Modena Reggina: interviste post gara

 Sconfitta sul filo di lana per la Reggina di mister Novellino. Al 97°, due minuti oltre i 5 di recupero precedentemente concessi dall’arbitro Velotto, Bruno riesce a battere Cassano e regala la vittoria ai suoi. Non ruba nulla la formazione emiliana, ma rimangono forti perplessità sulla forza della Reggina. Domina in fase di possesso palla, produce gioco ma spreca tutte le palle goal che riesce comunque a costruire. Il cammino è ancora irto e difficile per Novellino ed i suoi uomini giacché questo non è certamente un passo da A! Il primo a presentarsi in sala stampa al Braglia è proprio il mister amaranto.  

 Recupero eccessivo secondo lei? No, non voglio impelagarmi in questo discorso. Al di là di questo, la gara di oggi era una partita da stravincere. Cosa rimprovera alla sua squadra? Non ho nulla da rimproverare ai miei uomini se non la mancanza di un po’ più di attenzione. Provo grande dispiacere, per i tifosi venuti qui e per quelli rimasti a casa. La squadra è certamente in crescita ma che volete che vi dica? E’ da un anno e mezzo che non riesco a togliermi di dosso questa sfortuna che mi perseguita, non so più cosa sia la fortuna. La Reggina ha prodotto una notevole mole di gioco, ma? La Reggina ha giocato una grandissima partita ma, nonostante questo, non portiamo a casa nemmeno un punto e, purtroppo, le valutazioni si fanno sul risultato e non su ciò che poteva essere e non è stato. Sono arrivati una notevole quantità di cross ma non li abbiamo saputi sfruttare. Quinto goal subito da calcio piazzato? Infatti, è proprio per la mancanza di attenzione che succedono cose del genere. Si sente in bilico? Ripeto, ho visto un’ottima Reggina e credo che continuando così arriveremo molto in alto. Poi, ovviamente, sarà il presidente a fare le sue valutazioni. La Reggina andrà a Lecce domenica prossima?

No, chiederemo il rinvio perché ci mancheranno sia Valdez che Carmona (impegnati con le rispettive Nazionali, n.d.r.) e cercheremo di approfittare della pausa anche per recuperare Brienza.

Subito dopo il mister, in sala stampa arriva Piermario Morosini (nella foto).

Che partita è stata? Una partita certamente strana. Siamo stati assoluti padroni del campo ed avremmo dovuto passare in vantaggio per legittimare questo dominio. Non ci siamo riusciti e, quindi, questa sconfitta è pesantissima proprio per il dominio espresso sul terreno di gioco. Ci sono delle difficoltà in fase realizzativa.

Evidentemente si, purtroppo goals non ne abbiamo fatti e la nostra classifica chiaramente ne risente. Abbiamo concluso male quello che abbiamo creato. Dobbiamo certamente lavorare per annullare tutti i difetti esistenti. La difesa doveva essere ermetica, e non lo è, e l’attacco doveva essere prolifico, e non lo è nemmeno.

Purtroppo è così, non so che altro aggiungere. La pausa di domenica prossima (la B gioca domenica per via dell’impegno della Nazionale di Lippi, n.d.r.) può servire? La medicina migliore in questi casi sono i risultati.

Esce Morosini ed entra Luigi Apolloni, allenatore modenese.

Soddisfatto per il risultato? La Reggina ha spinto molto, ha giocatori importanti anche di categoria superiore (Bonazzoli e Cacia, nonostante le difficoltà che stanno incontrando, vorrei averli io). Il pari sarebbe stato certamente il risultato più giusto, sebbene al dominio territoriale della Reggina abbiamo risposto con una traversa ed un palo. Diciamo che ha vinto il nostro cuore.

Dopo 42 anni trascorsi alla Reggina, Franco Jacopino è l’ex più atteso.

Allora Franco? Non ci crederete, ma tutti in panchina eravamo convinti che su quella punizione avremmo fatto goal. E’ vero che Reggina ha dominato, ha fatto gioco e mantenuto il possesso di palla, ma è vero anche che chi è andato più vicino al goal durante la partita è stato il Modena con una traversa ed un palo. La Reggina? In B bisogna giocare in una maniera molto differente ed una squadra che vuole ammazzare il campionato deve fare molto ma molto di più.

La tua prima volta contro la Reggina? Sono un uomo fatto di carne ed ossa ed è chiaro che l’emozione l’ha fatta da padrone. Sono a Modena da quattro anni e va bene così!  

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Modena Reggina 1-0: tabellino e cronaca

Modena – Reggina: 1-0. Modena (5-3-2): Narciso; Ricchi, Diagouraga, Gozzi, Rickler, Tamburini (c); Luisi (dal 28° Cortellini), Colucci, Troiano; Bruno, Catellani (dal 94° Gilioli). All.: Apolloni. Reggina (4-4-2): Cassano; Buscè, Valdez, Santos, Rizzato; Pagano (dal 74° Capelli), Carmona, Morosini, Missiroli (dal 66° Barillà); Cacia (dall’84° Viola A.); Bonazzoli (c). All.: Novellino. Arbitro: Velotto di Grosseto. Marcatore: Bruno al 97°. Ammoniti: Luisi, Capelli, Rickler e Santos per gioco falloso. Angoli: 7 a 1 per la Reggina. Recupero: 2’ (p.t.) 5’ + 2’ (s.t.)   

  La cronaca. Inizio di gara a ritmi sostenuti con la Reggina intenzionata a prendere subito il comando delle operazioni mostrandosi certamente più intraprendente dei padroni di casa. Al 14° la prima conclusione a rete con Bonazzoli che, di testa, manda fuori alla sinistra di Narciso un cross del mancino Rizzato. Al 17° Carmona calcia verso la porta da distanza considerevole ma senza impensierire particolarmente il portiere. Al 20° pericoloso cross da destra di Buscè e Bonazzoli in tuffo che non riesce ad indirizzare a rete. Al 21° calcio di punizione diretto calciato da Pagano con palla che esce di pochissimo alla destra di un comunque ben piazzato Narcisio. Al 23° è il Modena a farsi per la prima volta vivo in area amaranto con Tamburini che, al volo, manda il pallone molto alto sulla traversa. Risponde la Reggina con Cacia un minuto dopo, dribbling in area e tiro sul primo palo parato a terra da Narciso. La Reggina domina in quanto a possesso palla, ma è il Modena ad andare vicinissimo alla rete. E’ il 31° e c’è una punizione sulla trequarti destra. Calcia in area Catellani e Rickler, di testa, colpisce la traversa con il pallone che poi termina fuori. Al 40° torna a farsi pericolosa  la Reggina. Cross  dalla trequarti di Morosini e destro al volo di Pagano deviato in corner da Narciso. Sul successivo angolo calciato da Pagano, colpo di testa di Morosini respinto da Narciso, riprende Missiroli e Narciso respinge ancora finché il pallone non arriva a Cacia che mette in rete ma solo dopo essere finito in evidente fuorigioco insieme allo stesso Missiroli. Primo tempo che termina così sul risultato ad occhiali. La ripresa inizia a ritmi decisamente più blandi. Al 52° il Modena prova a farsi pericoloso con Catellani ma il suo tiro termina molto alto sulla porta difesa da Cassano (nella foto). La Reggina riprende in mano il pallino del gioco ma, eccezion fatta per qualche corner, non succede nulla di significativo. Al 61° la Reggina produce un’azione pericolosa. Buscè appoggia da destra il pallone a Cacia che, in corsa, di destro, colpisce malissimo il pallone che dopo aver sbattuto sul piede sinistro dello stesso attaccante calabrese termina debolmente tra le braccia di Cassano. E’ ancora il Modena, però, a creare le azioni più pericolose. Come quella al 68°. Cross in area, Bruno anticipa Santos ed in scivolata batte a rete. Prodigioso intervento di Cassano (fino ad allora rimasto a fare da spettatore eccezion fatta per due uscite di normale amministrazione) che smanaccia e la palla colpisce il palo pieno alla sinistra del portiere reggino. Risponde la Reggina al 73° con Buscè che crossa basso da destra, palla in area ma Cacia manda fuori da posizione defilata. La Reggina ci riprova all’80° , Bonazzoli riceve in verticale sulla sinistra e crossa, Narciso vola e blocca un attimo prima che Cacia possa indirizzare a rete. Al 91° è ancora Reggina, Buscè crossa ed Alessio Viola colpisce malissimo di sinistro mandando il pallone molto lontano dalla porta modenese. Al 92° forse l’occasione migliore per gli amaranto. Bonazzoli riceve un cross in area, non colpisce bene di testa ma spizzica soltanto ed il pallone è preda di Narciso che si accartoccia e para centralmente rispetto alla propria porta. La Reggina domina, produce gioco ma spreca tutto in fase conclusiva ed il Modena vince. Al 97° Santos commette fallo sulla trequarti destra. Calcio di punizione in area e Sasà Bruno devia in rete per il goal vittoria approfittando di una clamorosa disattenzione da attribuire alla difesa intera portiere incluso. Il Modena non ruba nulla, una traversa ed un palo legittimano la vittoria seppur resta l’amaro in bocca per aver perso a qualche secondo dalla fine. Questo è il calcio, Novellino lo sa ma evidentemente per lui ed i suoi calciatori è solo un sapere teorico!         

 

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Messina: ancora una tragedia “annunciata”

Uno tsunami di fango. Terribile quanto accaduto ieri l'altro in provincia di Messina, qualche chilometro più a sud del capoluogo peloritano lungo la costa jonica. Ore di pioggia incessante hanno causato lo smottamento del terreno lungo un costone di montagna di Giampilieri Superiore (nella foto). 20 morti, 35 dispersi, 400 e passa sfollati, è il tragico bilancio di una tragedia che, probabilmente, poteva essere evitata. Qui, in questo lembo sperduto di un'Italia sempre troppo distratta impegnata a moltiplicare potere e business o ad ascoltare una escort che racconta i fatti suoi ad un Paese più impegnato nel gossip scandalistico che interessato alle cose serie.

Già due anni fa (il 25 ottobre del 2007), nella stessa zona, nello stesso paese del messinese, un altro episodio del genere per fortuna senza vittime.  La causa appare certamente sia quel famigerato "dissesto idrogeologico"* troppe volte chiamato in causa in circostanze del genere e troppe volte dimenticato allorquando l'attenzione della cronca si è spostata altrove. Stare qui a recriminare è certamente ipocrita, non ci resta che prendere atto di come in un Paese come il nostro, dove ogni singole ora di pioggia può causare morti e distruzione, chi deve arriva sempre un minuto dopo salvo poi cercare giustificazioni e non assumersi responsabilità. In fondo, se è vero com'è vero che "contro" la Natura ben poco si può fare, è vero anche che gli uomini danno una mano affinché un fenomeno naturale si trasformi in tragedia. Il Presidente della Repubblica è saggio ed ha ragione ("Niente opere faraoniche ma un piano serio che investa nella sicurezza"), ed allora che l'attenzione dei nostri politici lasci perdere il Ponte o altre inutilità del genere (e, comunque, non aventi carattere di priorità rispetto a molte altre) e si ponga sul territorio di tutto il Paese. Bertolaso spiega perché accadono eventi del genere: “L’acqua fa il suo corso e le case sono costruite dove non si dovrebbe, se sono sul greto di un fiume cosa avremmo dovuto aspettarci di diverso?”. E’ ovvio, chi non hai mai visto l’acqua scorrere senza fermarsi mai e modellandosi a seconda del “canale” in cui passa? Se le piogge cadono incessanti, filtrano nel suolo ammorbidendolo, dove volete che vada a finire tutta l’acqua caduta se non verso il mare? Se trova spazio bene, altrimenti se lo crea da sola! L’autunno si è presentato come “meglio” non poteva, ma fino a marzo prossimo sarà inverno e, purtroppo, non crediamo che ciò che è appena successo ha probabilità bassissime di riaccadere altrove. 

* Il dissesto idreogeologico è l'insieme dei processi morfologici che producono modificazioni territoriali in tempi molto rapidi, spesso interagendo in modo negativo e/o distruttivo sulla vita e le opere dell'uomo. Hanno un’azione fortemente distruttiva, in termini di degradazione del suolo e quindi indirettamente nei confronti delle costruzioni. Esso comprende tutti quei processi a partire dall’erosione fino agli eventi più catastrofici delle frane. Le azioni attuabili in relazione a questo rischio sono: la PREVISIONE, la PREVENZIONE e la MITIGAZIONE degli effetti.

 

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Reggio Calabria: anziano muore carbonizzato all’interno della sua auto

    Atroce fine di un uomo di 75 anni, Antonino Modafferi, ieri sera intorno alle 20 nella centralissima via Flippini. L'uomo, secondo le prime testimonianze, dopo aver riposto sul sedile passeggero delle buste e dell'acqua appena acquistate, si è portato sul lato guida della sua Opel.

E' qui che, secondo la ricostruzione dei fatti, ha perso i sensi in seguito ad un malre. Seppur cardiopatico, l'uomo non aveva mai smesso di fumare ed è stato proprio il suo vizio a rivelarsi fatale. Pare, infatti, che l'uomo stesse fumando mentre cercava di entrare in auto per poi ripartire. Cadendo privo di sensi, la sigaretta potrebbe aver dato fuoco alle buste di platica e, da lì, all'incendio che lo ha stretto in una morsa mortale carbonizzandolo. Difficile stabilire se l'uomo sia morto sul colpo, forse a causa di un infarto, o se fosse solo privo di sensi nel momento in cui è divampato l'incendio. Di certo le fiamme hanno fatto il resto non consentendo il benchè minimo tentativo di soccorso nonostante sul posto fossero giunti Carabinieri e Vigili del Fuoco.

   

 

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Le interviste del dopo Reggina Piacenza

 Clima disteso in sala stampa e tanti sorrisi per il ritorno alla vittoria della squadra di mister Novellino. Il primo a presentarsi al cospetto dei giornalisti è proprio l’autore del goal vittoria Biagio Pagano. Ha trovato la via della rete dopo i tentativi iniziati nella gara di Frosinone. Si, in effetti ci avevo provato martedì scorso senza fortuna. La mia esultanza è dovuta non tanto alle mia realizzazione personale quanto al pensiero che tutta la squadra grazie al mio goal poteva vedere un po’ di luce dopo un periodo buio durato cinque partite. Il goal subito? Siamo stati sfortunati perché arrivato subito dopo l’occasione sciupata da Cacia. La serie B è anche questa, un campionato molto difficile e lungo e da questo passettino in avanti deve iniziare il nostro campionato.

 L’importanza della vittoria? Era importantissimo vincere e l’abbiamo fatto con una prova di grande intensità e senza pause come nelle altre partite. Ripeto, adesso inizia il nostro campionato. Questa è la squadra che vuole Novellino? Dobbiamo giocare così, la serie B è difficile soprattutto per chi ha la responsabilità dei favori del pronostico. Se giochiamo con questa mentalità vi assicuro che sarà davvero difficile per tutti i nostri avversari. Una vittoria importante per il morale?

Si, certamente. Dobbiamo ancora migliorare sulle palle inattive sulle quali subiamo molti goals, ma credo che siamo sulla strada buona. Cosa vi ha detto il mister nell’intervallo? Che avremmo vinto sicuramente. Aveva notato sensibili miglioramenti ed era certo che alla fine avremmo fatto nostra la partita e l’intera posta in palio. Daniele Cacia (nella foto), autore del goal del vantaggio e del palo colpito, è il secondo amaranto a scendere in sala stampa. Ottima partita ed ottimo risultato?

Si, certo. Credo che abbiamo messo fine ad un periodo massacrante anche per noi all’interno dello spogliatoio. Non è facile giocare con la pressione addosso. Il Piacenza? E’ una buona squadra piena di giovani ed a Reggio ha giocato un’ottima partita. Ancora in coppia con Bonazzoli? Si, credo che io ed Emiliano possiamo benissimo coesistere anche perché siamo due calciatori con caratteristiche completamente diverse e che, quindi difficilmente si pesteranno i piedi tra loro. La sua condizione? Nelle due ultime partite sento di essere migliorato. Negli ultimi anni ho perso la continuità per via degli infortuni, ma è mia ferma intenzione dimostrare che posso ancora essere utile. E’ il turno dell’allenatore avversario Fabrizio Castori che entra rabbuiato nel morale e nell’aspetto. Si attendeva questa Reggina? Si, mi aspettavo questa Reggina. Ciò che non mi aspettavo era di farle due regali sui goals. Dispiace perdere così, ma le abbiamo indubbiamente spianato la strada. Cosa è mancato alla sua squadra? Maggior attenzione, senza gli errori sulle reti di Cacia (evidente l’errore dell’ex Puggioni, n.d.r.) e di Pagano avremmo senza dubbio potuto ottenere il pareggio senza per questo rubare nulla. Ha tratto delle indicazioni comunque positive? Sono molto arrabbiato ed amareggiato per come è venuta la sconfitta, dovevamo stare molto più attenti. Il suo Piacenza è una squadra imbottita di giovani. Questa è una scelta societaria anche per abbassare i costi ed io sono contentissimo così. Tocca a Walter Novellino che entra sorridente al limite del sarcastico verso i giornalisti di casa nei confronti di uno dei quali, durante la conferenza stampa di sabato, ha avuto un acceso battibecco. L’abbiamo vista girarsi verso il pubblico della tribuna chiedendo di incitare i suoi giocatori. Si, certo. Cassano e Volpi, su tutti, vanno incitati perché sono giocatori della Reggina e non avversari. Sono io che li mando in campo per cui il pubblico se proprio deve fischi me. Sulla partita? Stiamo lavorando sodo e capendo i meccanismi che regolano un torneo difficile come questo. Per adesso va bene così, ma vedrete che andrà ancora meglio. La montagna si scala piano piano (nelle settimane scorse il tecnico aveva definito i suoi giocatori come “alpinisti” ed ancora prima aveva dichiarato che avrebbe voluto dei “muratori” e non degli “architetti”, n.d.r.). e noi abbiamo iniziato a farlo. Sono allenatore da molti anno e so che ci vuole pazienza. Bonazzoli, Missiroli e Buscè su tutti? Hanno giocato bene, ma io sono soddisfatto di tutta la squadra. La cosa che mi da gioia è l’aver ritrovato il nostro pubblico che sempre ci è stato accanto e per questo voglio ringraziarlo. La gara di stasera è frutto dei miglioramenti che lei aveva comunque visto a Frosinone? Esattamente. Avevo detto che in quella occasione, soprattutto nel primo tempo, la Reggina aveva fatto vedere qualcosa di positivo e di nuovo rispetto alle gare precedenti. Stasera si è notata la continuità rispetto alla gara di martedì scorso. Finita la conferenza stampa, il tecnico saluta affettuosamente un giornalista di Piacenza di sua vecchia conoscenza e si lascia sfuggire una frase alquanto infelice che ai più non è passata inosservata. Quel suo “Hai sentito i tuoi colleghi? Hanno fatto tutti la Champions!” rientra nel “personaggio” Novellino, ma è altrettanto gratuita, antipatica ed irrispettosa. D’altro canto, se non andiamo errati, anche il mister la Champions l’ha vista dal salotto di casa esattamente come noi. A buon rendere! 

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Eccoci!

Ci siamo! Un'altra "voce", nello sconfinato spazio della Rete, muove oggi i primi passi accolta con grande soddisfazione dal sottoscritto che ha fortemente voluto addentrarsi in questa nuova esperienza professionale. Partiamo dal nome della testata: Il Reggino (.eu).

Non poteva che essere questo il nome deputato a caratterizzare la neonata testata giornalistica. Vivendo ed operando a Reggio di Calabria (nome ormai da tempo in disuso, ma sempre pieno di fascino ed importanza), fieramente orgoglioso della propria Regginità da esportare con vanto in ogni angolo del Pianeta, il Direttore (nella foto) non poteva che scegliere questo aggettivo per meglio trasferire al lettore la propria cultura e l'indirizzo che avranno tutti i temi che andrà a trattare da qui in avanti. Reggio di Calabria, la sua provincia, l'intera Calabria ed ogni loro espressione (dallo sport allo spettacolo, dalla cultura alla cronaca, dall'arte alle vicende più strane e grottesche), saranno viste con gli occhi di un Reggino e raccontate con le peculiari capacità di chi vive a queste latitudini. Reggio (di Calabria) è una Città straordinariamente unica, ricca di umanità, di socievolezza, ma anche controversa, contraddittoria e per certi versi "strana" e finanche inequivocabilmente fulcro di molti eventi storici e culla di grandi personaggi che, da sempre, hanno arricchito e, per sempre, arricchiranno ogni dove esportando la propria cultura e formazione personale nate e forgiate in una delle Città più belle ed importanti della Magna Grecia. L'obiettivo che ci prefiggiamo è uno ed uno solo ed è, peraltro, semplicissimo da raggiungere per chi, come noi, non ha mai voluto che nessuno pensasse con la nostra testa: quello di raccontare le vicende e le vicessitudini che viviamo ed a cui assistiamo quotidianamente attraverso la semplicità, la schiettezza, se volete anche con la crudezza, con cui siamo abituati a pensare e, quindi, ad agire. Qui troveranno ospitalità tutti coloro i quali sanno cosa voglia dire libertà, indipendenza, onestà intellettuale, equilibrio nei giudizi. Non potremo accontentare, ahìnoi, chi è abituato alle cosidette "linee editoriali", a chi vede uscire un pezzo con la propria firma ma pensato e scritto da qualcun altro, a chi non fa della professione del Giornalista un qualcosa unicamente rivolto al servizio della verità e del lettore. Il ruolo del Giornalista incarna, si sa, il cosidetto Quinto Potere di cui noi non vogliamo abusarne affatto. La mole di lavoro sarà tanta, certo, ma non ci spaventano nè le difficoltà nè le ore trascorse dietro al nostro pc purchè siano spese per commentare e portare a Voi lettori una versione libera, audace, vera ed autentica della nostra sconfinita Regginità! Ad majora!

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