Nel bellissimo film “Il diritto di contare” di Theodore Melfi del 2016, candidato come miglior film ai premi Oscar, si narra la storia della sfida americana di arrivare nello spazio all’inizio degli anni ’60. Tratto dall’omonimo libro, racconta la storia vera di, Katherine Johnson, Dorothy Vaughan e Mary Jackson, tre matematiche afroamericane che lavoravano alla NASA in quel periodo.
Un periodo in cui la discriminazione per sesso e colore della pelle negli Stati Uniti era ancora viva in quella cultura, anche alla NASA dove esistevano bagni diversi non solo per il sesso ma anche per il colore della pelle.
Senza tirarla troppo per le lunghe, le tre riuscirono a superare tutte le diffidenze ed a ritagliarsi uno spazio importante nelle missioni americane nello spazio. Nella parte finale del film, il capo missione Al Harrison, interpretato da Kevin Costner, chiese a Katherine Johnson: «Pensi che tra dieci anni riusciremo ad arrivare sulla Luna?», a cui la Johnson rispose con le parole usate da Harrison/Costner durante il film: «Siamo già là!». Questo deve essere il mantra della Reggina, il «Siamo già là» tra poco meno di due lustri.
Non pretendiamo certo di essere al Camp Nou di Barcellona piuttosto che al D’Alcontres di Barcellona Pozzo di Gotto, ma l’obiettivo ce lo ricorda da venticinque anni quel meraviglioso pezzo di Alfredo Auspici. Entro due lustri l’obiettivo non può che essere quello di «andare a vincere a San Siro». E francamente questa dirigenza, se tutto andrà bene – cosa che ad oggi dubitiamo francamente – al massimo potrà pretendere di giocare col Milan Futuro in Serie C.
Addentrandoci sull’attualità la Reggina ha diritto di contare nel calcio, la Serie D non può che essere una passeggiata verso il professionismo, come per tutte le piazze storiche precipitate nel baratro del dilettantismo. Il pensiero che sia meglio l’uovo oggi, vincere il campionato anche all’ultimo minuto dell’ultima giornata, che la gallina domani di «voglio andare a vincere a San Siro!», sia un pensiero che accomuna molti. Ma siamo la Reggina, lo impone la nostra storia, che non è quella della Vibonese, con tutto il rispetto possibile per il presidente Caffo.
L’obbligo è dominare il campionato e la prima giornata non lascia belle sensazioni. Due gol realizzati grazie a due regali arbitrali (braccio di Ragusa in occasione del primo, rigore inventato nel recupero). Bene così ma mettere post it e ricordarselo quando i fischi arbitrali non saranno favorevoli. Per il resto c’è ancora tanto lavoro da fare, recuperare gli assenti e dare un volto tattico alla squadra. È quantomeno stravagante variare sei moduli di gioco (5-3-2 in partenza, 4-3-1-2 dal 22’, 4-5-1 dal 57’, ancora 4-3-1-2 dal 68’, 4-3-3 dall’80’, 3-4-3 dall’87’).
Contava vincere e la Reggina lo ha fatto, adesso rientreranno Barranco, Barillà e Porcino e la qualità della squadra salirà, sicuramente serve molto di più per arrivare in Serie C. Fa rumore il tonfo del Siracusa contro la neopromossa Sambiase mentre la Scafatese ne rifila quattro all’Acireale (tripletta di Ciro Foggia nel primo tempo). Domenica con la Scafatese arriva il primo vero banco di prova per la squadra di Pergolizzi. Ci dirà molto sul futuro prossimo della stagione amaranto.
(Foto credits Lillo D’Ascola)