Cassa Depositi e Prestiti dona 2 milioni di mascherine ai Carabinieri impegnati nell’attività di vigilanza e controllo sul territorio

(183) Oggi la consegna a Roma alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Giovanni Nistri e Continue reading “Cassa Depositi e Prestiti dona 2 milioni di mascherine ai Carabinieri impegnati nell’attività di vigilanza e controllo sul territorio”

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Città di Metropolitana di Reggio Calabria: la Regione obbliga i cittadini a circolare con indosso la mascherine, Falcomatà “Regione Calabria contraddittoria ed inerte, le mascherine dove sono?”

(152) Un’ordinanza della Regione Calabria obbliga i cittadini a circolare, nei casi in atto consentiti, muniti degli obbligatori presìdi di Continue reading “Città di Metropolitana di Reggio Calabria: la Regione obbliga i cittadini a circolare con indosso la mascherine, Falcomatà “Regione Calabria contraddittoria ed inerte, le mascherine dove sono?””

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Rimini: mascherine con “griffe” taroccate. I finanzieri bloccano la produzione in serigrafia di un centinaio di stencil raffiguranti noti marchi (video)

(125) Proseguono incessanti i pattugliamenti disposti dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini – sulla base delle direttive del Prefetto e in stretto coordinamento con le altre Forze di Polizia – per il controllo del rispetto dei divieti e delle prescrizioni emanante dall’Autorità di Governo per il contenimento della diffusione del “Covid19”.

Nell’ambito di tale dispositivo, sono state, in questi giorni, ispezionate anche diverse imprese che, pur di superare l’obbligo di chiusura imposto dagli ultimi DPCM, hanno avanzato formali richieste alla locale Prefettura per ottenere l’autorizzazione a riaprire i battenti, dichiarando di aver riconvertito l’oggetto della propria attività in quello di “produzione e/o vendita di dispositivi di protezione anti-Covid” (ossia “mascherine” o altri dispositivi).

Nel corso di tali controlli, le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Rimini, hanno fatto accesso in una “SERIGRAFIA” al fine di verificare l’effettività della riconversione imprenditoriale, così come dichiarata dall’azienda all’Ufficio Territoriale del Governo.

I militari operanti hanno riscontrato che era in corso la produzione e il confezionamento di mascherine di tipo “chirurgico”, ma la situazione rilevata ha indotto, tuttavia, i finanzieri ad approfondire il controllo, cosa che ha consentito di rilevare la presenza nei locali aziendali di una stampante intenta nella produzione di decine di “stencil” raffiguranti noti marchi della moda (come Gucci, Dior, Prada, Balenciaga, Saint Laurent, Supreme, Givenchy, VLTN, Dsquared, Juventus), che secondo quanto emerso, sarebbero stati commissionati da un soggetto di fuori provincia per la successiva applicazione, con l’utilizzo di presse a caldo, sul tessuto delle “mascherine”, al fine di trasformarle in ricercati “accessori di moda”.

Al termine delle operazioni, il titolare della serigrafia e il committente dell’illecita produzione sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Rimini, per il reato di contraffazione dei marchi, aggravato da modalità imprenditoriali. Nel contempo sono stati sottoposti a sequestro 126 cosiddetti “stencil” riportanti le griffe contraffatte, una stampante e l’hard disk di un computer contenente i files dei marchi da riprodurre.

Il titolare della serigrafia è stato, altresì, verbalizzato in ottemperanza alle vigenti norme in tema di Covid-19 e segnalato di conseguenza alla competente Prefettura di Rimini.

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Torino: mascherine, la Guardia di Finanza scopre maxi frode doganale. Fioccano denunce per ricettazione, contrabbando aggravato, falso in atto pubblico, ricettazione e frode in commercio (video)

(119) In pochi giorni ha importato illecitamente e immesso in commercio centinaia di migliaia di mascherine.

La Guardia di Finanza di Torino ha scoperto il sistema truffaldino organizzato da un imprenditore trentaseienne di origini cinesi, titolare di un’azienda con numerosi punti vendita a Torino, che, approfittando della situazione emergenziale connessa alla diffusione del COVID 19, ha importato dalla Cina diversi containers di mascherine fornendo alla dogana false dichiarazioni con il solo fine di garantirsi uno “svincolo” rapido delle merci e, soprattutto, di superare eventuali operazioni di requisizione.

I Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Torino, in collaborazione con il personale della Polizia Municipale e dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, hanno perquisito l’azienda coinvolta dove hanno sequestrato oltre 20.000 mascherine filtranti per le quali, in sede di importazione, era stata falsamente indicata quale destinazione, alcuni comuni della provincia di Cuneo i quali, successivamente, le avrebbero destinate alla popolazione tramite la Protezione Civile. Ad aggravare la posizione dell’imprenditore anche le diciture indicate sulla documentazione che accompagna la merce, che sempre al fine di sviare i controlli, riportavano la voce “capi d’abbigliamento” invece di articoli protettivi.

Effettivamente, una modesta quantità è poi finita a questi enti locali facenti capo al Comune di Caraglio (CN), “capo fila” per altri comuni tra di loro consorziatisi per questa necessità; ma altre 400.000 mascherine sono state rivendute ad aziende e privati in totale spregio delle direttive in questo momento in vigore.

Le mascherine importate illegalmente dall’imprenditore cinese sono state rinvenute anche in un’impresa di Settimo Torinese. Qua i Finanzieri hanno sequestrato oltre 25.000 dispositivi dove sulle scatole era ben chiara l’indicazione di destinazione: “Ospedale di Varese”. Il titolare dell’azienda è stato denunciato per ricettazione.

E così in pochi giorni i furbetti del “Qualcosa da dichiarare?” hanno intascato circa 1 milione di euro frodando così lo Stato. Ora dovranno rispondere di una sequela di reati: contrabbando aggravato, falso in atto pubblico, ricettazione, frode in commercio. Oltre 45.000, per ora, le mascherine sequestrate dai Finanzieri.

Le attività d’indagine sono state coordinate dalle Procure della Repubblica di Torino e Ivrea che consentiranno inoltre di procedere con le operazioni di requisizione, destinando così il materiale a contesti emergenziali attualmente in crisi.

Le indagini sono ancora in corso e dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino si raccomanda di porre la massima attenzione nell’acquisto dei dispositivi di protezione individuale; in questi giorni numerose aziende italiane hanno avviato delle produzioni lecite a prezzi concorrenziali che potranno garantire loro una ripartenza per il post emergenza.

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