San Procopio: assessore arrestato per detenzione illegale di arma

La scorsa notte i carabinieri della compagnia di Palmi, impiegati in una capillare azione di controllo straordinario del territorio (protrattasi sino alla tarda mattinata odierna), nel corso della quale sono state fermate ed identificate numerose persone e mezzi, perquisite abitazioni e luoghi frequentati da pregiudicati, hanno arrestato a San Procopio Scutellà Rocco (nella foto) – classe ‘81-  per il reato di detenzione abusiva arma clandestina.

L’arma, abilmente occultata all’interno del Circolo privato AICS, ubicato nella centrale via Roma gestito dallo Scutellà, è una pistola semi automatica in calibro 7,65 (nella foto) con matricola abrasa, perfettamente oleata e funzionante, completa di serbatoio e 7 cartucce dello stesso calibro. Lo Scutellà, che riveste anche la carica di Assessore ai Lavori Pubblici al Comune di San Procopio,  veniva tratto in arresto e messo a disposizione dell’ Autorità Giudiziaria dovrà rispondere di ricettazione e detenzione illegale di arma clandestina e munizioni.

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(segue) Sponsor: dal fattore sportivo alla strategia aziendale

STAGIONE 1987/88

                                                                              

Società

Jersey Sponsor

1

Ascoli

Micromax

2

Avellino

Dyal

3

Cesena

Orogel

4

Como

Mita

5

Empoli

Sammontana

6

Fiorentina

Crodino

7

Inter

Misura

8

Juventus

Ariston

9

Milan

Mediolanum

10

Napoli

Buitoni

11

Pescara

Cassa Risparmio Pescara e L’Aquila

12

Pisa

Saeco

13

Roma

Barilla

14

Sampdoria

Phonola

15

Torino

Sweda

16

Verona

Ricoh

 

 

STAGIONE 1997/98

 

Società

Jersey Sponsor

1

Atalanta

Somet Telai Tessili

2

Bari

GIO.BI. Trasporti

3

Bologna

Granarolo

4

Brescia

Ristora

5

Empoli

Sammontana

6

Fiorentina

GiG Nintendo

7

Inter

Pirelli

8

Juventus

Sony Minidisc

9

Lazio

Cirio

10

Lecce

Banca del Salento

11

Milan

Opel

12

Napoli

Polenghi

13

Parma

Parmalat

14

Piacenza

15

Roma

Ina Assitalia

16

Sampdoria

Daewoo

17

Udinese

Atreyu International

18

Vicenza

Pal Zileri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

STAGIONE 2007/08

 

Società

Jersey Sponsor

1

Atalanta

Sit-In Sport/ Daihatsu

2

Cagliari

Tiscali/Sky

3

Catania

Energia Siciliana/Cesame

4

Empoli

Navigare/Computer Gross

5

Fiorentina

Toyota

6

Genoa

Eurobet

7

Inter

Pirelli

8

Juventus

New Holland

9

Lazio

So. Spe*

10

Livorno

Gruppo CARIGE Banca e Assicurazioni

11

Milan

Bwin

12

Napoli

Lete

13

Palermo

Pramac Group

14

Parma

Kome/Il Granchio

15

Reggina

Gicos

16

Roma

Wind

17

Sampdoria

Erg

18

Siena

Banca Monte dei Paschi di Siena

19

Torino

Reale Mutua/Beretta

20

Udinese

Gaudì

 

STAGIONE 2008/09 – valori stimati

 

Società

Jersey Sponsor

Valore in EURO

Sponsor Tecnico

1

Atalanta

Sit-In Sport/ Daihatsu*

800mila/500mila

Erreà

2

Bologna

in trattativa

Macron

3

Cagliari

Fiscali/SKY*

1,2mln/600mila

Macron

4

Catania

Energia Siciliana/Provincia di Catania*

800mila/200mila

Legea

5

Chievo

Banca Popolare di Verona

650mila

Lotto

6

Fiorentina

Toyota

4,5mln

Lotto

7

Genoa

Eurobet

1mln

Asics

8

Inter

Pirelli

7mln

Nike

9

Juventus

New Holland

11mln

Nike

10

Lazio

Groupama (derby)

 

Puma

11

Lecce

Salento d’amare/Lachifarma*

900mila

Asics

12

Milan

Bwin

10mln

Adidas

13

Napoli

Lete

5,5mln

Diadora

14

Palermo

BetShop (ultime gare)

Lotto

15

Reggina

Gicos/Regione Calabria*

700mila/300mila

Onze

16

Roma

Wind

6mln

Kappa

17

Sampdoria

Erg/Airone***

3mln/650mila***

Kappa

18

Siena

Montepaschi

7,1mln

Umbro

19

Torino

Minolta**/Reale Mutua*

-/1,65mln

Kappa

20

Udinese

Lotto**

Lotto

VALORE ECONOMICO COMPLESSIVO

64,15 mln

 

* Secondo sponsor di maglia

** Sponsor  in cessione temporanea (prima giornata di campionato);

*** Sponsor per le gare di Tim Cup e di Uefa Cup;

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Sponsor di maglia: dal fattore sportivo alla strategia aziendale (continua nello sport)

Quando Maurizio, amico prima e direttore de “ilreggino.news” dopo, mi ha richiesto di approfondire sul suo nuovo periodico online argomenti che potessero trattare lo sport in un modo “differente” rispetto ai tradizionali concetti tecnici-sportivi che, peraltro, con professionalità vengono curati anche in questo nuovo strumento di informazione da illustrissimi giornalisti, mi è sembrato necessario sottoporre al lettore l’opportunità di osservare fenomeni sportivi dal punto di vista della comunicazione e del marketing che avessero anche dei riscontri sul territorio di riferimento. In un panorama di media, strumenti di comunicazione e strategie di marketing sempre più aggressive e sempre meno “above the line”, lo sport si sta velocemente ricavando un suo spazio come vero e proprio media autonomo.

Lo sport è, difatti, lo “spazio” di comunicazione che meglio riesce a rappresentare, trasmettere e, quindi, associare al brand valori, sensazioni ed emozioni. E’ questo che le Aziende ed anche gli Enti hanno bisogno di inserire nelle loro moderne strategie di marketing e comunicazione.
Solo lo spettacolo sportivo riesce a mettere davanti al monitor di un’abitazione, seduti sugli stessi seggiolini del Granillo o semplicemente a passeggiare sul Corso Garibaldi il bambino di 6 anni ed il bisnonno che di anni ne ha solo 99. Nessun altro argomento di discussione è in grado di coinvolgere la maggiorparte delle persone che si trovino a parlarne con una probabilità così alta di riscontrare una “pseudo-competenza” sull’argomento in tutti.
Questo è lo sport: un fenomeno che ha la dimensione del fenomeno sociale, tanto da esser ormai stabilmente inserito dalle Amministrazioni Pubbliche nel novero delle politiche sociali e dalle Aziende nel proprio Bilancio come voce di Responsabilità Sociale. Ma questo, forse, è anche troppo per la nostra città.
Ma vi starete domandando cosa c'entri con “Il Reggino” e con Reggio Calabria tutto ciò. Eppure, qualcosa da ricondurre al nostro territorio ci sarà pure, se è vero come è vero che la Regione Calabria investe sostanziali somme nella nazionale di calcio per promuovere il proprio territorio sia a bordo campo in occasione delle gare che attraverso spot con un attore-calciatore in qualità di calabrese doc quale Gennaro Gattuso. Se, invece, volessimo essere come la denominazione di questo strumento di informazione “Reggini” potremmo ricordare che sono solo di pochi giorni fa le notizie che IPAC (azienda di Cittanova che opera nel settore dell’acciaio) e LIOMATIC (azienda perugina specializzata nella distruzione di food and beverage) appaiono sulle maglie di alcuni club storici della città quali, rispettivamente, la Reggina Calcio e la Viola.
Motivazioni di riconoscimento sul territorio al fine di incrementare la vendita dei propri prodotti o entrare in contatto con ambienti politici ed istituzionali potrebbero essere solo alcune delle possibili motivazioni di tali scelte strategiche. Ma questo non ci è dovuto sapere.  
La Reggina per le prime giornate di campionato in Serie B Tim non ha avuto alcun jersey sponsor ma, solo da poche giornate, ha scelto di offrire la propria maglia ad alcune aziende interessate ad essere visibili sulla stessa legando il proprio brand con quello del club amaranto. Tale scelta, causerà una minore ricordabilità ma offrirà a molti di fregiarsi di un’opportunità unica di essere sulla maglia del club della propria provincia che per molti anni di è “battuta” sui campi del più bello e difficile campionato del mondo. La Viola Basket, invece, si propone nuovamente come una realtà sportiva con ambizioni di alto livello e la scelta della Liomatic di legarsi alla società reggina probabilmente è un chiaro segnale di accreditamento sul territorio finalizzato alla diffusione dei propri distributori in città.
Proprio in tale ottica ho scelto di approfondire il contesto nazionale e mondiale delle “jersey sponsorship” in modo da provare interpretare le altre motivazioni economiche, sociali e di immagine che sottostanno alle scelte delle aziende che preferiscono questo ad altri mezzi di comunicazione. Nel caso della sponsorizzazione della maglia, acquisire la qualifica di “Jersey Sponsor” significa soprattutto creare e/o utilizzare il plus-valore emozionale del team o del sistema sportivo di riferimento a favore della marca o dell’azienda, avvalendosi del concetto secondo il quale lo sport è per sua natura generatore di emozioni e valori.
A livello europeo, nel martedì di Champions League appena trascorso non può non essere balzato agli occhi anche dei meno attenti che il Real Madrid non ha giocato con la solita camicetta blanca in cui è sempre presente BWIN. Infatti, come peraltro già accaduto in occasione della splendida impresa del Bernabeu in cui il Milan, in quell’occasione scese in campo con una “nuova scritta” sulla maglia (Bwin.com) e nella gara di ieri, invece, i blancos hanno indossato una maglia con un prodotto della Bwin, appunto, Bwin.com, il loro sito. Tale cambio si è reso obbligatorio a causa del regolamento UEFA che vieta a due squadre di scendere in campo con lo stesso sponsor sulle divise e che una, quella in trasferta, deve cambiare il proprio brand con quello di un prodotto della azienda partner. Questo ci fa capire come se ancora ce ne dovesse esser bisogno che la maglia non è solo un gadget che da bimbi tutti vogliamo ma anche uno strumento di comunicazione eccezionale.
A livello nazionale, invece, pochi tifosi, probabilmente, sono a conoscenza che sia la compagine rossonera di Milano che quella bianconera della Juventus di Torino allo scadere della stagione agonistica 2009/2010 vedranno cambiare i brands sulle maglie dei loro beniamini.
I professionisti del settore, probabilmente ben informati, ipotizzano che il colosso emiratino Emirates, durante il ritiro invernale del Milan negli Emirati Arabi Uniti sveli il contenuto economico e temporale dell’accordo ed a seguire anche il club di Torino percorrerà la stessa strada.
Dal 1999 ad oggi il valore delle sponsorship di maglia dei primi 6 campionati europei di calcio si è praticamente raddoppiato. Un incremento notevolissimo grazie anche all’entrata di nuovi attori nel mondo del calcio a partire dalle societa’ di betting on line e alle multinazionali che operano nel mondo dell’energia. La maglia delle squadre di calcio, dunque, è sempre più oggetto di attenzioni da parte di grandi aziende e brand famosi, per il potere evocativo e mediatico rappresentato dal fenomeno calcistico. Le sponsorizzazioni sportive e quelle calcistiche in particolare, rappresentano, sia un importante strumento di comunicazione aziendale, sia di marketing mix, ovvero, l’insieme dei fattori utilizzati per posizionare al meglio il prodotto sul mercato. La jersey sponsorship è stata per lungo tempo ancorata al fattore sportivo o fattore S, inteso come improgrammabilità ed aleatorietà del risultato sportivo.
L’efficacia di una simile sponsorizzazione era, in passato, esclusivamente riconducibile alla visibilità sulle maglie, ottenuta per effetto di momenti storico – sportivi rilevanti per il club/sponsee, in termini di vittorie e/o per la presenza di grandi campioni.
Oggi, invece, si è passati a vere e proprie strategie aziendali, sempre più svincolate dal risultato sportivo, che mirano, all’aumento della ricordabilità spontanea dello sponsee, misurato dal ROI, allo sviluppo di attività di contatto collaterali alla sponsorizzazione [Eventi/Tournè in Paesi “obiettivo” per lo sponsee], ed infine, all’acquisizione di diritti specifici, legati alla titolazione dello stadio, del centro allenamento o altro.
Le aziende decidono di legare la loro brand image alle società di calcio che ritengono essere, strategicamente, ottimi veicoli commerciali. Il Jersey sponsor utilizza il seguito a livello mediatico dei loro fan-base di cui i team di calcio e/o l’intero sistema godono, al fine di centrare il target group desiderato. Ma l’esposizione di sponsor sulle maglie non è rimessa alle scelte di marketing delle società di calcio, essendo regolata, per le competizioni nazionali, dalla Lega Calcio Professionisti (Serie A), con il “Regolamento delle divise da giuoco”. Il Regolamento, in particolare, stabilisce che la pubblicità dello sponsor è consentita nella parte frontale della maglia e la superficie occupata non può essere superiore ai 250 cmq. Non è possibile, inoltre, per i team esporre lo sponsor su maniche, retro e colletto della maglia da giuoco oltre ai pantaloncini e calzettoni, mentre le società possono utilizzare sponsor diversi per ogni gara e a più società è consentito di utilizzare il medesimo sponsor.
Dunque, sponsorizzare una maglia di calcio significa soprattutto creare e/o utilizzare il plus – valore emozionale del team o del sistema calcio a favore della marca o dell’azienda, avvalendosi del concetto secondo il quale lo sport è per sua natura generatore di emozioni e valori.

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XXV Mediterranean Cup: vince il marsalese Massimo Attinà

Chiude i battenti la XXV edizione della Mediterranean Cup: ad aggiudicarsela, quest’anno, è stato Massimo Attinà del circolo Canottieri Marsala, che ha gareggiato nella classe Optimist juniores. Accanto a lui, sul podio dei vincitori, sono saliti, per la classe Optimist cadetti, il reggino Ugo Pace del Circolo Velico Reggio (nella foto con il presidente del Circolo Carlo Colella) e, per la classe Laser 4.7, il maltese Tommas Zammit Tabona.

Ma a vincere, sopra tutti, è stato il Circolo Velico Reggio, guidato dal presidente Carlo Colella, che, ancora una volta, ha saputo regalare alla città una manifestazione entusiasmante, incassando un duplice risultato: successo di pubblico, sempre numeroso nella tre giorni in riva allo Stretto, e di federazioni sportive, che hanno vissuto l’edizione 2009 con un vigore straordinario e nessun risparmio di energie. “Fare regate a Reggio Calabria – ha sottolineato, durante la premiazione, il presidente della federazione maltese, Anna Rossi – è un piacere che si rinnova continuamente: il campo di regata è unico, difficile e affascinate. Sarà una gioia partecipare alla prossima edizione”. Ritorna a casa soddisfatta, non troppo per il risultato, ma per “l’ottimo servizio di assistenza e posa del campo di regata” ad opera dello staff del Circolo Velico Reggio, anche la delegazione greca.
CLASSIFICHE FINALI
Optimist cadetti:
1) Ugo Pace (Circolo Velico Reggio) punti 6; 2) Ugo Zanardi (Punta Piccola Agrigento) 13; 3) Vincenzo Cassi (Circolo tennis e vela Messina 18; 4) Thomas Bonello Ghio (Malta) 20; 5) Mattia Ricci (Circolo Nautico Pescara) 26; 6) Sofia Kotsoni (Naok Grecia) 33; 7) Spyros Triantos (Naok Grecia); 8) Davide Lavafila (Tennis e vela Messina) 36; 9) Alfredo Amato (Circolo Nautico Augusta) 36; 10) Renato Di Gangi (Punta Piccola Agrigento) 48.
Optimist juniores: 1) Massimo Attinà (Canottieri Marsala) 20; 2) Giacomo Ferrari (GDV LNI Ostia) punti 26; 3) Edward Fleri Soler (Malta) 27; 4) Fabio Asaro (Punta Piccola Agrigento) 55; 5) Simone Rotili (GDV LNI Napoli) 60; 6) Francesca Noè (Tennis e vela Messina) 76; 7) Paolo Lachi (GDV LNI Pescara) 79; 8) Francesco Genna (Canottieri Marsala) 79; 9) Nicola Radano (GDV LNI Napoli) 80; 10) Oliviero Bianchi (GDV LNI Ostia) 85.
Laser 4.7: 1) Tommas Zammit Tabona (Malta) punti 11; 2) Marco Traversa (GDV LNI Monopoli) 16; 3) Samuele Tarantino (Circolo Velico Reggio) 22; 4) Ella Fleri Soler (Malta) 29; 5) Sacha Ruffo (Circolo Velico Reggio) 31; 6) Francesco Ielo (Circolo Velico Reggio) 37; 7) Giovanni Giordano (Circolo Velico Reggio) 43; 8) Bruno Barreca (Circolo Nautico Reggio) 48; 9) Carlo Delfino (Velica Pasquale Chilà) 46; 10) Demetrio Morabito (Circolo Velico Reggio) 51.

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Reggina Salernitana 3-1: i commenti dei tifosi

Buona la prima, cosi ci verrebbe da dire, per l'esordio vincente al Granillo del neo tecnico Iaconi. Una Reggina bruttina nel primo tempo, ma cinica a concretizzare al massimo le palle goals avute. Una vittoria che da ossigeno e che, allo stesso tempo, calma un pò l'ira dei tifosi amaranto, delusi dall'avvio di stagione. Morale della favola, gli sfoghi telefonici dei tifosi nel corso della trasmissione di Touring 104 “Talk Sport”, tardano ad arrivare, ma non per questo mancano.

I primi due interventi, però, giungono dal Nord. Il nostro caro fedele ascoltatore dottor Bandiera che chiama dalla lontana Treviso, esordisce con una battuta, "Ma doveva arrivare un pizzico di freddo per far risvegliare la Reggina"? Mettendo da parte la facile ironia, il radioascoltatore trevigiano è contento della prova dei ragazzi e si augura un filotto di vittorie per raggiungere al più presto la zona play off, sperando poi nel mercato di gennaio. Le telefonate “nordiste” continuano con Demetrio che ci ascolta da Milano. Dice: "Sono dispiaciuto per l'ennesimo goal preso, ma sono contento perche finalmente segnamo in contropiede. La Salernitana comunque è una squadraccia ed ha facilitato di molto il compito della Reggina. Infine concludo dicendo che il Torino, se attaccato, dimostra tutti i suoi limiti e da il peggio di sè". Angelo invece chiama da Reggio ed inizia la sua discussione criticando Cassano. "Secondo me se avessimo avuto un altro portiere, avremmo avuto qualche punto in più in classifica. Lasciando stare la Reggina, ho visto l'anticipo Cittadella-Padova ed i calciatori correvano a mille. Questo mi preoccupa perché noi abbiamo un centrocampo lentissimo e se svessimo giocato contro una di queste due squadre avremmo perso sicuro". Giuseppe chiama da Reggio e ci ascolta sempre, in particolare nel dopo partita. Le sue parole: "Mi piace Iaconi, è un buon tecnico, mi piace anche come si pone nelle interviste post gara. La Società ha fatto bene a cambiare, il progetto di Novellino è fallito e lui si e' sempre dimostrato presuntuoso nelle scelte, in particolare nello schierare sempre il solito modulo". “Talk Sport” del post gara di Reggina-Salernitana non è soltanto interventi dei tifosi, ma due sorprese telefoniche hanno arricchito il pomeriggio radiofonico. Prima Ivan Franceschini, indimenticato difensore amaranto, attualmente senza contratto, ma reggino d'adozione per aver sposato una bellezza nostra concittadina. "Mi farebbe molto piacere tornare a giocare a Reggio" esordisce cosi Ivan (ma giusto ieri si è accasato a Cesena, n.d.r.). "Mi sto allenando presso la scuola calcio di Ciccio Cozza, ma per adesso non ho avuto contatti con la Società di Foti. In estate sono stato vicino al Cesena (appunto, n.d.r.), ma, anche in serie A, al Chievo, salvo poi non concretizzarsi niente. Speravo di restare a Torino, dove ho fatto bene, ma sono rimasto a piedi e questo mi dispiace molto". Dopo Franceschini, la trasmissione chiude in bellezza  raggiungendo telefonicamente Ciccio Cozza, altro grande ex amaranto. Ciccio spende parole bellissime verso il popolo della Reggina. "Ho tanto rispetto verso questo grande pubblico. Un pubblico cosi non è facile da trovare in Italia". Cozza parla anche del match contro la Reggina: "Abbiamo fatto un buon primo tempo, poi il valore della Reggina è uscito fuori ed ha fatto tre goal. Spero che la Reggina possa uscire fuori da questa situazione e lottare fino all'ultimo per la Serie A. Il popolo di Reggio si merita la massima serie".

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Reggina: una vittoria tonificante

Una vittoria tonificante, si spera pure possa essere rigenerante. Per una Reggina ancora sulle gambe e mentalmente frenata dal brutto avvio di stagione. Quanto sia servito a livello psicologico il successo sulla Salernitana lo scopriremo già a partire dalla prossima partita, quella di venerdi sera con l’Empoli, almeno nell’approccio al match e nel comportamento della squadra in campo. Intanto torna utile a migliorare una classifica ancora precaria, con la speranza che si riesca a trovare quella continuità di risultati utile a tirarci fuori dalle sabbie mobili della graduatoria.

Lo abbiamo detto tutti, non è stata una Reggina brillante, anzi, nei primi trenta minuti tutt’altro. Ancora incapace a creare situazioni pericolose con una certa continuità e poco efficace in fase offensiva dove il solo Cacia, è stato servito poco e male. Questo camuffato 3-4-3, al momento, ha dato più segnali positivi in difesa ed in mezzo al campo, piuttosto che in zona gol, ma è già un buon passo in avanti rispetto al nulla di qualche settimana fa. Impossibile negare che comunque, il complesso, ha mostrato segnali di ripresa per esempio nella circolazione della palla, nel movimento degli uomini senza la stessa e nella copertura degli spazi. Anche a Lecce si meritava decisamente di più, anche il pari avrebbe fatto gridare allo scandalo, è arrivata addirittura una sconfitta. Contro la Salernitana si è giocato in maniera più accorta, più contratti nella primissima parte, ma finalmente cinici nelle poche occasioni da gol che si sono create. Continua a mantenere, e fa bene, il profilo basso mister Iaconi, lui che conosce benissimo la categoria e le insidie che nasconde. Le esperienze tra l’altro recenti vissute da società e squadra con il fallimento momentaneo dei tanti proclami fatti, spinge ad una maggiore cautela. Si vive alla giornata, a piccoli passi e magari senza neppure guardare la classifica. Diamo adesso qualche numero della giornata che si è giocata e che riguarda la Reggina ed i suoi protagonisti. Per Cascione, dopo tre anni di militanza con la maglia amaranto, è il suo primo gol, pensate in serie B non segnava dal 19.12.2006. Prima rete con la Reggina anche per Buscè (nella foto con Cacia), 25 quelle in totale nella sua lunga carriera. Quella con la Salernitana è stata la partita numero 660 della Reggina in serie B, 750 i punti totalizzati, con 209 vittorie, 258 pareggi e 193 sconfitte. Brienza, sabato scorso, ha toccato quota 60 presenze con la Reggina, per Cacia, invece sono state 100 le partite in cadetteria.

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Calcio a 5: la V^ giornata in breve

Il doppio confronto previsto per la quinta giornata di campionato che vedeva di fronte il C.S. Giovanile e lo SportFive Putignano opposte alle due calabresi Licogest Vibo e Cadi Reggio Calabria, termina in  pareggio. La Cadi Reggio Calabria conquista un punto d’oro nei minuti finali, quando coach Emo decide di optare per il portiere di movimento. Scelta più che azzeccata infatti i reggini giungono al pareggio a pochi minuti dal termine grazie alla rete di Marcianò.

La Cadi subisce la rete dei pugliesi ad inizio secondo tempo, l’autore è Zerbini che sfrutta l’unico errore difensivo dei reggini. Conquistato il pareggio, la Cadi sfiora anche la vittoria, ma la sirena che decreta il triplice fischio finale ferma Durante lanciato a rete. Non è andata bene alla Licogest Vibo che regala i tre punti al forte Putignano. Vibonesi in partita fino al minuto 19, quando in 35 secondi i calabresi subiscono ben tre reti. Nel secondo tempo reazione di Nelsinho e compagni che non riescono a ribaltare il risultato anzi subiscono ancora gli attacchi dei pugliesi per il definitivo 2 a 5. Per la sesta giornata di campionato, al Pala Botteghelle di Reggio Calabria, andrà in scena l’attesissimo derby tra Cadi e Licogest, il primo in serie A.

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XXV Mediterranean Cup: Reggio applaude, Malta vince

Successo di pubblico nella seconda giornata della XXV Mediterranean Cup di vela che, nelle acque antistanti il lungomare di Reggio Calabria, sta regalando un suggestivo spettacolo di sport e natura. In una domenica di sole, che ha annoverato persino qualche bagnante, protagonisti di questa penultima prova dell’evento, che da un quarto di secolo è il fiore all’occhiello del Circolo Velico Reggio, sono stati i reggini sugli “spalti” e Malta sul campo di regata. Le sette gare in programma oggi sono iniziate in ritardo rispetto al previsto per l’assenza di vento nella mattinata.

I centoquattro velisti hanno preso il via alle ore 12, finalmente con una buona condizione di regata (vento da Nord a 7,5 nodi), per tagliare il traguardo alle 16. La rappresentativa maltese, guidata dal presidente federale Anna Rossi e dal vice Peter Dimech, si è messa in evidenza con il quindicenne Tommas Zammit Tabona. Il giovane Laser 4.7 ha riportato tre vittorie nelle tre prove di oggi balzando, così, in testa alla classifica generale davanti a Marco Traversa (GDV LNI Monopoli) e ad Ella Fleri Soler (Malta). Nella categoria Optimist juniores è stato ancora Giacomo Ferrari a dominare la classifica, con 8 punti, davanti al palermitano Mass Attina (Canottieri Marsala) ed al maltese Edward Fleri Soler. Reggino, infine, il primato nella categoria cadetti della Optimist con Ugo Pace (Circolo Velico Reggio) primo, con 8 punti, davanti al messinese Vincenzo Cassi (Tennis e vela Messina) ed al giovane agrigentino Ugo Zanardi (Punta Piccola San Leone, Agrigento). Domani giornata conclusiva della manifestazione con partenza alle ore 11. Nel tardo pomeriggio, al Lido Comunale reggino, la cerimonia di premiazione.
CLASSIFICHE GENERALI
Optimist cadetti:
1) Ugo Pace (Circolo Velico Reggio) punti 8; 2) Vincenzo Cassi (Circolo tennis e vela Messina) 17; 3) Ugo Zanardi (Punta Piccola Agrigento) 20; 4) Thomas Bonello Ghio (Malta) 20; 5) Sofia Kotsoni (Naok Grecia) 28; 6) Alfredo Amato (Circolo Nautico Augusta) 30; 7) Mattia Ricci (Circolo Nautico Pescara) 30; 8) Spyros Triantos (Naok Grecia) 36; 9) Renato Di Gangi (Punta Piccola Agrigento) 43; 10) Fabio Scattareggia (NIC Catania) 51.
Optimist juniores: 1) Giacomo Ferrari (GDV LNI Ostia) punti 8; 2) Mass Attina (Canottieri Marsala) 14; 3) Edward Fleri Soler (Malta) 15; 4) Simone Rotili (GDV LNI Napoli) 38; 5) Francesca Noè (Tennis e vela Messina) 42; 6) Fabio Asaro (Punta Piccola Agrigento) 42; 7) Oliviero Bianchi (GDV LNI Ostia) 48; 8) Francesco Genna (Canottieri Marsala) 57; 9) Luigi Tribulato (Nic Catania) 57; 10) Paolo Lachi (GDV LNI Pescara) 60.
Laser 4.7: 1) Tommas Zammit Tabona (Malta) punti 7; 2) Marco Traversa (GDV LNI Monopoli) 9; 3) Ella Fleri Soler (Malta) 17; 4) Samuele Tarantino (Circolo Velico Reggio) 18; 5) Sacha Ruffo (Circolo Velico Reggio) 22; 6) Francesco Ielo (Circolo Velico Reggio) 27; 7) Giovanni Giordano (Circolo Velico Reggio) 29; 8) Bruno Barreca (Circolo Nautico Reggio) 33; 9) Carlo Delfino (Velica Pasquale Chilà) 46; 10) Demetrio Morabito (Circolo Velico Reggio) 51.

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Il cordoglio dei Giornalisti dell’UCSI Calabria per la scomparsa della mistica di Paravati

E’ morta Fortunata Evolo (nella foto), al secolo Natuzza. “E il dolore è grande per tutti noi – commenta il presidente dell’Ucsi Calabria, Carlo Parisi, dopo aver appreso la notizia della scomparsa della mistica – pur nella consapevolezza che Natuzza ci lascia in dono una preziosa eredità: quella fede incrollabile in Dio e nella Madonna, di cui è stata umile testimone per tutta la vita”.

Un’umiltà vera, ma piena di forza che ha saputo dare conforto a migliaia di persone e che “ho avuto il privilegio di constatare personalmente – racconta Parisi – nei numerosi incontri avuti con Natuzza: posso testimoniare, come già hanno fatto e continuano a fare i suoi tanti figli sparsi nel mondo, che nella semplicità dei suoi gesti e delle sue parole si è sempre palesata una risposta. O meglio la risposta che ognuno cercava, rivolgendosi a lei”. Alla mistica di Paravati, scomparsa all’età di 85 anni, lo stesso Parisi aveva consegnato ad honorem la tessera numero 1 dell’Unione Stampa Cattolica della Calabria il 7 giugno del 2008, alla presenza degli arcivescovi Salvatore Nunnari e Luigi Renzo, conferendole anche un Premio, l’Affabulatore d’oro (nella foto), “per le sue straordinarie doti di comunicatrice di verità”. Una scelta non casuale, quella della sede della Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle anime di Paravati, la Fondazione di Natuzza, per ospitare l’occasione che ha segnato la ripresa del cammino dell’Ucsi Calabria, dopo oltre 10 anni di assenza. Così come non è casuale la volontà di intitolare a Natuzza Evolo la stessa sezione calabrese dell’Unione Stampa Cattolica. All’immenso cordoglio per la scomparsa di Natuzza partecipano, naturalmente, tutti i giornalisti calabresi dell’Ucsi, che si stringono attorno a padre Michele Cordiano, vicepresidente dell’Ucsi Calabria e padre spirituale della mistica, alla famiglia ed a tutta la comunità della Fondazione di Paravati, guidata da don Pasquale Barone. “Ora sta a noi – conclude Parisi – completare il progetto di Natuzza per la realizzazione di quella grande casa per alleviare le necessità di giovani, anziani, e di quanti altri si troveranno nel bisogno, e una grande chiesa che si chiamerà Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”. Un progetto affidato in sogno dalla Madonna a Natuzza nel lontano 1944, che sta diventando, pian piano, realtà, ma che necessita ancora del contributo di tutti.

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Reggina Salernitana 3-1: interviste post gara

La Reggina torna alla vittoria dopo 4 sconfitte consecutive e ad oltre un mese dall’ultima vittoria casalinga contro il Piacenza datata 28 settembre. La gara di martedì scorso a Lecce, persa ma giocando in modo certamente migliore rispetto a quanto succedeva sotto la precedente gestione tecnica, doveva necessariamente trovare riscontro con una vittoria. E vittoria è stata nonostante la gara con la Salernitana non si possa definire certamente bella, ma l’estetica la lasciamo ad altri e noi preferiamo vincere anche al termine di una gara non “griffata”. Il primo ad entrare in sala stampa è l’allenatore amaranto Iaconi. Pacato, tranquillo, sereno, inizia a rispondere alle domande dei cronisti.

Che gara è stata? Abbiamo sofferto moltissimo, soprattutto nel primo tempo dove abbiamo avuto un’interpretazione tattica non giusta. Abbiamo sofferto ma, con il passare del tempo, siamo riusciti ad esprimerci sempre meglio sino a disputare un buon secondo tempo in cui non abbiamo concesso nulla all’avversario se non allo scadere per  l’ennesima prodezza di un avversario (chiaro il riferimento ai due gran goals di Baclet nella gara di martedì scorso a Lecce, n.d.r.).
La squadra ha giocato secondo le sue aspettative? Abbiamo fatto qualcosa di tutto quello che voglio. La cosa importante era uscire dal tunnel dovuto alle quattro sconfitte consecutive e ci siamo riusciti al termine di una gara che avevo definito difficile e difficile è stata.
Ha trovato un seguito dopo la buona prova di Lecce? La partita di stasera, come detto, era per certi versi molto più difficile. Le grandi squadre come il Lecce appunto (da stasera è primo in classifica con l’Ancona, n.d.r.), giocano e lasciano giocare ed è per questo che il nostro gioco in Puglia è stato più piacevole a vedersi. Contro la Salernitana, ultima in classifica e dopo il 4 a 1 rifilato al Crotone, non potevamo certo immaginare che ci lasciassero gli stessi spazi. Stasera c’è una parte di demerito nostro, ma loro sono venuti a giocarsi la gara.
In cosa ha sbagliato la Reggina? Abbiamo perso molti palloni. Siamo stati lenti e macchinosi per le difficoltà del momento. Cacia è stato servito poco e male. Nel secondo tempo, invece, abbiamo giocato meglio, più sciolti e meno appesantiti. Fare goal certamente aiuta e la squadra, se riesce a giocare serena, dimostra tutta la qualità di cui è fornita.
Cosa serve ancora? Abbiamo una squadra ancora troppo “lunga” davanti (non è forse un caso che l’intera linea a 3 in attacco è stata sostituita nel corso della gara, n.d.r.). Il risultato è corroborante per la fiducia in noi stessi da ritrovare con grande spirito di sacrificio.
L’esclusione di Volpi significa qualcosa che va oltre il turnover di stasera? No. E’ stata una scelta temporanea e considero Volpi un patrimonio della squadra e della Società. E’ un periodo molto difficile per lui (ha “perso” il “suo” Novellino accusando il colpo, n.d.r.).
Sull’episodio che ha visto protagonista Pagano? Ha sbagliato il mio giocatore, senza alcun dubbio. Gliel’ho detto a fine primo tempo in campo e poi nello spogliatoio. Bisogna possedere professionalità e non si può pensare di ricevere sempre e solo applausi. Il pubblico ha sempre ragione, giocavamo male e con i suoi fischi ci ha aiutato.
E adesso? Non ho visto ancora la classifica, ma credo che per risalirla occorre vincere molto e di seguito, pareggiare ogni tanto e perdere poco. Non abbiamo fatto ancora nulla, ma se non avessimo vinto dove saremmo a quest’ora?
I due allenatori si alternano, esce Ivo Iaconi ed entra Marco Cari.
Prendere un goal in contropiede fuori casa non è certamente il massimo per una squadra ultima in classifica? Certo che non lo è. E’ stato un peccato giocare un primo tempo così. Sapevamo che saremmo venuti ad affrontare un squadra che ci avrebbe creato delle difficoltà dimostrando di essere la Reggina magari, per ora, un po’ in difficoltà. Avevamo preparato la partita per cercare di riuscire ad allargare la difesa a 3 della Reggina e tenere basso Buscè. E’ palese che non ci siamo riusciti.
Cosa non ha funzionato? Dopo il secondo goal ci siamo sgonfiati. Dobbiamo trovare le giuste motivazioni, non è facile in un ambiente come il nostro che si aspettava di certo un campionato molto diverso da quello che stiamo disputando.
Il primo giocatore che entra in sala stampa è il difensore amaranto Andrea Costa.
La difesa a 3 funziona meglio di quella ostentatamente proposta dal precedente allenatore? Il risultato di stasera dice questo. A dire la verità io “nasco” giocando in una difesa a 3 e non a 4. Ad inizio partita abbiamo giocato contratti ma poi abbiamo concesso molto molto poco.
Può essere stata la partita in cui vi siete sbloccati? Non so se questa possa essere stata la gara della svolta, ma so che avevamo bisogno di vincere perché ci serviva soprattutto moralmente.
Cos’è cambiato? A livello tattico è cambiato tanto. Abbiamo giocatori adatti per questo tipo di gioco e come idee il nuovo allenatore ha portato ed apportato novità e modifiche importanti.
Esce Costa ed entra Biagio Pagano, protagonista di un diverbio a distanza con il pubblico.
Pace fatta con il pubblico per quanto si è visto a fine primo tempo? Si, certo. Sono venuto qui apposta per precisare che sono stato un coglione. Chiedo scusa a tutti perché quel gesto non fa parte del mio modo di essere. E’ stato solo un gesto istintivo e dettato dal nervosismo anche perché non riuscivamo a sbloccare la partita. Noi siamo professionisti e dobbiamo scendere in campo e pensare solo a giocare senza pensare al pubblico che applaude o fischia.
Sa chi l’ha preceduta con un gesto simile (era la prima stagione di A amaranto, quella 1999/2000)? Baronio. E dopo quel gesto ebbe grande fortuna anche altrove. Allora spero di ripercorrere la sua carriera. A parte la battuta, chiedo scusa ancora a tutti per il mio gesto.
Cosa le chiede il nuovo mister, atteso che con il precedente non riusciva a trovare spazi e veniva sostituito addirittura a metà primo tempo? Fino alla trequarti devo fare uno o due tocchi, dopo devo far uscire le mie qualità fuori. Penso che la partita di oggi sia il prosieguo di quanto fatto a Lecce, ancora non siamo a posto fisicamente ma credo che siamo sulla strada buona.
Come giudichi la tua partita anche alla luce dei due assist (per Buscè e Cascione, n.d.r.)? Positiva, ma credo che fosse importante per tutta la squadra vincere stasera. Per quanto riguarda il goal di Emmanuel, diciamo che è uno schema giacché anche quando giocavamo insieme a Rimini successe un episodio analogo.
Ecco in sala stampa l’autore del secondo goal amaranto Cascione.
Oggi centrale difensivo in una difesa a 3, a Lecce invece a centrocampo. In effetti sono due ruoli completamente diversi e per me è stata anche la prima volta che giocavo da centrale in una difesa a 3 e non a 4. E’ ovvio che preferisco il mio ruolo di centrocampista, ma se è necessario e mi viene chiesto allora mi metto al servizio del mister e della squadra.
Dal punto di vista personale, cos’è cambiato con l’avvicendamento dei due allenatori? Di sicuro adesso sento molta più fiducia nei miei confronti rispetto ad una settimana fa. Sto ritrovando la condizione fisica e, se anche quella mentale va bene, si riesce prima nell’intento.
E’ il tuo primo goal in maglia amaranto in 3 anni che sei qui. Si, è il primo. Avevo tanta rabbia dentro di me, soprattutto per come sono andate le cose l’anno scorso. Non riesco a farmi una ragione di come e perché sono stato utilizzato pochissimo lo scorso anno, non me lo spiego proprio. Ma ormai è passato, l’importante è non mollare e farsi trovare pronto quando serve.

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XXV Mediterranean Cup: tre italiani al comando dopo la I^ giornata

Si tinge subito d’azzurro la XXV Mediterranean Cup di vela che, stamani, ha preso il via nelle acque antistanti il lungomare di Reggio Calabria. Ben 104 giovani regatanti italiani, maltesi e greci si sono dati battaglia nella prima giornata di gara della manifestazione organizzata dal Circolo Velico Reggio del presidente Carlo Colella. Le sette gare in programma oggi, riservate agli “under 14” su imbarcazioni Optimist e Laser 4.7, hanno preso il via a mezzogiorno per concludersi alle 15.58, anche per via delle numerose false partenze. Ottime le condizioni di regata (vento a 14 nodi), nonostante la nuvolosità, in tutte le gare in programma, che hanno avuto una durata di circa 55 minuti ciascuna.

Nella categoria Optimist cadetti, il reggino Ugo Pace (nella foto), del Circolo Velico Reggio, ha dominato entrambe le prove in programma balzando al comando della classifica con appena due punti (nella vela vince chi totalizza il minor numero di punti assegnati in base all’ordine d’arrivo), davanti al messinese Vincenzo Cassi ed al maltese Thomas Bonello Ghio. Il romano Giacomo Ferrari (GDV LNI Ostia) con 4 punti guida, invece, la classifica degli Optimist juniores davanti al palermitano Mass Attina (Società Canottieri Marsala) ed al maltese Edward Fleri Soler. Infine, nella categoria Laser 4.7, il pugliese Marco Traversa (GDV LNI Monopoli) con 3 punti precede il reggino Giovanni Giordano (Circolo Velico Reggio) e la maltese Ella Fleri Soler. Domani, alle ore 11, il via alla seconda giornata di gara. Le previsioni meteo sono favorevoli sia per gli atleti che per il pubblico che potrà, così, assiepare il lungomare dello Stretto per assistere ad un’altra giornata di entusiasmante spettacolo.
CLASSIFICHE PRIMA GIORNATA
Optimist cadetti:
1) Ugo Pace (Circolo Velico Reggio) punti 2; 2) Vincenzo Cassi (Circolo tennis e vela Messina) 6; 3) Thomas Bonello Ghio (Malta) 6; 4) Ugo Zunardi (Circolo Nautico Punta Piccola) 13; 5) Davide Lavafila (Circolo tennis e vela Messina) 13; 6)m Alfredo Amato (Circolo Nautico Augusta) 15; 7) Mattia Ricci (Circolo Nautico Pescara) 16; 8) Sofia Kotsoni (N.A.O.K. Grecia); 9) Matilde Novelli (GDV LNI Napoli) 22; 10) Spyros Triantos (N.A.O.K. Grecia) 23.
Optimist juniores: 1) Giacomo Ferrari (GDV LNI Ostia) punti 4; 2) Mass Attina (Società Canottieri Marsala Mondello) 8; 3) Edward Fleri Soler (Malta) 9; 4) Giorgio Ferrari (Circolo tennis e vela Messina) 19; 5) Francesca Noè (idem) 21; 6) Simone Rotili (GDV LNI Napoli) 28; 7) Fabio Asaro (Circolo Nautico Punta Piccola Agrigento) 33; 8) Francesco Campagna (idem) 36; 9) Filippo Gallucci (Circolo Nautico Augusta) 37; 10) Matteo De Crescenzo (GDV LNI Napoli) 39.
Laser 4.7: 1) Marco Traversa (GDV LNI Monopoli) 3; 2) Giovanni Giordano (Circolo Velico Reggio) 13; 3) Ella Freli Soler (Malta) 13; 4) Francesco Ielo (Circolo Velico Reggio) 14; 5) Tommas Zammit Tabona (Malta) 17; 6) Sacha Ruffo (Circolo Velico Reggio) 18; 7) Demetrio Morabito (idem) 23; 8) Samuele Tarantino (idem) 24; 9) Carlo Delfino (Associazione Velica Pasquale Chilà) 28; 10) Bruno Barreca (Circolo Nautico Reggio) 36.

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Reggina Salernitana 3-1: tabellino e cronaca

Reggina-Salernitana: 3-1. Reggina (3-4-3): Cassano; Lanzaro (c), Cascione e Costa; Buscè, Carmona, Morosini e Rizzato; Pagano (dal 77° Missiroli), Brienza (dall’89° Capelli) e Cacia (dal 63° Bonazzoli). In panchina: Marino, Adejo, Bonazzoli, Barillà, Viola A., Capelli e Missiroli. All.: Iaconi. Salernitana: (4-3-1-2): Polito; Bastrini, Fusco (c), Stendardo e Galasso; Carcuro (dal 67° Millesi), Jadid e Soligo; Cozza (dal 50° Statella); Fava e Caputo (dal 60° Ferraro). In panchina: Iuliano, Pestrin, Ferraro, Statella, Russo, Millesi e Machado. All.: Cari. Arbitro: Giannoccaro di Lecce. Assistenti: Bernardoni (Modena) e Masotti (Bologna). Quarto uomo: Paparazzo (Catanzaro). Marcatori: Buscè al 32°, Cascione al 54°, Missiroli all’89° e Jadid al 93°. Ammoniti: Rizzato al 24° e Jadid al 26° per comportamento non regolamentare. Corner: 6 a 6. Tiri in porta: 3 a 5. Tiri fuori: 1 a 4. Fuorigioco: 1 a 2. Falli fatti: 15 a 11. Recupero: 1 (p.t.) 4 (s.t.). Spettatori paganti: 1053 per un incasso di € 9.156,00. Abbonati: 5184 per una quota di € 40.263,67. Spettatori totali: 6237 per un incasso complessivo di € 49.419,67.

La cronaca. Al 6° è la Salernitana a tirare per prima in porta (si fa per dire!) con Jadid che calcia altissimo. Al 12° Cascione stende Fava, Cozza su punizione alto da 35 metri e passa. Al 15° è invece Fusco ad atterrare Cacia, Pagano imita Jadid e calcia alto. A metà primo tempo Buscè esce benissimo dalla propria zona difensiva, serve Brienza in verticale che avanza e serve Pagano a destra che sbaglia il cross. Il pubblico lo fischia e Pagano reagisce portandosi l’indice destro al naso invitando lo stesso a stare zitto. Al 30° la prima vera occasione da goal ed è dei campani. Soligo calcia a colpo sicuro appena entrato in area ma Cassano fa un miracolo. Al 32° la Reggina passa in vantaggio. Scatta il contropiede amaranto, Pagano conquista palla a centrocampo (“sostenuto” dai fischi del pubblico appena tocca il pallone), in diagonale serve Buscè (nella foto di Pasquale Garreffa) dal lato opposto ed il cursore amaranto entra in area e batte Polito. Pagano reagisce ancora a zittire il pubblico, ma stavolta lo interrompe Costa. Al 38° calcio piazzato di Carcuro, colpo di testa in area di Jadid e palla non molto alla destra di Cassano. Il primo tempo finisce con una scena da libro “Cuore”. Iaconi dice qualcosa a Pagano, Lanzaro (capitano) lo abbraccia e lo porta sotto la tribuna che lo aveva fischiato. Pagano si porta una mano sul petto e l’altra in cielo e chiede scusa con evidenti cenni del capo. Gesto che il pubblico apprezza ed applaude il proprio calciatore. La prima occasione della ripresa coincide con il raddoppio amaranto. Corner da sinistra calciato proprio da Pagano, dalle retrovie arriva Cascione (nella foto) che di testa in tuffo insacca. Replica la Salernitana al 62° con Soligo che dal limite impegna severamente ancora Cassano che devia in corner. Al 64° una delle poche occasioni in cui si vede Brienza. Riceve palla sulla trequarti, si accentra invece che dare a destra a Buscè o al centro a Bonazzoli e calcia “a giro” ma Polito blocca. Al 77° Stendardo ci prova al volo ma il pallone termina molto alto sulla traversa. All’80° Jadid, da fuori area, calcia centralmente e Cassano para. All’89° Millesi sciupa una buona occasione ma Lanzaro gli “stoppa” il tiro e Cassano para a terra. All’88° arriva il terzo goal amaranto. Missiroli (nella foto) approfitta di un’indecisione difensiva, penetra in area e batte polito. La partita si chiude al 93° con il goal della bandiera per la Salernitana. Con la testa e le gambe già nello spogliatoio, la Reggina consente a Jadid, da oltre 30 metri, di calciare e di battere Cassano forse un po’ troppo distratto.

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Serie B ’09/’10: risultati, marcatori e classifica dopo la XII^ giornata

 

SERIE B 2009/2010

Risultati e marcatori della XII^ giornata

Albinoleffe – Gallipoli

Sala (A) Foglio (A)

2-0

Ancona – Cesena

0-0

Cittadella – Padova

Pesoli (C) Italiano (P)

1-1

Crotone – Piacenza

Morleo (C)

1-0

Frosinone – Sassuolo

Zampagna (S) Salvetti (S) rig. Martinetti (S)

0-3

Grosseto – Ascoli

Bernacci (A) Vitiello (G) Pinilla (G)

2-1

Lecce – Empoli

Vives (L)

1-0

Mantova – Brescia

 

Modena – Vicenza

Tamburini (M)

1-0

Reggina – Salernitana

Buscè (R) Cascione (R) Missiroli (R) Jadid (S)

3-1

Triestina – Torino

Testini (Tr) Sedivec (Tr)

2-0

CLASSIFICA dopo l’XI^ giornata

Ancona

23

Vicenza

16

Lecce

23

Brescia*

16

Cesena

21

Triestina

16

Frosinone

21

Ascoli

14

Sassuolo

20

Albinoleffe

13

Torino

20

Reggina

12

Padova

19

Gallipoli

12

Modena

19

Crotone (-2)

10

Empoli

18

Piacenza

9

Grosseto

17

Mantova*

8

Cittadella

16

Salernitana

5

 

* una partita in meno

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Lecce Reggina commentata dai tifosi

In italiano si dice sfortuna, o “sfiga” secondo il gergo più comune, chiamatela come vi pare. In dialetto reggino invece è invece la "cutra", che non è la sfortuna che si verifica di tanto in tanto, ma una sorta di maledizione, qualcosa di “strano e misterioso” che ti perseguita e ti condiziona la vita, o semplicemente ti fa perdere una partita. Ed è, di fatto, quello che è accaduto alla Reggina a Lecce martedì sera. Una Reggina ritrovata sotto il profilo del gioco, con la guida Iaconi, perde sotto i colpi di un francese sconosciuto, tale Baclet, che s'inventa due tiri “della domenica” (pur essendo di martedì sera) e fa sprofondare la Reggina in zona play-out.

Ma, lasciando perdere la sfortuna (ognuno è libero di credere se esiste o no o se è il caso della Reggina) quello che più preoccupa sono le continue amnesie difensive dei due centrali amaranto, a Lecce schierati con un linea difensiva “a tre”, Santos e Valdez. Il primo continua a commettere falli inutili a metà campo, il secondo sembra essere con la testa altrove, forse col pensiero alla serie A. Ed é principalmente su questo argomento che si sono concentrate le opinioni dei tifosi intervenuti telefonicamente alla diretta di “talk sport” su Touring 104. Un radioascoltatore sembrava aver trovato la giusta tensione dopo le ultime deludenti uscite, spegnendo il televisore sul due a uno per la Reggina, per la troppa emozione che la partita suscitava in lui. Non si sarebbe mai aspettato,ascoltando le sue parole, un risultato capovolto a favore dei salentini. Delusione enorme e critiche pesanti nei confronti del centrale uruguaiano (Valdez) che, secondo il nostro tifoso radioascoltatore, è poco intelligente perché non si riesce a capire l'utilità di certe entrate a metà campo. Nel corso della trasmissione si susseguono le telefonate, come accade ormai da tempo dopo una sconfitta. Grazie a Nino, nostro fedele ascoltatore, il discorso vira sull'andamento societario degli ultimi anni. Secondo lui, il presidente Foti ha peccato di presunzione, acquistando calciatori a "uno" per poi cercare di rivenderli a "due". Logico andamento di una Società calcistica che si trasforma in azienda se non fosse che non tutte le ciambelle riescono col buco – continua Nino – e, per questo, ne stiamo pagando le conseguenze. L'esonero del DS Martino potrebbe essere ricondotto a questo. L'ormai ex DS voleva forse cambiare qualcosa? I tifosi al telefono sono tanti, cosi come sono tanti gli sms. In molti ci hanno chiesto se c’è la possibilità di prendere Franceschini, ex calciatore amaranto attualmente senza contratto; in tanti hanno sottolineato le parole a fine gara del neo tecnico Iaconi, che parla di scarsa condizione fisica dei suoi atleti. C’è chi, però, come Paolo, riesce a sorridere dopo una cocente sconfitta, scherzando sull'ingresso in campo di Baclet. Ma finalmente, e questo è giusto sottolinearlo, le telefonate dai toni pessimistici delle prime uscite stagionali, si traformano in toni ottimistici. Un altro radiscoltatore di nome Nino, si ricrede su Pagano considerato da lui stesso un calciatore non adatto alla categoria, ha però visto in lui a Lecce grandi miglioramenti. Non cambiano però le opinioni su Volpi, unico responsabile della sconfitta di Lecce, colpevole secondo Nino, di rallentare troppo la manovra. Camilleri potrebbe essere il rinforzo giusto in difesa.

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Reggina psicologicamente “devastata”

altA Lecce arriva la quarta sconfitta consecutiva, la sesta in undici partite giocate. Cambia il tecnico, cambia il modulo, cambiano gli uomini, l’unica cosa a restare intatta è il risultato finale di ogni gara. Anche in terra salentina gli amaranto hanno lasciato l’intera posta, nel contesto di una partita decisamente diversa, però, rispetto a tutte le precedenti. Mister Iaconi, al suo debutto in panca, ha rivoltato come un calzino formazione e modulo, tornando al 3-5-2 che diventava uno spregiudicato 3-4-3 in fase offensiva.

E l’interpretazione per quasi tutto lo svolgimento della gara era stata perfetta. Non a caso la Reggina era riuscita per ben due volte a passare in vantaggio, a proposito primo gol stagionale per Bonazzoli anche se su calcio di rigore, poi il crollo nel finale. Inspiegabile, immotivato. Un dominio assoluto per tutta la seconda parte dell’incontro con i padroni di casa alle corde, supremazia territoriale netta, tanto da far pensare a come piccoli accorgimenti avevano di fatto trasformato gli amaranto dalla gestione Novellino a quella di Iaconi. Rizzato imprendibile sulla fascia, Cascione (nella foto di Pasquale Garreffa) padrone assoluto della metà campo, Lanzaro ritrovato in difesa, Bonazzoli finalmente reattivo. Tutto questo fino a dieci minuti dalla conclusione, poi il clamoroso crollo. L’inserimento di Baclet per il Lecce è risultato devastante. Due conclusioni dalla lunga distanza hanno trafitto l’estremo difensore Cassano che, in entrambe le circostanze non sembra avere grosse responsabilità. Di sicuro, però, questa è una squadra che ad ogni affondo dell’avversario prende gol, non è un caso che dopo undici giornate le reti incassate sono state diciotto. La ciliegina sulla torta l’inutile fallo commesso a metà campo da Valdez, giocatore ormai da tempo assente e con la testa altrove, è fin troppo evidente. Ci chiediamo come, dopo le esclusioni eccellenti di Volpi e Buscè, si sia mantenuto Valdez nello schieramento titolare. Sarà un caso, forse non lo è, la Reggina conduceva sul Lecce fino a quando hanno tenuto dal punto di vista atletico gli uomini che Iaconi aveva schierato sin dal primo minuto. Alla fine anche un pareggio avrebbe fatto gridare alla beffa per come si è sviluppata la partita, gli amaranto, invece, hanno perso ancora una volta. Segnali significativi e pericolosi che indicano un momento adesso, troppo lungo, decisamente sfavorevole e preoccupante. Quello che è stato tutti lo conosciamo bene, ma se riesci a perdere anche quanto meriti di vincere vuol dire che la stagione ti sta lanciando messaggi forti e di grande pericolo. Con la Salernitana, sabato pomeriggio, è scontro diretto in fondo alla classifica e le due squadre si presentano a questo confronto con stati d’animo differenti. I granata hanno vinto la loro prima partita con il Crotone, la Reggina si presenta psicologicamente devastata.

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Lecce Reggina: interviste post gara

La Reggina di mister Iaconi (nella foto di Ketty D'Atena) gioca molto meglio che fino a qualche giorno addietro, ma ottiene lo stesso risultato che troppo spesso abbiamo registrato e che ha caratterizzato negativamente la gestione Novellino. Due volte in vantaggio, due volte raggiunta, fino addirittura a prendere l’ennesimo goal in “zona Cesarini”. La gara, però, nonostante la sconfitta, induce ad essere un po’ più ottimisti che venerdì sera. Ha ragione il mister “In primis pensiamo a tirarci fuori dalla zona retrocessione”.

E’ proprio il neo tecnico amaranto a fare per primo l’ingresso in sala stampa.
Mister, stasera c’erano tutti i presupposti per far bene?
“Si, in effetti è così. E’ colpa nostra se siamo usciti sconfitti dal “Via del Mare”. Come nella fase finale del primo tempo abbiamo smesso di giocare ridando fiducia al Lecce che fino ad allora aveva fatto ben poco. Devo ammettere che questa, per come si era messa la partita, era un’occasione forse irripetibile e da sfruttare diversamente, ma credo che siamo sulla strada giusta.”
I goals subiti?
“Abbiamo delle evidenti responsabilità sui goals presi, ma dobbiamo anche dare merito al nostro avversario che ci ha creduto fino alla fine. Sono certo che da questa situazione difficile ne usciremo anche noi così come ne è uscito il Lecce dopo un inizio difficile.”
In soli tre giorni su cosa ha lavorato?
“Sulla lentezza che ho sempre visto in questa squadra, sulla determinazione, sull’organizzazione di squadra. Troppo poco tempo a disposizione per vedere alcun frutto.”
Abbiamo visto qualcosa in più.
“La squadra c’è, non siamo certo al meglio e gli infortuni, i crampi, lo testimoniano. Dobbiamo lavorare per migliorare la condizione e, con questo, non voglio certamente colpevolizzare in alcun modo chi mi ha preceduto.”
La classifica?
Siamo lì, quasi ultimi possiamo dire. Ma ci tireremo fuori, ne sono certo. La partita di sabato prossimo con la Salernitana, per certi versi, può dirsi molto più difficile di questa di stasera.
Il gioco sulla fascia destra?
“Certamente molto meglio con Buscè che con il ragazzino (Adejo, n.d.r.), ma ho pensato che per qualche giocatore (Volpi e Buscè su tutti, sostituiti in campo da Cascione e Adejo appunto, e ritenuti molto vicini a Novellino, n.d.r.) fossero stati giorni molto difficili ed ho ritenuto di non caricarli ulteriormente di altri pesi.”
Esce Iaconi ed entra De Canio, indimenticato ex amaranto.
Che partita è stata?
“Obiettivamente la Reggina ha giocato un’ottima partita e secondo me non merita la classifica che ha. Avevo detto ai miei ragazzi di cercare di mettere gli amaranto in difficoltà, di tenerli lontani dalla nostra area. Dopo essere passati in svantaggio due volte abbiamo trovato due goal straordinari ed abbiamo vinto. Ultimamente ci succede di giocare bene, ci crediamo di più, lottiamo di più e siamo più determinati.”
La Reggina?
“Ovviamente mi fa piacere aver vinto, ma la Reggina non meritava di perdere. Anche in qualche altra occasione precedente, con Novellino in panchina, la Reggina non aveva meritato la sconfitta. Capita, però, che quando i risultati non vengono i giocatori si innervosiscono e diventa ancor più difficile ritrovare il gioco. Mi auguro che i vostri ragazzi escano presto da questa situazione, il campionato è lungo, la classifica è corta e ci sono tutte le possibilità per riuscirci. Oltretutto per Ivo (Iaconi, n.d.r.) questa che gli è stata data è l’occasione della vita. Mai aveva allenato in B una squadra del blasone, dell’importanza della Reggina e credo che non fallirà.”
La tua esperienza a Reggio (campionato 2002/2003 con salvezza ottenuta dopo lo spareggio con l’Atalanta, n.d.r.)?
“Sono ovviamente molto legato, e lo sarò per sempre, a Reggio ed ai Reggini. In quel periodo mi sono divertito, sono stato benissimo ed i tifosi mi hanno sempre manifestato affetto e stima. Ed è proprio ricambiando affetto e stima che mi auguro che la Reggina venga fuori prima possibile dalla zona della classifica che occupa. Ho ancora oggi un rapporto splendido con molti reggini e, seppur non posso dire di essere il primo tifoso della vostra squadra, vi garantisco che lo sono quasi. Fatemi un favore, portate a Reggio i miei saluti più affettuosi per tutti.”

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Serie B ’09/’10: risultati e classifica dopo i recuperi della IX^ giornata

 

SERIE B 2009/2010

RISULTATI e MARCATORI dei recuperi della IX^ giornata del girone d’andata

Ancona – Piacenza

Schiattarella (A) Mastronunzio (A) rig. Nainggolan (P)

2-1

Brescia – Gallipoli

Sosa (G)

0-1

Empoli – Triestina

Eder (E) Agazzi (T)

1-1

Lecce – Reggina

Bonazzoli (R) Marilungo (L) Pagano (R) Baclet (L) Baclet (L)

3-2

CLASSIFICA aggiornata alla XI^ giornata del girono d’andata

Ancona

22

Cittadella

15

Frosinone

21

Grosseto

14

Torino

20

Ascoli

14

Cesena

20

Triestina

13

Lecce

20

Gallipoli

12

Padova

18

Albinoleffe

10

Empoli

18

Piacenza

9

Sassuolo

17

Reggina

9

Vicenza

16

Mantova

8

Brescia

16

Crotone (-2)

7

Modena

16

Salernitana

5

 

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Lecce Reggina 3-2: tabellino e cronaca

Lecce-Reggina: 3-2. Lecce (4-4-2): Rosati; Vives, Schiavi, Terranova e Giuliatto (Baclet dal 74°); Angelo, Edinho, Giacomazzi e Defendi; Marilungo e Corvia (Mesbah dal 67°). In panchina: Petrachi, Fabiano, Belleri, Mesbah, Bergougnoux, Lepore e Baclet. All.: De Canio. Reggina (3-4-3): Cassano; Lanzaro (c), Valdez e Santos (Costa dal 78°); Adejo (Buscè dal 60°), Cascione (Volpi dal 72°), Morosini e Rizzato; Pagano, Brienza e Bonazzoli. In panchina: Marino, Volpi, Buscé, Viola A., Costa, Missiroli e Cacia. All.: Iaconi. Arbitro: Pinzani di Empoli. Assistenti: Passeri e Dobosz. Quarto uomo: Citro. Marcatori: Bonazzoli al 25° (rig.) Marilungo al 45°, Pagano al 73°, Baclet all’82° ed al 90°. Ammoniti: Santos, Terranova, Adejo, Valdez, Angelo ed ancora Valdez per gioco falloso. Espulso: Valdez all’85° per doppia ammonizione. Corner: 3 a 1 Recupero: 2 (p.t.) 5 (s.t.).

La cronaca. Al 6° il primo tentativo è leccese. Defendi da fuori area, Valdez respinge. Risponde all’8° la Reggina con Rizzato che, di destro, manda sull’esterno della rete. Succede poco o nulla per un lungo tratto della gara fino al minuto 25. Morosini riceve in verticale da Brienza ed entra in area sulla sinistra del fronte d’attacco reggino, su di lui interviene Schiavi secondo Pinzani in maniera fallosa ed indica il dischetto. Bonazzoli (nella foto di Pasquale Garreffa) esorcizza il suo particolare periodo presentandosi alla battuta. Tira alla destra di Rosati e realizza il suo primo goal in questo campionato. Al 35° è il Lecce a portarsi in avanti ed a tentare la conclusione con Angelo dalla lunga distanza. Cassano è attento e devia in corner. Al 38° risponde la Reggina con Bonazzoli fermato da Terranova con un intervento da “ultimo uomo” non punito come da regolamento ma solo con il giallo per il difensore giallorosso. Sul relativo calcio di punizione, Brienza va vicinissimo al raddoppio calciando alla sinistra del portiere e con la palla che finisce di un nulla sul fondo con Rosati immobile. Al 45° il Lecce pareggia. Marilungo (già due goals sabato scorso contro il Gallipoli) riceve un crossa da sinistra quasi “a campanile” da parte di Vives, si coordina e di destro al volo batte Cassano in diagonale. Finisce il primo tempo con il risultato di parità ristabilito. La prima occasione della ripresa è leccese ed accade al 50°. Edinho batte a rete, da destra, in diagonale, e ancora una volta è bravo Cassano a distendersi ed a respingere. Che occasione per la Reggina al 57°. Bonazzoli riceve da Brienza, crossa basso al centro dell’area sul quale Rosati si protende a terra e devia. Sul pallone si avventa Rizzato che batte a rete a colpo sicuro ma colpisce in volto Terranova che, di fatto, respinge salvando la propria porta. Altra occasione amaranto al 61°. L’appena entrato Buscè crossa da destra al centro dell’area dove c’è Bonazzoli che arriva con un attimo di ritardo e, in scivolata, colpisce Rosati che, cercando di divincolarsi, aggancia lo stesso giocatore amaranto, nel frattempo rialzatosi, e lo stende. L’arbitro non interviene e, probabilmente, fa bene perché il primo fallo sarebbe stato certamente del nostro Emiliano. La Reggina passa meritatamente in vantaggio al 73° al termine di un’azione corale. Rizzato ha il pallone sulla linea di fondo alla sinistra della porta difesa da Rosati, rasoterra al centro dell’area per Pagano che al volo di sinistro manda il pallone ad insaccarsi passando sotto le gambe dello stesso Rosati. Il Lecce non offende e subisce il possesso palla amaranto, ma pareggia con Baclet all’82°. Il giocatore francese è bravo nel cercare e trovare la stoccata dal limite dell’area. All’88° è ancora Baclet ad impensierire Cassano con un tiro in diagonale da sinistra. La beffa arriva al 90° con ancora il colored francese. Riceve da un compagno spalle alla porta, si gira e calcia di prima intenzione. Il pallone s’insacca senza che Cassano possa intervenire. Il commento. La partita, di fatto, inizia con 20 minuti e passa di ritardo per un clamoroso black-out allo stadio di Via del Mare dopo meno di 90 secondi di gioco. Tante le novità nella Reggina di Ivo Iaconi. Innanzitutto nel modulo adottato, dal ripetitivo ed osteggiato 4-4-2 di Novellino al 3-4-3 del neo allenatore. Sul terreno di gioco, poi, a centrocampo fuori Volpi e Buscè (uomini molto vicini a Novellino e fortemente voluti a Reggio dallo stesso allenatore irpino) ed al loro posto dentro Cascione ed Adejo ed in attacco Bonazzoli è preferito all’ex Cacia. La manovra amaranto appare più fluida, scorrevole ed ariosa. Gli uomini in campo, probabilmente, hanno voglia di dimostrare che non sono poi così tanto scarsi da meritare il quart’ultimo posto in classifica. O forse, più semplicemente, vogliono dimostrare che i rapporti con Novellino erano tutt’altro che sereni e che il loro rendimento era proporzionale all’armonia nello spogliatoio ed in campo. Sulla panchina di casa siede l’ex De Canio, autore di un ottimo campionato a Reggio nella stagione 2002/2003 conclusosi con il vittorioso spareggio con l’Atalanta allorquando Bonazzoli segnò il goal decisivo per la salvezza amaranto. Non è un “fulmine” la Reggina, ma corre certamente molto di più che con Novellino alla sua guida. Appare più concentrata, più attenta, più motivata, più vogliosa di far bene fors’anche perché, adesso, è messa in condizioni più agevoli di lavorare. Primi minuti di gara senza particolari sussulti, un tiro da una parte e dall’altra senza particolari pretese. L’equilibrio si rompe al 25° quando alla Reggina viene assegnato il primo penalty della stagione. Sul dischetto non va Brienza, già più volte in passato designato, ma Bonazzoli. “Romanticamente” ci piace pensare che Franco lasci ad Emiliano la possibilità di andare sul dischetto dandogli la possibilità di superare con un goal il particolare periodo che l’attaccante reggino sta attraversando tanto sul fronte personale quanto su quello professionale (sappiamo che per un attaccante il goal è “vita”). La Reggina controlla la gara, ma presta il fianco alla reazione leccese. Nulla di che, s’intende, ma gli uomini di De Canio “chiudono” la Reggina nella sua trequarti e, alla lunga, vengono premiati. Sta per scoccare il 45° quando, da destra, Vives mette uno strano cross al centro dell’area. La difesa amaranto sale, ma Santos tarda un po’ e consente a Marilungo di essere in posizione regolare e di ricevere il pallone che, coordinandosi, calcia in diagonale e s’infila alla destra di Cassano. Iaconi in panchina non si agita, ma parla spesso con i suoi. Ha una squadra prima da recuperare sotto il punto di vista psicologico e, poi, da plasmare quanto più possibile a sua immagine e somiglianza. La Reggina è ordinata, svolge il compito assegnatole dal suo nuovo allenatore. Tutti danno una mano in maniera volenterosa. Forse, se dovessimo cercare un neo, potrebbe essere rappresentato da Adejo. Non gioca male il nazionale nigeriano, ma spessissimo è assente dalle azioni amaranto facendosi notare nel primo tempo solo per l’ammonizione ricevuta. Di questo se ne accorge anche Iaconi che, dopo 15 minuti nella ripresa, lo sostituisce con Buscè. Gioca molto meglio la Reggina del Lecce nella ripresa. Tiene palla con un fitto fraseggio a centrocampo e cerca la via delle rete utilizzando soprattutto la fascia destra dove agisce un “fresco” Buscè. Il goal del meritatissimo vantaggio amaranto viene, però da sinistra. E’ Pagano (tante, troppe volte, schierato e fatto uscire da Novellino prim’ancora della fine del primo tempo se non addirittura nella prima metà dello stesso) a realizzare il suo secondo goal stagionale dopo quello decisivo nell’unica vittoria casalinga della Reggina contro il Piacenza giust’appunto un mese fa. Quando si pensa che il Lecce faccia da “spalla” alla Reggina, senza mai offendere e senza alcun tiro in porta nella ripresa a fronte di una Reggina realmente padrona del campo con il suffragio, stavolta e non come a Modena dopo condusse la gara ma perse, ecco che il neo entrato Baclet estrae dal cilindro un colpo di magia. Di sinistro rasoterra, da fuori area, batte Cassano e riporta la gara sul binario di parità. E’ “la dura legge del goal” quella che punisce la Reggina ed il suo esordiente allenatore Iaconi. Immeritato il pareggio leccese, ma così è! Se è vero che “dura lex sed lex” allora non può non arrivare addirittura il goal del vantaggio leccese con ancora Baclet. Bella davvero la sua rete così come descritta nella cronaca della gara. La Reggina non gioca affatto male, dimostra progressi, ma perde ancora. Iaconi avrà molto da lavorare. Moltissimo. Come lui stesso ha ammonito, la prima cosa da fare è tirarsi fuori dalla zona retrocessione. Il Lecce è terzo in classifica, la Reggina è ancora laggiù.

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Reggina Calcio S.p.A.: “sono e faccio tutto io” (forse, n.d.r.)

Non sono ancora trascorse 72 ore dal nuovo repulisti in casa amaranto che già si torna in campo. Esonerati Novellino e, prima volta nella storia recente della Reggina Calcio S.p.A., anche il direttore sportivo Martino, la Reggina del nuovo tecnico Iaconi e del “sono e faccio tutto io” (forse, n.d.r.) Lillo Foti (nella foto con Iaconi) sarà tra meno di un paio d’ore di scena a Lecce. Non vogliamo, però, parlare di calcio giocato, di moduli, di giocatori. Stavolta, vogliamo invece andare a vedere, analizzandole, per rifletterci un pò su, le “perle” a cui abbiamo assistito nel corso dell’ultimo lustro della storia amaranto. E’ sotto gli occhi di tutti che qualcosa non quadra, ma non da adesso. Quella che per molti anni era stata una Società solida, modello, lungimirante, capace di ottenere nel 1999 la storica promozione in serie A, di mantenerla, di essere portata ad esempio in tutto il panorama calcistico nazionale, di essere per molti anni l’orgoglio dell’intero meridione, dal 2004 ha cominciato a dare segni di cedimento sotto più di un punto di vista.

Sia ben chiaro, “cedimento” a guardare bene le cose ed a leggerle con attenzione dall’esterno ed in maniera diremmo assolutamente equidistante non vantando amicizie all’interno della s.p.a. o non facendo preparare pranzetti ad hoc per i vari allenatori o, meglio ancora, non essere mai ospiti di nessuno che sia un tesserato amaranto. “Cedimento” per noi, allora, perché se e quando parliamo con “sono e faccio tutto io” (forse, n.d.r.) ci risponderebbe: “sinceramente, eh eh eh, non ci appartiene la parola cedimento… la Reggina è, eh eh eh, una Società solida che ha dei valori simpatici ed importanti…” e via discorrendo. Ma andiamo con ordine.
Perla n. 1. E’ da poco terminata la stagione calcistica 2003/2004, la Reggina salva si appresta a costruire la squadra per il suo quinto anno di serie A e “saltano” le prime teste. In un colpo solo sbattuti fuori Franco Jacopino (42 anni al servizio amaranto, in ogni angolo della penisola universalmente riconosciuto quale grandissimo uomo di sport, gran diplomatico, grande cultura e via dicendo) e Gabriele Martino (il direttore sportivo che, con la sua opera, ha innegabilmente scritto pagine importanti della storia amaranto, promozione in A compresa). Ovviamente ricorderete lo “scalpore”, ma anche lo sdegno, che ne nacque in quei giorni. E così “sono e faccio tutto io” resta solo (forse, n.d.r.) al comando: un generale e nessun soldato se non qualcuno da “esercito della salvezza”.

Perla n. 2. E’ l’estate del 2005 e la Reggina, ancora abilmente e fortunatamente salva ed in procinto di disputare il suo sesto anno di A, si ritrova al centro di una vera e propria bufera economico-finanziaria. Per merito dell’allora presidente del Bologna, tale Gazzoni-Frascara (legittimamente parte in causa perché appena retrocesso in B con la sua squadra), viene fuori infatti che l’iscrizione al successivo campionato di A da parte della Reggina di “sono e faccio tutto io” (forse, n.d.r.) non è regolare. Salta agli onori delle cronache sportive e non solo, che la Società amaranto ha versato il denaro destinato alla fidejussione da versare alla Lega Calcio ad una società finanziaria che non ha titolo, caratteristiche, levatura e quant’altro, per adempiere il ruolo di ciò che gli è stato chiesto. Scoppia un pandemonio: Gazzoni-Frascara chiede l’esclusione della Reggina dal prossimo campionato di A a beneficio del suo Bologna che così sarebbe ripescato nel massimo campionato; la Reggina risponde andando a chiedere contribuiti a Regione, Provincia e Comune per versare quanto dovuto; la Lega concede una deroga alla Società amaranto ed, alla fine, miracolosamente, la squadra di “sono e faccio tutto io” (forse, n.d.r.) si iscrive al campionato tra mille e mille polemiche che durano nel tempo tant’è che, se errore non facciamo, Gazzoni-Frascara ottiene il rinvio a giudizio del suo omologo reggino e la Legge provvederà in futuro a dire chi dei due avrà ragione.
Perla n. 3. E’ l’estate del 2006 e scoppia il caso “Calciopoli” o “Moggiopoli”, chiamatelo come volete. Poteva mai la Reggina starne fuori? No! Certo che no! Era a conoscenza di tutti che tra l’ex direttore generale della Juventus e “sono e faccio tutto io” (forse, n.d.r.) vi fossero eccellenti rapporti tanto personali quanto professionali. Senza entrare nel merito visto che lo farà anche in questo caso la Giustizia ordinaria, la Giustizia sportiva punisce la Società amaranto con 15 punti di penalizzazione poi ridotti ad 11. La Reggina risponde sul campo con il suo più grande campionato di sempre. Realizza 51 punti effettivi e, con 40 ufficiali in classifica, al termine della stagione 2006/2007 si salva ancora ponendo in essere un’impresa che, oggettivamente, sa di “miracolosa”. Lodi, lodi, lodi a tutti unitamente alla cittadinanza onoraria reggina per gli “eroi” amaranto.
Perla n. 4. Inizia l’era del dopo Mazzarri (l’ultimo grande allenatore visto sulla sponda amaranto dello Stretto dopo, secondo noi, Scala, Gustinetti e De Canio). Chiuso un ciclo importantissimo e denso di risultati straordinari dal punto di vista sportivo con il tecnico di San Vincenzo, “sono e faccio tutto io” (forse, n.d.r.) decide che è venuto il momento di affidarsi ad un emergente. Sceglie Massimo Ficcadenti, esonerato nel corso del precedente campionato a Verona, e lo aspetta fino a quasi il giorno prima di andare in ritiro perché rescinda il contratto che lo lega ancora alla Società scaligera. Mamma mia che tragedia! Un allenatore con in testa solo gel e niente idee (tant’è che ci pare, da allora stia allenando all’oratorio sotto casa). “Sono e faccio tutto io”, visti i risultati indecenti ed il gioco (in)espresso, si affida al decano degli allenatori italiani. Quel Renzo Ulivieri che, di fatto, ufficializza il passaggio dalla padella alla brace. Una cosa è certa, ove Ficcadenti aveva fallito (perché fortunatamente alienato in tempo utile) Ulivieri ci stava per riuscire: la retrocessione in B era prossima. “Sono e faccio tutto io” (forse, n.d.r) aguzza l’ingegno e giacché è notorio il suo cortissimo braccio destinato a prendere il portafoglio o a firmare assegni o contratti, scopre che un allenatore “fatto in casa” ce l’ha già. O meglio, qualcuno gli suggerisce di andare a cercare il “tesoro” al Sant’Agata su qualche campo diverso da quello principale. Et voilà, Nevio Orlandi è servito. I giocatori si mettono “la testa a posto” ed alla guida di Orlandi si conquista la salvezza ancora a dir poco “miracolosa”.
Perla n. 5. “Sono e faccio tutto io” (forse, n.d.r.) non trova o non può trovare di meglio sul mercato ed all’ultimo riconferma Orlandi. Parte malissimo il campionato. Cambio di allenatore e dal cilindro spunta tale Bepi Pillon. 4 partite bastano per capire che “non è cosa sua” e squadra di nuovo riaffidata al buon ed onesto Orlandi. I “miracoli” a volte non si ripetono e lo spogliatoio amaranto è una palestra di boxe. Portieri che se le danno di santa ragione, giocatori che mandano a quel paese il tecnico, fazioni tra chi gioca e chi non gioca, fatto sta che la squadra è la peggiore di sempre vista in A. Peggiore ancora di quella della retrocessione dopo lo spareggio con il Verona nel 2002 ed “artefice” delle famigerate 8 sconfitte consecutive con alla guida Colomba. Retrocessione ovvia, scontata, prevedibile e meritata. La prima stellina (per i previsti dieci campionati in A) cade indecorosamente nemmeno fosse la notte di San Lorenzo. Durante la stagione, qualche giorno prima del Santo Natale, ecco che Babbo porta in dono il ritorno del figliol prodigo non andatosene sua sponte ma delegittimato 4 anni prima. Gabriele Martino rientra nei ranghi e, all’interno della Società, scoppia il parapiglia. Ma come mai 4 anni prima non gli rinnova il contratto e, adesso, lo riaccoglie? Che per caso “l’altro gallo nel pollaio” lo impone? Mah! Forse. Il vice-presidente – che durante il campionato 2004/2005 aveva avuto a che dire, e forse più, con Martino in tribuna al Granillo nel suo nuovo ruolo di DS della Lazio – rassegna le dimissioni salvo poi giungere a più miti consigli e ritirarle. La Reggina, come detto, retrocede mestamente ed indecorosamente, Martino non opera né in entrata né in uscita e “sono e faccio tutto io” (forse, n.d.r) dapprima magari pensa che se la vede lui, fallito questo obiettivo coglie la palla al balzo e, per “merito” della retrocessione, elimina tutta l’erba marcia all’interno della “rosa” amaranto.
Perla n. 6. “Sono e faccio tutto io” (forse, n.d.r.) prepara la squadra per il corrente campionato cadetto partendo dall’allenatore: giunge a Reggio Walter Alfredo Novellino. Un curriculum di tutto rispetto, 4 campionati di B vinti, ma anche 2 esoneri recentissimi a Torino. Di certo, comunque, l’entusiasmo tra i tifosi cresce e l’ambiente comincia a ricompattarsi. Un unico dubbio ci attanaglia: come faranno a coesistere Novellino e Martino sapendo bene essere in possesso di caratteri per certi versi molto simili? Cozzeranno di certo, abbiamo pensato! E non ci pare di esserci sbagliati. Fatto sta che uno allena, l’altro lavora nella sua stanza e, presumiamo, se si siano detti due volte “ciao” sarà stato troppo. La squadra? Insieme al tecnico irpino ma residente a Perugia, giungono in riva allo Stretto giocatori certamente di categoria che fanno sì che, in sede di presentazione, il nuovo mister coni lo slogan “sono qui per vincere”. Da quasi subito le cose non vanno come sperate. La squadra piena zeppa di esperienza ma anche di giocatori prossimi al pensionamento, zoppica evidentemente producendo 9 punti in 10 gare. Ah, prima che dimentichiamo. La fase di epurazione continua: prima di partire per il ritiro, viene lasciato a casa l’addetto stampa! La Reggina è l’unica Società di calcio professionistica che non ha un giornalista, un ufficio stampa, un ufficio delegato alla comunicazione, in organico. Indecente? Forse anche qualcosa di più! L’epurazione continua eliminando anche il magazziniere, oseremmo dire, storico. “Questo è troppo”Torniamo a noi dopo l’inciso. Dopo l’ennesima gara persa a Torino (pensa che culo Novellino: esonerato 2 anni di fila dal Torino ed esonerato dalla Reggina dopo la sconfitta a Torino!), al rientro a Reggio il giorno dopo, “sono e faccio tutto io” decide: “via Sansone con tutti i filistei!” O perbacco! Un colpo alla botte ed uno al cerchio. “Via Novellino che ho voluto io e via anche Martino che ha voluto “lui””. E perdindirindina! Ed anche il quinto allenatore in due anni solari è fatto fuori (Iaconi è il sesto). La spiegazione ufficiale di questo nuovo cataclisma: “il progetto iniziale (l’immediato ritorno in serie A, n.d.r.) è fallito per cui via tutti”! Eh no, “caro” “sono e faccio tutto io” (forse, n.d.r.). Se per ciò che concerne l’allenatore il discorso non fa una grinza (lo dicono i risultati ottenuti sul campo), per quanto riguarda il direttore sportivo o dici la verità o t’inventi un’altra scusa plausibile. Se per Novellino, contrattizzato un anno con l’opzione per il secondo, il tutto ci può stare, per Martino, contrattizzato per 5 anni, allora non regge la stessa motivazione. E’ facilmente comprensibile che l’aver contrattizzato il DS per 5 anni, il “progetto” con lui avesse una scadenza ben più ampia e più a lungo raggio. O no? Non è così? Ci pare di ricordare che a Colomba, allora legato alla Reggina per 3 stagioni, fu permesso persino di perdere 8 gare consecutive e di retrocedere ma anche di riportare in A la Reggina dopo un solo anno. O ricordiamo male, signor “sono e faccio tutto io” (forse, n.d.r.)?
5 anni, 5 stagioni calcistiche, 6 “perle”. La parabola societaria, dopo aver raggiunto il vertice, ha iniziato nel 2004 la discesa. O non pare anche a voi? Siamo dei ciarlatani se abbiamo raccontato così la nostra opinione in merito alla “storia” recente della Società di “sono e faccio tutto io” (forse, n.d.r.)? Vigili seguiremo il prosieguo, e scevri da condizionamenti ve ne daremo conto. Noi si!

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Calcio a 5: pareggio casalingo per la Cadi

Finisce in parità l’incontro tra la Cadi Reggio (nella foto di Mimmo Notaro)ed il Gragnano. Le due neopromosse di questo campionato di A2 hanno dato vita ad un incontro bello a metà. Nel senso che nella prima parte si è visto bel gioco e gol, mentre nella seconda parte tanta confusione e nessuna rete. E’ successo tutto nei primi minuti con il vantaggio di Marcianò al secondo e la replica immediata di Serginho per gli ospiti.

Poi tante occasioni importanti dall’una e dall’altra parte con entrambi i portieri sugli scudi. Molta confusione, invece nei secondi venti minuti dove, addirittura, la squadra di Emo ha rischiato anche di soccombere. Quindi un pari, seppur in casa, da accettare di buon grado anche per aver comunque mosso la classifica, portando Durante e soci a quota quattro. Adesso si spera di poter recuperare al meglio tutti gli uomini a disposizione, visto che in queste prime quattro giornate di campionato, non si è avuta la possibilità di schierare tutti i giocatori che compongono l’organico.

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