
La Reggina ha vinto a Padova. Con il cuore, la determinazione, la capacità di soffrire. Niente di eccezionale se non fosse che queste caratteristiche troppo di rado i giocatori le hanno messe in mostra nell’arco della stagione. Un concetto espresso e ribadito più volte anche dal presidente Foti (pensieroso nella foto) che, non si è affatto illuso per i tre punti conquistati lontano dal Granillo, ma ha sicuramente apprezzato il comportamento dei suoi uomini, dopo l’ennesimo confronto, avvenuto dopo la disastrosa sconfitta interna con il Cesena. Capiremo se si è trattata di una fiammata o in effetti tecnico e giocatori hanno finalmente capito il vero spirito che deve animare un protagonista che indossi la maglia della Reggina.
Dalle nostre parti tutti i successi, quelli della storia recente amaranto, son passati attraverso la lotta, il sacrificio, la combattività. Nella politica aziendale si è sempre puntato prima sul valore umano dei calciatori, poi sulle qualità tecniche. Non è un caso che la campagna di rafforzamento sia stata incentrata sul ritorno di due elementi che incarnano alla perfezione i concetti appena espressi, parliamo ovviamente di Vigiani e Tedesco. Che sul piano squisitamente tecnico non è che abbiano ancora fatto la differenza, ma certamente sotto l’aspetto comportamentale e dell’attaccamento sono stati di grande aiuto. La Reggina per tirarsi fuori dalle parti basse della classifica dovrà mettere da parte il fioretto e lavorare molto di spada, il succo del lungo discorso fatto da Foti alla squadra è proprio questo. A Padova non si è giocata una gran partita, ma in questo particolare momento nessuno lo chiedeva. Contavano solo i tre punti. Ci è piaciuta la concentrazione di Valdez che pensavamo si fosse smarrita per sempre, l’instancabile voglia di battersi di Bonazzoli, la cattiveria agonistica dei vari Lanzaro (nella foto), Carmona, Morosini, l’equilibrio tattico ritrovato con l’inserimento di Vigiani e la puntualità di Pagano sotto porta. Biagio l’istintivo, colui che ha tenuto fino ad oggi la Reggina ancora in piedi a suon di reti. E’ stato protagonista di un gesto di stizza anche in occasione della gara interna contro la Salernitana, da quel momento ha segnato otto gol quasi tutte decisivi. Se farlo arrabbiare porta a questi risultati. Battute a parte, lo riteniamo uno dei leader di questo gruppo e come tale, però, vogliamo che metta da parte rancori e malumori, per la sua serenità e per il bene della squadra. Riteniamo quello di Padova un episodio già dimenticato. Adesso la sosta, quindi due settimane piene per lavorare bene e preparare nel migliore dei modi la trasferta di Vicenza. La strada sulla quale proseguire è quella intrapresa in occasione della trasferta patavina, sono quelli i presupposti per venire fuori da una situazione che rimane, comunque, ancora difficile.