Salernitana Reggina 0-2: tabellino e cronaca

Salernitana – Reggina: 0-2. Salernitana (4-3-2-1): Iuliano; Balestri, Bastrini (dal 57° E. Pepe), Peccarisi (dal 17° Fusco) e Pippa; Montervino (dal 76° Carcuro), Jadid e Soligo (c); Merino e Capone; Caputo. In panchina: Iuliano, Fusco, Brunetti, Galasso, E. Pepe, Carcuro e Tricarico. All.: Cerone. Reggina (3-5-2): Marino; Adejo, Valdez e Lanzaro (c); Vigiani, Carmona, Tedesco (dal 90° Viola) , Missiroli e Rizzato; Brienza (dal 76° Castiglia) e Cacia. In panchina: Fiorillo, Cascione, Bonazzoli, Santos, Viola, Castiglia e Pagano. All.: Breda. Arbitro: Emiliano Gallione di Alessandria. Assistenti: Conti di Lugo di Romagna e Fiore di Molfetta. Quarto uomo: Gavillucci di Latina. Andata: 1-3 (Buscè, Cascione, Missiroli e Jadid). Marcatori: Missiroli al 16° e Brienza al 39°. Ammonito: Montervino al 30°. Corner: 0 Salernitana e 6 Reggina. Recupero: 0’ (p.t.) e 3’ (s.t.). Note. Nella Salernitana, i rientri di Montervino e Peccarisi sono le novità rispetto alla trasferta di Crotone. Resta l’emergenza (8 indisponibili tra infortunati e squalificati). Breda ha recuperato il portiere Fiorillo ma lo manda in panchina confermando Marino dopo le “papere” contro il Toro. Le altre “novità” saranno Vigiani e Cacia in campo al posto di Barillà e Bonazzoli. Nella Salernitana sono squalificati Dionisi e V. Pepe e nella Reggina il solo Barillà. I diffidati sono, nella Salernitana, Balestri, Fava, Galasso, Merino, Peccarisi, Polito e Russo e, nella Reggina, Bonazzoli, Carmona, Castiglia e Vigiani. Tre ex amaranto nella Salernitana, i difensori Balestri e Peccarisi e Cozza (assente per infortunio) e tre ex granata nella Reggina il difensore Lanzaro, il centrocampista Tedesco e l’allenatore Breda (ex anche come Assessore allo Sport del comune di Salerno). Scontro tra le ultime due in classifica, Reggina alla ricerca di punti per venir fuori dalla zona retrocessione e Salernitana,, di fatto, già retrocessa in Prima Divisione. 70° confronto tra le due formazioni, Reggina leggermente in vantaggio nel computo vittorie/sconfitte ma il risultato più consueto è il pareggio.

La cronaca. La Reggina pressa e cerca di dare subito un indirizzo ben preciso alla gara, ovvio che sono gli amaranto a dover vincere mentre, ahiloro, i granata sono ben poca cosa, e si vede, e giocano costantemente sotto i fischi del proprio pubblico. Al 4° minuto è la Reggina a cercare per prima la via della rete. E’ Brienza da fuori area a tirare ma centralmente, Iuliano para senza patemi. All’8° altra occasione per gli ospiti. Rizzato crossa da sinistra per la testa di Cacia, Iuliano esce e respinge di pugno. Risponde la Salernitana un minuto dopo. Punizione di Jadid a tagliare tutta l’area, ma nessun suo compagno è pronto a ribadire a rete. Al 12° Reggina ancora pericolosa. Missiroli fa da sponda per Brienza che, di testa, manda al lato. Ancora Brienza qualche istante dopo. Calcia di sinistro da fuori area, ma la palla termina ancora fuori. Al 16° la Reggina passa in vantaggio. Sugli sviluppi del secondo corner battuto da Carmona, Vigiani di testa fa da sponda per Missiroli (nella foto) che, in girata, batte Iuliano. Al 19° ci prova Montervino calciando, però, fuori. Al 23° occasione ancora per Missiroli. Riceve palla in verticale da Tedesco, si ritrova tutto solo davanti a Iuliano ma non ferma il pallone ed il portiere glielo strappa dai piedi. Al 26° contropiede virtualmente pericolosissimo se non si trattasse della Salernitana che, ribadiamo, è ben poca cosa. Caputo scappa inseguito da due giocatori reggini che non riescono a fermarlo, preferisce l’azione individuale ed, infine, perde palla infischiandosene di Montervino e Merino liberi sulla sinistra. Non ha gioco la Salernitana, si muove solo per iniziative personali e, peraltro, senza alcun successo (cori e fischi dei tifosi di casa giungono chiarissimi anche al di qua del monitor). Al 31° i difensori di casa cincischiano e regalano alla Reggina un corner insperato senza, però, ulteriori sviluppi. Al 36°, per un fallo di mano di un campano, calcio di punizione un paio di metri fuori dell’area. Cacia “conquista” il pallone non intendendo per nulla lasciarlo allo specialista Brienza. Calcia Cacia, rasoterra, e Iuliano fa apparire il tiro più pericoloso del consentito tuffandosi e deviando in corner. Ancora Cacia un minuto dopo. Riceve palla da Tedesco in verticale, ma non ci arriva. Al 39° la Reggina raddoppia. Brienza (nella foto) ruba palla a Jadid a metà campo e s’invola centralmente. Appena entrato in area, calcia di sinistro “a giro” e batte Iuliano. Tra Brienza e Cacia non c’è paragone (ovviamente a manifesto svantaggio del secondo). La Salernitana? Gioca solo perché “deve”. Per il resto, è solo una “spalla” di terzo piano per la protagonista Reggina che, d’altro canto, ha ben poco da gioire se non, solo, per i tre punti in classifica. Ci vengono in mente le squadre che hanno giocato contro la Salernitana (e magari anche perso) prima della retrocessione sancita ufficialmente con i 6 punti di penalizzazione. Che sfortuna la loro! Il pubblico si diverte solo  applaudendo ed inneggiando a Roberto Breda (nella foto) (indimenticato capitano della “grande” Salernitana che fu negli anni ’90) più che pensare alla gara (come dargli torto?) e, quando alla gara ci pensa perché se la si trova davanti, non può non fischiare quelli che vengono definiti da lui stesso “mercenari”. Certo, non è facile per il pubblico di casa assistere con così tanto largo anticipo alla dismissione più totale della propria squadra. Non lo invidiamo affatto anche se, noi, abbiamo assistito (anche nel recente passato) alle stesse scene e capiamo cosa voglia dire tutto questo. Il primo tempo si chiude sul doppio vantaggio amaranto e, probabilmente, salvo “indicazioni” magari a realizzare qualche goal in più da entrambe le parti, di fatto, nel risultato finale, la gara è già chiusa. Il telecronista Sky racconta di un Foti tesissimo nel pre partita. Beh! Forse era teso come noi lo eravamo il 13 giugno del ’99 a Torino o, successivamente, nelle ultime gare di campionato prima contro il Milan, poi contro la Juventus e poi ancora contro il Milan. O forse, invece, era teso come prima (e dopo) lo 0-5 contro la Sampdoria di Mazzarri lo scorso anno. Chissà a quale dei due stati d’animo assomigliasse quello narrato dal telecronista di casa. Il secondo tempo si apre con una gran botta su calcio di posizione di Carmona che si stampa all’incrocio dei pali. Al 53° di una partita che non ha storia, la Salernitana tira per la prima volta in porta con Caputo. Marino riesce a non sbagliare e para a terra. La partita scivola via con una noia pazzesca e si vede che, oggi, non c’è nessun “Ferrante” che deve realizzare il record di goal con la maglia della propria squadra. Sigh! Nulla da prendere e nessuna considerazione da trarre da questa partita, equiparabile alla partitella in famiglia del giovedì, se non i 3 punti che fanno certamente classifica e consentono agli amaranto di raggiungere quota 39 e di lottare ancora per evitare di accompagnare la Salernitana (a quota 16) già quasi matematicamente in Prima Divisione. La “partita” finisce come ampiamente preventivato con il risultato del primo tempo e tutti a casa pensando a Pasqua ed all’Empoli ospite al “Granillo” tra poco più di una settimana.

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Author: Maurizio Gangemi