Reggina: un tunnel senza via d’uscita

Adesso si, giunti alla giornata numero tredici del campionato di serie B, è lecito e legittimo tracciare un primo bilancio e dichiarare ufficialmente che gli obiettivi della Reggina sono radicalmente cambiati rispetto all’inizio della stagione. Fino a qualche giorno fa, in maniera sottaciuta, quella sottile speranza di potersi nuovamente agganciare al treno play off era ancora esistente, dopo l’ennesimo scivolone proprio no, e senza mezzi termini affermiamo che questa squadra, così come la si vede oggi, avrà serie difficoltà anche a raggiungere la permanenza.Una delusione totale, una amarezza profonda.

Preso atto con il passare del tempo che quella corazzata dipinta dai più, e mettiamoci dentro anche noi, corazzata non lo è, ci saremmo quanto meno aspettati maggiore dignità nei comportamenti ed un atteggiamento decisamente più combattivo da parte di tutti. L’impeto con l’arrivo di Iaconi in panchina una illusione durata molto poco, altro che moduli e disposizioni tattiche, qui siamo di fronte ad una squadra sena carattere con zero personalità ed incapace di reagire alla prima difficoltà. Fosse solo un problema mentale, la Reggina lo avrebbe già risolto, i tre punti con la Salernitana sarebbero stati un ottimo viatico per un gruppo sempre in affanno. Ed invece no, ad Empoli gli amaranto, dopo i primi trenta minuti accettabili, hanno mostrato il volto di sempre. E cioè quello di una squadra che si scioglie davanti al primo gol preso e che non riesce in nessun modo a creare pericoli agli avversari. Far circolare bene il pallone, rimane una giocata fine a se stessa se non riesci ad arrivare mai ad una conclusione degna di nota. In quelle rare circostanze in cui questo avviene, si cicca clamorosamente così come ha fatto Pagano, capace di fallire un gol ad un metro dalla porta. I problemi sono cronici, Rizzato che dorme sul taglio di Marianini come spesso gli è accaduto in questo campionato, Cassano costantemente fuori dai pali consente a qualunque avversario di trovare sempre la giocata ed il gol spettacolare, Buscè che alterna prestazioni buone ad altre inguardabili, Bonazzoli è lì in attesa di qualcosa o qualcuno a sbattere contro difese che hanno sempre vita facile nel contrapporsi e poi Brienza, l’elemento che avrebbe dovuto fare la differenza in questo contesto di assoluta mediocrità. Il suo calcio di rigore, battuto e fallito, fotografa lo stato attuale della Reggina. Un mix di superficialità, scarsa determinazione e pochissimo carattere. Siamo sfiduciati, abbiamo cercato di sostenere la causa fino a quando ci è stato possibile e forse di più, adesso abbiamo davvero superato il limite. Questa Reggina è un vero disastro sotto tutti i punti di vista. Iaconi (nella foto) pensa si debba lavorare sul carattere, può provarci, anzi ha il dovere di farlo, ma la personalità è una cosa che si ha dentro e pur impegnandoci non riusciamo ad individuare alcun calciatore della Reggina con questa peculiarità.

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Author: Maurizio Gangemi