Lecce-Reggina: 3-2. Lecce (4-4-2): Rosati; Vives, Schiavi, Terranova e Giuliatto (Baclet dal 74°); Angelo, Edinho, Giacomazzi e Defendi; Marilungo e Corvia (Mesbah dal 67°). In panchina: Petrachi, Fabiano, Belleri, Mesbah, Bergougnoux, Lepore e Baclet. All.: De Canio. Reggina (3-4-3): Cassano; Lanzaro (c), Valdez e Santos (Costa dal 78°); Adejo (Buscè dal 60°), Cascione (Volpi dal 72°), Morosini e Rizzato; Pagano, Brienza e Bonazzoli. In panchina: Marino, Volpi, Buscé, Viola A., Costa, Missiroli e Cacia. All.: Iaconi. Arbitro: Pinzani di Empoli. Assistenti: Passeri e Dobosz. Quarto uomo: Citro. Marcatori: Bonazzoli al 25° (rig.) Marilungo al 45°, Pagano al 73°, Baclet all’82° ed al 90°. Ammoniti: Santos, Terranova, Adejo, Valdez, Angelo ed ancora Valdez per gioco falloso. Espulso: Valdez all’85° per doppia ammonizione. Corner: 3 a 1 Recupero: 2 (p.t.) 5 (s.t.).
La cronaca. Al 6° il primo tentativo è leccese. Defendi da fuori area, Valdez respinge. Risponde all’8° la Reggina con Rizzato che, di destro, manda sull’esterno della rete. Succede poco o nulla per un lungo tratto della gara fino al minuto 25. Morosini riceve in verticale da Brienza ed entra in area sulla sinistra del fronte d’attacco reggino, su di lui interviene Schiavi secondo Pinzani in maniera fallosa ed indica il dischetto. Bonazzoli (nella foto di Pasquale Garreffa) esorcizza il suo particolare periodo presentandosi alla battuta. Tira alla destra di Rosati e realizza il suo primo goal in questo campionato. Al 35° è il Lecce a portarsi in avanti ed a tentare la conclusione con Angelo dalla lunga distanza. Cassano è attento e devia in corner. Al 38° risponde la Reggina con Bonazzoli fermato da Terranova con un intervento da “ultimo uomo” non punito come da regolamento ma solo con il giallo per il difensore giallorosso. Sul relativo calcio di punizione, Brienza va vicinissimo al raddoppio calciando alla sinistra del portiere e con la palla che finisce di un nulla sul fondo con Rosati immobile. Al 45° il Lecce pareggia. Marilungo (già due goals sabato scorso contro il Gallipoli) riceve un crossa da sinistra quasi “a campanile” da parte di Vives, si coordina e di destro al volo batte Cassano in diagonale. Finisce il primo tempo con il risultato di parità ristabilito. La prima occasione della ripresa è leccese ed accade al 50°. Edinho batte a rete, da destra, in diagonale, e ancora una volta è bravo Cassano a distendersi ed a respingere. Che occasione per la Reggina al 57°. Bonazzoli riceve da Brienza, crossa basso al centro dell’area sul quale Rosati si protende a terra e devia. Sul pallone si avventa Rizzato che batte a rete a colpo sicuro ma colpisce in volto Terranova che, di fatto, respinge salvando la propria porta. Altra occasione amaranto al 61°. L’appena entrato Buscè crossa da destra al centro dell’area dove c’è Bonazzoli che arriva con un attimo di ritardo e, in scivolata, colpisce Rosati che, cercando di divincolarsi, aggancia lo stesso giocatore amaranto, nel frattempo rialzatosi, e lo stende. L’arbitro non interviene e, probabilmente, fa bene perché il primo fallo sarebbe stato certamente del nostro Emiliano. La Reggina passa meritatamente in vantaggio al 73° al termine di un’azione corale. Rizzato ha il pallone sulla linea di fondo alla sinistra della porta difesa da Rosati, rasoterra al centro dell’area per Pagano che al volo di sinistro manda il pallone ad insaccarsi passando sotto le gambe dello stesso Rosati. Il Lecce non offende e subisce il possesso palla amaranto, ma pareggia con Baclet all’82°. Il giocatore francese è bravo nel cercare e trovare la stoccata dal limite dell’area. All’88° è ancora Baclet ad impensierire Cassano con un tiro in diagonale da sinistra. La beffa arriva al 90° con ancora il colored francese. Riceve da un compagno spalle alla porta, si gira e calcia di prima intenzione. Il pallone s’insacca senza che Cassano possa intervenire. Il commento. La partita, di fatto, inizia con 20 minuti e passa di ritardo per un clamoroso black-out allo stadio di Via del Mare dopo meno di 90 secondi di gioco. Tante le novità nella Reggina di Ivo Iaconi. Innanzitutto nel modulo adottato, dal ripetitivo ed osteggiato 4-4-2 di Novellino al 3-4-3 del neo allenatore. Sul terreno di gioco, poi, a centrocampo fuori Volpi e Buscè (uomini molto vicini a Novellino e fortemente voluti a Reggio dallo stesso allenatore irpino) ed al loro posto dentro Cascione ed Adejo ed in attacco Bonazzoli è preferito all’ex Cacia. La manovra amaranto appare più fluida, scorrevole ed ariosa. Gli uomini in campo, probabilmente, hanno voglia di dimostrare che non sono poi così tanto scarsi da meritare il quart’ultimo posto in classifica. O forse, più semplicemente, vogliono dimostrare che i rapporti con Novellino erano tutt’altro che sereni e che il loro rendimento era proporzionale all’armonia nello spogliatoio ed in campo. Sulla panchina di casa siede l’ex De Canio, autore di un ottimo campionato a Reggio nella stagione 2002/2003 conclusosi con il vittorioso spareggio con l’Atalanta allorquando Bonazzoli segnò il goal decisivo per la salvezza amaranto. Non è un “fulmine” la Reggina, ma corre certamente molto di più che con Novellino alla sua guida. Appare più concentrata, più attenta, più motivata, più vogliosa di far bene fors’anche perché, adesso, è messa in condizioni più agevoli di lavorare. Primi minuti di gara senza particolari sussulti, un tiro da una parte e dall’altra senza particolari pretese. L’equilibrio si rompe al 25° quando alla Reggina viene assegnato il primo penalty della stagione. Sul dischetto non va Brienza, già più volte in passato designato, ma Bonazzoli. “Romanticamente” ci piace pensare che Franco lasci ad Emiliano la possibilità di andare sul dischetto dandogli la possibilità di superare con un goal il particolare periodo che l’attaccante reggino sta attraversando tanto sul fronte personale quanto su quello professionale (sappiamo che per un attaccante il goal è “vita”). La Reggina controlla la gara, ma presta il fianco alla reazione leccese. Nulla di che, s’intende, ma gli uomini di De Canio “chiudono” la Reggina nella sua trequarti e, alla lunga, vengono premiati. Sta per scoccare il 45° quando, da destra, Vives mette uno strano cross al centro dell’area. La difesa amaranto sale, ma Santos tarda un po’ e consente a Marilungo di essere in posizione regolare e di ricevere il pallone che, coordinandosi, calcia in diagonale e s’infila alla destra di Cassano. Iaconi in panchina non si agita, ma parla spesso con i suoi. Ha una squadra prima da recuperare sotto il punto di vista psicologico e, poi, da plasmare quanto più possibile a sua immagine e somiglianza. La Reggina è ordinata, svolge il compito assegnatole dal suo nuovo allenatore. Tutti danno una mano in maniera volenterosa. Forse, se dovessimo cercare un neo, potrebbe essere rappresentato da Adejo. Non gioca male il nazionale nigeriano, ma spessissimo è assente dalle azioni amaranto facendosi notare nel primo tempo solo per l’ammonizione ricevuta. Di questo se ne accorge anche Iaconi che, dopo 15 minuti nella ripresa, lo sostituisce con Buscè. Gioca molto meglio la Reggina del Lecce nella ripresa. Tiene palla con un fitto fraseggio a centrocampo e cerca la via delle rete utilizzando soprattutto la fascia destra dove agisce un “fresco” Buscè. Il goal del meritatissimo vantaggio amaranto viene, però da sinistra. E’ Pagano (tante, troppe volte, schierato e fatto uscire da Novellino prim’ancora della fine del primo tempo se non addirittura nella prima metà dello stesso) a realizzare il suo secondo goal stagionale dopo quello decisivo nell’unica vittoria casalinga della Reggina contro il Piacenza giust’appunto un mese fa. Quando si pensa che il Lecce faccia da “spalla” alla Reggina, senza mai offendere e senza alcun tiro in porta nella ripresa a fronte di una Reggina realmente padrona del campo con il suffragio, stavolta e non come a Modena dopo condusse la gara ma perse, ecco che il neo entrato Baclet estrae dal cilindro un colpo di magia. Di sinistro rasoterra, da fuori area, batte Cassano e riporta la gara sul binario di parità. E’ “la dura legge del goal” quella che punisce la Reggina ed il suo esordiente allenatore Iaconi. Immeritato il pareggio leccese, ma così è! Se è vero che “dura lex sed lex” allora non può non arrivare addirittura il goal del vantaggio leccese con ancora Baclet. Bella davvero la sua rete così come descritta nella cronaca della gara. La Reggina non gioca affatto male, dimostra progressi, ma perde ancora. Iaconi avrà molto da lavorare. Moltissimo. Come lui stesso ha ammonito, la prima cosa da fare è tirarsi fuori dalla zona retrocessione. Il Lecce è terzo in classifica, la Reggina è ancora laggiù.