Elezioni regionali 2010, appoggio incondizionato del Ministro La Russa al candidato a Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti

altalt“Uno sviluppo concreto e duraturo della Calabria può avvenire unicamente tramite una crescita sinergica tra governo centrale e regionale”. Un chiaro messaggio quello espresso dal Ministro alla Difesa Ignazio La Russa (nella foto tra Scopelliti e Tuccio) nel corso della conferenza stampa che ha preceduto l’incontro svoltosi nella sala “Versace” del Cedir, per la presentazione dei candidati calabresi del PdL alle elezioni del 28 e 29 marzo prossimo. Un appoggio incondizionato, quello di La Russa, alla candidatura di Giuseppe Scopelliti a Presidente della Regione, che nasce sulla base di saldi presupposti evidenziati dallo stesso premier Berlusconi in tempi non sospetti. Amore per la propria terra, profonda conoscenza della politica e dei suoi meccanismi, trasparenza nel governare il territorio e capacità di scommettere sul proprio operato. Una miscela di qualità che ha spinto il ministro a voler presenziare di persona l’incontro. Una premessa che ha lasciato subito il posto ai punti qualificanti del programma politico da realizzare in caso di vittoria elettorale.

Sviluppo, sanità, lavoro e contrasto alla criminalità organizzata hanno rappresentato i punti nevralgici di un sistema regionale, definito dallo stesso La Russa, allo sbando. Questa terra, ha spiegato il ministro, paga innanzitutto un prezzo geopolitico a causa della sua marginalità rispetto al cuore dell’Europa, il ché non consente di mettersi in competizione con altre regioni se non si adottano misure di espansione concrete. Una visione condivisa anche da Scopelliti, il quale ha messo in evidenza quali potrebbero essere i punti di forza dell’allocazione geografica da sfruttare ai fini di un progetto di sviluppo. La posizione a ridosso dell’area mediterranea, ha dichiarato il candidato Governatore, permette sbocchi poliedrici, ma, tutto ciò, è subordinato alla capacità politica del governo regionale di saper rendere appetibile il territorio ad investimenti esteri. Creare condizioni per il rilancio dell’imprenditoria attraverso interventi mirati, gestendo al meglio i fondi europei, internazionalizzare le imprese e snellire la struttura burocratica. Tutte misure che richiedono un’innovativa politica di crescita infrastrutturale del territorio per potersi affacciare nel mercato globale. Il ministro La Russa ha poi sottolineato come la presenza dello Stato sul territorio nel contrasto alla criminalità organizzata è propedeutico ad un concreto sviluppo della regione, poiché, infonde maggiore sicurezza tra gli imprenditori e crea le condizioni per incrementare i flussi turistici. In merito alla cosiddetta “zona grigia”, occupata da una certa borghesia mafiosa, è lo stesso ministro a sottolineare come il PdL si sia fatto promotore di una proposta di legge che non consente la candidatura a chi, con sentenza passata in giudicato, è colpevole di reati contro la Pubblica Amministrazione. Il problema della sanità ha poi occupato un ruolo centrale nel corso del dibattito. Profonda l’indignazione di La Russa per il ritardo in cui versa la Calabria, da dove intere famiglie si trovano costrette a “pellegrinare” in strutture sanitarie del nord Italia per trovare un’assistenza adeguata. Una critica marcata dal ministro principalmente dovuta al fatto che tale problematica presenta connotati endemici, poiché, mentre l’aspetto occupazionale e di sviluppo dipendono in parte da circostanze nazionali e mondiali, economiche e finanziarie, un’oculata gestione della sanità risiede unicamente nelle capacità del governo regionale. E anche su questo punto è intervenuto Giuseppe Scopelliti, presentando un programma di un nuovo Piano Sanitario, che tiene conto del rapporto domanda-offerta e dell’appropriatezza delle prestazioni, ponendo al centro del sistema la persona. Un vero e proprio riassetto organizzativo che punta su criteri meritocratici e con procedure trasparenti che privilegino capacità e professionalità, al di là di ogni colore politico. Una presentazione dei contenuti programmatici, insomma, che sa di rinnovamento che rifugge da ogni forma di campanilismo e che basa una politica del fare sull’agire comune delle cinque province calabresi in sinergia col governo centrale.

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