Quant’è bella la Reggina (ed è anche forte)! – IL REGGINO

4 gare di campionato (in perfetto equilibrio tra casa e trasferta); 2,5 goal a partita realizzati (10) e 0,5 goal a partita subiti (2): miglior attacco della serie B e miglior difesa (assieme a Frosinone e Benevento); le 10 reti realizzate portano la firma di ben 8 giocatori: a quota 2 Fabbian (che giocatore, 19 anni ed un fututo estremamente roseo) e Menez (sul giocatore si può discutere assai poco, può ancora migliorare in fase di attenzione e relative pause), una a testa Crisetig, Rivas, Majer, Pierozzi, Lombardi e Liotti; seconda vittoria consecutiva e seconda partita consecutiva senza subire goal; in 3 partite su 4 ha realizzato almeno 3 reti (Spal, Sudtirol e Palermo); in una sola ha chiuso senza andare a segno (sconfitta di misura a Terni); 4 goal realizzati nel primo tempo e 6 nella ripresa; mai subito più di un goal a partita; in più, il terzo goal di ieri è stato realizzato in inferiorità numerica. La Reggina di Inzaghi (il più forte calcisticamente parlando – e forse non solo – tra i fratelli) è bella, molto bella dire il vero. E’ bella da guardare impegnata in campo; è bella da osservarne la compattezza ed è bella – cosa tutt’altro che irrilevante – da gustare attorniata da un “Granillo” che speriamo pian piano non mostrerà seggiolini vuoti (11504 presenti contro il Sudtirol, 13013 spettatori ieri).

Chi ci conosce sa che, per dogma, non ci lasciamo andare a facili (ma oggi anche giustificati) entusiasmi: il campionato è lungo, molto lungo, ed a detta di tutti ci sono almeno 14/15 squadre che, sulla carta, potrebbero dire la loro in termini di classifica importanti. La ragione, invece, ci impone di andare cauti, con i piedi di piombo restando con la mente lucida senza lasciar prendere il sopravvento all’essere tifosi di questa squadra da 8 lustri (ahìnoi!). Eh si, perchè fisiologicamente verrano tempi duri in cui (speriamo di no) la tenuta calerà e con essa la concentrazione e, quindi, i risultati. A fine anno 2022 il giudizio potrà essere certamente più completo quando, a metà campionato, la classifica sarà in linea di massima delineata e gran parte delle compagini avrà svelato il suo valore. Fermo restando che i campionati si vincono a marzo/aprile e mai prima (e ci mancherebbe altro).

Se proprio dovessimo pronunciarci elencando un difetto, andando a spulciare con la lente d’ingrandimento nei meandri più lontani all’interno di un uovo cercandovi il pelo, allora potremmo dire che il centrocampo, in fase di costruzione, è ancora un po’ lento. Lento perché ragionatore (Crisetig) o lento perchè ancora alla ricerca della forma migliore? In aiuto ci viene la risposta di Filippo Inzaghi allorquando sostiene, a ragione, che alla squadra mancano 25 allenamenti nella gambe (per il ritardo con cui si è iniziata la stagione, per il ritiro a livello del mare e, soprattutto, per l’amalgama che comunque appare in crescendo). C’è un risvolto della medaglia che potrebbe essere il “perchè” la Reggina stia facendo così bene (ad oggi): e se fosse proprio la mancanza di 25 sedute di allenamento e, quindi, di fatica a dare quel quid in più manifestando velocità e concentrazione maggiori rispetto agli avversari? Forse, di certo però, alla lunga, queste potrebbero scemare e quando si andrà a cercare resistenza e forza nel baule in soffitta allora si potrebbe incorrere in deficit.

La strada è lunga, molto lunga, tutti sappiamo dove vogliamo andare ma curve e tornanti, freddo e temporali li troveremo sulla nostra strada. Non abbiamo fretta (“‘a jatta presciarola fici ‘i jattareddi orbi”), sappiamo aspettare e, soprattutto, noi Reggini abbiamo nel DNA tutto ciò che serve per resistere alle intemperie e trarne insegnamenti e benefici. Ed oltretutto, come tutti i calabresi, siamo cocciuti e testardi. Se motivati sappiamo lasciar stare il fancazzismo cronico preferendo il rimboccarci le maniche e faticare.

Una cosa, però, è certa (e su cui è oggi improbabile sbagliare): la Reggina è anche forte (oltre che bella)!

In ultimo merita una menzione speciale Filippo Inzaghi: moderatamente soddisfatto, cautamente fiducioso, ieri ha regalato un’immagine dolcissima ed esaustiva per i 13.000 presenti. A risultato acquisito, si è voltato verso la moglie trovando l’accordo con dei cenni eloquenti; incaricato poi Giusva Branca, abbiamo visto poi il TM accollarsi ben volentieri l’onere di prendere dalle braccia materne e consegnare in quelle paterne il meraviglioso fagotto biondo che Pippo ha portato con sè sotto la Curva Sud in festa. Non succede spesso ma a volte il calcio tutto business e milioni sa anche regalare quell’anelito di romanticismo che fatica ad estinguersi e caparbiamente resiste ad un destino che sembra segnato.

Ad maiora!!!

Forza Reggina!!!

Pippo Inzaghi con il figlio Edoardo (a sinistra Federico Santander ed a destra Maurizio Guida, preparatore dei portieri). Foto di Fortunato Serranò
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Author: Maurizio Gangemi