Dal Consigliere Provinciale, Bernardo Russo (nella foto), riceviamo e pubblichiamo le seguenti due note. La prima. "E' giunta alle mie orecchie voce che il sottoscritto, per un piatto di lenticchie, si sia venduto ai magnati svizzeri della Sei, ovvero coloro che con un progetto assai discutibile vorrebbero impiantare una centrale a carbone in quel di Saline Joniche. Questa circostanza, a dire il vero, mi offre un assist prezioso per tornare sull’argomento della centrale a carbone e ribadire ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, il mio dissenso ad un’opera che mortifica il territorio e la sua vocazione turistica ed agraria. Non è di molti giorni addietro, infatti, il concorso di idee, promosso dall’amministrazione provinciale, ed in primo luogo da me e dal consigliere Omar Minniti, che mira a sollecitare la proposta di soluzioni alternative per l’area di Saline Joniche. E’ giusto rammentare, inoltre, che nei pressi dell’area in cui dovrebbe sorgere questo complesso industriale sorgono ben cinque siti di interesse comunitario e che il nostro paese è stato già bacchettato dagli organi europei proprio per aver oltraggiato le regole che mirano a garantire queste zone di grande valore artistico, paesaggistico, storico e culturale.
E mentre il carbone viene considerato ormai un combustibile desueto,
La seconda. "Cari giovani, il mio pensiero corre a voi quando assisto, alla vigilia di questa campagna elettorale, all’imperversare di tanti cavalli di ritorno, vecchi rottami riciclati che non lasciano spazio alle vostre idee ed alle vostre proposte. Sono convinto che per costruire un futuro migliore bisogna partire proprio dai giovani ed il mio impegno politico guarda soprattutto alle nuove generazioni. Tuttavia, alla luce della situazione attuale, non posso, a nome della mia generazione, non chiedere scusa ai giovani, se abbiamo fallito nei loro confronti, per via di una politica, spesso, inconcludente. Scusateci giovani, per non essere riusciti a regalarvi una società più giusta, in un contesto ambientale pieno di egoismi e di individualismi pronto a svendere la solidarietà e l’onesta in cambio di un riconoscimento personale. Questa è una regione in cui nessuno è destinato a pagare gli errori commessi ma in cui purtroppo a pagare è la collettività che ci ha delegato a rappresentarla e difenderla. Viviamo una realtà in cui la meritocrazia è quasi una chimera. Per tutto questo, chiediamo scusa a molti giovani che si sono impegnati nello studio, nella ricerca e nel lavoro e che vengono tenuti ai margini da questo modo di fare politica. Durante questa mia esperienza amministrativa, ritengo di non avere trascurato le istanze e le priorità che riguardano le nuove generazioni ed il mondo giovanile ma, da qui, lancio un appello diffuso ed accorato a riflettere su questo status quo e ripartire dai giovani e pensando ai giovani per un futuro migliore e per una Calabria più matura".