
Riceviamo e, volentieri, pubblichiamo. Egr. Direttore, sono Fabio Nucera e mi rivolgo a Lei perché so che è stato allievo di mio padre Bruno (“Il Maestro”) quando, ai primi degli anni ’80, frequentava con passione ed impegno la rinomata “Bushido Karate” da lui fondata e diretta sin dal 1972.
Le scrivo perchè, come ben sa, proprio oggi, 31 marzo, il primo anniversario dalla sua scomparsa dopo una lunga malattia.
Bruno, mio padre, è stata una tra le più grandi istituzioni italiane nel Mondo per quel che riguarda le arti marziali: Maestro 8° Dan di Karate, 4° Dan di Iaido, 5° Dan di Aikido, 4° Dan di Kendo ed esperto Kobudo. Ha portato Reggio Calabria e la sua scuola in giro per il mondo dove era conosciuto per il suo grande talento e gli insegnamenti trasmessi ai suoi allievi che sono sicuro porteranno di lui un ricordo indelebile. Così come indelebile resterà lui stesso nel cuore di molti Maestri, istruttori ed atleti sparsi per tutto il mondo.
La sua generosità, il suo altruismo e la sua empatia hanno fatto sì che una moltitudine di ragazzi abbia lasciato strade e cortili per imparare la disciplina della nobile arte del karate attraverso l’insegamento del quale ha forgiato uomini ed atleti in fatto di disciplina e valori. Posso dire che ben 5 generazioni di reggini hanno calcato il suo tatami costruendo con lui un rapporto inossidabile che sono certo va ben oltre la sua prematura scomparsa.
Papà si è sempre distinto per la sua bontà d’animo, comprensione ed affettuosità ma quando si spogliava dei panni di “Bruno” ed indossava quelli de “Il Maestro” esigeva disciplina e rigore seguito rigorosamente dai suoi atleti.
Voglio ricordare con Lei alcuni suoi atleti poi conosciuti anche a livello mondiale: Paolo Malorini, Nicola Simmi, Gesuele Catalfamo, Carlo Galati, Francesco Scevola, Pasquale Caprì, Leonardo Amoriso unitamente ai Maestri Pino Vitaliano, Carmelo Speranza, Francesco Scherzi, Gianni Poltronieri, e Tommy Morris della Kobe Osaka che, tutti insieme, hanno ricordato mio padre con grande riconoscenza per gli insegnamenti ricevuti.
Chiudo questo breve ricordo di papà, mio e suo Maestro di vita e di karate, ringraziandoLa per l’ospitalità sulla testata da Lei diretta ben sapendo che allo stesso Bruno sarà scappato un sorriso sornione sotto i suoi famigerati baffi ricordandoLa giovannissimo indossare il kimono mentre interpretava i valori che ha trasmesso. Gli stessi che hanno segnato la sua vita e che ha tramandato a noi familiari ed a tutti i suoi allievi.
P.S.: colgo l’occasione per omaggiarLa dell’Albo d’Oro Bushido all’interno del quale troverà anche sue foto da ragazzino.
Fabio Nucera
