Reggina psicologicamente “devastata”

altA Lecce arriva la quarta sconfitta consecutiva, la sesta in undici partite giocate. Cambia il tecnico, cambia il modulo, cambiano gli uomini, l’unica cosa a restare intatta è il risultato finale di ogni gara. Anche in terra salentina gli amaranto hanno lasciato l’intera posta, nel contesto di una partita decisamente diversa, però, rispetto a tutte le precedenti. Mister Iaconi, al suo debutto in panca, ha rivoltato come un calzino formazione e modulo, tornando al 3-5-2 che diventava uno spregiudicato 3-4-3 in fase offensiva.

E l’interpretazione per quasi tutto lo svolgimento della gara era stata perfetta. Non a caso la Reggina era riuscita per ben due volte a passare in vantaggio, a proposito primo gol stagionale per Bonazzoli anche se su calcio di rigore, poi il crollo nel finale. Inspiegabile, immotivato. Un dominio assoluto per tutta la seconda parte dell’incontro con i padroni di casa alle corde, supremazia territoriale netta, tanto da far pensare a come piccoli accorgimenti avevano di fatto trasformato gli amaranto dalla gestione Novellino a quella di Iaconi. Rizzato imprendibile sulla fascia, Cascione (nella foto di Pasquale Garreffa) padrone assoluto della metà campo, Lanzaro ritrovato in difesa, Bonazzoli finalmente reattivo. Tutto questo fino a dieci minuti dalla conclusione, poi il clamoroso crollo. L’inserimento di Baclet per il Lecce è risultato devastante. Due conclusioni dalla lunga distanza hanno trafitto l’estremo difensore Cassano che, in entrambe le circostanze non sembra avere grosse responsabilità. Di sicuro, però, questa è una squadra che ad ogni affondo dell’avversario prende gol, non è un caso che dopo undici giornate le reti incassate sono state diciotto. La ciliegina sulla torta l’inutile fallo commesso a metà campo da Valdez, giocatore ormai da tempo assente e con la testa altrove, è fin troppo evidente. Ci chiediamo come, dopo le esclusioni eccellenti di Volpi e Buscè, si sia mantenuto Valdez nello schieramento titolare. Sarà un caso, forse non lo è, la Reggina conduceva sul Lecce fino a quando hanno tenuto dal punto di vista atletico gli uomini che Iaconi aveva schierato sin dal primo minuto. Alla fine anche un pareggio avrebbe fatto gridare alla beffa per come si è sviluppata la partita, gli amaranto, invece, hanno perso ancora una volta. Segnali significativi e pericolosi che indicano un momento adesso, troppo lungo, decisamente sfavorevole e preoccupante. Quello che è stato tutti lo conosciamo bene, ma se riesci a perdere anche quanto meriti di vincere vuol dire che la stagione ti sta lanciando messaggi forti e di grande pericolo. Con la Salernitana, sabato pomeriggio, è scontro diretto in fondo alla classifica e le due squadre si presentano a questo confronto con stati d’animo differenti. I granata hanno vinto la loro prima partita con il Crotone, la Reggina si presenta psicologicamente devastata.

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Author: Maurizio Gangemi