
Ieri pomeriggio, finalmente, i “Diffidati Liberi” (gli Ultras amaranto per intenderci), hanno diramato un durissimo comunicato stampa diretto alla Società amaranto.
Come non condividere ogni singolo concetto espresso, ogni singola preoccupazione, l’evidente stato d’animo manifestato e, al contempo, la risolutezza delle parole utilizzate? Impossibile!
Gli Ultras toccano fermamente due aspetti salienti e d’attualità: il primo è la possibile chiusura della Curva Sud in occasione della partita di domani contro la Vibonese e valevole per il primo turno della Coppa Italia; il secondo, molto più sostanzioso e succulento (quello che ha sortito in noi un moto d’orgoglio) riguarda le plurime contestazioni mosse a riguardo di una Società che sin da subito non ci pare abbia messo in campo risorse economiche e competenza tali da rendere sereni gli animi dei tifosi.
Ma andiamo con ordine. La Curva Sud, intesa come settore, ha alle spalle le rovine di ciò che fu la piscina comunale e della struttura adibita al volley denominata “Palloncino” (i lavori sono iniziati a febbraio, n.d.r.). E’ evidente che senza opportuna messa in sicurezza del cantiere e necessaria delimitazione insormontabile tra lo stesso e la Curva, sia improbabile pensare di avere un accesso sicuro nella “casa” degli Ultras.
Quali responsabilità sono ascrivibili alla Società? Sicuramente quella di essersi accorta del problema 3/4 giorni prima dell’evento e, quindi, quella di aver messo in vendita i biglietti per il settore senza verificare se fosse usufruibile o meno (eppure il cantiere è così grande, impossibile non accorgersene e drizzare le antenne). Per la Curva Sud immaginiamo siano stati venduti anche la maggior parte dei 2.111 abbonamenti staccati ma questo è un problema la cui soluzione ha un paio di settimane di tempo atteso che la prima casalinga è in programma il 15 settembre.
In sostanza il “reato” per il quale viene accusata la Società è la “culpa in vigilando” cioè commesso da altri ma attribuito a chi è tenuto alla sorveglianza in questo caso perché la responsabilità dell’utilizzo del “Granillo” è in seno alla Società che ha venduto biglietti senza occuparsi se quel settore sia fruibile o meno.
I punti più succulenti sono però le contestazioni mosse alla Società e riguardanti aspetti molto più vicini e, quindi, sentiti dalla tifoseria organizzata.
In primis i prezzi dei biglietti. Reggina-Vibonese è una partita dal valore prossimo allo 0 assoluto, poco più di un allenamento congiunto ma sol perché ufficiale e valevole per un torneo in seno alla L.N.D.. Quale migliore occasione, quindi, se non questa per praticare prezzi assolutamente simbolici e non pari a quelli preannunciati per il campionato? Il problema è uno ed uno solo: le esigue risorse economiche della Società! Argomento, questo, attuale ed evidente sin dai primi momenti di vita di questa Società. Gli esempi utili a suffragare l’esiguità del potenziale economico sono molteplici: il ricorso alla mensa esterna, per esempio, con rinuncia ai dipendenti (anzi no, collaboratori perché la differenza è netta tra le due figure) impiegati in quel servizio; l’ingaggio di giocatori a luglio e ceduti ad agosto e le rescissioni avvenute al solo fine di ridurre le spese di ingaggio della rosa; la messa in vendita dell’abbonamento alla visione in streaming delle partite casalinghe della Reggina: certo è il costo (100 euro) incerto è cosa si stia acquistando (un po’ come Mercante in Fiera: acquisto al buio di 17, 15 o 10 partite visibili). In sostanza, questa Società ha l’assoluta necessità di vendere tutto il vendibile o, quantomeno, di ridurre tutte le spese riducibili.
Sgombriamo il campo dall’eterno equivoco secondo cui chi spende di più vince sicuramente. Non è assolutamente vero, ma è altrettanto vero che chi ha maggiori disponibilità economiche vede moltiplicarsi le possibilità di successo. Un po’ come “I soldi non fanno la felicità”, certo che no ma vuoi mettere lo stato d’animo di uno che vive a Catanzaro con quello di uno che dimora a Montecarlo? E dai, non siamo ipocriti. La retorica lasciamola ad altri avvezzi alla demagogia diretta alle masse di analfabeti funzionali e, di conseguenza, di utili idioti sempre più in netta minoranza e le cui schiere si assottigliano di giorno in giorno.
Andiamo oltre. Riempirsi la bocca di belle parole, di proclami, di intenti (fittizi) colmi di demagogia appunto è facilissimo e la Società ci ha provato con scarsissimi risultati ad onor del vero. Solo i proni cronici si sono per l’ennesima volta calati le braghe così gratuitamente e senza apparenti sostanziali benefici. Così, gratis! Il problema, per questi ultimi, è un altro: intanto sono ben distinguibili e riconoscibili e, come se non bastasse, hanno già dato sfoggio della loro “bravura” prima inneggiando al personaggino di turno salvo poi rinnegare quanto fatto nel breve volgere di un respiro. La Società, dal canto suo, ogni qual volta si è espressa, lo ha fatto senza la benché minima umiltà e la necessaria saggezza. Protervia, saccenza, arroganza e presunzione hanno colorato sempre l’eloquio condito da fastidiosa sicumera. Fino ad oggi utili perché anche i “servi sciocchi” stanno disertando abbandonando le milizie al loro destino. Milizie presenti ma sempre più assottigliate numericamente ed anche qualitativamente. Chiudiamola così: il loro pensare/agire/parlare era adatto e congruo a chi si chiamava “La Fenice Amaranto” millantando di essere Reggina; oggi non lo è più: la Reggina è una cosa seria e chi non appartiene a stessi rango e lignaggio deve silenziarsi, ammutolirsi, ritirarsi.
Gli Ultras, nel comunicato che sotto riportiamo integralmente, usano parole pesanti come macigni: “Inadeguata competenza”, “superficialità” fino alla frase più forte “Con il mancato raggiungimento dell’obiettivo sperato non avrebbe più senso la vostra presenza alla guida della Reggina e nella nostra città”. Invero, la Società ha un unico dovere, ineluttabile ed incontrovertibile: VINCERE! Ce l’ha in primis per rispetto alla piazza della quale è ospite e ce l’ha anche per tutte quelle volte in cui, probabilmente per imbonire la tifoseria, ha proclamato ai quattro venti la propria intenzione di frequentare il dilettantismo per l’ultima stagione. Ogni altro risultato, anche il secondo posto ad un punto dal primo, sarà definito fallimento! Non esiste altro risultato ammissibile, non esisterà giustificazione alcuna, non verrà preso in considerazione alcun alibi giocoforza concessogli la stagione precedente: o vince o smonta tutto saluta, ringrazie per l’accoglienza, e torna a casa!
Lo abbiamo spesso detto in occasioni pubbliche: questa Società non ha colpe per l’arrivo in D della Reggina; ha degli alibi (giusto qualcuno oggettivo, sia chiaro, ma se rileggiamo il Business Plan presentato i fratelli Grimm in quanto ad inventori di favolette arrossirebbero al cospetto) per il soggiorno in D nella passata stagione e, di conseguenza, in questa che sta per iniziare; non avrà alcun bonus, alcuno sconto né alcuna comprensione se il 4 maggio 2025 non sarà scritto “Reggina in C”!
Ha la Tucson, ha la Maserati, dice che gli manca solo la Ferrari ed augura a tutti noi di possedere tutto ciò che lui possiede. La verità è un’altra: non ce ne frega nulla di Tucson e Maserati; la nostra Ferrari, la più preziosa, ce l’abbiamo da 110 anni e si chiama “Reggina” ma a lui ancora continua a mancare e, di questo passo, gli mancherà ancora a lungo.
Di seguito io comunicato degli Ultras reggini:
LA NOSTRA TIFOSERIA MERITA RISPETTO E COMPETENZA.
A malincuore e soprattutto a pochi giorni dalla prima uscita stagionale della nostra Reggina, ci preme ribadire a questa società dei punti importanti per noi, come Curva Sud, ma soprattutto per un’intera tifoseria che merita una società che rispetti gli obiettivi tanto decantati.
Partiamo dal caro biglietti! In occasione della gara di Coppa Italia di serie D tra Reggina e Vibonese, la società poteva e doveva, soprattutto adesso, mettere da parte il tornaconto personale prevedendo nei vari settori dello stadio prezzi più accessibili. Sarebbe bastato, a nostro avviso, stabilire un prezzo simbolico e/o popolare di 5€ per un match quasi inutile vista la competizione, ma importante per noi tifosi e addetti ai lavori, per ritrovarsi, stringersi tutti insieme e riportare quell’entusiasmo che a malincuore non riusciamo a intravedere ad appena una settimana dall’inizio del campionato.
Le parole hanno un peso in una piazza come la nostra. Si è parlato di vincere ma ad oggi non possiamo che constatare di aver effettuato il minimo sforzo per ottenere un risultato che speriamo per voi arrivi in fretta, al fine di evitare di avere contro anche i 2.000 fedelissimi che hanno deciso di darvi fiducia abbonandosi. Con il mancato raggiungimento dell’obiettivo sperato non avrebbe più senso la vostra presenza alla guida della Reggina e nella nostra città.
Oggi invece apprendiamo anche che domenica, probabilmente, la curva rimarrà chiusa perché inagibile visti i lavori che interessano la piscina comunale. Chi di dovere non doveva forse vigilare e non permettere che tutto ciò accadesse? Per quanto ci riguarda è impensabile che si arrivi a due giorni dalla partita senza aver preso provvedimenti evitando questo ennesimo malcontento verso una tifoseria che è stanca di dare senza ricevere rispetto e competenza.
NON CI SIAMO PROPRIO!
Noi della CURVA SUD, domenica, RIMARREMO FUORI e destineremo i soldi del “caro biglietto” alle nostre famiglie, consapevoli che non è la nostra voglia di stare accanto alla nostra squadra che viene meno, ma l’inadeguata competenza di una società che, con superficialità, crede di poterci trattare come i burattini facendoci traslocare in un altro settore dello stadio.
Se volete che la gente venga allo stadio occorrono rispetto per la piazza, per la storia e raggiungimento degli obiettivi! A tutto c’è un limite: NON SUPERATELO!!
PREZZI FOLLI, ORGANIZZAZIONE SCADENTE…
COSI’ SPEGNETE LA PASSIONE DELLA GENTE!