Si costituisce Michele Labate
Presentandosi nella giornata di ieri presso il carcere romano di Rebibbia, è finita la biennale latitanza di Michele Labate (nella foto) elemento di peso dell'omonimo clan soprannominato dei "ti mangiu".
Sfuggito nel luglio del 2007 all'operazione "Gebbione" (dal nome del popoloso quartiere nella zona sud della città), anche per via di una presunta fuga di notizie sulle quali è stata poi aperta un'inchiesta, il fratello del ritenuto capo clan Pietro è considerato tra i più attivi della "famiglia" che controlla tutte le attività illecite nella popolosa zona cittadina a ridosso del centro storico. Secondo gli inquirenti la famiglia Labate è leader incontrastata nel "settore" delle estorsioni in un quartiere popoloso e ricco di qualunque genere di attività commerciali tra cui le O.Me.Ca. (Officine Meccaniche Calabresi) facenti capo alla Breda costruzioni ferroviarie sulle quali, inoltre, esercitava pressioni per condizionare le assunzioni del personale. Michele Labate era tra i 30 latitanti più pericolosi d'Italia.
La squadra amaranto è partita qualche ora fa diretta nel capoluogo piemontese dove, nell’anticipo dell’XI^ giornata in programma domani sera, affronterà i granata di Colantuono in un match che potrà e dovrà dire molto, soprattutto per Walter Novellino e, di conseguenza, per la sua squadra che, nonostante i proclami estivi, si ritrova a soli 9 punti in classifica in altrettante giornate (la Reggina recupererà martedì prossimo a Lecce l’incontro valevole per la IX^ di campionato ed a suo tempo rinviata, n.d.r.).
Su Facebook la pagina "Uccidiamo Berlusconi" (nella foto) ha 12 mila iscritti. Il ministro della Giustizia Alfano ha invitato la magistratura ad avviare un'indagine sulla sicurezza di Silvio Berlusconi, dopo che Il Giornale ha pubblicato la notizia dell'esistenza su Facebook di una pagina intitolata «Uccidiamo Berlusconi», che ha circa 12mila iscritti (ma esiste anche la pagina «Uccidiamo tutti quelli che vogliono uccidere Berlusconi» che conta circa 650 membri).
L'ACCADEMIA SVEDESE: «HA SAPUTO DESCRIVERE IL PAESAGGIO DEI DISEREDATI»
Reggina-Ancona 0-3, Novellino scarica gran parte delle responsabilità ad una squadra a suo avviso senza gli attributi e senza il suo carattere. La società decide nell’immediatezza il ritiro punitivo. 24 ore dopo tutto cambia. E’ bastato l’ennesimo colloquio di questa ancora breve stagione per annullare tutto e riportare la situazione ala normalità. Ma cosa si sono detti all’interno dello spogliatoio del S. Agata il massimo dirigente (nell'evidente foto d'archivio), la squadra ed i calciatori?
C’è qualcosa di nuovo nell’aria, anzi d’antico. Ritorna così la Viola, con la voglia mai sopita di riattaccare la spina e ridarle vita. Irriverente cercare d’individuare attori e registi, pupi e pupari, protagonisti e comparse, ancora una volta è un’azione comune, dettata dalla passione e dalla consapevolezza che la pallacanestro, nella city dei Bronzi e del mare, sia una tradizione da non abiurare alla prima spruzzata di indigenza economica, ma semmai da re-interpretare alla luce delle ristrettezze della cosiddetta “congiuntura”.
Provate ad interpellare quello che secondo voi è un grande intenditore di calcio, mettetelo davanti alla tv, gli elencate i nomi dei giocatori che compongono la rosa della Reggina, gli dite pure a chi è affidata la conduzione tecnica e lo invitate ad assistere al match che gli amaranto hanno già giocato contro l’Ancona. Fidatevi, neanche lui riuscirà a capirne qualcosa.
Una partita “chiusa” quando mancano 7 minuti alla fine della prima frazione di gioco. Una Reggina inguardabile, indecente, persino imbarazzante. Una valanga di fischi per giocatori ed allenatore. I soliti cori, “normali” in occasioni del genere (“Lillo caccialo” “Salta la panchina Novellino salta la panchina”), riesumati a corollario della gara stravinta dall’Ancona. Ecco, in estrema sintesi, la X^ gara di campionato degli amaranto.
Reggina – Ancona: 0-3. Reggina (4-4-2): Cassano; Buscè, Valdez, Santos (dal 46° Brienza), Rizzato (nella foto); Pagano (dal 33° Cascione), Volpi (C), Morosini, Missiroli (dal 68° Costa); Cacia e Bonazzoli. All.: Novellino. Ancona (4-4-2): Da Costa; Milani, Cosenza, Cristante, Zavagno; Surraco (dal 79° Mustacchio), Catinali, De Falco, Miramontes (dal 62° Schiattarella); Colacone (dall’86° Mirchev) e Mastronunzio. All.: Salvioni. Arbitro: Russo di Nola (Petrella di Termoli e Riviello di Salerno gli assistenti e Quartarone di Messina il quarto uomo). Marcatori: al 16° Mastronunzio (A) rig., al 38° Miramontes (A) ed al 76° Colacone. Ammoniti: al 19° Colacone per condotta non regolamentare; al 54° Milani ed all’83° Costa per gioco falloso. Note: spettatori: 5736 (5184 abbonati e 552 paganti), incasso: € 45541,67 (€ 40263,67 quota abbonati ed € 5278,00 quota paganti); tiri in porta: 2 Reggina e 3 Ancona; tiri fuori: 5 Reggina e 4 Ancona; fuorigioco: 7 Reggina e 3 Ancona; falli fatti: 13 Reggina ed 11 Ancona; angoli: 7 Reggina e 6 Ancona. Recupero: 2’ (p.t.) 0 (s.t.)
Non è certo facile dopo il 3 a 0 interno contro l'Ancona, spendere ulteriori parole verso una squadra, quella amaranto, che costruita per vincere, si ritrova dopo 10 giornate a dover lottare per non retrocedere, in un campionato come quello di serie B, sempre più folle. 
A Reggio Calabria cresce l’attesa per la XXV edizione della Meditarranean Cup di vela per le classi “Optimist” (nella foto 1) e “Laser 4.7” (nella foto 2). La manifestazione si svolgerà da sabato 31 ottobre a lunedì 2 novembre e convoglierà giovani atleti “under 15” e delegazioni federali di Italia, Malta e Grecia.
Sconfitta sul filo di lana per la Reggina di mister Novellino. Al 97°, due minuti oltre i 5 di recupero precedentemente concessi dall’arbitro Velotto, Bruno riesce a battere Cassano e regala la vittoria ai suoi. Non ruba nulla la formazione emiliana, ma rimangono forti perplessità sulla forza della Reggina. Domina in fase di possesso palla, produce gioco ma spreca tutte le palle goal che riesce comunque a costruire. Il cammino è ancora irto e difficile per Novellino ed i suoi uomini giacché questo non è certamente un passo da A! Il primo a presentarsi in sala stampa al Braglia è proprio il mister amaranto.
Modena – Reggina: 1-0. Modena (5-3-2): Narciso; Ricchi, Diagouraga, Gozzi, Rickler, Tamburini (c); Luisi (dal 28° Cortellini), Colucci, Troiano; Bruno, Catellani (dal 94° Gilioli). All.: Apolloni. Reggina (4-4-2): Cassano; Buscè, Valdez, Santos, Rizzato; Pagano (dal 74° Capelli), Carmona, Morosini, Missiroli (dal 66° Barillà); Cacia (dall’84° Viola A.); Bonazzoli (c). All.: Novellino. Arbitro: Velotto di Grosseto. Marcatore: Bruno al 97°. Ammoniti: Luisi, Capelli, Rickler e Santos per gioco falloso. Angoli: 

Uno tsunami di fango. Terribile quanto accaduto ieri l'altro in provincia di Messina, qualche chilometro più a sud del capoluogo peloritano lungo la costa jonica. Ore di pioggia incessante hanno causato lo smottamento del terreno lungo un costone di montagna di Giampilieri Superiore (nella foto). 20 morti, 35 dispersi, 400 e passa sfollati, è il tragico bilancio di una tragedia che, probabilmente, poteva essere evitata. Qui, in questo lembo sperduto di un'Italia sempre troppo distratta impegnata a moltiplicare potere e business o ad ascoltare una escort che racconta i fatti suoi ad un Paese più impegnato nel gossip scandalistico che interessato alle cose serie.
Atroce fine di un uomo di 75 anni, Antonino Modafferi, ieri sera intorno alle 20 nella centralissima via Flippini. L'uomo, secondo le prime testimonianze, dopo aver riposto sul sedile passeggero delle buste e dell'acqua appena acquistate, si è portato sul lato guida della sua Opel.