Torino: traffico di sostanze dopanti. 3 arresti, 12 denunce e 38 perquisizioni dei Carabinieri NAS su tutto il territorio nazionale

(11) Nella giornata di ieri, all’esito di articolate indagini sotto la direzione della Procura della Repubblica di Torino, i militari del N.A.S. di Torino hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di 3 misure cautelari personali (provvedimenti restrittivi agli arresti domiciliari) emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torino e a 38 decreti di perquisizione locale e personale.

L’operazione – convenzionalmente denominata “Davide & Golia” e scattata all’alba di ieri – si è sviluppata nell’ambito delle province di Alessandria, Arezzo, Avellino, Brescia, Catania, Cuneo, Frosinone, Imperia, Reggio Calabria, Rimini, Roma, Salerno, Torino, Vercelli e Verona, con epicentro principale nel pinerolese, e ha interessato, per la collaborazione in fase esecutiva, tutti i N.A.S. competenti per i rispettivi territori e i locali Comandi Provinciali dell’Arma territoriale, ha consentito di disarticolare un consolidato sistema finalizzato al traffico di sostanze dopanti e anabolizzanti, anche a effetto stupefacente, operativo in tutto il territorio nazionale e con legami commerciali anche all’estero.

Le indagini sono state avviate nel 2019 a seguito di un sequestro di farmaci anabolizzanti (steroidi a base di oxandrolone, stanozololo e metenolone) rinvenuti in possesso di un soggetto gravitante nel mondo del culturismo, impiegati dallo stesso in funzione di alcuni concorsi agonistici del settore.
Il GIP, condividendo l’impianto investigativo delineato dalla Procura di Torino che ha diretto i militari del NAS, ha ritenuto sussistenti nei confronti dei 3 principali indagati – figure cardine del traffico illecito – i reati ipotizzati di “utilizzo o somministrazione di farmaci o di altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti” ed “esercizio abusivo della professione medica”.

A seguito delle perquisizioni eseguite dai militari, sono state denunciate, in stato di libertà, altre 12 persone per possesso di sostanze non commercializzabili sul territorio nazionale, per detenzione di stupefacenti (nandrolone) e per averne fatto uso in funzione di gare agonistiche.
Dall’inizio dell’attività d’indagine sono complessivamente 26 le persone indagate a vario titolo per i medesimi reati ma anche per aver commercializzato tali sostanze e per aver esercitato senza averne titolo la professione medica prescrivendo programmi alimentari e terapie mediche a numerosi atleti.

Nel dettaglio, le complesse investigazioni, condotte mediante tradizionali servizi di pedinamento, intercettazioni telefoniche ed ambientali, analisi delle movimentazioni finanziarie, hanno consentito di ricostruire il modus operandi degli indagati rilevando che le sostanze dopanti, una volta illecitamente importate dall’estero in Italia, venivano commercializzate su tutto il territorio nazionale attraverso ignari corrieri all’interno di plichi anonimi o recanti intestatari fittizi, per essere poi destinate a sportivi e atleti che le assumevano per migliorare le proprie prestazioni in occasione delle gare agonistiche di livello sia nazionale che internazionale, cui partecipavano dopo aver seguito il “metodo” di preparazione fisica prescritto dai principali indagati, leader dei rispettivi “team”.

Ingenti le sostanze sottoposte a sequestro nel corso delle indagini e nell’ambito dell’operazione odierna:

  • 58 confezioni;
  • 210 fiale;
  • 1722 compresse;
  • 13 blister;
  • 51 dispositivi per l’inoculamento,

tutte particolarmente dannose per la salute – sia sotto il profilo medico per la capacità di alterare i regolari processi biologici dell’organismo, sia sotto il profilo psicologico – e dal cui commercio è stato quantificato un ricavo netto di circa 15.000 euro annui per ciascuno dei tre soggetti sottoposti agli arresti domiciliari.

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Pubblicità ed offerta in vendita on-line di farmaci anti-Covid, i Carabinieri NAS oscurano 20 siti web

(291) Continua l’attività del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute in relazione all’emergenza sanitaria connessa con la diffusione dell’epidemia di COVID-19 e volta, in particolare, al monitoraggio dell’offerta in vendita sul web di medicinali.
Il mercato virtuale veicolato dalla rete internet, infatti, come già emerso in precedenti controlli, è diventato un’importante fonte di commercio e approvvigionamento di farmaci ad uso umano, molto spesso non autorizzati, con claim accattivanti e asseritamente vantanti proprietà in grado di prevenire e curare diverse patologie, tra le quali il COVID-19.

In tale contesto, i Carabinieri della Sezione Analisi del Reparto Operativo, nell’ambito di una collaudata collaborazione tra la Specialità e il Ministero della Salute finalizzata al contrasto al cybercrime farmaceutico, hanno dato esecuzione a ulteriori 20 provvedimenti d’inibizione all’accesso (cd. “oscuramento”) emessi dalla Direzione Generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del Dicastero, su proposta del citato Reparto, nei confronti di altrettanti siti web collocati su server esteri e con riferimenti di gestori fittizi, sui quali venivano effettuate la pubblicità e l’offerta in vendita, anche in lingua italiana, di medicinali sottoposti a particolari restrizioni all’utilizzo clinico.

L’attività di monitoraggio telematico, che prosegue incessantemente, ha consentito di individuare piattaforme on line che mettevano in vendita illegalmente una molteplicità di medicinali soggetti a obbligo di prescrizione e vendibili solo in farmacia da parte di farmacista abilitato, recanti varie indicazioni terapeutiche e contenenti principi attivi ad azione dopante, antibiotica, antidolorifica e per il trattamento della disfunzione erettile.

Tra questi, gli accertamenti hanno individuato l’offerta in vendita di medicinali a base degli antimalarici clorochina e idrossiclorochina, nonché degli antivirali lopinavir e ritonavir, tutti principi attivi per i quali l’Agenzia Italiana del Farmaco, con note del luglio 2020, ha confermato la sospensione dell’autorizzazione all’utilizzo off label per il trattamento del COVID-19 al di fuori degli studi sperimentali clinici.

In taluni casi, i medicinali venivano presentati sui siti web oscurati facendo riferimento a non meglio indicati studi scientifici asseritamente dimostranti l’efficacia degli stessi nella cura del COVID-19.

Presenti anche farmaci contenenti l’antibiotico azitromicina, in relazione al quale l’AIFA ha fornito ai clinici elementi utili a orientare la prescrizione e a definire un rapporto fra i benefici e i rischi sul singolo paziente.

Con i provvedimenti ora eseguiti, salgono a 112 i siti oscurati dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute dall’inizio dell’emergenza pandemica.

Nella circostanza, nel rinnovare l’invito ad attenersi solo alle indicazioni fornite dagli Organi ufficialmente preposti, consultando i relativi siti istituzionali, in merito alla presenza di offerte sul web di farmaci non autorizzati o di dubbia provenienza, è opportuno ribadire che la vendita e l’acquisto di “medicinali con obbligo di prescrizione” attraverso internet non solo sono sempre vietati dalla normativa italiana, ma sono soprattutto estremamente pericolosi per la salute, non essendovi affatto contezza né della reale composizione degli stessi, né delle corrette modalità di produzione e conservazione, né degli effetti che la loro assunzione può cagionare. È, altresì, importante ricordare che l’offerta in vendita e la pubblicità dei “medicinali senza obbligo di prescrizione” (SOP/OTC) possono essere effettuati on line solo attraverso i siti di farmacie ed esercizi espressamente autorizzati secondo quanto previsto dal decreto legislativo 24 aprile 2006 n. 219, il cui elenco è consultabile sul sito del Ministero della Salute (www.salute.gov.it), riconoscibili attraverso il previsto Logo Identificativo Nazionale che deve essere chiaramente visibile su ciascuna pagina del sito web dedicata ai medicinali.

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Reggio di Calabria: NAS Carabinieri, sequestrato agriturismo e proprietà immobiliari. Denunciati Sindaco, ex Vice Sindaco e tecnico comunale del Comune di Cosoleto (video)

(203) Nella giornata del 27.05.2020, il Nas Carabinieri in collaborazione con la Compagnia Carabinieri di Palmi e coordinati dalla Procura della Continue reading “Reggio di Calabria: NAS Carabinieri, sequestrato agriturismo e proprietà immobiliari. Denunciati Sindaco, ex Vice Sindaco e tecnico comunale del Comune di Cosoleto (video)”

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Arma dei Carabinieri: continua ininterrotta l’attività dei NAS

(147) Continua ininterrotta l’attività dei Nas sul territorio nazionale volta a contrastare la commercializzazione di dispositivi facciali di Continue reading “Arma dei Carabinieri: continua ininterrotta l’attività dei NAS”

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Carabinieri per la Tutela della Salute: oscurati 4 siti web utilizzati per la vendita on line di farmaci anti-Covid vietati

(145) Nell’ambito dell’attuale emergenza sanitaria connessa alla diffusione epidemia di “COVID- 19”, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute prosegue i controlli ispettivi e repressivi sulla filiera dei prodotti medicinali e sanitari nonché all’accertamento di pratiche commerciali illegali o fraudolente, anche su canali on-line.

Il mercato virtuale veicolato dalla rete internet è diventato un’importante fonte di approvvigionamento di articoli, tra i quali si possono trovare prodotti con claim accattivanti asseritamente in grado di prevenire e curare patologie polmonari e virali, con particolare riferimento al COVID-19. L’estensione dei controlli dei NAS alla vigilanza on-line ha permesso di individuare siti web ed inserzioni promozionali su piattaforme di vendita utilizzati per promuovere e offrire in vendita farmaci vietati o falsamente vantanti proprietà anti-COVID.

Il Reparto Operativo del NAS, nell’ambito di una collaudata collaborazione tra Specialità e Ministero della Salute finalizzata al contrasto al cybercrime farmaceutico, ha dato esecuzione ad una serie di provvedimenti d’inibizione all’accesso (oscuramento), emessi dalla Direzione Generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del Dicastero, nei confronti di 4 siti web collocati su server esteri e con riferimenti fittizi, sui quale venivano effettuate la pubblicità e l’offerta in vendita, anche in lingua italiana, di medicinali sottoposti a particolari restrizioni all’utilizzo clinico.

L’attività info-investigativa condotta dalla Sezione preposta all’analisi dei fenomeni criminali del citato Reparto Operativo ha consentito di raccogliere elementi di responsabilità nei confronti delle 4 piattaforme on-line per aver posto in vendita illegalmente una molteplicità di medicinali con indicazioni terapeutiche e asseritamente contenenti principi attivi ad azione dopante, antibiotica, antitumorale, antibatterica e per il trattamento della disfunzione erettile.

Tra questi, gli accertamenti hanno individuato l’offerta in vendita, anche in lingua italiana, di prodotti farmaceutici a base di “clorochina” e di “idrossiclorochina” il cui impiego è stato temporaneamente autorizzato dall’Agenzia Italiana del Farmaco per il trattamento (e non la profilassi) dei pazienti affetti da infezione da Sars-Cov-2 e la cui dispensazione è prevista esclusivamente a livello ospedaliero, a causa nelle rigorose condizioni d’impiego ancora sottoposte a sperimentazioni e studi clinici.

Analogamente, è stata riscontrata l’offerta in vendita anche di prodotti contenenti lopinavir e ritonavir, sostanze ad azione antivirale anch’esse impiegabili in procedure off-label consentite solo in ambienti ospedalieri operanti in emergenza COVID-19.
Tra i prodotti fraudolentemente presenti nelle “vetrine virtuali” dei siti oscurati sono stati rilevati farmaci a base di umifenovir, un principio attivo antivirale per il quale l’Agenzia Italiana del farmaco ha già precisato l’assenza di autorizzazione e la mancanza di evidenze scientifiche sull’efficacia nel trattamento e nella prevenzione del COVID-19.

Nella circostanza, si rammenta di diffidare nell’acquisto di farmaci da siti web estemporanei e di dubbie referenze, non autorizzati e privi di logo del Ministero della Salute (l’elenco è consultabile sul portale www.salute.gov.it), che peraltro offrono medicinali “con obbligo di prescrizione” la cui vendita in internet non è consentita dalla normativa italiana. Tali farmaci, oltre ad essere pericolosi per la salute se non prescritti su valutazioni mediche, non garantiscono la reale composizione degli stessi né le corrette modalità di produzione e conservazione, rappresentando potenziali cause di effetti collaterali e di reazioni avverse.

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Cremona: i NAS sequestrano 280.000 mascherine (video)

(141) Nell’ambito delle iniziative predisposte dai Carabinieri dei NAS per fronteggiare potenziali illeciti durante l’attuale emergenza sanitaria connessa, una particolare attenzione è stata dedicata ai controlli sulla regolarità delle attività distributive di dispositivi medici e di destinazione d’uso sanitario. Le verifiche hanno interessato anche i flussi commerciali di importazione, al fine di intercettare articoli e presidi medici introdotti irregolarmente sul territorio nazionale e privi delle caratteristiche di sicurezza, anche approfittando della elevata richiesta di mercato.

Solo nel corso delle ultime ore, i NAS hanno operato numerosi interventi, individuando e sequestrando 302 mila mascherine di varie categorie, dalle semplici antipolvere, a quelle chirurgiche fino ai dispositivi di protezione individuale (come FFP2 / 3), risultate irregolari, prive delle caratteristiche dichiarate da produttori e venditori e oggetto di importazione con modalità non consentite. Nelle citate operazioni, sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria 2 titolari di esercizi produttivi e commerciali ed ulteriori 18 sono stati sanzionati amministrativamente per complessivi 30 mila euro. I dispostivi facciali, se posti in commercio, avrebbero determinato un indebito profitto economico di 410 mila euro.

Tra gli interventi:

I Carabinieri del NAS di Cremona hanno eseguito accertamenti presso due depositi logistici di un’azienda bresciana dedita alla distribuzione di prodotti farmaceutici e sanitari, individuando e sequestrando complessivamente 280.000 mascherine protettive, interamente importate dalla Repubblica Popolare Cinese, il cui valore commerciale ammonta 355 mila euro. Nello specifico, presso un deposito di Cremona, sono stati vincolate 116.600 “mascherine tre veli” e 1.180 “mascherine FFP2 KN95”, immesse nel circuito commerciale in assenza di indicazioni al consumatore in lingua italiana e delle indicazioni d’uso e di sicurezza, mentre, nell’estensione delle verifiche in un analogo deposito di Brescia, sono state bloccate ulteriori 133.000 “mascherine tre veli” e 28.500 “mascherine modello FFP2 KN95” per analoghe violazioni.

Il NAS di Parma ha sequestrato 12.300 mascherine di tipo chirurgico, commercializzate con etichettatura non conforme, rinvenute presso un negozio di articoli per la casa e un deposito della collegata ditta fornitrice, operanti in provincia di Reggio Emilia.

Il NAS di Livorno ha eseguito, nei confronti di due fornitori di farmacie, il sequestro di 6.500 mascherine protettive di varia fattura con etichettatura non conforme.

Il NAS di Udine ha bloccato 1.200 mascherine di protezione individuale di categoria filtrante FFP2 e FFP3 riportanti una marcatura CE non conforme. Il sequestro dei dispositivi, eseguito presso un magazzino logistico di distribuzione del pordenonese, ha un controvalore di circa 10.000 euro.

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Emergenza Covid-19: i Carabieri NAS sequestrano 390.000 mascherine e 57.000 prodotti igienizzanti irregolari

(136) Nell’ambito dell’emergenza sanitaria connessa alla diffusione epidemica di “covid-19”, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, attraverso i dipendenti NAS, ha in corso controlli ispettivi e repressivi sulla regolarità della produzione e distribuzione di prodotti ad uso medico e sanitario nonché all’accertamento di pratiche commerciali illegali o procedure speculative.

Le mirate pianificazione di controllo territoriale dei NAS hanno consentito di sottoporre a verifica, solo nell’ultima settimana, oltre 2.600 esercizi commerciali (supermercati, farmacie, aziende produttive, imprese all’ingrosso ed importatori) al fine di appurare il rispetto degli obblighi imposti dalle misure di contenimento, la regolarità della vendita all’ingrosso ed al dettaglio di beni alimentari, dispositivi medici, nonché prodotti sanitari e cosmetici. Gli esiti dei controlli hanno determinato la contestazione di 119 violazioni, quali l’inosservanza delle misure di contenimento, episodi di frode in commercio e di pratiche commerciali fraudolente, il commercio di prodotti igienizzanti e disinfettanti non registrati/autorizzati, deferendo 26 persone all’Autorità giudiziaria e segnalandone amministrativamente ulteriori 52, con l’irrogazione di sanzioni pecuniarie per complessivi 90 mila euro.

In particolare sono state intercettate e sequestrate 390 mila mascherine facciali irregolari, classificate come dispositivi medici e di protezione individuale, ma risultate prive della marcatura CE e della documentazione tecnica, nonché di mascherine ad uso comune importate con documentazione falsa, prive di indicazioni in lingua nazionale e di sicurezza. Tali violazioni hanno determinato il deferimento di 16 tra importatori, addetti alla filiera di vendita all’ingrosso e farmacisti nonchè la contestazione di sanzioni amministrative nei confronti di ulteriori 38 persone. Nei soli ultimi giorni, le mascherine irregolari bloccate dai NAS avrebbero fruttato un guadagno illecito di oltre 660 mila euro.

Parallelamente, i NAS hanno intercettato, prima della messa in vendita, oltre 57 mila confezioni di disinfettanti, igienizzanti e cosmetici vantanti qualità antimicrobiche e disinfettanti non possedute nonchè in assenza dei requisiti obbligatori e di registrazione come biocidi o presidi medico-chirurgici. Nello specifico comparto sono stati denunciati 10 titolari di aziende di produzione, distribuzione e vendita di prodotti privi delle caratteristiche vantate, mentre altri 14 sono stati sanzionati per aver commercializzato saponi e cosmetici senza alcuna notifica all’Autorità.

Tra gli interventi si segnalano:

NAS di Parma
Nel corso di un intervento ispettivo presso un’azienda dedita alla fabbricazione di cascami di tessuto, tessuto non tessuto e cellulosa, il NAS ha proceduto al sequestro di 284.800 mascherine chirurgiche poiché prodotte in assenza della preventiva autorizzazione dell’Istituto Superiore di Sanità. Dalle verifiche è emerso che un cospicuo numero di dispositivi era già stato commercializzato pertanto l’azienda è stata diffidata dal continuare la produzione in attesa di regolarizzare la posizione produttiva.

NAS di Cremona
Nel corso di distinte ispezioni presso 3 farmacie, i Carabinieri del NAS hanno sequestrato complessivamente 9.030 mascherine di protezione, messe in commercio prive di indicazioni di impiego o non in lingua italiana.

NAS di Palermo
Presso una farmacia ed un’attività di distribuzione di prodotti sanitari, è stato operato il sequestro di 1.236 dispositivi di protezione individuale (mascherine tipo FFP2) poiché privi delle informazioni in lingua italiana e dei requisiti di sicurezza.

NAS di Roma
Unitamente a personale dell’Agenzia delle Dogane, è stato eseguito un decreto di sequestro emesso della Procura di Roma, vincolando una partita di 40.000 mascherine in sdoganamento presso l’area doganale dell’aeroporto di Fiumicino. Sono in atto le verifiche, anche con campionamento della merce, sulle caratteristiche di sterilità dei tessuti e l’aderenza alla normativa vigente per i dispositivi di protezione.

NAS di Treviso e Napoli
Nell’ambito di un’attività coordinata tra i due NAS, sono state sequestrate 3.900 confezioni di gel igienizzante, detenute presso la ditta di produzione e una farmacia, poiché il prodotto cosmetico non risultava né registrato né autorizzato.

NAS di Bologna
Presso un opificio produttivo, è stato eseguito il sequestro di 10.000 mascherine, dichiarate ad uso medico, mancanti dell’autorizzazione alla produzione e commercializzazione come dispositivi medici da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, nell’ambito della procedura in deroga prevista dalla normativa relativa all’emergenza covid-19.

NAS di Taranto
In questo caso sono state sequestrate 10.960 mascherine protettive prive delle indicazioni in italiano, per un valore totale di 33000 euro, detenute per la vendita presso una parafarmacia ed il relativo fornitore.

NAS di Livorno
Sequestrate 3.619 mascherine protettive, in vendita presso una farmacia, poiché prive delle indicazioni obbligatorie previste dalla normativa vigente.

NAS di Pescara
Sequestrata una partita composta da 4.000 mascherine chirurgiche poiché importate su canali non ufficiali e senza nulla osta sanitario.

NAS di Torino
Presso una farmacia sono state sequestrate penalmente 29 mascherine di tipologia FFP2 che, acquistate al costo di 5,49 euro, venivano rivendute al pubblico ad euro 9,00, applicando un ricarico del 64%.

NAS di Genova
Presso una farmacia, si è proceduto al sequestro cautelativo di 1.064 dispositivi di protezione individuale di cat. III (mascherine FFP2), privi di marcatura CE e di indicazioni in lingua italiana, per un valore commerciale di 8.000 euro.

NAS di Roma
Sono state sequestrate, in sei differenti farmacie, 23 mila confezioni di gel igienizzante/sanificante, vantante caratteristiche di Presidio Medico Chirurgico, ma risultate prive di registrazione. Inoltre, presso un deposito farmaceutico, sono state sequestrate ulteriori 21.308 confezioni di gel igienizzante/sanificante ancora in fase di distribuzione.

NAS di Catanzaro
Presso un distributore all’ingrosso, sono stati sequestrati 1.549 flaconi di gel igienizzante antibatterico poiché commercializzato in assenza della prevista autorizzazione ministeriale. Al riguardo, è stato deferito all’A.G. il legale rappresentante della società produttrice.

NAS di Bologna
Durante una ispezione presso una tabaccheria, si è proceduto al sequestro di 18 confezioni di prodotti igienizzanti di produzione bulgara, poiché commercializzati sul territorio nazionale in assenza della prescritta autorizzazione del Ministero della Salute.

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Carabinieri NAS: emergenza Covid-19, sanzionate 104 strutture per anziani

(122) Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, attraverso i dipendenti NAS ubicati nel territorio nazionale, svolge costantemente Continue reading “Carabinieri NAS: emergenza Covid-19, sanzionate 104 strutture per anziani”

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Arma dei Carabinieri: l’impegno dei NAS nelle attività connesse all’emergenza Coronavirus

(103) I Carabinieri del NAS, nella giornata di ieri:

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I NAS dei Carabinieri impegnati nell’emergenza Coronavirus: contrasto alle frodi on-line ed ai falsi farmaci anti-Covid

(88) Nell’ambito dell’attuale emergenza sanitaria connessa alla diffusione epidemia di “Coronavirus COVID-19” il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, attraverso i dipendenti NAS, sta svolgendo controlli ispettivi e repressivi sulla regolarità delle attività distributive di prodotti medicinali e sanitari nonché all’accertamento di pratiche commerciali illegali o fraudolente, anche su canali on-line.

Proprio internet è diventato, contestualmente all’attuale fase di contenimento sociale, un’importante fonte di approvvigionamento di articoli, tra i quali si possono trovare prodotti con claims accattivanti asseritamente in grado di prevenire e curare patologie polmonari, in particolare, quelle causate dal COVID-19. L’estensione dei controlli dei NAS alla vigilanza on-line ha permesso di individuare siti web ed inserzioni promozionali su social forum e piattaforme di vendita on-line utilizzati per promuovere e offrire in vendita farmaci falsamente vantanti proprietà anti COVID-19 e kit diagnostici privi di validità o non utilizzabili in autodiagnosi.

Il Reparto Operativo del Comando CC per la Tutela della Salute, nell’ambito di attività info-investigativa condotta sul “web” per il contrasto al cybercrime farmaceutico, ha dato esecuzione ad un provvedimento d’inibizione all’accesso (oscuramento), emesso dalla Direzione Generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del Ministero della Salute nei confronti di un sito web collocato su server estero, sul quale venivano effettuate la pubblicità e l’offerta in vendita, anche in lingua italiana, di medicinali soggetti a prescrizione medica obbligatoria.

Gli accertamenti condotti dal citato Reparto hanno consentito di documentare telematicamente pratiche fraudolente come la messa in vendita di un medicinale antivirale a base di umifenovir, pubblicizzato “per la prevenzione e il trattamento negli adulti e nei bambini COVID-19 (sars-cov-2)”, per il quale l’Agenzia Italiana del Farmaco ha già precisato l’assenza di autorizzazione per l’uso in Europa ed U.S.A., nonché la mancanza di evidenze scientifiche di efficacia nel trattamento o prevenzione della malattia da covid-19.

Inoltre, sul medesimo sito oscurato, erano offerti in vendita una serie di farmaci contenenti principi attivi ad azione dopante a base di “EPO-CERA”, meldonio e clembuterolo, inseriti tra le sostanze proibite in uso sportivo e privi di autorizzazione, tutti destinati ad alimentare il mercato illegale del doping sportivo e nelle palestre.

Il NAS di Torino ha ottenuto dalla Procura della Repubblica di Torino il decreto di sequestro preventivo con oscuramento di un sito riconducibile all’offerta in vendita di prodotti vantanti azione terapeutica e medicinale nei confronti dell’infezione virale COVID, configurando l’ipotesi delittuosa di tentata frode in commercio e vendita di medicinali pericolosi per la salute. Analoga richiesta di provvedimento è stata promossa per una serie di annunci pubblicitari, inseriti in una nota piattaforma di commercio on-line, di un farmaco asseritamente dichiarato anti-virale, risultato privo di Autorizzazione all’Immissione di Commercio.

I NAS di Bari e di Napoli nonché la Sezione Analisi del Reparto Operativo dei NAS hanno individuato vari siti web che offrono in vendita kit diagnostici in vitro destinati alla verifica ematica del titolo anticorpale dei virus COVID-19. Tali tipologie di prodotti non sono allo stato considerati come prove alternative per la determinazione dell’infezione, il cui riferimento rimane l’analisi molecolare effettuata sui tamponi rino-faringei. È in atto un monitoraggio sulle finalità d’impiego e sulle restrizioni d’uso di tali dispositivi, preclusi ad un utilizzo non professionale.

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