Vela: Italia Cup, il Circolo Velico Reggio apre con un l’en plein

En plein per il Circolo Velico Reggio (nella foto i ragazzi del CVR) che, nella prima prova dell’Italia Cup classe “Laser”, ha ottenuto due primi posti con Valerio Colella (Radiale) e Giovanni Giordano (4.7). La regata, impeccabilmente organizzata dal Circolo Velico Reggio del presidente Carlo Colella, è iniziata in ritardo per l’assenza del vento, che solo nella tarda mattinata ha ripreso a soffiare fino a raggiungere i 22 nodi. Un percorso “ridisegnato” dal giudice di regata Giuseppe Delfino, con le condizioni meteorologiche, peggiorate nel corso della gara che hanno messo in risalto le doti tecniche marinaresche dei dodici equipaggi presenti.

Nella classe “Laser 4.7”, il podio è stato tutto dei ragazzi allenati da Claudio Spanò. Dietro Giordano, infatti, si sono classificati, nell’ordine, Francesco Ielo e Sacha Ruffo. Nella “Laser Radiale” Valerio Colella ha preceduto il fratello Fabio. Roberto Raffa del “Windsurfer dello Stretto”è giunto terzo. CLASSIFICHE LASER 4.7: 1. Giovanni Giordano (Circolo Velico Reggio); 2. Francesco Ielo (idem); 3. Sacha Ruffo (idem); 4. Demetrio Morabito (idem); 5. Bruno Barreca (Circolo Nautico Reggio); 6. Samuele Tarantino (Circolo Velico Reggi); 7. Antonio Laganà (Circolo Nautico Reggio); 8. Carlo Delfino (Circolo Velico  Chilà). CLASSIFICHE LASER RADIALE: 1. Valerio Colella (Circolo Velico Reggio); 2. Fabio Colella (idem); 3. Roberto Raffa (Windsurfer dello Stretto); 4. Antonio Pilò (Circolo Velico Catanzaro) 5. Sgrò Rocco (Windsurfer dello Stretto).

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Gioia Tauro: arrestate tre persone per abusi su minori di anni 14

I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato – in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dl GIP del Tribunale di Palmi -, tre persone che  avrebbero abusato sessualmente di due sorelle dell’età di 11 e 12 anni. Le giovanissime vittime, legate da vincoli familiari ai tre arrestati, su disposizione del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, sono state condotte presso una centro specialistico per la tutela dell’infanzia della Calabria.

L’attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi e condotta dai Carabinieri di Gioia Tauro, è iniziata lo scorso mese di novembre ed ha svelato una triste storia di violenze familiari di cui le due sorelline sono state vittime.

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Piacenza Reggina 0-0: tabellino e cronaca

Piacenza – Reggina: 0-0. Piacenza (4-3-3): Puggioni; Avogadri, Tonucci, Iorio e Meliente; Amodio, Paro (dal 58° Greco) e Parfait; Foti, Moscardelli (c) e Sivakov (dal 58° Sambugaro). In panchina: Capodici, Rincon, Capogrosso, Greco, Sambugaro, Cani e Guerra. All.: Ficcadenti. Reggina (3-5-2): Marino; Adejo, Lanzaro (c) e Valdez; Vigiani, Carmona, Cascione, Missiroli (dal 83° Rizzato) e Costa; Brienza (dal 74° Pagano) e Cacia (dal 69° Bonazzoli). In panchina: Kovacsik, Castiglia, Bonazzoli, Rizzato, Santos, Barillà e Pagano. All.: Breda. Arbitro: Stefanini di Prato. Assistenti: Bernardoni e Cini. Quarto uomo: Romani. Andata: 1-2 (Cacia, Zammuto e Pagano). Ammoniti: Lanzaro al 9°, Tonucci al 37°, Carmona al 59°, Avogadri al 70° e Costa all’84°. Corner: 4 Piacenza e 6 Reggina. Recupero: 0’ (p.t.) e 3’ (s.t.). Note. Nel Piacenza sono indisponibili Graffiedi, Piccolo, Maurantonio, Anaclerio e Zammuto; nella Reggina Fiorillo e Camilleri. Serena è squalificato (sospeso) nel Piacenza e Tedesco lo è nella Reggina. Nel Piacenza i diffidati sono Guerra, Graffiedi, Bini, Tulli, Puggioni, Anaclerio, Parfait e Tonucci e nella Reggina Lanzaro, Castiglia, Vigiani e Barillà. Tre gli ex tra campo e panchina: Puggioni e Ficcadenti tra i padroni di casa e Cacia tra gli ospiti. Nella Reggina cambio in corsa rispetto alla formazione che ha battuto il Frosinone domenica scorsa: esterno di sinistra di centrocampo agisce Costa a “scapito” di Rizzato destinato in panchina.

La cronaca. Il posticipo della settima giornata del girone di ritorno si gioca di fronte ad una cornice di pubblico assai scarna fors’anche (come biasimare gli emiliani) per via dell’unico grado sopra lo 0 al calcio d’inizio che, comunque, non impedisce ad una ventina di tifosi amaranto di essere presenti. Gara veloce con continui ribaltamenti di fronte, Reggina ben disposta in campo che predilige il gioco di prima e prova, fin da subito, a graffiare. Primo “batticuore” per la Reggina creato dal proprio portiere che, rinvia di prima intenzione un retropassaggio di Valdez svirgolando fortunatamente senza conseguenze. Si gioca molto a centrocampo con le due formazioni impegnate a superarsi senza, però, fortuna. Il primo ammonito della gara è il capitano della Reggina Lanzaro che, diffidato, salterà la gara casalinga di sabato prossimo con il Modena del grande ex Franco Jacopino. Al 14° la prima conclusione a rete è dei padroni di casa. Amodio crossa basso da destra, Moscardelli aggancia in area e, seppur fortunato per un rimpallo, riesce a girarsi ed a calciare di sinistro, Marino è attento e para a terra tuffandosi alla sua destra. Reggina buona in fase difensiva, ma non altrettanto dalla cintola in su dove non offende particolarmente. Il Piacenza, invece, proprio per questa “latitanza” offensiva degli amaranto, prende coraggio ed alza il proprio baricentro costruendo azioni su azioni che non vanno a buon fine o, come detto, per l’attenzione difensiva dei reggini o perché i suoi attaccanti si ritrovano in posizione di fuorigioco. Al 28° prima conclusione (se così si potesse definire) verso la porta piacentina da parte degli uomini di Breda. Da 35 metri ci prova Brienza su calcio di punizione, la barriera respinge e nulla di fatto. Cacia (nella foto), invece, inizia la sua personalissima collezione di off-side tanto che Cristina Cini, l’assistente che agisce dal lato opposto alla tribuna, non può non segnalarli in quasi rapida successione. Nel Piacenza il primo ammonito è Tonucci ed anche lui, diffidato come Lanzaro, salterà la prossima gara degli emiliani contro il Frosinone. Pericolo al 39°. Moscardelli calcia molto bene un calcio di punizione da destra. Il tiro, d’interno sinistro, è insidioso e Marino, forte dei suoi quasi 200 cm d’altezza, ci arriva e devia in corner. Al 42° la Reggina tira finalmente nello specchio della porta. Costa si propone da ala sinistra, mette al centro per Brienza che appoggia all’accorrente Missiroli che, di prima intenzione, calcia ma centrale e debolmente. Puggioni non ha alcun problema a parare a terra. Un attimo dopo ci prova Cacia che, lanciato in verticale, cerca di aggirare lo stesso portiere biancorosso ma calcia sull’esterno della rete. Fin quando Cacia cercherà ossessionatamente la rete per dimostrare chissà cosa, non sarà mai lucido in fase conclusiva e risulterà assolutamente fumoso vanificando gli sforzi comunque profusi con generosità. Il primo tempo termina a reti inviolate dopo 45 minuti, onestamente, non piacevoli dal punto di vista dello spettacolo offerto dalle due squadre, Forse, però, ci sta anche questo visto la posizione in classifica non certo lusinghiera di entrambe ed il “peso” che i punti in classifica cominciano ad avere da qui in avanti. Seconda frazione di gioco che inizia sulla stessa falsa riga dei primi 45 minuti. Piacenza molto attento a centrocampo, Reggina che fatica a crearsi spazi e gioco concentrato nella zona centrale del terreno di gioco. Gli uomini delle due panchine iniziano a scaldarsi e Ficcadenti è il primo a smuoversi tra i due allenatori facendo entrare in campo Sambugaro e Greco al posto, rispettivamente, di Sivakov e Paro cercando, così, diverse soluzioni. La Reggina cala, arretrando, ed il Piacenza avanza grazie, anche, ai due cambi che sembrano portare nuova linfa tra le fila dei padroni di casa. Il primo “pericolo” per la difesa del Piacenza lo porta Brienza (nella foto) al 64° direttamente su corner. Da destra, d’interno sinistro, palla sul secondo palo, ma Puggioni è sicuro e non si fa sorprendere. Dobbiamo ammettere che, fino al momento, la scelta di Costa per Rizzato non è stata per nulla felice. Probabilmente Breda avrà pensato, nella fattispecie, più a difendere che ad offendere. Ancora probabilmente, nei pensieri del mister amaranto, alla ricerca del primo risultato positivo in trasferta, un punto può essere ben accetto. Al 69° finisce la partita di Cacia che lascia il campo al posto del rientrante, dopo due giornate di squalifica, Bonazzoli. Applausi (e qualche fischio) da parte del suo ex pubblico. Al 70° ci prova ancora il Piacenza con il proprio capitano Moscardelli. Da buona posizione, in area ma leggermente defilato sulla destra, calcia malamente alto. Un paio di minuti dopo ci prova ancora il Piacenza con Meliente ma è bravo Marino a neutralizzare. Al 74° Breda cambia completamente la sua coppia d’attacco iniziale: dopo Bonazzoli per Cacia ecco Pagano per Brienza. Al 75° la migliore occasione da rete è per i padroni di casa. Anzi, l’occasione è doppia. Prima Greco, di sinistro, da fuori area, colpisce il palo alla destra della porta difesa di Marino e poi, con il  pallone che ritorna in campo finendo sui piedi di Moscardini, lo stesso, incredibilmente, liscia di sinistro finché la difesa spazza via. Due grandi occasioni, quindi, fortunatamente non sfruttate dai giocatori di casa e Reggina fortunata. All’80° la Reggina crea un’occasione seppur non calciando in rete. Pagano, sfruttando un errore difensivo sulla linea di fondo, mette al centro per l’accorrente Cascione che piedi buoni non ha e sbuccia il pallone da posizione centralissima e, quindi, agevole per tentare la via della rete. All’83° esce Missiroli ed entra Rizzato. Breda prova a dare maggiore spinta sulla fascia sinistra sino ad allora, offensivamente s’intende, lasciata sguarnita. Se dovessimo cercare una nota positiva, questa potrebbe sicuramente essere l’avvicinarsi della seconda partita conclusa a difesa imbattuta per gli amaranto. Vedremo se almeno questo obiettivo sarà raggiunto dagli ospiti. All’89 occasione per la Reggina. Calcio di punizione di Pagano dalla destra, ma il cross in area è facile preda di una zona del campo dove il rosso delle maglie del Piacenza la fa da padrone. Nulla di fatto, quindi. Piacenza certamente più tonico e maggiormente desideroso di raggiungere l’obiettivo “3 punti” e Reggina, invece, più propensa a non perdere. Ripetiamo, di positivo possiamo solo cogliere il primo punto conquistato in trasferta da Breda & Co. e la seconda partita senza goals subiti per gli amaranto. A 33 punti la Reggina aggancia Triestina e Gallipoli ed a quota 31 il Piacenza aggancia il Padova. Appuntamento con la vittoria (?) rinviato a sabato 13 allorquando al Granillo si presenterà il Modena.

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Reggio Calabria: un arresto per detenzione e spaccio di stupefacenti

Nella notte di ieri, i Carabinieri della Stazione Pellaro della Compagnia di Reggio Calabria, hanno tratto in arresto Dattola Paolo (nella foto), di anni 35, incensurato, con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. I militari, che da tempo tenevano sotto osservazione il soggetto, avendo notato un movimento di auto che sempre più frequentemente si fermavano a Pellaro in via Grottello, nei pressi dell’abitazione del Dattola, hanno portato a termine un blitz in piena regola, per le strade di Pellaro, bloccando una Golf con a bordo tre giovani che, poco prima, si erano riforniti dal Dattola di qualche dose di marijuana.

Immediatamente i militari hanno effettuato una perquisizione accurata a casa del Dattola rinvenendo, in un casotto di pertinenza dell’abitazione, adibito a sala giochi, 30 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, nonché un bilancino elettronico di precisione (nella foto), abilmente occultati all’interno di un armadietto. Il Dattola, secondo quanto appurato, riceveva gli acquirenti in questa dependance allestita per l’intrattenimento con computer, maxi schermi e consolle video games di ogni genere per poi vendere ai suoi ospiti la sostanza stupefacente. Il Dattola, arrestato in flagranza di reato con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, è stato tradotto presso il carcere di Reggio Calabria a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mentre, per i tre giovani fermati, è scattata la segnalazione al locale Ufficio Territoriale del Governo.

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Reggio Calabria: i controlli dei Carabinieri portano a tre arresti per vari reati

Nei giorno scorsi i militari della Compagnia Carabinieri di Reggio Calabria hanno operato tre diversi arresti, tutti nati in seno ai servizi di controllo del territorio che quotidianamente l’Arma espleta per le vie cittadine. Il Nucleo Radiomobile, nella scorsa notte, ha tratto in arresto Bevilacqua Adriano (nella foto) classe ’87 di Gioia Tauro mentre si trovava a bordo di un furgone carico di attrezzi da lavoro appena rubati. La pattuglia insospettita dalla presenza in tarda notte di un furgone da lavoro che si dirigeva in zona Gallico, all’altezza della rotonda dello svincolo autostradale, intimava l’alt ma il conducente, alla vista dei militari, cercava di darsi alla fuga invertendo la marcia. I Carabinieri si mettevano immediatamente al suo inseguimento e lo bloccavano poco dopo. Il giovane dapprima cercava di accampare scuse per giustificare la sua presenza alla guida del furgone ma poi, incalzato dalle domande dei militari, era costretto ad ammettere di aver appena rubato il mezzo da lavoro – un Fiat Strada –  in un cantiere edile di Gallico dal quale aveva trafugato anche numerosi attrezzi da lavoro.

Dopo aver constatato che effettivamente il Bevilacqua aveva forzato il cancello d’ingresso al cantiere ed i lucchetti di due container usati come rimessaggio per gli attrezzi, i Carabinieri hanno tratto in arresto il giovane restituendo il furgone con il suo carico è al legittimo proprietario. Nella stessa giornata i militari della Stazione Carabinieri di RC Rione Modena hanno tratto in arresto il sorvegliato speciale Amato Vincenzo, classe 70 che, in violazione degli obblighi impostigli, viaggiava,con  patente revocata, a bordo di un autovettura. I militari, impegnati in un servizio di controllo del territorio nelle zone di via Ciccarello, notavano il sorvegliato speciale, che circolava tranquillamente a bordo di una utilitaria di colore grigio e lo bloccavano immediatamente. Questi, approfittando del capannello di altri nomadi accorsi sul posto per creare confusione e permettergli di darsi alla fuga, si allontanava alla guida dell’automobile. La fuga aveva, tuttavia, breve durata perché i Carabinieri poco dopo riuscivano a rintracciarlo e ad arrestarlo mentre, incurante dell’accaduto, si trovava ancora a bordo del mezzo. Sempre i Carabinieri della Stazione di RC Rione Modena il giorno prima, hanno tratto in arresto Puleo Davide (nella foto) classe ‘79 per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Il giovane era stato fermato mentre si accingeva ad entrare all’interno del garage di pertinenza della sua abitazione. Alla vista dei Carabinieri il Puleo subito consegnava spontaneamente due involucri contenenti complessivamente circa 5,5 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana. I militari insospettititi dal comportamento e ritenendo che il Puleo avesse consegnato spontaneamente la sostanza per evitare controlli più approfonditi eseguivano ugualmente una perquisizione ed avevano modo di notare che tra le chiavi in possesso del giovane ve ne era una che sicuramente apriva un altro garage. Dopo vari tentativi i Carabinieri individuavano nelle immediate vicinanze il garage apribile con la chiave rinvenuta e lì il Puleo vistosi nuovamente scoperto consegnava spontaneamente altri 42 grammi della medesima sostanza stupefacente. Anche questo terzo giovane veniva dichiarato in stato di arresto e messo a disposizione dell’A.G. competente.

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Reggina: Tedesco, l’insostituibile

altaltLa diffida, un cartellino giallo abbastanza ingenuo, la squalifica. Viene fermato per un turno dal giudice sportivo Giacomo Tedesco e questa per la Reggina è una perdita pesantissima. Riteniamo il mancino palermitano un elemento insostituibile nello scacchiere di mister Breda, soprattutto in questo particolare momento della stagione. Lo ha dimostrato nelle sei partite disputate dopo il suo ritorno a Reggio Calabria, fortemente voluto dal massimo dirigente Lillo Foti. Esperienza al servizio della squadra, grande capacità di adattamento ad un campionato difficile come quello di B, personalità e carattere e soprattutto qualità in mezzo al campo.

Finalmente dopo diversi anni, la Reggina ha ritrovato quel centrocampista in grado in più circostanze di ribaltare le azioni da difensive in offensive attraverso accelerazioni e verticalizzazioni improvvise, oltre ai tiri dalla lunga distanza che lo hanno sempre caratterizzato. Breda poi, gli ha dato una collocazione in mezzo al campo a lui ancora più congeniale, liberando il tanto sacrificato Carmona che, dall’arrivo proprio di Tedesco sembra avere un passo diverso. Per questi motivi riteniamo davvero pesante la sua assenza lunedi sera, con l’aggravante che si gioca in trasferta e sul terreno di una diretta concorrente come il Piacenza. Mister Breda dovrà cercare all’interno del proprio organico un elemento che in qualche modo possa avvicinarsi alle sue caratteristiche ma, come detto, Tedesco per le doti appena elencate è davvero insostituibile. In ballottaggio per un posto Cascione e Castiglia, con quest’ultimo visto solo in occasione della trasferta vicentina, dove tra l’altro ha fallito un calcio di rigore. L’ex Cittadella ha pienamente recuperato dall’infortunio e già la scorsa gara con il Frosinone era tornato a disposizione seppur per scelta tecnica mandato in tribuna. Ancora tre giorni di tempo per il tecnico per poter decidere al meglio e con calma.

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CONI: XXXIX° Concorso Nazionale per il Racconto Sportivo

E’ giunto alla 39esima edizione il “Concorso Nazionale per il Racconto Sportivo” organizzato dal Coni (nella foto, a destra, il Presidente Regionale Mimmo Praticò), che mette in palio 3000 euro per il primo premio e 1500 per il secondo classificato. L’iniziativa, che negli anni ha ospitato firme illustri come quelle di Dacia Maraini ed Alberto Bevilacqua, è aperta a tutti e mira ad un maggiore sviluppo della produzione letteraria di contenuto sportivo, rivalutando un genere narrativo poco divulgato.

Entro il 15 aprile 2010 i lavori inediti (o pubblicati per la prima volta nel periodo 1 gennaio – 31 dicembre 2009) dovranno essere inviati, come documento word, all’indirizzo e-mail racconti@coni.it, oppure, se in cartaceo, spedite alla Segreteria del Concorso Nazionale per il Racconto Sportivo presso l’Ufficio Comunicazione e Rapporti con i Media del Coni, Largo Lauro de’ Bosis, 15, Foro Italico – 00194 Roma. I racconti, correttamente dattiloscritti (Times New Roman 12, interlinea 1, con margini destro e sinistro 2 cm. e quelli superiore ed inferiore 2,5cm.), dovranno essere contenuti in una lunghezza massima di 10 cartelle (18000 battute). Ogni autore potrà partecipare con un massimo di due racconti. La Giuria potrà indicare una rosa di segnalati per i quali, come per i vincitori, il Coni si riserva il diritto della pubblicazione dei lavori in ogni sua forma.

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Liomatic T. B. Viola: Bianchi chiede scusa ai tifosi

alt“Chiedo scusa a tutti per la prestazione della mia squadra.” Queste sono le parole di Massimo Bianchi al termine del match fra la sua Viola ed il Catanzaro in una gara che ha sancito la terza sconfitta interna stagionale della formazione nero arancio. I reggini giocano un primo quarto stellare, prima di lasciare spazio alla rimonta dei giallorossi:” Non so spiegare cosa sia successo dal primo quarto in poi. Eravamo partiti bene, con intensità dopodiché abbiamo smesso di giocare la nostra pallacanestro. Non possiamo permetterci di fare troppi e tanti tipi di errori: tiri fuori ritmi, contropiedi lasciati al vento e secondi possessi concessi agli avversari.” In più qualche giocatore continua a deludere le attese: ”a me non piace parlare dei singoli ma tutta la squadra ha perso fiducia. Niccolai è un giocatore importante e se prende solo quattro tiri vuol dire che non siamo riusciti a coinvolgere come avremmo voluto anche perché la difesa del Catanzaro lo ha anticipato sistematicamente togliendolo spesso dal nostro attacco.

Ma non è solo Niccolai la causa dei nostri mali perché siamo tutti consapevoli di aver fatto dei passi indietro dopo averne fatti tantissimi a da Novembre fino alla sconfitta di Siracusa.” Come si esce da questo momento negativo: “Con il lavoro e l’impegno da parte di tutti i componenti di questa Viola. Società, dirigenti, tecnici e giocatori si devono rimboccare le manche prima di tutto per capire i motivi di queste difficoltà dopodiché dobbiamo trovare in noi stessi le soluzioni per tornare a giocare come sappiamo.” A questo punto, prima di riguardare la classifica, bisogna chiudere questa striscia negativa:” Non mi interessano i risultati, vorrei rivedere in campo quella squadra che non ha sbagliato nulla per quasi due mesi. Io conosco le potenzialità del mio gruppo per questo sono amareggiato quando non riusciamo a giocare come sappiamo; ripeto, dobbiamo darci da fare per rientrare in ritmo altrimenti rischiamo di mandare allo sbaraglio una stagione che può ancora darci delle soddisfazioni.”. L’impressione che sta dando questa Viola è una squadra che sa giocare a pallacanestro ma che mi mette poco cuore e carattere: “purtroppo non posso affermare il contrario. Siamo troppo superficiali in certi momenti e facciamo errori di contrazione. Per vincere a questi livelli, oltre la tecnica, serve l’energia. Catanzaro l’ha messa in campo mentre la Viola non l’ho fatta. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Questa sconfitta proprio non ci voleva e complica la nostra situazione.” Ed i tifosi sono amareggiati per un non previsto kappao in un derby molto sentito:” Capisco il dispiacere del pubblico e siamo i primi a dire che non possiamo permetterci passi falsi di questo tipo. Il tempo per recuperare c’è ma dobbiamo ritornare a giocare in modo adeguato su due lati del campo”. Ed il calendario, purtroppo, non aiuta la Viola che domenica prossima andrà a Martinafranca prima di chiudere la regular season con un trittico terribile che vedrà i reggini impiegati con Massafra, Bisceglie e Siracusa, le tre squadre che, attualmente, occupano le prime tre posizioni dea classifica di questo campionato.

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INPGI: mutuo sospeso per un anno ai giornalisti in difficoltà

(Dall''Ufficio di Corrispondenza della 15^ Circoscrizione Calabria, riceviamo e pubblichiamo). Il CdA dell'Istituto di Previdenza ha recepito ed ampliato il Piano Famiglie varato nel 2009. Rate sospese, per 12 mesi, nei casi in cui giornalisti titolari di un mutuo Inpgi e loro familiari cointestatari vengano a trovarsi in condizioni di non autosufficienza: è quanto ha stabilito il Consiglio di Amministrazione dell’Istituto di Previdenza dei Giornalisti Italiani, ampliando il cosiddetto “Piano Famiglie”, varato a dicembre 2009. Tale accordo, siglato tra l’ABI, l’Associazione Banche Italiane, e le principali Associazioni dei consumatori, ha, infatti, come obbiettivo, quello di garantire la sostenibilità finanziaria delle operazioni di credito ipotecario delle famiglie.

Partendo, dunque, da un provvedimento adottato su scala nazionale, che interessa le più diverse realtà sociali e professionali, l’Inpgi ha delineato ulteriori misure indirizzate ai giornalisti iscritti e ai loro familiari. “Già lo scorso anno il Cda dell’Inpgi aveva predisposto misure di tutela e agevolazione nei confronti dei colleghi in difficoltà – fa notare Carlo Parisi, fiduciario Inpgi della Calabria e presidente della Commissione nazionale Provveditorato – ma la novità, ora, è che tali provvedimenti sono stati ulteriormente ampliati: mentre, in una prima fase, potevano chiedere la sospensione delle rate del mutuo per un anno soltanto quei colleghi che si fossero trovati in disoccupazione o in cassa integrazione, ora possono farlo anche i giornalisti che vengano messi in mobilità o che abbiano in essere un contratto di solidarietà”. Da sottolineare, inoltre, è il fatto che di tali benefici potranno usufruire anche gli eventuali familiari cointestatari di un mutuo Ingi, nonché gli eredi, in caso di morte del titolare del mutuo. Durante il periodo di sospensione, poi, non matureranno gli interessi di mora o altre penalità e le rate sospese inizieranno a decorrere al termine del periodo di ammortamento originariamente previsto. “Si tratta, come è evidente, – sottolinea Parisi – di un provvedimento che mira a salvaguardare le esigenze dei colleghi che possono trovarsi in difficoltà, in un momento di crisi del mercato giornalistico e di generale congiuntura economica negativa”.

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Reggio Calabria: un arresto per omicidio

I Carabinieri di  Reggio Calabria hanno dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare di sottoposizione agli arresti domiciliari nei confronti di Aloisio Pietro Angelo, classe ’33, pensionato ex dirigente di industria chimica, per il reato di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione, quale mandante dell’omicidio Pace e Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere nei confronti di Mingu Bledi, nato in Albania il 4.8.1976, autore materiale, allo stato irreperibile, rientrato in Albania a seguito dell’evento delittuoso. L’attività investigativa nasce a seguito dell’omicidio di Pace Francesco, nato a Melito di Porto Salvo il 14.12.60, con precedenti per stupefacenti, avvenuto in Reggio Calabria il 24.10.2005 alle ore 21,15 circa  ad opera di un killer che sparò al’indirizzo del medesimo due colpi cal.7,65. Le indagini condotte dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di RC e dalla Stazione di Pellaro, svolte attraverso attività tradizionali e corroborate dagli esiti di attività tecniche eseguite sin dall’immediatezza dei fatti, hanno da subito permesso di inquadrare il delitto su uno sfondo passionale.

Gli elementi di prova acquisiti, e ritenuti sufficienti nell’ordinanza del Gip, inquadrano la figura dell’Aloisio quale mandante di un omicidio commesso per rivalità in amore con il Pace per la contesa di una donna prima convivente del Pace, poi durante un periodo di detenzione dello stesso passata a convivere con il vicino Aloisio e successivamente, tornato in libertà il Pace, riappacificatasi con quest’ultimo. L’omicidio, secondo la ricostruzione effettuata fu commissionato dall’Aloisio ad un conoscente di origine albanese poi dileguatosi e rientrato in Albania, anch’esso identificato e destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere, per dare esecuzione alla quale è stata richiesta la collaborazione delle Autorità Albanesi. Un ulteriore e significativo fatto fa da sfondo alla vicenda: l’Aloisio durante il 2005-2006 è stato sottoposto ad indagini da parte della Squadra Mobile di Firenze in ordine all’omicidio della moglie da cui era separato,  avvenuto in Firenze il 12.02.04. Rinviato giudizio e processato quale mandante unitamente ad esponenti del clan ndranghetistico degli Alvaro ritenuti gli esecutori materiali, veniva assolto nell’anno 2007 assieme agli altri imputati. Le più recenti risultanze investigative in ordine all’omicidio Pace hanno permesso di delineare in maniera definitiva il quadro: ulteriori conferme sono giunte da attività tecniche riattivate nel 2008.

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Reggio Calabria: pestaggio e rapina alla Villa Comunale, un arresto

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno tratto in arresto nella nottata di ieri, Asdine Zidane, marocchino 24enne (nella foto), con l’accusa di rapina. Erano le 23,45 circa quando un giovane (L.P. 24 anni) aveva richiesto aiuto poiché, mentre si trovava all’interno della Villa Comunale veniva accerchiato da tre cittadini extracomunitari che dapprima gli chiedevano dei soldi, poi lo spingevano a terra e lo pestavano con calci e pugni,  rapinandolo dei contanti che aveva con sé e del cellulare. L’intervento di una pattuglia del Nucleo Radiomobile ha permesso di rintracciare  poco distante Asdine Zidane, anche perché poco dopo la rapina era arrivata presso la centrale operativa una richiesta di aiuto da parte di alcuni cittadini poiché in strada vi era una persona che si aggirava con una spranga in mano minacciando i passanti. L’uomo è stato subito bloccato dai militari.

Giunto sul posto , ancora  ferito, il giovane rapinato ha riconosciuto il magrebino come uno dei rapinatori che lo avevano aggredito poco prima. Sono ora in corso le indagini per rintracciare gli altri due complici. Il giovane Asdine, invece si è presto scoperto che non era nuovo a questo tipo di imprese: solo due giorni prima era stato arrestato da personale delle Volanti della Polizia di Stato per il tentato furto di un ciclomotore. Rimesso in libertà a seguito della convalida dell’arresto, non ha tardato a rimettersi all’opera. Ora invece è associato preso la Casa Circondariale di Reggio Calabria a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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La Liomatic T. B. Viola e la sua Scuola Basket, intervista a Domenico Bolignano

altE sono 13! È questo il numero di vittorie consecutive che la Scuola di Basket Viola raggiunge nella categoria Under 15. Nella giornata di mercoledì i giovani nero arancio si sono laureati campioni provinciali battendo sul neutro di Polistena la Cestistica Gioiese , allungando ancora la striscia di partite utili vinte consecutivamente. La gara di finale è solo una tappa della lunga ed fin qui ottima stagione dei ragazzi allenati dal Responsabile Tecnico della Scuola di Basket Viola Domenico Bolignano ed dalla sua giovane assistente Larissa Smorto. Il responsabile del settore giovanile neroarancio racconta la cavalcata vincente: “Inizia ad ottobre il cammino della squadra reggina con una fase provinciale di incontri andata e ritorno in un girone a 7 squadre – dice Bolignano- in un torneo che ha visto la squadra neroarancio imporsi in tutte le gare disputate. Il roster composto da atleti nati nel 1995 e 1996 inizia la stagione da campione regionale under 14 in carica e quindi carico di buoni propositi e voglia di ripetersi in questa stagione.

Ma per ben figurare i ragazzi lavorano duro in palestra tutti i giorni sotto lo sguardo vigile  della società che ha messo appunto tutta una serie di attività parallele a quelle ufficiali, infatti i baby-Violini in questi mesi hanno disputato tutta una serie di amichevoli che sono servite per fare esperienza e per testare la compattezza tecnica e fisica di tutto il roster.” Coach Bolignano tra le altre ha fatto giocare i suoi ragazzi contro gli under 15 di Lamezia durante la vacanze natalizie, ed approfittando della trasferta della Viola dei “grandi” a Bari il coach ha fatto disputare due partite in terra pugliese prima contro una rappresentativa della città di Bari, e poi contro i pari età della Granoro Corato:” Anche i test-match disputati contro la Lumaka , squadra prima in classifica nel campionato di serie B femminile, hanno  visto ben comportarsi i miei ragazzi nel tentativo di mettere in campo quelle che sono gli input forniti dai tecnici. E per rendere ancora più intensa l’attività la stessa squadra ha partecipato anche al campionato under 17 ben figurando nonostante la categoria fosse riservata ad atleti nati nel 93 e 94.” Ma tutto il duro lavoro ha regalato soddisfazioni in casa neroarancio, in questa stagion:”Sei atleti sono stati convocati nei vari raduni regionali organizzati dal Comitato Regionale nell’ambito del Progetto di Qualificazione Nazionale della Federazione Pallacanestro con la Scuola Di Basket Viola ad essere la società più rappresentata. Ulteriore grande soddisfazione arriva dalla doppia convocazione in Nazionale Under 15 del giovane Antonio Smorto, che ha rappresentato i colori neroarancio in 2 raduni organizzati dal Settore Squadre Nazionali. Tutto ciò segno evidente che lavorare duro in palestra giornalmente gratifica e porta risultati anche se i sacrifici non dovranno mai mancare.” Dicevamo che la finale provinciale è solo una tappa di questa stagione, infatti da adesso si inizierà a fare ancora di più sul serio, visto che è in programma una fase regionale a 6 squadre a cui parteciperanno oltre alla Scuola di Basket Viola altre 2 compagini reggine, 2 squadre di Catanzaro e la prima classificata del girone cosentino. Fase prevista con incontri di andata e ritorno al termine della quale la prima classificata otterrà il titolo di Campione Regionale e il pass per le fasi di spareggio interregionali: “Questa nuova riforma della fase regionale che il Comitato Regionale ha voluto cambiare è un’ottima idea perché consentirà di far emergere i veri valori di un torneo che tanto si avvicina ad un campionato senior.” Tornando alla finale provinciale di Polistena i ragazzi di coach Bolignano hanno disputato una gara che ha reso felice lo staff tecnico neroarancio: “tutti vogliono e possono essere protagonisti di questa stagione che speriamo possa regalare ancora soddisfazioni, ma siamo certi che continuando a lavorare duro, a faticare in palestra giornalmente, i risultati non possono che arrivare.”

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Reggina Frosinone 1-0: interviste post gara

Inconsueto l’orario in cui si è disputata la gara di oggi, inconsueto anche il modo di vincere da parte della Reggina. Una gara bella ed intensa. Passati in vantaggio quasi subito, così com’era successo già in altre occasioni, la Reggina ha dilapidato almeno un’altra decina di occasioni per chiudere la gara. Un po’ di sofferenza nel finale, ma tutto è bene ciò che finisce bene. Clima disteso in sala stampa. Tra colleghi si analizza l’andamento dell’incontro e si è tutti concordi che, a prescindere dalla classifica ancora altamente deficitaria, la gara di oggi è stata ben giocata dagli uomini di Breda. Con un Brienza in gran spolvero, un Cacia presente in molte occasioni da rete (l’unico rimprovero che gli si potrebbe muovere è, forse, quello che cerca affannosamente la via della rete tanto da non essere lucido quando serve), una difesa per la prima volta disposta con Adejo a destra, Valdez al centro e Lanzaro a sinistra, ed un centrocampo pronto ad aiutare ed a proporre, lo stesso tecnico amaranto può essere soddisfatto. Moderatamente, però, visto che tutte le altre volte in cui si è vinto l’entusiasmo è andato oltre e ci si è spinti in programmi e/o pronostici sistematicamente smentiti dal campo la settimana successiva.

Il campionato è ancora lungo e tirarsi fuori dalle posizione scomode non solo è possibile ma diremmo che è un imperativo. Male fa chi, ancor oggi, continua a guardare in alto ed a pensare che i play-off siano ancora raggiungibili. Ancora non è tempo di questi pensieri, più avanti vedremo. Se e solo se la Reggina riuscirà a vincere 3/4 partite di fila, allora si potrà a pensare a quanto il campionato di B sia mediocre, sia equilibrato e via dicendo. Oggi no, non si può e non si deve. Il primo protagonista ad arrivare in sala stampa è anche l’unico ad essere uscito dal terreno di gioco non perché sostituito ma, bensì, espulso. L’unico ex della gara è stato proprio Roberto Stellone. Perché quella manata a Costa? “Ho ricevuto un colpetto dietro ed ho reagito. Certamente ho sbagliato e l’espulsione è stata giusta, a prescindere se gli ho fatto male o no o se ha accentuato tutto il giocatore reggino”. La scelta di Moriero di farti partire dalla panchina come la giudichi? “Mi sono allenato poco in questo periodo, e la scelta del mister è legittima”. Partenza fulminea della Reggina, in un minuto goal e traversa. “Siamo rimasti storditi da così tanta aggressività iniziale. Dapprima pensavamo che fosse per il forte vento a favore che la Reggina aveva nel primo tempo e pensavamo solo di dover resistere fino a quanto, nel secondo, l’avremmo avuto noi alle spalle. Poi, invece, abbiamo capito che così non era e che la Reggina stava giocando meglio legittimando la vittoria”. Partita difficile, quindi? “Quando inizi la gara e vai subito sotto, quando non riesci a reagire, quando la squadra avversaria si difende benissimo, allora hai ben poco da fare”. Analisi lucida e veritiera quella dell’ex, non c’è che dire. Da Stellone al suo mister. Un Francesco Moriero molto molto arrabbiato con i suoi uomini. Che partita è stata? “Oggi il Frosinone è rimasto a Frosinone. La Reggina ha dimostrato di avere certamente più voglia di vincere e noi, invece, di essere più presuntuosi. Il calcio è ambizione e quando si ha anche un giocatore modesto più diventare un giocatore assai più forte del previsto. Se sei presuntuoso, invece, allora il risultato più ovvio che si puoi ottenere è che paghi la tua presunzione”. Una bacchettata ai suoi uomini? “I miei giocatori devono capire che hanno una Società ed un allenatore molto ambiziosi. Se capiscono questo allora capiranno anche che non possono giocare così”. La Reggina? “La Reggina ha grandi qualità nel suo organico. Ha avuto delle difficoltà, è vero, ma in quanto a qualità è di gran lunga superiore rispetto alla nostra. Ripeto, i miei uomini sono stati presuntuosi e superficiali e questo è bastato a farci perdere la partita vinta, meritatamente, dalla Reggina. Se nei primi 5 minuti avessimo preso 5 goals non ci sarebbe stato nulla da ridire”. La sua squadra? “A parte quello che ho detto, la mia squadra non ha gli attributi per saper soffrire e reagire e non ha capito che si può fare il salto di qualità solo se rispetti l’avversario senza presunzione. Io, devo dire il vero, avendo preparato bene questa partita in settimana dopo la vittoria contro l’Empoli, ero venuto qui proprio per far fare il salto di qualità ai miei uomini ed invece, per i motivi che ho già detto, non è stato possibile”. Ineccepibile anche la disamina di Moriero, difficile capire, però, dove inizino i demeriti del Frosinone e dove, invece, inizino i meriti della Reggina. Forse la sua squadra ha giocato in quel modo perché indotta dalla Reggina, o no? Dopo Moriero, ecco i primi reggini. Insieme Giacomo Tedesco e Pietro Marino (nelle foto). Il primo a rispondere è il centrocampista palermitano. Che partita è stata? “La Reggina ha giocato molto organizzata, con lo spirito giusto e la voglia necessaria per vincere la gara. Abbiamo rischiato pochissimo, una gran bella Reggina direi”. Vi aspettavate questo Frosinone? “Non era una partita facile e lo sapevamo. Il Frosinone ha sempre fatto goal anche se ne ha subito anche molti. Abbiamo fatto tutti una partita tatticamente perfetta. Consentitemi di dire, soprattutto Adejo che io non avevo mai visto giocare in quel ruolo”. Qualcosa che non è andata, invece? “Dovevamo riuscire a chiudere la partita ed, invece, non ce l’abbiamo fatta”. La tua ammonizione, giacché diffidato, ti costerà un turno di squalifica. “Si, sarò squalificato. Sono sicuro che chi mi sostituirà (Cascione ?, n.d.r.) farà ampiamente il suo dovere tanto da far capire al mister che c’è anche lui”. Dopo Tedesco il portierone Pietro Marino. Con l’alienazione di Cassano avevi trovato spazio in prima squadra fino a quando è arrivato Fiorillo. Un po’ deluso per il tuo essere tornato dodicesimo? “Per un portiere è importantissimo giocare spesso. Cerco di dare il massimo e quando tornerà Vincenzo (Fiorillo, n.d.r.) dall’infortunio sarà il mister a decidere chi far giocare”. Per un reggino purosangue come te è difficile giocare a Reggio? “Non è facile difendere la porta della squadra della tua città. Mi è servito molto andare fuori a giocare per fare esperienza e credo che adesso si vedano i risultati”. Dulcis in fundo ecco Roberto Breda (nella foto). Giunto alla sua terza gara al timone della prima squadra, ha raccolto oggi la sua seconda vittoria. Allora mister, raccontaci la partita. “Siamo stati molto bravi a partire bene, non lo siamo stati altrettanto perché non siamo riusciti a chiuderla. Devo dire, però, che questo è l’atteggiamento e l’approccio giusto per ogni partita”. Il Frosinone? “Sapevamo che fosse una squadra molto pericolosa, ma siamo stati bravi tutti a neutralizzarlo”. La difesa, per la prima volta con te, non ha preso goal. “Sono molto contento per i miei difensori. Al terzo tentativo ce l’abbiamo fatta ad uscire senza goal sul groppone e, per giunta, vittoriosi. Con il Mantova ci eravamo andati vicini, ma poi una disattenzione finale (di Fiorillo, n.d.r.) ci era costata l’imbattibilità”. L’andamento della gara. “Quando si gioca è una continua metamorfosi. Nel primo tempo avevamo il forte vento a favore ed abbiamo giocato bene, nel secondo, invece, abbiamo pensato a stare più attenti”. Ad un certo punto hai tolto sia Cacia che Brienza (ha chiesto lui il cambio perché afflitto dai crampi, n.d.r.), ed in attacco giocavano Missiroli e Tedesco in appoggio. “Missiroli e Tedesco sono molto duttili ed affini anche in quel ruolo che avevo visto e notato giovedì scorso in amichevole”. E’ stata la tua seconda partita in casa ed è stata la seconda volta che la tua squadra è andata in vantaggio subito. Ciò vuol dire che alla fase di studio preferisci l’aggressività immediata? “La fase di studio avviene in settimana, quando si gioca, invece, si gioca e si deve mettere in atto quello che si è studiato”. Un Brienza ritrovato ed in gran spolvero, un Vigiani ed un Tedesco in più, sono certamente un aiuto notevole. “Sono tutti giocatori che è preferibile avere dalla propria parte piuttosto che da avversari. Brienza, lo sapete, ha avuto molti problemi anche nel recente passato, sta crescendo e mi sta dando delle risposte estremamente positive. Così come tutti, del resto, e mi preme sottolineare la prova di Adejo che ha disputato una partita eccellente”. Cosa ci dici su Cacia? “Ha qualità e temperamento. Ha creato molto e molto ha aiutato la squadra. Gli attaccanti di oggi sono così, duttili e capaci di variare posizioni e compiti durante ogni partita. Non si gioca in 11 ma in 18 e, comunque, i 14 che scendono in campo devono dare sempre il meglio di se stessi”. Giochiamo bene in casa e vinciamo e poi in trasferta? “E’ certo che dobbiamo migliore ancora tanto in trasferta cercando di trovare la famigerata continuità nel rendimento e, soprattutto, nei risultati. A Piacenza (lunedì 8 marzo alle 20.45, n.d.r.) sarà uno scontro diretto contro una squadra che ha molte qualità”. Si chiude qui l’incontro dei protagonisti della gara con i cronisti. Prendiamo questi 3 punti e ce li teniamo stretti, ma guai a tentare ancora una volta lo spiccare il volo. Pindaro è sempre pronto a riportarci con i piedi ben piantati a terra.

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Reggina Frosinone 1-0: tabellino e cronaca

Reggina – Frosinone: 1-0. Reggina (3-5-2): Marino; Adejo, Lanzaro (c) (dal 77° Costa) e Valdez; Vigiani, Carmona, Tedesco, Missiroli e Rizzato; Brienza (dal 79° Cascione) (nella foto) e Cacia (dal 66° Barillà). In panchina: Kovacsik, Costa, Pagano, Barillà, Viola, Cascione e Santos. All.: Breda. Frosinone (4-4-2): Sicignano (c); Scarlato, Ascoli (dal 71° Cariello), Del Prete e Bocchetti; Bolzoni, Basha, Troianello (dal 77° Aurelio) e Basso (dal 58° Stellone); Mazzeo e Santoruvo. In panchina: Frattali, Cariello, Aurelio, Giubilato, Guidi, Semenzano e Stellone. All.: Moriero. Arbitro: Leonardo Baracani di Firenze. Assistenti: Riccardo Bianchi di Lucca e Fabio Vicinanza di Albenga. Quarto uomo: Giovanni Quartarone di Messina. Marcatore: Brienza al 1°. Ammoniti: Vigiani al 35°, Rizzato al 42°, Ascoli al 54°, Scarlato al 65°, Tedesco all’83° e Barillà al 94°. Espulsi: Stellone all’87° e Scarlato a partita finita. Recupero: 2’ (p.t.) e 5’ (s.t.). Corner: 4 Reggina e 6 Frosinone. Tiri in porta: 8 Reggina e 1 Frosinone. Tiri fuori: 7 Reggina e 2 Frosinone. Pali/traverse: 1 Reggina. Falli fatti: 22 Reggina e 19 Frosinone. Fuorigioco: 1 Reggina e 2 Frosinone. Spettatori paganti: 317. Abbonati: 5184. Incasso al botteghino: € 2.989,00. Quota abbonati: € 40.263,67. Spettatori totali: 5501. Incasso totale: € 43.252,67.

Le note. Giornata soleggiata ma resa fredda dal vento di tramontana e terreno di gioco in perfette condizioni. Reggina con qualche novità rispetto alle ultime gare della “gestione Breda”. In porta ritorna il reggino Marino per l’infortunio di Fiorillo mentre, in difesa, il giovane nigeriano Adejo agirà sulla destra ed il capitano Lanzaro è spostato centrale con Valdez a sinistra a scapito del brasiliano Santos. Questo, almeno, per quanto riguarda la “disposizione” che ne traiamo dalle formazioni ufficiali, poi vedremo come Valdez sarà centrale e Lanzaro giocherà a sinistra. Centrocampo confermato con Barillà in panchina così come confermato è l’attacco per l’assenza di Bonazzoli (alla sua seconda ed ultima giornata di squalifica) e del capocannoniere amaranto Pagano ancora in panchina. Un unico ex tra campo e panchina, Roberto Stellone adesso tra le fila dei ciociari. In curva sud, sede del tifo locale, uno striscione abbastanza eloquente: “Comincia un’altra partita… Scende in campo la Reggina 1914”. Lo interpretiamo come una sorta di linea di demarcazione tra questa Società in cui, probabilmente, non si riconoscono gli ultrà e la passione quasi centenaria del tifo amaranto. Di fatto, parte bassa della tribuna sud chiusa al pubblico per scelta della tifoseria e tutti nella zona alta più vicini e raccolti a tifare incessantemente per quella che si potrebbe definire la “svolta” del tifo reggino. La cronaca. Nemmeno il tempo di iniziare che la Reggina è già in vantaggio. Brienza raccoglie un passaggio di un compagno e, di sinistro, decentrato a destra rispetto al fronte d’attacco, supera Sicignano sul primo palo forse anche grazie alla deviazione di un difensore. E le emozioni non finiscono. Giusto il tempo che il Frosinone rimetta in gioco in pallone dopo il goal subito che ancora Brienza, dal limite dell’area, ancora di sinistro, prova il pallonetto ma si vede negare la seconda gioia in meno di un minuto dalla traversa. Al 4° ancora Reggina. Cacia s’invola lanciato in verticale, supera Sicignano in uscita, ma cade. Né rigore, né simulazione. Forse avrebbe fatto meglio a calciare in porta senza tentennamenti. Un minuto dopo è ancora Reggina, è ancora Cacia. Defilato a sinistra, prova il diagonale ma la palla termina di poco alta. Per la Reggina, inizio di gara al fulmicotone. Al 15° è ancora Reggina. Cacia in dribbling supera un avversario, ma è costretto a defilarsi sulla sinistra. Si accentra e calcia basso con Sicignano che respinge, palla ad Adejo e girata alta sulla traversa. Annotiamo la volontà, forse eccessiva, da parte di Cacia di trovare la via del goal che, spesso, lo porta a strafare. Al 23° si fa vivo il Frosinone. Lancio in profondità per Basso, Marino esce a terra tempestivamente e blocca con lo stesso Basso che allunga pericolosamente il piede verso il volto del portiere reggino. Al 26° bell’assolo di Vigiani che, a destra, indovina il tempo del suo intervento sull’avversario e conquista palla sulla trequarti, si accentra, dribbla tre avversari e conquista un calcio di punizione centrale e ad un paio di metri dal limite. Sul pallone vanno Tedesco ed il fremente Cacia. Calcia il primo a fil di palo mentre il secondo è palesemente deluso per l’occasione non concessagli dal compagno. Fin quando Daniele (Cacia) ostinatamente cercherà a tutti i costi il goal, difficilmente lo troverà. Prova ne è l’azione di un minuto dopo. Cross di Missiroli da sinistra, Cacia ha un’ottima occasione ma la sciupa calciando, da due metri dalla linea di porta, tra le mani di Sicignano. Buona Reggina, padrona del campo, creatrice di molte occasioni e, per il momento, mai in difficoltà in difesa. E, quest’ultima, è La notizia. Al 36° Brienza recupera palla nella lunetta dell’area di rigore, finta il tiro e serve Rizzato a sinistra. Rizzato tira in porta ma Sicignano respinge sui piedi di Cacia che, anticipato da un difensore in angolo, non riesce a calciare con dovizia. Corner battu, il Frosinone riparte in contropiede e con Troianiello impegna Marino attento e bravo a respingere a terra. Al 44° è ancora reggina, è ancora Brienza. Tedesco tira ma il suo tiro viene respinto, la palla termina sui piedi di Brienza, decentrato a sinistra, stop e tiro in diagonale che finisce di molto poco al lato della porta difesa da Sicignano. L’ultimo sussulto prima della fine del primo tempo è degli ospiti. Punizione da destra, Marino esce a vuoto (o meglio, accenna l’uscita ma resta immobile fuori posizione) e Santoruvo, di testa, manda fuori a porta vuota. Squadre al riposo con la Reggina in vantaggio in virtù del goal di Brienza al 1° e di una certa supremazia che non gli ha fatto correre particolari rischi ma, anzi, gli ha concesso di creare molto: Brienza e Cacia ne sanno qualcosa. Secondo tempo che inizia ancora con la squadra di Breda in avanti. Buone alcune proposizioni di Brienza e Vigiani e Cacia “impegnato” alla ricerca del goal che non viene. Moriero gioca la carta Stellone, esperto attaccante che a Reggio conosciamo bene e che, come vedremo, avrà modo di mettersi in vista in maniera non certo positiva. Al 60° ci prova Carmona da fuori area in una delle rarissime occasioni in cui la Reggina prova a concludere a rete da oltre i 16 metri. Il tiro del cileno è smorzato da Ascoli e termina la sua corsa tranquillamente tra le braccia di Sicignano. Breda effettua il primo cambio della partita, fuori Cacia (tra applausi e fischi) e dentro Barillà. E così è che il 3-5-2, molto più spesso 5-3-2, diventa un 5-4-1 con Brienza unica punta. Al 69° Barillà conquista palla a centrocampo e lancia Brienza a destra. Il bomber amaranto si accentra ma, di sinistro, manda di un bel po’ a lato. Moriero cambia ancora, dentro Cariello per Ascoli. Al 74° altra grande occasione da goal per la Reggina. Brienza conquista palla sulla propria trequarti, lancia Missiroli in verticale sulla fascia destra. Il centrocampista reggino cambia gioco sulla sinistra per Tedesco che vede Brienza al centro, in area. Il 99 amaranto si gira e calcia bene, è bravo però Sicignano a respingere. Altre mosse degli allenatori: esce Lanzaro ed entra Costa ed esce Troianiello per Aurelio. Ancora Reggina, ancora Brienza. Al 77° riceve palla da Rizzato al limite dell’area e calcia prontamente di sinistro, Sicignano para a terra. La Reggina c’è e domina la gara. Ultima mossa a disposizione di Breda: esce uno straordinario Brienza ed entra Cascione. Di fatto, nessun attaccante più in campo e squadra imbottita di centrocampisti dedicata a difendere il risultato acquisito. All’82° ancora Reggina vicina al goal con Missiroli. Riceve palla in verticale da Tedesco, si gira e calcia di prima intenzione. Bene ma centrale e Sicignano respinge. All’87° il Frosinone resta in 10. E’ Stellone a farsi espellere per una gomitata in pieno volto a Costa con il pallone molto lontano dai due. Una bordata di fischi accompagna l’unico ex verso il tunnel degli spogliatoi. Al 90° il Frosinone si rende pericolosissimo. Dormita generale della difesa e gli uomini di Morieri vanno vicinissimi al goal, fortuna che, un istante prima, l’assistente dell’arbitro segnala un fuorigioco e l’azione svanisce. Lo spirito di gruppo porta Brienza, in panchina, ad alzarsi ed a redarguire i compagni in campo frenato solo dall’intervento del quarto uomo. La Reggina subisce troppo ed i 5 minuti di recupero finali sembrano un’odissea infinita. Il triplice fischio giunge al momento opportuno e la Reggina conquista questi 3 punti portandosi a quota 32 in classifica.

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Meeting della Gioventù, Scopelliti “cultura della legalità e giovani risorse per la Calabria”

altaltalt“I giovani calabresi come risorsa attiva per lo sviluppo di questa terra, vittima del dissesto idrogeologico, malasanità e criminalità organizzata”. Con una frase che sa di prologo di un progresso strutturale, economico e sociale della Calabria, il candidato alla Presidenza della Regione alle prossime elezioni, Giuseppe Scopelliti, ha dato il via ufficiale  alla campagna elettorale e lo ha voluto fare dinanzi a oltre 5.000 giovani di ogni età al “Meeting della Gioventù”, svoltosi questa mattina nei locali del Centro Agroalimentare di Lamezia Terme. Un evento, il progetto di rinascita regionale proposto dall’attuale sindaco reggino, atteso da tempo dall’intero popolo calabrese. Cinque province dirette all’unisono verso il centro lametino, letteralmente invaso con oltre ottanta pullman e centinaia di mezzi privati sin dalle prime ore del mattino. Due sale con maxi schermo, più la sala principale, gremite fino all’inverosimile e numerosi ragazzi rimasti a seguire dall’esterno un appuntamento che rappresenta per molti una speranza di rinnovamento. 

E proprio su di loro, Giuseppe Scopelliti, il più giovane del PdL candidato alle regionali, ha voluto impostare il futuro della Calabria. Come ogni incontro con i giovani che si rispetti, la dinamicità comica di artisti reggini ha fatto da apripista al Meeting con le esibizioni di satira politica del duo Misefari e Battaglia; seguiti dall’eccellente interpretazione di diversi personaggi politici messa in scena da Pasquale Caprì e Gennaro Calabrese. Una satira che, nella seconda parte della mattinata, ha lasciato il posto ad un’analisi delle problematiche reali che attanagliano l’intera regione. Dopo un breve intervento di alcuni ragazzi del vivaio pidiellino, che andranno consolidare dell’entourage del candidato Governatore, l’attenzione della sala si è concentrata, fra il clamore crescente, nei punti programmatici passati in rassegna da Scopelliti. Particolarmente critica la sua posizione riguardo l’assenza di attivismo dell’attuale classe politica nei confronti di un piano concreto di sviluppo regionale. “La Regione non ha saputo sfruttare le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea riuscendo a spendere soltanto il 5% dei fondi previsti. Una politica delle emergenze che da cinque anni arranca sul dissesto idrogeologico e su una sanità divenuta ormai tristemente famosa in tutta Italia”. L’analisi del candidato Governatore si è poi spostata sul metodo clientelare posto in essere dalla Giunta Loiero in vista delle prossime elezioni, con la pubblicazione di numerosi bandi probabilmente indirizzati alla ricerca di sostegno elettorale. “Attraverso le promesse di un posto all’Arpacal e nelle Aziende sanitarie – ha chiosato Scopelliti – pensano di porre in essere un metodo contrattuale per parlare con i giovani, ma solo una cultura basata sulla meritocrazia abolirà una logica clientelare e assistenziale. Si deve impedire che ogni anno partano migliaia di giovani calabresi verso il Nord; perché proprio queste grandi professionalità rappresentano il motore nella rivoluzione burocratica”. Un programma, quello esposto dal candidato alla Presidenza della Regione, che ha abbracciato anche proposte di sviluppo infrastrutturale e di utilizzo di Programmi Operativi Regionali rivolti ad una tangibile fase di sviluppo. Occupazione, legalità e buona amministrazione hanno rappresentato la fase conclusiva dell’esposizione di Giuseppe Scopelliti, incentrata ancora una volta sul proficuo investimento nelle risorse giovanili. “E’ fondamentale creare occupazione che vada oltre il precariato, ma ciò sarà possibile soltanto attraverso una forte crescita culturale impostata sul concetto di legalità. Un’aggregazione mirata alla formazione preventiva, coinvolgendo scuole, università e luoghi sociali, fornendo alle giovani leve riferimenti nuovi e strategici. Tutto questo senza fare alcuna discriminazione, poiché, non siamo interessati né al colore politico né alla fascia sociale, ma esclusivamente al contenuto delle idee. Ci teniamo a far nascere un sentimento comune fra i giovani, quello di sentirsi orgogliosi di essere calabresi”. Un’attenzione particolare è stata poi rivolta da Giuseppe Scopelliti, al problema della criminalità organizzata, considerata ostacolo del progresso regionale. “La ‘ndrangheta costituisce un freno per lo sviluppo economico e sociale. E il primo passo per contrastarla risiede ancora una volta nella cultura e nella formazione di giovani che devono sentirsi protagonisti della crescita di questa terra, per non finire nella spirale della criminalità organizzata”. Tra gli applausi scroscianti, dentro e fuori la struttura, il candidato alle regionali ha lanciato, a conclusione del suo intervento, un invito a rompere con il passato, aprendo una nuova fase che vede una comunità in cammino fatta di nuove generazioni che saranno il motore del futuro della Calabria e la classe dirigente del domani.

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Liomatic T. B. Viola – Nautica Alcaro: è tempo di derby

E siamo giunti al derby! Un ritorno di campionato che non è iniziato sotto i migliori auspici per la Liomatic Viola la quale dovrà mettercela tutta per battere Catanzaro. Oggi, domenica 28 febbraio, alle ore 18, le due squadre calabresi si affronteranno  al Palazzetto di Pentimele. In casa Viola si spera nel buon esito della partita dopo la brutta sconfitta di Patti, replicando, invece, il risultato ottenuto nel girone di andata al “PalaPulerà”. Coach Massimo Bianchi ha piena fiducia nei suoi ragazzi ma non abbassa la guardia e fa un attento esame della squadra che affronteremo domenica: “Il derby è sempre una partita molto particolare, che riveste un’importanza speciale per la società e per i tifosi, per la coinvolgente rivalità sportiva che lo caratterizza. Catanzaro è una squadra ben allenata che scenderà in campo solo dopo aver minuziosamente preparato la partita.

C’è da dire che ha una rotazione della panchina tra le più corte, ma ha anche un roster di grande qualità e temperamento: Cattani, per esempio, ha un gran talento, è uno ottimo giocatore per questa categoria, Giordano è un buon realizzatore. Noi dobbiamo dimostrare di aver girato l’angolo e dobbiamo dimostrare, a noi stessi prima di tutto, che la voglia di vincere e di essere protagonisti non è finita. Vogliamo conquistare questi due punti e lo vogliamo fare con una prestazione che sia davvero convincente”. I roster. LIOMATIC VIOLA REGGIO CALABRIA: 4 DIP Marcel, 5 DI LEMBO Massimo, 7 NICCOLAI Gabriele, 8 YASAKOV PELLEGRINO Vladimir, 9 D'IAPICO Giuseppe, 14 NEGRI Claudio, 15 MANZOTTI Francesco, 18 ROSELLI Michele, 19 GRASSO Sebastiano, 20 DALLA VECCHIA Luca. Coach: BIANCHI Massimo. NAUTICA ALCARO CATANZARO: 5 MLINAR Marko, 6 DAL FIUME Samuel, 4 ROTUNDO Tancredi, 11 PELLICANO' Andrea, 14 CATTANI Andrea, 9 GIORDANO Antonio, 13 PULINAS Antonio, 12 RADOVANOVIC Bojan, 8 IPPOLITO Simone, 20 MARGHERI Niccolò. Coach: TRIPODI Gianni.

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Reggio Calabria: padre e figlio arrestati perchè detentori di armi da guerra

Nella giornata di ieri 26 febbraio i Carabinieri della Stazione di Rione Modena hanno tratto in arresto Lombardo Giuseppe, 52 anni (nella foto), panettiere e suo figlio Lombardo Paolo, 24 anni (nella foto), anch’egli operaio presso il panificio di famiglia, perchè accusati di detenzione di armi da guerra e clandestine. Nella mattinata di ieri 26 febbraio, a seguito di un’attenta attività infoinvestigativa, i carabinieri della Stazione Rione Modena, assieme ai colleghi delle Stazioni di Catona e Cannavò hanno proceduto a perquisizioni locali presso abitazioni e terreni di proprieta’ e in uso ai due soggetti, sospettati di  detenere armi illegalmente (nella foto). Le perquisizioni sono state operate presso un’abitazione in Arghilla’ della quale il Lombardo Giuseppe è assegnatario, presso il panificio di proprietà familiare sito a Cannavò e presso la principale abitazione del nucleo familiare situata nella periferia della medesima frazione di Cannavò.

Proprio in quest’ultimo sito le perquisizioni sono state più impegnative per l’estensione della proprietà e per la presenza, nell’area recintata e di esclusiva disponibilità dei due soggetti, di alcune baracche e casolari oltre a diversi appezzamenti di proprietà. Il primo rinvenimento è avvenuto su indicazione del Lombardo Giuseppe, che ormai resosi conto dell’impossibilità di sfuggire  al controllo,  forse nel tentativo di limitare i danni ed evitare ricerche ulteriori, ha indicato la presenza di una pistola nel bagno dell’abitazione: gli operanti hanno infatti rinvenuto all’interno della vaschetta di scarico del wc una pistola cal. 6,35 di fabbricazione francese con matricola, ma risultante mai denunciata e mai censita nelle banche dati, completa di due caricatori di cui uno contenete 6 colpi dello stesso calibro.  I militari hanno ovviamente continuato le ricerche e , grazie anche all’uso di un metale detector, hanno rinvenuto, sotterrato nel terreno di proprietà, un tubo in plastica per impianti idrici all’interno del quale era custodito un fucile semiautomatico da caccia marca Beretta cal. 12 con matricola abrasa, completo di fodero, in ottimo stato e perfettamente funzionante. In una baracca attigua venivano rinvenute, all’interno di una busta di plastica, 5 cartucce cal.v12. Il ritrovamento più importante però veniva effettuato in altra baracca interna alla proprietà: infatti, sotto un pavimento in lamiera ed una copertura in gomma, vi era un fucile mitragliatore da guerra di fabbricazione sovietica, marca “ZAGI-M91”, con matricola abrasa, in ottimo stato, lubrificato e pronto all’uso. Questo tipo di arma, organizzata per il tiro a raffica, viene classificata arma da guerra per la sua potenzialità offensiva. Entrambi i soggetti sono stati tratti in arresto con l’accusa di detenzione illegale di armi da guerra e clandestine, e ricettazione. Lombardo Paolo è stato già tradotto presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria, mentre il padre, cardiopatico, avendo accusato un malore al momento dell’arresto, è stato accompagnato in ospedale dove è piantonato in stato di arresto. I due soggetti hanno alcuni precedenti, il padre ha precedenti per stupefacenti e favoreggiamento, mentre il figlio per ricettazione, tuttavia la tipologia di armi rinvenute ed il loro stato (tutte sono risultate efficienti, lubrificate e pronte all’uso), non possono che far propendere per un contesto di criminalità organizzata a cui è collegato il possesso delle armi. In particolare il fucile mitragliatore comporta una modalità di reperimento sul mercato illegale molto più complessa e qualificata del semplice furto o della rapina. Una tale arma non può infatti essere posseduta o commercializzata sul mercato ufficiale e non possono esistere versioni convertite in armi comuni.

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Domenica a pranzo con la… Reggina

altInedito il giorno, la domenica, inedito l’orario, alle 12. Reggina e Frosinone completeranno il quadro della sesta giornata di ritorno del campionato di serie B in quella che si preannuncia una sfida ad altissimo interesse proprio per gli obiettivi, opposti, che accompagnano le due squadre. Gli amaranto continuano la loro battaglia nei bassifondi della classifica dopo l’ennesimo tonfo quello della scorsa settimana sul campo del Cittadella. Nelle ultime cinque gare la squadra del presidente Foti ha subito tre sconfitte e vinto due volte, a dimostrazione di un cammino assolutamente altalenante che ad oggi non consente a Brienza (nella foto) e soci di venire fuori in maniera definitiva dalla parte più bassa della graduatoria. Si è parlato spesso nell’arco di questa stagione di continuità mancante e nonostante i tre cambi i panchina in nessun modo si è riusciti a ribaltare questo trand.

Anche nelle giornate in cui la squadra appare ispirata e vicina al raggiungimento dell’obiettivo. Il solo punto che divide la Reggina dalla retrocessione diretta, impone da questo momento l’impossibilità a sbagliare ancora, qualsiasi passo falso potrebbe a questo punto risultare decisivo. Lo sa bene il tecnico Breda che sta preparando il match senza trascurare nulla e lavorando su ogni particolare. Il Frosinone ha superato il suo periodo di flessione e sembra voler ripartire così come aveva fatto ad inizio campionato. I canarini sono ad un passo dai play off, grazie al successo convincente maturato la scorsa settimana ai danni dell’Empoli. Giocano un calcio a tratti spregiudicato e puntano sempre alla vittoria. Non è un caso, infatti che, insieme ad un attacco piuttosto profilico, ci sia pure la seconda difesa più perforata del torneo cadetto. Gioca bene il Frosinone, si diceva, ma concede molto agli avversari e di questo la Reggina dovrebbe approfittarne. Certo, non vi è alcun dubbio che la condizione psicologica avvantaggia notevolmente i laziali, ma questo per gli amaranto, giunti a questo punto, non può più rappresentare una scusante. Il 4-2-3-1 dei gialloblu potrebbe far pensare ad una rivistazione tattica per mister Breda, o quantomeno ad accorgimenti soprattutto in fase difensiva. Solo ipotesi, il tecnico ha ancora qualche giorno a sua disposizione per pensarci.

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Reggio Calabria: arresto per detenzione di armi clandestine

Nella giornata di ieri 25 febbraio i Carabinieri della Stazione di Rione Modena hanno tratto in arresto Paris Tommaso (nella foto), 36 anni, su esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di detenzione di armi clandestine. Il 2 febbraio scorso i carabinieri della Stazione Modena avevano tratto in arresto Silva Anna Rita poichè all’interno dell’abitazione della donna in zona centro, prossimità Calopinace, erano state rinvenute tre pistole in particolare si trattava di un revolver cal.32 perfettamente funzionante, con matricola abrasa, cinque proiettili nel tamburo e altri due non inseriti, un revolver a canna corta modello Colt Cobra cal 38 special, perfettamente lubrificato con matricola abrasa e sei colpi nel tamburo ed una pistola semiautomatica Beretta Cal 7,65 perfettamente lubrificata e funzionante con sette colpi nel caricatore (nelle foto).

I militari in quella circostanza si erano messi subito alla ricerca di eventuali complici individuando come verosimile codetentore il convivente della donna, il Paris, appunto, che al momento della perquisizione non era presente in casa e che, a seguito dell’attività svolta dai carabinieri, si era reso irreperibile. A comprovare la responsabilità del Paris è stata innanzi tutto la convivenza dell’uomo con la donna presso l’abitazione oggetto della perquisizione, convivenza ampiamente ricostruita e documentata da parte dei militari. Ma ciò che ha realmente tradito l’uomo è stata una telefonata fatta proprio dalla convivente al momento della perquisizione: all’arrivo dei militari che dovevano procedere a perquisizione infatti, la donna, resa edotta della facoltà di avvisare un difensore, effettuò una telefonata nongià al difensore, ma al suo convivente, particolare non sfuggito agli investigatori, che, dalla ricostruzione data dai tabulati hanno confermato che quella telefonata fu fatta proprio al Paris, da cui la donna ricevette indicazioni su come comportarsi. La stessa infatti, dopo la telefonata, consegnò ai militari due delle tre pistole. L’ultima la semiautomatica Beretta fu invece rinvenuta dai militari durante la perquisizione. A seguito delle indagini svolte il Pubblico Ministero ha richiesto ed ottenuto dal Gip un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il Paris. L’uomo è ora recluso nella casa circondariale di Reggio Calabria a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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I° marzo 2010: “Rosarno chiama Italia”, diritti e sviluppo per un futuro diverso

E’ possibile, a partire da quanto è successo a Rosarno più di un mese fa, riflettere insieme a chi lì vive e lavora, straniero o autoctono, su come costruire le condizioni di una serena convivenza che abbia come presupposto il principio costituzionale dell’uguaglianza, il rispetto della dignità e dei diritti di tutti? Quanto è importante, per raggiungere questo obbiettivo, non lasciare sole le tante Rosarno d’Italia, meta di grandi flussi migratori? Può Rosarno, piccolo paese del sud che soffre la prepotenza della ‘ndrangheta e l’assenza dello stato, con un’ economia prevalentemente agricola e una forte presenza di lavoro bracciantile, offrire l’occasione di un confronto che tratti il tema dell’immigrazione con gli occhi dei protagonisti ma anche di chi se ne occupa nel sociale, negli organismi internazionali, nell’economia, nelle istituzioni?

Si può partire da quei terribili giorni per sollevare la questione dello sviluppo nel sud del Paese? Avviare un percorso di “risanamento” del mondo della produzione agricola, ricercando soluzioni che vedano gli interessi dei braccianti stagionali stranieri e quelli dei produttori, soprattutto dei tanti piccoli proprietari, al centro di una sperimentazione che consenta una rinascita di quell’area? A questi interrogativi cercheremo di rispondere  il primo marzo in un’assemblea pubblica che si terrà alle 15.30 all’Auditorium del liceo Piria. Dopo l’introduzione di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci, interverranno Fausto Bertinotti, presidente della Fondazione Camera dei deputati; Tito Boeri, economista, docente all’Università Bocconi di Milano; Laura Boldrini , portavoce in Italia dell’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati; Concita De Gregorio, direttrice de l’Unità; Pap Kouma, scrittore di origine senegalese residente a Milano. Concluderà Paolo Beni, presidente nazionale dell’Arci. Presiederà il dibattito Giuseppe Fanti, presidente Arci Reggio Calabria; coordinerà Giuseppe Scandinaro, presidente del circolo Arci di Rosarno. Saranno inoltre presenti Antonio Bottiglieri, agrumicoltore; Antonino Calogero, segretario Cgil Gioia Tauro; don Pino Varrà, parrocchia S.Giovanni Battista; Giacomo Giovinazzo, esperto di agrumicoltura; Valentina Loiero, giornalista; Giuseppe Meduri, presidente Arci Calabria; Norina Ventre, detta Mamma Africa; Boubker Elhafian, prediente associazione Omnia, Rosarno.

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