Palermo e Milano: arrestati Nicchi e Fidanzati

"Con le due operazioni brillantissime condotte dalle forze dell'ordine a Palermo e Milano abbiamo preso 17 su 30 dei più pericolosi latitanti. E' la migliore risposta – ha detto Berlusconi a bordo della Frecciarossa Torino-Milano – a tutte le calunnie rivolte al governo da irresponsabili che, con il loro agire, non fanno altro che gettare fango". Berlusconi ha sottolineato: "Questo governo è quello che ha fatto più di tutti contro la criminalità organizzata negli ultimi 20 anni. Non solo abbiamo sequestrato quasi 6 miliardi tra beni e contanti, ma abbiamo arrestato moltissimi pericolosi latitanti".

PALERMO, PRESO GIANNI NICCHI. La Polizia di Palermo ha arrestato il boss Gianni Nicchi (nelle foto), Si nascondeva in un appartamento di via Juvara, a Palermo. Il capomafia è considerato il numero due di cosa nostra palermitana. Tra gli applausi della gente e l'esultanza degli agenti della catturandi e di molti poliziotti della questura di Palermo il boss è stato portato in questura. I ragazzi del comitato Addiopizzo stanno intonando l'inno di Mameli. Alle finestre della mobile si è affacciato anche il capo della catturandi Mario Pignone, che il mese scorso, con gli stessi uomini aveva arrestato un altro boss latitante, Mimmo Raccuglia. Col il volto ancora coperto dal passamontagne i poliziotti sventolano la magliettta con la scritta Addiopizzo. Il covo di Gianni Nicchi era a poche centinaia di metri dal palazzo di Giustizia di Palermo. Il boss era latitante da tre anni, da quando riuscì a sfuggire all'operazione di Polizia denominata Gotha, che portò in cella i principali capi di Cosa nostra di Palermo. Il giovane mafioso è considerato il pupillo del capomafia Nino Rotolo. Quando ha capito di essere stato individuato ha tentato di scappare dal pozzo luce dell'edificio. Secondo alcune indiscrezioni quello dove è stato fermato non sarebbe il covo principale del latitante, ma una base di appoggio in cui il mafioso si sarebbe rifugiato ieri sera. I due favoreggiatori arrestati insieme al capomafia Gianni Nicchi sono Alessandro Presti e Giusy Amato. Sono entrambi giovanissimi. Presti ha 19 anni. Secondo gli investigatori la Amato avrebbe assistito il latitante nell'abitazione che sarebbe riconducibile a lei. "La cattura di Gianni Nicchi, ultimo grande latitante palermitano ancora libero, è un grandissimo successo che testimonia l'incessante impegno delle forze dell'ordine. Ora puntiamo al boss trapanese Matteo Messina Denaro". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, commentando l'arresto del boss Gianni Nicchi. Grasso, che ha espresso le sue congratulazioni alla polizia ha aggiunto con una battuta: "Nella lista dei trenta latitanti più pericolosi, se continuiamo così, non resterà più nessuno". Insieme al boss sono finite in manette due persone accusate di favoreggiamento. Sarebbero i proprietari dell'appartamento di via Juvara in cui il capomafia si nascondeva. Nicchi si trova ancora all'interno del palazzo in attesa di essere portato negli uffici della mobile. MILANO, CATTURATO FIDANZATI. E' stato arrestato a Milano Gaetano Fidanzati, uno dei boss mafiosi appartenenti alla lista dei 30 ricercati per mafia più pericolosi. E' stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile in via Marghera mentre era in compagnia del cognato. Ha cercato inizialmente di dare delle generalità false agli agenti della squadra mobile. Poi, vistosi scoperto, non ha opposto resistenza e ha chiesto ai poliziotti delle sigarette. Gaetano Fidanzati è uno dei capimafia storici palermitani. Per avere un'idea della sua posizione all'interno dell'organizzazione basta ricordare che nel '70 un'auto venne fermata casualmente ad un posto di blocco. Dentro, con documenti falsi, c'erano, oltre a lui, Tommaso Buscetta, Salvatore Greco, Giuseppe Calderone, Gaetano Badalamenti e Gerlando Alberti, padrini che avevano e avrebbero fatto parlare a lungo di loro. Fidanzati è entrato a pieno titolo nel gotha dei trafficanti di droga mafiosi. Il suo nome è contenuto in inchieste su traffici mondiali di eroina e soprattutto cocaina di diverse procure italiane e nei dossier di investigatori Usa. Fidanzati è ritenuto dagli investigatori uno dei più importanti boss del narcotraffico e dopo di lui sono stati arrestati per traffico di droga anche i figli, Guglielmo e Giuseppe, che avevano basi logistiche nel Nord Italia occupando spazi del mercato della cocaina in Veneto e Lombardia. Gaetano Fidanzati è stato arrestato dopo sei mesi di attività da parte degli agenti della squadra mobile di Milano coordinati nell'occasione dal Pm Ferdinando Pomarici. Il capo della Mobile di Milano, Alessandro Giuliano, ha spiegato in una conferenza stampa che il boss aveva appuntamento con un' altra persona nei pressi di via Marghera dove è stato arrestato. In sua compagnia c'era il cognato. Sulla persona che doveva incontrare e sul cognato sono in corso accertamenti. Gli agenti della squadra mobile sono alla ricerca del posto in cui il boss si nascondeva e stanno ricostruendo la sua rete di favoreggiatori che è stata definita 'piuttosto ampia'. Tracce di Fidanzati – è stato spiegato – nel milanese risalgono a una quarantina di anni fa. Il boss era latitante dal 2008 quando nei suoi confronti furono emesse due ordinanze di custodia cautelare dal gip di Palermo: una per associazione a delinquere di stampo mafioso e una per omicidio. Fidanzati si trova ancora negli uffici della questura di Milano. Fidanzati, nato a Palermo nel 1935, ricercato per associazione mafiosa nell'ambito dell'operazione 'Perseo', è considerato il reggente del mandamento di Palermo-Resuttana. Già affiliato alla 'famiglia' di Bolognetta, dopo la sua scarcerazione per fine pena nel maggio 2007, ha assunto prima la carica di reggente della 'famiglia' di Palermo- Acquasanta e poi dell'intero mandamento. Fidanzati era latitante dal 16 dicembre del 2008. MARONI “ARRESTI CHE FANNO GIUSTIZIA FARNETICAZIONI.” "Gli arresti di mafia fatti oggi fanno giustizia delle farneticazioni di questi giorni". Così il ministro dell'Interno ha commentato, in una intervista a Sky, l'arresto di Gaetano Fidanzati e Gianni Nicchi. "Quelle di Spatuzza sono vere e proprie farneticazioni – ha detto Maroni – dettate da chi vuole colpire un governo che sta facendo quello che non è mai stato fatto contro la mafia negli ultimi 50 anni". ''Le catture dei latitanti non sono mai a orologeria''. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, intervistato da Sky Tg 24 a proposito dell'arresto dei bosso mafiosi Gaetano Fidanzati e Gianni Nicchi. ''Sarebbe un'idiozia – ha aggiunto – pensare una cosa del genere''. Maroni ha anche aggiunto che Nicchi ''e' il numero due di Cosa Nostra, dopo l'arresto di Domenico Raccuglia. Si tratta di un killer spietato e potente''. "Adesso rimane solo il numero uno, Matteo Messina Denaro. E il cerchio si sta stringendo". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, intervistato da Sky dopo l'arresto dei due superlatitanti Nicchi e Fidanzati rispondendo al cronista che gli chiedeva se fossero ipotizzabili nuovi arresti a breve. "Sono convinto – ha aggiunto Maroni – che molto presto prenderemo anche lui". I COMPLIMENTI DI SCHIFANI. Il Presidente del Senato, Renato Schifani, ha telefonato al Ministro dell'Interno, Roberto Maroni, al capo della Polizia, dott. Antonio Manganelli, e al questore di Palermo, dott. Alessandro Marangoni, per congratularsi personalmente dell'eccezionale operazione antimafia che ha portato oggi all'importantissima cattura di Giovanni Nicchi, ritenuto il numero tre di Cosa Nostra, e di Gaetano Fidanzati, esponente di spicco della mafia. "Queste operazioni"- precisa il Presidente Schifani in una nota – "confermano, ancora una volta, l'impegno dello Stato e del Governo nell'azione di contrasto al male assoluto della mafia che non può e non deve conoscere alcuna distrazione o tolleranza". ALFANO “SENZA SOSTA L’IMPEGNO DEL GOVERNO.” "Un grande successo investigativo, l'ennesimo risultato portato a segno dallo Stato in questa stagione indimenticabile di lotta serrata alla criminalità organizzata". Lo ha detto il ministro della Giustizia Angelino Alfano al Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso. In una "lunga e cordiale telefonata" – dice una nota del ministero – Alfano "ha voluto rivolgere il proprio apprezzamento per le due operazioni portate a termine oggi, a Palermo e Milano, che hanno portato alla cattura dei due superlatitanti boss di mafia Giovanni Nicchi e Gaetano Fidanzati. E' la dimostrazione di uno straordinario impegno del Governo che, ininterrottamente, sta portando avanti una guerra senza precedenti alla criminalità organizzata. Una guerra fatta di strategie concrete, di fatti, di norme mirate a rafforzare l'opera investigativa dei magistrati". "Grazie, quindi, – ha concluso Alfano – agli uomini delle forze dell'ordine e della magistratura. A loro e, in particolare, alla sezione Catturandi della Squadra Mobile e agli agenti della Squadra Mobile milanese che hanno portato a termine con pieno successo le due operazioni odierne, sotto la guida delle direzioni distrettuali antimafia di Palermo e Milano, va il mio plauso e il mio più sentito ringraziamento". (fonte ANSA.it)      ((fonte A(       

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Author: Maurizio Gangemi