Dal consigliere della VI^ Circoscrizione Daniele Canale (nella foto) riceviamo e, volentieri, pubblichiamo. “E’ un grande onore per me far parte del partito che rappresenta la tanto auspicata svolta all’interno della malridotta politica italiana. E’ un onore far parte di Fli, partito che si appresta a far cambiare una volta per tutte pagina ad un Paese oggi stanco, lento, depresso, sempre più spesso vittima di giochi di potere che ne minano la credibilità perché ad uso e consumo di pochi potenti mentre la stragrande maggioranza della cittadinanza ha problemi, dubbi e drammi a cui la politica non solo non risponde ma nemmeno si interessa minimamente. C’è un diffuso desiderio di cambiamento, c’è da tanto tempo, ma mai nessuno prima d’ora era riuscito ad incanalare questo sentimento su binari che portassero ad una svolta autentica, concreta, reale.
Il cambiamento non può e non deve essere un raggio di sole improvviso dettato dallo sdegno di un minuto allorquando si verificano circostanze negative. Il cambiamento non può essere un fungo nato dopo un breve temporale che viene presto raccolto e che quindi scompare alla prima opportunità che ci si presenta davanti agli occhi, quell’opportunità che ci fa pensare che “tanto fan tutti così” o che “mangia prima mi sì mangiatu”. Il cambiamento è innanzitutto un seme che deve essere dentro il terreno del nostro io, un seme che, se pieno di lavoro, rettitudine morale, attenzione alle reali necessità della collettività, diventa il bellissimo fiore della democrazia e il suo profumo è una società giusta, vivibile, solidale. Il cambiamento non sarà mai un singolo seme, un singolo fiore, che, per quanto possa essere bello, lucente e profumato, non potrà mai cambiare la sostanza di un prato invaso dalla gramigna. Ognuno deve fare la sua parte, ognuno deve curare il suo metro quadrato di terreno tenendo conto che la sua attività è utile a se stesso ed ai semi vicini, fino a raggiungere la perfezione di una distesa colorata di soli fiori sbocciati da semi sani, onesti, retti. Il mio impegno sarà innanzitutto per la mia terra e se questo impegno sarà il confine dell’impegno di un altro cittadino allora vorrà dire che abbiamo, tutti quanti, intrapreso la strada giusta. Non è più tempo di ideologismi sentiti o di facciata, non ne abbiamo più la possibilità, c’è tropo malcostume da sradicare in diversi settori della società italiana, calabrese, reggina. Quando saremo riusciti a risolvere i problemi che ci affliggono allora si che potremo preoccuparci di ridefinire il significato della parola destra, sinistra etc. Se guardo al mio metro quadrato vedo gente che non ha lavoro, vedo il mio quartiere privo di tanti servizi, vedo le potenzialità della mia città annichilite da politiche di buon livello messe però in pratica da attori scadenti. Mi sembra che si sia data la patente di protagonista ad elementi che altrove farebbero per miracolo le comparse. Credo in questo progetto, credo in Fli soprattutto vedendo chi l’ha creato, Gianfranco Fini; chi l’ha reso possibile anche in Calabria con amore e dedizione, l’On. Angela Napoli, il cui sforzo quotidiano è un esempio da seguire. Mi batterò per la mia città, mi batterò per cose concrete, non voglio scalare il cielo fino ad arrivare alla Luna, voglio invece rendere concrete le cose che altrove sono normali ma che qui sono “speciali”: penso per esempio alle tante iniziative valide in campo turistico proposte da associazioni e soggetti cittadini che da anni ricevono solo complimenti per le loro idee senza che venga loro data una mano vera e concreta; penso alla possibilità tutt’altro che peregrina di attuare un piano per l’edilizia popolare che risponda alle necessità VITALI di tanta povera gente; penso alla realizzazione ancora ferma, nonostante i fondi già stanziati, della riqualificazione del quartiere di Via Petrillina dove vivono in condizioni di disagio più di 150 famiglie; penso ad un utilizzo regolare dei fondi europei diretti ed indiretti che possono diventare, se gestiti in modo trasparente e con ampia pubblicizzazione dei bandi esistenti, un vero proprio strumento per la creazione di migliaia di posti di lavoro. Ho deciso di far parte di questo partito perché mi sono stancato di vedere gente incapace mandare allo sfacelo questa città, questa terra. Ho deciso di metterci la faccia. Credo in questo progetto, non sono il solo, tanta gente è ormai con Fli. Insieme cambieremo questa città, che lo vogliano o no”.