Polistena (RC): due donne arrestate per furto aggravato

Questa mattina alle ore 10.00 a Polistena (RC), i carabinieri della locale stazione, nel corso di un servizio perlustrativo, traevano in arresto in flagranza di reato per furto aggravato Pirilli Carmela, nata Palmi (RC) il 21.09.1947, ivi residente, pensionata ed Ortuso Domenica, nata a Palmi (RC) l’01.06.1957, ivi residente, disoccupata. Le due donne sono state bloccate dai carabinieri nelle vicinanze del negozio di articoli  da regalo denominato “Quadrifoglio”, ubicato a Polistena in via Montegrappa poiché venivano trovate in possesso di un uovo di porcellana con lamine d’oro del valore di € 165 poco prima asportato dal citato esercizio commerciale.

Le donne, sospettate di altri furti simili avvenuti nei giorni precedenti, sono state tradotte agli arresti domiciliari nelle proprie abitazioni in attesa del giudizio direttissimo di domani.           

Condividi sui social

Reggio Calabria: un kg di marijuana in auto, arrestato

Nella mattina di sabato i carabinieri delle Stazioni Modena e Catona hanno tratto in arresto Morabito Domenico (nella foto), 54 anni, disoccupato, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’arresto è avvenuto nella zona in cui già pochi giorni prima i carabinieri avevano arrestato Calarco Angelino, 23 anni, e sequestrato un kg di marijuana. Seguendo le stesse tecniche i militari si sono appostati ed hanno cercato di capire i movimenti sospetti di alcune autovetture che raggiungevano una zona isolata di Catona ed ivi sostavano senza alcun apparente motivo.

In particolare veniva notata una fiat punto che giungeva in zona e si fermava con l’occupante che rimaneva a bordo. A quel punto scatta il controllo, i militari bloccano l’uomo prima che possa accennare ogni tentativo di fuga o disfarsi di qualcosa. La perquisizione è meticolosa, all’interno della macchina nulla sembra essere di interesse ma vi è un particolare una trapunta poggiata nel bagagliaio. I carabinieri la sezionano ed all’interno trovano 1,1 kg di marijuana non ancora essiccata (nella foto). La zona è la stessa dell’arresto di pochi giorni prima, il quantitativo pressoché identico, si ipotizza che il Morabito sia legato allo stesso giro del Calarco, un giro fatto di corrieri che alimentano il circuito cittadino dello spaccio di marijuana. L’uomo è stato tratto in arresto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed è stato associato alla Casa Circondariale di Reggio Calabria a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Condividi sui social

Coni Calabria: venerdì 3 il convegno “Sicurezza degli impianti sportivi”

Venerdì 3 dicembre, alle ore 15, all’Hotel Excelsior di Reggio Calabria, si terrà il convegno “Sicurezza degli impianti sportivi” organizzato dalla Scuola dello Sport Coni Calabria. Il corso, gratuito, è rivolto a presidenti di federazioni, discipline ed enti di promozione sportiva, direttori sportivi, gestori e responsabili alla sicurezza degli impianti sportivi pubblici e privati.

Il Coni Calabria, per illustrare nel modo migliore gli aspetti e l’importanza della sicurezza negli impianti sportivi, ha invitato gli specialisti del settore. Il programma prevede: alle ore 16.15 “Aspetti specifici che caratterizzano la sicurezza negli impianti sportivi”, a cura del responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione della Coni Servizi, Antonio Bruno; alle ore 17.00 “Dalle norme Coni alla certificazione di qualità”, a cura del responsabile della Direzione Patrimonio e Consulenza impianti sportivi della Coni Servizi, Francesco Romussi; alle ore 17.45 “Ruolo del CISR Coni sul territorio”, a cura del consulente della Commissione impianti sportivi regionali (CISR) del Coni Calabria, nonché responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Reggio Calabria, Marcello Cammera, ed ”Impiantistica sportiva nel Comune di Reggio Calabria”, a cura del vice consulente del CISR, Alberto Romeo. Al termine del convegno verrà rilasciato l’attestato di partecipazione. Per fornire maggiore conoscenza sull’importanza della sicurezza nelle strutture sportive, nel 2011, l’incontro sarà ripetuto nelle altre quattro provincie calabresi.

Condividi sui social

Coppa Italia Tim, IV° turno eliminatorio: Fiorentina Reggina 3-0

Fiorentina – Reggina: 3-0. Fiorentina (4-2-3-1): Avramov; De Silvestri (dal 62° Comotto), Kroldrup (c), Felipe (dal 72° Masi) e Golan; Zanetti e Bolatti; Carraro, Cerci e Marchionni; Babacar (dal 48° Seferovic). In panchina: Seculin, Ljajic, Santana e Papa Waigo. All.: Mihajlovic. Reggina (3-5-2): Kovacsik; Cosenza, Burzigotti e Verruschi; Laverone, Castiglia, Tedesco (c), Danti (dal 65° Zizzari) e Rizzato (dal 46° Colombo); Adiyiah e Louzada (dal 54° Sy). In panchina: Marino, Giosa, Adejo e Maita. All.: Atzori. Arbitro: Russo di Nola. Assistenti: Bianchi e Santuari. Quarto uomo: Marchiori. Marcatori: Babacar al 29°, Marchionni al 43° e Cerci al 46°. Ammoniti: Verruschi al 78° e Zanetti all’88°. Espulso: Tedesco all’82°. Recupero: 1’ (p.t.) e 0’ (s.t.).

Note. La Reggina a Firenze dove ha perso le 7 partite giocate in campionato. La prima volta il 30.01.2000 (1-0 con rete di Batistuta), la seconda il 14.10.2000 (2-1 con reti di Marazzina per i reggini, Nuno Gomez e Leandro per i viola), la terza il 20.02.2005 (ancora 2-1 con goal di Pazzini, Miccoli e Colucci per gli amaranto), la quarta il 07.05.2006 (5-2 con reti di Fiore, Toni, Jorgensen, Toni e Bojinov per i viola e doppietta di Amoruso per i reggini), la quinta il 22.10.2006 (3-0 con reti di Mutu, Santana e Blasi), la sesta il 06.04.2008 (2-0 con reti di Pazzini e Mutu) e l’ultima il 19.10.2008 (3-0 con goal di Pazzini su rigore e doppietta di Gilardino) caratterizzata anche dall’espulsione del portiere Campagnolo (sostituito in porta proprio da Puggioni mandato in campo da Orlandi al posto di Vigiani) sul rigore decretato a favore dei viola. Solo 4 i gol segnati dagli amaranto (l’ultimo datato 07.05.2006) e ben 18 quelli subiti. In Coppa Italia di A e di B la Reggina ha come miglior risultato i quarti di finale allorquando fu eliminata dal Bologna “grazie” alla sconfitta casalinga per 2-3 il 13.12.1967 con reti per i reggini di Vallongo e Florio (in realtà l’incontro fu omologato con il risultato di 2-0 “a tavolino” a favore degli emiliani per l’invasione di campo di uno spettatore con conseguente squalifica del campo per una giornata).  La gara di ritorno in terra bolognese, il 17.01.1968, terminò 4-0 per i padroni di casa. La Reggina ha giocato una finale di coppa Italia di serie C il 17.06.1978 a Reggio contro l’Udinese: il risultato di 2-0 in favore dei friulani  è stato, poi, trasformato in quello analogo, ma ancora una volta “a tavolino” per un’altra invasione di campo al minuto 78. (Dati statistici in collaborazione con Domenico Durante). Cronaca e commento. Primo tempo. Al 1° Marchionni “prova” i riflessi di Kovacsik con un tiro da fuori area che il portiere ungherese respinge di pungo e sulla cui respinta Babacar non è lesto a tradurre in goal l’occasione seppur in ottima posizione in area. Le due squadre si affrontano schierando entrambe formazioni “sperimentali” imbottite di giovani promesse e non. Ovvio che ad interessare maggiormente l’esito della gara è la Fiorentina che, attraverso la Coppa Italia, a fine stagione, potrebbe staccare il pass per l’Europa League. La Reggina di Atzori, invece, pur tenendoci a far buona figura, interpreta la gara come pura e semplice vetrina e il tecnico frusinate è già orientato alla gara di sabato a Varese e, successivamente, al recupero della sedicesima in casa contro l’Albinoleffe in programma il mercoledì successivo dedicato alla festività dell’Immacolata. Al 16° la Reggina si fa viva in ripartenza. Rizzato in verticale per Adiyiah che taglia per Danti il cui tiro termina abbondantemente sul fondo. Un minuto dopo è sensibilmente più pericolosa la squadra di Atzori. E’ ancora Adiyiah a ricevere spalle alla porta, si gira alla sua destra e batte a rete con il pallone che termina sul fondo non distante dal palo di destra della porta difesa da Avramov. Atzori, in panchina, è un fiume in piena ed i microfoni evidentemente posizionati vicini alla sua panchina lo testimoniano. Il tecnico frusinate sostiene, spinge, consiglia, incita e corregge le singole mosse dei suoi singoli uomini. Al 19° buona occasione per la Fiorentina con Carraro che, da ottima posizione, trova lo spazio per battere a rete senza però sorprendere Kovacsik ben piazzato a bloccare il tiro del gioiellino viola. Al 24° la Reggina ancora al tiro con Laverone che, però, calcia alto. La manovra dei reggini è ariosa, gli amaranto non manifestano affatto alcun timore reverenziale al cospetto di una squadra di A ed anzi appaiono volitivi ed impegnati a far davvero bene stasera. Al 28° ci prova Cerci che, di sinistro, impegna Kovacsik a terra. Un minuto dopo la Fiorentina sblocca il risultato. Carraro serve in verticale Babacar (a cui Verruschi lascia troppo spazio al limite dell’area), il senegalese entra in area e batte il portiere amaranto con un rasoterra alla di lui sinistra. Al 32° ci prova ancora la Fiorentina con Carraro il cui tiro da fuori area termina sul fondo alla sinistra di Kovacsik. Al 43° ancora Fiorentina, ancora Carraro. Il tiro del regista viola impegna Kovacsik in una deviazione in corner sugli sviluppi del quale arriva il raddoppio dei padroni di casa. A calciare l’angolo da sinistra è ancora Carraro, palla spizzicata in area da Babacar per Marchionni che, solo soletto, sul secondo palo, non ha alcuna difficoltà a mettere in rete. Il primo tempo, dopo un solo minuto di recupero, finisce qui. Reggina senza dubbio dignitosa e voltiva, ma con un evidente gap tecnico rispetto agli avversari materializzatosi con il giusto doppio svantaggio momentaneo. Secondo tempo. Nemmeno il tempo di iniziare che, allo scadere del 46°, la Fiorentina triplica. Marchionni serve Cerci che s’incunea in area sulla destra. La difesa amaranto temporeggia e Cerci trova lo spazio ed il tempo per battere in diagonale Kovacsik. La partita, di fatto, per quanto riguarda il passaggio agli ottavi si chiude qui. Ne inizia un’altra, invece, relativa all’agonismo messo in campo dagli amaranto dopo il terzo goal subito. Troppo, ad onor del vero. Burzigotti, superato nettamente in velocità da Cerci, non trova di meglio da fare che entrare in maniera scomposta riuscendo quasi ad azzoppare l’esterno viola senza particolari motivazioni adducibili dal giocatore amaranto e senza, invero, giustificazioni. Giuste e condivisibili le proteste di Mihajlovic con il quarto uomo più che per il non aver preso provvedimenti con cartellini di vari colori da parte dell’arbitro per cautelare l’integrità dei suoi uomini in una partita, come detto, abbondantemente già chiusa. Potremmo, forse, con i dovuti distinguo, equiparare il fallo di Burzigotti su Cerci a quello del madridista Sergio Ramos su Lionel Messi ieri sera in Barcellona-Real Madrid (a nostra memoria, una delle più belle partite di calcio degli ultimi 25 anni, n.d.r.) frutto assolutamente di quella che viene definita “frustrazione” (ieri sera ampiamente giustificata dopo il 5-0 subito dai “blancos” con umiliazione annessa per Mourinho ed i suoi, ma che stasera, ad onor del vero, appare non legittima). Al 74° (dopo un lunghissimo periodo in cui si è giochicchiato senza produrre nulla di che da entrambe le parti e servito solo agli allenatori per fare sostituzioni varie) la Reggina si rifà viva con Castiglia direttamente su calcio piazzato. Buono il tiro ad aggirare la barriera viola del centrocampista amaranto che impegna Avramov in una deviazione in corner. All’81° spunto di Laverone sulla destra con relativo cross in area sul quale Sy arriva con un attimo di ritardo all’appuntamento con il pallone da ottima posizione. Sono gli ultimi scampoli di una gara chiusa meno di sessanta secondo dopo il ritorno dagli spogliatoi. Tedesco, all’82°, per tornare su quanto detto, trova anche il tempo ed il modo per farsi addirittura espellere per un fallo tanto inutile quanto stupido sull’ex amaranto Comotto. Come se non bastasse, lo stesso giocatore amaranto va ben oltre il consentito lanciando, un attimo prima di entrare nel sottopasso che porta agli spogliatoi, la fascia di capitano all’indirizzo del compagno Rizzato già docciato dopo la sostituzione intento tranquillamente a “godersi” la gara dietro la porta difesa da Kovacsik. Senza perderci in chiacchiere, bruttissimo, deprecabile e condannabile assolutamente il gesto di Giacomo Tedesco (la cui foto a testa in giù è esaustiva e meritatissima), da stasera degnamente etichettabile come "novello Balotelli". Ci auguriamo che allenatore e Società prendano provvedimenti verso il giocatore la cui posizione è aggravata proprio dall’essere stato, stasera, capitano nonché il giocatore di maggior esperienza in campo che ha dato, contrariamente a quanto auspicabile, un pessimo esempio ai tanti ragazzi a cui Atzori ha dato fiducia. Tedesco, la fascia di capitano non si lancia con disprezzo, si onora! Sempre, dentro e fuori dal campo! La partita ufficialmente finisce con il triplice fischio dell’arbitro: la Fiorentina prosegue la sua strada affrontando agli ottavi il Parma, la Reggina, invece, penserà solo ed esclusivamente al campionato ed è quello che più ci importa.

Condividi sui social

Coppa Italia Tim, IV° turno eliminatorio: Fiorentina Reggina (probabili formazioni e note)

Fiorentina (4-2-3-1): Avramov; Comotto, Kroldrup, Felipe e Golan; Zanetti e Bolatti; Carraro, Ljajic e Marchionni; Babacar. In panchina: Seculin, De Silvestri, Masi, Cerci, Santana, Papa Waigo e Seferovic. All.: Mihajlovic (nella foto). Reggina (3-5-2): Kovacsik; Cosenza, Burzigotti e Verruschi; Laverone, Castiglia, Tedesco, Danti e Rizzato; Adiyiah e Louzada. In panchina: Marino, Giosa, Adejo, Colomba, Maita, Zizzari e Sy. All.: Atzori. Arbitro: Russo di Nola. Assistenti: Bianchi e Santuari.

Note. La Reggina a Firenze dove ha perso le 7 partite giocate in campionato. La prima volta il 30.01.2000 (1-0 con rete di Batistuta), la seconda il 14.10.2000 (2-1 con reti di Marazzina per i reggini, Nuno Gomez e Leandro per i viola), la terza il 20.02.2005 (ancora 2-1 con goal di Pazzini, Miccoli e Colucci per gli amaranto), la quarta il 07.05.2006 (5-2 con reti di Fiore, Toni, Jorgensen, Toni e Bojinov per i viola e doppietta di Amoruso per i reggini), la quinta il 22.10.2006 (3-0 con reti di Mutu, Santana e Blasi), la sesta il 06.04.08 (2-0 con reti di Pazzini e Mutu) e l’ultima il 19.10.2008 (3-0 con goal di Pazzini su rigore e doppietta di Gilardino) caratterizzata anche dall’espulsione del portiere Campagnolo (sostituito in porta proprio da Puggioni mandato in campo da Orlandi al posto di Vigiani) sul rigore decretato a favore dei viola. Solo 4 i gol segnati dagli amaranto (l’ultimo datato 07.05.2006) e ben 18 quelli subiti. In Coppa Italia di A e di B la Reggina ha come miglior risultato i quarti di finale allorquando fu eliminata dal Bologna grazie alla sconfitta casalinga per 2-3 il 13.12.1967 con reti per i reggini di Vallongo e Florio (in realtà l’incontro fu omologato con il risultato di 2-0 “a tavolino” a favore degli emiliani per l’invasione di campo di uno spettatore con conseguente squalifica del campo per una giornata).  La gara di ritorno in terra bolognese, il 17.01.1968, terminò 4-0 per i padroni di casa. La Reggina ha giocato una finale di coppa Italia di serie C il 17.06.1978 a Reggio contro l’Udinese: il risultato di 2-0 in favore dei friulani  è stato, poi, trasformato in quello analogo ma ancora una volta “a tavolino” per un’altra invasione di campo al minuto 78.

Condividi sui social

Locri (RC): Antonio Romanello si costituisce dopo 32 anni

Era il 25 ottobre del 1978, (trentadue anni fa!) quando tutta Siderno rimase scossa dall’uccisione di Angela Valerio, giovane madre di appena 24 anni. Nell’immediato indagarono i Carabinieri che subito compresero le gravi responsabilità del marito Romanello Antonio (nelle foto, oggi ed all'epoca del delitto) il quale fu denunciato per omicidio in stato di irreperibilità. L’uomo fuggì, infatti, dopo aver ammazzato la moglie facendo perdere le sue tracce.

Nel 1988, Romanello fu condannato, con sentenza passata in giudicato, per omicidio a 23 anni di carcere. Dal 1990 era ricercato, anche a livello internazionale. Di lui si erano perse le tracce, ma, negli ultimi mesi, in attuazione del “modello Reggio Calabria”, voluto dal col. Pasquale Angelosanto, comandante provinciale dei Carabinieri, le ricerche sono state incrementate dai reparti territoriali dall’Arma, continue e sempre più pressanti sono state le mirate perquisizioni domiciliari a familiari residenti in Siderno. Probabilmente a seguito di tali pressioni nella serata di ieri Romanello ha deciso di costituirsi alla stazione Carabinieri di Siderno ed è stato associato al carcere di Locri.

Condividi sui social

Reggio Calabria: marocchino ubriaco tenta di investire i militari impegnati nella vigilanza agli obiettivi giudiziari, la Polizia lo arresta

Prova generale per il piano straordinario di controllo del territorio e vigilanza degli obbiettivi sensibili di natura giudiziaria, predisposto dal Questore di Reggio Calabria Dott. Carmelo Casabona, a seguito degli atti intimidatori verificatisi quest’anno e che hanno richiesto l’impiego dei reparti militari e reparti aggregati delle FF. di PP. La immediata risposta alla presunta minaccia di uno degli obbiettivi, nella fattispecie nei riguardi della pattuglia impegnata in piazza Castello a vigilare la Procura Generale e la Corte d’Appello, ha fatto scattare il piano generale e gli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Rosarno e la “volante” hanno individuato la minaccia intercettando l’autovettura segnalata dai militari alla Sala Operativa della Questura.

I fatti: alle ore 23.10 circa la pattuglia dell’esercito notava una autovettura Mercedes SW effettuare alcuni passaggi intorno agli obiettivi vigilati. Nel mentre veniva inviata la segnalazione alla Sala Operativa della Questura, il conducente della Mercedes sbandava verso i militari rischiando di entrare in collisione con il mezzo dell’esercito e di investire alcuni bersaglieri impegnati nella delicata attività di vigilanza. Immediatamente scattava il piano operativo ed il sospetto veniva intercettato da un equipaggio del Reparto Prevenzione Crimine Calabria in via Marsala e bloccato in via Argine destro Calopinace con l’ausilio di una “volante” giunta contestualmente sul posto. Emergeva subito che il conducente era in stato di ebbrezza e di cittadinanza marocchina, escludendosi quindi l’ipotesi di un eventuale atto intimidatorio. Lo stesso aggrediva gli operatori della Polizia di Stato sia fisicamente che verbalmente, arrivando a danneggiare, con un calcio, la portiera della autovettura specializzata in uso alla “volante”. Uno dei poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura, nelle concitate fasi dell’arresto, doveva fare ricorso alle cure dei sanitari del Pronto Soccorso degli OO.RR., per un trauma discorsivo al polso della mano destra con una prognosi di gg. 7. Dopo le formalità di rito lo straniero, Benrachid Bouchaib, classe 1972, veniva tratto in arresto per i numerosi reati commessi, tra i quali resistenza, violenza e minaccia a p.u. e danneggiamento aggravato in danno di u bene dello Stato. Nella mattinata odierna la convalida dell’arresto come disposto dall’A.G. procedente.

Condividi sui social

Reggio Calabria: la Polizia arresta figlio violento per le ripetute aggressioni in danno dei familiari

Eseguita dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria diretta dal Dott. Renato Cortese, una ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di C.M., classe 1973, per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni gravi. Le indagini, condotte dalla Sezione diretta dalla Dott.ssa Angela Rogges, hanno consentito di accertare una serie di gravi episodi di violenza in ambito familiare perpetrati dall’arrestato in danno della propria madre, originati anche da una condizione di patologia mentale che affligge l’indagato.

La misura cautelare disposta dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, infatti, dispone proprio la custodia dell’arrestato in una idonea struttura speciale. Le violenze cui era vittima l’anziana donna le avevano procurato, in una occasione, addirittura la frattura del femore a causa di una caduta determinata da una ennesima aggressione da parte del figlio. La puntuale e riservata attività investigativa sviluppata dalla Squadra Mobile, scaturita dal ricovero della anziana donna a causa dell’ultimo episodio di violenza, ha indotto la Procura di Reggio a richiedere ed ottenere il provvedimento cautelare eseguito nella tarda serata di sabato a seguito di ricerche durate due giorni.

Condividi sui social

Laruffa Editore dal 4 all’8 dicembre alla Fiera del libro di Roma

Anche quest’anno Laruffa Editore sarà presente a “Più libri più liberi”, la fiera della piccola e media editoria, giunta alla nona edizione, che si svolgerà al palazzo dei Congressi dell’Eur a Roma dal 4 all’8 dicembre. Tante le nuove pubblicazioni della casa editrice reggina che, alla sua tradizionale e prestigiosa offerta legata alla cultura e al territorio calabrese, affianca ormai da anni una ricca produzione libraria che va dal saggio d’inchiesta al libro storico, con ampio spazio alla narrativa emergente.

Tra i freschi di stampa, il saggio “I giorni del ragno”, l’Italia degli anni ’70 tra terrorismo, eversione e mafia, del giornalista Giusva Branca; il romanzo “Tramonto Falck” di Fabio Musati, una storia “urbana” sulle acciaierie di Sesto San Giovanni, gli operari e la street art; e “Io sono… en soph”, un’esperienza ai confini del paranormale, di Annamaria Barreca; e "Elisewin", il diario di un amore in viaggio di Giovanni Maiolo. Allo stand anche i più recenti successi: “Terra venduta – Così uccidono la Calabria”, reportage del giovane giornalista Claudio Cordova sui traffici illeciti dei rifiuti tossici in mano alla ’ndrangheta; “Taranta revolution”, una rivoluzione utopica che parte dal cuore della Calabria, tra ironia e musica, del giornalista Gianluca Albanese; “Una vita in prestito – Come D.I.A. comanda”, romanzo-verità di Francesco Saverio Di Lorenzo; “I Ficurrinia”, storia del siciliano Gianni Ienna “in attesa di giudizio”, di Paolo Federico. Lunedì 6 dicembre, alle ore 19, nella sala Ametista della Fiera, avrà luogo la presentazione del libro “Diagonale imparabile all’ultimo chilometro” del giornalista Rai Enzo Romeo, caporedattore agli Esteri del Tg2. Dieci racconti sul mondo del calcio e del ciclismo: da Saba sugli spalti, preso da improvvisa e irrinunciabile passione per la Triestina, al piccolo Mammì che affonda nel fango la corazzata juventina, da Alfonso Gatto, cronista d’eccellenza per il Giro d’Italia, allo storico duello Coppi-Bartali. Sempre nell’ambito delle giornate fieristiche romane, Laruffa Editore organizza nelle sale dell’associazione “Calabria Nazione”, in via Otranto (zona Ottaviano-San Pietro) una serie di incontri letterari. Il 3 dicembre, alle 17.30, ci sarà la presentazione del libro di racconti “Tu c’eri” di Elena Saviano, relatori Melo Freni e Vito Bruschini; il 5 sarà la volta di Nino Criaco con “Come gli indiani d’America – La questione meridionale”, relatore Valentino Romano; il 7 toccherà ad “Anch’io ho visto i blindati” di Giuseppe Criaco.

Condividi sui social

Coni Calabria, presentato il convegno “Sicurezza degli impianti sportivi” – Praticò: “è importante che si sviluppi la cultura della sicurezza”

Nella sede regionale del Coni, a Reggio Calabria, è stato presentato il convegno “Sicurezza degli impianti sportivi” che si terrà venerdì 3 dicembre, alle ore 15, all’Hotel Excelsior. Il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò (nella foto) ed il direttore didattico-scientifico della Scuola dello Sport Coni Calabria, Demetrio Albino, hanno illustrato alla stampa presente quello che rappresenta l’inizio di un percorso che la Scuola dello Sport intende avviare per l’informazione e l’adeguata formazione di tutti i profili  che interagiscono con il mondo sportivo e nello specifico con gli impianti sportivi e la loro sicurezza.

Il convegno intende illustrare e chiarire tutti gli elementi necessari alla pianificazione ed al mantenimento delle condizioni di sicurezza di un impianti, quali sono le autorizzazioni che occorre ottenere, chi è designato a rilasciare pareri in merito, quali sono i rischi e le responsabilità dei diversi profili coinvolti, fino alle certificazioni di qualità, che, oltre a garantirne la struttura, attestano anche aspetti legati alla gestione, al personale ed alla tutela sanitaria. Per illustrare nel modo migliore gli aspetti e l’importanza della sicurezza negli impianti sportivi, la Scuola dello Sport Coni Calabria ha  invitato, quali relatori, autentici specialisti del settore, primo fra tutti, il responsabile della Direzione Patrimonio e Consulenza impianti sportivi del CONI, Francesco Romussi, che tratterà l’argomento, “Dalle norme Coni alla certificazione di qualità”, ed il responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, Antonio Bruno, che si occuperà degli “Aspetti specifici che caratterizzano la sicurezza negli impianti sportivi”. Interverranno, inoltre, il consulente della Commissione impianti sportivi regionali (CISR) del Coni Calabria, nonché responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Reggio Calabria, Marcello Cammera, “Sullo stato degli impianti sortivi nel Comune di Reggio Calabria” ed, infine, il vice consulente del CISR, Alberto Romeo che illustrerà “Il ruolo del CIS CONI sul territorio”. Il corso è rivolto a presidenti di federazioni, discipline ed enti di promozione sportiva, direttori sportivi, gestori e responsabili alla sicurezza degli impianti sportivi pubblici e privati. “È un progetto – ha dichiarato il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò – a cui noi, come ente al servizio del cittadino e dello sport, diamo fondamentale importanza, perché siamo al corrente della, purtroppo, pessima situazione delle condizioni di sicurezza di molte strutture sportive presenti in Calabria”. “La Scuola dello Sport – ha dichiarato il direttore didattico-scientifico della Scuola, Demetrio Albino –  ha tra i suoi obiettivi la promozione, la formazione, la ricerca e la documentazione. È sui primi due obiettivi che nasce e va inquadrato questo progetto. Sicurezza degli impianti che non deve essere vista soltanto come sicurezza della struttura ma anche a tutela della salute degli utenti che ne usufruiscono, siano essi atleti o spettatori". Il presidente Mimmo Praticò ha dichiarato che “si intende porre quest’iniziativa come “rampa di lancio” affinché si arrivi presto a prendere coscienza della realtà delle condizioni delle strutture in Calabria e si possa, così, intervenire con criterio per migliorarne la situazione. E per garantire una maggiore diffusione delle importanti nozioni che possono scaturirne, il convegno verrà ripetuto nelle altre province calabresi”. Praticò ha, quindi, spiegato il motivo della scelta di voler approfondire proprio l’argomento  della sicurezza “perché al Sud – ha detto – spesso, troviamo impianti costruiti con pochi criteri di sicurezza e che, successivamente, non vengono nemmeno messi a norma. Sappiamo quanto è importante, soprattutto per i praticanti, che un impianto sia sicuro”. Diventa, dunque, fondamentale far conoscere l’importanza della formazione e dell’informazione, per far sì che ci sia una corretta preparazione degli operatori del settore e, di conseguenza, una migliore qualità degli impianti. “Abbiamo invitato – ha continuato Praticò – gli ordini professionali degli ingegneri, degli architetti e dei geometri, oltre ai soggetti politici sportivi, perché è importante sviluppare, innanzitutto, la cultura della sicurezza e del rispetto delle normative. Comunque, da anni, garantiamo la massima disponibilità a fornire consulenze con i nostri tecnici, per far sì che gli impianti siano realizzati ad hoc”. L’invito è stato rivolto anche alle società sportive che hanno più visibilità mediatica nella provincia, come la Reggina Calcio, il Nuovo Basket Viola, il Circolo Velico Reggio ed il Circolo del tennis “Rocco Polimeni”.

Condividi sui social

Lettera ai farmacisti della città dal Circolo San Giorgio del Movimento Cristiano Lavoratori per le famiglie disagiate

(Dal presidente Silvana Salvaggio e dalla collega Federica Morabito del suo ufficio stampa, riceviamo e pubblichiamo). Il Circolo “San Giorgio” che è l’espressione del  Movimento Cristiano Lavoratori a Reggio Calabria, vuole operare in maniera concreta e visibile per dare un aiuto alle famiglie più disagiate che risiedono in città e nelle periferie. Oggi i nuovi poveri vivono vicino a noi. Possono essere i vicini di casa, i compagni di banco dei nostri figli, il passante che ci attraversa la strada. Le famiglie normali, quelle del ceto medio, si stanno impoverendo perché molti hanno uno stipendio inferiore ai mille euro o sono monoreddito.

La povertà non ha età, ed investe il neonato come l’anziano, purtroppo anche i giovani sono costretti a rimanere in famiglia da adulti. Inoltre nella nostra città esiste anche una grossa fascia di immigrazione irregolare che fa aumentare il numero dei poveri. L’iniziativa che il Circolo M.C.L. “San Giorgio”  propone a tutti i titolari delle farmacie del centro e della periferia della nostra città, consiste nell’effettuare per l’intero anno 2011, ad alcune famiglie che vivono ai limiti della sussistenza, uno sconto  su quei farmaci che non necessitano di ricetta medica, cioè esclusi dal servizio sanitario nazionale e quindi totalmente a carico di chi ne ha bisogno. Per una buona riuscita dell’iniziativa benefica, che coinvolgerà anche i gruppi parrocchiali, il Circolo M.C.L. “San Giorgio” invita i  Signori Farmacisti ad aderire  alla proposta, contattando direttamente il Consiglio di Presidenza del Circolo M.C.L. “San Giorgio” presso la sede sita in Via 2 Settembre n. 12 oppure inviando un fax in orario di ufficio al n. 0965-312162. Sarà cura del Consiglio di Presidenza del Circolo M.C.L. “San Giorgio” raccogliere le adesioni e coordinarne tutta l’attività progettuale.

Condividi sui social

A Sant’Ilario dello Ionio (RC) la mostra della Soprintendenza per i Beni archeologici della Calabria “L’uomo e gli animali: un rapporto senza tempo”

Sarà inaugurata giovedì 2 dicembre, alle ore 17, nelle sale di Palazzo Carbone-Speziale, la mostra “L’uomo e gli animali: un rapporto senza tempo” (nella foto la locandina dell'evento), grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza per i Beni archeologici della Calabria e il comune di Sant'Ilario dello Ionio. Riparte dalla cittadina ionica la mostra itinerante, curata da Rossella Agostino, funzionario della Soprintendenza per i Beni archeologici della Calabria e direttrice del Museo nazionale di Locri, partita da Reggio Calabria nel 2002 e, di recente, ammirata pure ad Atene.

Dodici pannelli illustrativi e preziosi reperti provenienti dal territorio della Locride illustrano il millenario rapporto tra l’uomo e l’animale che, nei secoli, è stato di volta in volta compagno di giochi, amico fedele, mezzo di trasporto, vittima sacrificale, fonte di sostentamento. “Attraverso rinvenimenti da scavo e testimonianze letterarie, abbiamo potuto appurare la ricchezza di documentazioni sul tema – spiega Rossella Agostino – L’animale (nella foto l'Askos proveniente da Locri e datato V° sec. a.C.), che è sempre stato, a vario titolo, parte integrante della vita dell’uomo, ha pure ispirato opere di alto pregio artistico e piccoli prodotti artigianali, come i numerosi ex voto fittili e bronzei esposti nelle sale dei musei italiani e non solo”. Un’apposita sezione, curata in collaborazione con università, enti ed associazioni ambientaliste, è inoltre dedicata al mondo contemporaneo e ad alcune problematiche legate al rapporto tra uomo e animali. “Vogliamo ringraziare la Soprintendenza per i Beni archeologici della Calabria e, in particolare, la dott.ssa Rossella Agostino, per avere scelto la nostra cittadina quale tappa di questa interessante e originale mostra itinerante – dichiara il sindaco Pasquale Brizzi -. E’ l’occasione per tornare a parlare delle nostre radici, delle testimonianze storiche presenti sul territorio e, al tempo stesso, per rilanciare sull’attualità i temi ambientalisti e del vivere armonico con tutti gli esseri viventi. Un importante momento di crescita per la nostra cittadina di cui siamo davvero grati alla Soprintendenza e da cui ci si augura possa avviarsi una proficua collaborazione nel tempo”.

Condividi sui social

Il Presidente della Provincia Morabito: “Sono i fatti a dimostrare la grande attenzione della Provincia verso la comunità di Motta San Giovanni”

“Se c’è una cosa che, carte alla mano, non può essere rimproverata a questa Amministrazione provinciale è l’aver dimenticato parti di territorio o non aver prestato ascolto alle problematiche sollevate dai rappresentanti locali”. E' con queste parole che il Presidente Giuseppe Morabito (nella foto) risponde alle dichiarazioni del sindaco di Motta San Giovanni riportate nei giorni scorsi da alcuni quotidiani locali. “Rimango sinceramente sorpreso dalle esternazioni dell’ing. Paolo Laganà – prosegue il Presidente Morabito – perché quanto da lui dichiarato non corrisponde assolutamente al vero e, sinceramente, non comprendo le motivazioni di questa sua convinzione che può essere facilmente confutata dai fatti. Nei confronti della comunità mottese – precisa l'avv. Morabito – la mia Amministrazione ha dimostrato la stessa sensibilità ed attenzione rivolte altrove, senza favoritismi o «chiusure nette» come, invece, sostiene il primo cittadino. Numerosi, infatti, sono stati gli interventi che hanno già interessato il territorio di Motta San Giovanni.

A questi se ne aggiungeranno altri a breve: dalla viabilità provinciale (per circa 1.600.000 euro), all’impiantistica sportiva (circa 340.000 euro), dalla difesa della costa di Lazzaro (circa 1.200.000 euro) alla bonifica dei torrenti  (circa  100.000 euro ). Non sono poi mancati i contributi per la viabilità interpoderale – ricorda l'Avv. Morabito –  e la messa in sicurezza di zone di rilevante interesse (circa 50.000euro), il sostegno alle attività delle associazioni di volontariato, di quelle sportive, dei comitati, dei gruppi folklorici o dei consorzi per la promozione dei prodotti tipici (circa 120.000 euro). E’ sinceramente antipatico dover elencare gli interventi, ma non posso non ricordare che grazie ai 400 mila euro concessi dalla Provincia il Comune di Motta, si spera a breve, potrà appaltare interventi per due milioni di euro stanziati dalla Regione Calabria  per la messa in sicurezza della costa lazzarese. L’Amministrazione provinciale – prosegue Morabito – anche per le continue pressioni del consigliere Giovanni Verduci, è sempre intervenuta con tempestività anche se, in alcuni casi, lo stanziamento dei fondi si è rivelato poi vano perché non è seguito come dovuto il relativo 'impegno' da parte degli uffici comunali. Ricordo in tal senso il contributo, per circa 20 mila euro, destinati per l'impianto di illuminazione dello stadio comunale o, caso ancora più grave, il finanziamento, per altri 300 mila euro per il Castello di Santo Niceto revocato, nonostante i numerosi solleciti,  a causa della mancata presentazione della relativa progettazione. In relazione, infine all’incontro di martedì scorso – spiega il presidente della Provincia – il sindaco Laganà è stato accolto nell’ufficio di presidenza e, come da sua esplicita richiesta, si è confrontato, oltre che con il sottoscritto, anche con l’assessore Mimmo Battaglia, ottenendo tutte le informazioni necessarie. Spiace che il primo cittadino abbia apostrofato come “deludente e preoccupante” i risultati di quell'incontro che, almeno per la rappresentanza provinciale, si è tenuto in un clima di cordialità e spirito collaborativo. Ancora più contraddittorie appaiono le sue considerazioni se confrontate con quelle espresse, anche a mezzo stampa, da alcuni suoi concittadini che ho avuto occasione di incontrare, e da consiglieri comunali e assessori della sua maggioranza entusiasti all’indomani dei finanziamenti per la riqualificazione di alcune aree o la bonifica di tratti di spiaggia. L’agire politico di questa Amministrazione provinciale – conclude il Presidente Giuseppe Morabito – è sempre stato alimentato dal desiderio di promuovere lo sviluppo di tutto il territorio, nessuno escluso. Solo con la giusta collaborazione tra Enti si potrà raggiungere questo importante risultato, rinunciando a protagonismi ed atteggiamenti di inutile conflittualità. In merito – infine – alla situazione di pericolo dei torrenti che attraversano il territorio mottese, posso rassicurare il sindaco Laganà e l’intera popolazione che, a seguito di dettagliate e ripetute segnalazioni giunte dal consigliere Giovanni Verduci, questa Amministrazione ha già disposto i necessari interventi risolutivi".

Condividi sui social

Reggio Calabria: aveva in auto un kg di marijuana, arrestato

I carabinieri delle Stazioni Modena e Catona hanno tratto in arresto Calarco Angelino (nella foto), 23 anni, disoccupato, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. A seguito di attività info-investigativa, i militari avevano individuato il Calarco come possibile sospettato di essere inserito in un giro di spaccio. Da alcuni giorni avevano seguito i suoi movimenti che da subito sono apparsi sospetti, come peraltro è avvenuto giovedì quando i militari appostati lo hanno notato mentre raggiungeva a bordo della sua autovettura, una Peugeot 207 di colore blu, una zona isolata sull’arenile di Catona. 

Avendo notato che lo stesso era fermo in attesa senza alcun apparente motivo, i militari lo bloccavano e sottoponevano a perquisizione sia personale che del veicolo. All’interno del vano della ruota di scorta collocato nel bagagliaio posteriore era presente un grosso sacco in nylon all’interno del quale veniva rinvenuta una quantità di marijuana pari ad 1 Kg (nella foto). Sono state estese le perquisizioni all’abitazione del giovane, ove tuttavia non è stato rinvenuto altro stupefacente. L’ipotesi più verosimile è che il Calarco stesse facendo da corriere per il trasporto della marijuana destinata successivamente al mercato cittadino. La quantità di stupefacente sequestrata è ancora una volta indice di un mercato fiorente tra i giovani della città, che alimenta i circuiti della criminalità comune e organizzata. Il giovane è stato tratto in arresto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed è stato associato alla Casa Circondariale di Reggio Calabria a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Condividi sui social

Roccaforte del Greco (RC): il “Caprino d’Aspromonte”

Prende avvio la concreta applicazione del disciplinare per la produzione del formaggio “Caprino d'Aspromonte”. Il Progetto realizzato dal Comune di Roccaforte del Greco, dall’Università della Terza Età – Associazione culturale e sociale dell’Area Grecanica e dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-forestali e Ambientali – DISTAFA dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, in collaborazione con la Provincia di Reggio Calabria,  passa adesso alla sua fase operativa. Lunedì 29, infatti, alle ore 16.30 l'amministrazione del comune grecanico guidato dal prof. Ercole Nucera, ha promosso un ulteriore incontro sul tema, “al fine – spiega l'assessore alle attività Angela Tesorone – di informare ed aiutare le aziende interessate ad una corretta l'applicazione delle procedure previste dallo stesso disciplinare”.

L'incontro servirà, pertanto, a fornire indicazioni specifiche sulle modalità operative che le aziende dovranno utilizzare per uniformarsi alle indicazioni del documento. “Il disciplinare che abbiamo redatto e che scaturisce da una rigorosa ricerca scientifica – spiega il Sindaco Prof. Ercole Nucera – rappresenta l’indispensabile   strumento  di crescita, di sviluppo e di sostegno per  le iniziative di imprenditori singoli o associati che, vogliano puntare sulla produzione e trasformazione di prodotti ad alta specificità locale e di elevata qualità. Un'idea che ci aiuterà ad avviare azioni di valorizzazione dei nostri prodotti locali, cosi come sta già facendo il nostro assessore comunale alle attività produttive dr.ssa Angela Tesorone – attraverso processi – ha proseguito il Sindaco Nucera – che rendano i prodotti igienicamente sicuri e qualitativamente apprezzabili”. L’iniziativa ha realizzato l’obiettivo di avviare un  percorso di valorizzazione delle specificità locali, assicurando  garanzie di qualità nell’utilizzazione dei prodotti in quanto igienicamente sicuri e qualitativamente apprezzabili. Il Disciplinare è, infatti,  strumento  di crescita, di sviluppo e di sostegno per  le iniziative di imprenditori singoli o associati che, vogliono puntare sulla produzione e trasformazione di prodotti ad alta specificità locale e di elevata qualità. L'incontro si terrà presso la sala convegni dell'Hotel Serranò, sulla via Nazionale a Melito Porto Salvo.

Condividi sui social

Il Prefetto per prevenire le rapine (e, come già successo) gli omicidi ai cacciatori

Il Prefetto di Reggio Calabria nel corso della riunione di coordinamento delle forze di polizia tenutasi giovedì scorso, ha dato indicazione ai vertici provinciali delle forze dell’ordine e al C.F.S. di formare un tavolo tecnico nel quale coordinare i servizi già in atto, per svolgere un’efficace azione di prevenzione al fenomeno delle rapine ai cacciatori.

Le riunioni di coordinamento, a cui parteciperanno rappresentanti della P. di S., dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo Forestale dello Stato, si svolgeranno a rotazione presso i comandi delle forze di polizia interessate, a partire da venerdì 25 novembre presso il commissariato di P.S. di Cittanova.

Condividi sui social

Arma dei Carabinieri: attività in provincia di Reggio Calabria

Fascia Jonica. Il 23.11.2010 i carabinieri della stazione di Caulonia (RC), in esecuzione di ordinanza, traevano in arresto D. I., 17 anni e D. V., 17 anni. per furto con scasso. Il 23.11.2010 in Ardore (RC), C. S., 44 anni, denunciava che ignoti avevano esploso cinque colpi d’arma da fuoco contro le autovetture: Fiat Stilo e Volkswagen Golf. Fascia Centro. Il 22.11.2010 in Reggio Calabria C. G., 50 anni, titolare due supermercati “Conad”, denunciava l’essere stato vittima di rapina. Raggiunto da due individui, entrambi armati pistola che, introdottisi all’interno della sua autovettura, si facevano consegnare la somma contante compresa tra ottomila e diecimila euro quale provento dell’incasso relativo giorno precedente delle citate attività.

Il 22.11.2010 i carabinieri della stazione RC-Pellaro traevano in arresto a seguito decreto sospensione misura detenzione domiciliare con conseguente carcerazione L. G., 32 anni, per violazioni obblighi. Il 24.11.2010 in Motta San Giovanni (RC), frazione Lazzaro, ignoti, verosimilmente mediante l’utilizzo di un petardo, avevano danneggiato il parabrezza dell’autovettura Renault 4 di proprietà S. M. F., 22 anni. Il 24.11.2010 in Reggio Calabria verificavasi incendio autovettura Chevrolet Kalos di proprietà di M. G. F., 48 anni, di fatto in uso a M. M., 43 anni. Il 24.11.2010 in Reggio Calabria i carabinieri del 12° Btg Sicilia – Compagnia Intervento Operativo Palermo deferivano in stato libertà D. G., 44 anni, per il reato di oltraggio a P. U. perché, nel corso di verbalizzazione di violazione al C.d.S., venivano fatti oggetto di espressioni oltraggiose da parte del suddetto. Il 24.11.2010 i carabinieri della stazione di Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC), in esecuzione ad ordine di carcerazione, traevano in arresto V. V., 28 anni, responsabile del reato di coltivazione di sostanze stupefacenti. Fascia Tirrenica. Il 22.11.2010 i carabinieri della tenenza di Rosarno (RC) deferivano in stato di libertà R. E. Q., 30 anni, poiché introdottosi irregolarmente nel territorio dello stato sprovvisto di documenti identificativi. Il 22.11.2010 i carabinieri della compagnia – N.O.R.M. – Aliquota Operativa – Gioia Tauro notificavano a M. G., 37 anni, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il predetto, già detenuto per altra causa, viene ritenuto responsabile, in concorso con C. G., 27 anni, di omicidio e detenzione illegale della pistola Smith & Wesson mod. 57 cal. 41 magnum. Il 23.11.2010 a Delianuova (RC), L. D., 63 anni, denunciava che ignoti esplodevano tre colpi di arma fuoco all’indirizzo del portone in ferro del garage annesso alla propria abitazione. Il 23.11.2010 a Varapodio (RC) P. C., 76 anni, denunciava che due individui erano entrati nella sua abitazione e, sotto la minaccia di un coltello, gli intimavano di aprire la cassaforte contenente raccoglitori di monete antiche. I rapinatori, disturbati da un vicino corso in aiuto, si davano a precipitosa fuga asportando solo due quadri contenenti monete in uso negli stati europeo e africani. Il 23.11.2010 i carabinieri della stazione di Taurianova (RC) traevano in arresto in flagranza reato F. O., 36 anni, per non avere ottemperato all’ordine di espulsione dal territorio nazionale disposto dal questore di Crotone. Il 23.11.2010 a Delianuova (RC) ignoti esplodevano un colpo di fucile all’indirizzo del cofano dell’autovettura Fiat Uno in uso ad M. G., 24 anni. Il 23.11.2010 a Scido (RC) ignoti collocavano un ordigno rudimentale di basso potenziale a ridosso della parte anteriore della motrice dell’autoarticolato Iveco Magirus di proprietà di L. D., 31 anni. La deflagrazione danneggiava il parabrezza, il finestrino destro, la griglia del radiatore, il paraurti ed il parafango anteriore destro. Il 24.11.2010 a Bagnara Calabra (RC) ignoti collocavano un ordigno rudimentale di medio potenziale a ridosso della saracinesca del negozio frutta verdura di proprietà di B. A., 26 anni. A causa della deflagrazione veniva divelta la saracinesca stessa del negozio che veniva così proiettata sulle auto in sosta nelle adiacenze. Il 24.11.2010 a Taurianova B. M., 31 anni, titolare di una ditta di distribuzione automatica di snacks e bevante, denunciava che ignoti avevano danneggiato due distributori automatici che si trovavano all’interno dell’istituto scolastico “II° circolo didattico” asportando una somma contante euro 30. Il 24.11.2010 i carabinieri della stazione di Gioia Tauro (RC), traevano in arresto Z. V., 43 anni. per inosservanza del decreto di espulsione emesso dal prefetto di Reggio Calabria il 25.08.2010 e dell’ordine di lasciare il territorio nazionale emesso dal questore di Reggio Calabria il 25.08.2010.

Condividi sui social

Il Coni per la sicurezza degli impianti sportivi

Sabato 27 novembre, alle ore 11, nel salone del Comitato Regionale del Coni Calabria, in Via dei Correttori, 12, si terrà la conferenza stampa di presentazione del convegno dal tema “Sicurezza degli impianti sportivi”. Organizzato dalla Scuola dello Sport Coni Calabria, l’appuntamento, rivolto a presidenti di federazioni, discipline ed enti di promozione sportiva, direttori sportivi, gestori e responsabili alla sicurezza degli impianti sportivi pubblici e privati, si terrà venerdì 3 dicembre, alle ore 15,30, al Grand Hotel Excelsior di Reggio Calabria, in Via Vittorio Veneto, 66.

La partecipazione è gratuita. Il programma del convegno prevede la presenza dell’ingegnere Francesco Romussi, responsabile della Direzione Patrimonio e consulenza impianti sportivi della Coni Servizi. Continua, dunque, la missione formativa che la Scuola della Sport Coni Calabria porta avanti su tutto il territorio. Infatti, per fornire maggiore conoscenza sull’importanza della sicurezza nelle strutture sportive, nel 2011, il convegno sarà ripetuto nelle altre quattro provincie calabresi.

Condividi sui social

La Scuola Basket Viola vince di misura – Il minibasket si gemella con i pari età di Gallina

SB Viola – NB Soccorso 68-66 (parziali 20-19; 32-38; 49-54). SB Viola: Costantino 4, Scordino 8, Rappoccio 24, Iero 1, Brienza 4, Viglianisi, Cuzzola 5, Smorto 8, Lombardo 5. All. Di Manno. NB Soccorso: Albanese 2, Chiappalone 14, Turiano 4, Cuzzola 4, Tallo 7, Schiavone F. 14, Nocera 7, Strati 1, Mallamo 4, Suraci 9. All. Tripodi. La sconfitta con la Target poteva lasciare il segno ed il Nuovo Basket Soccorso non era certo l’avversario più facile da affrontare. Durante la settimana si è lavorato molto ed i coach Di Manno, Motta e Polimeni hanno insistito a lungo sia sull’approccio mentale che sul perfezionamento della difesa.

L’avvio è incoraggiante per Viglianisi e compagni, i quali si sono applicati con grande intensità, anche se la difesa a zona degli avversari li ha messi in difficoltà bloccando le penetrazioni, vero e proprio punto di forza dei nero arancio. Dall’altra parte il Soccorso si è mostrato più attento sottocanestro, sfruttando la maggiore prestanza fisica, tanto da chiudere in vantaggio il primo tempo (32-38). Alla ripresa del gioco, gli ospiti sono partiti a mille e con le penetrazioni del duo  Schiavone – Cuzzola, a tratti  veramente incontenibile, si sono portati  avanti di 13 punti. A questo punto l’inerzia della gara è sembrata essere tutta dalla parte di Mallamo e soci, ma la Viola ha reagito benissimo, rispondendo con orgoglio e sfruttando la propria arma migliore: la difesa. I palloni recuperati sono stati innumerevoli, così come i contropiede ed il punteggio è tornato di nuovo in equilibrio. A 7” dal termine, dopo un 1/2 dalla lunetta di Chiappalone e col punteggio sul 66 pari, coach Di Manno ha chiamato time out proprio per organizzare l’ultimo attacco. Rappoccio è stato l’uomo designato per andare a canestro e così è stato. Ricezione, penetrazione, arresto, tiro e canestro della vittoria che ha fatto esplodere di gioia i ragazzi nero arancio. Buon successo quindi, costruito in settimana ed arrivato grazie ad una grande prova di squadra. Abbiamo fatto tre domande a Consolato Scordino, play guardia del gruppo U17/Serie D ed ecco le sue risposte. Conso, insieme ai tuoi giovanissimi compagni state facendo esperienza nel campionato senior di serie D. Quali sono le tue impressioni in generale sul campionato e sulle vostre due partite? “Si può dire che sia un esperienza nuova e molto particolare, sicuramente un campionato molto competitivo che ci servirà molto come esperienza formativa. Il nostro esordio in questo campionato è stato un "passo falso", sarà  stata l’emozione o l’ansia, ma in ogni caso è stata davvero un prova da dimenticare. Abbiamo iniziato con un buon parziale che però è stato  nettamente sovrastato dall’esperienza e dalla voglia di vincere degli avversari. Riguardo alla seconda giornata contro il Soccorso, mi ritengo molto soddisfatto del nostro atteggiamento grintoso e desideroso di vittoria, che abbiamo mostrato sul campo. Partita molto equilibrata per tutti e 40 i minuti di gioco, possiamo ritenerci soddisfatti della vittoria e sperare di continuare così”. Quali sono le differenze che hai notato tra la serie D ed i campionati giovanili ? E in cosa si può migliorare facendo un campionato senior? “Le differenze fra i due campionati sono varie, prima di tutto gli avversari. Affrontare gente più "anziana" può essere un vantaggio sul piano fisico e atletico, però d’altro canto può essere svantaggioso sul piano dell’esperienza. Un’altra differenza che abbiamo subito notato è la famosa difesa a zona; quasi tutte le squadre nei campionati giovanili usano la difesa a uomo mentre da queste prime giornate di campionato si è notata una grande tendenza a difendere a zona, cosa che nella prima partita del campionato di serie D, purtroppo, ci ha letteralmente spiazzato. Comunque tutte queste differenze non possono fare altro che migliorare il nostro gioco: per abituarci ad affrontare molte varietà di avversari e soprattutto metterci in gioco con gente che sicuramente saprà renderci ogni partita sempre più interessante giornata dopo giornata. Invece sul piano individuale credo che giocare con gente più fisica mi imporrà il massimo utilizzo delle mie capacità tecniche per compensare la differenza di centimetri e chili. Questo sicuramente comporterà un mio progresso sul piano tecnico e sul piano mentale, facendomi acquisire maggior sicurezza nelle mie capacità”. Cosa ti aspetti dal campionato U17 e quali sono i tuoi ed i vostri obiettivi? “Riguardo al campionato U17 l’obiettivo è quello, si spera, di vincere il campionato regionale, per poi partecipare ai vari concentramenti d’interzona e magari nazionali. Tutti noi ragazzi insieme ai nostri coach Di Manno, Polimeni e Motta stiamo cercando di formare un gruppo solido e compatto. Questo è il primo passo, fondamentale, per poi aspirare a risultati importanti. Per quanto riguarda le mie impressioni, durante questi tre anni che ho trascorso nel settore giovanile della Viola ho partecipato a importanti competizioni come: il Jamboreè, il Memorial Zanatta, i vari spareggi interregionali e l’indimenticabile Trofeo delle Regioni. In queste occasioni ho avuto la possibilità di confrontarmi con ragazzi di tutta Italia alcuni dei quali convocati nei raduni nazionali Under 16. Ammetto che incontrarli di nuovo per confrontarmi nuovamente con loro sarebbe davvero fantastico. Però tutto questo lo potremo realizzare solo con il duro lavoro, spinti dalla voglia di vincere e soprattutto dalla passione e dal sacrificio in allenamento ed in partita”. Brevi dal minibasket. Venerdì 19 novembre scorso, dalle 15.30 alle 16,30 presso il Centro Sportivo Viola, si è svolto,  in un clima di festa e tanto divertimento per i circa 40 bambini e i numerosissimi genitori intervenuti sugli spalti del Centro Sportivo Viola, un gemellaggio tra i piccolissimi atleti della Viola allenati da Adele Sergi e Larissa Smorto ed i pari età di Gallina dell'associazione MBA degli istruttori Rocco Romeo e Giuseppe Stilo. (A cura della collega Federica Morabito dell'Ufficio Stampa T. B. Viola).

Condividi sui social

Rosarno (RC): duro colpo della DDA di Reggio Calabria alla “famiglia Pesce”

L’indagine coordinata dalla DDA di Reggio Calabria fornisce uno spaccato degli assetti criminali esistenti in Rosarno, nonché degli equilibri e dei legami tra i soggetti appartenenti alle diverse famiglie, desunto proprio dalla dinamica degli eventi. In particolare le acquisizioni investigative hanno delineato i contorni di una delle più importanti cosche mafiose imperanti sul territorio di Rosarno, e con ramificazioni sul territorio nazionale: i “Pesce”.  L’attività, condotta dai Carabinieri, nasce a seguito all’omicidio, perpetrato in data 08.10.2006, di Sabatino Domenico, soggetto organicamente inserito all’interno del sodalizio criminale facente capo alla cosca “Pesce”.

Nello stesso contesto, le indagini hanno fornito altri spunti investigativi che hanno consentito di introdursi nelle dinamiche criminali, comprenderne le logiche e gli equilibri, ed ascoltare in diretta, per voce dei principali protagonisti, il contenuto delle relazioni e degli accordi, nonché registrare le modalità di esecuzione di progetti criminosi alla base dell’associazione di tipo mafioso. L’operazione “All Inside 2”, che segue quella dello scorso 28 aprile 2010, costituisce lo sviluppo di un’indagine che ha consentito di approfondire gli assetti e l’operatività delle cosche operanti in Rosarno. Il quadro delineato della famiglia “Pesce” emerge dal controllo dei principali esponenti del sodalizio, i cui capi vanno individuati in Pesce Antonino (detenuto) e suo figlio Francesco (latitante.). Per meglio inquadrare, preliminarmente, la caratura criminale della cosca mafiosa “Pesce” è utile sottolineare che il territorio è interessato dalla presenza delle due famiglie mafiose dei “Pesce” e dei “Bellocco”, che possono contare su una serie di collegamenti con esponenti della criminalità organizzata in Sicilia, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Toscana e Puglia, oltreché con propri associati trapiantati in Austria e Germania. L’attività d’indagine “Il Crimine” ha accertato l’esistenza della “società di Rosarno”, ed ha attestato la sua rilevanza nell’ambito della ‘ndrangheta, sia in termini numerici sia per le alte cariche rivestite dagli affiliati (Oppedisano Domenico riveste la carica di “capo crimine” che è la più elevata di tutta la ‘ndrangheta). Due sono le donne arrestate nell’operazione. Capria Carmelina (nella foto), cl. 63, moglie di Pesce Antonio (nella foto), cl. 53, detto “u testuni” (già detenuto capo della cosca Pesce). La posizione della moglie del boss Antonino, va subito rappresentato che il quadro indiziario a carico dell' indagata va ben al di là di una mera consapevolezza della natura criminale dell' oggetto delle conversazioni intercettate: la stessa svolge un ruolo attivo all'interno della consorteria criminale, che consente di qualificare la sua condotta in termini di associata all' organizzazione mafiosa capeggiata dal marito. Capria Carmelina, infatti, svolge il delicato compito di trasmettere all'esterno del carcere le disposizioni impartite dal marito detenuto agli altri sodali, in particolare, sia al figlio detenuto Francesco, sia nei confronti degli altri rami della famiglia che compongono l'associazione. lo specifico ruolo di proprio portavoce e di cassiera/amministratrice del peculio familiare (evidentemente frutto di attività illecite o del reimpiego dei relativi proventi) deputato da Pesce Antonino alla moglie Capria Carmelina. Pesce Mariagrazia (nella foto), cl. 82, moglie di Matalone Roberto (già latitante) era attiva come portaordini tra il carcere e i membri della cosca operativi su Rosarno. Altro personaggio di spessore è da identificarsi in Fortugno Andrea, anche che risponde del delitto associativo quale partecipe della 'ndrina Pesce con funzioni prettamente operative in particolare nel settore dello smercio di sostanze stupefacenti e dell'approrivigionamento di armi. Fortugno Andrea, cl. 84, era già stato arrestato, in Rosarno, poiché individuato come il soggetto che sporgendosi dal finestrino della macchina, aveva esploso numerosi colpi di arma da fuoco all’indirizzo dei quattro cittadini extracomunitari di origine africana, attingendo due di questi in varie parti del corpo. Nell’attività investigativa sono state riscontrate le dichiarazioni rese dall’indagata Pesce Giuseppina, collaboratrice di giustizia dallo scorso ottobre, concernenti il contesto mafioso di appartenenza. La donna, figlia del boss Pesce Salvatore, cl. 64, è accusata di avere svolto, in qualità di partecipe, un delicato ruolo di collegamento e trasferimento di comunicazioni ed ordini tra il padre detenuto e gli altri associati; in particolare, per avere svolto il ruolo di intermediaria circa le specifiche disposizioni date da Pesce Salvatore sui i destinatari e le modalità delle attività estorsive poste in essere dalla cosca, nonché per avere partecipato all' attività di intestazione fittizia di beni e reimpiego dei capitali illeciti del gruppo criminale. Pesce Giuseppina: ha ammesso l'esistenza della potente cosca di ndrangheta, operante sul territorio della città di Rosarno e con ramificazioni nel nord del paese; dalla posizione privilegiata di figlia del boss Pesce Salvatore (fratello di Pesce Antonino, cl. 53, storico capo dell'omonima consorteria criminale), sorella di Pesce Francesco, cl. 84, dedito alle attività estorsive gestite dalla famiglia; cugina di Pesce Francesco, cl. 78, attualmente latitante, figlio di Antonino, cl. 53, e temibile successore al vertice della cosca, ha ricostruito ,'intero organigramma della potente famiglia mafiosa, descrivendo il ruolo di ciascun componente, compresi i suoi stretti congiunti; ha riferito circa le vicende relative alla successione al vertice della cosca, a causa della detenzione dello zio Pesce Antonino cl. 53, precedente capo indiscusso del gruppo; ha descritto l'ascesa al potere del pericoloso cugino Pesce Francesco, cl. 78, sottrattosi al provvedimento coercitivo del 28.4.2010 e tuttora latitante; ha dettagliatamente indicato attività economiche riconducibili alla cosca mafiosa. Il ruolo svolto da Pesce Giuseppina all'interno della potente cosca mafiosa e lo stretto legame di sangue che la lega ai sodali rendono il contributo da lei fornito estremamente significativo, nell' ambito di una realtà criminale difficilmente penetrabile e poco permeabile a fenomeni collaborativi. Sono stati arrestati e rispondono del reato di concorso esterno in associazione di tipo mafioso Luciano Carmelo, cl. 65, e Gaglioti Giuseppe, cl. 78, già carabinieri in servizio al comando Provinciale di RC. Le attività investigative hanno evidenziato che entrambi avevano stretti contatti contatti con la cosca Pesce in particolare con Pesce Francesco cl. 53 alias testuni (il capo) riferendo circa iniziative giudiziarie e/o di polizia a carico della cosca, nonché falsificando un verbale di contestazione di infrazione al codice della strada, ricevendo per i servizi resi alla cosca quale corrispettivo vari favori (apparati tecnologici, autovetture a prezzo di favore. È stata notificata informazione di garanzia, per il reato di concorso in corruzione aggravata dall’art. 7 della legge 203/91, a Aliberti Lucio carabiniere già in servizio al Comando Provinciale di RC, fungendo da messaggero del Gaglioti Giuseppe, cl. 78 e Pesce Francesco. E’ stato arrestato anche un appartenente alla Polizia Penitenziaria, già in servizio presso la Casa Circondariale di Palmi, Auddino Eligio, per il reato continuato di concorso in corruzione aggravata dall’art. 7 della legge 203/91, per aver favorito lo scambio di messaggi e comunicazioni tra Pesce Salvatore , detenuto, ed i suoi familiari, aggirando i sistemi previsti dalla legge, nonché prestandosi a favorire l’introduzione nella predetta casa circondariale di oggetti e beni non consentiti dal regolamento penitenziario, riportando inoltre ai familiari del Pesce Salvatore informazioni sugli sviluppi e le vicende della vita detentiva e delle necessità anche voluttuarie del predetto pesce, ricevendo in cambio la promessa da parete della cosca per l’assunzione a tempo indeterminato della moglie presso la casa di cura “Villa Elisa” di Cinquefrondi.

Condividi sui social