Reggina Modena 0-1: interviste post gara

Il clima che si respira in sala stampa è, purtroppo, quasi rassegnato. Non ha giocato male la Reggina contro il Modena, ha creato tantissime palle goal, ha chiuso gli ospiti nella propria metà campo, ma non è riuscita lo stesso a cavare un ragno dal buco. I giocatori di Apolloni, con un tiro in porta ed un goal, hanno vinto l’incontro senza demerito a dire il vero. Già, perché i demeriti sono ancora tutti per gli uomini di Breda che, seppur all’arrembaggio per quasi tutto l’intero incontro, con 4 o 5 attaccanti in campo, non sono riusciti a realizzare nemmeno il goal del pari “conquistando” la 14ma sconfitta in 29 incontri. Questo, evidentemente, qualora ce ne fosse ancora bisogno, manifesta ancora i grossi limiti che ha la squadra di Foti. Limiti palesi e patologici, una stagione – l’ennesima – nata male e che, speriamo, non finisca peggio. I reggini sono tornati ad essere la terz’ultima forza del campionato appaiati alla Triestina che ha una partita in meno. Nella peggiore delle ipotesi se gli alabardati non perderanno a Bergamo contro l’Albinoleffe, la Reggina sarà terz’ultima da sola salvo che il Mantova non vada a vincere sul lanciatissimo Grosseto dell’ex Gustinetti. Se anche questa evenienza accadesse, allora non si sarebbe più al terz’ultimo posto ma al penultimo proprio con i lombardi. Insomma, non c’è che dire, proprio lusinghiero il campionato amaranto. L’ennesimo purtroppo.

Ad una Società che latita e che pare proprio essere messa in dismissione da tempo (mamma mia che fine sta facendo!), fa da riscontro una squadra che non può non essere che l’immagine riflessa della stessa. E Foti? Pare che non sia affar suo, o meglio, crediamo abbia altro di cui occuparsi da qualche tempo a questa parte. “LA Reggina non è più”, così potrebbe recitare l’epitaffio. Ma comunque. Il primo ad entrare in sala stampa è Biagio Pagano (nella foto), al rientro in campo sin dal primo minuto e schierato per la prima volta accanto a Brienza entrambi alle spalle di Bonazzoli. Si è fatto di tutto per andare a rete, ma non c’è stato nulla da fare. “Penso che oggi c’era una sola squadra in campo e lo si è visto. Purtroppo, però, come già successo in altre occasioni si è persa comunque la partita. Colpa nostra, certamente. Siamo stati disattenti e poco lucidi in fase conclusiva. Aggiungeteci, poi, anche un po’ di sfortuna e la bravura del portiere loro e la frittata è fatta. Non può andarci sempre male, prima o poi dovrà girare la ruota. Oggi abbiamo dominato però, ancora una volta, i tre punti li portano a casa gli altri.” La situazione è drammatica secondo te? “Drammatica non direi, mi sa di parolone. Critica certamente, così com’è stata sin dall’inizio dell’anno. Speriamo di tirarci fuori da questa situazione.” Ti sei autodefinito un attaccante esterno, il tuo allenatore, invece, sostiene che tu sia un centrocampista offensivo. Dov’è la verità? “Per caratteristiche sono un attaccante esterno, ma è chiaro che giocando con questo modulo il ruolo di attaccante esterno non esiste quindi mi devo adattare io, così come altri giocatori, a giocare in altre posizioni.” E’ mancato solo il goal, ma siamo sicuri che si è tentato davvero tutto? “Penso di si. Penso che avremo messo 30 cross in area di rigore loro e non ricordo azioni loro davvero pericolose (Pagano dimentica le 3 nitide occasioni da rete fallite per “merito” di Catellani, n.d.r.). Di certo si può fare ancora di più essendo più lucidi in zona goal, ma su un campo come quello di oggi così pesante credo che non potevamo fare altro.” A tal proposito, non si potevano evitare tutti quei cross così scontati? E poi, sui 14 calci d’angolo battuti, almeno la metà sono stati calciati malissimo. “Di certo, da questo punto di vista, possiamo migliorare, certo. Noi abbiamo uno schema su corner e non sempre riusciamo a mettere la palla dove vorremmo.” Giocare palla a terra, oggi, era difficile ed aggiungiamo che loro, in area, avevano dei corazzieri che l’hanno presa sempre. Altre soluzioni? “Dietro loro erano molto bravi, ma comunque qualche palla è passata come, per esempio, nell’occasione di Carmona o in quella di Cacia. Forse avremmo potuto tentare il tiro maggiormente da fuori area, questo si.” Hai reclamato un rigore nei primissimi minuti di gara. “Il portiere mi ha preso in pieno, ma se prima ha toccato la palla allora è tutto regolare. Se ha preso prima me e poi la palla, invece, allora è rigore netto. Mi sono arrabbiato, più che altro, sull’azione successiva quando, cioè, Giampà ha passato indietro a Narciso la palla con la mano. Era l’ultimo uomo, io ero diretto in porta, fate voi.” Cambio dietro la scrivania, fuori Biagio Pagano e dentro Giacomo Tedesco (nella foto), oggi capitano per l’assenza di Lanzaro. Il terreno di gioco vi ha penalizzato? “Sicuramente non era nelle migliori condizioni, ma il fatto è che il Modena, con una palla goal, ha vinto la partita. Non ricordo che abbia superato la metà campo, né nel primo né nel secondo tempo. E’ una partita difficile da commentare, sono stati fortunati a trovare subito il goal e poi a pensare solo a difendersi bene.” E la Reggina? “La Reggina le occasioni da goal le ha create. Siamo stati poco concreti soprattutto dentro l’area.” I demeriti della Reggina? “Demeriti credo che non ce ne siano visto che non credo si possa contestare nulla. Abbiamo dato l’anima, abbiamo dato tutto, ci siamo impegnati.” E dal punto di vista tattico? “Da quest’altro punto di vista non credo nemmeno. Quando loro ci hanno messo in difficoltà? Non ricordo.” Che senso ha crossare 30 volte in area? “Il senso ce l’ha. Avevamo 4 attaccanti in area e, in alcune circostanze, anche 5 o 6. Le palle goal le abbiamo create anche grazie a cross. Non siamo stati lucidi, ma le occasioni le abbiamo create eccome.” Fin qui i protagonisti in campo, il primo degli allenatori ad arrivare in sala stampa – con un accompagnatore di lusso qual è Franco Jacopino (di cui riferiamo in altra parte del giornale, n.d.r.) è quello ospite e vincente, Apolloni. Al di là dei 3 punti, importanti di certo, quanta gloria c’è in questa vittoria da parte vostra? “C’è la soddisfazione che i ragazzi hanno interpretato nella maniera giusta la partita. Conoscevamo la Reggina ed i suoi alti valori e sapevamo che era in un buon momento. L’avevo vista giocare con il Frosinone e lunedì scorso a Piacenza. I ragazzi sono stati bravi e sono davvero orgoglioso di loro e di allenarli. Hanno lottato tutti insieme e questa, per me, è la cosa più importante.” Avete stazionato per gran parte della gara nella vostra metà campo, la Reggina è stata poco lucida e questo vi ha permesso di vincere. “Io, di occasioni grosse della Reggina, non ne ho viste. Certo, la Reggina ha spinto ma era inevitabile che accadesse. La Reggina, come detto, è una grande squadra. Elementi come Brienza, Bonazzoli, Cacia e Pagano sono giocatori importanti. Noi abbiamo avuto la possibilità di fare altri 2/3 goals e non ci siamo riusciti però sono contento lo stesso perché i miei ragazzi hanno interpretato la gara nella maniera giusta.” Ha detto che aveva seguito la Reggina in altre occasioni, però oggi, per la prima volta, Breda ha schierato Brienza e Pagano dietro Bonazzoli. Se l’aspettava? “Viste le altre gare, no sicuramente. Brienza e Pagano insieme possono giocare e ci hanno creato parecchia apprensione. Io, però, guardo la mia squadra e la prestazione che ha fatto, come detto, interpretando nella maniera giusta la partita e riuscendola a vincere. Permettetemi di dire due cose prima di andare. La prima è che, oggi, ci è venuto a mancare Rickler che ha perso la madre. Gli siamo vicini con il cuore e questa vittoria è dedicata a lui e ad un nostro tifoso, un capo ultrà, Andrea Zoboli, che ha perso il padre. Ci tenevo a precisarlo perché sono due persone importanti per noi.” La sua difesa è stata brava ed attenta. “Si, è stata brava ma anche perché ha funzionato bene il centrocampo. Così come dobbiamo essere bravi quando, in fase offensiva, dobbiamo accompagnare gli attaccanti. Brava la difesa, quindi, ma brava tutta la squadra.” Catellani ha divorato due/tre palle goal. “Io sono contentissimo di Andrea, non dategli addosso ma semmai prendetevela con me. Ha sofferto l’esclusione però è entrato con il piglio giusto. Quello che mi è piaciuto di lui è che è stato abile ed attento. Magari non è stato preciso, magari è stato anche sfortunato però sono contentissimo anche della sua prova.” Il vostro obiettivo? “E’ esclusivamente la salvezza. Quando la raggiungeremo magari si apriranno altre porte e poi si vedrà.” Da mister a mister, da Apolloni a Breda (nella foto). Come definirebbe la partita? “Una partita persa ed altri 3 punti persi. Alla fine conta solo questo. Il calcio, purtroppo, non è uno sport in cui si vince ai punti ma si vince con i goal fatti e, da questo punto di vista, è stato più bravo il Modena. Paradossalmente, poi, se devo analizzare la prestazione, per intensità, per la voglia dimostrata dai ragazzi, è stata la miglior partita sotto la mia gestione. Però, ovviamente, non siamo riusciti a segnare nonostante tanto impegno, tanta voglia e tanta intensità. Purtroppo sono andati male anche i risultati delle altre partite, dobbiamo ripartire da questi dati e rimetterci a lavorare.” Pagano e Tedesco hanno parlato di mancanza di lucidità, lei cosa aggiunge? Perché questa deficienza in fase conclusiva? “A volte si sente il risultato che ti scappa di mano e ci vuole un pizzico di convinzione in più. Magari anche un po’ di più fiducia nel compagno. Dobbiamo lavorare, non ci sono altre risposte. Questo è un dato che dimostra che le risposte che abbiamo avuto finora non sono ancora soddisfacenti e dobbiamo lavorare sulla convinzione, sulla determinazione, sulla voglia di far goal e sul cinismo.” Ha qualcosa da recriminare? “Ai ragazzi non ho nulla da dire. Sul fatto che non abbiamo fatto goal c’è solo da lavorare. Nel calcio contano i fatti, i risultati. Non siamo riusciti a fare goal e dobbiamo tutti quanti lavorare.” La novità dell’impiego di Montiel com’è venuta fuori? “Si sta allenando con noi da 15 giorni, è un ragazzo di qualità. Ha lavorato con una squadra fino a quando è arrivato. Secondo me è un ragazzo di enormi qualità e può far parte di questo gruppo e dar un mano a questa squadra.” Finisce qui la chiacchierata con la stampa da parte dei protagonisti. Credeteci, non abbiamo più parole per definire la rovina in cui versa la Reggina. Come detto prima, la squadra ed i risultati lusinghieri che ottiene non può che essere la trasposizione su un rettangolo di gioco di quello che è ormai la Reggina intesa come Società. Una Società assente, presa da altre cose, senza quelle figure importanti che l’hanno resa grande fino a qualche anno fa. Il deus ex machina Foti è distratto e se lo è lui chi può supplirne la mancanza? Nessuno, dicasi nessuno. Un uomo al comando rimasto solo (per sua scelta, in primis, ma anche perché molti lo hanno scaricato), senza un valido team a supporto, senza persone fidate che dividano e condividano con lui oneri ed onori. La mania di onnipotenza fa sempre più vittime che eroi e, modestamente, “maniaco” lo è e lo è sempre stato. Ad majora!

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Author: Maurizio Gangemi