Gallo chieda scusa e, a capo chino, si svesta della nostra maglia. La Reggina non è morta, anzi, sarà più forte di prima! – IL REGGINO

Abbiamo aspettato qualche giorno semplicemente perché lo scrivere istintivamente e d’impeto può non produrre nulla di eticamente apprezzabile e, visto che l’argomento Reggina ci appartiene visceralmente, correrebbe il rischio di rivelarsi fumoso e lacunoso (oltre che intriso di un’ira deontologicamente non consentita).

La cronaca è ormai nota: Gallo Luca (omettiamo la parola “presidente” perché crediamo il soggetto non sia più meritevole di esser chiamato tale – ammesso che lo sia mai stato considerato che dalla lettura dell’Ordinanza si evince come sia giunto a Reggio già reo dei reati ascrittigli -) è dallo scorso 5 maggio agli arresti domiciliari su ordine del G.I.P. del Tribunale di Roma, d.ssa Marzano, in accoglimento della richiesta formulata dal P.M. il 21 gennaio 2022 perché colpevole – secondo l’accusa – di omissione di versamenti IVA ed autoriciclaggio perpetrato negli anni. Il G.I.P. ha inoltre disposto, quale profitto del primo dei due reati, il sequestro preventivo di € 11.437.340,00 per IVA evasa da 3 delle 18 società di cui è titolare Gallo Luca. Questo è quanto!

Ammettendo di non essere esperti in Giurisprudenza tanto da addentrarci in argomentazioni riservate ai giuristi e, fondamentalmente, ponendoci dinnanzi alle vicende giudiziarie del Gallo Luca nella maniera più disinteressata possibile (“chi è causa del suo mal pianga se stesso”), l’unico aspetto legato a questa triste e vergognosa storia è ciò che riguarda la Reggina (a questo punto, siamo indotti ad aggiungere, non degnamente rappresentata dal 10 gennaio 2019 al 5 maggio 2022).

Senza necessità alcuna di tornare indietro nel tempo (odiamo l’autocitazione, così come l’autocelebrazione – non ci leggerete né sentirete dire mai “Noi l’avevamo detto!” -) e ripetere, quindi, il nostro pensiero sul Gallo Luca (i cui links, comunque, a beneficio dei poco attenti, troverete in calce) questo può essere riassunto nell’averlo sempre ascoltato anteponendo alle sue parole il sacrosanto beneficio del dubbio. E la storia di questi anni lo argomenta abbondantemente.

Al Gallo Luca – essere onesti intellettualmente è nostra abitudine – bisogna però riconoscere il raggiungimento del risultato dal punto di vista prettamente sportivo: un playoff in C, la promozione in B l’anno successivo e due stagioni in cadetteria tutto sommato positive. Punto… e basta!!!

Quelle che sono le colpe penalmente e civilmente ascrivibili al Gallo sarà cura degli organi preposti individuarle e dimostrarle; quelle che invece sono le colpe riguardanti il soggetto Gallo in seno alla Reggina sono abbastanza chiare e già individuate e dimostrate.

Le colpe, invero, non sono soltanto addebitabili a lui solo. La colpa, forse più grave visto che in fondo il Gallo ha perseguito il suo progetto, è anche di quei tanti reggini che si sono calati le braghe dinnanzi allo sconosciuto acquirente della Reggina.

In questi anni abbiamo visto all’opera tanti riggitaneddi. Sì, è con per nulla celato disprezzo che definiamo riggitaneddi i non meritevoli occupanti abusivi della nostra Reggio dediti al facile lecchinaggio, alla smisurata prostrazione, al posizionarsi a 90° dinnanzi al primo arrivato. E’ come se taluni avvertissero la necessità di aggrapparsi a chiunque gli sembri in grado di trasmettergli speranza, obiettivi, di promettergli qualcosa che da soli sarebbero incapaci di raggiungere. Anzi, per meglio dire, un qualcosa che sono persino incapaci ad immaginare ed a cui ambire. E’ quella forma di assistenzialismo cercato e ricercato tipico alle nostre latitudini: l’incapacità manifesta di taluni di ergersi a protagonisti preferendo il più comodo affidarsi ad altri.

In questi ultimi anni abbiamo visto una moltitudine di riggitaneddi recarsi in pellegrinaggio dal Gallo a chiedere posti di lavoro, gadget o, più semplicemente, cercando di entrare nelle sue grazie tanto da poter vantare “E’ amicu meu!” e rendere così Gallo quasi intoccabile: sui social (più facilmente visto l’anonimato dietro cui è consentito nascondersi vigliaccamente) quanti commenti offensivi verso chi ha “addirittura osato” mettere in discussione e, quindi, in guardia la comunità di tifosi dal soggetto di che trattasi narrando e riportando i noti fatti di cronaca che lo riguardavano.

Un po’ le Iene, un po’ noi cronisti non prezzolati, un po’ i tifosi non allineati (e coperti), fatto sta che scrivere senza leccare il culo a Gallo è stato considerato un gravissimo reato al pari di vilipendio alla religione. Ed ora, come la mettono i sudditi del re nudo? Taluni sono scomparsi, altri sono sprofondati in depressione, altri ancora annaspano dietro i più disparati “però” tentando di giustificarlo. Ma, tra questi, a quanti interessa veramente la Reggina e non i personaggi che, meritatamente o assai meno, sempre e comunque pro tempore, ne portano il vessillo? A pochi, pochissimi! La maggior parte è impegnata a curarsi il proprio orticello strafottendosene, costi quel che costi, tanto che uno come Gallo si è pensato (anzi, immaginato) fosse la manna dal cielo.

E la Reggina? Già, la Reggina! Difficile spiegare a parole cosa sia, e cosa rappresenti, la Reggina per i reggini (quantomeno quelli dotati di spina dorsale). Abbiamo sempre professato e sempre applicato quello che noi è un dogma assoluto: la Reggina, conta solo la Reggina e mai né presidenti, né direttori, né allenatori, né giocatori né altri che hanno comunque l’onore di indossare l’amaranto. Se e quando questo dogma sarà fatto proprio da molti e non da pochi allora ci si potrà vantare di aver fatto (finalmente) il passaggio da cicì a ciolla. Altrimenti? Beh, altrimenti toccherà vivere una vita da cicì senza sapere i piaceri che può dare la ciolla…

Andiamo oltre. S’è vero com’è vero che alcuni imprenditori (singolarmente, in gruppo o attraverso fondi finanziari) hanno tentato di avvicinarsi alla Reggina del Gallo per integrarne le risorse economiche o per subentrargli e dallo stesso sono stati allontanati o addirittura mai ricevuti, allora ecco che l’occasione è più che propizia per palesarsi andando a parlare con l’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Roma. D’altro canto, scusateci, sapendo ciò che oggi sappiamo e ciò che immaginavamo, come avrebbe mai potuto il Gallo ricevere qualcuno e mostrargli la documentazione necessaria se il soggetto sarebbe reo dei reati contestatigli?

Il Gallo è altro fuorché uno sprovveduto tanto da essere definito nell’Ordinanza come “astuto”. Evidentemente, però, astuto ma non bastevole se…

Per concludere, da dove deriva il nostro ottimismo (senza nascondere che siamo stati molto preoccupati del futuro della Reggina proprio in considerazione delle notizie assunte)? L’obiettivo, tutt’altro che celato, era che Gallo cedesse o, quantomeno, aprisse le porte agli interessati affinché la Reggina se ne avvantaggiasse dal punto di vista economico-finanziario. Fallito questo per manifesta mancata volontà (comprensibile come detto) del Gallo ecco che un Tribunale della Repubblica, involontariamente perché perseguendo altro obiettivo, è venuto in soccorso della Reggina spalancando le porte della stessa a chi può (o meglio, potrebbe visto l’assenza di fiducia incondizionata da parte nostra) renderla stabile ed attendibile economicamente e protagonista sportivamente. La Reggina è in B, è appetibile nonostante la mole debitoria, ha un gran seguito in tutto il Paese (nonostante non abbia “l’ottava tifoseria più numerosa d’Italia… paragonabile, per la sua diffusione, nel territorio italiano ed anche nel territorio europeo e mondiale solo a quella del Napoli” come da mega-iper-supercazzola detta da qualcuno che forse da poco ha compreso come il pallone è rotondo), ha un blasone di tutto rispetto, ha 108 anni di storia e, per tutto questo, è ambita dagli investitori.

E’ il momento che i mercanti escano dal tempio; è il momento che i reggini pretendano rispetto e non assistenzialismo; è il momento che Reggio ed i reggini si ergano a protagonisti e non si accontentino più di fare da comparse.

La Reggina è poesia; la Reggina è passione; la Reggina è colore; la Reggina è sentimenti, è amore, è amicizia, è fratellanza; la Reggina è legame indissolubile; la Reggina è ricordi, è avventure; la Reggina è speranze, è futuro; la Reggina è senso di rivalsa e di rivincita sociale; la Reggina è cuore, è sangue, è pelle; la Reggina è casa, è famiglia. La Reggina è la mamma!

La Reggina è “Chi nuoce alla Reggina è mio nemico!”

Si leggano anche:

http://www.ilreggino.news/reggina-e-caos-gallo-ci-dica-la-verita-su-come-stanno-le-cose-il-reggino/ (pubblicato su “Il Reggino” il 24 gennaio 2022) e

http://www.ilreggino.news/reggina-beati-i-popoli-che-non-hanno-bisogno-di-eroi-b-brecht/ (pubblicato su “Il Reggino” il 24 dicembre 2020).

 

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Author: Maurizio Gangemi