Serie Bwin, XLI^ giornata: Reggina-Ascoli 0-0

Reggina-Ascoli: 0-0. Reggina (3-4-1-2): Puggioni; Costa, Cosenza ed Acerbi; Laverone, Rizzo, Tedesco e Rizzato; Danti (dal 61° Castiglia) ; Campagnacci (dal 73° A. Viola) e Bonazzoli (c). In panchina: Kovacsik, Giosa, N. Viola e Zizzari. All.: Atzori. Ascoli (4-5-1): Guarna; Ciofani (dal 62° Capogrosso), Faisca, Marino e Calderoni; Lupoli (dal 66° Mendicino), Moretti, Pederzoli, Di Donato (c) (dal 78° Cristiano) e Giorgi; Feczesin. In panchina: Maurantonio, Uliano, Micolucci e Antonio. All.: Castori. Arbitro: Doveri di Roma. Assistenti: Marrazzo di Tivoli e Ciancaleoni di Foligno. Quarto uomo: Giallanza di Catania. Ammonito: 11° Tedesco. Corner: 3-3. Recupero: 1’ (p.t.) e 3’ (s.t.). Spettatori paganti: 3103. Abbonati: 3565. Incasso al botteghino: € 28470. Quota abbonati: € 22.377. Spettatori totali: 6668. Incasso totale: € 50847. Note. Ultima di campionato al “Granillo” in cui, grazie alla drastica riduzione dei prezzi dei biglietti d’ingresso da parte della Società, lo stadio pare ritornato ad essere quello dei “bei tempi”. Vuoi per il costo quasi irrisorio, vuoi anche che il reggino, “abituato” bene nel corso degli anni, decide di andare allo stadio solo e quando i risultati sono pressoché acquisiti (disertandolo quando, invece, ce n’è più bisogno). Una ventina di tifosi ascolani nel settore ad essi riservato.

Cronaca e commento. Primo tempo. La squadra che parte meglio, interpretando perfettamente il ruolo che le spetta, è senza dubbio l’Ascoli impegnato ad evitare i playout. La Reggina, schierata con il tridente da mister Atzori (nelle foto), fatica un po’, in questi primi minuti di gara, a prendere le misure agli ospiti ed appare timida. Al 6° è proprio la squadra di calori a tentare per prima la via della rete con Ciofani che, da destra, lascia partire un diagonale che Puggioni para bene a terra. Come detto, il tifo è più numeroso oggi e si fa sentire ma la Reggina è troppo spesso chiusa nella propria trequarti e, quando riparte, le sue azioni offensive sembrano “castrate” più che spaziose ed ariose come in altre circostanze. La Reggina guadagna qualche metro, ma è l’Ascoli a rendersi pericoloso ed a comandare il gioco. Al 18° ci prova, da fuori area, questa volta da sinistra, Lupoli ma il suo tiro termina sul fondo. Al 20° è Calderoni, ancora da sinistra, a calciare sempre sul fondo. La formazione marchigiana appare più quadrata: attentissima in difesa a non concedere nulla agli amaranto, spavalda in attacco a cercare di concludere a rete al culmine delle sue azioni manovrate, complesse, lunghe ma obiettivamente fruttuose. Gli ospiti si rendono pericolosi al 27° allorquando, pur senza concludere a rete, stazionano in area amaranto per interminabili secondi con la palla tra i piedi chiusi dalla difesa amaranto schierata. Oltre alle difficoltà che sta trovando la Reggina in fase di manovra, aggiungiamo anche gli errori macroscopici che i reggini commettono in fase di costruzione rendendo tutto molto più difficile del consentito. Va precisata una cosa, è vero che la squadra di Castori sta lottando per evitare i playout ma è vero anche che i suoi punti effettivi in classifica sono 52 e non 45 rendendola così una squadra a ridosso dei playoff e non dei playout. Questo per dire, in sostanza, che gli ospiti non sono una squadretta di poco conto. Al 28° la Reggina si fa viva in area ascolana. Cross da sinistra di Rizzato, Campagnacci in area tenta la rovesciata ma cicca il pallone che termina sui piedi di Tedesco che colpisce a botta sicura ma sulla cui traiettoria interviene un difensore a respingere. Doveri, l’arbitro di turno, intanto, per non smentire l’appartenenza alla categoria, fischia e sanziona a casaccio non usando di certo lo stesso metro di giudizio ma, anzi, ribaltando la verità del campo. Niente da fare, il primo tempo scivola via tra strafalcioni vari ed incomprensioni tra i giocatori in divisa amaranto senza che si riesca a cavare un ragno dal buco. Tedesco predica nel deserto a centrocampo e Bonazzoli è solo, troppo solo, pur ufficialmente la Reggina schierata con il tridente offensivo. Il primo tempo termina così, tra qualche applauso e qualche fischio dei presenti, ma sperando di far meglio nei secondi 45 minuti di gara. Secondo tempo. Al 46° la Reggina parte di gran lena e crea la sua azione più pericolosa. Campagnacci sguscia tra avversari sulla sinistra, crossa al centro dove un difensore ribatte sui piedi di Tedesco posto al limite dell’area. Tiro di destro (non il suo piede migliore) ancora respinto, la palla si alza ed ancora Tedesco di posizione spalle alla porta e in rovesciata manda la palla di pochissimo sopra la traversa. Al 50° replica l’Ascoli assai pericolosamente. La squadra di Castori riparte grazie ad un errore di Rizzo sulla trequarti avversaria. Il contropiede è velocissimo con Giorgi sulla sinistra, cross al centro per Feczesin che appoggia all’accorrente Lupoli che conclude mandando incredibilmente alto sulla traversa da 7/8 metri. Al 57° ancora Reggina pericolosa ma imprecisa. Rizzato recupera un pallone quasi sulla linea di fondo, serve Campagnacci che dà indietro a Danti il quale, invece che tirare praticamente a colpo sicuro, chiude con lo stesso Campagnacci un improbabile triangolo mandando il pallone a terminare la sua corsa sul fondo. Ecco la Reggina di oggi: ha difficoltà a creare e quando crea è imprecisa tanto da vanificare il tutto. Tra il 61° ed il 62° i due tecnici eseguono la loro prima sostituzione: Atzori toglie un evanescente Danti per Castiglia e Castori esclude Ciofani per Capogrosso. Intanto, dagli altri campi non arrivano certo confortevoli per nessuna delle due squadre. L’Ascoli guarda all’AlbinoLeffe al momento vittorioso a Piacenza e la Reggina sa che il Livorno è in vantaggio a Padova (e non sono buone notizie per nessuna delle due squadre in campo qui al “Granillo”). Al 66° Castori cambia ancora, entra Mendicino ed esce Lupoli. L’Ascoli vuole vincere e le mosse di Castori lo dimostrano chiaramente. E’ ovvio che la vittoria dell’AlbinoLeffe non l’aiuta ed allora è costretto a cercare qui a Reggio i 3 punti “aiutato”, tra l’altro, da un’opaca prestazione degli amaranto proprio nella gara più importante dell’anno. Nel mentre noi cominciamo a fare calcoli, arriva provvidenzialmente la notizia che il Padova ha pareggiato i conti in casa con il Livorno e, quindi, attenuando la delusione per la gara a cui stiamo assistendo. Al 72° la Reggina prova a solleticare Guarna con un tiro da fuori area di Rizzo che termina la sua corsa centralmente tra le braccia del portiere ospite. Atzori cambia: entra A. Viola ed esce Campagnacci. La Reggina, al momento, con Padova e Livorno che pareggiano ed il Torino che ha pareggiato ieri sera ad Empoli, è matematicamente ai playoff (per la prima volta nella sua storia) a quota 61 (58 ne ha il Torino e 57 a testa proprio Padova e Livorno). L’unica variabile è il quinto posto ancora in bilico fino al 90° delle gare di domenica prossima Sassuolo-Reggina e Torino-Padova. A quel punto alla Reggina basterà non perdere in terra emiliana per conquistare la quinta posizione utilissima in previsione playoff. Al 78° Castori effettua l’ultima sostituzione a disposizione: esce il capitano Di Donato ed entra Cristiano. La gara scivola via senza grossi patemi per nessuna delle due squadre, ma che sofferenza. Nel frattempo il Padova ha ribaltato il risultato passando in vantaggio 2-1 sul Livorno. La classifica a questo punto dice Reggina 61, Padova 59, Torino 58 e Livorno 56. Ne consegue che la Reggina è ancora matematicamente nei playoff in virtù dello scontro diretto Torino-Padova. Nemmeno il tempo di scriverlo ed il Livorno pareggia. Cambia ancora la classifica e torna quella di qualche minuto fa: Reggina 61, Torino 58 e Padova e Livorno 57. Reggina, ovviamente, ancora nei playoff ma quinto posto ancora non assicurato. La partita al “Granillo” non ha più nulla da dire e finisce qui. La Reggina, dopo la trasferta di Sassuolo, iniziA la corsA AllaA serie A! Nel frattempo il risultato a Padova cambia ancora con i padroni di casa in vantaggio su rigore. La classifica, a 90 minuti dal termine: Reggina 61, Padova 59, Torino 58 e Livorno (tagliato fuori) 56. L’immagine di tutta la squadra che aspetta il fischio finale di Padova tutta raccolta a centrocampo ed esulta, poi, andando sotto la curva è l’emblema di una stagione comunque da incorniciare. E' l'emblema della vittoria di un allenatore, Atzori, su cui noi de "Il Reggino" abbiamo puntato sin dal ritiro seguito a Saint Christophe. E' l'emblema di una squadra che proprio in Val d'Aosta iniziava ad imparare da lui per arrivare dov'è comunque arrivata (a prescindere dal risultato finale). Ma non finisce qui, c’è la A che AspettA! Ad maiora.

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Author: Maurizio Gangemi