Presentato all’Università per Stranieri il romanzo dal titolo “Un libro ci salverà”

altRaccontare la società e l’uomo con l’ausilio di parole vestite di spontaneità e onestà intellettuale. Questa l’idea ispiratrice del volume “Un libro ci salverà” (Leonida Edizioni) scritto da Antonio Calabrò e presentato nei locali dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria. Un romanzo per certi versi autobiografico ma che rispecchia in sé problematiche di portata globale, seguendo aneddoti e richiami ai grandi maestri della letteratura. Un percorso che l’autore ha voluto seguire al di fuori di ogni schema omologato, o spirito di mercato, che contraddistingue una larga parte di scrittori contemporanei. Una visione letteraria confermata anche nell’intervento introduttivo della direttrice della collana narrativa della casa editrice, Francesca Rappoccio (nella foto, a sinistra, con Domenico Polito, Antonio Calabrò e Vincenzo Crupi), che ha curato la prefazione del testo. Il filo conduttore del libro si dipana sul vertiginoso aumento della crisi d’identità e valori di cui l’uomo moderno riveste la doppia figura di vittima e carnefice.

Un’analisi quella condotta da Antonio Calabrò che intercetta i limiti e le distorsioni di una comunicazione moderna, e avverte altresì un approccio superficiale di ogni individuo nell’approfondire la conoscenza di sé e di ciò che lo circonda. Un volume dal titolo emblematico che sembra indicare ad ogni uomo la via di rinascita interiore attraverso la lettura e l’acquisizione di una cultura purificata da ogni stereotipo. Solo così sarà possibile ridare il giusto peso e liberare di banalità le tante parole oggi gonfie di significato, una su tutte “libertà”. “Un libro ci salverà” è frutto di una scoperta sempre nuova della letteratura, e figlio di una vita vissuta a comprendere gli eterogenei animi della gente, proprio grazie a quel lavoro di ferroviere che ha portato l’autore a definirsi, nel suo viaggio infinito d’umiltà, “capotreno esistenziale”.

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Author: Maurizio Gangemi