Valeggio sul Mincio (VR): la “Festa del Nodo d’Amore” 2011 dedicata alla Gerbera Gialla di “Riferimenti”

Sarà dedicata alla Gerbera Gialla fiore simbolo della lotta alla criminalità e del Coordinamento nazionale antimafia “Riferimenti” la diciottesima edizione della “Festa del Nodo d'Amore”, martedì 21 giugno a Valeggio sul Mincio. La “Festa del Nodo d’Amore” è senza dubbio una delle più belle ed affascinanti manifestazioni della tradizione veronese. Tutto nasce da una leggenda che, come nelle più classiche tradizioni, vuole due protagonisti innamorati ma incapaci di vivere liberamente il loro amore il cui simbolo, un fazzoletto di seta dorato e annodato, viene ricordato nella forma del rinomato tortellino di Valeggio.

Questo speciale prodotto è il protagonista della tradizionale cena sul Ponte Visconteo nella serata suggestiva e magica del 21 giugno, che accoglierà 4000 ospiti provenienti da tutto il mondo. La cena è proposta su un'immensa tavolata che si estende per 600 metri lungo tutto il ponte Visconteo e che quest'anno sarà tinta di giallo dalle Gerbere di “Riferimenti”, coordinamento antimafia fondato dal giudice Antonino Caponnetto e presieduto da Adriana Musella (nella foto) il cui padre, Gennaro, fu barbaramente ucciso nel 1982 dalla ‘ndrangheta calabrese in un attentato dinamitardo a Reggio Calabria. All'insegna della Gerbera Gialla anche le cartelline degli invitati ed il menu che riporterà il significato del fiore e la poesia ad esso dedicata. La presidente Adriana Musella porterà agli ospiti il saluto della "trincea antimafia". Tra gli invitati è atteso anche il Ministro dell'Interno Roberto Maroni. Nodo d'amore e  Gerbera Gialla, entrambi color dell'oro, entrambi simbolo d'amore, un amore che vuole esprimere la propria forza sulla sopraffazione e sulla violenza, un amore simbolo del diritto alla vita e della libertà di ciascun individuo.

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Reggio Calabria: ecco (anche) cosa succede agli Ospedali Riuniti

  Vivere un'esperienza come quella che ci è successa domenica 12 giugno è di per se traumatico e devastante, ancora ora non riusciamo a capire come è stato possibile che succedesse… Mio figlio di 5 anni ha infilato il dito nella gabbia di un coniglio e questo, mordendoglielo, gli ha staccato di netto la prima falange dell'indice destro. La corsa al pronto soccorso, con la lucidità che non c'era e il panico che andava a mille, non vedendo l'ora che i km passassero veloci. Poi quando arrivi lì e pensi, finalmente, che “adesso qualcuno farà qualcosa, ci dirà qualcosa”, qualsiasi cosa pur di aiutare mio figlio mentre continui a ripeterti "non ci credo, mio Dio aiutaci" perché tu hai avuto la cattiva idea di farti capitare tutto questo proprio nel momento del cambio turno al pronto soccorso!

  

Entri in una stanza e vedi un dottore che frettolosamente dice "si va beh faccia una radiografia e poi vada dall'ortopedico" mentre una continua a chiedermi i dati di mio figlio se no non possono aprire la pratica di pronto soccorso e il dottore tuo figlio manco lo guarda! Quando tu solleciti a non perder tempo il dottore si incazza! Si proprio così, lui si incazza e dice di star calmi, ma si tanto era una cosa da niente… Vai a fare la radiografia, ok, ma il foglio del pronto soccorso dov'è? Il tecnico radiologo non ti da il referto senza quel foglio. Allora gli amici corrono al pronto soccorso per farselo dare ma li non c'è nessuno, manca il dottore che si è andato a cambiare, mancano le infermiere e ti dicono che nel pc non c'è la password per stampare il foglio con la richiesta. Intanto il tempo passa e tu sai che in questi casi il tempo è essenziale. Quando, finalmente, il foglio arriva di corsa dall'ortopedico che guarda la radiografia e dice che non c'e' niente da fare, il dito del bambino manco lo guarda, solo la radiografia. Meglio sbrigarsi a chiudergli il dito. Intanto stai lì con la borsa frigo col dito di tuo figlio dentro in mano e pensi "oh Dio non c'è niente da fare", ti viene da piangere e mentre gli fanno i prelievi e lui urla sei talmente nel panico che non senti il dottore che dice a tuo marito "noi qui non siamo attrezzati, io non l'ho mai fatto un intervento simile". Non senti neanche tua zia che in quell'ospedale ci lavora da 38 anni dire al medico "ma se era tuo figlio un tentativo non l'avresti fatto?" Non senti rispondere "si!" E allora perchè mio figlio no? Perchè in cinque minuti hanno deciso che sarebbe dovuto rimanere senza un dito? Qualcuno mi dice "muoviti andiamo a Catania, li c'è la microchirurgia". In elicottero no, l'elisoccorso è già impegnato; con l'ambulanza no prima che si mettono d'accordo perdiamo l'intera giornata e qui tempo non ce n'è; in macchina, la nostra. E così corri al traghetto, ti fanno passare avanti e sei il primo a scendere e quegli ottanta km da Messina a Catania non finiscono mai mentre tieni tuo figlio fra le braccia, tu piangi e lui ti da coraggio. Quando finalmente arrivi a Catania, all'accettazione del pronto soccorso prendono i nostri dati e dopo pochi minuti sei dentro, manco ti guardano per non perdere tempo, fanno il foglio di ricovero e ti mandano su al reparto di chirurgia plastica. Cinque minuti e già stanno visitando il bambino, fanno i prelievi e ti mandano in camera a sistemare il bambino ma intanto, per non perdere tempo, telefonano a Reggio per farsi mandare via fax gli altri prelievi fatti al pronto soccorso. Risposta da Reggio: "NON ABBIAMO IL FAX". Ci mandano in sala operatoria, non perdono tempo e tu ti domandi "ma siamo su un altro pianeta?" L'intervento tecnicamente è andato bene, non c'è certezza però della riuscita, c'erano troppi danni, sicuramente non avrà funzionalità, forse qualcosa potrebbe recuperare, forse andrà male ma se non altro al dottor Ranno ho sentito dire "è un bambino di soli cinque anni e ci dobbiamo provare" ed è questo che tutti i medici dovrebbero dire o fare. Adesso non ci resta che aspettare e pregare, ma intanto a mente un pochino più lucida, penso e penso che al pronto soccorso tutte quelle persone in cui ci siamo imbattuti dovrebbero vergognarsi e, se fosse possibile, essere sbattuti in mezzo ad una strada perché li tu non è che fai un lavoro qualsiasi, tu sei li per aiutare e curare la gente che sta male non per fargli un favore o passare il tempo in attesa della fine del turno. Che amarezza! Mi sento invece di dover dire un grazie dal cuore a tutti i papà dei compagni d'asilo di mio figlio che sono stati eccezionali. Un grazie speciale al dottor Ranno dell'ospedale “Cannizzaro” di Catania e ad un'infermiere di cui non so il nome, dall'aspetto molto burbero ma di una gentilezza infinita! A chi si prenderà la briga di leggere questa nota chiedo due cose: se possibile di condividerla e di dire una preghiera per la mia piccola roccia Manuel che è il mio eroe e che, in tutto questo, non ha mai pianto, non si è mai lamentato e che ci dava forza e coraggio. Grazie. (fonte strill.it). Signor Governatore, adesso tocca a Lei dare delle risposte a questa madre ed a tutti gli altri suoi concittadini che quotidianamente si rivolgono al Pronto Soccorso degli OO.RR.. Accerti la verità e, giacchè anche commissario alla Sanità, agisca di conseguenza affinchè non si rischi la vita nel posto in cui ci sono uomini e donne deputati a salvarla (la vita). Tante, troppe volte ci è giunto il vociare di episodi simili. Tante, troppe volte abbiamo letto di presunti casi di "malasanità". Se ne accerti ed agisca! Grazie (anche da parte de ilreggino.news).  

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Reggio Calabria: il neo Presidente del Consiglio Comunale Seby Vecchio sulla Giunta appena nata

La squadra di Governo è fatta; e sulle recenti nomine interviene Sebastiano Vecchio, Consigliere Comunale, primo degli eletti del Pdl nelle ultime elezioni amministrative, esprimendo la sua soddisfazione ed il suo apprezzamento: “Da oggi si comincia a lavorare per creare il futuro della nostra città – sono state le parole di Vecchio –; una vera e propria squadra, quella dell’Esecutivo municipale, scelta ad arte dal Sindaco Demetrio Arena, di alto spessore e con grande esperienza amministrativa che, sono certo, saprà dare nuovo slancio al nostro territorio.

Una Giunta composta da professionisti che metteranno tutto il proprio impegno e la propria serietà al servizio dei cittadini. Credo che Arena sia riuscito a dar vita ad un vero e proprio gruppo, creato nel segno della continuità dell’opera amministrativa intrapresa dal Governatore Scopelliti, in qualità di Sindaco, ma anche con uno spirito di rinnovamento, per mettere in campo azioni concrete nell’interesse della collettività. Una squadra coesa che, a mio avviso, saprà affrontare la sfida di un’amministrazione chiara e trasparente che possa proseguire il lavoro già avviato negli ultimi anni, nella direzione dello sviluppo sociale, culturale ed economico della città dello Stretto, e che saprà, pertanto, restituirle quel ruolo fondamentale che le spetta nel quadro più ampio di una regione anch’essa in crescita”. Ricordiamo la Giunta così come composta: Demetrio Porcino è il Vicesindaco; a Giuseppe Martorano vanno le deleghe di Anagrafe, Decentramento e Protezione Civile; a Walter Curatola lo Sport, lo Spettacolo e il patrimonio edilizio; a Tilde Minasi vanno invece Pari Opportunità ed Ambiente; a Demetrio Berna il Bilancio, Programmazione Economica ed il settore Tributi; a Luigi Tuccio l'Assessorato Urbanistica e Pianificazione Territoriale; a Pasquale Morisani i Lavori pubblici, contratti e appalti; a Paolo Anghelone le Attività Produttive; ad Enzo Nociti le deleghe di Istruzione e Rapporti con l'Università. Per concludere, il Sindaco Demi Arena trattiene invece le deleghe di cultura, Trasporti, Turismo, Polizia Municipale e Politiche Sociali.

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Luigi Pandolfi: “Da Pontida non mi aspetterei nulla di nuovo, troppo logora la tattica del Carroccio per risultare ancora credibile”

Da Luigi Pandolfi (nella foto, luigipandolfi.it) riceviamo e pubblichiamo. Qualunque cosa dirà o farà la Lega a Pontida sarà fuori tempo massimo. La percezione che si ha è che il gioco dei paradossi e delle capriole cui il Carroccio ci ha abituati in questi anni sia ormai tanto logoro, abusato, da non poter più sortire effetti rigeneranti. La crisi che sta scuotendo gli uomini in camicia verde è solo per una parte imputabile ai fallimenti del premier, alla sua caduta come leader immaginifico di un centrodestra in disfacimento. No. Se la Lega ha da recriminare qualcosa, lo faccia innanzitutto verso se stessa, avendo riguardo ai  tanti e reiterati inganni che ha servito ad una fetta non trascurabile dell’elettorato del nord in questi anni.

La forza con cui hanno spinto per l’approvazione dei decreti attuativi del cosiddetto federalismo fiscale testimonia, più di ogni altra cosa, che dalle loro parti il ragionamento, fino alle amministrative, era questo: Berlusconi è entrato in una fase calante, ma ciò che il Pdl perderà in termini di consenso lo recupereremo noi potendo esibire come prova della nostra affidabilità l’approvazione della riforma federalista ed i risultati ottenuti in tema di sicurezza e di immigrazione. Non è stato così. Proprio in quelli che potremmo definire i suoi insediamenti più profondi, sia la retorica federalista che quella rigorista sull’immigrazione e l’ordine pubblico non hanno sortito alcun effetto in termini di catalizzazione e di moltiplicazione del consenso. Pensavano insomma che fosse giunto il momento di incassare il dividendo del federalismo fiscale e quello derivante dai prodigi di Maroni ma si sono ritrovati con un pugno di mosche. Se l’obiettivo del federalismo è stato in fin dei conti l’unica e vera ragione sociale, o ragion d’essere, del movimento in questi anni, e il suo conseguimento, al di là di ogni plausibile considerazione di merito sugli effetti che a regime potrebbe avere, non ha  avuto alcuna ricaduta significativa, apprezzabile, in termini di suffragi elettorali, se mai proprio il contrario, cosa ci si dovrebbe inventare ora per ristabilire un nuovo rapporto fiduciario con chi ha deciso di girare le spalle ed imboccare altre strade? Qualsiasi altra provocazione padano – difensiva o padano – celebrativa rischia, a questo punto, di rimanere tale. Una provocazione, appunto. La verità è che la lega sta pagando, più che per le colpe del capo del governo, per la sua proverbiale incoerenza. Quella, per esempio, che l’ha vista in questi anni gridare contro Roma, mentre a rappresentare Roma, nel senso di amministrazione centrale dello Strato, c’erano proprio loro, sebbene con le loro cravatte e pochette verdi. Loro nei dicasteri chiave del governo, loro nei posti di sottogoverno, nella giungla dei consigli d’amministrazione delle società partecipate. Per dimostrare la propria diversità, la propria capacità di portare a casa risultati, la Lega ha avuto a disposizione molti anni. Oserei dire troppi. Il saldo di quasi vent’anni di protagonismo nella vita politica italiana è però assolutamente negativo. Di bravate e provocazioni ne ricordiamo tante, anche di inqualificabili campagne propagandistiche che l’hanno avvicinata molto ai profili delle più impresentabili formazioni xenofobe e razziste del continente, più difficilmente riusciamo ad elencare invece i suoi meriti in tema di rinnovamento dei costumi della politica e di riforma delle strutture del sistema politico-istituzionale italiano, per non parlare di fisco, economia e della stessa difesa di quegli interessi territoriali su cui si è costruita la missione e l’immaginario identificante del movimento nell’arco di un ventennio. Pontida, allora. Potranno alzare i toni ed il prezzo della loro partecipazione alla maggioranza di governo; potranno anche sfilarsi dal governo, ma né l’una né l’altra opzione potrà ribaltare la situazione che li vede attualmente in affanno nel rapporto con il tradizionale elettorato di riferimento. Ripartire dal prato di Pontida mai come questa volta potrebbe significare una ripartenza dal nulla.

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Questura di Reggio Calabria: funzionari in movimento, nuovi incarichi assegnati dal questore Casabona

Il Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato Dott. Giuseppe Pizzonia è il nuovo Dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico. Il Dott. Pizzonia, dopo la sua proficua esperienza nel settore Misure di Prevenzione della Divisione di Polizia Anticrimine della Questura, assume l’incarico di Dirigente dell’Ufficio “Volanti”, occupandosi, tra l’altro, del delicato compito del controllo del territorio cittadino.

Il Commissario Capo Dott. Enrico Palermo, già vice Dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, assume l’incarico di responsabile dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Divisione di Polizia Anticrimine della Questura. Il Commissario Capo Dott. Giuseppe Giliberti, proveniente da altra sede, andrà a ricoprire l’incarico di vice Dirigente dell’Ufficio Generale e Soccorso Pubblico.

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Reggio Calabria: da domani al via la mostra “Gioventù Ribelle.L’Italia del Risorgimento”

"Gioventù Ribelle. L'Italia del Risorgimento", il titolo della mostra che verrà inaugurata venerdì 17 giugno 2011, alle ore 12, al Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria. A tagliare il nastro il Sindaco della città, Demetrio Arena.

L’esposizione, fortemente voluta da Daniele Romeo, Beniamino Scarfone e dal presidente del consiglio degli universitari, Palermo, rientra nel programma del Ministero della Gioventù, nell’ambito delle celebrazioni del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, in collaborazione con l'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano – Museo Centrale del Risorgimento.

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Reggio Calabria: indagine “Rilancio”, perquisizioni ed arresti a carico di presunti affiliati alla cosca “Alvaro”

Nelle prime ore di questa mattina, i Carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di Roma, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di Alvaro Vincenzo e Villari Damiano, indagati per intestazione fittizia di beni con l’aggravante mafiosa di cui all’art. 7 L. 203/91. Contestualmente sono state effettuate 17 perquisizioni delegate dal P.M. nei confronti di altrettanti indagati a p.l. per i medesimi reati. I provvedimenti colpiscono una promanazione laziale della cosca ‘ndranghetista degli “Alvaro”, originaria dei Comuni di Sinopoli e Cosoleto (RC), e in particolare Alvaro Vincenzo,  figlio di Alvaro Nicola cl. 27, detto “Beccauso”, capo cosca del “Locale” di Cosoleto e Villari Damiano, soggetto di elevato spessore delinquenziale e in stretto raccordo con la cosca “Alvaro”, nonostante i suoi tentativi di celare tali rapporti.

L’indagine “Rilancio”, avviata dal R.O.S. nel 2007, ha documentato l’elevato livello di penetrazione raggiunto dalla cosca “Alvaro” nel tessuto economico capitolino attraverso l’acquisizione di numerose attività commerciali e imprenditoriali con capitali illeciti e ha individuato la fitta rete di prestanome – ben 27 – utilizzati per aggirare le possibili iniziative giudiziarie sul fronte patrimoniale. L’indagine, sviluppata su più direttrici investigative, aveva già consentito, con due distinti interventi operativi eseguiti nel 2009, di penetrare nel circuito economico della cosca, con particolare riferimento alle operazioni di reinvestimento dei capitali illeciti in rilevanti attività commerciali ed imprenditoriali nel Lazio e in Calabria. In particolare: il 29 maggio 2009, con la cooperazione della Polizia della Repubblica Ceca, è stata data esecuzione ad un’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 12 indagati per associazione per delinquere finalizzata all’introduzione in Europa di ingenti quantitativi di merce contraffatta proveniente dall’estremo oriente (Vietnam), aggravata dalla transnazionalità. Nella circostanza è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo degli uffici della società di import-export “M.C.S.-Mediterranean Container Service Shipping s.r.l.”, attiva nel porto di Gioia Tauro (RC) ed utilizzata dal sodalizio per lo sdoganamento della merce contraffatta; il 22 luglio 2009, a seguito di un collegamento investigativo promosso dalla Procura di Roma, è stato eseguito un decreto di sequestro anticipato di beni, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria nell’ambito di un procedimento di prevenzione che ha interessato sempre Alvaro Vincenzo. Il provvedimento ha consentito di sequestrare l’intero patrimonio immobiliare e le numerose attività commerciali nella disponibilità dell’Alvaro, alcune delle quali di gran pregio come i noti ristoranti “Cafe’ de Paris” e “George’s”, tuttora sotto sequestro e gestiti da un amministratore giudiziario,  per un valore di circa 200 milioni di euro. L’attività delinquenziale in questione non si è però arrestata con il sequestro del luglio 2009, a conferma della perdurante operatività della cosca sul fronte patrimoniale e della pericolosità sociale di Alvaro Domenico, che acquistava nuove attività commerciali intestandole a soggetti di comodo al fine di occultarne la reale titolarità e “oscurare”  la sua presenza nella Capitale. Si tratta, in particolare, di due esercizi commerciali – il bar “Il Naturista” ubicato in via Salaria n. 121 e il bar “Pedone” ubicato in via Ponzio Comino n. 74 – oggetto dell’odierno provvedimento di sequestro e del valore superiore ai due milioni di euro. Per gli intestatari fittizi indagati a p.l., per i quali il P.M. aveva richiesto l’emissione di misura cautelare analoga a quella che ha investito il Villari e l’Alvaro, il G.I.P. non ha ritenuto sussistenti le esigenze cautelari, in ragione della cessazione della condotta criminosa a seguito dei provvedimenti ablativi eseguiti nel corso delle investigazioni. L’attività, in estrema sintesi, ha confermato: la rilevanza ed il ruolo ricoperto dal più volte citato Alvaro Vincenzo, imparentato con gli esponenti di vertice dell’omonima cosca, nonché punto di riferimento nel panorama capitolino e nel centro Italia per tutti gli esponenti della ‘ndrangheta interessati ad attività di reinvestimento e reimpiego dei capitali illeciti; la molteplicità delle intestazioni fittizie, in particolare delle attività commerciali più rilevanti, in capo a Villari Damiano e lo stretto raccordo con la cosca “Alvaro” nonostante i suoi tentativi di celare i rapporti; l’elevato livello di penetrazione raggiunto dalla cosca “Alvaro” nel tessuto economico capitolino, inquinato dal massiccio impiego di capitali di incerta provenienza.

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Reggio Calabria: appartamento in fiamme, tratta in salvo una donna

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Reggio Calabria sono intervenuti questa mattina nella frazione Gallico ove si era sviluppato un incendio in un appartamento al sesto piano di un condominio in via Quarnaro (nella foto).

Precipitatisi all’ultimo piano presso l’appartamento interessato dalla fiamme trovavano la porta socchiusa, il fumo aveva ormai occupato tutte le stanze e non permetteva di vedere all’interno per verificare l’eventuale presenza di persone. Udendo i lamenti della donna i militari la trovavano all’interno dell’appartamento in stato di shock; all’invito a lasciare quelle stanze la stessa, in stato confusionale e intontita dal fumo inalato, opponeva una ferma resistenza e delirava urlando di voler rimanere e bruciare nella sua abitazione. a quel punto militari, considerato che l’appartamento era ormai completamente invaso dal fumo non avevano altra scelta che trascinare di forza la donna fuori, non senza alcune difficoltà poiché la stessa, in preda ad una vera e propria crisi nervosa si opponeva con tutte le sue forze. Discesi i sei piani di scale i militari con la donna guadagnavano l’uscita dal palazzo e raggiungevano il personale medico intervenuto mentre i Vigili del Fuoco domavano le fiamme nell’appartamento. La donna, sessantenne, veniva visitata e medicata dal personale del 118. I due militari ricorrevano anch’essi alle cure mediche a causa delle inalazioni di fumo. Una maggiore esposizione al fumo all’interno dell’appartamento sarebbe potuta risultare letale per la donna.

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Reggio Calabria: arrestato cittadino slovacco in esecuzione a mandato di arresto europeo

Ancora una volta l’efficace monitoraggio del territorio ed il tempestivo intervento a tutela dei cittadini hanno consentito alla “Squadra Volante” dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico di concludere con successo un’importante attività di Polizia secondo le direttive impartite dal Questore Casabona. Nella notte scorsa, la “Volante” interveniva in via Tripepi, in difesa di una donna di origine polacca precedentemente aggredita dal convivente. L’immediata ricerca in zona, permetteva agli operatori della Polizia di Stato di rintracciare tale D. E., cittadino slovacco classe ’77, il quale, privo di documenti d’identità, veniva condotto in Questura.

Dalla certosina attività tesa alla corretta identificazione del soggetto, emergeva che lo stesso deve scontare nel proprio paese d’origine una pena detentiva poiché, sebbene obbligato dalla legge al mantenimento dei figli, ometteva di pagare tali alimenti. In esecuzione del mandato d’arresto europeo a fini estradizionali risalente al 2009 emesso dall’Autorità Giudiziaria slovacca, si traeva in arresto l’interessato accompagnandolo presso la locale casa circondariale, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria italiana.  Nell’occasione, veniva contestualmente denunciato in stato di libertà per le lesioni provocate alla convivente, costretta a ricorrere alle cure mediche.

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Drapia (VV): i vincitori 2011 del “VII° Premio Sportivo Valentia”

Teatro “La Pace” gremito, entusiasmo e divertimento hanno caratterizzato la cerimonia della settima edizione del Premio Sportivo Nazionale “Valentia”. L'evento targato Vibosport ed organizzato in collaborazione con Alleanza Sportiva Italiana e sotto l'egida della Regione Calabria è stato un vero e proprio gran gala dello sport che, tra cultura e spettacolo, ha regalato tante emozioni ai protagonisti ed al pubblico presente nella splendida cornice della struttura di Drapia. Tra un premio e l'altro si sono esibiti i cabarettisti Battaglia e Miseferi che hanno regalato momenti di esilarante comicità alla serata, la scuola Real Dance di Reggio Calabria che ha entusiasmato con le coreografie che l'hanno vista trionfare al trofeo Fids di Uno Mattina e con Nick e Francy che hanno dato dimostrazione di Country Dance. A condurre la serata  è stata con grande e sobria eleganza l'incantevole Alessandra Giulivo affiancata come valletta della serata dall'affascinante Marilena Scaramozzino, quarta classificata a Miss Italia 2010.

“In questa edizione si è dato spazio soprattutto ai calabresi protagonisti dello sport a livello nazionale ed internazionale, perché sappiamo che ogni successo che viene fuori dalla nostra terra vale il triplo rispetto ad altri, per il sacrificio degli atleti e per la mancanza di impianti”, ha spiegato Michele La Rocca illustrando in apertura la storia del Premio nato nel 2002 e che ha visto tra i premiati tanti mostri sacri dello sport e del giornalismo sportivo italiano. Il Premio Valentia, come è tradizione, consiste in un'opera unica, quest'anno consiste in una targa d'argento realizzata dall'artista orafo vibonese Michele Lo Bianco. Una vera e propria opera d'arte realizzata in edizione numerata, molto apprezzata per la finezza della lavorazione. Il presidente della Commissione Premi, Tino Scopelliti, componente la Giunta Nazionale dell'Asi, ha evidenziato la sinergia che ha portato alla realizzazione di una serata straordinaria. “Abbiamo voluto inserire questo evento prestigioso nell'ambito delle Asiadi – ha detto – per dare ancora più significato al nostro impegno per la promozione sportiva. Vogliamo che da qui e dalle Asiadi, questa tre giorni di festa dello sport puro, parta un messaggio importante per il rilancio dello sport nella nostra regione e credo che lo strumento dato dalla nuova legge dello sport approvata dopo ben 26 anni di attesa sia importante e da sfruttare appieno”. Per quest'ultimo motivo, tra i riconoscimenti attribuiti, in tutto sette, uno è andato al presidente del Consiglio Regionale della Calabria, on. Francesco Talarico, il quale ha detto di ricevere “questo premio prestigioso con grande soddisfazione”, ringraziando in particolare Tino Scopelliti che “ha dato un grande contributo nella elaborazione del testo della nuova legge sullo sport”. A salire per primo sul palco per ricevere il Premio Valentia dal patron Michele La Rocca è stato il maestro Giorgio Lico per la Thunder Pizzo, Società dell'Anno, accompagnato in platea da un folto gruppo dei suoi atleti, molti dei quali campioni italiani, europei e mondiali di Kick Boxing. “Spero che presto anche la nostra disciplina diventi olimpica – ha detto Lico – perché come calabresi potremmo toglierci parecchie soddisfazioni”. Subito dopo la prima uscita di Giacomo Battaglia e Gigi Miseferi, è toccato alla giornalista Karen Sarlo salire sul palco per ritirare dalle mani del presidente regionale Asi, Nino Girella, il Premio Comunicazione per lo Sport destinato alla caporedattrice di RaiTre, Anna Maria Terremoto. Il Premio Atleta Femminile è stato consegnato, quindi, da Vittorio Fanello della Direzione Nazionale Asi, alla marciatrice azzurra del Comitato Paralimpico Nicoletta Mormile, accompagnata dal presidente regionale del Cip Titti Vinci. Massimiliano Mondello, Testimonial dello Sport, è stato premiato da Pino Scianò, assessore al Comune di Vibo Valentia e Presidente del Consiglio Nazionale Asi, i due assieme hanno ricordato gli esordi del campione vibonese sull'unico tavolo a disposizione a Piscopio per la Fiamma Vibo. “Sono veramente felice – ha commentato Mondello – si tratta del primo premio importante per me, dopo quelli ottenuti sul campo in questi anni”. E' toccato, quindi, a Tino Scopelliti consegnare gli altri tre riconoscimenti della serata. Il primo all'on. Francesco Talarico, Uomo per lo Sport, per l'impegno profuso per l'approvazione rapida della nuova legge sullo sport. Subito dopo sul palco del teatro La Pace è salito il campione mondiale youth di boxe Ibf, Francesco Versaci. Il pugile reggino, stimolato da Scopelliti e dalle domande della Giulivo, ha detto che sarebbe contento di tornare fra un anno a ricevere un altro premio dopo aver ottenuto qualche titolo sportivo ancora più prestigioso. Le immagini su maxi schermo delle sette puntate trionfali a Uno Mattina, hanno annunciato l'ultimo riconoscimento della serata, quello di Squadra dell'Anno attribuito alla società Real Dance di Reggio Calabria, protagonista assoluta nel mondo della danza sportiva. A ritirare la targa è stata la coreografa Mariana Melchionna che ha voluto chiamare sul palco il presidente della società Salvatore Melchionna a condividere il momento di gioia assieme alle compagne dell'avventura televisiva su Raiuno. Nel finale due targhe ricordo sono state consegnate a Battaglia e Miseferi, mentre per le due bellissime miss, Giulivo e Scaramozzino, il maestro Michele Lo Bianco – chiamato a sorpresa sul palco da Michele La Rocca, sono arrivate due bellissime creazioni dell'orafo vibonese. Sigla finale e chiusura della manifestazione con il balletto, non poteva essere diversamente, della Real Dance. Domenica, ultima giornata delle Asiadi al Villaggio La Pace e, quindi, appuntamento al prossimo anno. Questo l'elenco dei Premiati e le motivazioni. Francesco Versaci (nella foto di Attilio Morabito premiato da Scopelliti), Personaggio Sportivo dell'anno. 18 incontri, una sola sconfitta ai punti, un titolo mondiale giovanile, un titolo italiano. E' la promessa della boxe italiana. Stiamo parlando di Francesco Versaci, nato a Reggio Calabria, 25 anni fa. La sua attività pugilistica inizia giovanissimo (età 7 anni) alla palestra dell’Amaranto Boxe. A 18 anni viene convocato nella Nazionale Senior. Nel 2005 19 anni, entra nella storia del pugilato italiano come il più giovane pugile professionista di tutti tempi, debuttando a Bastia Umbra con l’ungherese Bela Kiss battendolo nettamente ai punti. Nel 2007 conquista il titolo del Mediterraneo. Nel mese di agosto 2008 nell’arena “Ciccio Franco” di Reggio Calabria conquista il titolo di Campione Italiano. Il 19 novembre 2010 conquista la corona di Campione del Mondo giovanile IBF a Cagliari. Massimiliano Mondello (nella foto di Attilio Morabito premiato da Scianò), Testimonial dello Sport. Nella sua disciplina è l'atleta italiano più forte di sempre. Nel suo palmares figurano ben 38 titoli italiani, record assoluto, una medaglia di bronzo ai Mondiali a Kuala Lumpur nel 2000 ed una partecipazione alle Olimpiadi, Atene 2004. Massimiliano Mondello è nato a Vibo Valentia il primo gennaio 1975, ha fatto la storia del tennis tavolo tricolore negli ultimi venti anni. Dopo l'esperienza a Messina ha deciso di tornare in A1 con il Città di Castello. Ha ancora molto da dare Massimiliano, ma è già un esempio per tutti i giovani calabresi. Non a caso, dopo Giovanni Parisi, è stato il secondo vibonese a partecipare alle Olimpiadi e, al momento, anche l'ultimo calabrese. Thunder Pizzo, Società Sportiva. E' una delle società calabresi più titolate a livello nazionale e Mondiale. Sotto l'abile guida del maestro Giorgio Lico sono fioriti in un decennio tanti campioni e campionesse che sono andati in giro per l'Europa e per il Mondo a tenere alto il nome della Calabria. Due sue atlete, Samantha Aquilano e Luisa Lico hanno conquistato ben nove titoli iridati, ricevendo il premio Valentia nel 2005. La Thunder Pizzo però non si è fermata e nel suo palmares ha aggiunto nel 2010 due medaglie d'argento mondiali con Roberta Cavallaro e Stefanie Marchese e ben 5 titoli tricolori ai recenti campionati italiani, con un ottimo terzo posto di squadra. Ha portato in Calabria numerose manifestazioni italiane ed internazionali. Nicoletta Mormile (nella foto di Attilio Morabito premiata da Fanello), Atleta Femminile. Nata ad Aversa (CE) si forma come atleta con la polisportiva “De Blasio” di Reggio Calabria. Dal 1995 è stabilmente campionessa italiana nei m. 800 e nella marcia. Nel 1998 è Campionessa del Mondo nella 4x100m. ai “Mondial Games” in North Carolina. Dal 2009 fa parte della Nazionale Azzurra della Federazione Italiana Sportiva per la Disabilità Intellettiva e Relazionale. Ai “Global Games” ottiene il 5° posto nei m. 5000 marcia. Nel 2010 è quarta in Croazia agli Europei. Si è confermata campionessa d’Italia nei m. 5000 di marcia a Cagliari. E' “testimonial”, insieme a Giusy Versace, Roberta Cogliandro, Massimo Greppi ed altri del grande salto di qualità fatto dal Comitato Italiano Paralimpico in Calabria. Anna Maria Terremoto, Comunicazione per lo Sport. Dallo scorso anno capo redattore del Tg di Raitre Calabria, succeduta al vibonese Pino Nano chiamato all’importante incarico di responsabile dell’Agenzia Nazionale della TGr RAI nazionale,  ha dato impulso ai servizi riguardanti l'attività sportiva regionale, ottenendo un unanime riconoscimento al suo impegno, ad attestazione della sua professionalità e del lavoro svolto con rigorosa attenzione quotidiana. Francesco Talarico (nella foto di Attilio Morabito premiato da Scopelliti), Uomo per lo Sport. Presidente del Consiglio regionale della Calabria. e membro del Comitato di coordinamento della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni italiane.  E' anche grazie a lui se la regione si è dotata in appena sei mesi dalle elezioni, dopo ben 26 anni di attesa, di una nuova ed efficace legge sullo sport. Un provvedimento, molto atteso che consente alla nostra regione di compiere un importante salto di qualità in uno dei suoi settori più vitali e strategici. Una legge che consentirà il completamento di importanti impianti sportivi e darà respiro all'associazionismo sportivo. Real Dance Reggio Calabria (nella foto di Attilio Morabito premiata ancora da Scopelliti), Squadra dell'anno. Un team straordinario guidato magistralmente dalla giovanissima maestra coreografa Mariana Melchionna. La scuola di ballo Real Dance di Reggio ha rappresentato la Calabria  nelle sfide  tra regioni del torneo di ballo Trofeo Fids nella famosissima  trasmissione televisiva "Mattina in famiglia" in onda su Raiuno e condotta da Tiberio Timperi e Miriam Leone, ottenendo tantissime vittorie contro squadre e scuole di altre regioni, ottenendo ben sette vittorie consecutive, e portando il volto più sano della nostra regione alla ribalta nazionale.Tantissimi i successi ottenuti in altre competizioni, tra cui la Coppa Italia Fids.

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Bovalino (RC): lotta alla prostituzione in strada, fermate e sanzionate alcune prostitute rumene

Nell’ambito dell’attività di controllo del territorio disposta dal Questore di Reggio Calabria, Dr. Carmelo Casabona, necessaria ad arginare il fenomeno della prostituzione su strada, il personale della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Bovalino, diretto dal Commissario Capo Dr. Giovanni Arcidiacono, ha proceduto ad una serie di controlli specifici sul territorio di quel Comune.

In particolare, nella zona della locale stazione ferroviaria, il personale della Polizia di Stato ha sorpreso alcune donne di nazionalità rumena intente ad esercitare la prostituzione in strada, per altro già con precedenti specifici. Dopo le formalità di rito, espletate presso i locali del Commissariato di P.S., il personale della Polizia di Stato ha notificato tre fogli di via obbligatori emessi dal Signor Questore di Reggio Calabria.

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Reggio Calabria: marocchino scassina un negozio cinese, arrestato

Ancora un arresto in flagranza di reato da parte degli uomini del Questore Casabona. Nella nottata, alle ore 03.30 circa, mentre due dipendenti dell’Ufficio Scorte della Questura stavano rientrando per fine servizio di protezione ad una personalità, nonostante l’intensa e lunga giornata di lavoro, con grande professionalità e mantenendo sempre un livello di attenzione elevato, notavano che un esercizio commerciale cinese situato in via C. Battisti presentava tracce di scasso nell’ingresso.

Immediatamente i due operatori della Polizia di Stato scorgevano un individuo che, udita l’intimazione dei poliziotti ad uscire con le mani ben in vista, si dava a precipitosa fuga. La stanchezza accumulata nel corso del gravoso servizio di protezione che si protraeva sin dalla mattinata precedente, non impediva ai due validi operatori dell’Ufficio Scorte di porsi all’inseguimento del sospetto, che veniva bloccato con grande professionalità nei pressi di p.zza Garibaldi e condotto in Questura. La immediata attività investigativa consentiva di appurare che il cittadino del Regno del Marocco Elghali Youness, classe 1975, con precedenti di polizia specifici per reati contro il patrimonio e stupefacenti, stava tentando, dopo aver forzato uno degli ingressi, di asportare della merce presente nel negozio. L’episodio conferma ancora una volta il senso di responsabilità che gli operatori della Polizia di Stato reggini, sotto la guida del Questore Casabona, pongono nella quotidiana attività svolta nell’ambito della sicurezza, sempre con grande attenzione ed a favore della cittadinanza, sia durante l’ordinario e straordinario servizio, che dopo una dura e lunga giornata di lavoro.

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Aprilia (LT): Giuseppina Pesce, ex collaboratrice di giustizia adesso ai domiciliari, arrestata per evasione

Quando ieri sera è stata fermata sulla via Pontina ad Aprilia (LT) , ben lontana dal domicilio dove era ristretta agli arresti domiciliari, ed in violazione ad ogni possibile permesso che nel tempo le era stato concesso, Giuseppina Pesce (nella foto) ha immediatamente capito che per lei non c’era più possibilità di evitare il carcere. All’atto del controllo con lei c’erano la figlia più piccola ed un uomo di Rosarno che con la donna intratteneva una relazione personale tanto da essere stato inserito con la stessa nel programma di protezione e solo da pochi giorni aveva deciso di fare ritorno al proprio paese natale, Rosarno, abbandonando la località protetta in cui i due si trovavano ed in cui la donna sarebbe dovuta ancora stare se non avesse violato gli obblighi a lei imposti.

L’uomo è anche il proprietario della lancia “Y” su cui viaggiava la Pesce. All’arresto i carabinieri di Aprilia non sono giunti casualmente, ma l’attività è il frutto di un’azione, coordinata dalla DDA di Reggio Calabria e condotta dai Nuclei Investigativi del capoluogo calabrese e di quello di Roma che nella fase esecutiva si sono avvalsi dei colleghi della Compagnia di Aprilia. I carabinieri, che da tempo tenevano sotto costante monitoraggio e controllo i movimenti della Pesce,  hanno infatti accertato che nella mattinata di ieri la donna e sua figlia, accompagnati dal C. erano usciti dal loro domicilio protetto e si erano allontanati fino a raggiungere delle cittadine di altre regioni del centro nord, in particolare della Toscana,  per poi cercare di fare ritorno nella serata, prima di esser fermati sulla strada del rientro. Per Giuseppina Pesce è quindi scattato l’arresto per evasione e si sono aperte le porte del carcere di Rebibbia. La donna di recente era stata al centro delle cronache per la sua scelta di recedere dal programma di protezione e per essersi rifiutata di firmare l’ultimo verbale di una collaborazione durata  sei mesi ed i cui contenuti, tutti riscontrati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e ritenuti attendibili dai vari Giudici chiamati a pronunciarsi sui  vari e conseguenti provvedimenti di cattura o di sequestro, avevano dato corso a numerose operazioni di polizia. Con le dichiarazioni della Pesce, lo scorso mese di aprile, erano state arrestate nuovamente anche la sorella e la madre della collaboratrice, con un provvedimento che ripercorreva gli aspetti salienti di una collaborazione che contiene “precise e circostanziate chiamate di correo anche nei confronti dei suoi più stretti congiunti (il padre Pesce Salvatore, la madre Ferraro Angela, i fratelli Francesco e Marina), confermando il pesante quadro indiziario nei loro confronti”. La collaboratrice, sin dall’inizio, aveva riconosciuto le proprie responsabilità ed il ruolo di intranea alla potente cosca “Pesce” di Rosarno. Successivamente, fornendo preziosi particolari, aveva  ammesso l’esistenza della potente cosca di ndrangheta, operante sul territorio della città di Rosarno e con ramificazioni nel nord del paese; dalla posizione privilegiata di figlia del boss Pesce Salvatore (fratello di Pesce Antonino cl. 53, storico capo dell’omonima consorteria criminale), sorella di Pesce Francesco cl. 84, dedito alle attività estorsive gestite dalla famiglia; cugina di Pesce Francesco cl. 78, attualmente latitante, figlio di Antonino cl. 53 e temibile successore al vertice della cosca, aveva ricostruito l’intero organigramma della potente famiglia mafiosa, descrivendo il ruolo di ciascun componente, compresi i suoi stretti congiunti; ha riferito circa le vicende relative alla successione al vertice della cosca, a causa della detenzione dello zio Pesce Antonino cl. 53, precedente capo indiscusso del gruppo; aveva descritto l’ascesa al potere del pericoloso cugino Pesce Francesco cl. 78, sottrattosi al provvedimento coercitivo del 28.4.2010 e tuttora latitante; ha dettagliatamente indicato attività economiche riconducibili alla cosca mafiosa; ha contribuito a fare luce su una serie di omicidi riconducibili alla cosca mafiosa, tra cui quello di Pesce Annunziata – secondo quanto riferito dalla collaboratrice – uccisa dallo zio boss Pesce Antonino cl. 53 e dai fratelli Antonino e Rocco, detti “i sardignoli”, a causa di una relazione extraconiugale con un appartenente alle Forze dell’Ordine. Il ruolo svolto da Pesce Giuseppina all’interno della potente cosca mafiosa e lo stretto legame di sangue che la lega ai sodali  avevano  reso il contributo da lei fornito estremamente significativo, nell’ambito di una realtà criminale difficilmente penetrabile e poco permeabile a fenomeni collaborativi.  Poi il 2 aprile con una lettera al G.I.P. di Reggio Calabria, la collaboratrice aveva manifestato la propria volontà di interrompere la collaborazione, giustificando la propria decisione a seguito delle presunte pressioni subite dagli inquirenti. Successivamente nel corso dell’ultimo interrogatorio, la Pesce aveva rifiutato di firmare il verbale a seguito della decisione di voler interrompere la collaborazione con l’Autorità Giudiziaria, ed alla specifica domanda del Pubblico Ministero se quanto avesse in precedenza dichiarato corrispondessea verità, si era avvalsa della facoltà di non rispondere. L’arresto odierno avviene mentre a Reggio Calabria è in corso la discussione nell’ambito del rito abbreviato nei confronti di quegli appartenenti alla cosca che, nel procedimento “All Inside”, hanno scelto di evitare il processo che avrà inizio invece il 12 luglio e che vedrà alla sbarra 63 affiliati alla cosca, processo che invece aveva scelto di affrontare Giuseppina, che lo affronterà in regime di custodia cautelare in carcere.

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Reggio Calabria: nomade arrestata per furto in abitazione

Nel pomeriggio di ieri, una cittadina rientrando nella propria abitazione, nei pressi della via Sacco, scopriva che le erano state asportate degli oggetti in oro, argento ed altri monili. In Questura per sporgere denuncia del fatto, la vittima raccontava il particolare di aver notato nelle immediate vicinanze della propria abitazione la presenza di due donne nomadi.

Raccolte le descrizioni gli Agenti hanno rintracciato le donne indicate in Piazza Garibaldi e immediatamente le accompagnavano presso gli Uffici di Polizia. Dopo gli accertamenti effettuati, una delle due, minorenne, veniva accompagnata presso un’idonea struttura di accoglienza, mentre l’altra, R. C., classe ’89, croata, senza fissa dimora, con precedenti per reati contro il patrimonio, trovata in possesso di una borsa con parte degli oggetti rubati alla vittima, è stata arrestata.

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Bagnara Calabra (RC): ferito il titolare de “Il Pirata”

Nella tarda mattinata di ieri, in via Turati, ignoti esplodevano nr. 2 colpi pistola cal. 9 contro S. A., classe ‘59, ivi residente, incensurato, mentre si trovava sulla pubblica via antistante pizzeria ristorante “Il Pirata” da egli gestito.

Il S. A. era attinto da nr. 1 colpo alla caviglia destra e veniva trasportato all’ospedale di Scilla ove trovasi tuttora ricoverato per la frattura del malleolo non essendo in pericolo vita. Le attività investigative sono in corso al fine di identificare gli autori.

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Reggio Calabria: domani e domenica l’UNICEF in piazza con la campagna “Il latte della mamma non si scorda mai”

Sabato e domenica l’UNICEF scende nuovamente in campo con i suoi volontari, come sempre con argomento “bambini”. Questa volta lo fa, però, insieme ad altre realtà cittadine in una più ampia campagna di comunicazione denominata “Il latte della mamma non si scorda mai” voluta dal Ministero della Salute allo scopo di informare e sensibilizzare le mamme e gli operatori sanitari che entrano in contatto diretto con loro sui vantaggi che l’allattamento materno comporta sulla salute del bambino sia dal punto di vista nutrizionale che da quello affettivo e sociologico. Nonostante dal punto di vista nutritivo il latte materno sia considerato il miglior alimento per il neonato, perché è completo e per questo lo protegge da molte malattie ed infezioni, in Italia – in particolar modo al Sud –  i dati diffusi dall’ISTAT rilevano un tasso di allattamento al seno estremamente basso.

Questa campagna, itinerante in tutto lo “stivale”, prevede l’allestimento di un mini villaggio che a Reggio Calabria sarà predisposto nel piazzale della Stazione Lido sul lungomare Falcomatà nel quale si svolgeranno, nelle giornate di domani e domenica (11 e 12 giugno dalle ore 10.30 alle ore 21.00), appuntamenti e seminari, formazione per gli operatori, incontri di aggregazione e confronto per le neo mamme e momenti d’intrattenimento, sempre in tema, per grandi e bambini con un “angolo dell’esperto” presso il quale le mamme potranno avvalersi della consulenza gratuita di personale qualificato. L’ultimo seminario previsto per domenica vedrà come protagonista l’UNICEF insieme al responsabile ASL dei Servizi Pediatrici, dott. Francesco Zimmitti. UNICEF anche in questa direzione ha all’attivo, ormai da 20 anni, la campagna “Ospedali Amici dei Bambini”, un progetto che prevede che l’ “Ospedale Amico”, per essere definito tale, scelga di attenersi a determinati codici etici internazioni comuni di comportamento. Ad oggi sono più di 20000 gli ospedali, distribuiti in 140 Paesi in via di sviluppo o industrializzati, che hanno ottenuto questo riconoscimento ed hanno dato vita, insieme, ad una “rete” alla quale ognuno di essi collabora come partner. Infine, nell’ottica di una maggiore attenzione alle mamme di oggi, in funzione dell’evoluzione del loro ruolo ed in considerazione dei loro impegni lavorativi e sociali, il Comitato reggino di UNICEF, recependo l’iniziativa internazionale dei “Baby Pit-Stop”, già avviata in altre città d’Italia, ha in mente di creare nel futuro prossimo venturo, in collaborazione con i partner istituzionali interessati, degli ambienti pubblici sul territori, spazi unicamente riservati alle mamme ed ai bambini all’interno di bar, supermercati, farmacie,  e centri commerciali che aderiranno all’iniziativa, ma anche in ristoranti, università e biblioteche, attrezzati con una comoda sedia per le mamme ed un fasciatoio per il cambio dei loro piccoli. Appuntamento, quindi, a domani e domenica. Di seguito il programma della “due giorni” reggina. Sabato 11 giugno: alle ore 10.30 inaugurazione della manifestazione; dalle ore 10.30 alle 13.00 e dalle 17.30 alle 21.00 consulenze e servizi alle mamme da parte di esperti; dalle 11.30 alle 12.00 incontro “I vantaggi dell’allattamento al seno”; dalle 17.30 alle 21.00 sportello legale per l’allattamento a cura dell’I.T.C. “R. Piria” di Reggio Calabria; dalle 18.00 alle 18.30 incontro “Tutte le mamme sono uguali” a cura del “Collegio Provinciale delle Ostetriche”; dalle 19.00 alle 19.30 incontro “Allattamento e prevenzione dell’obesità”; dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 17.30 alle 21.00 mostra degli elaborati grafici degli “Angolatte” microaree urbane – animazione nel villaggio da parte dei clown dell’ “Associazione Proskenion onlus” – distribuzione materiale promozionale ed accoglienza da parte delle hostess dell’I.T.C. “R. Piria” di Reggio Calabria; dalle ore 20.30 alle 21.00 rappresentazione teatrale sull’allattamento a cura dell’ “ARS” (Artisti Medici Reggini). Domenica 12 giugno: dalle ore 10.30 alle 13.00 e dalle 17.30 alle 21.00 consulenze e servizi alle mamme da parte di esperti; dalle 11.00 alle 11.30 incontro “Il personale infermieristico della neonatologia degli OO.RR. di Reggio Calabria racconta…”; dalle 11.45 alle 12.00 incontro “Attaccamento ed allattamento: i benefici psicologici dell’allattamento al seno”; dalle 17.30 alle 21.00 sportello legale per l’allattamento dell’I.T.C. “R. Piria” di Reggio Calabria; dalle 18.00 alle 18.30 incontro “Il contatto pelle a pelle” a cura dell’ “Associazione Ermes”; dalle 19.30 alle 20.00 incontro “La salute del bambino e l’allattamento al seno” a cura di UNICEF e medici pediatri; dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 17.30 alle 21.00 mostra degli elaborati grafici degli “Angolatte” microaree urbane – animazione nel villaggio da parte dei clown dell’ “Associazione Proskenion onlus” – distribuzione materiale promozionale ed accoglienza da parte delle hostess dell’I.T.C. “R. Piria” di Reggio Calabria.

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Reggio Calabria: il Sindaco incontra il Presidente del Tribunale

Nuovo incontro istituzionale del Sindaco Demetrio Arena che si è recato presso il Ce.Dir. per incontrare il Presidente del Tribunale Luciano Gerardis (nella foto). Il colloquio rientra in una serie di appuntamenti voluti dal Primo Cittadino per avere una visione globale degli interventi e delle necessità dell’intero territorio comunale; informazioni necessarie per indirizzare un’efficace azione amministrativa nella direzione della risoluzione dei problemi ai vari livelli. Lo stato di avanzamento dei lavori del nuovo Palazzo di Giustizia, uno degli argomenti affrontati nel corso della riunione, all’interno del quale, ben presto, verranno convogliati tutti gli uffici giudiziari che attualmente sono distribuiti in varie sedi cittadine, con grande risparmio economico e semplificazione di lavoro per tutti coloro che operano nel settore.

Si è parlato della realizzazione del parcheggio di pertinenza del nuovo palazzo di giustizia, già previsti nel piano strategico della mobilità, delle piccole opere necessarie per il miglioramento della funzionalità del Centro Direzionale; del problema legato all’informazione all’utenza e, quindi, al potenziamento dello sportello informativo all’interno del Ce.Dir.. Ampio spazio è stato dato anche al problema dei contenziosi instaurati dai cittadini nei confronti dell’Ente. “In proposito, il nostro lavoro riguarderà – ha affermato Arena – anche la ricerca di sinergie per evitare che si faccia ricorso al giudice per supportare attività illecite, come, purtroppo, è accaduto nel caso del photored e della Zona a Traffico Limitato del Corso Garibaldi. Sono lieto – ha concluso il Sindaco Arena – di aver riscontrato grande disponibilità al dialogo da parte del Presidente, persona molto attenta alle esigenze della collettività”. Il Presidente Gerardis, infine, ha auspicato che si prosegua nella collaborazione istituzionale, porgendo gli auguri al Sindaco e dicendosi certo che la congiuntura negativa, che si sta vivendo in questo momento, può essere affrontata e risolta attraverso il lavoro organizzato e concertato tra le parti interessate.

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Villa san Giovanni (RC): coltivava in casa canapa indiana, arrestato

Alle prime ore di oggi, gli agenti della Polizia di Stato di Villa San Giovanni, nel corso di specifici servizi predisposti dal Questore Casabona nella città di Villa San Giovanni, hanno rinvenuto e sequestrato, all’interno dell’abitazione di Mercurio Rocco, classe 1981, sorvegliato speciale di P.S. e con precedenti specifici per stupefacenti, una serra artigianale adibita a coltivazione di piantine canapa indiana . (nelle foto) In casa è stato trovato anche altro materiale necessario alla pesatura della sostanza stupefacente.

Il Mercurio è stato pertanto arrestato ed associato presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria.

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Questura di Reggio Calabria: passaporto elettronico, innovazioni per l’utente

Il Ministero dell’Interno, al fine di garantire la partecipazione del cittadino al procedimento telematico per il rilascio del passaporto, ha previsto un’implementazione al sistema informatico con l’introduzione della funzione “pronto per il ritiro”.

Tale funzione, operativa dal 13 giugno p.v., consentirà a tutti i cittadini che si prenotano on-line di conoscere tutte le fasi dell’iter amministrativo relative al rilascio del proprio titolo di viaggio valido per l’espatrio nonché le modalità ed i tempi del rilascio. La nuova procedura assicurerà all’utenza maggiore trasparenza nell’attività della Pubblica Amministrazione, garantendo un servizio più celere alla cittadinanza.

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Gianluca Atzori: “Grazie Reggio, grazie Reggina!”

Mancano meno di un paio d’ore all’incontro organizzato dalla società amaranto per salutarlo e ci incontriamo nella stanza 508 al quinto piano di un noto albergo cittadino. La stanza, per intenderci, che è stata la sua “casa” quantomeno da fine agosto 2010 ad oggi. E’ raggiante come una pasqua (almeno finché non riparliamo della gara di domenica in cui, “magicamente”, cambia umore per tornare incazzato più che “a caldo”) perché in serata raggiungerà la sua famiglia a Ravenna e potrà finalmente riabbracciare i suoi figli. Mentre lo aspettiamo, sistema le ultime cose in valigia e noi guardiamo con attenzione, in una lavagna che si è fatto appositamente sistemare nell’anticamera, quelli che sono gli schemi adottati dalla sua Reggina nella trasferta di Novara di domenica sera. Leggiamo i vari nomi dei giocatori amaranto, ma anche qualcuno del Novara insieme a tante frecce, a tanti “movimenti” disegnati, a tante soluzioni che la Reggina avrà sicuramente sfruttato in quella “maledetta” partita.

Con lui, anche nel recente passato (leggasi “Io sono Gianluca Atzori! – intervista “non convenzionale” con il tecnico amaranto, n.d.r.), abbiamo discusso di molte cose e molte altre sono incise sul nastro della cassetta ma, poi, non riportate. Oggi, a qualche ora dal suo “arrivederci” a Reggio, vogliamo chiedergli qualcos’altro. Chiusa la valigia, eccolo dedicarci ancora qualche minuto. Descrivici il tuo rapporto con Giacchetta e Foti. “Il rapporto con il direttore nasce come compagno di squadra. Nella stagione 1996/1997 eravamo entrambi qui, a Reggio Calabria, ma ci siamo ritrovati spesso anche lontano dai campi di calcio (Jack era spesso mio ospite con la sua compagna di allora). Ci siamo sempre sentiti anche quando le nostre strade di giocatori si sono divise, ma soprattutto, quando lui è diventato responsabile del settore giovanile della Reggina, e per più anni di seguito ha tentato di portami già allora qui come tecnico della Primavera. Io ho sempre confidato a lui che non ero adatto, sono stato sincero dicendogli che non me la sentivo proprio e pur perdendo un’occasione per dirigere una squadra ho mantenuto fede alla linea che nel settore giovanile non ci volevo entrare. Naturalmente quest’anno il nostro rapporto si è rinforzato perché la scelta dell’allenatore è stata la sua ed abbiamo condiviso quest’annata bellissima pur sentendoci molte più volte che vedendoci a causa della malattia che lo ha tenuto lontano da Reggio ma che, per fortuna, ha sconfitto brillantemente. Con Foti è andata più o meno allo stesso tempo. L’ho conosciuto allora da giocatore e ricordo ancora che ogni martedì, al rientro dopo le partite, parlava a noi calciatori all’interno dello spogliatoio. Quest’anno, poi, è stato un rapporto eccellente, sempre fondato sul confronto allenatore-presidente e, mancando Jack, il nostro rapporto è stato molto più approfondito del normale.” Quando cambia la guida tecnica di una squadra, il progetto societario rimane invariato (anzi, fors’è proprio per questo che cambierà la guida tecnica amaranto, per restare invariato il progetto societario intendo) ma cambiano, ovviamente, modi e modalità di allenamento e gestione della rosa. Cosa ti piacerebbe restasse in eredità ai tuoi ragazzi? “Mi piacerebbe che questi ragazzi eccezionali che ho avuto la fortuna di conoscere ed allenare, portassero sempre con loro durante la carriera l’insegnamento che quando si è in una squadra la prima cosa che bisogna fare è rispettare i propri compagni. Poi, quando si è in tanti rispettarsi a vicenda e rispettare le “regole” sono alla base del quieto vivere. Vorrei che loro, non solo per il prossimo anno ma per tutti gli anni a seguire della loro carriera calcistica, mantenessero ben ferme queste basi così come sono riusciti a farlo con me.” Andrai alla Sampdoria, con quali insegnamenti e con quali esperienze in più maturate quest’anno a Reggio? Come pensi di trovare l’ambiente doriano dopo un cocentissima retrocessione? Probabilmente anche a Genova, come qui la scorsa estate, troverai un ambiente deluso e scettico sulla scelta della famiglia Garrone di affidarsi ad un giovane e bravo allenatore rampante ed emergente ma appena al suo quarto anno da allenatore  piuttosto che a qualcun altro tuo collega più esperto. Crediamo che qui tu abbia potuto lavorare in assoluta tranquillità (fors’anche per questo hai raggiunto tutti gli obiettivi che ti erano stati prefissati), lì, invece, avrai la “spada di Damocle” di dover vincere e subito il campionato. “L’esperienza di quest’anno mi servirà, eccome. Ma come mi servirà quella di Ravenna (la mia prima, dove probabilmente troverò un ambiente simile a quello di Genova perché entrambe accomunate dal mio arrivo dopo una retrocessione). Troverò certamente quella sorta di malumore che avrà chi vorrà andar via. Ma mi servirà anche l’esperienza di Catania. Un’esperienza forte perché Catania è una piazza molto esigente così come quella di Reggio. L’aver allenato al Sud mi dà la possibilità di arrivare a Genova ben preparato su quello che mi aspetta. So che quella dalla Sampdoria è una piazza delusa e che va rigenerata riportando entusiasmo attraverso i risultati ed attraverso tutte quelle componenti che quest’anno hanno fatto sì che a Reggio si disputasse un campionato comunque straordinario sotto moltissimi punti di vista. Anche del risultato finale, nonostante quel pareggio al 90° che ha sancito la nostra esclusione dai playoff promozione.” Lo scandalo “Scommettopoli” si allarga di ora in ora. Pensi sia possibile una vera e propria rivoluzione nello stilare la griglia di partenza dei prossimi campionati di B e, quindi, anche di A? “No, non ci credo ad una cosa del genere. Credo, invece, che i giornali stiano buttando benzina sul fuoco, stiano fomentando la gente aumentando il caos che c’è. Quelle che leggiamo sono le loro idee, quello che per loro è lo scenario. Purtroppo, nel calcio, in Italia, siamo abituati a non vedere una “giustizia giusta”. Perciò credo che alla fine, quello che realmente verrà fuori da tutte le intercettazioni dirà probabilmente che qualcuno avrà tentato la combine di qualche partita ma che, in sostanza, non c’è riuscito. Nel peggior ipotesi possibile, credo che alla fine sarà distribuito qualche punto di penalizzazione facendo sì che quella che oggi sembra chissà cosa finirà con l’essere una grande bolla di sapone che pian piano si sgonfierà fino a scomparire così come il clamore che si è creato. Credo che sia l’Atalanta sia il Siena, così come tutte le altre squadre coinvolte, dimostreranno che non c’è stato alcun illecito.” E’ il momento dei saluti. Cosa vuoi dire ai tifosi, alla gente che con te ha gioito per i risultati ottenuti, ai quasi 20000 spettatori presenti allo stadio durante la gara d’andata contro il Novara? “Non posso fare altro che ringraziare tutti. Grazie, 10000000 di volte. La cosa più bella credo sia stata proprio vedere il “Granillo” stracolmo. Per me è stata una soddisfazione grandissima. Essere riuscito a riportare tutta quella gente felice allo stadio, unita nell’incitare la propria squadra e ad applaudirla e sostenterla, è stata una mia grande vittoria. Consentire ai tifosi di rivivere almeno per una sera quei momenti che li hanno riportati indietro nel tempo alla serie A, credo che sia un patrimonio che la società dovrà continuare a preservare. Li ringrazio tutti perché il sostegno c’è sempre stato e man mano andava aumentando grazie ai risultati che i miei giocatori (sono loro i veri protagonisti di tutto questo). Grazie a tutti per il calore e l’affetto che mi hanno dimostrato. Essendo un tecnico molto giovane, che “da grande” vuole fare l’allenatore per almeno un’altra ventina d’anni, spero proprio che le nostre strade si rincontreranno in futuro.” Ciao Gianluca, ad maiora!

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