Reggina Mantova 3-1: tabellino e cronaca

Reggina – Mantova: 3-1. Reggina (3-5-2): Fiorillo; Lanzaro (c), Valdez e Santos; Vigiani (dall’85° Adejo), Carmona, Tedesco (dal 76° Missiroli), Barillà e Rizzato; Brienza (nella foto) (dal 58° Cacia) (nella foto) e Bonazzoli. In panchina: Marino, Adejo, Camilleri, Cascione, Missiroli, Pagano e Cacia. All.: Breda. Mantova (4-3-1-2): Handanovic; Salviato, Notari (c), Fissore e Lambrughi; Nicco, Grauso (dal 51° Locatelli), Carrus e Spinale; Pellicori (dall’84° Malatesta) e Nassi (dal 69° Tarana). In panchina: Iacobucci, Cavalli, Malatesta, Locatelli, Rizzi, Tarana e Gervasoni. All.: Serena. Arbitro: Giannoccaro di Lecce. Assistenti: Musolino di Taranto e Forconi di Aprilia. Quarto uomo: Giallanza di Catania. Marcatori: Brienza al 1° ed al 43°, Cacia al 58°, Tarana al 90° e Cacia al 93°. Andata: 2-2 (Cacia, Brienza, Nassi, Nassi). Recupero: 2’ (p.t.) e 3’ (s.t.). Ammoniti: Tedesco al 4°, Salviato al 25, Pellicori al 35°, Nicco al 69° e Fissore al 74°. Espulso: Bonazzoli al 68°. Corner: 6 Reggina e 5 Mantova. Tiri in porta: 9 Reggina e 2 Mantova. Tiri fuori: 4 Reggina e 2 Mantova. Falli fatti: 14 Reggina e 26 Mantova. Fuorigioco: 1 Mantova. Spettatori paganti: 369. Abbonati: 5184. Incasso al botteghino: € 3.121,00. Quota abbonati: € 40.263,67. Spettatori totali: 5553. Incasso totale: € 43.384,67.

Le note. Reggina: durante la seduta di rifinitura si è fermato il difensore Costa, Santos il sostituto come centrale sinistro; Breda esordisce in panchina dopo aver sostituito ad inizio di settimana Iaconi; in attacco il duo Cacia-Brienza (autori dei due goals nella gara di andata) sembrava favorito su quello Pagano-Bonazzoli, ma alla fine giocano Brienza e Bonazzoli. Mantova: a Gervasoni, al centro della difesa, viene ancora preferito Lambrughi come centrale sinistro; al posto del reggino Caridi, in campo Pellicori. Folta presenza di forze dell’ordine, supponiamo in virtù degli scontri tra gruppi di tifosi amaranto la scorsa settimana che hanno portato all’arresto di 6 ragazzi ed al ferimento di almeno il doppio. La cronaca. Fuori Cascione e Pagano dall’11 titolare, Breda sceglie uomini diversi rispetto al suo predecessore. Se, da un lato, è difficile rinunciare al capocannoniere amaranto Pagano (9 goals in questa stagione), dall’altro non si può tener conto delle potenzialità di Brienza che, se “vuole” giocare come sa allora riesce sicuramente a fare la differenza. In difesa, piuttosto che ad un centrocampista “adattato” quale Cascione si preferisce uno di ruolo come Santos con l’incognita Valdez (più prove negative che positive per l’uruguaiano). Nemmeno il tempo di iniziare che la Reggina passa. E’ il 1° minuto e Tedesco scaglia un sinistro che Handanovic respinge ma sui piedi di Brienza che, di prima intenzione, insacca da posizione decentrata. Miglior inizio per l’esordio in panchina di Roberto Breda non poteva esserci. Al 10° ancora Reggina. Cross da sinistra di Rizzato e Bonazzoli manda di testa alto. Ci prova un’altra volta Bonazzoli, questa volta di destro, ma il tiro viene respinto da un difensore. Un minuto dopo è Rizzato a provarci da fuori area, il pallone colpisce Brienza e si allontana. Partita vivace per pochi intimi a dispetto dei 5553 spettatori ufficialmente presenti. Al 15° primo corner per la Reggina. Alla battuta va Brienza che calcia basso per Vigiani che, nei pressi dell’area piccola, gira ma manda al lato. Al 16° la Reggina in ripartenza. Tedesco conquista palla sulla propria trequarti e lancia Bonazzoli che, defilato, aspetta che arrivi Carmona dalle retrovie per servirlo. Sulla traiettoria, però, interviene un difensore che mette in angolo. Calcia lo stesso Carmona e Bonazzoli colpisce bene di testa, è bravo Handanovic a deviare ancora in corner negando allo stesso la gioia di un goal fortemente cercato e che, anche sfortunatamente, tarda ad arrivare. Una manciata di secondi e la Reggina grida al rigore: Brienza viene steso apparentemente in maniera netta, ma Giannoccaro da quell’orecchio non sente. Brivido per la reggina al 27°. Su un lancio lungo, Fiorillo non esce così come giusto ed opportuno e mette in difficoltà il compagno di squadra Valdez costretto ad arrangiarsi come può ed a subire un fallo d’esperienza. Al 33° Brienza ci riprova. Lanciato da Carmona sulla destra, si accentra e calcia costringendo Handanovic alla deviazione in angolo. Calcia lo stesso Brienza e la palla termina sulla testa di Santos che, tutto solo ad un metro dalla porta, incredibilmente, indirizza il suo colpo di testa sull’esterno della rete. Al 35° calcio di punizione di Tedesco per Santos in area. Il brasiliano, di testa, prova a superare il portiere avversario con una palombella, ma quest’ultimo ci arriva e blocca agevolmente. La Reggina giochicchia ed impegna in numero 1 lombardo, il Mantova è inesistente e Fiorillo si prende di freddo rimanendo immobile. Al 39° ci prova Carmona da fuori raccogliendo una sponda di testa di Bonazzoli. Il suo tiro è ampiamente al lato. Breda è tranquillo in piedi davanti alla propria panchina, da indicazioni e consigli e prende appunti alla Mourinho sul suo taccuino. Al 43° la Reggina raddoppia ancora con Brienza. Sugli sviluppi del quarto angolo, chiede palla a Carmona, finta il cross di sinistro e lascia sul posto due avversari. S’incunea in area e, di destro, in diagonale, lascia di stucco Handanovic. Davvero un gran bel goal per preparazione e fattura. Quando la classe e la tecnica ci sono, basta solo volerle mettere in campo. Breda, oggi, di certo, non ha sbagliato a preferirlo a Pagano. Serena prova a dare nuova linfa alla sua squadra inserendo un uomo d’esperienza come Locatelli e, nel mentre, Giannoccaro e Musolino (suo primo assistente sotto la Tribuna) danno sfoggio della loro inadeguatezza odierna nel gestire la gara con delle decisioni o, meglio, con delle omissioni lasciando giocare oltre il consentito. Al 54° arriva il primo tiro verso la porta difesa da Fiorillo. Carrus, da fuori area, ci prova ma il portiere amaranto controlla che il pallone esca alla sua destra. Al 58° standing ovation per Brienza che, un po’ acciaccato ed alla sua prima partita dall’inizio dopo molto tempo, lascia il campo a favore di Cacia. Nemmeno il tempo di terminare l’applauso per Brienza che il nuovo entrato Cacia intuisce il retropassaggio di Salviato verso Handanovic, interviene d’astuzia e supera lo stesso portiere per il goal del 3 a 0. Insomma, Brienza e Cacia bestie nere del Mantova: fino al momento 5 goals subiti in 2 gare (3 da Brienza e 2 da Cacia). Buona la prova della Reggina, ma, ad onor del vero, il Mantova di oggi è davvero ben poca cosa. Breda può essere moderatamente soddisfatto per il gioco espresso anche se, come detto, davanti ad un avversario non certo attendibile. Per completezza d’informazione, a sottolineare comunque la positività della partita disputata dagli amaranto, dobbiamo ricordare che anche il Vicenza non era stato un fulmine di guerra eppure, in quell’occasione, si era riusciti ad uscire addirittura sconfitti dal “Menti”. Al 68° la Reggina resta in 10. Bonazzoli reagisce ad un presunto fallo di Pellicori e Giannoccaro estrae il rosso così come da regolamento. Ingenuità del reggino e resto della partita in inferiorità numerica. Chiaro che la superiorità numerica da un pizzico di coraggio a serena che toglie Nassi ed inserisce Tarana e, finalmente, riesce per la prima volta ad impegnare Fiorillo in una respinta a terra. Risponde la Reggina prima con Barillà e poi con Tedesco. Il primo calcia ma Handanovic para a terra ed il secondo ci prova al di qua della linea mediana del campo avendo notato il portiere fuori area, ma quest’ultimo non si lascia sorprendere e para anche in quest’occasione. Al 79° Cacia fa il funanbolo, due palleggi e tiro di sinistro al volo che, però, Handanovic para senza difficoltà. Dove non arriva il Mantova per manifesta incapacità, ci riesce, invece, la Reggina. E’ così che, su un cross a campanile da destra di Spinale, Fiorillo va “a farfalle” e Tarana si ritrova un pallone facile facile tra i piedi che non aspetta altro di essere spinto in rete da mezzo metro nonostante la debole resistenza di Adejo sulla linea di porta. Il risultato è da tempo acquisito ed anche se in 10 la squadra di Serena, comunque, non sembra proprio essere in grado di impensierire gli amaranto. La gara si chiude con l’ultimo episodio del Giannoccaro show: ammonizione a Cacia del tutto gratuita.

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Platì: arrestato Saverio Trimboli, tra i 100 latitanti più pericolosi

Con un blitz nel cuore della notte i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato Trimboli Saverio (nella foto d'archivio), classe 74. Era latitante dal 1994, quando era appena ventenne perché colpito da ordine di cattura emesso dal GIP Tribunale di Torino, per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Nell’abitazione  ubicata in centro a Platì tra la via Mittica e via Roma sono stati rinvenuti  2 bunker, uno di circa 30 metri quadrati e l’altro di 25.

Nel corso della perquisizione sono stati rinvenuti 30 scanner, 20 radio portatili, strumenti idonei a rinvenire microspie e 10.000 euro in contante. L’abitazione nella disponibilità del latitante,  inserito nella lista dei 100 latitanti più pericolosi, è di proprietà di un soggetto da decenni emigrato in Australia.

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Liomatic Team Basket Viola – BBC Group Bernalda: Carnevale & San Valentino al PalaCalafiore

Un originale San Valentino in compagnia della Liomatic…e non solo. Si giocherà domenica 14 febbraio, alle ore 18, la ventesima giornata di ritorno contro  BBC Group Bernalda. Non sarà una partita facile anche se la classifica potrebbe trarre in inganno. Sarà necessaria parecchia concentrazione per battere i lucani sul parquet del PalaCalafiore. Bernalda  ce la metterà tutta per portare a casa questi due punti, e la Liomatic dovrà sfruttare appieno il fattore campo. “Due domeniche fa Bernalda era in vantaggio di 12 punti su Siracusa – ha spiegato il Coach della Viola Massimo Bianchi – questo per sottolineare che nessuna partita è semplice soprattutto in questa fase, in cui c’è chi si gioca tutto per il primo posto e chi per la salvezza. Se vogliamo restare nelle parti alte della classifica non possiamo permetterci passi falsi contro una squadra che in attacco ha dei punti di riferimento precisi e che è molto brava a mettere pressione.

Questo sarà un banco di prova importante per noi”. La Liomatic, dunque, non può fermarsi ora che ha ricominciato a vincere battendo Centre Corporelle Potenza fuori casa. Le emozioni della vetta non sono così lontane, sono solo 4 i punti che ci separano dal primo posto e vanno conquistati con il massimo impegno e la massima attenzione. E durante la pausa un simpatico fuori programma per festeggiare il carnevale. I tifosi Neroarancio assisteranno, infatti, all’esibizione del gruppo di ballerine brasiliane “Caramba do Brasil”. LIOMATIC VIOLA REGGIO CALABRIA: 4 DIP Marcelo, 5 DI LEMBO Massimo, 7 NICCOLAI Gabriele, 8 PELLEGRINO YASAKOV Vladimir, 9 D'IAPICO Giuseppe, 14 NEGRI Claudio, 15 MANZOTTI Francesco, 16 SCOZZARO Dario, 18 ROSELLI Michele, 19 GRASSO Sebastiano, 20 DALLA VECCHIA Luca. Coach: BIANCHI Massimo. Vice Coach: BOLIGNANO Domenico e TOLOTTI Gustavo. BBC GROUP BERNALDA: DELLI CARRI Luigi, 4 FAVIA Vito Alberto, 5 BONAFEDE Giulio, 7 GAETA Enrico, 10 BASILI Francesco Paolo, 14 BENENATI Nicola, 15 RUSSO Roberto, 16 SALVATORE Emiliano, 17 DOLIC David, 20 MARINELLI Matteo. Coach: VANDONI Claudio

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Taurianova: riscontrate violazioni alla legge antiterrorismo

Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno svolto una intensa campagna di controlli amministrativi finalizzati a reprimere violazioni alle leggi sul commercio ed a combattere la diffusione di videopoker e di locali ove si pratica il gioco d’azzardo. I controlli hanno interessato cinque centri della Piana e, in soli tre giorni, hanno consentito di accertare violazioni di ogni tipo, a riprova dell’elevato tasso di illegalità nella gestione dei locali pubblici del comprensorio. Per rendere più efficaci e rapidi i controlli, i Carabinieri della Compagnia hanno costituito una squadra ad hoc, con personale delle Stazioni Carabinieri di San Martino, Cittanova e Cinquefrondi, che si è spostata di comune in comune, al fine di verificare il rispetto delle leggi vigenti per gli esercizi pubblici e le sale giochi. I militari, nel corso di controlli effettuati nei comuni di Molochio, Taurianova, Cinquefrondi e Polistena hanno potuto riscontrare nei bar, ristoranti e nelle sale giochi controllate, che anche in campo amministrativo vi sono ampie carenze da parte dei gestori e dei preposti, che sono state severamente sanzionate.

Infatti i controlli sono stati estesi anche ai c.d. “videopoker” installati all’interno dei locali, ed in 4 casi su 6 e’ stato accertata l’installazione superiore al massimo consentito, con la conseguenza di salatissime multe da parte dei responsabili dei negozi. In questo caso, infatti, anche se i dispositivi erano conformi alle prescrizioni e tutti collegati telematicamente con i Monopoli di Stato, cosi’ come previsto dalla normativa, ne erano stati installati in numero maggiore anche del doppio consentito. Per quanto riguarda la salute pubblica, i controlli hanno anche rilevato, in 3 casi, la presenti di fumatori all’interno dei locali degli esercizi pubblici, in spregio non solo della Legge, ma anche della salubrita’ degli ambienti. In tutto, le sole sanzioni amministrative, ammontano ad oltre 100.000 Euro. Di diverso tipo, questa volta di natura penalistica, sono stati invece gli accertamenti su una sala giochi di Amato e di un bar di Taurianova. Li’ i Carabinieri hanno scoperto, nel momento di massima attività, una vera e propria bisca clandestina. Cinque avventori, tra cui il gestore, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Palmi e le somme di denaro sono state poste sotto sequestro. La sala giochi adibita a bisca è stata chiusa. A Taurianova e’ stato invece addirittura applicato il decreto antiterrorismo voluto dall’allora Ministro dell’Interno Beppe Pisanu, in quanto all’interno di un bar era stata realizzato un “internet point” senza alcuna richiesta di autorizzazione alla Questura di Reggio Calabria. Infatti la normativa fu inasprita proprio per evitare l’utilizzo da parte di chiunque delle postazioni internet pubbliche, per il cui uso il gestore dell’esercizio commerciale e’ ora obbligato a richiedere e conservare una copia del  documento d’identita’ degli avventori, al fine di permetterne la rintracciabilita’ in caso di uso illegale della “rete”, come avviene in caso di invio di minacce anonime tramite posta elettronica, scambio di materiale pedo-pornografico ed altri reati, quali l’utilizzo di email ed altri mezzi di comunicazione per contatti tra appartenenti ad organizzazioni criminali. I militari anche in questo caso hanno provveduto al sequestro di 4 personal computers ed alla denuncia del titolare del bar alla Procura di Palmi.

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“La Giara” di scena all’ “Accademia del tempo libero”

Dall'addetto stampa Federica Morabito, riceviamo e pubblichiamo. Appuntamento col teatro d’autore all’“Accademia del tempo libero”. Sabato 13 febbraio, alle ore 18, presso la sede, il “Cipresseto” di via Melacrino, sarà di scena una delle opere più rappresentate di Pirandello. Per il randez -vous teatrale, è stata, infatti, scelta la Giara: la piece dell’autore siciliano sarà portata sul palcoscenico in una versione ridotta curata da  Antonia Rigo Festini, che ne ha anche riadattato il testo. A dar vita ai personaggi di tipica fattura pirandelliana i componenti del gruppo teatrale della stessa Accademia.

La decisione di trasformare la struttura che ospita le iniziative del sodalizio in un vero e proprio teatro è nata accogliendo i positivi riscontri degli spettatori che, nel periodo natalizio, hanno decretato il successo di “Viviamo il Presepe”. Ed è proprio il gradimento della platea, in occasione della rappresentazione della Natività, che ha convinto il gruppo a cimentarsi in una nuova opera, questa volta una commedia in atto unico, tratta dalla raccolta “Novelle per un anno”. “Un gruppo che cresce – sono le parole della Presidente Silvana Velonà – animato dalla passione per l’arte teatrale. Sono contenta di vedere l’impegno che i soci mettono nella realizzazione di questi “piccoli – grandi” progetti e, soprattutto, nel vederne i risultati. Ecco, per me, la prova, che in questi dieci anni di attività abbiamo lavorato bene, generando un totale coinvolgimento di chi ci segue, nei vari settori di cui si compone l’Accademia”.

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Reggio Calabria: per furto d’acqua arrestato un Condello

I Carabinieri della Stazione di Archi nella giornata di mercoledì hanno tratto in arresto Condello Francesco, classe ’82 (nella foto), con l’accusa di furto d’acqua e illecito smaltimento di acque reflue. I Carabinieri, infatti, nell’ambito di mirati controlli agli esercizi commerciali e per il contrasto ai reati in materia ambientale, hanno proceduto al controllo in via Vecchia Provinciale Archi di un Autolavaggio denominato “Clean Car” (nella foto) di proprieta’ e gestito dal Condello. Il controllo ha permesso di verificare che per l’attività veniva utilizzata acqua illecitamente sottratta alla rete idrica a mezzo di collegamenti abusivi privi ovviamente di contatore,

nonché veniva accertato che le acque di scarto derivanti dal lavaggio delle autovetture venivano immesse direttamente nelle rete fognaria in violazione delle norme sullo smaltimento delle acque reflue. Per i reati sopra menzionati il Condello è stato tratto in arresto e trattenuto presso le Camere di sicurezza della Stazione Rione Modena. Il Condello è figlio di Condello Domenico ucciso in agguato mafioso nell’anno 1986 ed è nipote di Condello Pasquale detto "il Supremo", attualmente detenuto.

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Reggina: l’entusiasmo di Roberto Breda

altSi è tuffato con particolare entusiasmo e soprattutto enorme dedizione il nuovo tecnico Breda (nella foto) in questa sua avventura sulla panchina della Reggina. La disponibilità di tempo non lo aiuta, dovrà imparare tutto e subito e preparare nel miglior modo possibile la prossima delicatissima gara interna contro il Mantova. Uno scontro diretto fondamentale per il futuro di squadra e società, solo una vittoria consentirà agli amaranto di prendere respiro, altrimenti saranno guai seri. Breda arriva dopo Novellino e Iaconi, lui all’esordio assoluto in cadetteria e con il difficilissimo compito di guarire i mali di una squadra che appaiono oscuri. Una impresa ardua se si pensa che i due allenatori precedenti, nonostante l’enorme esperienza, non son riusciti a venirne a capo. Il giovane tecnico ha un credo preciso, quello della esaltazione e della valorizzazione del gruppo, attraverso il convincimento delle loro capacità e la concentrazione che dovrà essere costante durante il corso del match.

Il resto, a suo avviso, verrà tutto di conseguenza, perchè come Novellino e Iaconi, anche Breda è fermamente convinto che questa squadra possiede mezzi tecnici e umani elevati. Il problema è tirarli fuori in questo particolare momento di grande difficoltà. Sull’atteggiamento tattico è probabile, anzi sicura, la conferma del 3-5-2. Diversi saranno i calciatori rispetto alle ultime due uscite. Intanto perchè Costa recupera il suo posto dopo la squalifica ma verrà abbassato nella linea a tre dei difensori e poi perchè Brienza ha impressionato molto in quel secondo tempo  di Vicenza, per condizione atletica, capacità realizzativa ed incisività sul match. Chi rischia il posto? Fermo restando che Bonazzoli sarà il terminale offensivo, dipenderà dalla collocazione che si vuole dare a Pagano, perchè potrebbe essere proprio il bomber amaranto ad essere sacrificato. Breda sta seguendo con particolare attenzione anche Missiroli e Barillà. E’ chiaro che in questo momento il tecnico è in piena fase di studio e quindi ogni mossa fatta in allenamento nonè detto che sia decisiva su quello che sarà lo schieramento iniziale contro il Mantova. Ed a proposito della gara di sabato, l’appello accorato di Giacomo Tedesco al pubblico reggino. Il centrocampista amaranto chiede sostegno e calore e soprattutto presenza sugli spalti per superare questo momento di difficoltà. L’indifferenza dei tifosi di questi ultimi tempi, a suo avviso, pesa moltissimo anche sulla squadra, quindi diventa fondamentale il loro contributo anche perchè quello contro il Mantova, si presenta a tutti gli effetti, come uno scontro diretto per la salvezza.

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Taurianova: Sequestrati immobili affittati a stranieri irregolari, tre dei quali arrestati

Immigrazione clandestina: sfruttatori nel mirino. Dopo i fatti di Rosarno, positivi risultati dell’applicazione delle nuove norme del “Pacchetto Sicurezza”. Il problema dell’immigrazione clandestina in Calabria, e del suo sfruttamento, portato alla ribalta dai fatti di Rosarno, continua a manifestarsi, fortunatamente in forme meno violente, anche nelle zone rurali dell’entroterra calabrese ed in luoghi molto poco noti sotto questo aspetto dove, tuttavia, il problema è sempre più avvertito. Complice dell’espansione del fenomeno è non solo il continuo incremento di stranieri alla ricerca di possibilità lavorative, ma anche la tendenza di imprenditori locali ad avvalersi di manodopera irregolare, sottopagata e da sfruttare intensivamente, senza alcuna copertura assicurativa o forma di assistenza sanitaria. E’ questo uno degli aspetti più gravi del fenomeno dell’immigrazione ed è quello che i Carabinieri della Compagnia di Taurianova, con una serie di mirati controlli, hanno inteso contrastare, prima che si possano costituire, al di fuori da ogni controllo, insediamenti come quelli della “Rognetta” di Rosarno, con i conseguenti problemi per l’Ordine Pubblico.

I controlli avviati ormai da parecchie settimane, e tuttora in corso, hanno evidenziato un diffuso quadro di illegalità, nel quale sono state subito applicate le più recenti norme in materia anti immigrazione clandestina. E’ da evidenziare come si sia privilegiata la strategia di colpire soprattutto chi trae profitto dall’immigrazione clandestina e non i singoli stranieri, spesso vittime di coloro che li sfruttano fino allo stremo e che li alloggiano in inaccettabili condizioni igienico-sanitarie. Le nuove norme, prontamente applicate dai Carabinieri, consentono infatti di colpire gli sfruttatori direttamente nei loro interessi economici. Lo dimostrano i due nuovi sequestri preventivi di immobili eseguiti ancora una volta dai Carabinieri di San Martino di Taurianova, per cessione di immobili a titolo oneroso a stranieri non in possesso del permesso di soggiorno (foto). Il valore degli immobili a cui sono stati apposti i sigilli su ordine del GIP presso il Tribunale di Palmi, si aggira intorno ai 50.000 Euro. I Carabinieri, da alcuni indizi, sono peraltro riusciti a risalire ad un altro immobile, sempre dato in locazione a stranieri, a Polistena, ponendo anche quello sotto sequestro. Nelle piccole realtà rurali della Piana, quelli di questi sequestri sono numeri di tutto rilievo, che dimostrano come la dimensione del fenomeno non sia trascurabile. Le pesanti denunce dei militari hanno colpito tre persone: un imprenditore cinquantenne originario di San Martino oltre ad un sessantaduenne imprenditore edile ed un quarantaduenne suo dipendente di Giffone (RC). Sono state anche contestate le aggravanti di aver richiesto un canone di affitto sproporzionato, rispetto al normale valore di mercato, e di non aver assicurato le più elementari  condizioni igienico – sanitarie. La situazione di disagio non è passata inosservata ai Carabinieri che,  dopo aver fermato alcuni cittadini marocchini sprovvisti del regolare permesso di soggiorno, erano stati informati dagli stessi delle loro misere condizioni di vita.  Per gli immobili, potrebbe anche intervenire la confisca e, una volta confiscati, i manufatti potranno essere venduti dallo Stato, che potrà utilizzare il ricavato per destinarlo ad uso della comunità. Nel corso delle operazioni di sequestro, i Carabinieri di San Martino hanno anche scoperto la costruzione abusiva di un complesso di attività industriali, adiacenti le abitazioni sottoposte a sequestro, composto da una falegnameria, un deposito di legname, un forno essiccatore e vari immobili, di proprietà dell’imprenditore si San Martino. La scoperta degli abusi, del valore complessivo superiore a 200.000 euro, con gravi danni per il territorio, deturpando un terreno agricolo della superficie  di oltre 800 mq, ha portato al successivo sequestro preventivo da parte della stessa Autorità Giudiziaria di Palmi. I controlli dei militari dell’Arma di Taurianova proseguono anche nei comuni vicini dove, solo nell’ultima settimana, sono stati effettuati anche otto arresti per risse tra extracomunitari. Gli ultimi arresti sono avvenuti questa mattina a Cinquefrondi: tre cittadini marocchini, tutti trentenni, sono stati tratti in arresto durante le attività di sequestro dei militari, perché, nonostante fossero stati colpiti da decreti di espulsione emessi dalle Questure di Reggio Emilia, Vibo Valentia e Reggio Calabria, si erano trattenuti in Italia, nascondendosi nei fatiscenti locali che avevano affittato nelle campagne della Piana.

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La Sindrome del tunnel carpale: nuovo metodologia d’intervento non chirurgico

altE’ una sindrome canalicolare che si determina in caso di conflitto tra contenuto e contenente in determinate situazioni anatomiche. Comunemente detta “mano morta”, interessa il 4 % della popola¬zione e in 9 casi su 10 si tratta di donne. I pazienti con diabete sono particolarmente predisposti. Eziopatogenesi. La compressione diretta del nervo mediano al polso rappresenta il fattore principale ma la trazione e la pressione possono compromettere l'apporto ematico. Le principali cause di tale compressione, sono di tipo: 1) locale, come tenovaginiti di tipo aspecifico, posizione viziata del polso in traumi o fratture o nell'uso inadeguato delle stampelle, con edema delle strutture connettivali quali le guaine sinoviali peri-nervose e fasce muscolo-tendinee; 2) sistemiche, quali artrite reumatoide, amiloidosi primitiva e secondaria, mixedema, acromegalia, disfunzioni ormonali (gravidanza, menopausa, uso di contraccettivi); 3) idiopatiche (fattori di probabile origine immunitaria). Una pressione transitoria può produrre una disfunzione temporanea che recede se la compressione viene rimossa. Una compressione prolungata determina invece una degenerazione walleriana fino alla fibrosi intraneurale che determina una perdita permanente della funzione. Determinante un corteo di sintomi quali acroparestesia del pollice, indice e medio, a riacerbazione notturna (che migliorano con il movimento del polso e delle dita stesse), deficit alla prensione ed atrofia dell'eminenza thenar nelle fasi avanzate.

Valutazione clinica. Il tunnel può essere ridotto nelle dimensioni  per effetto di una frattura dell'epifisi distale del radio, ma più spesso è il risultato di patologie connesse  al contenuto che può incrementare il proprio volume in caso di sinovite reumatoide (per es.) e patologie correlate: edema, gangli, lipomi, e neuromi o altri tumori, diabete (che aumenta la vulnerabilità del nervo alla compressione) e gravidanza (secondaria a ritenzione idrica). Più raramente può verificarsi nell'ipotiroidismo, nell'amiloidosi, nell'acromegalia, nella gotta (con deposito di acido urico nel canale). I pazienti affetti da insufficienza renale, con fistole artero-venose all'avambraccio, sono esposti a questa patologia, anche se il meccanismo non è ancora chiaro. Caratteristiche cliniche. La sintomatologia è caratterizzata essenzialmente da tre tipi di turbe: a) sensitive; b) motorie; c) trofiche. All'inizio, in una prima fase, si hanno solo dei disturbi irritativi; in una seconda fase esiste la compressione con deficit nervoso. Nello stadio terminale, esiste una vera e propria paresi o paralisi del nervo. Appare importante determinare correttamente la fase clinica di questa sindrome, in quanto tale determinazione consente di stabilire il tipo di trattamento, curativo o chirurgico. Si hanno tre fasi: 1) irritativa; 2) sensitiva; 3) paralitica. Fase irritativa. E’ dominata dalla sintomatologia dolorosa, prevalentemente notturna. Sono riferite anche disestesie che spesso si accompagnano al dolore, distribuite solo in parte nel territorio d'innervazione del nervo mediano. la sintomatologia, prevalentemente notturna, è d'intensità tale da impedire il sonno. Fase sensitiva. In questa fase il quadro clinico è sovrapponibile a quello della fase irritativa. L'unica differenza soggettiva è che i disturbi sono presenti anche durante il giorno e, quindi, continui. Fase paralitica. Nella fase tardiva o paralitica il quadro è caratterizzato da riduzione o scomparsa del dolore, con persistenza delle parestesie o segni di paralisi motoria. Obiettivamente, all’ispezione, si rileva pressochè costantemente la scomparsa della muscolatura dell'eminenza thenar, dovuta all'ipotrofia muscolare più o meno marcata. Predilige molto più frequentemente (quattro volte) il sesso femminile, con una maggiore incidenza tra la quarta e la quinta decade. Tipica la parestesia nel territorio del mediano. Il paziente spesso si sveglia dopo 3-4 ore di sonno e riferisce un miglioramento dopo aver scosso ripetutamente il braccio. Il quadro sintomatologico può essere scatenato da una compressione della regione volare del polso, anche se di solito si evidenzia spontaneamente. Il deficit motorio riguarda in prevalenza i muscoli dell'eminenza tenar e i due lombricali laterali. Molti pazienti, per lo più, presentano  sintomi atipici, spesso con alterazioni sensoriali che riguardano l'intera mano o l'avambraccio. A sintomatologia conclamata si deve ricorrere ad un trattamento urgente. Diagnosi. La prova dello sfigmomanometro va interpretata con particolare attenzione e cautela, il bracciale viene mantenuto per 1-2 minuti al di sopra della pressione sistolica. Comunque, la diagnosi va confermata dai test di conduzione nervosa (esame elettromiografico del nervo), e la classificazione della sindrome si può ottenere solo mediante la attenta valutazione. Si tratta di un accertamento che valuta la capacità del nervo di trasmettere deboli impulsi  elettrici. Se la velocità di conduzione di uno stimolo elettrico risulta rallentato il nervo è sofferente. Si può in questo modo individuare il tratto del nervo sofferente e dare la corretta indicazione al trattamento clinico. La sindrome neurologica è, quindi caratterizzata dalla perdita progressiva della sensibilità delle dita della mano. Il nervo mediano viene compresso nel tunnel carpale del polso che, nella donna,  per fattori ormonali particolari, riduce ulteriormente il suo spazio, intrappolando il nervo.  I fastidi, prima lievi, con formicolio alla punta delle dita e solo di notte, diventano gradatamente più importanti, con dolori che provocano frequenti risvegli. Nel tempo i disturbi si aggravano, finchè le parestesie alla mano  persistono anche di giorno, gli oggetti scivolano dalla mano e la presa fine diventa impossibile. Nei casi più gravi e nelle forme croniche, si presenta anche un deficit muscolare e l'opposizione del pollice per la presa risulta debole. Di solito, nei casi gravi, si ritiene come inevitabile l'intervento chirurgico per liberare il nervo mediano compresso e restituire alla mano la sua funzione. E’ importante, difatti, giungere in tempi rapidi  alla riduzione del quadro sintomatologico doloroso, alla detensione del muscolo, alla risoluzione della limitazione dei movimenti articolari. Nuova metodica terapeutica loco-regionalizzata. Grazie ad un dispositivo innovativo, oggi esiste una valida alternativa alla chirurgia: il sistema Farma t.e.b. (Trans epidermal barrier) per “bio-electrodic reptation”. Naturale evoluzione dell’ hydroelettroforesi (1999), primo brevetto dello stesso ricercatore è stato ripetutamente vagliato dalle maggiori organizzazioni scientifiche che ne hanno sancito l’efficacia. Si tratta di una metodica terapeutica di veicolazione transcellulare che trasferisce, nel caso specifico, farmaci antiinfiammatori, decontratturanti, antidolorifici, anestetici, antifibrotici, antinevritici, rivascolarizzanti, antiedemigeni. Il trattamento loco-regionalizzato, è privo di effetti sistemici, per cui non esistono controindicazioni o effetti collaterali ed è sempre ben tollerato dal paziente. Viene prescritto non solo nelle sindromi del tunnel carpale di grado lieve o moderato, ma soprattutto in quelli di grado medio e nei casi di maggior severità. Può diventare, eventualmente, complementare all’intervento chirurgico nel periodo post-operatorio. La metodica deve essere considerata come un intervento di completamento e di supporto rispetto alle forme della terapia tradizionale (chirurgica, (come nella foto). Trattamento. Se dunque, il quadro sintomatologico della sindrome è talmente grave da richiedere l'intervento operatorio, ma si preferisce optare per questa opportunità terapeutica dolce, si procede ad un trattamento terapeutico localizzato alla piega del polso. Si veicolano pertanto, in rapida successione, senza lesione di cute, fino al canale del carpo, i farmaci della F.U. ritenuti più idonei,a cui si è fatto cenno a come descritto di seguito più dettagliatamente. Questi farmaci, somministrati per questa via breve, riescono a raggiungere il tessuto muscolare sottostante grazie all'azione degli elettroni che “agganciano”le molecole farmacologiche: ciò è ampiamente convalidato da numerosissime ricerche, nel corso di un decennio, sulla veicolazione dei farmaci veicolati per via transdermica. Casistica. Il trattamento è stato riservato a tutte e tre le fasi: la irritativa, quella sensitiva e la paralitica. Sono stati inseriti nello studio 32 pazienti di età compresa tra i 28 e i 55 anni, di sesso femminile, con diagnosi neuro-fisiologica di tunnel carpale, compresi i casi in cui era già presente atrofia dell'eminenza thenar, già sottoposti a terapia fisica e farmacologica senza alcun beneficio, positivi ai test di Tinel e di Phalen. Sono stati esclusi soggetti affetti dalle patologie sistemiche sopra descritte. Prima del trattamento è stato chiesto consenso informato al paziente. Le applicazioni terapeutiche si sono svolte a cadenza trisettimanale, per un totale di sei applicazioni, utilizzando in modo differenziale i punti scelti, a seconda della sintomatologia iniziale del dolore e della sua evoluzione o modificazione durante il trattamento. La tecnica terapeutica è stata eseguita in conformità alle modalità d’uso del sistema con profondità in range variabile tra 0,3 e 27 mm. La valutazione della forza di presa è stata eseguita con il bracciale dello sfigmomanometro a pressione di 40 mmHg a riposo. Risultato e discussione. Nei 32 casi trattati non sono emerse complicanze nè intolleranze ai farmaci utilizzati. I parametri considerati sono stati: dolore con scala analogica visiva SAD; parestesie notturne/diurne;   risvegli notturni; valutazione della forza di presa. Il confronto è stato effettuato tra la valutazione iniziale (T°) ed il controllo eseguito a distanza di un mese dalla conclusione del trattamento (T'). La SAD ha evidenziato una remissione completa del dolore in n°28 pazienti; in n°4 pazienti il dolore si è ridotto di due unità. Le parestesie diurne si sono modificate in maniera considerevole con scomparsa definitiva nel 87,5% dei casi; mentre in quattro pazienti (12,5%) si sono ridotte in modo significativo. Le parestesie notturne con i risvegli si sono modificate in tutti i pazienti trattati, in modo importante. La valutazione della forza di presa, che a T° nei ventotto pazienti era compresa tra 150 e 100 mmHg, a T' è risalita in 3 pazienti mediamente di 50 mmHg, e in 1 caso di 30 mmHg. La terapia conservativa nel trattamento della STC consiste, tradizionalmente, nella infiltrazione di corticosteroide con anestetico locale al di sotto del legamento trasverso del carpo, con una percentuale di successo riferita intorno al 50%. La nostra osservazione, anche se basata su criteri prevalentemente soggettivi, ci fa ritenere che l'efficacia del trattamento non sia, in nessuno dei casi trattati, mai inferiore allo standard della terapia infiltrativa tradizionale, con un vantaggio fondamentale non  trascurabile, dal momento che la stragrande maggioranza degli  Autori ritiene assolutamente negativa la metodica infiltrativa con cortisone, che, se ripetuto più volte; è responsabile di aderenze tendinee che si evidenziano costantemente in caso di sinoviectomia. Bisogna inoltre considerare che, nel caso si dovesse ricorrere all'intervento chirurgico per aggravamento della sindrome, il cortisone rende più difficile la guarigione della ferita operatoria. Con il sistema Farma t.e.b. la risposta è  l’allentamento progressivo del ligamento traverso che contiene e comprime il contenuto del tunnel. Richiede, in mani esperte, quindici-venti minuti senza anestesia locale e va ripetuto ogni due giorni per un ciclo medio di 5-6 trattamenti terapeutici. Dopo un breve ciclo di terapia farmacologica, assolutamente indolore, lascia gradatamente liberi i movimenti del polso e della mano. Il sistema è altresì in grado di attivare il sistema del «gate control» di Melzack e Wall a livello delle corna posteriori del midollo spinale. Tale effetto antalgico può essere poi rafforzato mediante la somministrazione locale di un anestetico (carbocaina, xylocaina,  naropina,  rupivacaina, chirocaina, in grado di bloccare le afferenze dolorifiche direttamente a livello periferico. Il protocollo dovrà prevedere farmaci quali il ketoprofene o l’indometacina che realizzano un effetto antiinfiammatorio ed eparina, arnica, escina,  mannitolo, clorproetazina, che hanno un'azione an¬tiessudativa mediata da tre meccanismi, cioè fibrinolitico, e di ripulitura» locale. Infine vengono impiegati il xantinolo-nicotinato e il dantrolene: il primo esercitando una positiva azione emocinetica, aumen¬ta l'afflusso ematico alla regione muscolare interessata e quin¬di migliora l'apporto d'ossigeno e consente la rimozione del¬l'acido lattico. Vengono così favoriti il riassorbimento dell’edema, la  «disinfiltrazione e la ripulitura» tissutale, ed infine, per l'azione proteico-metabolica, vengono accelerati i processi riparativi. L'emocinetico ha un suo ruolo, anche, in quanto adegua il microcircolo alle aumentate richieste dei tessuti, pertanto in questa fase, tutti i farmaci ad azione flebotonica, sono complementari e importanti. Il dantrolene, decontratturante periferico, ha un'azione antalgica giacché rimuove lo spasmo muscolare, di per se stesso fonte di dolore, ma nel contempo, risolvendo tale spasmo. esercita una azione emocinetica indiretta nel senso che consente ai vasi, posti nel contesto del muscolo non più contratturato. di dispiegarsi, consentendo e accentuando l'azione del farmaco emocinetico. L’azione decontratturante determina la decontrazione dei  muscoli lombricali che vengono richiamati fuori dal tunnel carpale, mentre  i legamenti del tunnel si aprono gradatamente per  effetto degli antifibrotici e degli antiedemigeni. L’azione an¬tiedemigena riduce difatti l’imbibizione del connettivo mediante depolimerizzazione dei proteoglicani, responsabili dell’idrofilia tessutale. I proteoglicani causano una viscosità della sostanza fondamentale e la loro depolimerizzazione determina una maggiore fluidità di essa e di conseguenza una facilitazione alla circolazione sanguigna, nell'interstizio, nonché del riassorbimento dell'edema. Le vitamine B1 e B6 (le sostanze devono essere attive subito e non dopo trasformazione metabolica, come avviene con la vit.B12 il cui uso non trova alcuna giustificazione), il Pregabalin (Lyrica) e la dipalmitoiletanolamide (Normast), sono da aggiungersi al protocollo terapeutico, qualo¬ra si rilevi, dalla sintomatologia e dall'obiettività, la presenza di compromissioni nevritiche, o radicolo-nevritiche. I trattamenti terapeutici farma t.e.b. con l’uso di medicamenti (eparinoidi, flebotonici)  consentono la ripresa dell’attività fisica che fa aumentare la velocità del sangue, la portata circolatoria distrettuale e, a livello degli arti superiori, il drenaggio veno-linfatico: per azione della pompa muscolare e  del movimento articolare. Ciò contribuisce ad incrementare l’attività fibrinolitica, il riassorbimento più rapido dell’edema, la disinfiltrazione più rapida di eventuali residui necrotici e un  incremento dell'apporto di ossigeno e di sostanze nutritizie in generale. La migliore ossigenazione, il ripristino dei meccanismi di produzione energetica in aereobiosi e l'allontanamento di acido lattico, restituiscono un pH fisiologico,  e quindi la riacquisizione della normale contrattilità della fibra muscolare. Si restituisce in questo modo lo spazio al nervo  mediano nel suo passaggio nel polso che può pertanto riprendere a funzionare. Tanto basta per recuperare in breve tempo (10-12 gg.), nei casi medio-gravi, la sensibilità alle dita e far regredire i disturbi dolorosi e invalidanti. I tempi di guarigione sono direttamente proporzionali ai danni causati dalla compressione, alla tempestività d’intervento, all’entità dell’edema, alla quantità di fibre muscolari e nervose interessate dall’evento lesivo. Medicina preventiva. Con l'età i tessuti non ricevono più, un adeguato ricambio cellulare e perdono progressivamente la capacità di funzionare in modo adeguato. Anche le cellule staminali invecchiano assieme all'organismo. Per questo diminuisce la capacità rigenerante dei tessuti e si innesca un processo generalizzato di senescenza a carico delle cellule dei tessuti e delle cellule staminali ivi localizzate. A ciò si unisce la perdita della capacità di rispondere allo stress ossidativo e ai danni ambientali. D’altra parte la molecola del temprenone che, in condizioni normali, protegge i telomeri, contribuendo ad aumentare la longevità cellulare, interferisce con la riduzione della lunghezza dei telomeri cellulari ed è quindi causa di minore vitalità e di degrado dei tessuti. L’apporto di  proteine, di lipidi, di carboidrati, di minerali e di antiossidanti specifici  possono contribuire a proteggere le cellule staminali (e tutte le cellule della pelle) e a svolgere un'azione di natura rigenerante e riattivante la longevità  cellulare a beneficio dei tessuti degli organi lesi. Per ovviare a tali possibili ostacoli che si verificano naturalmente in una serie infinita di eventi patologici, è importante la prevenzione, facendo ricorso, anche a trattamenti loco-regionalizzati (la via più breve perché i principi attivi giungano ) con antiossidanti, “radical scavenger”, neurotrofici, drenanti e rivascolarizzanti, e di ginnastica passiva, atti a ritardare, per quanto possibile, i danni dell’età e degli errori alimentari e di postura, sopratutto mediante un’efficiente ossigenazione e nutrimento dei tessuti e l’eliminazione delle scorie. La notevole efficacia del trattamento, è l’unico mezzo di fatto, atto a garantire una pronta ripresa dell'attività fisica. La semplicità e l’agevolezza del trattamento e la totale conferma del sistema, in tutti i casi trattati, sono tali da consigliare di praticare la metodica anche a domicilio (deospedalizzazione), grazie all'impiego di dispositivi portatili muniti di batteria. Tali risultati si protraggono per un periodo indefinito di tempo se non si rinnovano, nel medio-lungo periodo, le medesime condizioni che ne hanno provocato precedentemente la sindrome. REFERENCES: “Manuale di mesoterapia”, Jean Pierre Multedo – Stefano Marcelli, Edizioni Minerva Medica; “Riabilitazione e ricerca 1997-1998”, Edizioni Tosinvest sanità; “Terapia reumatologica”, Aggiornamenti in medicina, C. Cervini – W. Grassi – E. Paolinelli – A. Pauri – G. Piergiacomi, Società Editrice Universo – Roma; “Manuel de Pharmacotherapie” I e II Vol., Kamel Bouraoui, Editore AKB Tunis; “Atlante di anestesia”, Ronald D. Miller, Edizione Italiana a cura di Gianpiero Giron, Editore Piccin; “La malattia articolare infiammatoria”, R. N. Maini G. Weissmann, Conti tipo color S.p.A. – Firenze; “Endocrinologia dell’esercizio fisico”, M. Cappa, Editore Utet; “Traumatologia sportiva”, Editore Guna; “Manuale terapia fisica”, C. Menarini, M. Menarini; Editore Aulo Gaggi Bologna; “Trattato di fisiologia medica”, Guyton, Editore Piccin; “Manuale di neurologia clinico-pratica”, E. R. Bickerstaff; “Medicina clinica per il medico pratico”, S. W. Hurst, Editore Masson; “Biochimica. Aspetti medico biologici”, Montgomery; “Le basi farmacologiche della terapia”, Goodman, Gilman; “Metodologia  Biochimica: le tecniche biochimiche in laboratorio”, K. Wilson J. Walker; “Physical Biochemistry Ionic channels of excitable membranes”, Hill Bertil; “Biophysical chemistry”, Cantor, Schimmel; “Fisiologia e biofisica medica”, F. Baldiserra; “Farmacologia generale e clinica”, Katzung; “Quaderni di terapia del dolore”, Tiengo, Vecchiet, L. Pizzigallo, E. Iezzi, S. Affaitati, G. Vecchiet J. Giamberardino M. A.: “Differentation of sensitivity in different tissues and its clinical significance”, J. Musculoske. Pain, 6(1998)33-45; “Manuale di intradermoterapia distrettuale”; “La mesoterapia in Italia”, Edizione mediche scientifiche internazionali – Roma; “Orthopaedics Biomechanics Sport Rehabilitation”, University of Perugia and Perugia hospital; “Trattaments mecaniques  fonctionnels en phlebiologiche”, Bassi- Stemmer, Editore Piccin; “Atlante a colori di anatomia umana”, Rihen Yokochi Lùtjen Drecoll, Editore Piccin; “Atlante di fisiologia umana”, Giunti Industrie Grafiche-Prato; “Farmacologia”, Aldo Cestari, Libreria Universitaria L.Tinarelli – Bologna; “Neurofisiopatologia in riabilitazione”, Massimo Frascarelli, Edizione Minerva Medica; “La mesoterapia in medicina dello sport”, R. Gallo, Editore Piccin; “Valutazione Chinesiologica” I e II Vol., Hazel M.Clarkson Gail B. Gilewich, Edi – Ermes; M. Materia, A. Aloisi, G. Mangano, N. Longo: "Studio valutativo del trasporto transdermico di principi attivi ionizzabili mediante crioelettroforesi", Terapia Fisica e Riabilitazione, 1997; Hadgraft J, Guy RH. Transdermal drug delivery. Voi 35, “Drugs and the Pharmaceutica”. Sciences, Marcel Dekker, 1998. d'Africa A., Sartori M., “Hydroelettroforesi”, Reggio Calabria, Jason Ed. 2001. Salvino A., Morabíto F., Tassone P., Tagliaferri P., Venuta S. “Successful control of localized oppioid resistant acute incidental pain by hydroelectrophoresis in cancer patients with bone metastases”; Blood 2001; 98: 1804 (abs); “Malattie delle vene”, N .L. Browse K. G. Burnard M.L. Thomas, Editore Momento Medico; “Guarire dal dolore”, M. Tiengo M. Zoppi, Biblioteca Universale Rizzoli; “La chimica organica in laboratorio” tomo II, Marco D’Ischia, Editore Piccin; “Manuale di radiologia medica”, Stuart, Editore Piccin; “Principi di medicina interna” I e II vol., Harrison J. D. Wilson E. Braunwald K. J. Isselbacher R. G. Petersdorf J. B. Martin A. S. Fauci R. K. Root, Mc Graw-Hill Libri Italia SRL Milano. 

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Reggina: il lupo perde il pelo ma non il vizio

No! Non ci siamo proprio! Sia ben chiaro, non contestiamo l’esonero di Iaconi (che, probabilmente, si sarebbe dovuto e potuto dimettere – e non solo lui – nell’immediatezza del dopo Albinoleffe allorquando, candidamente, dichiarò “Sono deluso da me stesso!” o, comunque, in quel momento l’esonero sarebbe dovuto arrivare), uomo mite, pacato ed umile oltre ogni legittima previsione (per intenderci, tutto il contrario del suo predecessore “da Champions” – Novellino – e del suo pigmalione dal curriculum da Guinnes – Rosati-). Ciò che continua a non piacerci è, invero, l’ennesima dimostrazione che la Reggina non è più, ahinoi, LA Reggina. La squadra amaranto, o per meglio dire la Società, o per meglio dire ancora, il suo fact-totum Foti (nelle foto, prima in mezzo al neo-tecnico Breda ed al superstite Rosati e, poi, sotto i baffi sorridente solo con quest'ultimo), ha/hanno perso tutte, dicasi tutte, quelle prerogative che l’hanno resa per anni ad essere, per esempio, l’unica Società a sud della latitudine di Roma a disputare il massimo campionato. Nel pomeriggio, a “casa” Reggina è stato presentato il neo-allenatore Roberto Breda.

Strappato alla guida della Primavera (condotta con eccellenti risultati) e posto a sedere su una panchina che, da anni, non scotta ma addirittura è incandescente, Roberto Breda è apparso fors'anche un pò impaurito per il lavoro che gli spetta davanti. Con lui siamo a 7! Tanti sono, infatti, gli allenatori che dal luglio del 2007 ad oggi hanno avuto l’onore (?) di sedere sulla panchina amaranto. Dopo il trio Ficcadenti–Ulivieri–Orlandi, dopo quello Orlandi–Pillon–Orlandi, eccone servito un altro: Novellino–Iaconi–Breda. In poco più due anni e mezzo Foti ha ascoltato i consigli, scelto, voluto, accreditato e discreditato al contempo così tanti allenatori che Cellino e Zamparini, quasi, impallidiscano al suo cospetto. Foti non c’è! E questo è chiaro ai più. Non c’è fisicamente, non c’è mentalmente, non c’è e basta! E’ il secondo anno che non muove un dito, limitandosi alle cosiddette apparizioni di rappresentanza e dichiarazioni di circostanza, per cercare di cambiare il trend della sua, della nostra, squadra. E’ evidente anche come Foti abbia il pensiero altrove. Dove sono fatti suoi. E’ confuso, disorientato, non capisce più cosa e come deve o non deve fare. Si è affidato, evidentemente, a consiglieri e consigliori che non hanno fatto il proprio dovere al meglio ma l’hanno indotto ad errori su errori. Una cotanta moltitudine di allenatori prima voluti e poi cacciati; una posizione di classifica che, da due anni a questa parte, non è stata mai migliore del quint’ultimo posto; i progetti che dal “sono qui per vincere” sono passati al più laconico e realistico “io speriamo che me la cavo”; due sessioni di calcio mercato invernale svolti nella più assoluta immobilitàm, di fatto alzando bandiera bianca e lasciando che il "destino" facesse il suo corso, e/o con l’unico obiettivo di non far uscire soldi dalle casse amaranto per onorare contratti sostanziosi sostituendoli con altri molto meno onerosi. Tutte queste cose, e molte altre ancora, non possono non essere che sintomatiche del più assoluto disinteresse e/o incapacità attuale del Foti. Certo, Foti (prima da amministratore delegato durante la presidenza Benedetto e, poi, da presidente con la supervisione sempre dello stesso Benedetto) ha fatto grande la Reggina (l’ha portata dalla C1 alla A e, qui, ha disputato nove campionati negli ultimi dieci), ha raggiunto risultati insperati, è stato “eletto” per acclamazione dal popolo reggino. Ma che gli succede, invece, dal 2007 ad oggi? E’ dall’addio di Mazzarri, per restare in tema panchine, che la Reggina non ne azzecca uno di allenatore. Sono tante le ipotesi. La prima su tutte, quella che noi sosteniamo da tempo, è che sia impegnato a risolvere altre problematiche poco inerenti la Reggina Calcio S.p.A. e, quindi, l’espressione aziendale della stessa e cioè la squadra ed i suoi risultati. Abbiamo scritto, in altro editoriale, che dal 2004 le cose non vanno più come un tempo. La Reggina ha dovuto affrontare già qualche crisi societaria. Riassumiamo brevemente. Nel 2004 la cacciata di due punti fermi della Reggina che, insieme alla Società ovviamente, avevano contribuito a farla grande: in qualche giorno via Franco Jacopino e via Gabriele Martino, rispettivamente 42 e 12 anni di onorato servizio. Nel 2005 il “caso fidejussioni”. Foti incarica una società che non ha titolo per farlo (?) di versare nelle casse della Lega le fidejussioni necessarie all’iscrizione al campionato. Qualcuno lo sgama e succede il pandemonio. Foti ricorre alla questua presso tutte le Istituzioni possibili ed immaginabili ed, ottenuta, una deroga iscrive la Reggina in extremis scatenando l’ira dell’allora patron del Bologna Gazzoni-Frascara che, appena retrocesso, sperava nell’esclusione della Reggina per essere ripescato nella massima serie. Il suo “sogno” svanisce per la clemenza della Lega nei confronti della Reggina e lui porta entrambi in tribunale ove il giudizio è in corso. Nulla a confronto di quello che succede un anno dopo. E’ il 2006 e scoppia “Calciopoli” o “Moggiopoli” che dir si voglia. Impossibile non sapere che la Reggina, nella persona del suo presidente Foti, era in ottimi rapporti con Luciano Moggi. Volente o nolente, giustamente o ingiustamente (lo stabiliranno i Tribunali che si stanno occupando del caso che vede la Reggina imputata nella persona del suo legale rappresentante), la Reggina viene “condannata” dalla giustizia sportiva alla “pena” di 15 – poi ridotti ad 11 – punti di penalizzazione. Nel 2007 Mazzarri (protagonista dell’impresa più grande della storia amaranto con la salvezza ottenuta nonostante la pesantissima penalizzazione di cui sopra) lascia la Reggina e, questo, coincide con “l’inizio della fine” della squadra amaranto. Nel 2008 conquista la salvezza come norma: all’ultima giornata dopo l’avvicendamento di ben tre allenatori (Ficcadenti-Ulivieri-Orlandi). Nel 2009, “finalmente”, riesce nell’impresa di retrocedere dopo ancora altri tre allenatori (Orlandi-Pillon-Orlandi). Tutto questo è o no è un “crescendo” di errori? E’ o non è la dimostrazione lampante che “il pesce puzza – da anni – dalla testa”? La stagione in corso, con ancora altri tre allenatori a ballare il valzer (Novellino-Iaconi-Breda), è o non è la sottolineatura che Foti "non ci sta più con la testa"? L’abbiamo detto in precedenza e qui lo ribadiamo: per il bene della Reggina (la cui azienda è sua, ma la cui “istituzionalità” è di tutti noi reggini), è inderogabilmente arrivato il tempo in cui Foti lasci a chi ha voglia, testa, intenzione, entusiasmo e desiderio di non farla più precipitare negli abissi verso cui è diretta. Lasci presidente, lasci. Le garantiamo che saremo altrettanto grati nei suoi confronti almeno quanto lo siamo stati il 13 giugno del 1999. Si fidi. Ad majora.

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InAmaranto.com: lettera al Direttore

Il Direttore di InAmaranto.com, Pasquale Garreffa, ha ricevuto questa mail – riferita al mio pezzo “Siamo alla frutta” su InAmaranto pubblicata così come, sotto il titolo “Vicenza Reggina 3-1: Vergogna!”, pubblicato anche qui – a cui mi ha chiesto di rispondere come leggerete. “Caro direttore, il mio nome è Nando.  Mi consenta di complimentarmi con Maurizio Gangemi,  che non conosco, ma che ammiro per il suo articolo "Siamo alla frutta" del quale condivido  tutto.  In una realtà calcistica "normale", l'articolo di Maurizio non avrebbe nulla di eccezionale , se non lo sfogo di un tifoso deluso e amareggiato. Ma Reggio non è una realtà “normale”. Non è normale quando, dopo tutti gli scempi, non ultima questa scellerata campagna acquisti invernale, si difende l'operato di un Presidente che negli ultimi anni di tutto si è occupato tranne che della Reggina. Non è normale quando sento qualcuno a Radio Touring, e non solo ,giustificare l'operato di un Presidente che, approfittando, di una ingiustificata devozione dei reggini si permette il lusso di sbeffeggiare – si, il concetto giusto è sbeffeggiare i tifosi – dopo aver sostenuto per mesi che questa squadra era da rifondare.

E’ bastata una sola  vittoria, frutto di pura  fortuna e di avversari inesistenti (il Padova) per sentirsi dire (e, badate, mancava solo una settimana alla chiusura del calciomercato) che adesso se ne andava in vacanza. Si, così è stato ed il signor Foti in vacanza è andato tanto è vero che  al calciomercato il box della Reggina nei giorni 31 e 1 Febbraio era chiuso. Allora dov'è l'eccezionalità dell'articolo di Maurizio? Semplice, sta nel fatto che finalmente qualcuno a gran voce grida che Foti a Reggio ha fatto il suo tempo e che nessuno, neanche l'ultimo dei tifosi, deve sentirsi debitore di nulla perché,  quello del Presidente ,non era solo "amore" ma  puro business (vedi cessioni Bianchi, Mozart, ecc.). Ora che anche questo, grazie ai ripetuti errori, è venuto meno non c'e' neanche "l'amore". E la forza di sbeffeggiare i tifosi in questo modo  arriva proprio dal fatto che il Presidente Foti è convinto della loro fedeltà eterna. Promesse su promesse e  finalmente la montagna partorì il suo topolino, ridimensionato subito dal freddo di Vicenza, Ivan Castiglia. Ora, secondo me, è giunto il momento di far capire a qualcuno che si sbagliava  nel pensare di "addomesticare" il popolo come ai tempi dell'antica Roma  e, seguendo,  l'input di Maurizio, mi auguro che già da Sabato prossimo si gridi a gran voce "Foti vai via". Il mio augurio è che questo diventi lo slogan del “Granillo” nelle prossime settimane. Perché certo è che con il venir meno del business ,in questa situazione, penultimi in B, business non ci può essere e rischiamo la fine del Messina. Saluti Nando.” Egr. Sig. Nando, il caro amico Pasquale – direttore di InAmaranto – mi ha appena "girato" la sua mail e, pertanto, le rispondo con piacere. La ringrazio per i complimenti e condivido appieno "l'eccezionalità" che attribuisce al mio articolo. Nulla di particolare a dire il vero (che potrà trovare anche sulla mia testata giornalistica www.ilreggino.news insieme ad altri "pezzi" riguardanti l'argomento), sia ben chiaro, ma, a queste latitudini, la normalità appare, appunto, come "eccezionalità". Il reggino-medio, preferisco definirlo così, è geneticamente stato sempre "conquistato" e non "conquistatore", "colonizzato" e non "colonizzatore" insomma. Il sig. Foti, che nel 1986, anno della sottoscrizione popolare indetta dall'allora sindaco Mallamo per salvare la Reggina, insieme ad un altro nugolo di imprenditori ebbe la fortuna di versare più denari che migliaia di reggini, fiutò allora l'affare e, quindi, ne resta ancor oggi attaccato, diciamo pure, come “una cozza allo scoglio”. In questi quasi 24 anni di gestione Benedetto-Foti certo la Reggina ne ha fatti passi da gigante. Ha raccolto successi, ma anche delusioni. Ha raggiunto la A e vi ha soggiornato 9 anni negli ultimi 10. Ha pagato – e sta pagando ancora – l' "amicizia" con Luciano Moggi da cui certamente ha tratto benefici, ma anche pagato conseguenze (la penalizzazione nel corso del campionato 2006/'07 e l'inclusione nel registro degli indagati/imputati del Foti stesso, per esempio). Anni straordinari quelli della serie A, certamente, e tutti noi reggini saremo grati comunque a chi ha fatto sì che il sogno di un'intera città sportiva coltivava da sempre. Ciò non toglie, però, che non tutti i reggini abbiamo le fette di prosciutto sugli occhi. Reggio è città di provincia e, come si suol dire, le voci circolano e ciò che succede si viene a sapere. Al reggino-medio di cui sopra non importa nulla di queste, ma, genuflettendosi già nel 1999, loda ed imbroda il presidente. Chi, invece, ama capire, verificare e pensare con la propria testa, impiega parte del suo tempo ad osservare ed a formarsi opinioni autonome. Non tocca a me discutere l'operato di altri colleghi o di altre testate che lei nomina, ognuno è padrone delle proprie opinioni e le manifesta come meglio crede. Ciò che a me non è mai andato giù è la "beatificazione in vita" di un uomo che, sì ha condotto la Reggina in A, ma di certo non l'ha fatto vestendosi da Babbo Natale distribuendo regalìe ai suoi concittadini, ma lo ha fatto perché il calcio, da anni a questa, parte è business e guadagni. Io, da Reggino, mi sono riempito gli occhi ed il cuore vedendo la mia squadra competere con le grandi; lui, da reggino, invece, si è riempito fors'anche il portafoglio. E se questo è legittimo essendo diventata già da un pò la Reggina Calcio una S.p.A., di cui lui è l'unico amministratore (pensi che c'è qualche dirigente che non è stato mai invitato a partecipare ad un CdA o che abbia mai sottoscritto un bilancio di gestione), dall'altro non lo è più perchè, comunque, la Reggina intesa come "istituzione" è dei reggini tutti. Reggini che, ricordo a me stesso ed a lei, hanno comunque contribuito alla crescita di questa squadra prima dalla sua nascita con la sottoscrizione popolare di cui le dicevo, poi con le varie campagne abbonamenti, poi con la rinuncia da parte del Comune a pretendere i soldi dell'affitto dello stadio Comunale che Foti non ha mai versato nelle casse comunali, poi con i contributi che ogni anno Comune, Provincia e Regione elargiscono e, per finire, con l'extra contributo ricevuto dal Foti nel 2005 allorquando fu scoperto con le mani nella marmellata per aver affidato i soldi per la fidejussione necessaria all'iscrizione al campionato ad una Società senza titolo per farlo (ricordo che, in tutta fretta, chiese aiuto a tutte le istituzioni ed alla fine riuscì a pagare quanto dovuto – ricordo anche che, per questo motivo, fu denunciato dall'allora presidente del Bologna Gazzoni Frascara e che è ancora aperto il giudizio davanti a non so quale Tribunale d'Italia). Come vede, sig. Nando, Foti "santo" non è e, quindi, non credo sia necessario "beatificarlo". Grato per ciò che è riuscito a fare negli anni passati, avvertendo da qualche anno la sua lontananza, il suo distacco, il suo disinteresse verso una Reggina che non è più LA Reggina, ho chiesto che ceda la Società a chi ha ancora voglia, amore, passione, ed anche "occhio" per l'affare – certo, nessuno fa niente per niente – e prenda le redini di una realtà importante come, appunto, la "nostra" Reggina. Tutto qua. La ringrazio ancora per i complimenti e le porgo i miei più cordiali saluti. Maurizio Gangemi.

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Reggina: i commenti sul neo tecnico Breda

altaltEnnesima rivoluzione tecnica in casa amaranto. Del resto ci eravamo abituati ad avere tre allenatori a stagione e quindi, anche quest’anno, non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di avere a libro paga ulteriori tre tecnici. Una scelta necessaria quella dell’esonero di Ivo Iaconi, persona gentilissima, forse fin troppo, che paga lo scarso feeling venutosi a creare coi calciatori sfociato nell’ultimo episodio del calcio di rigore fatto tirare a Castiglia a Vicenza e che rende bene l’idea di un tecnico ormai in balia del gruppo. Ne sono convinti anche i radio ascoltatori di “Talk Sport” che, su Touring104, hanno avuto modo di esprimere le loro idee in merito alla questione Iaconi. Il primo ad intervenire è Franco che mette in dubbio le qualità del DS Rosati dicendo: “ Ma come fa il Presidente Foti a tenere dentro ancora uno come Rosati che gli mette i bastoni fra le ruote, confermando Iaconi dopo la sconfitta interna col Cesena. Doveva mandarli via entrambi 15 giorni fa.” Andrea è, invece, contento per l’arrivo dell’esonero: “Finalmente è stato esonerato. Io credo che Breda (nelle foto) non possa fare peggio di Iaconi ed ho fiducia nelle qualità di questo tecnico”.

Santo, nostro vecchio radioascoltatore, segue da anni le sorti della Primavera e sostiene: “Breda e’ la scelta più azzeccata. Conosce bene alcuni elementi come Viola e Camilleri che potrebbero trovare la definitiva consacrazione con lui in panchina. Per me è un tecnico valido”. Per Mimmo, invece, quella di Breda è una scelta rischiosa: “Non si può affidare la panchina di una pericolante ad un tecnico giovane come Breda, questi sono esperimenti da fare a metà classifica. Lo stesso discorso vale per i giovani da lanciare nelle mischia della serie B, se gettati nella mischia rischiamo di bruciarli.” Nel corso della trasmissione è intervenuto anche il collega Natalino Licordari che sostiene come “questo organico non può essere da penultimo posto in serie B, non ci posso credere. Si è scelto, giustamente, di esonerare Iaconi dopo i risultati poco convincenti che ha ottenuto, ma credo che questa squadra non possa fare la fine di quella della stagione ‘90-‘91, da tanti definita “portaerei” che poi retrocesse in C1.” Guerino è un altro che non condivide la scelta di Breda: “Provo disappunto per la scelta di Breda, la trovo una soluzione meramente economica e credo che non sarà credibile agli occhi dei calciatori. Il problema in questa stagione è un altro, c’e’ qualcuno che rema contro all’interno della Società. Il presidente Foti invece di esonerare allenatori su allenatori, farebbe prima a guardare ai problemi che ci sono dentro la sua Società.”

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La Liomatic Team Basket Viola sbanca Potenza

altaltCentro Corporelle Potenza – Liomatic Team Basket Viola Reggio Calabria: 63-72. Parziali: 16-18/ 26 -32/ 45 – 52. Potenza: Saccoccio 11, Di pierro 9, Serino 22, Ginefra 2, Nocioni 12, Marino 4, Tombolini, Viggiano, Corvo 3, Blardone. All. Paternoster. Reggio Calabria: Di Lembo 7, Niccolai 9, Negri 17, Dip 15, Dalla vecchia 4, Roselli 2, Grasso 14, Manzotti 4, Yasakov, Scozzaro. All. Bianchi (nella foto durante un time-out). Arbitri: Sergio Petraccaro e Giuseppe Petrone di Pavia. Importante successo per la Liomatic che interrompe la serie negativa e torna da Potenza con due punti schiaccia crisi. I neroarancio giocano una gara solida e questa volta non si fanno intimidire dal tentativo di rimonta dei padroni di casa. Di Lembo e compagni scendono in campo con la giutsa concentrazione ed infatti la Viola comincia bene il primo quarto con un parziale di sette a zero che spaventa i padroni di casa. Il rientrante Negri è il protagonista dell’eccellente avvio del team neroarancio che, questa volta, non fa l’errore di partire con le marce tirate.

Ma il Potenza reagisce immediatamente affidandosi alle iniziative di Di Pierro e Nocioni, i quali firmano il contro parziale dei lucani. Due bombe di Grasso svegliano le due protagoniste dal un torpore che ha condizionato il match all’inizio della seconda frazione. L’ex Latina ha un impatto positivo uscendo dalla panchina e la Viola si mantiene avanti nel punteggio. Infatti, il primo tempo si chiude con i reggini sopra di sei punti grazie all’apporto dei panchinari che danno un contributo importante nei primi venti minuti di gioco. Il terzo periodo vede la Viola provare a scappare ma Serino tiene i suoi compagni di squadra in linea di galleggiamento. L’ultimo periodo comincia con la Viola sopra di sette punti e con l’inerzia del match decisamente in mano. Ed ecco la reazione dei padroni di casa che cominciano a martellare il canestro dei reggino. Serino è letteralmente scatenato e trova il canestro con continuità supportato da Nocioni e Saccoccio. I neroarancio resistono in qualche modo grazie a Dip e Grasso, autore probabilmente della migliore prestazione della sua stagione. Si arriva al’ultimo minuto con il tabellone che dice più cinque per la Viola dopo un canestro da sotto di Claudio Negri. Due tiri liberi di Di Pierro riportano i lucani ad un possesso di distanza ma è ancora Negri, con una tripla, ad allontanare il Potenza che viene stordito dalla grande giocata dell’ex Ostuni. Questa volta la Liomatic resiste e si invola verso la serena gestendo i punti di vantaggio. Dopo le negative prestazioni con Catania e Bari, ecco il riscatto della banda di Massimo Bianchi che, a Potenza, potrebbe aver dato una nuova svolta alla sua stagione.

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Bocale (RC): mortale incidente sul lavoro

Stamane alle ore 11.30, nella frazione Bocale II° di Reggio Calabria, più precisamente in località Vico d’Angelo, il personale della Stazione dei carabinieri di Pellaro interveniva presso un cantiere di realizzazione di condotte idriche nell’ambito del progetto “Diga del Menta”, ove, durante il corso dei lavori di sbancamento per la realizzazione di un solco per l’interramento di un tubo idrico, era ceduto improvvisamente un muro di contenimento in cemento armato dell’altezza di 4 metri (nella foto), travolgendo ed uccidendo sul colpo Aldo Ferraro, nato a Tropea (VV) il 20 giugno 1977, e residente a Zambrone (VV) in via XXV settembre s.n.c., coniugato, operaio impegnato nei lavori per conto della società “Torrente Menta”.

I rilievi sono stati effettuati dalla Sezione Investigative Scientifiche, sul posto sono intervenuti anche gli Ispettori del Lavoro per competenza ed i Vigili del Fuoco che provvedevano al recupero della salma rimasta intrappolata sotto le macerie. Le indagini sono in corso e l’Autorità Giudiziaria è stata informata dai suddetti militari della caserma di Pellaro (RC).

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Motta San Giovanni: due arresti per furto a Lazzaro

Alle ore 12.00 circa odierne, i militari della Stazione CC di Lazzaro, nel corso di un predisposto servizio di controllo del territorio nell’ambito del comune di Motta San Giovanni (RC), notavano due giovani allontanarsi di corsa dal supermercato “Eurospar” di Lazzaro. Insospettiti dalla situazione ed avuta conferma dagli addetti al supermercato che poco prima due persone si erano impossessati di una videocamera digitale esposta per la vendita, i Carabinieri si mettevano all’inseguimento dei due che, poco dopo, venivano rintracciati con ancora in mano il corpo del reato. Gli arrestati, Raduc Gheorgh 27enne (nella foto) e Ursu Cristian 23enne (nella foto), cittadini rumeni domiciliati nella frazione Rosario Valanidi di Reggio Calabria, raggiunti e bloccati dai militari, restituivano il maltolto (poi riconsegnato alla direzione del supermercato), ammettendo le loro responsabilità.

I due rumeni, al fine di limitare gli spazi ed eludere eventuali sistemi antitaccheggio, avevano pensato di prelevare solo il contenuto della confezione, cioè la video-camera stessa, abbandonando sullo scaffale del supermercato la scatola vuota. In questa occasione, però, le “precauzioni” non sono state sufficienti, vanificate sia dall’attenzione del personale del supermercato che si è accorto immediatamente dell’ammanco che dal tempestivo intervento dei Carabinieri che hanno inseguito e bloccato i malviventi. Gli arrestati, nella stessa mattinata odierna, sono stati condotti presso il Tribunale di Reggio Calabria per essere giudicati con rito direttissimo. Risultato del processo è la condanna ad una pena patteggiata di 4 (quattro) mesi di reclusione per entrambi e la loro immediata remissione in libertà in conseguenza del beneficio della libertà condizionale concessagli.

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Vicenza Reggina 3-1: Vergogna!

Siamo alla frutta! Anzi, no, rende meglio l’idea il concetto di “de profundis”. Ogni commento appare superfluo, potremmo chiudere qui e, forse, sarebbe meglio. La Reggina vista a Vicenza è indecente tanto che se l’etichettassimo di mediocrità saremmo tacciati di quasi totale cecità. In sostanza, ineluttabilmente, se il campionato fosse finito oggi, la Reggina sarebbe in Lega Pro, Prima Divisione, C1, chiamatela come volete ma sempre di terza serie si tratta. Una Reggina a dir poco vergognosa, inabile, inesistente, come detto indecente. Un presidente (nella foto mentre conta i soldi risparmiati al calcio-mercato) che, come detto e scritto più volte, è confuso, disorientato, impegnato a risolvere altri problemi piuttosto che seguire le sorti della squadra come dovrebbe. Evidentemente, in B, il business non è più redditizio. I frutti della sessione di mercato appena conclusa lo testimoniano. Foti non c’è! La Reggina, di conseguenza, nemmeno! Il “progetto” era fallito con Novellino e Martino, sta disintegrandosi con Iaconi e Rosati (nelle foto).

Ma, a nostro modo di pensare, le “colpe” non sono di questi quattro. O meglio, non sono solo le loro. Il responsabile? Uno! Foti! E basta! Se è vero com’è vero che “il pesce puzza dalla testa” allora la “testa” non può essere che quella del presidente che, a nostro modo di vedere le cose, dovrebbe lasciare la Reggina ha chi ha voglia, entusiasmo e piacere di non vederla affossare ancor di più. Crediamo, onestamente, che lui, ormai, abbia fatto il suo tempo e che lo dimostri con il disinteresse più assoluto. Che dire d’altro? Parliamo del terzo rigore consecutivo sbagliato dagli amaranto? Dopo Cacia (sullo 0-0 contro l’Albinoleffe) e Pagano (sull’1-2 contro il Cesena) adesso Castiglia (ancora sullo 0-0)? Parliamo di quanti punti questi tre rigori avrebbero potuto portare in casa amaranto se realizzati? Parliamo di Bonazzoli, rigorista di certo, che, al solo pensiero di andare a tirare il cacio di rigore, se la fa sotto e si defila? Parliamo di Valdez tornato al solito target scadente dopo la prestazione di Padova in pieno calcio-mercato (inutile sottolineare come sarebbe voluto andar via da tempo)? Parliamo di Castiglia sul dischetto per il rigore che si sarebbe potuto rivelare decisivo e che denota che nella Reggina non c’è un leader, una gerarchia, un ordine e che, quindi, il disordine regna sovrano? Parliamo di Iaconi, sotto certi versi incolpevole, che dovrebbe prendere il primo treno per Teramo e non tornare più a Reggio (chissà che non succeda davvero perché esonerato, n.d.r.)? Parliamo di Rosati, DS amaranto, incolpevole per il calcio-mercato in cui ha avuto esclusivamente “ordine” di cedere i giocatori con i contratti più onerosi per prenderne altri meno cari (leggasi tutto improntato al risparmio-guadagno), ma colpevole per aver “consigliato” Iaconi a Foti e per aver decantato un proprio curriculum in cui l’apice, forse, è stato rappresentato dall’esperienza all’estero a San Marino? Parliamo di chi e di cosa? Parliamo ancora di Foti impegnato più a risolvere altri (suoi) problemi economici che ad uscire denaro per tirare dalla zona retrocessione la Reggina? Parliamo della situazione economica della Reggina che da anni ci dicono essere solida ed invece appare tutt’altro? O parliamo dei 5184 abbonati che in Foti avevano creduto, per l’ennesima volta, e che, ancora per l’ennesima volta, sono stati traditi da errori su errori dallo stesso commessi? Li contiamo sabato prossimo al Granillo nello “spareggio” contro il Mantova? Saranno 5184 o, forse, nemmeno la metà? Perché la gente dovrebbe venire allo stadio? Per quale motivo dovrebbe sentirsi umiliata ancora? Diteci un solo motivo, uno solo e, se ci convincerete, vi seguiremo nel ragionamento. Meglio, molto meglio, starsene a casa e godersi il weekend in santa pace, o no? In sala stampa, per quanto riguarda gli amaranto, si presenta il solo Iaconi e non subito come di solito, ma tardando ad arrivare. Che, per caso, gli hanno dato il biglietto del primo treno per Teramo? Nella Reggina esiste una gerarchia per quanto riguarda l’andare a calciare i rigori? “E’ difficile per me commentare una gara del genere. Siamo stati padroni del campo (ma che vuol dire questa frase se perdiamo regolarmente?, n.d.r.), ma subiamo come al solito dei goals alle prime occasioni dei nostri avversari.” Di fatto il mister non ha risposto alla domanda. D’altro canto, come potrebbe se, serafico com’è, pare non abbia gli attributi per farsi sentire e, quindi, nessuna voce in capitolo? La Reggina si è adeguata al “non gioco” del Vicenza. Difficile scegliere la squadra meno scarsa tra le due oggi in campo. “ E’ vero, non abbiamo di certo brillato ma siamo stati padroni della gara (ancora? ma che diavolo sta dicendo mister? ma è ‘mbriacu?, n.d.r.). Non possiamo affrontare le partite con questo atteggiamento. Quelli di oggi erano punti pesanti ed abbiamo perso un vero e proprio scontro diretto (le rammentiamo, “caro” mister, che abbiamo perso anche quello dell’andata con seduto in panchina il suo illustre predecessore, n.d.r.).” Al goal del momentaneo 2-1 di Brienza, non sarebbe stato meglio inserire un difensore piuttosto che Cacia? “Stavamo ancora perdendo, mi pare. Eppoi Cacia ha avuto la sua occasione colpendo il palo con la palla che, mi dicono, era più dentro che fuori prima che Giosa l’allontanasse. Di certo la sconfitta è pesante, anche nel punteggio finale. Brutta prestazione, ma bruttissimo risultato.” Come ci presentiamo allo spareggio contro il Mantova di sabato prossimo? “In non buone condizioni, certamente. Recupereremo giocatori importanti come Brienza e Cacia, ma i nostri problemi sono in difesa. Siamo troppo vulnerabili là dietro.”  La ciliegina sulla torta? Littieri, autore del secondo goal, a precisa domanda sulla Reggina, così risponde: “La Reggina è una grande squadra con una grande storia alle spalle. Credo che, sulla carta, sia tra le squadre più forti del campionato.” Caro Littieri, prima che mandiamo a quel paese anche te e la tua ipocrisia, ti tranquillizziamo dicendo che di “grande” alla Reggina è rimasta solo la delusione dei suoi tifosi, che la sua storia è anni luce alle sue spalle e che la carta dove hai letto ciò che hai detto è andata in fumo già molto tempo fa. La Reggina non è più, da anni, LA Reggina e chissà che destino le aspetta grazie a lui, il magnifico presidente Pasquale, detto Lillo, Foti.

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Vicenza Reggina 3-1: Nonna Maria e Michele “Zippa” avrebbero fatto meglio

Vicenza– Reggina: 3-1. Vicenza: (4-4-2): Fortin; Ferri, Di Cesare, Giosa e Martinelli; Madonna (dal 76° Signori), Braiati, Botta e Gavazzi; Litteri (dal 68° Brivio) e Sgrigna (c) (dall’83° Margiotta). In panchina: Russo, Brivio Signori, Paonessa, Di Matteo, Misuraca e Margiotta. All.: Maran. Reggina (3-5-2): Fiorillo; Lanzaro (c) (dal 52° Missiroli), Cascione e Valdez; Vigiani, Carmona, Castiglia (dal 47° Brienza), Tedesco e Rizzato; Pagano (dal 65° Cacia) e Bonazzoli. In panchina: Marino, Santos, Barillà, Missiroli, N. Viola, Cacia e Brienza. All.: Iaconi. Arbitro: Tozzi di Ostia. Assistenti: La Rocca e Costa. Quarto uomo: Merlino. Andata: 2-0 (Sgrigna e Bjelanovic). Marcatori: Di Cesare al 30°, Litteri al 32°, Brienza al 64° e Sgrigna al 72°. Ammoniti: Castiglia al 26°, Litteri, Valdez al 68° e Signori al 92°. Corner: 4 Vicenza e 7 Reggina. Recupero: 1’ (p.t.) e 3’ (s.t.). Note: Nel Vicenza debutta Madonna come esterno destro offensivo; in difesa Martinelli favorito su Brivio nel ruolo di terzino sinistro; niente da fare per Bjelanovic alle prese con problemi muscolari. Nella Reggina: Valdez riprende il suo posto in difesa con Lanzaro e Cascione; Rizzato è preferito a Barillà come esterno sinistro di centrocampo al posto dello squalificato Costa; esordisce Castiglia a centrocampo; Cacia e Brienza partiranno dalla panchina.

La cronaca. Reggina che torna in Veneto dopo l’exploit di due settimane fa a Padova. A Vicenza, Iaconi ripropone il 3-5-2, che meglio di altri moduli (il 4-4-2 di Novellino, prima, ed il 3-4-3 dello stesso Iaconi, poi) ha fatto il suo “esordio” proprio prima della sosta a Padova. Modulo, questo, che prevede che gli esterni di centrocampo, Vigiani e Rizzato, arretrino, all’occorrenza, andando aiutare i tre centrali difensivi, Lanzaro, Cascione e Valdez, sistemandosi in un 5-3-2 difensivo. Ceduto/sacrificato Morosini, sarà il neo arrivato Castiglia a fungere da mezz’ala destra. Terreno pesantissimo al “Menti”, anche il più semplice dei passaggi e dei controlli è reso difficile. Al 1° minuto Vicenza già in area amaranto con Gavazzi che raccoglie un cross da destra e colpisce di testa non impensierendo comunque Fiorillo. Al 5° ancora il Vicenza con Madonna che, di sinistro, manda di molto al lato alla destra del portiere amaranto. All’8° è Sgrigna (già in rete contro gli amaranto all’andata) a provarci ma il tiro è fiacco e nessun problema per la porta amaranto. Risponde Bonazzoli con una bella e rapida girata ben parata da Fortin. Al 10°, sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Pagano, Castiglia viene atterrato da Giosa e Tozzi indica il dischetto. Al tiro va lo stesso neo arrivato che, emulando Cacia a Bergamo e Pagano con il Cesena, tira malissimo e Fortin, notoriamente non certo un fulmine di guerra tra i pali, respinge di piede pressoché inconsapevolmente. Terzo errore dal dischetto consecutivo per gli amaranto: a Bergamo, sponda Albinoleffe, sullo 0-0 fu Cacia a farsi parare il tiro da Pelizzoli e poi si perse 2-0; in casa contro il Cesena, fu Pagano, sul 2-1 in favore dei romagnoli, a farsi respingere da Antonioli il rigore del possibile pareggio e poi si perse per 3-1; pochi istanti fa Castiglia ha regalato, sullo 0-0, onore e gloria a Fortin e vedremo come andrà a finire. Mah! Fosse per noi tutti ad arare i campi. Tutti. Presidente incluso. Credeteci, ogni ulteriore commento risulterebbe superfluo e per giunta inadeguato. Un’altra sola considerazione in merito alla scelta di mandare al tiro Castiglia. Dopo, per esempio, Cacia a battere il rigore al 1° minuto a Bergamo appena rientrato dopo non sappiamo quante partite fuori per infortunio, oggi è toccato ad un altro “venuto dal nulla”. Questa è dimostrazione, ancora una volta, che nella Reggina di quest’anno regna l’anarchia più assoluta. Non c’è, quindi, né un leader, né una gerarchia né un allenatore con gli attributi e questi sono i risultati sotto gli occhi di tutti. Nello squallore generale di una partita tra due squadre in cui sarebbe davvero arduo scegliere la meno scarsa (la scelta era stata difficile anche per Padova e Reggina due settimane fa), ecco spuntare il goal del vantaggio dei padroni di casa. Al 30° cross da sinistra di Gavazzi, pallone in area verso Di Cesare (un difensore!) che, sbeffeggiando un Valdez immobile, stoppa a seguire e batte Fiorillo che, indice al naso, zittisce il suo pubblico così come Pagano dopo l’assist a Buscè nella gara casalinga contro la Salernitana. Un minuto e mezzo dopo, al 32°, il Vicenza addirittura raddoppia. Sgrigna da destra al centro per Litteri che, senza alcuna difficoltà, batte ancora l’incolpevole Fiorillo. Complimentoni davvero alla Reggina tutta, al suo allenatore pro-forma ed al suo presidente, presumiamo, tornato abbronzato dagli States piuttosto che stanco e provato per la sessione di calcio-mercato chiusa lunedì scorso. Da sempre e da ogni parte si diceva che era la difesa il reparto dove sarebbero dovuti arrivare innesti di categoria ed il presidente che fa? L’unico reparto non irrobustito, ma anzi indebolito dopo la partenza di Capelli, è stato proprio quello difensivo. Complimentoni ancora “Mister Number One” come la chiama un nostro collega a lei caro. L’errore dal dischetto di Castiglia – come quelli già riportati di Cacia e Pagano – costa caro o no? Iaconi merita ancora la panchina della Reggina o no? Lo capisce che così si retrocede o no? Ok presidente, cominceremo a pensare ai derby con Cosenza e Catanzaro in Lega Pro! Nel perpetrarsi dello squallore più assoluto finisce il primo tempo e le due squadra, meritatamente, vanno al riposo. La ripresa si apre, di fatto, con Castiglia che esce per Brienza. Il Vicenza gioca ancora il pallone e la Reggina guarda. Al 51° è Madonna a rendersi pericoloso, ma il suo tiro finisce sull’esterno della rete. Al 52° ancora un cambio tra le fila amaranto: dentro Missiroli e fuori Lanzaro. Iaconi non sa più che pesci prendere. Noi, al suo posto, a fine gara, prenderemmo il primo treno utile per Teramo e lì ci resteremmo. Seguono minuti di “non gioco” da parte di entrambe le squadre fino al 64° quando la Reggina accorcia le distanze con Brienza, al rientro dopo un lungo stop, con un gran sinistro da fuori area. Un attimo dopo Cacia sostituisce un inconcludente Pagano e la Reggina ci prova. E’ solo un fuoco di paglia che dura la “bellezza” di 7 minuti. Al 72°, infatti, al termine di una prolungata azione offensiva senza che la difesa amaranto opponga resistenza alcuna, il pallone arriva a Sgrigna che, d’interno destro, mette il pallone nell’angolo dove Fiorillo non può arrivare. 3 a 1 e palla al centro. In questo preciso istante, se finisse il campionato, la Reggina sarebbe meritatamente in C1, Lega Pro, Prima Divisione, insomma chiamatela come volete, ma sempre di terza serie si tratta, insieme a Salernitana, Padova e Mantova. Al 79° Fortin respinge d’istinto un colpo di testa di Bonazzoli da un metro. Un minuto dopo Cacia, superato anche Fortin in uscita, calcia a colpo sicuro ma il suo tiro colpisce il palo e, poi, Giosa allontana mentre i reggini protestano per l’eventualità che il pallone, dopo aver colpito il palo, abbia superato la linea bianca prima del rinvio, appunto, di Giosa. Ancora un minuto e Brienza, su punizione, manda di poco al lato alla destra di Fortin. La Reggina lotta con la forza della disperazione, ma i limiti sono evidentissime e si vedono tutti. All’89° ci prova ancora Tedesco ma la palla termina fuori. Dopo 3 minuti di recupero la partita finisce e, signori, siamo alla frutta! Nonna Maria e Michele “Zippa” avrebbero di sicuro fatto di meglio.

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Team Basket Viola Liomatic di scena a Potenza

Liomatic già in viaggio verso Potenza in vista della diciannovesima giornata di campionato che verrà giocata sabato 6 febbraio, alle ore 19, contro il Centre Corporelle Potenza. Il Team Neroarancio è partito alla volta della Basilicata per tentare di portare a casa due punti importantissimi. “La squadra è in un momento difficile – ha affermato Coach Massimo Bianchi – e giocherà contro una compagine che sta giocando bene, che sta realizzando buoni risultati. Noi, invece, dobbiamo reagire e tornare alle vittorie altrimenti verrebbe buttato via il lavoro che abbiamo fatto sin ora. Purtroppo non so ancora sa Negri riuscirà a giocare ma chiunque scenderà sul parquet del PalaPergola dovrà fornire un contributo determinante per tornare a vincere.

Dobbiamo tornare da Potenza con due punti, fondamentali non solo per la classifica ma anche per dare un chiaro segnale: che il lavoro che stiamo facendo sta dando i suoi frutti”. I roster delle due squadre in campo: CENTRE CORPORELLE POTENZA: 4 SACCOCCIO Pietro 5 MARINO Stefano 6 TOBOLINI Marco 7 DI PIERRO Vincenzo 8 SERINO Davide 9 VIAGGIANO Donatello 10 CORVO Giuseppe 11 GINEFRA Simone 12 AURIA Paolo 13 BLARDONE Federico 15 NOCIONI Pablo Jose'. Coach: PATERNOSTER Michele. LIOMATIC VIOLA REGGIO CALABRIA: 4 DIP Marcelo, 5 DI LEMBO Massimo, 7 NICCOLAI Gabriele, 8 PELLEGRINO YASAKOV Vladimir, 9 D'IAPICO Giuseppe, 13 ROSELLI Michele, 15 MANZOTTI Francesco, 16 SCOZZARO Dario, 19 GRASSO Sebastiano e 20 DALLA VECCHIA Luca. Coach: BIANCHI Massimo, vice coach: BOLIGNANO Domenico e TOLOTTI Gustavo.

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Polistena: otto arresti per rissa tra stranieri

Un altro episodio di violenza tra extracomunitari ha portato all’arresto di 5 cittadini di provenienza algerina e marocchina, temporaneamente domiciliati in Polistena; si tratta di  Belarbe Houari 30enne algerino, di Nourddine Sadiq 34enne marocchina, di Essalhi Mhamed 25 marocchino, Lafis Abdellah 42 marocchino ed Ahlabo Zaim 22 enne marocchino. Il fatto si è verificato in via Stella di Polistena, situata nel vecchio centro storico polistenese, in un dedalo di vecchie case ormai disabitate da molto tempo. Intorno alle 01:00 di stanotte, gli uomini della Stazione di Polistena, impegnati in un servizio perlustrativo, hanno udito numerose grida in lingua araba provenire dalla citata via, ed allarmatisi per il perdurare della situazione sono subito intervenuti sul posto. Al loro arrivo notavano subito un violento ed acceso diverbio tra cinque extracomunitari che si colpivano reciprocamente con inaudita violenza in ogni parte del corpo con pugni calci ed addirittura testate.

Immediatamente hanno chiesto rinforzi alla Centrale Operativa del Comando Compagnia Carabinieri di Taurianova, e sono giunte sul posto pattuglie della Stazione di S.Giorgio Morgeto ed un equipaggio dell’Aliquota Radiomobile, nonché altro personale dell’Arma Polistenese, che hanno dovuto faticare parecchio per dividere i cinque rissanti. Una volta sedati gli animi, in realtà mai veramente sopiti perché le schermaglie verbali sono proseguite ancora per diverso tempo, i militari hanno constato la gravita del fatto: Belarbe Houari aveva una vistosa ferita al labbro ed aveva addirittura perso il ponte sul quale erano fissati i denti anteriori, altri due presentavano ferite con perdita di sangue al volto e gli altri avevano il volto tumefatto dai colpi ricevuti. Tutti sono stati accompagnati presso il Pronto Soccorso del locale presidio ospedaliero e sottoposti alle cure mediche del caso: nei loro confronti sono state formulate prognosi che partiva varianti dai 10 ai tre giorni a secondo delle lesioni subite. Due, però, hanno rifiutato di sottoporsi agli accertamenti medici e di ricevere le cure del caso. Presso la Caserma di Polistena è stata ricostruita la dinamica e, con molta difficoltà, anche il movente della violenta lite, maturata tra dissapori di vicinato e pretestuose antipatie personali, sfociate nelle vie di fatto. A carico dei 5 extracomunitari è scattato l’arresto per rissa e nella stessa mattinata gli arrestati sono stati giudicati con rito direttissimo presso il Tribunale di Cinquefrondi e condannati a pene che vanno da 8 a 10 mesi di reclusione. L’agitazione in seno alle locali comunità di immigrati, in questi ultimi giorni, ha fatto registrare un incremento, su cui i Carabinieri stanno svolgendo accurate indagini. Nei giorni scorsi, infatti, sempre i Carabinieri di Polistena, avevano tratto in arresto 2 rumeni ed un italiano coinvolti in una rissa al di fuori da un locale.

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Pallamano Amaranto verso i play off

altNon conosce ostacoli la marcia della Pallamano Amaranto, vittoriosa in maniera netta e convincente contro il Ragusa con il punteggio di 32-18. In virtù di questo successo e della concomitante sconfitta della seconda in classifica Regalbuto, viene così incrementato il vantaggio sulle inseguitrici e la strada verso i play of ormai abbondantemente spianata.

Ricordiamo che la Pallamano Amaranto è una realtà nuovissima del panorama sportivo reggino che sta già ottenendo risultati di prestigio avendo allestito una compagine di primo piano ed un settore giovanile di qualità.

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