Reggio Calabria: circa 300 atleti provenienti da tutto il meridione al bocciodromo di Gallina per l’ “XI Trofeo Villa Arangea”

Si è svolto al bocciodromo di Gallina, a Reggio Calabria,  l’“XI Trofeo Villa Arangea”, competizione nazionale organizzata dalla società “Villa Arangea” del presidente don Pietro Catalano in collaborazione con il Comitato Provinciale reggino della Federazione italiana bocce (Fib) del presidente Antonino Canale. Ad aggiudicarsi il titolo è stata la coppia De Rosa-Oliva della società “Garofalo” di Cosenza che ha sconfitto in finale il giovane duo Gemelli-D’Angelo della “San Giovannello” di Messina. Al terzo posto si è classificata la coppia Alibrandi-Otero della “Fratellanze Riunite” di Messina ed al quarto, Spadafora e Mandoliti della “Città di Rende” di Cosenza. 80 sono state le coppie iscritte e provenienti da tutto il Meridione d’Italia con la partecipazione di una società di Treviso. Durante la tre giorni, inoltre, si sono svolte competizioni che hanno impegnato le categorie giovanili, le coppie miste, il gruppo sportivo della Polizia Municipale e gli atleti speciali dell’associazione reggina “Andromeda” del presidente Luisa Elitro. Alla premiazione hanno partecipato il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò, il quale ha consegnato il “Premio Fair Play” ad Anita Labate, il presidente Nuccio Schiavone, il consigliere provinciale, Bruno Porcino ed il presidente della XIV circoscrizione Gallina, Demetrio Marino.

“Con grande piacere – ha dichiarato il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò (nella foto) – oltre ad una prestigiosa gara nazionale, oggi assisto ad una bella festa che sposa in pieno i principi sportivi di divertimento ed integrazione. Vedere donne, uomini, giovani, anziani e diversamente abili insieme oggi, dimostra che lo sport è di tutti e per tutti ed il merito di questo risultato è dovuto alla passione ed al duro lavoro che svolgono da anni i dirigenti sportivi della Fib sul territorio reggino, i quali ringrazio anche per l’impeccabile manutenzione di questo impianto”. “È sempre una gioia – ha continuato – vedere all’opera i ragazzi della polisportiva “Andromeda” tra cui è presente il giovane e promettente Michele Lombardo, il quale, ai prossimi Mondiali di nuoto che si svolgeranno ad Atene, è chiamato a difendere i colori azzurri ed al quale faccio i miei migliori auguri. “Alla società “Villa Arangea” – ha concluso Mimmo Praticò – auguro che possa continuare su questa strada e che, tra attività agonistica ed organizzativa, continui a tenere alto il nome della Calabria”. CLASSIFICA “XIV TROFEO VILLA ARANGEA”: 1. De Rosa – Oliva della “Garofalo”, Cosenza; 2. Gemelli – D’Angelo della “San Giovannello” di Messina; 3. Alibrandi – Otero della “Fratellanze Riunite”, Messina; 4. Spadafora – Mandoliti della “Citta di Rende”, Cosenza. CATEGORIA FEMMINILE: 1.Maria Barreca; 2. Caterina Canale. CATEGORIA GIOVANI “L” 1. Giuseppe Panella; 2. Paolo Putortì. CATEGORIA GIOVANI “R” 1. Nazareno Morello. CATEGORIA GIOVANISSIMI: 1. Tomasello C. – Dattola – Panella; 2. Tomasello M. – Modafferi F. – Mansueto M.; CATEGORIA MISTA: 1. coniugi D’Elia; 2. Broccolo – Barreca M..

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Torino: “Reggio Calabria love”, i sapori calabresi celebrano l’Unità d’Italia

E' in pieno svolgimento a Torino “Reggio Calabria love” settimana di musica cibo e sapori dedicata alla tradizione della provincia di Reggio Calabria. Da sabato scorso, 2 aprile e fino a domenica, i 150 anni dell'Unità d'Italia celebrati all'insegna del gusto. E se c'è una cosa che unisce l'Italia, da Nord a Sud, è proprio la tavola. Location dell'iniziativa, che vede insieme la Provincia di Reggio Calabria e la rivista “Sugonews”, il Temporary art Cafè di piazza Emanuele Filberto a Torino. Un'intera settimana dedicata alla cultura enograstronomica della provincia reggina. Un capitale straordinario da valorizzare. 

Tutti i giorni al “Temporary art cafè” aperitivo con prodotti tipici, olive, salumi, sott'olii preparati dall'ormai famoso “Compare Cecé”. Una settimana iniziata con la presentazione delle eccellenze enogastronomiche della provincia di Reggio Calabria, e l'inaugurazione della mostra fotografica “I passaggi di Garibaldi”. Foto di Enzo Galluccio/Aspromedia. Oggi pomeriggio, alle ore 19,00 Iriti Editore presenta la guida turistica della Provincia di Reggio Calabria. A seguire “Cocina clandestina Reggio Calabria love” evento live, con la preparazione di un piatto tipico accompagnato dalla lettura di ricette ed aneddoti in chiave teatrale, trasmesso in diretta sull'emittente radiofonica “Radio veronica Live”. Domani, sempre alle ore 19,00 “Stoccafisso Night”, cena in piedi a base di stoccafisso e presentazione del libro di Santo Gioffré (assessore provinciale alla Cultura) “La Terra rossa”, edito da Rubbettino, per la conduzione di Fabrizio Vespa. Inoltre, in circa 400 locali del Piemonte, si potrà leggere, a tavola, il nuovo numero di “Sugonews” una rivista pubblicata in formato tovagliette, interamente dedicata alla Provincia di Reggio Calabria ed alla settimana “Reggio Calabria love”.

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Laruffa editore presenta “Lega Nord, un paradosso italiano in 5 punti e mezzo” di Luigi Pandolfi

“In qualsiasi altro paese civile e democratico del mondo, un partito come la Lega Nord sarebbe stato confinato ai margini del sistema politico e sorvegliato a vista nel cortile della vita istituzionale”. E’ nelle librerie il saggio “Lega Nord, un paradosso italiano in 5 punti e mezzo” di Luigi Pandolfi* (nelle foto copertina ed autore) per Laruffa Editore. L’autore, giovane intellettuale calabrese che da più anni unisce all’impegno politico ed istituzionale la passione per gli studi storici e politologici, delinea ed evidenzia i tratti distintivi di una forza politica che, in Italia, ha guadagnato spazi di potere impensabili in altri Paesi del mondo.

Qui, questa forza politica orgogliosamente xenofoba e spudoratamente separatista trova piena legittimazione quale forza di governo, occupando perciò le stanze più sontuose dei palazzi del potere – scrive Pandolfi -. Un vero paradosso, come quello che ci parla di una sua presunta diversità rispetto a tutti gli altri partiti italiani.  La verità è che la Lega si è da tempo stabilizzata come forza politica con una doppia identità: eversiva, nel senso letterale del termine, che tende cioè a modificare strutturalmente l’ordine costituzionale esistente, e, al contempo, integrata a tutto tondo nei meccanismi autoriproduttivi del sistema che dice di voler combattere, interiorizzandone i vizi e godendone i privilegi. Da questo punto di vista, ma solo da questo, la Lega può essere considerato un partito “profondamente nazionale”. Per tutto il resto si farebbe bene a sottovalutarne di meno la capacità corrosiva, sia della coesione nazionale, che dei valori fondanti della nostra democrazia”. Il libro sarà presentato a breve al pubblico e alla stampa. *Luigi Pandolfi (1972), laureato in Scienze politiche presso l’Università degli Studi di Perugia, ha pubblicato “Dalla lotta all’organizzazione – Il caso del PCI a Saracena” (Il Coscile, 1997), “Destra – Correnti ideologiche e temi culturali nell’Italia repubblicana” (Il Coscile, 2000), “Un altro sguardo sul comunismo, teoria e prassi nella genealogia di un fenomeno politico” (Prospettiva Editrice, 2011). www.luigipandolfi.it.

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Siderno (RC): alla libreria Mondadori incontro con Mario La Cava

“Mario La Cava, scrittore mediterraneo”: appuntamento giovedì 7 aprile prossimo, alle ore 18, alla sala Calliope della libreria Mondadori di Siderno per un incontro sulla figura e l’opera di Mario La Cava (nella foto). Il critico letterario Pasquino Crupi e Santo Gioffrè, assessore alla cultura della provincia di Reggio Calabria e scrittore, coordinati da Maria Teresa D’Agostino, discuteranno sui temi della ricca produzione lacaviana, ripercorrendo gli esordi, i viaggi e l’affermazione artistica dello scrittore di Bovalino.

Da “Il matrimonio di Caterina” a “Caratteri”, “Mimì Cafiero”, “I racconti di Bovalino” e “Le corrispondenze dal sud Italia”, solo per citare alcune delle opere di La Cava su cui gli autorevoli relatori si soffermeranno, il percorso narrativo dello scrittore sarà analizzato e approfondito. Sarà inoltre presentato un video privato sullo scrittore.   

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Il comitato “Uniti per Morabito Presidente” ci scrive

Dal comitato "Uniti per Morabito Presidente" (gaetano.morgante2@tin.it), riceviamo e pubblichiamo. Il sogno di rinnovamento, di guardare avanti con entusiasmo ed aprire una speranza di giustizia sociale,  si avverte con forza nella gente comune della strada, nei cittadini delle varie aree politiche e soprattutto nell’area tradizionale di sinistra e di centrosinistra. Dopo la frantumazione dei partiti tradizionali, la vecchia classe dirigente ormai usurata ha tentato e tenta ancora oggi, di trovarsi una collocazione nei vari partiti o partitini o formazioni civiche per cercare di sopravvivere, di entrare, una volta usciti dalla porta,  dalla finestra. La sinistra nel suo complesso, il centro sinistra ed il nuovo partito democratico, in particolare, ed altre forze, hanno il dovere di cercare di rinnovare la politica italiana. Soltanto uniti e coesi si può dare fiducia a chi guarda con speranza al futuro.

La frammentazione politica è soltanto spreco di energie, e si sono visti gli effetti in varie occasioni elettorali. L’unica possibilità che ha il centrosinistra ed il Pd è di valorizzare chi ha voglia di lavorare onestamente, di creare una classe dirigente che sia più umile, vicina e presente alle esigenze del quotidiano, che avvicini il cittadino alla partecipazione ed all’attività politica. Gli obiettivi primari ed essenziali che il cittadino avverte sono sotto gli occhi di tutti: la disoccupazione giovanile, la trasparenza, la riforma elettorale e la giustizia. Il fiorire continuo di ribaltoni, ribaltini e passaggi e ripassaggi da uno schieramento all’altro, per interessi personali avulsi dall’interesse comune della cosa pubblica e dei cittadini, servono solo a consolidare rendite di potere personale e non offrono un buon servizio alla politica ed ai cittadini, creando sfiducia e sofferenza. Si assiste con imbarazzo a questa frantumazione politica di persone con un credo politico storico che sono state elette in buona fede dai cittadini, dai quali hanno ricevuto oneri ed onori, ed in questa tornata elettorale sbarcano in nuove formazioni politiche, pienamente legittime, determinando con cinismo un danno alla politica e ai cittadini stessi i quali credevano e difendevano in buona fede i valori e gli ideali del socialismo democratico. E’ un dovere di tutti, e di chi ha avuto un ruolo di direzione e di chi ce l’ha in questo momento, assumere un rinnovato impegno organizzativo e politico e dare vivacità, entusiasmo e voce ai simpatizzanti, agli amici della coalizione di centrosinistra. Uniti si vince! Le elezioni passate parlano chiaro. Basta con la guerra intestina. Basta con le lacerazioni (la gente non ne può più). “La stagione  di Loiero e Bova è finita” come dice l'on. Franco Laratta. E’ finita una classe politica ormai logorata che è stata severamente punita dagli elettori. Occorre costruire un nuovo partito moderno. C’è bisogno di una nuova stagione politica, di un nuovo centrosinistra e di una nuova classe dirigente. C’è bisogno di unità e di una classe politica che sappia ascoltare i cittadini; ricca di umanità. C’è il Presidente della Provincia in carica avv. Giuseppe Morabito (nella foto), ricco di pazienza e generosità, dotato di sapere, passione ed onestà intellettuale che incarna perfettamente queste esigenze. E’, al momento, l’unica  personalità politica unitaria del centrosinistra, che ha la possibilità di continuare ad amministrare la Provincia di Reggio Calabria, riconosciuto da tutti, da destra e da sinistra. Partendo dai risultati positivi del buon governo documentati dalla sua Giunta in questi anni. Ciò è dimostrabile con i fatti e con le cifre in mano. La Giunta di Giuseppe Morabito dimostra di offrire un contributo politico unitario del centrosinistra sia ideale che morale.  Con l’impegno, la tenacia e l’unità dei cittadini della provincia di Reggio Calabria si possono superare e vincere le elezioni per dare soluzione ai problemi ed un buon servizio alla politica. F.to Comitato "Uniti per Morabito Presidente".

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Sant’Ilario dello Jonio (RC): il sindaco Brizzi “Metteremo tutto ciò che è necessario a disposizione della Commissione d’Accesso”

“Siamo più che tranquilli: il nostro Comune è aperto ai commissari e metteremo a loro disposizione tutto ciò che riterranno necessario per le verifiche che dovranno effettuare. Non abbiamo assolutamente nulla da nascondere. Il nostro percorso politico e amministrativo è pulito e, come non sarà difficile verificare, abbiamo sempre agito promuovendo la legalità”. Così il sindaco di Sant'Ilario dello Jonio Pasquale Brizzi (nella foto), apprendendo a mezzo stampa dell’invio della commissione d’accesso nel comune di cui è alla guida, commenta la notizia.

"Il nostro comune non ha mai subito, in nessuna forma, prevaricazioni o pressione di tipo mafioso – aggiunge Brizzi –. Abbiamo sempre lavorato in maniera serena, facendo del principio di legalità un punto fermo di tutta la nostra azione amministrativa. Abbiamo fortemente voluto la presenza dell’Arma sul territorio con l’insediamento di una Stazione dei Carabinieri e a loro abbiamo offerto, da subito, la massima collaborazione. Sono perciò fiducioso sul lavoro che la Commissione verrà a svolgere e attendo di conoscere i contenuti degli atti che hanno portato la prefettura di Reggio Calabria a disporre l’accesso. Mi stupisce comunque – conclude Pasquale Brizzi – appurare ancora una volta come certe notizie siano a conoscenza dei giornali prima ancora che dei diretti interessati. Non avevamo sentore di nulla, ma nonostante ciò attendiamo con la massima serenità l’arrivo della Commissione”.

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Reggio Calabria: il Sindaco Raffa all’incontro di Pa.C.E. con la città

Presente all’incontro organizzato da Pa.c.e. Patto Cristiano Esteso, svoltosi sabato mattina presso Ce.Dir, anche il Sindaco della città di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa (nella foto). Il Primo Cittadino, è intervenuto innanzi tutto, esprimendo il suo apprezzamento per lo stile adottato dal movimento le cui le motivazioni politiche traggono origine dai valori Cristiani di riferimento e da un’attenta lettura della Bibbia. “Il Testo Sacro – ha affermato il Sindaco Raffa – non rappresenta solo un volume religioso ma costituisce una vera e propria guida. Seguendo le linee dettate dalla Bibbia, dunque, si può giungere alla costituzione di una società migliore, basata sul rispetto sociale, sulla difesa delle classi deboli, sulla condivisione.

Valori importantissimi che vanno recuperati e che devono dettare le nostre azioni di amministratori. Apprezzo molto l’impostazione di Pa.C.E., che viene da una splendida intuizione del compianto Gilberto Perri, guida morale per tanti, che ascoltando tutte le parti politiche presenti all’Auditorium Versace, ha gettato le basi per un futuro fatto di equilibrio, stabilità e condivisione. Siamo convinti che i percorsi condivisi siano quelli che generano i risultati migliori perchè consentono il raggiungimento di obiettivi a sostegno della collettività”. 

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Taurianova (RC): oggi, nel XXXIV° anniversario, commemorati i due Carabinieri uccisi nella cosidetta “strage di Razzà”

Nella mattinata di oggi 1 aprile 2011, a Taurianova, è stato ricordato il 34° anniversario della Strage di Razzà. Alle ore 10:30 è stata celebrata una Messa presso la Chiesa Matrice della città, officiata dal Cappellano Militare della Legione Carabinieri Calabria, in memoria dell’Appuntato Stefano Condello e del Carabiniere Vincenzo Caruso (nella foto). Dopo la cerimonia religiosa sono state deposte delle corone sul monumento dedicato ai caduti dell’Arma, ubicato nella piazza intitolata ai due militari caduti (nelle successive due foto), successivamente, le autorità presenti e i familiari di Condello si sono recati in contrada Razzà dove sono stati deposti dei fiori sulla lapide ubicata nel luogo dove i militari sono stati barbaramente uccisi (nelle ultime due foto). Alla cerimonia hanno preso parte la signora Sig.ra Incorvaia Grazia, vedova dell’App. Condello e i suoi familiari, il Generale dei Carabinieri Adelmo Lusi, Comandante della Legione Carabinieri Calabria, il Procuratore della Repubblica di Palmi dott. Giuseppe Creazzo, l’On.le Angela Napoli, il Commissario Prefettizio dott. Cirillo del Comune di Taurianova, tutte le altre autorità locali civili e militari, e rappresentanze dell’Associazione Nazionale Carabinieri e dei militari in servizio alla Compagnia Carabinieri di Taurianova. Molto significativa è stata anche la presenza degli studenti di Taurianova, delle scuole elementari, medie e superiori.

Il 1° aprile del 1977, alle 13, tre militari del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Taurianova, l’Appuntato Stefano Condello ed i Carabinieri Vincenzo Caruso e Pasquale Giacoppo, iniziano il loro turno di servizio. Una volta usciti dalla caserma, i tre carabinieri percorrono la statale 101-bis, diretti in contrada Razzà, dove notano che nei pressi della masseria di un pericoloso pregiudicato sono posteggiate quattro auto ed una Vespa. Ci sono tre Fiat 127 ed una 126. La 126, osserva il Carabiniere Caruso, appartiene ad un altro pregiudicato del posto. Quel pregiudicato, aggiunge l’Appuntato Condello, è anche noto per aver favorito dei latitanti. L’Appuntato Condello ed il Carabiniere Caruso, lasciano il collega Giacoppo a presidio dell’auto di servizio e si incamminano per la mulattiera. Nella casa diroccata, si trovano due pregiudicati, armati con pistole. Condello e Caruso, lottando, riescono a disarmarli,  ma da tutte le direzioni i carabinieri vengono investiti da una pioggia di colpi di lupara e di pistola. Condello risponde al fuoco, ma viene ferito alle spalle. Caruso lo raggiunge e riesce a colpire, ferendoli mortalmente, gli aggressori, ma arrivano ancora altri malfattori, ed anche lui – infine – soccombe sotto i colpi che senza tregua lo raggiungono. Il Carabiniere Giacoppo, che ha udito gli spari, decide di avvicinarsi ai colleghi, e nel percorrere la mulattiera si imbatte con tre individui armati di fucile, ne nasce un altro scontro a fuoco, senza feriti: i tre malviventi si dileguano tra la vegetazione. Giacoppo, giunto sul posto, trova i suoi due colleghi stesi a terra, esanimi. I vertici dell’Arma e della Magistratura calabrese giungono subito sul posto. Le indagini fecero piena luce sull’eroico comportamento dell’Appuntato Condello e del Carabiniere Caruso: quel giorno i tre carabinieri, nella casa colonica, avevano sorpreso undici mafiosi che stavano tenendo una riunione di ‘ndrangheta. A prendervi parte erano esponenti delle più potenti famiglie della Piana, che intendevano confrontarsi per gestire i propri spazi di potere e per spartirsi appalti e tangenti. Vi erano gli Avignone, due dei quali rimasero uccisi nello scontro a fuoco (Avignone Rocco e Vincenzo), vi erano i Cianci, ed altri. Con sentenza n. 9/81 del 21 luglio 1981 la Corte d’Assise di Palmi ha condannato i responsabili a pesanti pene detentive, in particolare a trenta anni di reclusione, per omicidio continuato ed aggravato in concorso, Avignone Giuseppe, Albanese Girolamo, Zinnato Vincenzo, Lombardo Domenico, Furfaro Francesco, D’Agostino Domenico e Cianci Domenico e Damiano.

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Melito Porto Salvo (RC): impiegato AFOR arrestato per tentata estorsione ad un suo superiore

Nella serata di ieri, 31 marzo 2011, i carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo hanno tratto in arresto N. L., 48enne. L’uomo, impiegato quale dipendente dell’Azienda Forestale della Regione Calabria, si era reso responsabile di una violenta aggressione ai danni di M. L., 45enne, suo diretto superiore. La causa scatenante del pestaggio sarebbe stata l’insofferenza determinata dal trasferimento presso una sede evidentemente non gradita dall’aggressore, il quale, al fine di essere reimpiegato in un luogo diverso da quello presso il quale svolgeva le sue mansioni di operaio A.F.O.R., avrebbe dapprima minacciato e poi colpito violentemente la vittima.

Immediatamente sono iniziate le ricerche del responsabile che, nel frattempo, aveva trovato rifugio presso la sua abitazione. Rintracciato dai carabinieri della Stazione di Condofuri San Carlo, l’uomo è stato accompagnato in caserma, per essere successivamente dichiarato in stato di arresto con l’accusa del reato di tentata estorsione.

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Reggio Calabria: presentato il progetto “La Magna Grecia: radici, oggi e futuro. Reggio Calabria un futuro per lo sport”

Dopo un’eccezionale prima illustrazione del progetto, tenutasi a Roma, alla Camera dei Deputati, a cui ha partecipato il presidente del Coni Calabria, il Salone dei lampadari di Palazzo San Giorgio ha ospitato la presentazione dell’iniziativa “La Magna Grecia: radici, oggi e futuro. Reggio Calabria un futuro per lo sport”, promosso dall’Assessorato comunale alle Politiche per lo Sport con la collaborazione del Coni Calabria. Con ciò si tende a promuovere sia la pratica sportiva nel territorio reggino che l’immagine della città attraverso lo sport proprio mentre la candidatura di Reggio Calabria a “Città europea dello sport” è in fase di valutazione dalla commissione dell’ “European capitals and cities of sport association” (ACES).

Moderata dal giornalista Antonio Latella, alla cerimonia erano presenti il sindaco reggino, Giuseppe Raffa, l’assessore comunale allo sport, Giuseppe Capua, il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò (nella foto), il vice presidente regionale dell’Unione della stampa sportiva italiana (Ussi), Franco Pellicanò e l’ex campione del mondo ed allenatore di calcio, Ciccio Graziani. “Ringrazio – ha dichiarato il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò – il sindaco Raffa e l’assessore Capua per il lavoro che stanno svolgendo per promuovere l’attività sportiva nel nostro territorio e per questo progetto elaborato insieme allo Studio Ghiretti col quale, come Coni Calabria, collaboriamo già da diverso tempo. Lo stesso presidente nazionale Gianni Petrucci si è dichiarato, in merito a quest’iniziativa, disponibile ad offrire tutto il contributo necessario per la sua migliore riuscita”. “Ispirarci – ha continuato – alla antiche olimpiadi che si disputavano nella Magna Grecia significa far tornare il nostro territorio baricentro dell’attività sportiva nel Mediterraneo”. E proprio il sindaco Raffa ha “letto” l’iniziativa e l’operato dell’assessore Capua in chiave di “apertura della città verso nuove e prestigiose esperienze”. “L’obbiettivo – ha dichiarato l’assessore comunale allo sport, Giuseppe Capua –  è quello di sdoganare la città per far conoscere a livello nazionale ed internazionale le sua potenzialità”. “Il progetto in questione – ha continuato Capua – a segno della sua valenza, è stato richiesto per essere applicato in Campania, Veneto ed Abruzzo”. Sulla valenza dello sport, il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò ha dichiarato che “oltre a portare salute e benessere fisico a chi lo pratica, può svolgere un ruolo sociale importante e concretamente migliorare il futuro di Reggio. Attraverso la pratica sportiva, infatti, i giovani, soprattutto, possono essere educati alla legalità ed al rispetto delle regole oltre che ai sani valori di amicizia e rispetto per il prossimo”. In riferimento all’importanza fondamentale di dover esercitare nel settore sportivo esclusivamente con personale adeguato e competente – evidenziato da Capua – Praticò ha dimostrato tutta la disponibilità della Scuola dello Sport Coni Calabria a formare e collaborare con tutti i soggetti coinvolti in modo da “operare per lo sport”. “Mi auguro – ha aggiunto – che, attraverso queste iniziative, le istituzioni riescano ad avvicinarsi sempre di più ai cittadini, giovani e meno giovani, coinvolgendoli alla pratica sportiva. Lo sport, inoltre, è integrazione ed interculturalità perché annulla le differenze tra genti di cultura e religione diversa all’insegna del gioco e del divertimento”. “Attraverso lo sport – ha aggiunto il presidente Praticò – l’immagine della Calabria, terra che, purtroppo, balza, spesso, agli onori della cronaca per avvenimenti negativi, può emergere in tutto il suo vero splendore. Una terra che ha dato i natali a numerosi campioni di ieri e di oggi e che, grazie alle sue peculiarità naturali, è capace di poter ospitare grandi eventi sportivi di ogni genere”. Il vicepresidente dell’Ussi Calabria, Franco Pellicanò, nel suo intervento, ha evidenziato le condizioni critiche in cui versa l’impiantistica sportiva reggina e le difficoltà che impediscono che l’attività abbia risvolti positivi in termini di immagine, efficacia e concretezza. Il nuovo progetto prevede la messa a norma delle strutture già esistenti che si trovano in condizioni precarie ed, in qualche caso, in stato di abbandono in modo da renderle praticabili anche ai diversamente abili. Gli Stati Generali dello sport calabrese, altro punto del programma, coinvolgeranno presidenti e dirigenti di tutte le federazioni sportive, e serviranno a far sì che tutte le problematiche e le esigenze del settore vengano alla luce. “In merito – ha concluso Mimmo Praticò – alla candidatura di Reggio Calabria quale Città europea dello Sport, essa ha tutti i requisiti per diventarne. Ha già ospitato ed ospiterà eventi sportivi di caratura mondiale come ha avuto ed ha squadre in competizione nei massimi campionati professionistici. Ma tutto ciò non basta e per far si che questo sogno diventi realtà tutti dobbiamo rimboccarci le maniche”.

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“Riferimenti”: il 4 ed il 5 aprile l’incontro con gli studenti a Cosenza e Rogliano (CS)

Nell'ambito del Protocollo d'Intesa siglato tra il Coordinamento Nazionale Antimafia "Riferimenti" e il Consiglio Regionale della Calabria continua il Progetto “Gerbera Gialla 2011” e le iniziative dell’Antimafia Day nelle scuole della Calabria. Sono queste intere giornate dedicate alle scuole della regione sul  tema della lotta alla mafia, che coinvolgono sia gli studenti che gli adulti. E’ una no-stop in cui si alternano mattina  e pomeriggio nelle scuole  rappresentanti istituzionali e testimoni. L’Antimafia Day fa tappa a Cosenza nei giorni 4 aprile al Liceo Scientifico “E. Fermi” e il 5 aprile all’Istituto d’Istruzione Superiore “A. Guarasci” di Rogliano.

Il programma prevede una due giorni coordinata  dai giornalisti Annamaria Terremoto, Arcangelo Badolati e Attilio Sabato. Lunedì 4 Aprile ore 10:30 presso il Liceo S. ”E. Fermi” incontro con gli studenti al quale interverranno il Generale Adelmo Lusi Comandante Regionale dell’Arma dei Carabinieri, il dott. Vincenzo Luberto, e Adriana Musella presidente di “Riferimenti” Coordinamento Nazionale Antimafia. Nel pomeriggio invece, alle 16:30, il Prefetto di Cosenza dott. Raffaele Cannizzaro e il Questore di Cosenza Dott. Alfredo Anzalone incontreranno le famiglie in un appuntamento riservato agli adulti. Il 5 aprile alle ore 10:30all’Istituto “A. Guarasci” di Rogliano, invece, sarà di scena il magistrato Eugenio Facciolla.

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Diversità

altQualche tempo fa ha attirato la mia attenzione un trafiletto di giornale, all’apparenza marginale e “innocuo” come spesso lo sono le notizie a latere, rivelatosi invece, ad una più attenta analisi, tutt’altro che insignificante e scontato. In breve la notizia  evidenziava che a Roma in un negozio di via Borgo Santo Spirito, a due passi da San Pietro, era entrata  una clochard e, fin qui, nulla di strano. Prima però che il personale addetto all’esercizio se ne rendesse conto, si era comodamente messa a dormire in vetrina. La titolare del negozio aveva provato a farla uscire senza ottenere risultati e quindi si era decisa a chiamare la polizia. Solo l’intervento degli agenti era riuscito a sortire l’esito sperato. Come scrisse Torquato Tasso nella “Gerusalemme liberata”: “E’ il sonno, ozio de l’alme, oblìo de’ mali” e come ha detto un grande psicologo americano, S. Asch,: “Noi cerchiamo la compagnia degli altri… perché cerchiamo di metterci in rapporto significativo con il mondo che ci circonda… Il bisogno di comunicare con gli altri, di parlare, di divertirsi con loro e di partecipare le nostre impressioni è reale ed imperioso come la fame e la sete”.

E non consideriamo inoltre le varie leggende metropolitane i cui protagonisti sono quei barboni che  dimorano a lungo nello stesso luogo e, loro malgrado, diventano, prima nei pettegolezzi di qualcuno e poi nell’immaginario collettivo, dei veri e propri nababbi con tanto di case a iosa e di ingenti patrimoni bancari. Il pregiudizio e l’intolleranza, quand’anche non si trasformino in scherno, tendono a stabilire una mortificante gerarchia tra gli uomini. Basterebbe un sorriso, un gesto di comprensione o un’elemosina non gettata in tutta fretta per porre riparo a tanti disagi e alla vera povertà costituita sopratutto dalla solitudine. Parecchi anni fa, un noto giornalista della R.A.I., Paolo Frajese, si travestì da barbone e incominciò a chiedere l’elemosina per potere filmare le reazioni della gente che gli si avvicinava. Nessuno lo riconobbe, molti lo schivarono, alcuni gli diedero qualche spicciolo e forse uno soltanto si fermò a parlare con lui. E gli esempi potrebbero continuare all’ infinito. A tal proposito mi sovviene alla mente un episodio occorso ad una mia amica nella civilissima Milano. Mentre si recava su un mezzo pubblico presso la scuola in cui era insegnante, colta da malore, non è stata soccorsa da alcun passeggero. Tutti probabilmente timorosi di dover toccare una drogata (nonostante l’ineccepibile aspetto della signora), rimasero inchiodati ai loro posti finché un volenteroso non si prese la briga di cercare nella borsa della malcapitata i documenti che, attestanti generalità e professione, tranquillizzarono (chissà poi per quale distorta interpretazione della realtà) i presenti. Solo a quel punto i terrorizzati samaritani l’aiutarono ad alzarsi non tenendo conto per loro magnanimità che la stessa aveva anche l’aggravante di essere di Reggio Calabria. La diversità ci incute paura, non vogliamo avvicinarci agli alcolizzati o ai drogati, ma ipocritamente li vorremmo guariti. Vogliamo solo sottolineare che, al di là del credo religioso e dei propri principi etici, tutti siamo chiamati, prima o poi, a confrontarci con un forestiero o ad esserlo noi stessi. E per forestiero intendiamo, nel senso strettamente etimologico del termine, colui che viene da fuori o è fuori sia dalla cosiddetta normalità sia  da rigidi schemi che imprigionano la società il cui grado di civiltà peraltro si misura anche dalla solidarietà dimostrata a chi è più sfortunato e vive lontano da casa e dagli affetti più cari. In antropologia culturale, che  studia anche l’evoluzione dei vari gruppi umani, si definisce “etnocentrismo” l’atteggiamento di chi giudica gli altri gruppi etnici in base alla propria cultura ed ai valori che da essa derivano. Da ciò, per estensione, nasce la “paura del diverso”, un vero e proprio senso di smarrimento che coglie chi si relaziona con atteggiamenti o culture diverse dai propri. Il discorso si potrebbe senza alcuno sforzo estendere agli emigranti che pullulano nelle nostre città. I più sensibili dovremmo essere proprio noi Calabresi che fino a poco tempo fa emigravamo in massa in Alta Italia per trovare lavoro  e venivamo quasi sempre trattati in malo modo. Aggiungerei a tal proposito che purtroppo la discriminazione si perpetua tutt’oggi perché non è cosa rara che qualificatissimi ragazzi del Sud, già convocati da aziende del Nord proprio per i loro eccellenti curricula, si vedano letteralmente sbattere le porte in faccia allorquando declinano la loro provenienza geografica ( la Benetton ne è stata lampante esempio) Ci pare altresì giusto sottolineare che le suddette aziende dichiarano come loro responsabilità sociale quella di aiutare le popolazioni africane con campagne ad hoc (senza alcun dubbio perché queste hanno un immediato riscontro pubblicitario). “Siamo veramente tutti uguali, lo giuro”, è quanto dichiara Luigi Luca Cavalli-Sforza, genetista di fama mondiale e dal 1992 Professore Emerito di genetica all’Università di Stanford in California, il quale ha dedicato tutta la vita a ricostruire la mappa storico- geografica delle popolazioni per precisare le vie lungo le quali sono avvenute le migrazioni umane. Il risultato è la verità, ormai incontrovertibile, che le razze umane non esistono e che la distinzione era esclusivamente basata sulle caratteristiche estetiche e non su quelle genetiche, le uniche che potrebbero evidenziare delle diversità. I geni dei fenotipi sono quindi variati esclusivamente in risposta all’ambiente e al clima come hanno dimostrato le recenti ricerche sul DNA e sul genoma umano. Quindi, crollato per questi recenti studi il “mito della razza”,  vengono meno le teorie razziali genitrici irrazionali e giustificatrici di tante sanguinose guerre avvenute in realtà solo per l’odio verso il “diverso” e il folle desiderio di alcuni  popoli di imporre l’egemonia sugli altri. E’ più giusto quindi parlare di etnie diverse solo ad evidenziare l’importanza delle diversità culturali sedimentate durante i percorsi storici dei popoli. Nonostante la rivoluzione digitale abbia reso il mondo un “villaggio globale”e abbia quindi contribuito ad avvicinare tutti i popoli, rimane imperante la paura del diverso “Le cose ignote fanno più paura che le conosciute” scrisse Giacomo Leopardi e “la sola cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa” secondo Franklin Delano Roosevelt. L’incontro con il diverso dovrebbe essere un fattore di arricchimento e non di disprezzo dell’altro, in particolar modo di coloro che si incontrano tutti i giorni. In questa direzione è nata e almeno teoricamente si va affermando una nuova concezione della democrazia in cui la differenza pluriculturale è considerata un valore. La stessa storia infatti ci indica come esempi di società dinamiche quelle in cui si è verificato l’incontro di più culture: l’antica Roma, per esempio, crogiuolo di etnie provenienti da tutte le sue province e oggi, per eccellenza, la società americana dove l’accelerazione del progresso è stata favorita dalla mescolanza di tante genti  sopraggiunte  attraverso le ondate migratorie. Non dovrebbe essere poi tanto difficile mettere in pratica il principio cristiano dell’accoglienza visto che l’intelletto umano è naturalmente pieno di curiosità per tutto ciò che è nuovo e sottolineiamo “diverso”.

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Egoismo: modalità d’uso

Sin da bambini, ci viene quasi imposto il concetto del “prima il dovere e poi il piacere”. In tal modo, però, non si fa altro che dare maggiore importanza alle rinunce rispetto alle gioie, incanalandoci così a non seguire il nostro istinto ed a reprimere le nostre emozioni. Ed impariamo, sempre in base a ciò che ci è stato inculcato come ci sia “quello che si fa e quello che non si fa” secondo delle regole non scritte ma che si tramandano nel tempo. Purtroppo, tale tipo di moralità che la famiglia, la scuola e la società ci propinano tende solamente ad omologarci facendoci addirittura sopprimere l’unicità e il talento che contraddistingue ogni individuo. Oltretutto, c’è da dire che, per esempio, genitori troppo apprensivi non aiutano i propri figli a crescere, ma al contrario, li caricano di ansie e di paure che, nel tempo, possono sfociare in ansia, attacchi di panico, anoressia, tutti disturbi legati alla necessità di affetto ed a “vuoti” da colmare; e tutto ciò si verifica, probabilmente, per il non aver avuto la forza di agire con la propria testa ma “violentando” la propria indole.

Il dover poi, necessariamente, “marchiare” come presuntuoso e vanitoso chi si piace e sta bene con se stesso, è indice di come la nostra società sia protesa verso modelli di falsa modestia nei quali pensare prima a se stessi viene ritenuto un becero atto di egoismo. Ma quest’ultimo non è certo da associare a coloro che, non preoccupandosi delle aspettative altrui, seguono la propria strada, nonché la propria identità. Si può, invece, utilizzare il termine “egoismo” qualora, cercando un qualsivoglia successo personale, si danneggino spietatamente altre persone. Quante volte negli anni, abbiamo ascoltato frasi del tipo “Non puoi amare gli altri se non ami prima te stesso”. Vero! Tuttavia, che genere di amore possiamo donare se siamo individui che hanno soffocato nel tempo la vera essenza del loro modo di essere? Talvolta, poi, vengono dispensati  dei consigli che, pur essendo espressi “a fin di bene”, rischiano di comportare disorientamento nonché allontanamento dal centro del nostro “io”. Ne consegue che, anche a costo di risultare cinici, dobbiamo liberare il nostro reale modo di essere, manifestando appieno la nostra unicità, facendo ciò che desideriamo fare, ciò che ci fa stare bene e non curandoci troppo delle apparenze. In più, resistere alle nostre reali passioni e ai nostri reali desideri al fine di risultare più gradevoli agli altri, ci crea inevitabilmente sofferenza. Preferendo, infatti, di soddisfare delle aspettative che non sono nostre pur di non dispiacere o per assecondare qualcuno, non facciamo altro che minare il nostro spazio vitale. Ci siamo mai chiesti perché, per ognuno di noi, sia così essenziale ottenere il consenso di chi ci circonda? E perché si cade nei sensi di colpa, qualora non agissimo come qualcuno a noi vicino desidererebbe? A questi quesiti, istintivamente, ci verrà da rispondere con frasi del tipo: “Ma quando mai? Io faccio sempre di testa mia!” In verità, se ci fermassimo un istante a riflettere, ci renderemmo conto di come quanto detto non corrisponda sempre alla realtà. Spesso, difatti, anche chi vanta di possedere una spiccata personalità, agisce per far “piacere” agli altri, mettendo in secondo piano la propria individualità. Ma tutti noi sappiamo bene quanto sia sbagliato ostacolare le nostre passioni o sentirci in colpa quando le esperimentiamo. Uscire dalla “gabbia d’oro” che le istituzioni ci impongono è di vitale importanza per riuscire a realizzare i propri reali desideri ed orientarci verso tutto ciò che per noi stessi sia la strada giusta. Come scrive il grande Oscar Wilde “L'egoismo non consiste nel vivere secondo i propri desideri, ma nel pretendere che gli altri vivano nel modo che noi vogliamo. L'altruismo consiste nel vivere e lasciar vivere”. Ricordandoci che gli altri ci danno dell’egoista nel momento in cui non realizziamo un loro desiderio, possiamo affermare che un pizzico di “sano egoismo” serve a farci capire chi siamo veramente, a misurarci per arrivare in profondità e capire in realtà quanto valiamo. In sostanza, il “sano egoismo” di cui parliamo non è prevaricazione, ma molto più semplicemente un’ “autogratificazione terapeutica” che non nuoce ad alcuno e giova a noi stessi. E voi, cari lettori, cosa ne pensate? Meglio agire con un atteggiamento pregno di perbenismo al fine di salvaguardare la tanto importante apparenza? O, fors’anche, è meglio essere etichettati come “egoisti” assecondando, però, il nostro “trend” naturale?

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Serie Bwin, XXXIII^ giornata: Reggina-Livorno 1-1

Reggina-Livorno: 1-1. Reggina (3-5-2): Puggioni; Cosenza, Costa (dal 58° Castiglia) ed Acerbi; Laverone (dal 46° Colombo), De Rose, Montiel, Rizzato e Sarno (dall’81° N. Viola); Campagnacci e Bonazzoli (c). In panchina: Kovacsik, Adejo, Zizzari e A. Viola. All.: Atzori. Livorno (4-3-1-2): De Lucia; Bernardini, Miglionico, Lambrughi e Pieri; Schiattarella, Iori e Barusso (dal 64° Belingheri); Luci e Dionisi (dal 74° Cellerino); Tavano (c) (dal 69° Antunes). In panchina: Mazzoni, Di Bella, Salviato e Lignani. All.: Novellino. Arbitro: Guida di Torre Annunziata. Assistenti: Meli di Parma e Santuari di Trento. Quarto uomo: Pasqua di Tivoli. Marcatori: Dionisi al 32° e Bonazzoli al 65°. Ammoniti: Barusso al 40°, Bernardini al 50° e Cosenza al 63°. Corner: 2-1. Recupero: 1’ (p.t.) e 4’ (s.t.). Spettatori paganti: 1262. Abbonati: 3565. Incasso al botteghino: € 16.980. Quota abbonati: € 22.377. Spettatori totali: 4827. Incasso totale: € 39.357. Note. Rivoluzione-Reggina quella decisa da mister Atzori. In panchina i due fratelli Viola a favore di Montiel e Campagnacci. La novità è l’esordio dal primo minuto di Sarno che, ad onor del vero, insieme all’impiego iniziale di Montiel, lascia alquanto perplessi. Atzori, però, pensa ad una Reggina oltremodo offensiva da opporre alla formazione labronica allenata dall’unico ex della gara Novellino (per la cronaca, accolto da una bordata di fischi e cori (così come presumibile e, tra l’altro, ampiamente motivato e meritato (non soltanto per gli scarsi risultati ottenuti nelle 10 panchine amaranto lo scorso anno – solo 9 punti conquistati e quart’ultimo posto in graduatoria -, ma soprattutto per l’arrogante presunzione che lo ha sempre caratterizzato in carriera) a cui sarcasticamente risponde salutando con la mano.

Cronaca e commento. Primo tempo. La gara inizia con il Livorno, fischiatissimo, in avanti e la Reggina ad organizzarsi. Al 2° è la Reggina ad avvicinarsi per prima all’area avversaria con un’azione potenzialmente pericolosa con la palla capitata, però, a Campagnacci che s’imbroglia e perde la possibilità di servire un compagno meglio piazzato. Al 6° ancora Campagnacci serve un involontario assist a Schiattarella che cambia campo lanciando, a sinistra, Barusso che, di prima, appoggia in verticale verso l’accorrente Luci. E’ bravo Puggioni ad uscire in presa a terra anticipando di un soffio il giocatore toscano. Occasione ancora livornese al 10° con Dionisi lanciato da un compagno, è bravo anche in questa occasione Puggioni che, uscendo fuori dall’area, prima copre il pallone e poi lo scaraventa in tribuna. Al 15° la prima vera occasione da rete è degli ospiti. Schiattarella recupera palla sulla trequarti amaranto e si avvicina all’area. Poco fuori tira di destro con il pallone che Puggioni, con apprensione, vede uscire sul fondo alla sua sinistra. Al 18° ed al 19° risponde la Reggina. Dapprima con Bonazzoli che s’incunea in area, defilato sulla destra, resiste alla carica di un avversario ma riesce comunque a mettere al centro dove non c’è nessuno. E poi, sugli sviluppi della stessa azione, con Rizzato che crossa basso e teso dalla sinistra e, grazie ad una finta dello stesso Bonazzoli, mette in difficoltà De Lucia che si vede spuntare la palla all’ultimo istante e respinge d’istinto. Al 27° replica il Livorno. Punizione calciata di sorpresa e palla per Luci che, in sforbiciata, mette al centro dell’area dove, per fortuna, non c’è nessuno dei suoi. Risponde un minuto dopo la Reggina con Bonazzoli che, servito in verticale a sinistra in area, ha il tempo per decidere il tiro e calcia di sinistro con la palla che termina sull’esterno della rete alla destra di De Lucia. Al 30° Reggina vicinissima al goal. Prima Campagnacci si vede ribattuto il tiro da un difensore e, subito dopo, Montiel calcia da distanza siderale d’interno sinistro con la palla che si stampa sulla traversa e ritorna in campo. La Reggina impreca contro la sfortuna ed il Livorno si salva. La gara è piacevole con continui cambi di fronte. La Reggina cerca maggiormente la via della rete anche in virtù di uno schieramento più offensivo che in altre occasioni. Il Livorno, invece, reagisce con delle ripartenze che, seppur pericolose, non creano grossi patemi alla retroguardia amaranto che, senza Adejo, sembra molto più solida e sicura. Nemmeno il tempo di scriverlo che il Livorno passa, proprio grazie ad un errore difensivo. E’ il 32 e Barusso lancia in verticale Dionisi che si ritrova tutto solo con la difesa amaranto “salita” per lasciarlo in offside. La tattica non funziona ed il giocatore livornese piazza il tiro angolatissimo alla destra di un incolpevole Puggioni. Brutto colpo per gli amaranto che subiscono il goal forse nel momento di maggiore loro sforzo offensivo. Saprà reagire la squadra di Atzori a questo macigno? Osserviamo che Novellino comincia a pensare di togliersi il secondo sassolino dalla scarpa. Dopo aver vinto a Torino, infatti, laddove fu esonerato due volte in un anno, medita di vincere anche qui prendendosi la sua personale rivincita. A tal proposito, pare che la Reggina sia ben predisposta a concedere rivincite: dopo Cacia ecco Novellino. Al 44° occasionissima per la Reggina. Campagnacci, che finora ha sbagliato di tutto e di più (rimessa laterale compresa), riceva palla in verticale in area. Prende la mira e calcia indisturbato di sinistro non inquadrando nemmeno lo specchio e con il pallone che termina incredibilmente ad un paio di metri dalla porta tra le vibranti proteste del pubblico presente al “Granillo”. Nel primo ed unico minuto di recupero risponde Schiattarella con un tiro teso da fuori area, Puggioni si distende e devia in corner. Secondo tempo. La ripresa inizia con il primo cambio per Atzori: fuori Laverone e dentro Colombo a cercare di dare maggior vigoria sulla fascia destra. Al 53° ci prova Dionisi con un diagonale da fuori area che Puggioni para bene. Al 55° pericoloso il Livorno ancora con Dionisi. Costa va in anticipo a vuoto e Dionisi si ritrova in area seppur molto defilato a destra. Entrato in area, si avvicina alla porta difesa da Puggioni e calcia e, per quanto possiamo vedere dalla nostra postazione in tribuna stampa, colpisce la base esterna del palo. Secondo cambio in casa Reggina: esce Costa ed entra Castiglia. La difesa resta a 3, ma cambia ne suoi componenti: Cosenza resta a destra, Acerbi passa centrale e Rizzato, arretrando dalla sua posizione originaria, copre il ruolo di esterno difensivo sinistro. La Reggina avanza e crea due buone occasioni a cavallo tra il il 59° ed il 60° entrambe con Bonazzoli. Prima, il bomber di Asola non arriva su un cross rasoterra di Colombo e, poi, lo stesso cannoniere amaranto non arriva di testa a colpire un altro cross sempre di Colombo da destra. Al 64° primo cambio anche per Novellino: esce Barusso ed entra Belingheri. Al 65° la Reggina pareggia. Campagnacci ha la palla, a sinistra, sulla linea di fondo. Cross al centro dove arriva Bonazzoli che incorna di testa e mette alle spalle di De Lucia. 1-1 e Reggina rinvigorita nelle forze e nel morale sospinta dal suo pubblico che non risparmi l’egocentrico Novellino agitatissimo in panchina che, al 69°, cambia ancora inserendo Antunes e togliendo il capitano Tavano. Il sogno di Novellino di fare lo sgambetto anche alla Reggina, pare essersi dissolto (e, con esso, anche quello di un collega reggino, ahinoi, “innamorato” di Cacia e Novellino più che della Reggina stessa). Il Livorno effettua il suo terzo ed ultimo cambio: esce l’autore del vantaggio Dionisio ed entra Cellerino. Idem per la Reggina, qualche minuto dopo: esce Sarno ed entra Nicolas Viola. La partita, però, di fatto, pare essere già finita con entrambe le squadre che manifestano più che chiaramente che il risultato di parità può andar bene. Un sussulto lo regala Miglionico che, di tacco, calcia verso la porta reggina mandando alto sugli sviluppi di un cross arrivato da destra. Come detto, la partita è finita da almeno una decina di minuti ed il pubblico, fischiando, dimostra di non gradire. La Reggina, sotto di un goal, dopo il pareggio di Bonazzoli ha vissuto qualche minuto di euforia per poi spegnersi e “ragionare”. Il Livorno, dal canto suo, dopo il pareggio subito ha pensato che osare avrebbe voluto dire rischiare. Ecco perché, in fin dei conti, “un punto ciascuno non fa male a nessuno”. E la XXXIII^ giornata va, così, in archivio.

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Lamezia Terme (CZ): ieri il meeting della gioventù “Next, epidemia giovanile”

altaltLavoro, imprenditoria giovanile e patrimonio storico culturale. I giovani calabresi sembrano avere le idee chiare verso quale rotta indirizzare la politica regionale. Questo è quanto emerso al Meeting della Gioventù tenutosi sabato mattina a Lamezia Terme in un Centro Agroalimentare gremito da circa diecimila ragazzi, provenienti da tutta la Calabria per confrontarsi col Governatore Giuseppe Scopelliti. Un evento che conferma il successo dell’anno precedente aprendo la seconda edizione con una novità. Migliaia di ragazzi, tra i 15 ed i 35 anni, attraverso una forma di democrazia diretta hanno potuto votare le priorità dell’azione di governo su alcuni progetti che la Regione si impegnerà a finanziare. Una partecipazione attiva che spiega il titolo della manifestazione “Next – Epidemia Giovanile”, il cui significato, come dichiarato dallo stesso Governatore, vuole rappresentare una contaminazione positiva di idee e programmi per il futuro.

Un’apertura dell’evento improntata sull’esibizione di un’orchestra di giovani musicisti diretti dal maestro Roberto Caridi. A seguire le performance del duetto Misefari-Battaglia e del comico Gennaro Calabrese. A condurre il lavori del meeting sul palco il noto conduttore televisivo Francesco Facchinetti affiancato dallo speaker radiofonico Angelo Baiguini. Numerose le scuole che hanno preso parte alla manifestazione. Agli alunni presenti sono stati illustrati da subito gli impegni della Regione in tema di politiche giovanili (lavoro e occupazione, scuola, università e cultura), sui quali i ragazzi con un particolare sistema di voto ha potuto esprimere le loro priorità di intervento sul territorio. Al voto si è registrata una netta prevalenza femminile col 69% rispetto al 31% maschile. In relazione invece all’età dei votanti ha dominato col 62% la fascia di ragazzi compresa tra i 15 e 18 anni. I risultati ottenuti in tempo reale hanno chiaramente confermato in primis l’esigenza giovanile, col 52% dei votanti, di ottenere diversificati sbocchi lavorativi e maggiori opportunità imprenditoriali. Seguito da un 28% di coloro che hanno chiesto maggiori interventi per scuola e università. Il secondo blocco di domande ha messo in luce la necessità per i ragazzi (33%) di un maggiore intervento della politica regionale a sostegno di percorsi formativi e scolastici per accedere rapidamente al mondo del lavoro. Mentre col 26% ed il 22% è stata chiesta rispettivamente una migliore valorizzazione di giovani laureati (borse di studio, dottorati, master, ecc.), e una serie di incentivi a coloro che intendono intraprendere la strada dell’imprenditoria. Il terzo ed ultimo blocco di domande ha evidenziato infine il desiderio tra i giovani (40%) di incentivare la conoscenza del patrimonio storico-culturale della Calabria. Mentre per il 30% dei votanti resta una priorità le misure indirizzate a diffondere sul territorio una cultura della legalità. La mattinata si è poi conclusa con l’intervento del Governatore Giuseppe Scopelliti che ha commentato con soddisfazione la partecipazione dei giovani presenti, dichiarando che “si deve instaurare per tutti i giovani calabresi un nuovo modello culturale, creando un rapporto intenso e costante con loro, poiché essi rappresenteranno la Calabria del futuro ed è giusto che diventino realmente protagonisti nella vita della regione e artefici del proprio futuro”.

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Provincia di Reggio Calabria: l’M.P.A. sostiene il Presidente uscente Morabito

Il Commissario provinciale  dell'MPA Rocco Agrippo ha incontrato ieri il Presidente della Provincia di Reggio Giuseppe Morabito.  Nel corso del confronto, che si svolto in un clima di grande stima e cordialità sono stati affrontati, tra gli altri, i temi inerenti le ormai prossime scadenze elettorali. In riferimento alla recente carica di Commissario provinciale del partito assunta da Rocco Agrippo, si è parlato del Movimento per le autonomie e dei suoi principali obiettivi che riguardano la difesa e la valorizzazione delle autonomie regionali, unite al riconoscimento della centralità nel Mediterraneo per le regioni del Mezzogiorno d'Italia. 

Ad appena quattro anni dalla sua fondazione il Movimento per le autonomie, che ha recentemente deciso di strutturarsi come partito nazionale, è tra le forze politiche maggiormente impegnate a sollecitare il Governo nazionale alla promozione di politiche sociali ed economiche in favore del Mezzogiorno. Obiettivi che Agrippo ha definito perfettamente coerenti con i programmi ed i progetti di cui si è fatto portavoce il presidente Morabito, verso il quale, nella sua qualità di Commissario provinciale del partito, Agrippo ha annunciato piena condivisione politico-elettorale, anticipando che, per la Provincia di Reggio Calabria, sosterrà con convinzione la candidatura alla Presidenza dell'avv. Giuseppe Morabito. “Come MPA siamo pronti a questa nuova appassionante sfida elettorale – ha dichiarato Rocco Agrippo – che intende confermare e mettere in evidenza l'ottimo lavoro svolto dal Presidente Morabito in questi anni, grazie anche all'ampia  maggioranza che lo ha lealmente sostenuto in questi cinque anni, che non potrà che rafforzarsi con l'adesione delle forze politiche e dei movimenti che su questo progetto si stanno aggregando”. Morabito, da parte sua, nell'esprimere la propria soddisfazione per l'adesione dell'Mpa al progetto politico-elettorale si è detto convinto che alla fine tutte le forze della coalizione si ritroveranno responsabilmente unite e compatte su un programma ed un percorso comuni.

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Serie Bwin, XXXIII^ giornata: Reggina-Livorno (probabili formazioni e note)

Reggina (3-5-2): Puggioni; Cosenza, Costa ed Acerbi; Laverone, De Rose, Castiglia, N. Viola e Rizzato; A. Viola e Bonazzoli. All.: Atzori. Livorno (4-3-1-2): De Lucia; Bernardini, Miglionico, Lambrughi e Pieri; Schiattarella, Iori e Luci; Belinghieri; Tavano e Dionisi. All.: Novellino (nella foto). Arbitro: Guida di Torre Annunziata. Note. La Reggina, dopo 7 partite senza sconfitte (così come all’andata), ferma la sua striscia positiva ad Empoli (all’andata ancora galeotta fu la terra di Dante per via della sonora sconfitta a Livorno per 3-0 con reti di Iori su rigore, Barusso e dell’ex Pagano). Per gli amaranto, quella in terra toscana è la seconda consecutiva, dopo Novara, nei posticipi del lunedì in questo campionato. La squadra di Atzori è tornata a subire reti in trasferta dopo 265 minuti (l’ultimo a batter Puggioni fuori casa fu Greco, del Modena, su rigore).

Ad Empoli è stata la sesta volta in cui gli amaranto, in questo campionato, hanno perso non riuscendo a rimontare una situazione di svantaggio. Per quanto riguarda la zona playoff, scende da +5 a +3 il vantaggio sulla settima (proprio il Livorno), sale da –3 a -4 lo svantaggio dalla quarta (il Varese) e rimane invariato il distacco dalla terza -8 (il Novara). A conferma di un rendimento calante, sono ben 6 i punti in meno rispetto alle stesse gare giocate nel girone d’andata. Bonazzoli, lunedì sera ad Empoli bravo, sfortunato ed impreciso, giocando contro il Livorno sale al decimo posto, affiancando Mesto, nella classifica delle presenze in A e B con 138 partite di campionato regolare. La Reggina, nelle ultime 3 partite, è solo diciassettesima viaggiando ad una media punti di 1,5 con 1,1 gol a partita e 0,9 gol subiti a partita. La Reggina, contro il Livorno, giocherà di domenica per la quarta volta in orari “particolari”: 2 volte nello scorso campionato alle ore 12,00 (battendo il Frosinone)  ed alle ore 12,30 (perdendo contro il Torino); in questo campionato, invece, ha vinto a Frosinone. I precedenti tra Reggina e Livorno. La storia dei confronti tra le due squadre inizia in serie C il 17.03.1957 con una vittoria reggina per 2-0 con doppietta di De Vito. L’ultimo confronto, invece, il 31.10.2007 con una sconfitta per 1-3 e con conseguente licenziamento di Ficcadenti (adesso al Cesena in A). Le due squadre non hanno mai pareggiato al “Granillo” in serie B. L’incontro non si è giocato per 32 anni, dal 1972 al 2004. Nel complesso 13 incontri a Reggio con un bilancio per gli amaranto padroni di casa di 8 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. L’ultima vittoria dei padroni di casa risale al 22.09.2004 allorquando Bonazzoli e Colucci regalarono la vittoria ai reggini per 2-1 con il goal di Cristiano Lucarelli per gli ospiti per il momentaneo 1-1. Il Livorno. E’ settimo in classifica con 44 punti frutto di 11 vittorie, altrettanti pareggi e 10 sconfitte. 39 sono i goal all’attivo e 37 quelli al passivo che segnalano la sua difesa come la peggiore tra le prime 8 in classifica. Nelle ultime 5 partite ha 6 punti su 15 (40%) con una vittoria e 3 pareggi. Ha ottenuto 4 rigori a favore (tutti realizzati) e 3 rigori contro (anche questi tutti realizzati). E’ a – 8 rispetto al girone di andata ed ha avuto due allenatori in stagione (curiosamente entrambi ex amaranto): Bepi Pillon (26 partite, 35 punti, media 1,3) e Walter Novellino (6 partite 9 punti, media 1,5). E’, infine, terzultimo per punti conquistati in casa (22). Il Livorno fuori casa. Un’anomalia “pericolosa”: ha vinto più fuori casa che tra le mura amiche. E’ secondo in classifica con 22 punti (pari a quelli conquistati in casa) frutto di 6 vittorie, 4 pareggi e 6 sconfitte segnando 19 goal e sebendone 18. Nelle ultime 5 giornate giocate lontano ha raccolto una vittoria e 4 sconfitte (senza realizzare nemmeno un gol e subendone 9). I bomber livornesi. Tavano con 9 goal (4 fuori casa, 4 rigori e 3 goal alla Reggina in carriera), Dionisi  con 7 goal (di cui 5 fuori casa) e Surraco con 5 gol (tutti fuori casa). L’ex. Dopo la cessione di Biagio Pagano al Torino (presente e marcatore nel 3-0 dell’andata) l’unico ex è il tecnico Walter Novellino la scorsa stagione alla decima giornata esonerato da Foti (insieme al direttore sportivo Gabriele Martino), dopo la sconfitta amaranto a Torino e preoccupante 19mo posto in classifica con soli 9 punti frutto di appena 2 vittorie e 3 pareggi e soli 7 goal fatti e più del doppio (15) subiti. I due allenatori. Atzori e Novellino non hanno nessun precedente. Atzori contro il Livorno solo all’andata. Novellino 15 volte contro la Reggina con 7 vittorie (a partire dal 4-0 a favore del Venezia il 24.01.1998 – reti di Brioschi, Schwoch, Dal Canto e Pavan -), 7 pareggi (dall’1-1 del 03.11.1996 – reti di Dionigi e Buonocore -) ed una sconfitta sulla panchina della Sampdoria. L’arbitro. Dirigerà Reggina-Livorno il sig. Marco Guida di Pompei ma della sezione di Torre Annunziata. Con lui gli assistenti la signora  Romina Santuari e Meli. Guida debutta in A, dove arbitra 7 partite di cui  4 in questa stagione, in Chievo-Bologna del 31.01.2010. In B sarà alla 23ma direzione (15ma in questa stagione), dopo il debutto del 21.08.2009 in Albinoleffe- Vicenza. Ha decretato 12 rigori ed espulso 6 giocatori. Con la Reggina una sconfitta a Piacenza (con rigore assegnato agli amaranto) ed un pari interno con il Torino (in entrambe le occasioni Bonazzoli è andato a rete). Con il Livorno una vittoria labronica e 2 pareggi.

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Questo è il “modello Reggio” o, invece, è “Reggio modello Napoli”?* 2

“Acciminchia!”, esclamerebbe ancora Checco Zalone nel sequel di “Cado dalle nubi”. E pressappoco la stessa esclamazione abbiamo fatto noi che, per caso, con gli stessi “complici” di ieri (bella giornata, sole, tepore & moto), nello sbrigare delle commissioni, siamo passati da uno dei luoghi oggetto delle nostre attenzioni di ieri (via Sott’Argine Calopinace, per essere precisi). Un flash, mentre percorrevamo quella via del Centro Storico, ci è passato per la mente: “Ma ieri – abbiamo pensato – questi cassonetti non erano stracolmi? Ed oggi?” Macchina fotografica sempre a portata di mano, abbiamo immortalato l’immagine che vi proponiamo. Se nell’editoriale di ieri avevamo ottenuto quell’immagine indecorosa (ultima foto di quelle proposte), oggi possiamo “raccontare” che le cose sono sensibilmente migliorate.

Autoidolatrandoci narcisisticamente per un solo istante (“Vuoi vedere che Il Reggino fa opinione e che chi di dovere ha letto/visto ed è intervenuto?”) – vi assicuriamo che l’istante è stato uno solo -, abbiamo voluto vedere come stessero le cose negli altri siti “visitati” più o meno 24 ore addietro. Detto della via Sott’Argine Calopinace (prima foto oggi ed ottava foto ieri), ci siamo recati anche nella vicinissima via Magna Grecia a ridosso della chiesa del Crocefisso ed anche lì – fors’anche per “raccomandazioni” dall’Alto – le cose stavano decisamente meglio (seconda foto oggi e settima foto ieri). Sempre più certi che si trattasse di coincidenze fortuite, siamo arrivati allora in via Cardinale Portanova in prossimità di Palazzo “Campanella”, sede del Consiglio Regionale della Calabria. Anche lì il “miracolo” era avvenuto. Le due foto mostrate ieri, infatti, sembrano, oggi, un lontano ricordo (terza e quarta foto oggi ed anche ieri). “Perdindirindina! – abbiamo pensato – Vuoi vedere che i nostri lettoti si sono accorti che abbiamo mentito sul nostro non saper usare Photoshop e che, sgamandoci, hanno capito che le foto scattate ieri altro non erano che un fotomontaggio?” Purtroppo però, se 4 delle 8 foto scattate ieri, confrontate con le stesse scattate oggi, confermano l’avvenuto “miracolo”, non possiamo affermare lo stesso per le successive altre 4 foto. In due di queste, il “miracolo” è avvenuto in maniera parziale (chi di dovere non si è impegnato molto) e, nelle altre due, il suddetto “miracolo” non solo non è avvenuto ma, addirittura, la situazione è peggiorata (e qui, sempre chi di dovere, se n’è fottuto proprio). Nel primo caso (impegno parziale), ci riferiamo alle due foto scattate in via Aschenez (quinta e sesta oggi ed anche ieri) e, nel secondo caso (strafottenza), alle altre due foto scattate in via D. Tripepi ed in via D. Tripepi prolungamento (settima ed ottava oggi e prima e seconda ieri). “Uffa!”, abbiamo ancora una volta esclamato. E sulla via del rientro, nel mentre il nostro “ego” si schiaffeggiava venendo meno il potersi arrogare il titolo di Direttore di un periodico online che “fa opinione”, il Narciso che in noi albergava subiva altri tre colpi bassi.  Percorrendo, infatti, il viale Amendola notavamo quanto riportato nella nona foto; passando da via Filippini la decima ed undicesima foto “raccontano” cosa abbiamo visto ed, infine, percorrendo prima la via Del Salvatore (dodicesima foto) e, poi, la via Cairoli, abbiamo accusato il (quasi) definitivo colpo da k.o. (come testimoniato dalla tredicesima ed ultima foto). Demoralizzati, con l’autostima sotto i tacchi e la stima per coloro i quali avrebbe dovuto e non hanno fatto più o meno vicino al centro della Terra, non ci è rimasto altro che fare che raccontare, documentare, denunciare una situazione che umilia i Reggini e Reggio. Il tutto mentre Reggio continua a dormire sognando gli effimeri fasti di ieri e non preoccupandosi della sostanziale crisi di oggi e, presumibilmente, anche di domani. Dormi Reggio, dormi. Nelle foto: via Sott’Argine Calopinace, via Magna Grecia, via Cardinale Portanova (due foto), via Aschenez (due foto), via D. Tripepi, via D. Tripepi prolungamento, viale G. Amendola, via Filippini (due foto), via Del Salvatore e via Cairoli. *Il riferimento e l'accostamento al capoluogo partenopeo è solo ed esclusivamente riferibile alla nota "emergenza rifiuti" dei tempi scorsi.

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Reggio Calabria: il movimento PA.C.E. incontra la città

Il movimento PA.C.E. (PAtto Cristiano Esteso), in vista delle prossime amministrative del 15 e 16 maggio p.v. in cui sarà presente con le proprie liste, incontra la città sabato prossimo, 2 aprile 2011, alle ore 10.00 nella sala "Versace" del Ce. Dir. di Reggio Calabria.

L'occasione sarà utile per presentare i propri programmi elettorali e futuri.

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Sant’Ilario dello Jonio (RC): convegno di Adiconsum “Badanti informate, famiglie protette”

Nell’ambito del progetto “Badanti Informate, Famiglie Protette”, l’Adiconsum Regionale della Calabria, attraverso il proprio sportello con sede in Locri, ha tenuto, venerdì scorso, a Sant’Ilario dello Ionio, nella Sala consiliare del Comune (nella foto), un corso di formazione destinato ad aiutare nelle cose più semplici, quotidiane e necessarie le colf e le badanti immigrate nel nostro Paese. Nello specifico, durante la giornata formativa, sono state date informazioni inerenti a problematiche riguardanti casa, utenze, muti bancari e credito al consumo, commercio e garanzie, diritti di cittadinanza, primo soccorso e aiuti sanitari.

Ai partecipanti, inoltre, sono state date indicazioni in ordine a come possano attivare tutele e diritti sul territorio locale, regionale e nazionale, come si conviene a un paese che dà accoglienza e non si sottrae ad assisterli nei momenti più delicati. Non a caso, per l’iniziativa, è stato scelto un Comune dell’entroterra che incontra le sensibilità dell’Amministrazione Comunale e da disponibilità di servizi di informazione ospitando presso la propria sede un punto di incontro con le comunità che vivono il disagio dell’immigrazione. Lo sportello Adiconsum Calabria, “Badanti informate e Famiglie Protette”, è già operativo a Locri e aperto ogni mercoledì dalle ore 10.00 alle ore 13.00. Responsabile dello sportello, aperto  a  tutto maggio c. a., è Maria Simone, indicata dopo adeguata formazione dalla struttura Adiconsum. Pertanto, tutti coloro i quali si trovano a dover fronteggiare simili difficoltà possono, gratuitamente, rivolgersi a persone responsabili e competenti per avere suggerimenti e consigli utili.      «In questa fase di grandi disagi, intendiamo estendere tutele e suggerire strumenti utili a migliorare la qualità della vita di tutti coloro i quali vengono da così lontano e con culture diverse» hanno sottolineato gli organizzatori. Al corso hanno partecipato Romolo Piscioneri, segretario generale Adiconsum Calabria, Carlo Barletta, responsabile centro giuridico regionale Adiconsum Calabria, Maria Simone, responsabile dello sportello regionale Adiconsum, Lumy Paun, responsabile sportello Anolf Cisl Bovalino e, per un breve saluto, il sindaco Pasquale Brizzi.

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