Serie Bwin, XII^ giornata: Livorno Reggina 3-0

Livorno – Reggina: 3-0. Livorno (4-4-2): De Lucia; Salvato, Perticone (c), Miglionico e Lambrughi; Surraco (dal 74° Pagano), Barusso, Iori e (dall’86° Volpe); Dionisi e Cellerino (dal 75° Danilevicius). In panchina: Mazzoni, Knezevic, Di Bella e Prutsch. All.: Pillon. Reggina (3-5-2): Puggioni; Adejo, Cosenza ed Acerbi; Laverone (dal 60° Campagnacci), Rizzo, Montiel, Missiroli (c) (dal 76° Costa) e Rizzato; Sy (dal 76° Colombo) e Bonazzoli. In panchina: Kovacsik, Barillà, Tedesco e Danti. All.: Atzori (nella foto con il presidente Foti ed il direttore Giacchetta). Arbitro: Giancola di Vasto. Assistenti: La Rocca di Ercolano e Segna di Roma 1. Quarto uomo: Irrati di Pistoia. Marcatori: Iori al 48° (rig.), Barusso al 78° e Pagano all’83°. Ammoniti: Acerbi al 22°, Luci al 23°, Lambrughi al 39°, Cosenza al 47° ed al 67° e Barusso al 69°. Espulso: Cosenza al 67°. Recupero: 1’ (p.t.) e 0’ (s.t.).

Note. I precedenti tra le due squadre. A Livorno la Reggina giocò la prima volta il 28.10.1956 (battendo i padroni di casa per 2-1 con reti di Dalfini e De Vito). Il dato complessivo è di 18 partite con 4 vittorie reggine, 7 pareggi e 7 vittorie  livornesi. In C: 1 vittoria, 4 pareggi e 3 sconfitte. In B: per la reggina 3 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte. In quest’ultima serie di gare va menzionata la partita del 12.06.1966 con la vittoria esterna grazie alla rete di Rigotto che sembrava spalancare le porte della A, ma con il sogno che bruscamente finiva, con molti dubbi, la settimana successiva con il pari per 0-0 sul campo di un Lecco che combattè “alla morte” per aiutare i corregionali del Mantova che chiusero il campionato al terzo posto dopo Venezia ed, appunto, Lecco con un punto di vantaggio sugli amaranto. In A: 3 partite con 2 pareggi ed 1 sconfitta per la Reggina (nella sconfitta  del 23.10.2005 – 1-0 per i padroni di casa grazie alla rete di Cristiano Lucarelli – fu espulso Giandomenico Mesto). Gli ex. Tra le fila del Livorno milita Biagio Pagano: 2207 minuti con la Reggina ed 11 gol (due doppiette con Albinoleffe e Brescia) e solo 342  minuti sui complessivi 990 in questa stagione. Altro ex è l’allenatore Pillon: sulla panchina amaranto per 4 partite ed 1 solo punto durante la stagione 2008-2009 (quella dell’ultima retrocessione, per intenderci). Arbitrerà il sig. Giancola di Vasto. Con lui i sigg. La Rocca di Ercolano e Segna di Roma 1, quarto uomo Irrati di Pistoia. Giancola ha debuttato in A  proprio con i labronici il 16.01.2010 in un Cagliari-Livorno. In totale vanta due presenze nella massima serie. In B ha debuttato il 27.10.2009 in un Empoli-Triestina. Oggi sarà alla sua 22ma presenza tra i cadetti. Non ha mai arbitrato la Reggina ed il Livorno “vanta” due partite e due sconfitte nelle precedenti occasioni in cui ha trovato Giancola in campo. (Dati statistici in collaborazione con Domenico Durante). Due le novità che Atzori propone nell’ “11” iniziale: Sy, autore di una doppietta nella gara vittoriosa di Frosinone in Coppa Italia (4-2 per gli amaranto e passaggio al turno successivo quando tornerà in terra toscana per andar a far visita alla Fiorentina), prende il posto di Campagnacci e Montiel prende posto al centro della linea mediana al posto di Viola non presente nemmeno in panchina dove c’è Danti.  Cronaca e commento. Primo tempo. 20 secondi appena e la Reggina prova a pungere. Rizzato crossa basso da sinistra, interviene Bonazzoli ma “apre” troppo e la palla termina sul fondo. Al 2° minuto Cellerino non ferma il gioco e l’azione pur sapendo Adejo a terra infortunato e serve Dionisi che prova a sorprendere Puggioni mandando il pallone al lato. Vibranti le proteste degli amaranto nell’occasione e Dionisi si scusa. All’8° punizione di Montiel sul secondo palo dove arriva Acerbi che prova ad indirizzare a rete, ma la sua posizione è troppo decentrata ed il tiro non sortisce particolari patemi a De Lucia. Partita attenta da parte di entrambe le formazioni che, o almeno così sembrerebbe, preferiscono colpire di fioretto e non di sciabola andando caute nello studio reciproco. Al 23° si fa vivo il Livorno con Luci che, da fuori area, prova il tiro che però Puggioni respinge. Al 29° prova dalla lunga distanza il ghanese del Livorno Barusso nel tentativo di sorprendere Puggioni. Il portiere amaranto è attento e respinge. Al 34° riecco la Reggina. Missiroli, dal limite dell’area, al volo, colpisce bene per coordinazione e dinamica, ma manda il pallone alto sulla traversa della porta difesa da De Lucia. Succede poco in campo, fino al momento. Le due squadre, come detto, cercano di colpire di fioretto ma nessuna delle due sembra avere il predominio sull’altra con la Reggina, invero, più pericolosa rispetto ai padroni di casa. Al 38° Bonazzoli da rifinitore si trasforma in uomo assist con un cross da destra per Sy che non arriva puntuale all’appuntamento con il pallone mancando, così, la deviazione verso la porta livornese. Al 44° ancora pericoloso il Livorno. Adejo cincischia con il pallone tardando il rinvio e perdendo palla al limite dell’area, interviene Cellerino che prova la botta verso la porta difesa da Puggioni. La palla è “larga” e termina abbondantemente alla sinistra del portiere amaranto (insieme a Rizzo sempre presente nelle 11 gare e mezza di campionato sin qui giocate). Il primo tempo, dopo un minuto di recupero, finisce qui con le due squadre impegnate a superarsi vicendevolmente, ma incapaci di farlo (fino al momento). Secondo tempo. Al 2° minuto è rigore per il Livorno. Cosenza marca stretto Cellerino che rivolge le spalle alla porta. L’argentino si gira e cade a terra. Giancola non ha dubbi ed indica il dischetto ammonendo Cosenza. A nulla valgono le proteste e le spiegazioni che lo stesso Cosenza ed il capitano Missiroli provano a dare.  Al tiro dagli undici metri va Iori che non sbaglia, palla a sinistra e portiere a destra e vantaggio per i padroni di casa. Era dalla VII^ giornata (gara interna contro il Vicenza) che la Reggina non si trovava sotto di una rete ed era dall’VIII^ (gara a Frosinone) che la stessa squadra amaranto non subiva un goal in campionato. Adesso Atzori dovrà studiare le mosse per tentare di ristabilire il risultato e la Reggina, al contempo, è attesa ad una reazione da par suo. Al 56°, invece, è il Livorno che va vicino al raddoppio con Cellerino che, di testa, manda al lato. Il Livorno sembra aver tratto nuova linfa dal goal del vantaggio e sembra padrone del campo. Le Reggina, dal canto suo, sembra tramortita dalla rete subita e fatica a ritornare in partita. Fallisce, quindi, l’utilizzazione di Sy e Montiel al posto di Campagnacci e Viola. La Reggina, infatti, manca in qualcosa e, verosimilmente, la lacuna è l”11” titolare a non essere integralmente uguale a quello che tanto bene ha fatto nelle 11 giornate precedenti. Prima mossa per Atzori: esce Laverone ed entra Campagnacci. Cambia anche il modulo: dal 3-5-2 si passa al 3-4-3 con Sy, Bonazzoli ed il neo entrato Campagnacci a formare il trio offensivo alla ricerca del goal del pareggio. La Reggina prova a giocare da par suo, ma probabilmente oggi non è giornata. Atzori fatica e non poco a farsi ascoltare dai suoi uomini che in altre occasioni gli hanno e ci hanno dato soddisfazioni attraverso il gioco espresso e, di conseguenza, i risultati ottenuti. La gara, già difficile, si complica ulteriormente per via dell’espulsione di Cosenza grazie al secondo giallo ricevuto per un fallo al limite dell’area. Sul calcio di punizione successivo all’espulsione, Barusso fa correre un brivido lungo la schiena di Puggioni mandando il pallone un soffio al lato alla sua destra. La partita sembra compromessa: sotto di un uomo e, soprattutto, di un goal la Reggina vede sfumare l’obiettivo dell’ottavo risultato utile consecutivo e vede, al contempo, avvicinarsi la terza sconfitta stagionale dopo quella di Siena alla seconda e di Padova alla quarta di campionato. La Reggina non c’è proprio ed il passivo appare giustificato dalla prestazione offerta dagli uomini di Atzori che oggi steccano clamorosamente. Emblema della gara di Livorno è il corner battuto da Montiel, da sinistra: altissimo, finisce addirittura in fallo laterale dall’altro lato del terreno di gioco. Intanto, qualche minuto prima del corner di Montiel, anche Pillon effettua il suo primo cambio: fuori Surraco e dentro l’altro ex Pagano (oltre Pillon, ovviamente). Cambia anche la Reggina: fuori Missiroli e Sy e dentro Costa e Colombo. Il nuovo schieramento amaranto, in un 3-4-3, prevede Adejo, Costa ed Acerbi in difesa, Colombo, Rizzo, Montiel e Rizzato a centrocampo e Campagnacci, Sy e Bonazzoli in attacco. Nemmeno il tempo di organizzarsi ed al 78° il Livorno raddoppia chiudendo, di fatto, la partita. Dionisi serve Barusso e, di piatto destro, batte Puggioni. All’83° la parola “fine” alla gara viene posta dal neo entrato Pagano che, al termine di un’azione nata da un errore di Adejo e da un’intuizione di Danilevicius, scaglia di prima intenzione un tiro che s’insacca alla destra di Puggioni. Una sonora lezione quella odierna per gli amaranto. E come ogni lezione che si rispetti ci auguriamo che serva a quanti, probabilmente, si sono montati la testa presumendo che, a 31 giornate dal termine, il campionato di B fosse già vinto e stravinto. Un bagno di umiltà da parte di tutti appare necessario e propedeutico per il prosieguo del campionato che vedrà la Reggina giocare in anticipo venerdì prossimo in casa contro il neo promosso Portogruaro. Altra nota degna di menzione: i due ex amaranto, sponda reggina, Pillon e Pagano giustamente gongolano. Il primo per la vittoria netta e priva di appello contro la squadra che probabilmente in maniera  troppo frettolosa lo esonerò dopo sole 4 gare in panchina durante la stagione 2008-2009 a beneficio del più “idoneo” Orlandi (ovviamente nulla di tecnico decise quell’esonero) ed il secondo per la pregevole rete realizzata alla squadra che per cui l’anno scorso siglò 11 reti non senza particolari periodi di incomprensioni con i vari tecnici avvicendatisi (Novellino, Iaconi e Breda) e, di conseguenza, con la Società. Fatto questo inciso, per noi comunque di irrilevante importanza rispetto al risultato odierno ed al futuro prossimo della Reggina, la cosa che più ci preme sottolineare è che da una lezione come quella ricevuta in maniera inequivocabile in terre livornese devono uscire fuori quegli insegnamenti per affrontare le restanti 30 giornate con l’atteggiamento umile, ambizioso e determinato che ha caratterizzato il cammino amaranto fino al fischio d’inizio della gara di oggi. Solo così, e non facendo voli pindarici come molti hanno già fatto salvo atterrare bruscamente al 90°, si potrebbe proseguire quel cammino iniziato già al ritiro di Saint Christophe. Sappiamo per certo, avendolo conosciuto, che Atzori saprà ristabilire il giusto equilibrio tra entusiasmo e testa sulle spalle. Atzori non è venuto “qui per vincere”, ma è venuto per far bene. Senza obiettivi particolari se non questo: far bene e basta! I proclami sono lontani (e bruttissimi) ricordi. Ad majora.

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Author: Maurizio Gangemi