territorio, “chi si ribella o denuncia la mafia è a rischio di ritorsioni e vendette”. L’informazione, poi, arriva senza controllo solo dalla televisione e da internet, si legge poco ed il tema della legalità, anche in famiglia, viene trattato solo nel caso in cui avvengono gravi fatti di cronaca. L’inchiesta condotta dai ragazzi è, dunque, un’analisi e non un giudizio, teso a cominciare a smuovere le coscienze, a risvegliare quell’amore e quella passionalità  per la propria terra facendo leva su ciò che di buono è sano c’è nei territori della Piana: i giovani. Ovviamente, questo lungo ed impervio percorso deve essere condotto da adulti attenti, responsabili e sensibili a ciò che i ragazzi chiedono. Spesso, però, i loro errori e le loro fragilità riflettono quelli degli adulti che, purtroppo, non riescono ad essere validi esempi e punti di riferimento morale.In questo percorso, lo sport può svolgere, come ha fatto in passato, una vera opera educativa perché ancora oggi, possiede una forza attrattiva e propulsiva di tale energia da poter incidere sulle sensibilità e sulle emozioni di milioni di persone di tutte le età, in modo del tutto sorprendente e del tutto sperimentabile. Nei momenti più difficili, il richiamo ai valori ed alle domande sul senso della vita diventa necessario e, qualcosa del genere, sta accadendo anche nello stesso ambito sportivo che, se da una parte è sottoposto alle logiche del denaro e dello spettacolo, dall’altra è profondamente in crisi proprio perché ha perso di vista le inquietudini e le domande che da sempre lo nutrivano: che tipo di persona formare? Quali valori proporre ed in che misura essere scuola di vita per favorire la crescita di una persona. Al giorno d’oggi, non è più l’uomo a servirsi dello sport ma il contrario, per questo lo sport come la società hanno bisogno di un nuovo umanesimo tale da trovare risposte all’incessante richiesta delle nuove generazioni: dare un senso alla vita.

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Reggio Calabria: sgominata banda che commetteva rapine ai danni di anziani

Nella notte tra lunedì e martedì i Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto per i reati di rapina, sequestro di persona, lesioni e associazione per delinquere finalizzata alle rapine Palmisano Domenico, di anni 38, reggino, con precedenti per rapina, la sua convivente Lauro Carmela, reggina, di anni 45, e Sorace Vincenzo, di anni 25, originario di Cinquefrondi. Negli ultimi mesi si sono registrati in città diversi casi di rapine commesse in abitazioni di anziani in cui i rapinatori, una donna ed un uomo a volto scoperto, agivano intrufolandosi in casa con un pretesto, malmenando e imbavagliando i poveri anziani per poi sottrarre loro preziosi e contanti presenti in casa. Gli episodi, almeno otto registrati con modalità analoghe, hanno suscitato notevole allarme sociale, poiché in tutti i casi i soggetti agivano con inaudita ferocia aggredendo con violenza le loro vittime, e sottraendo loro ogni valore presente in casa, con bottini in alcuni casi che superavano anche i centomila euro di valore.

Partendo proprio da uno di questi episodi si sono trovati i primi elementi utili a all’identificazione degli autori. In particolare l’attività di indagine si è sviluppata a seguito di una rapina avvenuta recentemente ai danni di due anziani: i rapinatori, una donna e due uomini a volto scoperto, si erano introdotti nella casa dell’anziana coppia, marito e moglie, picchiandoli selvaggiamente e immobilizzandoli: l’uomo, ultraottantenne porta a tutt’oggi ancora i segni e le ferite del pestaggio, una ferita alla testa ed una lesione ai tendini della mano. Nonostante l’età le vittime hanno fornito una lucidissima ricostruzione dei fatti e dato una utile descrizione degli autori. Un particolare prezioso è stato altresì fornito da un passante che ha segnalato la presenza negli orari e presso il palazzo ove si è svolta la rapina, di un’autovettura che è transitata più volte attirando la sua attenzione, mezzo di cui veniva fornita la targa parziale. La stessa autovettura era stata ripresa dai filmati delle vicine telecamere di videosorveglianza presenti in zona. Sviluppando l’intestatario dell’autovettura ed il suo circuito relazionale, è stato ristretto il campo dei soggetti di possibile interesse. Nella notte tra lunedì e martedì sono pertanto scattate diverse perquisizioni domiciliari presso le abitazioni riconducibili ai soggetti individuati, alcuni dei quali risultavano già gravati da precedenti per rapina. In uno di questi controlli viene fatto il ritrovamento che fornisce una svolta decisiva all’indagine: in località Archi, nello scantinato chiuso a chiave e nella disponibilità del Palmisano, (lo stesso convive con la Lauro Carmela e con il Sorace, loro ospite) sono stati rinvenuti numerosissimi monili in oro, argento e bigiotteria, decine di orologi, tre pistole a salve prive di tappo rosso e con l’occlusione della canna perforata (al fine di renderla più simile ad arma vera), passamontagna e arnesi da scasso. In questo materiale, già nella notte, si è stati in grado di accertare la presenza di refurtiva proveniente dalla rapina per cui si procedeva, oggetti riconosciuti senza ombra di dubbio dalle due vittime. Al momento si può anche riferire che due vittime hanno riconosciuto senza ombra di dubbio i tre come coloro che hanno commesso la rapina. Uno degli arrestati, il Sorace, ha fornito indicazioni utili alla ricostruzione di alcuni episodi delittuosi fornendo anche indicazioni oggettivamente riscontrate dai dati in possesso circa le rapine da lui commesse assieme ai due complici. Il modus operandi era quello già registrato in numerosi casi: le vittime venivano scelte poiché anziane e indifese; il colpo veniva portato a segno spesso anche in pieno giorno; la scusa per fare ingresso nel portone e nell’abitazione delle vittime era fingere al citofono di dover consegnare della posta o dei volantini; una volta che la malcapitata vittima apriva la porta veniva investita da una violenza inaudita al fine di non permettere alcun tipo di reazione. A quel punto iniziava l’incubo: le vittime venivano imbavagliate e, se accennavano alcuna reazione, ancora pestate; venivano prelevati contanti e preziosi e i rapinatori si dileguavano lasciando le loro vittime ancora immobilizzate e imbavagliate con evidente rischio per queste povere persone anziane. Al momento si è pertanto partiti dall’accertamento della citata rapina, ma si sono già delineati evidenti elementi di responsabilità in ordine ad altre due rapine commesse nel mese di maggio con le stesse modalità (una avvenuta a maggio con il sequestro della badante in pieno giorno ed in centro su una traversa di Corso Matteotti) e sono delineati peraltro gli elementi di una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine, in cui organizzazione, struttura e suddivisione dei compiti erano ben precisi e dettagliati. Sono peraltro stati attivati immediati approfondimenti su tutte le rapine analoghe commesse negli ultimi mesi al fine di riscontrare ulteriori elementi di responsabilità, elementi che si è sicuri non tarderanno ad arrivare anche su altri episodi. In particolare in un caso si è registrato che un anziano, mortificato dalla vergogna di aver subito una tale aggressione in casa, abbia denunciato il fatto solo dopo due giorni, circostanza che fa nascere il sospetto che, oltre ai casi noti già numerosi, sussistano anche episodi non denunciati dalle vittime, motivo per il quale tali persone sono invitate e incoraggiate a recarsi presso il nostro Comando e denunciare i reati subiti. Gli arrestati sono al momento ristretti presso la Casa circondariale di Reggio Calabria ad eccezione della donna che resta sottoposta agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Le indagini proseguono sotto la direzione del Proc. Agg. Dott. Ottavio Sferlazza e del Sost. Proc. Dott. Riccioni. Il risultato è stato conseguito anche grazie ad un importantissimo rapporto di fiducia che si è stabilito con le vittime delle rapine, le quali hanno dovuto vincere un terrore che le immobilizzava, hanno iniziato ad avere fiducia e hanno creduto nel rapporto con i carabinieri, al punto che quando di notte si è svolta l’operazione, questi anziani non hanno esitato a raggiungerci in caserma nottetempo per riconoscere gli oggetti rinvenuti. In questo senso un contributo fondamentale è stato dato dal personale femminile che con grande sensibilità ha seguito e accompagnato le vittime dei reati dalla prima denuncia fino al momento attuale. Ed è un rapporto che necessariamente continua, poiché le vittime vivono tuttora una condizione psicologica difficile per il trauma subito  e la vicinanza del nostro personale, la rassicurazione dei risultati della giustizia  possono aiutarli a  ritrovare una condizione di normalità.

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Rosarno (RC): i Carabinieri eseguono 12 ordinanze di custodia cautelare, nel mirino la comunità Rom

I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito 12 ordinanze di custodia cautelare per associazione per delinquere finalizzata al furto, favoreggiamento personale, porto e detenzione di armi e spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività investigativa trae origine da un’autonoma attività info-investigativa della Compagnia di Gioia Tauro, in relazione alle tensioni sorte tra il clan “Bellocco” e la comunità Rom di Rosarno, per contrastanti interessi criminali, culminate nel duplice omicidio di due giovanissimi Rom avvenuto il 15 luglio 2009. L’intensa attività investigativa ha consentito di accertare numerosi eventi criminosi perpetrati dagli indagati e da altri complici in corso di identificazione, nella piana di Gioia Tauro, nella provincia di Reggio Calabria ed in altre località della Calabria.

Secondo quanto e' emerso dalle indagini, protrattesi per oltre un anno con il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, gli indagati, tutti appartenenti alla comunità ROM di Gioia Tauro, si sarebbero resi responsabili di numerosi furti di automobili, mezzi d’opera ed automezzi pesanti che senza il tempestivo intervento dei Carabinieri, sarebbero stati restituiti ai proprietari dietro pagamento di un riscatto – l'estorsione con il metodo del cosiddetto “cavallo di ritorno” – oppure avviati al circuito della ricettazione o del riciclaggio presso compiacenti meccanici e carrozzieri della piana di Gioia Tauro. Alcuni degli indagati sono inoltre accusati di aver gestito un fiorente traffico di sostanze stupefacenti, specie di cocaina. Nel corso delle indagini sono stati anche sequestrati due fucili da caccia cal. 12, uno dei quali con canne mozze, rubati nel 2002 in provincia di Reggio Calabria. Delle 12 persone indagate 7 sono state arrestate 5 sono attivamente ricercate. Gli arrestati: Amato Alessandro, nato a Gioia Tauro (rc) il 23.01.1984, ivi residente, nulla facente, incensurato; Amato Cosimo, nato a Reggio Calabria il 13.08.1961, residente in Gioia Tauro (RC), nullafacente, pregiudicato; Bevilacqua Enzo, nato a Taurianova (RC) il 15.08.1974, residente in Gioia Tauro (RC), nullafacente, pregiudicato; Amato Armando, nato a Vibo Valentia il 15.02.1951, residente in Gioia Tauro (rc), nullafacente, pregiudicato; Tibullo Giuseppe, nato a Polistena (RC) il 09.09.1974, ivi residente, incensurato, meccanico; Bevilacqua Lucia, nata a Taurianova (RC) il 22.01.1954, residente in Gioia Tauro (RC), nullafacente, incensurata; Catalano Pietro, nato a Cinquefrondi (RC) il 15.05.1982, residente in Gioia Tauro (RC), incensurato, carrozziere (nella foto).

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Questura di Reggio Calabria: un arresto e tre denunce nel weekend

Continua incessante l’attività di controllo del territorio e di prevenzione dei reati sviluppata dalla Questura di Reggio Calabria attraverso la “Squadra Volante” dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico. Alle prime ore della mattinata di ieri, personale della “Squadra Volante”, durante l’ordinaria attività di prevenzione generale e soccorso pubblico, procedeva al controllo in via Galvani di un motociclo con a bordo due giovani. In particolare, gli stessi, alla vista degli operatori di Polizia, tentavano di nascondersi tra le auto in sosta, ma venivano prontamente bloccati. Dal relativo controllo emergeva che il conducente M.S. classe ’92 con piccoli precedenti per reati inerenti sostanze stupefacenti, era privo di patente di guida.

Immediatamente, veniva deferito alla competente Autorità giudiziaria per guida senza patente. Nella mattinata di sabato 5, a seguito di un posto di controllo all’altezza di Piazza Indipendenza, personale della “Squadra Volante”, ha inseguito e bloccato nelle via limitrofe un minore D.D., classe ’92 a bordo di un motociclo. In particolare, il soggetto privo di casco protettivo proseguendo la marcia nonostante l’ “alt!” imposto dagli operatori, costringeva questi ultimi ad inseguirlo con sirena accesa, intercettandolo successivamente dopo un centinaio di metri e subendo nell’occorso anche il danneggiamento dell’auto con colori di istituto. Il minore veniva denunciato per resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale e sanzionato in via amministrativa per quanto previsto dal codice della strada. Nel pomeriggio di ieri i poliziotti della “Volante”, intervenivano in piazza Unicef del rione Tremulini, a seguito di numerose segnalazioni per la presenza di persone che arrecavano disturbo con urla e schiamazzi ai passanti ed ai residenti della zona. Gli operanti, constatavano la presenza di tre soggetti che incuranti della presenza delle Forze di Polizia, continuavano nel loro intento in evidente stato di ebbrezza alcolica. Gli stessi, P. M. classe ’56, P. F. classe ‘67 e V. D. classe ‘73, rispettivamente uno di origine italiana e due rumena con precedenti penali, venivano denunciati in stato di libertà per disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, considerando che tale situazione turbava l’ordine pubblico e la tranquillità generale, compromettendo il buon assetto ed il regolare svolgimento della vita sociale. Nella tarda serata di ieri, gli operatori della Squadra Volante a bordo delle “Nibbio”, le potenti moto della Polizia di Stato, intervenivano in ausilio dei sanitari del 118 nei pressi degli Ospedale Riuniti. In particolare, i poliziotti giunti sul posto, apprendevano dagli stessi sanitari che un extracomunitario di origine marocchina durante il trasporto in ambulanza, resosi necessario dallo stato di ebbrezza alcolica, li aveva minacciati con un cacciavite ed aveva tentato di fuggire con la stessa ambulanza, danneggiandola nell’occorso. Il marocchino, non riuscendo nell’intento, si dava a piedi a precipitosa fuga, ma grazie al coordinamento della Sala Operativa ed alla prontezza di un altro equipaggio della “Squadra Volante”, il marocchino, tale El Ouadi Abdelmjid classe ’66, senza fissa dimora, con precedenti per armi, resistenza a pubblico ufficiale, furto, spaccio di sostanze stupefacenti e già colpito da un provvedimento di espulsione nel 2008, veniva bloccato nonostante la minaccia dello stesso cacciavite precedentemente brandito nei confronti dei sanitari. Condotto in Questura, veniva arrestato per tentato furto e danneggiamento aggravato di mezzo pubblico, minaccia aggravata a mano armata a personale medico, resistenza e minaccia a mano armata a pubblico ufficiale.

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“Giornalisti Calabria”, il quotidiano del Sindacato: a tenerlo a battesimo, venerdì 11 nella sede dell’Associazione, il Segretario Generale della Fnsi, Franco Siddi

Giornalisti Calabria”: questo il nome del quotidiano d’informazione on line edito dal Sindacato dei Giornalisti della Calabria, che verrà presentato venerdì prossimo, 11 giugno, alle 16.30, nella sede di via Biagio Camagna 28, a Reggio Calabria. A tenere a battesimo la testata, che, sotto la direzione di Carlo Parisi (nella foto), Segretario del Sindacato regionale, rappresenterà un punto di riferimento per tutti i giornalisti calabresi, sarà Franco Siddi, Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa. Una presenza, quella del numero uno della Fnsi, per nulla casuale. Accanto all’iniziativa editoriale, la prima realizzata in Calabria da un organismo di categoria dei giornalisti, il Sindacato dei Giornalisti guidato da Carlo Parisi, che è anche componente della Giunta Esecutiva della Federazione Nazionale della Stampa, ha dell’altro da festeggiare: nel 2010 l’Assostampa della Calabria è risultata la prima, tra le Associazioni di Stampa italiane, per incremento annuale di iscritti, sia in termini numerici che percentuali.

Dati, più che confortanti, che verranno debitamente illustrati dai vertici, nazionale e regionale, della Fnsi, in occasione del debutto di “Giornalisti Calabria”. “L’obiettivo è quello di garantire a tutti i giornalisti calabresi – fa notare Carlo Parisi – la possibilità di confrontarsi quotidianamente con i servizi, le questioni, i temi attinenti il mondo dell’informazione, gli organismi di categoria, le opportunità professionali, i problemi di chi fa, ogni giorno, il nostro mestiere. E, per bene informare, occorre innanzitutto essere informati”. L’incontro di venerdì prossimo sarà, inoltre, l’occasione per fare il punto sui gravissimi giri di vite imposti alla stampa dal ddl sulle intercettazioni: “Se verrà approvato – stigmatizza Parisi – sancirà la legalizzazione dell’omertà e la fine della libertà di stampa, messa già a dura a prova, vanificando tutti gli sforzi e i risultati raggiunti sinora a tutela dei giornalisti e del giornalismo nel nostro Paese”. E’ in quest’ottica che gli stessi Siddi e Parisi incontrarono, due mesi fa, il Capo della Polizia, Antonio Manganelli, dopo l’ennesimo episodio di intimidazione ai danni di un cronista.

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196° anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri: l’elenco delle principali operazioni effettuate dall’1 giugno 2009 al 31 maggio 2010

01.06.2009 esecuzione di ordinanza di custodia cautelare a carico di 11 soggetti indagati per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento pluriaggravato dell’immigrazione di clandestine di nazionalità indiana. Venivano inoltre deferiti in stato di libertà altre nove persone. 10.06.2009 esecuzione di ordinanza di custodia cautelare a carico di 3 soggetti responsabili, a vario titolo ed in concorso, dei delitti di usura, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti (OPERAZIONE “BURN”). 11.06.2009 esecuzione di ordinanza di custodia cautelare a carico di 3 soggetti indagati per associazione per delinquere, favoreggiamento e sfruttamento della permanenza irregolare sul territorio dello stato di cittadini stranieri al fine di trarne profitto. 11.06.2009 arresto del latitante Molè Girolamo, indagato per il delitto di associazione di tipo mafioso ed armata finalizzata all’infiltrazione all’interno delle attività economico -produttive nell’ambito del porto di Gioia Tauro.

12.06.2009 arresto di Pelle Antonio, latitante inserito nell’elenco dei 30 latitanti massima pericolosità, colpito da ordine di carcerazione per il delitto di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed associazione per delinquere di tipo mafioso. 14.06.2009 proposta di sequestro di beni, a carico di appartenenti al sodalizio mafioso “Piromalli”, per un valore complessivo di € 55.000,00. 20.06.2009 arresto del latitante Napoli Gaetano, ritenuto affiliato alla cosca di ‘ndrangheta “Cua-Callipari”, legato, per vincoli parentali, a quella dei “Barbaro-Marando”, nonché ritenuto referente di quella degli “Ursini” per la città di Torino. Il predetto era destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa il 12.02.2002 nell’ambito dell’operazione denominata “Sant’Ambrogio”, a carico di 89 persone ritenute, a vario titolo, responsabili di associazione di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata alla detenzione e traffico di sostanze stupefacenti, ricettazione ed altro. 08.07.2009 esecuzione ordinanza custodia cautelare a carico di 17 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, dei delitti di associazione per delinquere finalizzata al furto, estorsione e ricettazione nonché associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito e spaccio di sostanze stupefacenti (OPERAZIONE “RESET 2006”). 21.08.2009 arresto di Racco Gianluca, latitante inserito nell’elenco dei 100 latitanti massima pericolosità, , affiliato alla cosca “Commisso” di Siderno, condannato per associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, omicidio, tentato omicidio, e violazione legge armi. 12.09.2009 arresto del latitante della ‘ndrangheta Barbaro Carmelo, inserito nell’elenco del Ministero Interno dei 30 latitanti più pericolosi, esponente di spicco della cosca De Stefano-Tegano egemone nella città. Venivano altresì arrestate 4 persone per il reato di procurata inosservanza di pena. 16.09.2009 esecuzione di 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere e di 2 decreti di fermo del P.M., nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti promotori, organizzatori o comunque partecipi della cosca di ‘ndrangheta “Cordì’” di Locri e come tali a vario titolo indagati per associazione a delinquere di tipo mafioso finalizzata alla commissione di una pluralità di reati, tra cui usura, estorsioni, rapine, esercizio abusivo del credito, danneggiamenti, detenzione e porto illegale di armi ed altro. Contestualmente veniva eseguito il sequestro preventivo di una agenzia di mediazione immobiliare e di un esercizio commerciale (OPERAZIONE “SHARKS”). 08.10.2009 esecuzione ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 7 persone, nonché denuncia in stato di libertà di altre 11 persone, per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di falso e truffa. Il Volume d’affari stimato in € 350.000,00 per il periodo di tempo oggetto di indagine (OPERAZIONE “BOLLETTOPOLI”). 22.10.2009 perquisizione di nr. 28 containers carichi di banane, provenienti dall’Ecuador e sbarcati dalla moto nave “Maersk Miami”, con rinvenimento e sequestro di 66 involucri contenenti complessivamente kg. 75 circa di sostanza stupefacente del tipo cocaina. 03.11.2009 esecuzione di decreto di sequestro anticipato dei beni, nella disponibilità di Crea Domenico e dei familiari conviventi. L’attività investigativa, che origina dall’omicidio dell’on. Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale, ha consentito di evidenziare l’operatività di un’associazione di tipo mafioso finalizzata al controllo elettorale (con riferimento alle elezioni regionali della Calabria del maggio 2005) ed alla gestione amministrativa del comparto della sanità pubblica e privata. L’ammontare del sequestro preventivo beni è di 5 milioni di euro. 18.11.2009 in Gioia Tauro (RC), interno area portuale, perquisizione di nr. 44 containers carichi di ananas e banane, provenienti dall’Ecuador e rinvenimento di nr. 26 involucri di forma rettangolare contenenti complessivamente kg. 28 circa di sostanza stupefacente del tipo cocaina, occultati all’interno del vano motore di 4 dei 44 containers perquisiti. L’operazione scaturisce dalle risultanze dell’attività investigativa convenzionalmente denominata “SOLARE”. 24.11.2009 in Gioia Tauro (RC), interno area portuale, perquisizione di nr. 44 containers carichi di ananas e banane, provenienti dall’Ecuador e rinvenimento di nr. 28 involucri di forma rettangolare contenenti complessivamente kg. 32 circa di sostanza stupefacente del tipo cocaina, occultati all’interno del vano motore di 1 dei 44 containers perquisiti. L’operazione scaturisce dalle risultanze dell’attività investigativa convenzionalmente denominata “SOLARE”. 30.11.2009 esecuzione di decreto di sequestro, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti del nucleo familiare di Sarica Gianpaolo, in atto detenuto per traffico sostanze stupefacenti nell’ambito dell’operazione c.d. “Zappa”. Il valore dei beni ammonta a € 250.000,00 circa. 16.12.2009 esecuzione di 12 provvedimenti applicativi della misura di prevenzione patrimoniale con i quali sono stati sottoposti a sequestro beni mobili ed immobili di varia natura (abitazioni, terreni, patrimoni aziendali, attività commerciali, polizze assicurative, autovetture, conti correnti/depositi bancari) riconducibili a persone organiche e/o contigue alle consorterie mafiose“Pelle-Vottario” e “Nirta-Strangio”. Il valore complessivo ammonta a 200 milioni di euro circa (OPERAZIONE “FEHIDA 2”). 22.12.2009 esecuzione di provvedimento di custodia nei confronti di 27 persone, indagate a vario titolo per reati di associazione di tipo mafioso (416 bis c.p.), associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio (416 c.p.), contrabbando, ricettazione, contraffazione, falsità in atto pubblico e sottofatturazione. Medesimo contesto sono stati eseguiti sequestri preventivi finalizzati confisca per un valore complessivo di 50 milioni di euro. (OPERAZIONE “MAESTRO”). 13.01.2010 esecuzione provvedimento di custodia cautelare a carico di 27 persone indagate, a vario titolo, per reati di associazione di tipo mafioso finalizzata alle estorsioni, alla illecita concorrenza mediante violenza o minaccia, traffico di sostanze stupefacenti, traffico di armi ed altro. L’attività investigativa consentiva di delineare gli ambiti operativi delle cosche “Pangallo-Maesano-Favasuli” e “Zavettieri” (OPERAZIONE “NUOVO POTERE”). 13.02.2010 arresto di Trimboli Saverio, inteso “u savetta”, latitante per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, inserito nell’elenco del Ministero dell’Interno dei 100 latitanti più pericolosi, ritenuto capo indiscusso dell’omonima cosca, operante in Platì, con ramificazioni in Piemonte e Lombardia. 15.02.2010 esecuzione provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di 8 persone, a vario titolo, ritenute responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla rapina ad autotrasportatori ed operatori commerciali, al furto, alla ricettazione, alla illegale detenzione ed al porto abusivo di armi comuni da sparo e di armi da guerra, nonché alla illegale detenzione di sostanze stupefacenti. Nei confronti di ulteriori 2 persone veniva applicata la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Rosarno (OPERAZIONE “GUN MAN”). 22.02.2010 in Gioia Tauro (RC), interno area portuale, perquisizione di un container carico di listelli in legno, proveniente dal Paraguay e diretto a Venezia, e rinvenimento di nr. 1.547 involucri di cellophane dalla forma rettangolare, contenenti complessivamente kg. 100 circa di sostanza stupefacente del tipo cocaina, occultati in intercapedini ricavate all’interno dei listelli di legno. 18.03.2010 esecuzione provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso cosca “Ursino” di Gioiosa Jonica (RC), finalizzata alle estorsioni, danneggiamenti, all’acquisizione diretta ed indiretta di attività economiche, al traffico di droga ed altro. Nel medesimo contesto venivano altresì eseguiti 7 decreti di perquisizioni locali, con contestuale avviso di garanzia, nei confronti di altrettanti soggetti anch’essi, a vario titolo, ritenuti affilati e contigui alla predetta associazione mafiosa (OPERAZIONE “MISTERO”). 19.03.2010 esecuzione provvedimento di custodia cautelare a carico di 13 persone ritenute responsabili, a vario titolo, del delitto di detenzione e spaccio continuato di stupefacenti, del tipo cocaina e marijuana, e detenzione illegale di armi e munizioni (OPERAZIONE “SESSE’”). 23.03.2010 esecuzione provvedimento di custodia cautelare a carico di 10 persone indagate, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e marijuana, in varie zone della provincia di Reggio Calabria, Cosenza e Messina (OPERAZIONE “RETE”). 08.04.2010 in Gioia Tauro (RC), interno area portuale, perquisizione di nr. 21 containers carichi di frutta esotica, provenienti dall’Ecuador, e rinvenimento di nr. 29 involucri dalla forma rettangolare, contenenti complessivamente kg. 30,145 di sostanza stupefacente del tipo cocaina, occultati tra il carico di un container. 15.04.2010 esecuzione provvedimento di custodia cautelare nei confronti di 14 soggetti indagati, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso, estorsione, danneggiamento ed altro. L’indagine consentiva di delineare gli ambiti operativi della cosca “Rodà-Casile” attiva in Condofuri. Contestualmente, il Commissariato Polstato di Condofuri eseguiva ulteriori 12 misure cautelari disposte con la medesima ordinanza (OPERAZIONE “PAROLA D’ONORE”). 22.04.2010 esecuzione provvedimenti di fermo di indiziato di delitto a carico di 9 persone indagate per associazione di tipo mafioso, estorsione ed intestazione fittizia di beni. L’attività investigativa consentiva di fare luce sui ruoli di vertice assunti dagli indagati nella gestione delle cosche della fascia ionica “Pelle” di San Luca, “Morabito” di Africo, “Ficara-Latella” di Reggio Calabria e nella designazione dei reggenti di alcuni “locali” della ‘ndrangheta, evidenziandone le attuali strategie e confermandone l’evoluzione sotto il profilo organizzativo, con gerarchie interne, aree di competenza e cariche sovraordinate alla tradizionale struttura orizzontale (OPERAZIONE “REALE”). 28.04.2010 esecuzione, congiunta con la Polizia di Stato, di 40 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto nei confronti di affiliati alla cosca “Pesce”, operante in Rosarno (RC), indagati, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso, violazioni legge sulle armi e sulle munizioni, rapina, estorsione, intestazione fittizia di beni, riciclaggio ed impiego di denaro beni e proprietà di provenienza illecita. Nel medesimo contesto, personale del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Reggio Calabria eseguiva un decreto di sequestro preventivo per un valore di circa 10 milioni di euro per società, beni aziendali e beni mobili riconducibili ad alcuni degli indagati. L’investigazione definiva i ruoli degli affiliati e le dinamiche all’interno della cosca, delineandone i compiti e l’operatività, accertando il reimpiego dei proventi delle attività illecite e attestando le cointeressenze economiche e i rapporti con le altre cosche operanti sul medesimo territorio (OPERAZIONE “ALL INSIDE”). 03.05.2010 esecuzione provvedimento custodia cautelare in carcere nei confronti di 9 soggetti, a vario titolo ed in concorso, responsabili dei reati di estorsione consumata o tentata e danneggiamento, aggravati poiché commessi avvalendosi delle condizioni di cui ad art. 416 bis cp (OPERAZIONE “LAROSA”). 07.05.2010 esecuzione provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di 12 soggetti affiliati, contigui e fiancheggiatori della cosca di ‘ndrangheta dei “RUGA”, attiva nei comuni della Vallata della Fiumara Stilaro, con ramificazioni nel centro e nord Italia, considerati responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di sostanze psicotrope. Le indagini consentivano di acclarare l’esistenza di uno stabile sodalizio criminale, avente base operativa in Monasterace (RC), che si procacciava e spacciava stupefacenti, del tipo cocaina e marijuana, nei comuni ubicati nell’alto Jonio reggino e nel basso Jonio catanzarese. Nel corso dell’operazione venivano eseguite 23 perquisizioni domiciliari, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti affiliati e fiancheggiatori della medesima cosca di ‘ndrangheta (OPERAZIONE “SICUREZZA”). 18.05.2010 esecuzione provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 persone ritenute responsabili dei reati di associazione di tipo mafioso – cosca “Pelle”, intestazione fittizia di beni e riciclaggio. Nello stesso contesto, congiuntamente al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, veniva eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di due società, del valore di 5 milioni di euro. Le attività costituiscono oggetto di approfondimenti investigativi e di accertamenti esperiti successivamente all’esecuzione dei provvedimenti eseguiti in data 22.04.2010 (OPERAZIONE “REALE 2”). 20.05.2010 esecuzione provvedimento di custodia cautelare nei confronti di 4 persone ritenute responsabili, a vario titolo ed in concorso, dei reati di detenzione al fine di spaccio e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish, marijuana, con l’aggravante della recidiva. Il provvedimento scaturisce dalle attività svolte nel corso dell’indagine denominata “Larosa”, eseguita in data 03.05.2010 (OPERAZIONE “LAROSA 2”). I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, nell’ultimo anno, hanno eseguito: 1222 arresti, di cui 587 di propria iniziativa e 635 quale esecuzione di ordini da parte dell’Autorità Giudiziaria. Quale attività preventiva, invece, hanno effettuato: 1463 assistenze dibattimentali utilizzando 3194 militari; 717 servizi di scorta utilizzando 1786 militari; 2566 servizi di vigilanza fissa utilizzando 3238 militari; 1854 servizi di tutela utilizzando 2136 militari; 19938 servizi di pattuglia utilizzando 37921 militari; 56181 perlustrazioni utilizzando 108993 militari; 3088 O. P. utilizzando 6332 uomini ed, infine, hanno prestato la propria attività in ben 1733 operazioni di soccorso. I beni sequestrati/confiscati ammontano ad un valore di € 211.615.000,00 e, nel solo porto di Gioia Tauro, sono stati sequestrati 237 kg di cocaina.

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196° anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri

Il 5 giugno, presso la Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria, è stato celebrato il 196° annuale della fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Il 13 luglio 1814 Vittorio Emanuele Istituì, con le Regie Patenti,   << … un Corpo di Militari per buona condotta, e saviezza distinti col nome di Corpo de’ Carabinieri Reali … >>, <<… colle speciali prerogative, attribuzioni ed incombenze analoghe al fine che ci siamo preposti per sempre più contribuire alla maggiore felicità dello Stato, che non può andare disgiunta dalla protezione e difesa dei buoni … >>, con la duplice funzione di difesa militare dello Stato e di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Per celebrare l’annuale il Comando Provinciale di Reggio di Calabria ed il Comando della Scuola Allievi della città hanno organizzato una cerimonia che ha previsto:

deposizione corona d’alloro alla lapide intitolata agli Appuntati Fava e Garofalo; successivamente alla deposizione della corona, all’ingresso della Scuola, schieramento della Guardia con Trombettiere per la resa degli onori alle massime Autorità; schieramento di un Battaglione di formazione, composto da: Fanfara del 12° BTG “Sicilia”; Gruppo Bandiera della Scuola Allievi di Reggio Calabria; 1 Compagnia della Scuola Allievi in G.U.S.; 1 Compagnia della Compagnia Speciale; 1 Compagnia del G.O.C. – Squadrone Eliportato Cacciatori; 1 Compagnia, al comando di un Ufficiale subalterno designato a cura della Scuola Allievi Carabinieri, composta da: 12 Comandanti di Stazione; 6 Carabinieri di Quartiere; 3 Militari del NOE; 3 Militari della S.I.S. del locale R.O.N.INV.; 12 Militari CIO. Durante la cerimonia il Comandante Provinciale Colonnello Angelosanto ha detto che “il moderno contrasto alla criminalità mafiosa si avvale di un modello operativo basato su un efficace strumento, costituito da uomini e mezzi, sulla individuazione di linee d’azione prioritarie e su un attento ed equilibrato coordinamento delle forze. Il modello operativo così concepito, in questa provincia condizionato dall’assetto territoriale fortemente compartimentato definito “MODELLO OPERATIVO REGGIO CALABRIA”, impegna tutte le componenti territoriali e d’eccellenza del dispositivo i Nuclei Investigativi, la Sezione Anticrimine, i Reparti Speciali, tra cui, i Cacciatori di Calabria e le Stazioni Carabinieri, che ricoprono un ruolo fondamentale e di primaria importanza nel controllo del territorio e nella ricerca informativa, funzionali al richiesto contrasto alle articolazioni della ‘ndrangheta e alle sue espressioni.” Alla manifestazione sono intervenute le massime Autorità cittadine, nonché numerosi ospiti. Il Comando Provinciale di Reggio di Calabria – che ha assunto tale denominazione nel 1991 con elevazione al rango di Colonnello, e che trae le proprie origini dal “Comando Carabinieri” che il 21 luglio 1870 venne costituito alle dipendenze della “Legione Carabinieri Reali” di Catanzaro con giurisdizione sulle “Calabrie”, evolvendosi quindi nel 1900 in “Divisione Carabinieri di Reggio di Calabria” ed in Gruppo 35 anni più tardi – consta attualmente del Gruppo Carabinieri di Locri, istituito nell’aprile 2006, 9 Comandi di Compagnia e 92 Comandi di Stazione, e si avvale del supporto di reparti ad elevata specializzazione, quali una Sezione Anticrimine, il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità, il Nucleo Operativo Ecologico ed il Nucleo Ispettorato del Lavoro, operando sul territorio della provincia con l’apporto di componenti specialistiche con competenza regionale, quali il Gruppo Operativo “CALABRIA”, composto da una Compagnia Speciale e dallo Squadrone Eliportato “Cacciatori”, nonché dal Nucleo Cinofili e dal Nucleo Elicotteri. La capillare presenza sul territorio e lo sforzo dei reparti speciali hanno consentito al Comando Provinciale il raggiungimento di numerosi successi operativi.

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I Licei “Vinci” e “Volta” sabato 5 e lunedì 7 giugno sorteggiano ugualmente 300 studenti da inviare al Terzo Liceo Scientifico cancellato dalla Provincia! I Genitori scrivono al Presidente della Regione Scopelliti, al Prefetto, ai Sindaci

Il Coordinamento Genitori Vinci Volta (nella foto riunito in assemblea al Ce. Dir.)ha appreso con rammarico dai siti del Liceo “Volta” e del Liceo “Vinci” di Reggio Calabria che, rispettivamente, per sabato 5 e lunedì 7 giugno è stato disposto il sorteggio di 350 studenti delle prime classi da inviare già dal prossimo settembre al fantomatico terzo liceo Scientifico di Reggio Calabria. Da genitori, fino a ieri avevamo  plaudito alle soluzioni condivise tra le forze politiche, istituzionali e le autorità scolastiche che assieme a genitori, sindacati e  studenti che negli ultimi mesi avevano individuato nell’avvio di due nuovi  Istituti Superiori con indirizzo scientifico a Villa e Reggio la soluzione ideale per l’utenza, scongiurando il trasferimento coattivo di studenti. La giustificazione addotta dai due Dirigenti, nonostante sia ormai di dominio pubblico la soppressione del Terzo Liceo a  seguito della delibera del Consiglio Provinciale del 1 giugno anticipata dalla stampa, è che in queste ore avrebbero ricevuto “disposizioni dall’Ufficio Scolastico Regionale”.

Il Coordinamento Genitori, pur comprendendo le ragioni di una burocrazia che  si uniforma esclusivamente ad atti formali, cui si attiene con prussiana obbedienza, osserva che la volontà della Provincia preannunciata dal Presidente già dal 21 maggio, con la  quale si revocava la disponibilità dei locali del Vallauri quale sede del terzo Liceo, da oggi trova positivo riscontro con la pubblicazione della deliberazione n. 51 del 1 giugno 2010 del Consiglio Provinciale, dichiarata “stante l’urgenza  immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134 comma 4 del dlgs 267/2000”, con la quale, l’unico organo competente  all’istituzione o alla soppressione di nuove scuole superiori, dopo una lunga premessa riepilogativa della complicata vicenda che dura ormai da un anno e mezzo, delibera di approvare il verbale della Conferenza dei servizi del 17 maggio 2010 ( a sua volta firmato dagli assessori provinciale e comunale alla PI e dal sindaco di Villa S.Giovanni e  allegato alla delibera come parte integrante) e per l’effetto sopprimere il terzo liceo scientifico in favore della costituzione di due Istituti Superiori con indirizzo scientifico, individuando la sede presso l’Istituto Tecnico commerciale G. Ferraris  di Reggio Calabria e Liceo Classico  di Villa S. Giovanni. La premessa è necessaria, perché se fino a ieri  la mancanza di un atto formale da parte della Provincia poteva dare adito ad interpretazioni , da oggi, con la pubblicazione della deliberazione adottata all’unanimità di maggioranza  ed opposizione dell’Organo sovrano assembleare, l’ipotesi terzo liceo è morta e sepolta,e  qualunque altra interpretazione è illegittima, fuorviante e fonte di gravi danni  oltre che alle famiglie ed ai ragazzi, alla stessa amministrazione scolastica e  a tutta la comunità reggina, scolastica e non. Per concludere, l’Ente competente a istituire la nuova scuola, la Provincia, ha revocato la disponibilità dei locali nonché la stessa istituzione del terzo liceo, come ampiamente riportato dalla stampa locale di ieri e  oggi, e tanto basta per evitare ai genitori ulteriori preoccupazioni e  tensioni circa uno spostamento verso una scuola ormai inesistente, per il futuro dei due nascenti corsi si dovranno attendere i provvedimenti attuativi, nonché le ratifiche degli altri enti preposti, mentre non è in dubbio la precisa volontà della Provincia di sopprimere il terzo liceo, così come originariamente impostato. Tanto premesso, il Coordinamento genitori “Vinci Volta”  ha inviato una diffida ai due Dirigenti dei Licei “Vinci e Volta”, invitandoli  ad annullare, dandone ampio risalto, il minacciato sorteggio dei 300 incolpevoli alunni iscritti alle prime classi del prossimo anno, attualmente  impegnati a  prepararsi a  sostenere l’esame di terza media nelle scuole di provenienza,  ritenendolo superfluo, illegittimo,inutilmente vessatorio e fonte di danni patrimoniali e  non patrimoniali nei confronti di tutte le  famiglie, dei quali essi potranno essere chiamati a rispondere, in quanto responsabili in forza dell’autonomia dirigenziale di cui dispongono. Con la stessa  missiva, il Comitato genitori si è rivolto al Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti e all’Assessore Regionale alla Cultura e P.I., Mario Caligiuri, informandoli dell’incresciosa situazione che si è venuta a creare nella città di Reggio Calabria  affinché esercitino le loro  competenze e prerogative  in materia scolastica in favore  dei ragazzi e delle famiglie reggine che hanno avviato da tempo una battaglia in difesa della qualità della scuola anche in Calabria, contro le asettiche  logiche burocratiche e in favore della libertà di scelta educativa, ai  Sindaci di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa e Villa S. Giovanni, Rocco la Valle, che con i loro assessori alla P.I. si sono impegnati al fianco degli studenti e dei genitori, chiedendo loro di assumere tutti i provvedimenti politici ed amministrativi  che riterranno utili per impedire che vengano  vanificati i risultati ottenuti la conferenza dei servizi del 17 maggio della quale sono firmatari. I genitori hanno scritto anche al Prefetto chiedendo di volersi rendere garante della volontà espressa dal Consiglio Provinciale e dal Presidente della Provincia, e  svolgere il ruolo di equilibrio e garanzia del rispetto della legalità e dei diritti delle famiglie e dei ragazzi, e  all’Ufficio Scolastico Regionale  invitandolo a  prendere atto della deliberazione del Consiglio Provinciale nonché della decisione del Presidente della Provincia, dei sindaci di Reggio e  Villa, dei genitori e degli studenti in merito all’abolito terzo liceo, per procedere senza indugio all’attivazione  dei due Istituti Superiori, se ancora possibile, conferendo  allo scopo tutte le competenze, le professionalità  e  le prerogative ministeriali, in sinergia con gli enti locali, i sindacati,  le famiglie e gli studenti, i dirigenti interessati,  per una scuola calabrese di qualità, libera, competitiva e  non coercitiva.

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Reggio Calabria: i Carabinieri arrestano padre e figlio per detenzione illegale di armi clandestine, armi, munizionamento ed esplosivo da guerra

I Carabinieri di Reggio Calabria, mattinata odierna, nell’ ambito di attività di controllo mirata a soggetti ritenuti contigui locale criminalità organizzata, traevano in arresto in flagranza di reato per detenzione illegale di armi clandestine, armi, munizionamento ed esplosivo da guerra: Latella Carmelo (nella foto), nato Melito Porto Salvo il 09 ottobre 1965, residente Reggio Calabria frazione Pellaro, con precedenti per associazione per delinquere finalizzata alla truffa e Latella Giovanni (nella foto), nato Gallina di Reggio Calabria il 10 febbraio 1922, coniugato, pensionato, padre del citato Carmelo. I militari effettuavano perquisizioni locali, presso il magazzino utilizzato quale deposito attrezzi agricoli in località Bocale di Pellaro, via nazionale 443, in uso e nella disponibilità dei predetti.

A Seguito di approfonditi controlli, occultati nel sottotetto interno della struttura venivano rinvenuti numerosi sacchi in cellophane entro cui erano racchiusi: pistola mitragliatrice automatica 9 mm più serbatoio contenente 26 colpi cal 9×19; caricatore bifilare contenente 16 colpi cal 9×21; un silenziatore della lunghezza di cm 26; una pistola semiautomatica priva di marca con caricatore contenente 15 colpi cal 9×19; pistola marca Tanfoglio cal 9×21 con caricatore contenente 16 colpi; mini revolver a tamburo calibro 32 priva matricola; pistola Beretta cal 22 con caricatore contenente 10 colpi; pistola Beretta cal 22 con matricola abrasa con caricatore contenente 8 colpi; 83 colpi cal 22 gfl; fucile Franchi modello prestigi cal 12 matricola canna abrasa; fucile Stoge cal 12; fucile Franchi cal 12; fucile a canne mozze Bernardelli cal 12, matricola punzonata più due cartucce cal 12 marca fiocchi; fucile doppietta cal 16 modello Cockerill; fucile sovrapposto marca Beretta cal 12 con matricola punzonata; fucile doppietta marca artigianale cal 12 privo di marca e matricola; fucile cal 12 doppietta artigianale con matricola punzonata; 10 formelle di tritolo per peso complessivo gr. 1.915; 11 pezzi di gelatina esplosiva colore rosso, peso complessivo gr. 890; nr. 1 involucro forma cilindrica composto da due artifici artigianali di gr.38 complessivi contenenti polvere pirica; nr. 1 detonatore a miccia lunghezza mm. 46 e diametro mm. 7; nr. 1 spezzone di miccia a lenta combustione lunghezza cm 73; nr. 2 giubbetti antiproiettile di colore blue; 1249 cartucce di diverso calibro e marca per pistola, nonché nr.43 cartucce per fucile (nelle foto). Il materiale è stato posto sottoposto sequestro per successivi esami al RIS di Messina. Il materiale rinvenuto ritenuto collegabile alla cosca “FICARA-LATELLA” operante zona sud di Reggio Calabria.

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Reggio Calabria: duplice operazione di Polizia, arrestati una straniera per violazione della normativa sull’immigrazione ed un pericoloso pregiudicato per rapina raggiunto da ordine di carcerazione

Il mese di giugno è iniziato con una duplice operazione di polizia effettuata dalle “Volanti” nell’ambito del piano straordinario di controllo del territorio sviluppato dal Questore della Provincia di Reggio Calabria, Dott. Carmelo Casabona. I numerosi risultati ottenuti nel mese di maggio con ben nr. 16 arresti in flagranza per reati concernenti il patrimonio (furto e rapina) e la persona, tra i quali quello per uxoricidio a carico di Iaria Giovanni Antonio, non conosce soluzione di continuità ed anche il mese di giugno è iniziato con due arresti in flagranza di reato, uno l’1 e l’altro il 2 giungo. La prima operazione si è conclusa nel pomeriggio di martedì alle ore 16.45 circa, a seguito di alcune segnalazioni di cittadini sull’utenza di pubblico soccorso “113”, che lamentavano la presenza di una donna in stato di ebbrezza alcolica che infastidiva, con molestie e minacce, alcune persone ed i titolari di esercizi commerciali nella centralissima via De Nava. Giunto immediatamente sul posto un equipaggio delle “volanti” dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, il personale di polizia accertava la effettiva presenza di una donna straniera proveniente da uno dei paesi della ex Jugoslavia, che veniva sottoposta a controllo di polizia.

All’esito dello stesso, la donna, Vasic Zorica classe 1978, risultava essere stata raggiunta da un provvedimento di espulsione del Prefetto di Reggio Calabria e successivo Ordine del Questore a lasciare il territorio dello Stato entro gg. 5 in quanto clandestina. La Vasic veniva tratta in arresto per la violazione della normativa sull’immigrazione clandestina e trattenuta presso le camere di sicurezza in attesa del giudizio direttissimo che si celebrerà nella mattinata odierna. La seconda operazione di polizia si è svolta nella mattinata di ieri, quando un equipaggio delle “volanti in servizio di controllo del territorio notava alcune persone sospette ferme nei pressi del SERT di via Prolungamento Torrione. L’attenta opera svolta costantemente sul territorio dalle “volanti” si concretizzava con la decisione da parte del personale di polizia di procedere al controllo dei sospetti. L’equipaggio, quindi, mentre si apprestava a procedere al controllo, notava che le persone, alla vista della “Volante”, tentavano di allontanarsi prendendo direzioni diverse. Gli attenti poliziotti riuscivano a bloccare tutti i sospetti, anche con l’ausilio di un altro equipaggio intervenuto sul posto, procedendo alla identificazione dei soggetti che risultavano essere titolari di gravi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, stupefacenti, associazione a delinquere, omicidio e riciclaggio. Uno dei fermati, Zampaglione Pasquale (nella foto), classe 1969, pluripregiudicato e conosciuto come dedito a rapine, a seguito degli accertamenti investigativi espletati, risultava essere colpito da un Ordine di Carcerazione emesso il 25 maggio u.s. dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, in quanto deve espiare il residuo di pena di anni 4 e mesi 7 circa di reclusione a seguito di una condanna passata in giudicato per una rapina perpetrata nella provincia di Catanzaro. Lo Zampaglione, oltretutto, risulta essere persona nota alla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria, in quanto tratto in arresto a seguito di misura cautelare nel novembre del 2002, per aver concorso nella rapina al Banco di Napoli di via Miraglia ove quattro complici furono arrestati in flagranza, e nel maggio del 2004, sempre in esecuzione di una misura cautelare, poiché ritenuto responsabile del reato di rapina in concorso in danno di un furgone portavalori della Sicurtransport, avvenuta il 1 dicembre 2003 in località Masella di Montebello Ionico. Dopo gli adempimenti di rito, lo Zampaglione veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria come disposto dall’A.G. procedente per scontare la pena di anni 4 e mesi sette di reclusione.

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Cinquefrondi (RC): continua il contrasto al lavoro nero ed allo sfruttamento dei migranti da parte delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, arrestato un altro imprenditore agricolo e sequestrati i suoi terreni

All’alba di oggi, 03 giugno 2010, i Carabinieri della Stazione di Cinquefrondi e della Compagnia di Taurianova  hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Sorbara Rocco Damiano (nella foto), un cinquantaquattrenne imprenditore agricolo di Cinquefrondi, responsabile di aver commesso molteplici trasgressioni alla normativa in materia di immigrazione. Vittime sono alcuni extracomunitari che, in spregio a qualsiasi norma e, soprattutto, a qualsiasi forma di rispetto per la vita e la dignità umana, venivano alloggiati in condizioni al limite della sopravvivenza ed in totale assenza delle più basilari condizioni igieniche, per poi essere impiegati con orari e ritmi massacranti nei campi. Il tutto per un compenso appena sufficiente a comprare qualcosa da mangiare. Genesi dell’indagine. L’indagine, rapidissima, si è sviluppata nel giro di appena un mese, grazie alla particolare determinazione nel contrasto allo sfruttamento dell’immigrazione adottata da parte della Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Giuseppe Creazzo, e dal Tribunale di Palmi. La vicenda ha avuto origine nei primi giorni dello scorso mese di maggio, allorquando quattro immigrati centrafricani, due del Mali, un ivoriano ed un senegalese, fattisi coraggio, hanno deciso di denunciare i soprusi cui erano sottoposti. In un mattino piovoso, all’alba, si sono quindi determinati a bussare alla porta della caserma dei Carabinieri di Cinquefrondi, dove i militari li hanno accolti e, vedendoli affamati, hanno offerto loro qualcosa da mangiare.

Incoraggiati, gli africani, hanno raccontato la loro storia, a cominciare dal momento in cui, clandestinamente sono giunti in Italia, rischiando di morire annegati su uno dei numerosi “barconi della speranza” partiti dal Nordafrica. Dopo essere passati da Siracusa sono giunti in Calabria, dove qualcuno li ha indirizzati nella zona del Rosarnese, prospettando buone possibilità di lavoro. Giunti a Rosarno, tuttavia, si sono trovati di fronte ai gravi scontri di gennaio e, come molti altri stranieri nelle loro condizioni, hanno deciso di allontanarsi dalla cittadina teatro dela rivolta per cercare lavoro negli aranceti delle altre zone della Piana. A Cinquefrondi è bastato loro camminare per le vie del centro cittadino per essere quasi subito fermati dal “caporale” ed invitati a lavorare per lui. Subito la realtà si è dimostrata ben più difficile del previsto per i quattro immigrati, che venivano costretti a vivere in un tugurio diroccato e che, spesso, non venivano nemmeno pagati. Tuttavia, continuavano a lavorare, sperando che, un giorno sarebebro stati compensati di tutto il lavoro prestato. Sviluppo delle indagini. I militari, una volta verbalizzate le dichiarazioni, ed avuto un quadro completo della vicenda, si sono recati presso l’azienda agricola di proprietà, e gestita,  dell’odierno indagato, effettuando gli opportuni accertamenti per riscontrare la veridicità di quanto denunciato. lamentando di avanzare diverse mensilità dal proprio datore di lavoro. Tutto è risultato ancor più drammatico di quanto riferito dagli extracomunitari. Le condizioni di vita degli immigrati erano insostenibili: l’interno del ricovero ove erano accampati, si presentava in condizioni fatiscenti, al limite dell’umana sopportazione, ed emetteva delle esalazioni nauseabonde. Nei ruderi di abitazione (nelle foto l' "ingresso", la "cucina" e la "camera da letto"), già adibiti a ricovero per animali, Mancava qualunque servizio igienico, non vi erano né acqua corrente, né luce, né riscaldamento. I bisogni fisiologici dovevano essere svolti all’aperto. Sul soffitto, da alcune grandi fessure, pioveva in continuazione acqua piovana che, in questa primavera, non è certo mancata.  Gli africani erano costretti a dormire su delle reti prive di materassi. Secondo i militari, che pur avevano partecipato alle operazioni di Rosarno in gennaio, le condizioni in cui vivevano gli africani erano senza precedenti nella zona. Riscontri ed approfondimenti investigativi. I Carabinieri, con i loro riscontri, hanno dimostrato che Rocco Damiano Sorbara, pregiudicato: aveva favorito la permanenza in Italia degli stranieri clandestini adibiti ad attività lavorativa per la raccolta di agrumi, retribuendoli saltuariamente con la cifra di non più di 20 €, di gran lunga al di sotto dei limiti minimi previsti dalla legge; costringeva gli extracomunitari a vivere in condizioni disumane, portandoli personalmente sul luogo di lavoro, ove svolgevano turni massacranti, era recidivo, per aver commesso in passato reati analoghi; da mesi aveva completamente smesso di pagare gli stranire, lasciati alla fame. Le determinazioni dell’Autorità Giudiziaria ed i destinatari delle misure cautelari. Il GIP presso il Tribunale di Palmi dott.ssa Daniela Tortorella, su richiesta del Pubblico Ministero dott. ssa Giulia Pantano, ha riconosciuto l’imprenditore Sorbara responsabile dei reati continuati di cui agli artt. 12 co. 5  (sfruttamento a fini di lucro della permanenza di stranieri in Italia) e 22 co. 12 (sfruttamento di manodopera clandestina) della Legge sull’immigrazione, il Decreto Legislativo286/1998, applicando la misura della custodia cautelare agli arresti domiciliari. E’ stato inoltre disposto il sequestro preventivo dei terreni ove gli stranieri venivano fatti lavorare: ben 6 vaste particelle di terreno agricolo e l’immobile in cui venivano alloggiati i malcapitati.

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Un calcio ai libri col pallone sotto il braccio: Praticò ai genitori, “ora che i ragazzi terminano la scuola non lasciamoli soli davanti al computer”

“Diamo un calcio alla scuola” è l’iniziativa che questa mattina si è tenuta al campo coperto “Momenti di sport – Francesco Morabito” di Gallina con gli alunni delle scuole elementari della frazione reggina. Circa 150 bambini hanno partecipato al torneo di fine anno organizzato dalla scuola calcio Polisportiva Gallina di Adolfo Modafferi in collaborazione con il dirigente scolastico Annarita Galletta. L’edizione di quest’anno si è conclusa con la vittoria della “Impresa Vilasi” nella categoria “primi calci” e della “Spizzy” (nella foto premiati da Praticò) in quella “pulcini”. La coppa disciplina è andata alla “Edil Ceramiche” mentre alla signora Bruna Elia è andato un riconoscimento particolare per un nobile gesto di altruismo.

Tra divertimento sportivo e gioia per la fine della scuola, i ragazzi non hanno mai smesso di incitare i propri compagni nella vittoria come nella sconfitta. Ospiti della manifestazione sono stati il presidente regionale del Coni, Mimmo Praticò, il consigliere provinciale, Bruno Porcino, il presidente provinciale del CSI, Paolo Cicciù, il presidente della XIV circoscrizione, Demetrio Marino ed i calciatori Pietro Marino e Demetrio Cutrupi. “In questa fastidiosa giornata di pioggia – ha commentato il presidente Mimmo Praticò – il sole arriva dal sorriso di questi ragazzi che dimostrano tutta la loro passione naturale per lo sport. Diamo ai nostri figli la possibilità di crescere sani e forti ed all’insegna del rispetto delle regole, dei compagni e dell’avversario. Portiamoli all’aria aperta, il movimento, il sole, sono un’ottima medicina naturale. E noi, se proprio non abbiamo voglia di giocare con loro, portiamoci un buon libro e godiamoci lo spettacolo”.

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