Ha mai pensato a Barillà dietro le punte come sta giocando adesso Pagano? “E’ una soluzione. Barillà è un giocatore che tengo molto in considerazione anche se è un po’ penalizzato sia da questo modulo che dal 4-4-2 precedente. Mi dispiace molto perché è un ragazzo interessante, che ha tanta volontà di far bene e che è un patrimonio della Reggina Calcio. Credo che il 3-5-2 sia il suo modulo ideale.” Arriva in trasmissione anche un accorato e denso di significato appello da parte degli Ultras 1914. Caro mister, siamo stanchi delle parole. Facciamo km ogni settimana e lavoriamo tutti i giorni per portare avanti la nostra fede e l’onore della nostra Città. Presto arriveranno altre diffide che tenteranno di allontanarci dalla nostra passione ma niente e nessuno ci fermerà. Non vogliamo più alibi, vogliamo vedere i giocatori “buttare il sangue” sul campo. A Crotone pretendiamo la vittoria. Non permetteremo più a questi giocatori di disonorare la nostra maglia e la nostra Città.
Il mister, prima di iniziare la trasmissione, faceva riferimento all’ambiente sottolineando come, nonostante questo periodo di difficoltà, avesse trovato comunque un grandissimo ambiente. "Si, perché sono rimasto favorevolmente impressionato. Perché la Reggina è partita per vincere il campionato, non è che possiamo nasconderlo, ed ora è in una situazione in cui magari, pur potendosi aspettare che non andasse bene, la si poteva immaginare a metà classifica e non certo in zona retrocessione com’è. L’ambiente non vede l’ora che la squadra dia una svolta. L’ho notato anche durante la partita con la Salernitana dopo quel primo tempo non giocato bene. Appena, però, la squadra ha iniziato a giocare la gente si è svegliata e ci ha dato una mano.” Diciamo che il pubblico è in stand-by ma non li fate aspettare molto. “No, già hanno aspettato tanto.” Come giudica la condizione fisica generale della squadra? “Non consona al mio modo di interpretare il calcio.” Quanto tempo ci vuole affinché raggiunga la condizione che lei desidera? “Pian piano ci arriviamo.” Mister, partiamo da un dato di fatto incontrovertibile. E’ certo che una squadra decida le sorti in primis di voi allenatori. Di conseguenza decide anche le sorti di una Società dal suo punto di vista sportivo. Le chiedo se, allenatori e Società, debbano essere sempre considerati come “ostaggi” di un nugolo di uomini che, se accade questo, evidentemente hanno qualcosa da lamentare non applicandosi. Non so se è chiaro, ma la mia domanda tende inequivocabilmente a manifestare la mia convinzione che siano sempre e comunque i giocatori i responsabili di alcune situazioni. “Siamo tutti responsabili, ognuno per le proprie competenze”. Questo per essere buonisti, ma sa bene che non è così. “Per come la penso io ritengo che un allenatore non debba mai essere “ostaggio” della sua squadra ed una Società men che meno.” Ma di fatto quando i risultati non arrivano il primo a perdere il posto è l’allenatore. “Diciamo che molte Società hanno permesso questo stato di fatto. Secondo me bisogna invertire questa tendenza ma non è il caso della Reggina però.” Se dovesse essere come appena chiesto, si potrebbe attingere ai giovani e togliere di mezzo chi crea malumori? “Noi abbiamo 6/7 giovani di alto livello che altro non sono che il prodotto di tutto il settore giovanile. Sono dei giovani interessanti. Sono dei giovani che a tutti gli effetti fanno parte della rosa. Pensa che Cassano debba riposare un po’? “Cassano è un buon portiere. Ha avuto delle difficoltà nel periodo iniziale. Ha delle responsabilità su qualche goal subito, però devo dire che, pur partendo un po’ insicuro sotto la mia gestione, piano piano si sta riprendendo. E’ un portiere particolare che ama stare in porta, che esce poco, che non fa una grande copertura dell’area ma le sue caratteristiche sono altre. Diciamo che in queste tre partite sta andando bene.” Perché non punta di più su Missiroli che, per caratteristiche, pare avvantaggiato sugli altri nel superare l’uomo? “Missiroli fa parte di quei giovani sui quali si può contare ed è un giocatore importante per la nostra squadra.” A proposito di Missiroli, qual è secondo lei la collocazione ideale di questo ragazzo? “Secondo me il ruolo ideale è quello da terza punta interpretato adesso da Pagano e da Brienza. L’anno scorso a Treviso giocava da esterno in un 4-4-2 che è un ruolo in cui può anche giocare con spiccate caratteristiche offensive. E’ un giocatore che deve migliorare in alcuni particolari come coprire meglio la palla in certe zone del campo, giocare in maniera semplice, però è un giocatore che ha qualità ed a me piace molto.” Dicevamo prima che alla Reggina è venuto a mancare l’apporto di tutti quei giocatori che avrebbero dovuto fare la differenza, quelli con il maggior tasso tecnico e con il maggior bagaglio di esperienza. Mi chiedo, atteso che vediamo su moltissimi campi di A tantissimi giocatori che dopo l’esperienza reggina hanno spiccato il volo verso carriere eccezionali, che meccanismo possa scattare in un giocatore che invece arriva a Reggio e che dovrebbe dare ancora il 110% quando, invece, lo vediamo subire il processo inverso rispetto a chi è giunto qui in cerca di riscatto e ricco di motivazioni personali e professionali, ritrovandosi quindi senza stimoli, senza grinta, senza gambe e senza testa. Mi creda mister, magari con lei si allenano tutti alla perfezione, ma le garantisco che spesso sono stati inguardabili. “E’ normale che dai giocatori che hai nominato (Brienza, Buscè, Volpi, Bonazzoli, n.d.r.), che quando sono arrivati hanno fatto si che la Reggina venisse data per quasi certa vincitrice del campionato, giocatori cosiddetti “guida”, ci si aspetti di più rispetto a tutti gli altri soprattutto dal profilo morale, comportamentale e da esempio. Io posso esprimermi per quello che ho visto da quando sono arrivato e posso dire che tutti si stanno comportando bene. Non so se prima è successo qualcosa di diverso, non credo comunque perché è gente molto professionale, è gente che sente il peso delle responsabilità perché sanno di essere “più colpevoli” rispetto ad un ragazzo giovane.” ”Ha parlato di “guida”, le chiedo se c’è un leader in questa squadra. Uno, per intenderci, che sappia e riesca a spronare i suoi compagni ed a determinarli in certe situazioni. “Questa è una delle problematiche cha abbiamo.” Quindi non c’è! Non pensa che giocare “a specchio” (riproponendo lo stesso modulo degli avversari, n.d.r.) possa essere una soluzione? “Credo che giocare “a specchio” spesso conviene.” Nel caso di sconfitta a Crotone si sente a rischio esonero? “Noi siamo sempre a rischio esonero, nel senso che noi allenatori programmi a lunga scadenza non ne facciamo mai. Purtroppo in queste prime tre partite ne ho perse due quindi ci sta!.” A Crotone dobbiamo imporre dal primo minuto la nostra superiorità di squadra esperta ed impaurire gli avversari altrimenti, se la mettiamo sull’agonismo e sulla corsa, ne usciremo sconfitti. Che ne pensa? Piccola postilla prima della risposta. Nel corso della lunga intervista ci sono state almeno due risposte del tecnico su cui riteniamo si debba aprire un capitolo a parte. La prima delle due è questa. “SONO D’ACCORDO. ALLA FINE LA QUALITA’ VIENE SEMPRE FUORI E FA LA DIFFERENZA MA, DETTO TRA NOI, IN QUESTO MOMENTO, NOI ABBIAMO TUTTA QUESTA QUALITA’?