Serie Bwin, XXII^ giornata: Crotone Reggina 0-0

Crotone-Reggina: 0-0. Crotone (4-3-1-2): Belec; Crescenzi, Vinetot, Abruzzese e Migliore; Eramo, Galardo (c) e Parfait; Russotto (dall’84° De Giorgio); Cutolo (dall’87° Napoli) e Ginestra. In panchina: Bindi, Beati, Tedeschi, Mazzotta e Curiale. All.: Corini. Reggina (4-3-1-2): Puggioni; Adejo, Cosenza, Acerbi e Rizzato; Castiglia (dall’81° Tedesco), Rizzo (dal 69° Viola) e Laverone; Missiroli (c); Campagnacci (dall’89° Adiyiah) e Bonazzoli. In panchina: Kovacsik, Burzigotti, Colombo e Giosa. All.: Atzori. Arbitro: Stefanini di Prato. Assistenti: Bernardoni e Ciancaleoni. Quarto uomo: Danielucci. Ammoniti: Russotto al 5°, Rizzo al 62°, Castiglia al 71° e Migliore all’83°. Recupero: 0’ (p.t.) e 4’ (s.t.). Corner: 5 Crotone e 3 Reggina.

Cronaca e commento. Primo tempo. Derby molto sentito tra le due squadre calabresi che disputano il torneo di B dopo quello dell’andata terminato 0-0, ma con gli allora padroni di casa amaranto impegnati nel tiro al bersaglio con 3 legni colpiti ed un goal di Zizzari annullato per un fuorigioco assai dubbio. Il Crotone non lo vince dal 1976 e la Reggina dal 2001. Al 5° minuto il Crotone ed i crotonesi gridano al rigore, ma l’arbitro Stefanini ammonisce Russotto per l’evidente simulazione in area di rigore reggina. Al 7° risponde assai più concretamente la Reggina con un calcio di punizione battuto da Acerbi e respinto di pugno da Belec. I ritmi in questi primi 13 minuti di gara sono elevatissimi: il Crotone spinge e la Reggina, per nulla intimorita, “tiene botta” non perdendosi d’animo. I due tecnici, Corini ed Atzori, compagni di squadra qualche anno addietro nel Palermo, hanno preparato con dovizia la gara e si vede ognuno pensando ai rispettivi obiettivi. Al 19° occasione per gli ospiti: Castiglia calcia un corner da destra, palla al centro per Bonazzoli (nella foto) che cerca la girata ma la palla viene respinta da un difensore. Stesso minuto ed altre due occasioni per gli amaranto. Sempre su calcio di punizione. Sulla prima, Acerbi perde l’attimo per il tiro ma viene messo giù da un rossoblu con nuovo fallo sancito dall’arbitro. Sul secondo, Castiglia spara altissimo ricevendo una bordata di fischi dal pubblico di casa e i rimproveri del suo tecnico in panchina. Al 25° esatto la Reggina passa in vantaggio. O meglio, va a rete con Bonazzoli ma Stefanini, su segnalazione dell’assistente Ciancaleoni, annulla per fuorigioco dello stesso bomber amaranto. Le immagini non chiariscono fugando ogni dubbio la posizione irregolare. Sembrerebbe fuorigioco se non si notasse che la telecamera non è in linea con Bonazzoli e che, quindi, la prospettiva è falsata dalla diagonale che la ripresa fornisce. Fuorigioco o meno, comunque, il goal è annullato. La Reggina appare viva e vegeta, risponde alle offensive pitagoriche con verve e furore agonistico per nulla intimorita dall’inizio a ritmi davvero altissimi degli uomini di Eugenio Corini. Il Crotone, da parte sua, fonda gran parte della propria forza su quelle ripartenze che appaiono fulminee e che, in verità, potrebbero far male alla Reggina qualora distratta. Le ultime prestazioni offerte dagli amaranto di Atzori, invero, tutto hanno fuorché dell’entusiasmante, ma, dobbiamo ammettere, che la prima mezz’ora allo “Scida” sembrano lasciare a remota memoria le prove non certo esaltanti nelle ultime 6 gare caratterizzate dalla conquista di soli 4 punti (sui 18 disponibili) quale frutto di ben 4 sconfitte (a Novara, in casa con l’Albinoleffe, a Varese e ad Ascoli), una sola vittoria (in casa con il Grosseto) ed un pareggio (ancora in casa contro il Sassuolo). Il Crotone continua a macinare gioco e movimento della palla da un lato all’altro del terreno di gioco grazie, soprattutto, a Parfait sulla destra ed al capitano Galardo sulla sinistra. Al 41° ci prova Cutolo su calcio di punizione battuto da distanza considerevole. Il suo tiro, deviato da un difensore amaranto, arriva, però, debolmente tra le braccia di Puggioni (nella foto) attento a non scomporsi sulla deviazione capace di far cambiare traiettoria al tiro del giocatore di casa. Al 42° ci prova ancora il Crotone con Ginestra che, spalle alla porta, si gira e calcia di destro mandando sul fondo non di molto con Puggioni, comunque, a vigilare. Il primo tempo, di fatto, finisce qui. Buoni ritmi, ma pochissime azione degne di nota quasi a testimoniare che entrambe le squadre vogliono vincere, ma nessuna vuole nemmeno rischiare di perdere facendo si che l’equilibrio la faccia da padrone. Secondo tempo. Al 48° si fa avanti la Reggina. Missiroli esce bene palla ai piedi dalla propria trequarti e serve in diagonale Bonazzoli che, però, colpisce malissimo il pallone e lo manda di molto sul lato sinistro della porta difesa da Belec. Al 50° Russotto, già ammonito, tocca volontariamente il pallone con la mano fermando, di fatto, l’azione amaranto, ma Stefanini lo grazia dal secondo legittimo giallo e dal conseguente rosso. La gara va su ritmi certamente più bassi rispetto ai primi 45 minuti, ma viene mantenuto caldo il clima dai tifosi di casa che si dilettano in cori ed imprecazioni contro questo o quel giocatore ospite. Tutto normale, insomma, gli sfottò fanno parte del gioco e, complice il divieto ai reggini di seguire la squadra in quella ch’è stata considerata una “partita a rischio”, i sostenitori ospiti non hanno rivali in tema di tifo. Al 70° il Crotone tira per la prima volta in porta durante la gara. Abruzzese colpisce dal limite dell’area con una palombella che si alza altissima per poi scendere sotto la traversa. Puggioni è attento e devia in corner. Il Crotone aumenta il forcing e si presenta pericolosamente in area con due cross che, prima, Vinetot e, poi, Ginestra fortunatamente non sfruttano a dovere. La gara cala di ritmo (così com’era lecito attendersi) dimostrandosi non certo una partita memorabile. Giocata su buoni ritmi si, come detto, ma avara di azioni da rete e ricca di capovolgimenti di fronte senza, però, particolari pericoli per i due portieri. Al 77° Puggioni, su un cross a campanile, esce male e si scontra con Adejo mancando pericolosamente l’appuntamento con la presa e con Ginestra che perde l’attimo e non fa male. All’81° Atzori effettua il secondo cambio: entra Tedesco ed esce Castiglia. Rsiponde Corini facendo uscire Russotto per De Giorgio. La difesa amaranto sembra, stasera, reggere bene grazie agli interventi di Acerbi (non ci stupisce che sia cercato da mezza serie A) ed a Cosenza. Invece, continua a deludere l’attacco dove il solo Bonazzoli, cercando di fare quel che può, supplisce all’atavica “latitanza” di Campagnacci anche stasera assolutamente inconcludente se non inesistente. All’83°, complice un fallo di mano di Migliore (ammonito nell’occasione), Viola (entrato al posto di Rizzo) calcia una punizione da posizione di corner-corto. La sua traiettoria è troppo sul portiere e Belec blocca. All’89° ultimo cambio per gli ospiti: entra Adiyiah ed esce un’inconcludente Campagnacci. 4 i minuti di recupero assegnati da Stefanini durante i quali, verosimilmente, la Reggina cercherà di difendersi senza rischiare non disprezzando, però, qualche puntata offensiva. Il Crotone, dal canto suo, varia il suo modulo in un più offensivo 4-3-3 cercando il colpo di coda vincente. Le due squadre sono stanche e, fors’anche, “rassegnate” al risultato di parità sempre più vicino. Stefanini emette il triplice fischio e manda le due squadre negli spogliatoi. Il pubblico crotonese non gradisce e, timidamente, fischia i propri giocatori. La Reggina, invece, in qualche frangente ha dato qualche timido segnale di miglioramento rispetto al trend dell’ultimo periodo acciuffando in graduatoria il Torino al sesto posto e portandosi a 10 lunghezze dal temibilissimo prossimo ospite sabato prossimo al “Granillo”: il Siena (primo in classifica al pari di Novare ed Atalanta) di, uno su tutti, Franco Brienza. Ad Atzori non resta che lavorare ancora e sperare che il presidente Foti abbia voglia non solo di non cedere alle lusinghe delle società interessate ad Acerbi o Missiroli che rappresentano i pezzi più pregiati di questa squadra, ma, soprattutto, di integrare questa stessa rosa con uomini e giocatori considerevolmente idonei a far si che un campionato dignitoso come quello sin qui giocato diventi un “gran” campionato mutando gli obiettivi iniziali. Dal canto nostro crediamo che Foti possa e, forse, debba pensare a qualcosa in più rispetto allo stazionare nel limbo in maniera quasi anonima osando quel qualcosa alla ricerca del quid necessario per entrare quantomeno tra le prime 6 atteso che per la promozione dirette siamo pronti a scommettere sulle più forti e titolate Atalanta e Siena.

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Author: Maurizio Gangemi