Reggina 1914: piacevoli sorprese e previste delusioni (parte seconda)

(segue) La Società. La Società non è (solo) la famiglia Praticò. L’Urbs Sportiva Reggina 1914 s.r.l. (già A.S.D. Reggio Calabria, prima, e S.S.D. Reggio Calabria, poi) è composta da altri seri e preparati professionisti nei più disparati settori economici: dall’avvocato all’imprenditore

edile, dal commerciante all’immobiliarista, dal medico al commercialista e via dicendo. Le spaccature all’interno della Società sono ormai notorie da tempo, quasi da subito dopo la sua nascita si potrebbe dire. “Non siamo il suo bancomat” e “Considera la Reggina sua e non nostra”. Bastano come frasi ricorrenti tra i Soci o ampliamo l’elenco? Forse il Presidente presume che Reggio Calabria sia New York, forse immagina che la distanza tra Catona e Bocale sia la stessa tra il Bronx e Manatthan, forse pensa che le persone non si conoscano tra di loro e che non si parlino. Non è così, “caro” Presidente! La Società, purtroppo intesa come la minoranza societaria (atteso che la maggioranza – il 63% circa – è detenuta dalla P&P s.r.l. della famiglia Praticò), non crediamo sia stata d’accordo su molte scelte effettuate ma è il Consiglio di Amministrazione a decidere se non fosse che il CdA è composto da 5 Soci + 1: il Presidente, suo figlio Giuseppe, gli avvocati Giuffrè (ufficialmente vicepresidente) e Stilo (che non risulterebbe essere Socio), il dottore De Caridi (in rappresentanza di un gruppo più numeroso) e l’imprenditore Sgrò. Il voto del Presidente ha valore doppio e quand’anche si fosse in bilico la maggioranza societaria potrebbe pur sempre contare sui “vicini” Stilo e Da Caridi. Quindi, di fatto, si decide ciò che decide il Presidente. Punto! Sappiamo che molti Soci cosiddetti “minori” hanno lasciato o, comunque, hanno ridimensionato le proprie quote iniziali; sappiamo che più di qualcuno ha manifestato l’intenzione di fuggirsene via senza, possibilmente, perdere i propri soldi investiti; sappiamo, quindi, che la maggioranza non gode della fiducia della minoranza. Non da oggi, da quasi subito la sua nascita. E non è affatto bello! La minoranza gode della nostra solidarietà.

I tifosi. Vittime delle ferree leggi e delle conseguenti diffide e D.A.SPO., i tifosi della Reggina restano, sempre e comunque, la parte più sana dell’intero mondo amaranto. Vivono situazioni difficili grazie alla repressione decisa dallo Stato dopo i gravissimi fatti avvenuti in altri stadi d’Italia e di questo, ovviamente, ne soffrono. Sciolti negli anni i Boys ed il Commando Ultrà, altri gruppi meno numerosi ma altrettanto passionali sono nati sui gradoni della Sud. I tifosi, in generale (della Sud, così come della Gradinata e della Tribuna), sono da sempre l’anello finale della catena che compone l’interezza di un’entità come è da intendersi la propria squadra di calcio. Noi non siamo mai stati Ultras frequentatori di Curva, è per questo che non ci permettiamo entrare in quelle che sono le loro dinamiche dettate dalla cosiddetta “mentalità”. Certo, vorremmo che la Curva fungesse da traino per l’altro settore del “Granillo” ma… I tifosi godono del nostro affetto. (continua)


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Author: Maurizio Gangemi