“Su Gioia Tauro non grava più l’ombra di 467 licenziamenti, che con l’indotto si sarebbero quantomeno raddoppiati. L’intesa sottoscritta oggi tra Governo, Regione Calabria, Med Center Container Terminal ed organizzazioni sindacali è un primo importante risultato che va salutato con estremo favore”. E’ quanto afferma il Segretario-Questore del Consiglio regionale Giovanni Nucera, dopo le notizie rimbalzate da Roma e riguardanti l’intesa sottoscritta al tavolo tecnico convocato dal Ministro Matteoli.
“La Regione Calabria ha fatto sentire forti e chiare le sue ragioni, in difesa di una infrastruttura che non può essere abbandonata a se stessa – prosegue Nucera, per il quale, però, il risultato sul quale puntare e costruire il futuro di Gioia Tauro non è la Cassa integrazione concessa per un anno, ma l’impegno sottoscritto dal Governo per un’attività di monitoraggio e di verifica delle dinamiche economiche internazionali che sono state alla base della crisi di Gioia Tauro. Altro aspetto, poi, non meno importante – afferma ancora il Segretario-Questore Giovanni Nucera – riguarda la richiesta di riconoscimento per Gioia Tauro come “area di crisi” e la trattativa aperta direttamente con Msc per incrementare la sua presenza a Gioia Tauro. Insomma, si è deciso di lavorare su più fronti coinvolgendo Governo centrale e governo regionale, i quali ciascuno con il proprio ruolo e le proprie competenze devono dare un importante contributo alla rinascita dello scalo, sfruttando tutti gli strumenti disponibili, a cominciare dall’Apq, l’Accordo di programma quadro che prevede per Gioia Tauro investimenti per quasi 500 mln di euro, e per la realizzazione del polo logistico”. “Condivido anch’io le dichiarazioni compiaciute di queste ore, ma – avverte Nucera – non mi illudo che il percorso predisposto oggi sia di facile attuazione. E’ certo un primo importante passo, ma è un percorso che la classe politica regionale e nazionale calabrese, le organizzazioni sindacali, gli stesi lavoratori, devono accompagnare con attenzione nella sua evoluzione. Non vorrei – conclude Nucera – che fra un anno, finita la Cassa integrazione per i lavoratori in esubero, e non solo, si apra il baratro di una nuova crisi che per Gioia Tauro e la Calabria rappresenterebbe il colpo di grazia finale.