

Clima finalmente disteso in sala stampa tra i cronisti di casa. Se è pur vero che “una rondine non fa primavera” è vero, comunque, che è meglio una sola rondine che… avvoltoi, no? L’avversario di scena oggi al “Granillo”, il Mantova, certo non può essere considerato un test attendibile, ma è anche vero che una vittoria così larga degli amaranto risaliva, se non andiamo errati, al 28 novembre scorso quando batterono il Brescia per 4 a 0 o, ancor prima, al 31 ottobre quando rifilarono ancora un 3 a 1 alla Salernitana. Una vittoria contro un avversario apparso in verità assai modesto (come ammetteranno anche il suo allenatore ed i suoi giocatori giunti in sala stampa), non può essere considerata come la panacea di tutti i mali che affliggono la Reggina da inizio stagione, ma chissà che da “affliggono” si passi ad “affliggevano” iniziando proprio dall’odierno tiepido pomeriggio carnevalesco. Vedremo, ce lo auguriamo ma non siamo certo uomini dai facili entusiasmi. Il primo ad arrivare in sala stampa è l’allenatore ospite, Michele Serena.
Mister, che gara è stata? “Ho visto un brutto Mantova. In sostanza non siamo riusciti a fare nulla di tutto quello che avevamo preparato per questa partita che sapevamo sarebbe stata difficile”. Andare subito in svantaggio vi ha complicata la vita? “Certo che si. Essere sotto di un goal dopo meno di un minuto ci ha, di fatto, impedito di indirizzare la gara per come avremmo voluto. Poi, giustamente, dall’altro lato c’era una Reggina molto attenta ed organizzata ed allora. Un partenza negativissima, ma avevamo di fronte un’ottima Reggina”. Perché Locatelli non da subito? “L’intento era quello di coprirci un pò, ma, come detto, è andato tutto in fumo dopo solo un minuto”. E’ rimasto sorpreso dal modo di giocare della Reggina affidata solo da qualche giorno a Breda? “No, sapevo come avrebbe giocato la squadra amaranto proprio perché conosco molto bene Roberto (i due hanno frequentato assieme sia il corso per il conseguimento per il patentino di seconda categoria che il successivo master, n.d.r.)”. Cos’è mancato alla sua squadra? “E’ mancata la forza e la capacità di reagire. Avremmo dovuto essere più aggressivi ed attenti al contempo. Credo davvero sia stata una delle peggiori partite del Mantova dell’intera stagione”. Che spunti ne trarrà? “Dobbiamo riuscire ad analizzare molto bene questa gara e questa sconfitta anche perché venivamo da due vittorie ed un pareggio e non invece da un filotto negativo”. Dopo l’espulsione di Bonazzoli ha tolto un attaccante (Nassi, n.d.r.) per mettere un centrocampista (Tarana, n.d.r.), come mai? “Avevo già deciso il cambio prima dell’espulsione. Volevo cercare di metterli in difficoltà utilizzando maggiormente le fasce per poter fornire più palloni a Pellicori nonostante fossimo sul 3 a 0 per loro”. Una trentina di vostri tifosi erano presenti sugli spalti. “Mi dispiace moltissimo per loro. Sono arrivati fin qui ed hanno visto davvero un bruttissimo Mantova”. Ha visto i risultati delle gare già giocate? “Si, il Gallipoli che va a vincere a Sassuolo ed il Crotone che va a vincere a Cesena sono risultati che dimostrano come il campionato di B è fortemente equilibrato e non esistono mai risultati scontati”. Da Serena a Notari, da allenatore a capitano. Che partita è stata? “Una partita che sapevamo già sarebbe stata ostica e, quindi, pressoché proibitiva. Il goal a freddo ci ha tagliato le gambe. Dispiace molto, anche perché venivamo da risultati positivi e, soprattutto, da una buona qualità di gioco espresso”. Com’è che Reggina e Mantova sono così tanto in basso in classifica? “Per il gioco fatto vedere oggi, per la storia delle due squadre, nessuna delle due merita questa classifica. Sono sicuro che entrambe ne usciremo presto e che l’anno prossimo saremo ancora in B”. Brutto Mantova come diceva Serena? “Abbiamo perso male, ma contro una signora squadra. Adesso tocca a noi saper ripartire perché in questa B tutti possono vincere contro tutti”. I vostri tifosi? “Mi dispiace davvero tanto per loro che hanno fatto tutti questi km per vederci non riuscire a reagire”. Ecco il centrocampista Grauso e l’attaccante cosentino (l’idioma non lascia alcun dubbio in proposito, n.d.r.) Pellicori. Che partita è stata? Grauso risponde così: “Avevamo preparato la partita cercando di riuscire a non far giocare la Reggina, ma, purtroppo, abbiamo preso subito il goal e pazienza. Di certo posso dire che se continuassimo ad avere delle giornate storte come questa per noi sarà dura ed anche molto molto difficile”. Non si discosta per nulla Pellicori che, chiudendo, chiosa: “Abbiamo giocato malissimo e non possiamo permettercelo”. Dagli ospiti ai padroni di casa. Il primo è proprio il “debuttante” Roberto Breda (nella foto). E’ stata la partita delle scelte tutte azzeccate: dentro Brienza (due goals) e fuori Pagano e, poi, dentro Cacia (un goal subito) e fuori Brienza. “Quando uno come me inizia una nuova avventura, la prima cosa che fa è sperimentare. Sicuramente siamo stati avvantaggiati dal goal in apertura di gara e, rispetto ad altre volte in cui era successa la stessa cosa, questa volta siamo stati bravi a far finta che non fosse successo nulla e che eravamo sullo 0 a 0”. Un bilancio della sua prima settimana alla guida della Reggina. “In questi giorni tutti i calciatori mi hanno dato la loro disponibilità attraverso il lavoro in allenamento. Ero assolutamente certo del loro impegno oggi in campo. Sono stati davvero tutti bravi spendendo tantissimo in campo”. Lo schema che ha portato Brienza a realizzare il 2 a 0 da dove nasce? “Ogni squadra ha le sue idee che cerca di mettere in atto durante le partite. Certo, avere Brienza dalla propria parte è certamente un vantaggio”. Avete recuperato qualche giocatore. “Abbiamo giocatori che, per vari motivi, vengono da periodi di inattività piuttosto lunghi e li stiamo recuperando cercando anche di trovare intensità”. Pensa positivo per il futuro? “Non posso pensare che questo risultato ci faccia abbassare l’attenzione e la concentrazione. Non possiamo permetterci alcun calo psicologico”. Pagano come ha preso l’esclusione? “Ho parlato chiaro con tutti. Ho quattro attaccanti che possono essere tutti considerati titolari. Ho detto a tutti che la causa comune è più importante di quelle personali. Scelgo con trasparenza sapendo di avere a che fare con dei professionisti”. Ha seguito le precedenti partite con i risultati assai poco lusinghieri ottenuti, che idea si è fatto? “Ho di certo le mie idee su quello che è stato, ma non mi piace e non è giusto esprimere dei giudizi sui miei predecessori che sono entrambi allenatori importanti. Il calcio non è una scienza esatta, per cui il destino di noi allenatori è sempre legato ai risultati che le nostre squadre riescono ad ottenere, nel bene o nel male”. Che ambiente ha trovato nello spogliatoio? “Ho trovato tutti giocatori responsabili che hanno capito la criticità del momento e che, come detto, mi hanno manifestato tutta la loro disponibilità ad uscirne prima possibile”. Luca Vigiani e Daniele Cacia (nelle foto) fanno ingresso insieme ed, alternandosi, rispondono alle nostre domande. Il primo ad essere “interrogato” è proprio il toscano. Cos’è cambiato rispetto a prima? “Non lo so, a dire il vero. Penso, però, che anche in altre partite ci sia stato lo stesso atteggiamento che abbiamo tenuto in campo oggi. Poi, come sapete già, non c’è stata la continuità, né negli atteggiamenti né, tantomeno, nei risultati ottenuti”. Oggi com’è andata, a prescindere dal risultato? “Abbiamo tentato di pressare e stare alti e non, invece, a rinculare come spesso avveniva, anche se, a volte, ci siamo abbassati un po’ troppo specie dopo essere rimasti in 10”. Al catanzarese, invece, vieni chiesto, e lui stesso si sfoga, più dal punto di vista personale. Sei contento della tua gara? “Si, certo. Sono contento perché negli ultimi 2/3 mesi ho giocato davvero molto molto poco. Ma sono contento anche per quanto riguarda la vittoria per tutta la squadra, abbiamo vinto ma non dobbiamo abbassare la guardia”. La tua stagione, invece? “Sono sincero, pensavo di partire titolare. Credo di aver fatto bene e fisicamente sto benissimo. Quando ho giocato le mie azioni le ho sempre prodotte e le occasioni me le sono sempre create. Sono un giocatore che ha bisogno di sentirsi importante, cercato e voluto per far bene alla squadra. Ho bisogno di sentire attorno a me fiducia, fiducia ed ancora fiducia”. Cosa vorresti? “Penso che sia giusto che voglia le stesse opportunità concesse ad altri seppur non mi pare che gli altri abbiano fatto assai meglio di me (ahi!!! considerato che parrebbe essere stato l'unico che, al secondo goal di Brienza, non si è alzato esultante dalla panchina, allora 1+1 fa inequivocabilmente 2 ed il riferimento appare chiaro, n.d.r.). Alla fine faremo i conti. Anche perché sono andato via dal Lecce che sta per vincere il campionato per venire qui, voglio giocare e sapere di essere importante per la squadra. Pur avendo ottimi rapporti sia con Novellino che con Iaconi, sono stato messo fuori solo per scelte tecniche. Voglio dire, però, che io ci sono”! Finiscono qui le interviste ai protagonisti delle gara, ma, a margine, non possiamo che aggiungere qualcosa a proposito dello sfogo di Daniele Cacia. La prima è che parrebbe fosse “additato” di alcune responsabilità simili a quelle dei prima alienati e poi ceduti (Cassano, Buscè e Volpi per intenderci). La seconda è che, se errore non facciamo, lo stesso giocatore catanzarese è stato indiscutibilmente messo sul mercato fino all’1 febbraio scorso e che, avendone ottenuto qualche richiesta, non lo si è ceduto solo per problemi di linea telefonica sulla tratta Milano-Maldive. Sarà vero?