Ha (stra)vinto Reggio! Hanno (stra)vinto i Reggini! Ha (stra)vinto Scopelliti

E’ la vittoria di un’intera Città (nella foto, il suo stemma)! E’ la vittoria di un’intera Provincia! E’ il segno tangibile che i Reggini, stavolta, hanno preso in mano le redini dell’intera Calabria. Hanno riscoperto il significato della parola “campanilismo” ed hanno scelto di non essere più assoggettati alle logiche politiche colonizzanti da parte di catanzaresi e cosentini, ma hanno scelto “uno di loro”. E’ la vittoria di tutti noi che siamo orgogliosi di essere Reggini, che conosciamo vizi e virtù della nostra Città, che sappiamo a menadito quali siano le sue grandi contraddizioni e le sue altrettanti grandi capacità. Certo, il voto di Reggio, da solo, non sarebbe bastato ad eleggere Governatore Giuseppe Scopelliti (nella foto), ma, evidentemente, quello che viene definito “il modello Reggio” è stato compreso, sostenuto e, da oggi in poi, diffuso in tutte le altre 4 provincie calabresi. I numeri parlano chiaro, fugano qualsiasi dubbio in merito. In tutta la Calabria, il neo Governatore ha dato uno scarto abissale al suo maggiore avversario: quasi 28 punti percentuali (59% contro il 31%) di differenza sono per Loiero una Waterloo amplificata.

Scopelliti, poi, ha stravinto “in casa” con quasi il 69% dei voti (i dati sono ancora incompleti) contro il modestissimo 25% di Loiero ed il 6% di Callipo. Ha vinto in provincia di Cosenza (dove Loiero pensava di colmare il gap che lo vedeva soccombente nel Reggino) con quasi il 49% contro Loiero fermatosi al 40% e Callipo all’11%. Ha stravinto anche “fuori casa”, a Vibo Valentia (feudo del re del tonno), con quasi il 51% dei voti contro il 32% di Loiero ed il 18% di Callipo. Ha stravinto anche nel crotonese con oltre il 58% dei voti contro il quasi 31% di Loiero e l’11% di Callipo. Ma il dato che più assurge a significativo è che Scopelliti ha dilagato anche “in casa” di Loiero con il 57% dei voti contro il 32% dello stesso governatore uscente ed ancora l’11% di Callipo. E se i catanzaresi “umiliano” il loro candidato allora vuol dire che Loiero non esce dalla porta principale ma, addirittura, dalla finestra. “Strano” che il “defenestrato” non capisca il perché è stato “asfaltato” perfino dai suoi stessi concittadini. In fondo, basterebbe fare un po’ di autocritica e vedere il “loierismo” che danni ha prodotto all’intera Calabria. Parliamo di sanità? Parliamo di infrastrutture? Parliamo di trasporti e di bilanci? Crediamo che sia tutto sotto gli occhi di tutti. Ha vinto Reggio, dicevamo. A poco più di 3 mesi dal quarantennale dei “moti di Reggio” (14 luglio 1970), dal furto del capoluogo di regione e dalla nascita del Consiglio Regionale della Calabria, la Città più grande e bella della regione si prende la rivincita e serve, come un piatto freddo, la sua personale “vendetta” contro chi (reggini del passato inclusi) l’hanno colonizzata lasciandole le briciole. C’è vento di novità, aria di cambiamento, positività ed ottimismo attorno al neo Governatore. Certo, dovrà dimostrare con i fatti quanto di buono sarà capace di fare per tutti i Calabresi. Dovrà cercare di colmare il gap quarantennale che vede ancora Reggio un passo indietro a Cosenza ed a Catanzaro sul piano dell’economia, del turismo e di altre cose non certo ascrivibili a dettagli. Ha fatto bene il sindaco di Reggio in questi anni ed è proprio questo che, evidentemente, ha spinto la stragrande maggioranza dei Calabresi a dargli fiducia. Certo un “sindacato” con luci ed ombre, ovviamente. Più luci che ombre, senza alcun dubbio, non sempre, infatti, le scelte dell’amministrazione Scopelliti hanno convinto. Probabilmente si sarebbe potuto fare ancora di meglio. Ci auguriamo e gli auguriamo il “meglio” di farlo dagli scranni di Palazzo Campanella. In questa lunga campagna elettorale, abbiamo ascoltato una marea di proclami, una quantità industriale di bugie (clamorosa e vergognosa quella di Loiero sulla Diga sul Menta e sull’acqua a flotte nel reggino), una messe di promesse, manifesti elettorali ovunque e “santini” di perfetti sconosciuti in ogni angolo della Città. Noi de “ilreggino.news”, per espressa volontà del suo editore, sebbene consapevoli di rinunciare ad una certa quantità di denaro, abbiamo scelto di non pubblicare nessuno di questi “santini”. Non abbiamo voluto “sporcare” una testata giornalistica appena nata con le facce di questo o quel candidato. La linea editoriale è stata chiara ed il nome della testata la dice tutta: noi siamo “ilreggino.news”, noi siamo per Reggio di Calabria, noi siamo per i Reggini. E basta! Ecco perché, in sostanza, noi siamo più che soddisfatti per il risultato elettorale appena conquistato. Le prime dichiarazioni sono più che eloquenti e sintomatiche di un successo ampiamente annunciato. Scopelliti dice: “I Calabresi hanno fatto una scelta molto chiara: hanno inequivocabilmente bocciato una pessima gestione ed hanno dato fiducia ad un’alternativa di governo molto diversa dalla precedente. Uno tsunami si è abbattuto su Loiero e, questo, ci dà la forza per ripristinare in tutto il territorio calabrese la legalità.” Loiero mestamente commenta: “E’ una sconfitta che non lascia adito ad alcuna interpretazione se non quella chiara che esce dalle urne. Vince la destra anche se non riesco a capirne le cause (ma com’è che non le capisce?, n.d.r.). Ci sono stati conflitti e diatribe interne e siamo partiti tardi (tardi? ha avuto 5 anni per far campagna elettorale, evidentemente non ha saputo fare bene, n.d.r.), ma tutto questo non è sufficiente a spiegare questa sconfitta (non si preoccupi, gliela spiegheranno più avanti, n.d.r.).” Chi adduce come scusante alla “loierana-Waterloo” la presenza di Callipo, non conosce la basi della matematica. Anzi, della più facile delle operazioni: l’addizione. Se anche su Loiero fossero convenuti i voti conquistati da Callipo pur sempre di Waterloo si sarebbe trattato. Magari dal distacco più contenuto, ma se al 31% di Loiero si fosse aggiunto il 10% di Callipo si sarebbe arrivati al 41%. E, ci pare, che da 41 a 59 ce ne vuole ancora molto. Un altro dato è, comunque, meritevole di attenzione. In Calabria ha votato il 59% degli avanti diritto. Tradotto vuol dire che quasi 1 elettore su 2 ha la “scatole” (non le urne) piene della politica e dei politicanti. Tocca ai vincitori di oggi riportare entusiasmo tra la gente che ha deciso, chiaramente, di rinunciare ad esercitare il diritto del voto tralasciando e demandando ad altri lo scegliere per loro conto. Il “partito” degli assenteisti non ha torto, ma in una democrazia il voto è certamente il primo passaggio obbligato per far sentire la propria voce. In effetti, però, anche il “silenzio” del 41% dei Calabresi, per certi versi, è assordante e deve far riflettere. In bocca al lupo Reggio! In bocca al lupo Reggini! In bocca al lupo Scopelliti! Ad majora!

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Author: Maurizio Gangemi