Venezia: la Guardia di Finanza sequestra 22.000 mascherine non sicure (video)

(146) La Guardia di Finanza di Portogruaro ha sequestrato oltre 22.000 mascherine di protezione individuale commercializzate in assenza delle prescritte certificazioni di idoneità e sicurezza. Le indagini sono scaturite da una segnalazione pervenuta al numero di pubblica utilità “117”, con la quale una cittadina ha segnalato l’alto costo che aveva sostenuto per acquistare mascherine presso un negozio del portogruarese.

Il controllo eseguito presso l’esercizio ha permesso di risalire al fornitore del materiale, una società del trevigiano che, a propria volta, si era approvvigionata da un’azienda intestata ad un cittadino di nazionalità cinese con sede nella marca. In sostanza, dai controlli eseguiti è emerso che quest’ultimo aveva acquistato, tramite una piattaforma di commercio on line, una partita di mascherine di provenienza cinese provvedendo poi alla loro distribuzione ad alcuni operatori economici tra cui l’azienda trevigiana. Nei vari passaggi, la mascherina acquistata all’estero al prezzo di 50 centesimi veniva ceduta al dettaglio anche a 5 euro, con un ricarico superiore al 400%. Le mascherine, in parte ritirate dal mercato dallo stesso venditore, erano irregolari in quanto prive della marcatura CE o dell’autocertificazione prevista dall’art. 15, comma 2, del decreto legge nr. 18 del 17 marzo 2020. Con tale norma, al fine di agevolare il reperimento dei dispositivi nella fase di emergenza sanitaria da COVID- 19, è stato consentito alle aziende di autocertificare le caratteristiche tecniche e il rispetto di tutti requisiti di sicurezza dei Dispositivi di Protezione Individuale che intendano realizzare o commercializzare.

Il rappresentante legale della società distributrice è stato segnalato per l’ipotesi di frode in commercio alla Procura della Repubblica di Pordenone, che ha disposto la perquisizione dei locali aziendali e la verifica documentale della filiera di approvvigionamento e distribuzione del materiale. Nel corso dell’attività di polizia giudiziaria, i finanzieri hanno rinvenuto nel magazzino della ditta una partita di ulteriori 5.000 mascherine con le stesse caratteristiche le quali, tuttavia, erano state acquistate direttamente dalla Cina. Constatata l’assenza delle prescritte certificazioni, il predetto materiale veniva quindi sottoposto a sequestro. Contestualmente, gli approfondimenti sulla contabilità aziendale consentivano di appurare che un’ulteriore partita di 15.000 mascherine era stata acquistata e si trovava, per le formalità doganali, presso la Dogana dell’aeroporto Marco Polo, ove i militari si sono immediatamente recati procedendo, in collaborazione con il personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e i finanzieri del Gruppo di Tessera, al sequestro del materiale. Sono in corso accertamenti per ricostruire la catena della distribuzione al dettaglio delle mascherine.

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Modena: emergenza Covid-19, la Guardia di Finanza sequestra 24.000 mascherine non sicure (video)

(145) Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Modena, nell’ambito dei servizi di controllo volti al contrasto delle condotte fraudolente e delle pratiche commerciali sleali connesse all’emergenza epidemiologica COVID-19, hanno individuato e sequestrato, all’interno di un’azienda commerciale modenese, 1.222 mascherine di tipo FFP2 e 7.650 mascherine tristrato chirurgiche, non conformi ai prescritti requisiti di sicurezza ed in assenza delle necessarie certificazioni dell’Istituto Superiore di Sanità o dell’INAIL.

Le mascherine sequestrate, provenienti da un fornitore cinese, erano infatti prive della marcatura “CE” ed erano accompagnate unicamente da un “Certificate of Compliance”, che risulta essere semplicemente un documento emesso su base volontaria a richiesta del produttore.

L’ingente sequestro operato dai militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria e della Compagnia di Modena è stato effettuato in concomitanza ad altro intervento eseguito presso una farmacia bolognese dai finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano di Bologna, ove sono state rinvenute e poste sotto sequestro altre 400 mascherine non sicure, provenienti dalla medesima fornitura.

Presso il commerciante modenese, che pubblicizzava la vendita dei prodotti sequestrati attraverso il noto social network “facebook”, è stata acquisita la documentazione amministrativo-contabile utile alla ricostruzione dell’intera filiera dei soggetti coinvolti.

Lo sviluppo dell’attività investigativa ha consentito altresì di accertare che la merce era stata poi venduta a diversi Enti pubblici locali, approfittando delle difficoltà che hanno quest’ultimi a reperire sul mercato tali presidi sanitari in tempi brevi, ove sono state rinvenute e sottoposte a sequestro ulteriori 13.000 mascherine chirurgiche e 1.700 mascherine FFP2, ancora inutilizzate.

I due responsabili dell’azienda modenese sono stati dunque deferiti alla locale A.G., a piede libero, per le ipotesi di reato di frode in commercio e nelle pubbliche forniture.

Continuano ulteriori controlli da parte di tutti i Reparti delle Fiamme Gialle della provincia, finalizzati a tutelare la salute dei consumatori e gli operatori onesti, contrastando i comportamenti illegali e fraudolenti che sfruttano l’attuale emergenza sanitaria per conseguire indebiti profitti.

L’attività di servizio condotta dai finanzieri modenesi e bolognesi costituisce efficace concretizzazione della quotidiana azione realizzata dalla Guardia di Finanza, quale unico organo di polizia giudiziaria ed economico-finanziaria, nel perseguimento dell’obiettivo di ripristinare le necessarie condizioni di giustizia e solidarietà tra Stato e cittadini e di tutela della collettività.

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