(194) Il suo nome completo è Armand Stephane Momasso Bouli, ha 26 anni ed è nato in Camerun. Ed ha una peculiarità che lo contraddistingue dagli altri: una volta arrivato in Italia non ha mai smesso di inseguire il suo sogno, completare gli studi universitari.
La sua odissea di richiedente asilo ha inizio nel 2015, poichè come spiega Stephane “Da quasi 35 anni in Camerun c’è una dittatura nascosta, io insieme ad altri studenti dell’Università del Camerun abbiamo manifestato per strada e il governo ha mandato la polizia […] ho ancora a casa il mandato di arresto perché noi abbiamo detto che non volevamo più questo governo, che volevamo cambiare. Non c’è libertà di espressione e i giovani sono scoraggiati, senza un futuro”. Vista la situazione che si prospettava pericolosa per il ragazzo, il padre gli consiglia di abbandonare il paese, così da un momento all’altro Stephane si ritrova a passare da un centro di accoglienza ad un altro: Milano, Sicilia e infine Reggio Calabria.
Qui il camerunese fa richiesta di protezione internazionale che purtroppo non viene accolta dalla Commissione e a cui segue un ricorso giurisdizionale in Tribunale che ad oggi non ha sortito ancora alcuna risposta.
Il ragazzo trova impiego dapprima come interprete in un centro Sprar e in seguito come receptionist in un albergo ma la sua tenacia lo spinge ancora una volta a voler inseguire il suo sogno e così “Ho chiamato quasi tutte le università italiane ma tutte mi dicevano che non potevo iscrivermi perché non avevo il permesso di soggiorno ed ero richiedente asilo”.
Ma ecco arrivare per Stephane la lieta opportunità. L’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria, grazie alla concessione speciale del Rettore Salvatore Berlingò, dà la possibilità al giovane, dopo 3 anni di sacrifici per riuscire a conciliare lavoro e studio e anche grazie all’erogazione della borsa di studio, di laurearsi in Mediazione linguistica divenendo il primo richiedente asilo laureato in Italia.
Le opportunità non finiscono qui per il neo laureato che ha ottenuto il via libera per l’iscrizione alla laurea magistrale dell’Università di Genova, dove ha vinto una borsa di studio.
Stephane, però, festeggiamenti a parte, ci va cauto non avendo ancora ottenuto il permesso di soggiorno definitivo ed essendo il percorso burocratico, a quanto sembra, ancora lungo “Per il ricorso a dicembre 2018 mi hanno rinviato di nuovo al 4 febbraio 2020, quindi ho preso la laurea in 3 anni prima di ottenere una risposta definitiva”.
Il caso di Stephane è un esempio di grande caparbietà che dovrebbe fare riflettere “Se non sei capace di sognare, allora non riesci a fare niente. Bisogna credere nelle proprie capacità, non mollare e andare sempre avanti anche se è difficile”.
