Pianeta single. C’è chi sceglie di vivere questa condizione e chi, piuttosto, se la ritrova “incollata” addosso quasi come fosse un “marchio di fabbrica”. E’ noto come quello dei single sia un fenomeno in forte crescita in ogni parte del mondo. Secondo una celebre rivista inglese, British Medical Journal, oltre 5 milioni anglosassoni single sarebbero affetti da sindromi quali timidezza e irascibilità, con l’ autostima che scivola sotto i piedi rasentando dunque l’emarginazione. Secondo taluni istituti italiani, invece, parecchi single sono a rischio di depressione (anche se non si può generalizzare in quanto sovente si è single per scelta). Un dato certo è che un’alta percentuale di single italiani sono orgogliosi del loro status e, infatti, basta digitare il termine “single” su internet per rendersi conto che esistono infinite pagine attive ed altrettanti “gruppi” sul celebre social network “Facebook” tra l’altro, con numerosissimi iscritti.
Ma cerchiamo ora di capire come vivono la quotidianità i single “nostrani”, considerando le varie fasce di età. Trentenni. Ambiziosi, indomabili, in prevalenza maschi, di solito fanno tale scelta per paura di perdere la tanto ricercata indipendenza professionale e sociale in generale. Questa categoria di single tende ad investire parecchio sulla propria individualità, escludendo pertanto ogni genere di coinvolgimento affettivo, credendo spesso nel pregiudizio che una relazione sentimentale possa essere d’ “intralcio” al proprio modo di vivere. C’è da dire che la donna single di tale fascia d’età, al contrario, desidera avere dei figli ed ha come fine quello di trovare un compagno e di crearsi una famiglia. E cosa fa per raggiungere tale obiettivo? Ricorre a qualsiasi tipo di strategia, compresa la chirurgia estetica e frequenta i posti ritenuti “adatti” a fare incontri interessanti. Quarantenni. Generalmente si tratta di uomini e/o donne che possiedono una buona cultura ed appartengono ad un ceto sociale medio-alto; essi tendono a rimanere da soli poiché, probabilmente, non si accontentano di un partner non rispondente alle proprie aspettative (anche se ci sorge il ragionevole dubbio che quest’ultima sia esclusivamente una scusante). Infatti, secondo molti psicologi, l’essere soli dipende soprattutto da abitudini e routine mentali alle quali non si vuole rinunciare, condizionando in tal modo le relazioni con “il resto del mondo”. Cinquantenni ed over. Sono una fetta di popolazione, prevalentemente donne, che, deluse da esperienze negative avute in precedenza, sono comunque in grado di vivere loro situazione in modo sereno. Abitualmente, i single di questa fascia di età rivolgono il proprio interesse verso la loro professione e verso il giro dei loro amici, non curandosi molto delle relazioni amorose e questo perché col passare degli anni cominciano ad affievolirsi anche le relazioni sociali, infondendo insicurezze e paura di rimettersi “in gioco”. La forza di queste persone sta, però, nella loro avvedutezza, difatti riescono a far prevalere la loro voglia di vivere su tutto! Certamente, cari lettori, non possiamo elargire suggerimenti su ciò sia giusto o sbagliato né, tantomeno, avere la presunzione di stabilire quale possa essere la condizione “migliore” da vivere. Ragion per cui, single per scelta o non, l’importante è aprirsi al cambiamento, non inaridirsi e cercare di imboccare una strada, giusta o sbagliata che sia agli occhi degli altri, che noi stessi ci sentiamo di voler percorrere.