
Ancora una sconfitta. Ancora una volta con le pive nel sacco. Ancora una volta la famigerata “svolta” che non avviene. Ancora una volta errori di singoli (Valdez e Fiorillo nell’occasione) a penalizzare, questa volta, onestamente una prova non brutta. Prestazione non brutta dicevamo, vero ma non basta. Su un campo pesante e su cui è difficile giocare, la squadra tecnicamente inferiore (il Cittadella ?) è quella che certamente se ne avvantaggia a scapito di quella maggiormente dotata dal punto di vista tecnico (la Reggina?). Non gioca male la squadra di Breda (nella foto) oggi a Cittadella. Nel primo tempo aveva creato delle occasioni (quella con Cacia, su tutte, che, di tacco, aveva colpito il palo), aveva, con lo stesso Fiorillo, neutralizzato due occasioni pericolose salvo poi “perdersi”, come al solito, per degli errori (abituali ed evitabilissimi) di qualche singolo. Valdez, in primis. Stupidissimo il fallo commesso su un avversario con il pallone già praticamente fuori dal campo. Sono anni che si discute del “caso Valdez”.
In prima istanza per il suo dichiarare apertamente che, retrocedendo in B, avrebbe perso la sua Nazionale (dev’essere messo assai male l’Uruguay se ha bisogno di questo Valdez, n.d.r.) e, quindi, la richiesta di voler essere ceduto. Poi, la sua compartecipazione attiva al centro di una difesa che in tre anni ha preso più di un centinaio di goals. Poi ancora, le buone prove in concomitanza con l’apertura/chiusura del calcio mercato. Poi infine, le sue prestazioni mediocri e disdicevoli per tutto il resto del torneo. Insomma, se Foti e Martino, prima, e Foti e Rosati, dopo, hanno sempre dichiarato di volerlo cedere per far cassa, perché non è stato ceduto? La Lazio, per esempio, era vicinissima a lui sul finire del calcio mercato estivo. In quell’occasione, si disse, non fu ceduto perché non c’era il tempo materiale per cercare e trovare un altro centrale difensivo. Come ha risposto Valdez? Con prove vergognosamente degne di un giocatore che la Nazionale la meriterebbe di vedere solo in tv. A gennaio, invece, sembrava che entrambi i desideri, di cederlo e di essere ceduto, fossero vicini alla realizzazione. Il Boca era pronto a prenderselo in carico ma… Ma Foti, trovato il sostituto in Di Cesare (ricordate? segnò proprio contro la Reggina giocando ancora nel Vicenza), voleva solo far cassa (tutta la sessione di calcio-mercato di gennaio è stata “dedicata” solo al raggiungimento di questo obiettivo, n.d.r.) e quindi non se ne fece nulla anche perché, parrebbe, che anche in questa occasione la linea telefonica Milano-Maldive fosse inspiegabilmente interrotta. A tutto questo come rispose Valdez? Con una prova eccellente a Padova, il giorno prima che il mercato chiudesse, e con ancora prove scadenti da lì in avanti. Ma, insomma, possibile che non si riesca a venirne a capo? Altro reo della sconfitta di oggi è certamente il baby Fiorillo. Sul calcio di punizione di Bellanzini, battuto dalla linea di fondo a metà strada tra il limite verticale dell’area di rigore e la linea laterale del terreno di gioco, mi spiegate come si fa a posizionarsi vicino al primo palo e non, invece, come logica impone, nei pressi del secondo palo? Com’è possibile che si facciano errori così grossolani? Ricordate il Reggina – Parma di qualche anno fa con allenatore Camolese? In porta c’era tale Emanuele Belardi. Ebbene, quest’ultimo, riuscì a farsi trafiggere direttamente da calcio d’angolo da tale Bresciano che calciò di certo in maniera assolutamente non memorabile. Maledetto denaro, caro presidente. Se non avesse voluto solo far soldi la Reggina non avrebbe preso un portiere appena ventenne e senza esperienza atteso che l’unica squadra disposta a concludere lo scambio con Cassano è stata la Sampdoria. Ma non poteva chiedere il terzo portiere invece che il secondo? Guardalben non sarebbe stato meglio? Certamente in termini di esperienza e caratura. Bravino tra i pali, Fiorillo ha dimostrato di non esserlo né nelle uscite né nel prendere posizione in porta. Giusto una settimana addietro regalò al Mantova il goal finale, o ci sbagliamo? E, se non andiamo errati, il giorno prima di venire a Reggio, a Napoli indossando la maglia doriana in sostituzione di Castellazzi infortunato, non regalò il goal agli uomini di Mazzari proprio in virtù di un’uscita “a farfalle”? Ma queste cose le vediamo solo noi oppure, lei e Rosati, le vedete e fate finta di non averle viste? Oppure, circostanza assolutamente veritiera, l’importante era, appunto, far cassa e quindi la qualità poteva certamente essere trascurata? Eh già, mio “caro” presidente, la qualità, quella vera e non fittizia, costa e lei, notoriamente, verso ciò che costa non è poi così tanto predisposto. Fatte queste semplicissime considerazioni, “alla femminina” come si direbbe per giustificare la loro ovvietà, andiamo a sentire cosa si dice in sala stampa. Il primo ad essere sentito è mister Breda. Una partita combattuta e, forse, una sconfitta non meritata, salvo poi i soliti errori. “E’ un vero peccato. Ciò che non mi è piaciuto affatto è l’assoluta mancanza di reazione dopo il goal preso. Non abbiamo avuto la lucidità necessaria per affrontare gli ultimi 10/15 minuti di gara. Eppure, fino ad allora non avevamo rischiato quasi niente e Fiorillo era stato bravo in due occasioni (peccato che non ha funzionato il detto “non c’è due senza tre” e che, appunto, la terza occasione ha avuto degli effetti devastanti, n.d.r.)”. Come si fa a commettere quegli errori? Come può un giocatore così tanto esperto come Valdez fare un fallo così inutile? “Non è giusto dare la colpa ai singoli. So dove devo lavorare e so quello che devo fare”. Cosa? “Analizzare sia gli errori che le cose buone fatte vedere anche oggi. Con delle sbavature, ma abbiamo fatto bene almeno per un’ora”. Il suo cruccio è la difesa? “Il mio cruccio è non aver fatto bene. Dobbiamo lavorare”. Si, certo, tanto ancora c’è tempo! Breda lascia il posto al suo omologo Foscarini. Che partita è stata? “Quando abbiamo capito che potevamo giocare perché la Reggina ce lo concedeva, abbiamo giocato”. La sua difesa ha retto benissimo. “Brienza e Cacia sono due giocatori certamente da A, ma ho dei difensori centrali che non mi creano alcun problema e di cui mi posso fidare ad occhi chiusi (tra di loro il “nostro” Cherubin, n.d.r.)”. La situazione del Cittadella è più tranquilla adesso? “Certo è che stiamo meglio ora dopo aver vinto. Oggi era importante non ritrovarsi imbrigliati nella zona play-out e ci siamo riusciti”. La sua squadra ha un comportamento totalmente diverso tra le gare giocate in casa e quelle disputate in trasferta. “Infatti. Abbiamo la necessità di cambiare trend tra le due versioni. Eppure la preparazione alle gare viene fatta allo stesso modo, evidentemente c’è qualcos’altro che non va”. Esce Foscarini ed entra il suo portiere Pierobon (41 anni e passa e non sentirli). E’ soddisfatto della sua gara? “Certo che lo sono. Mancavo dal terreno di gioco da otto mesi e mezzo. Da quando, nel maggio dello scorso anno, conquistammo la nostra storica salvezza in questa serie. Sono rientrato a pieno titolo contro una grande Reggina (ecco qui, è l’ennesimo che ci prende per il c…, n.d.r.)”. Quando ha saputo che avrebbe giocato? “Il mister me lo ha detto ieri. Mi ha chiamato comunicandomi che voleva cambiare e mi sono fatto trovare pronto. Sono uno che vuole ancora fare bene per la propria squadra, per la propria Società e per la propria città”. Lei, con i suoi 41 anni, è il portiere più anziano dalla A alla Seconda Divisione. Ha provato ancora emozione nello scendere in campo? “Si, certo. Mi sono emozionato tantissimo quando ho saputo che avrei giocato. Mi sono assunto la responsabilità di giocare, così come i miei compagni ovviamente, e tutti abbiamo risposto alla grande essendo stati bravissimi a conquistare una vittoria per noi importantissima”. La Reggina? “Ho detto già che è una grande squadra (non fateci caso, ci sta pigliando per il c… ancora, n.d.r.). Noi volevamo questi tre punti e ce li siamo presi. Poi, il campionato di B è così lungo, imprevedibile, strano e particolare che può succedere di tutto”. La sua parata più difficile? “Certamente quella su Cacia quando ho deviato in angolo”. La rete della vittoria è stata un eurogoal o una papera del suo collega reggino? “Da 100 metri è difficile dirlo, però nel primo tempo Fiorillo ha fatto due parate importanti”. Come dire, ha fatto due parate importanti ed una stronzata che ci ha fatto vincere: pesano di più le prime due o, invece, la parata che non ha fatto? A voi la risposta. Il capitano del Cittadella è uno dei due ex oggi in campo (l’altro era Pettinari). Così Cherubin risponde ai cronisti. Un suo giudizio sulla gara. “E’ stata la nostra partita perfetta! Tutto ha funzionato come volevamo”. La Reggina? “E’ una squadra importante (è l’indicativo presente che stona e che ci sa tanto di un’ennesima presa per il c…, n.d.r.) e la serie B è lunga (nel senso che manca ancora un po’ prima che retrocediamo? n.d.r.)”. Il Cittadella? “Il Cittadella è una grande squadra ed un grande gruppo. La vittoria è meritata, è venuto fuori il nostro cuore e Bellanzini ha fatto un gran goal”. Da capitano a capitano, da quello vittorioso (Cherubin) a quello perdente (Lanzaro) (nella foto). Maurizio, allora? “Purtroppo abbiamo buttato al vento un’altra gara. Avevamo fatto bene e forse meritavamo di più (onestamente, nostro caro capitano, ottenere meno dei 0 punti che abbiamo raccolto sembra davvero difficile, n.d.r.)”. Qualche sbavatura nel primo tempo, poi? “Il terreno di gioco certamente non ci ha aiutati. Questa era una di quelle partite in cui, proprio in virtù delle pessime condizioni del terreno di gioco, chi avrebbe segnato per primo avrebbe vinto”. Ma va? La classifica è tornata ad essere preoccupante. “Si, è vero, ma penso che abbiamo tutte le qualità per tirarci fuori e ci riusciremo”. Chissà, magari possiamo contarci prima del 30 maggio? Sa com’è, capitano, quel giorno finisce il campionato ed allora… Dopo il goal subito c’è stato il crollo. “In effetti non abbiamo prodotto alcuna reazione”. Valdez ha commesso un fallo ingenuo. “Quando si prende un goal è perché sicuramente qualcuno ha sbagliato”. Della serie, se il cavallo bianco di Napoleone fosse stato nero non si sarebbe detto che era bianco. Credi ci saranno dei contraccolpi psicologici per la squadra? “Siamo un gruppo forte e riusciremo a venirne a capo”. Peccato che, questa teoria, non la conosce nessuno se non – forse – solo voi. Questo è quanto, dall’ennesima sconfitta in questo campionato sul terreno di una delle formazioni che, quantomeno, dovrebbe essere al posto del Chelsea mercoledì prossimo contro l’Inter in Champions è tutto, linea alla prima pagina.