
(69) Milano, 25 agosto 2023. Sono gravi, false e calunniose alcune affermazioni riportate nelle ultime ore sulla stampa. Non c’è alcuna identificazione tra la mia persona e Manuele Ilari; non ho mai dato disponibilità a riprendere le quote del Club, né per il presente né per il futuro.
Ogni affermazione non rispondente al vero sarà perseguita legalmente per tutelare la verità, la mia integrità personale ed imprenditoriale ed il gruppo societario che rappresento.
Nota del Direttore.
Giuro! Se mi avessero predetto (prima di dicembre 2022, poi si è palesato sempre più chiaramente) che Saladini avrebbe potuto ridurre la Reggina così come la vediamo oggi, avrei stentato a crederci sebbene capelli e barba bianca (e calli sulle chiappe) mi avrebbero certamente aiutato a tollerare meglio la situazione surreale, di certo tragicomica che Reggio, la Reggina ed i suoi tifosi stanno subendo da mesi a questa parte.
Quella che vedete riportato sopra è l’ultima perla che il lametino, ex imprenditore rampante ed oggi claudicante (imprenditorialmente s’intende), ha inteso regalare alla platea reggina e, per restare umili, nazionale. Un comunicato che, se da un lato minaccia azioni legali nei confronti di chi identifica Manuele Ilari (attuale proprietario della Reggina, n.d.r.) con lui (e/o viceversa), dall’altro sortisce sbigottimento ed incredulità.
Il lametino, di fatto “carnefice” della nostra Reggina (nemmeno Gallo è arrivato a tanto, il che è tutto dire), conosce il testo della “scrittura privata di cessione di quote di s.r.l.” che, per suo e del cugino Ferraro conto, hanno sottoscritto il proprio mentore Filippo Brunori, da un lato, e tale Gioacchino Amato in rappresentanza di Manuele Ilari? Conosce, più precisamente, il contenuto dell’art. 11? Il dubbio ci sovviene nel momento in cui leggiamo ciò che ci appare incredibile sia stato scritto.
La frase meritevole di attenzione è la seguente: “…NON HO MAI DATO DISPONIBILITA’ A RIPRENDERE LE QUOTE DEL CLUB, NE’ PER IL PRESENTE NE’ PER IL FUTURO.” Ora, che il lametino non sappia cosa c’è scritto nell’atto ci pare improbabile (ma, conoscendolo, non impossibile) ma che collezioni strafalcioni su strafalcioni senza fine pensavamo fosse difficile (ma, anche in questo caso, non impossibile).
Gli rinfreschiamo la memoria e, se ne avesse bisogno, ci faccia un cenno che rispondiamo alla mail di cui sopra allegando l’atto. L’art. 11 della suddetta scrittura privata recita, tra l’altro: “LE PARTI ESPRESSAMENTE CONVENGONO CHE IL PRESENTE CONTRATTO SIA SOTTOPOSTO ALLA CONDUZIONE RISOLUTIVA: – DELLA MANCATA DEFINITIVA ISCRIZIONE DELLA SOCIETA’ “REGGINA 1914 S.R.L.” AL CAMPIONATO … DI SERIE B PER LA STAGIONE 2023/2024 DA PARTE DEGLI ORGANI COMPETENTI A SEGUITO DEL MANCATO ACCOGLIMENTO, ALL’ESITO I TUTTI I GRADI INTERNI E GIURISDIZIONALI, DELLA IMPUGNAZIONE DEL PROVVEDIMENTO DI ESCLUSIONE DELLA ISCRIZIONE AL SUDDETTO CAMPIONATO…”. Ancora l’art. 11 così prosegue: “SI PATTUISCE INOLTRE ESPRESSAMENTE QUANTO SEGUE: – LA PRESENTE CONDIZIONE E’ PREVISTA NELL’ESCLUSIVO INTERESSE DELL’ACQUIRENTE (Ilari, n.d.r.) E QUINDI SI CONFIGURA COME “CONDIZIONE UNILATERALE”, PER LA QUALE VIENE ESPRESSAMENTE PREVISTO IL POTERE DI REVOCA UNILATERALE DA PARTE DEL MEDESIMO ACQUIRENTE”. Prosegue: “LA CLAUSOLA CONDIZIONALE POTRA’ ESSERE REVOCATA UNILATERALMENTE DALL’ACQUIRENTE ANCHE DURANTE LA FASE DI PENDENZA”.
Ordunque, appare chiaro che chiunque abbia letto e sappia leggere l’atto possa aver capito che la Reggina 1914 s.r.l. torna nelle mani del duo Saladini/Ferraro (90% e 10%, rispettivamente) se a) il Consiglio di Stato, nella seduta del 29 agosto prossimo, respingesse il ricorso proposto dalla Società e, di fatto, non ammettendola al Campionato di serie B 2023/2024, per gli effetti susseguenti, la cancellerebbe dal calcio professionistico nazionale e b) se Ilari (attuale proprietario), per qualsivoglia motivo, esercitasse il potere di revoca unilaterale concessogli dall’atto stesso cosa che, peraltro, sarebbe stupido a fare se 1) il CdS accogliesse il ricorso della Reggina si troverebbe proprietario di una Società di serie B quasi del tutto sanata dalla mole debitoria grazie all’omologa della Ristrutturazione dei Debiti rilasciata dal Tribunale di Reggio Calabria e che potrebbe vendere a qualunque cifra avendo, inoltre, tempo fino alla fine di luglio 2024 per saldare il duo Saladini/Ferraro (3.600.000 € il primo e 400.000 € il secondo, n.d.r.); e se 2) il CdS, invece, respingesse il ricorso della Reggina la Società tornerebbe ai venditori e ad Ilari resterebbe la notorietà di essere stato, per 40 giorni, proprietario della Reggina (roba che se l’avesse sognato sarebbe caduto dal letto sbattendo la testa contro lo spigolo del comodino).
Detto questo, come può Saladini affermare che non ha dato disponibilità a riprendere le quote del club se, addirittura, chi per lui, ha sottoscritto davanti ad un notaio la possibilità assai concreta (purtroppo per noi) che accada? Misteri della mente umana, spesso inesplorata e talvolta incomprensibile anche ai più bravi.
(Foto fonte Catanzaro Informa)