Lettera aperta a tale Antonello Venditti

Mi voglia perdonare se non apro questa mia nè con l'affettuoso "caro" (Lei per me non è nessuno, figuriamoci "caro") nè tantomeno con il titolo di Signor (non credo che Lei abbia dimostrato di esserlo). La chiamerò Venditti e la tratterò con il distacco che merita la Sua persona.

 Lei, Venditti, credo che abbia commesso una delle più grosse gaffe, della carriera certamente e fors'anche della sua intera esistenza. Chiedere al Suo pubblico siciliano un solo motivo perchè Dio avesse creato la Calabria, immagino sia stata una scelta scellerata e che l'ha portata agli onori della cronaca non per il Suo "bel" cantare ma per il Suo pessimo ragionare e, quindi, parlare. L'episodio in questione, mi fa presumere che Lei chiacchieri così amabilmente con il Suo pubblico in ogni dove si esibisce. Immagino che nel Lazio esalterà i laziali dicendo che gli abruzzesi siano dei cretini, in Piemonte esalterà i piemontesi e taccerà di stupidità i lombardi, forse anche quando ha cantato qui in Calabria avrà detto male dei dirimpettai siciliani. La memoria non mi aiuta, ma credo che Lei sia avvezzo a cose del genere. Vede, Venditti, credo che il suo dire in quel di Marsala non meriti ulteriori aggettivi da accostarLe che quello di "ignorante" che Lei, Venditti, incarna a pieno titolo e se ci fosse un premio per tale titolo la vedrebbe sicuramente sul podio. La Calabria ed i Calabresi, Venditti, hanno così tanto cultura alle spalle, storia, tradizioni e tante di quelle altre virtù che nemmeno al sottoscritto vengono in mente adesso tutte in un attimo, che nemmeno immagina. Ecco perchè "ignorante", lei ignora ma straparla e sproloquia. Lei, Venditti, che certamente si sarà formato culturalmente nella più prestigiosa Università del Pianeta ed avrà certamente perfezionato i Suoi studi all'Accademia della Crusca, non conosceva quella sera nemmeno un pò l'argomento che stava andando a trattare. Ha parlato per "luoghi comuni" troppo facili da utilizzare allorquando ci si deve aggraziare il pubblico. O forse, più semplicemente, proprio per accattivarsi l'applauso del Suo pubblico, ha aperto la bocca sproloquiando e basta. La cosa grave, Venditti, non è tanto il Suo parere di cui, personalmente, me ne infischio (d'altro canto, Venditti, Lei conosce la Sicilia o la Calabria soolo per esserci passato, averci cantato le Sue storielle, aver intascato i Suoi quattrini prima di tornarsene nella Sua Capoccia). La cosa grave è che quattro (si, Venditti, solo quattro, non potevano essere di più a darLe seguito sull'argomento) peregrini presenti tra i suoi pubblico, suppongo siciliani, ha applaudito alla Sua idiozia. Ad onor del vero, Venditti, non credo che quei quattro cretini che Le hanno dato seguito vivano in una Terra scevra di ataviche problematiche. Non credo che abbiano rispetto a me ed ai miei conterranei molti più perchè alla domanda "Dio perchè ha creato la Sicilia". Non lo credo proprio, ma in questo caso "mal comune" non è "mezzo gaudio". Ho letto, poi, il Suo cercare di "giustificarsi", ho ascoltato lo stridìo delle Sue unghie cercando di arrampicarsi sullo specchio. Ecco, Venditti, fosse stato mediamente intelligente (ed è chiaro che non lo sia), si sarebbe dovuto limitare a chiedere umilmente scusa, a rimettere la coda tra le gambe e ad andarsi a "ricoverare" in uno dei paradisi destinati a chi, come Lei, anche con i soldi dei calabresi ha costruito le sue fortune. Credo, in tutta sincerità, che Lei, Venditti, stia perdendo colpi. Credo che l'età avanzi anche per Lei e la demenza sopraggiunga. Non se La prenda, Venditti, sono cose naturali e contro cui le Sue ricchezze, di animo, di spirito, e materiali, non possono nulla per fermarLe e/o contrastarle. Così come non potrà mai, Venditti, (ri)comprare la simpatia di tutti i Calabresi che, finalmente coesi ed uniti, Le stanno dando contro da ogni lembo di questa terra straordinaria. Se avesse già prefissato qualche data del suo prossimo tour in Calabria, mi ascolti Venditti, la cancelli onde evitare bordate di fischi e di invettive ampiamente meritate. Dal canto mio, invece, l'invito a boicottarLa da qui in avanti non acquistando più le Sue "opere" e non pagando più per ascoltarLa cantare. Mi dispiace, Venditti, che Lei abbia perso una buona occasione per tacere! Non le dispiacerà, vero Venditti?, se alla Sua infelice domanda sul "Perchè Dio ha creato la Calabria" (video 1), Le faccio rispondere da Leonida Repaci (video 2). Non sa chi è, Venditti? Bene, apra un libro e cominci a colmare la Sua ignoranza. Buona sera, piccolo uomo Venditti! 

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San Giorgio Morgeto: arrestato personaggio di spicco della malavita locale

Alle prime luci dell’alba i Carabinieri della Compagnia di Taurianova, con un importante operazione, hanno tratto in arresto Mario AGOSTINO (nella foto), detto “u paciavolo” sessantacinquenne di San Giorgio Morgeto (RC).

L’uomo è finito in carcere con l’accusa di detenzione di arma clandestina, per essere stato sorpreso con una pistola che aveva  la matricola punzonata ed era custodita a pochi metri dalla sua abitazione. L’arma,  perfettamente efficiente, è stata trovata con i relativi colpi inseriti e completa di tre caricatori, segno evidente che potesse essere pronta all’uso. Le operazioni di perquisizione dell’abitazione di Mario AGOSTINO, ritenuto da tutti un elemento di spicco del panorama delinquenziale di San Giorgio MORGETO e sospettato di essere inserito, a pieno titolo, nella cosca CONDO’-AGOSTINO,  sono iniziate quando era ancora notte; sul posto sono giunti i militari del NOR della Compagnia di Taurianova, comandati dal Tenente Marco Gianluca FILIPPI e della Stazione di San Giorgio Morgeto, diretta dal M.O. Tiberio PERRONE, oltre ad un’unità cinofila specializzata nella ricerca delle armi e degli esplosivi, il cui apporto si è rivelato di fondamentale importanza. Infatti, il fiuto del cane ha condotto i militari in una rimessa prospiciente all’abitazione della famiglia AGOSTINO dove, in una vecchia mangiatoia, era stato occultato, sotto a delle tavole di legno, un pacchetto sigillato con una busta di nylon. La particolare cura utilizzata per realizzare quella confezione ha fatto subito ritenere agli operatori che dentro vi potesse essere qualche oggetto detenuto illegalmente. Infatti, avvolta in un panno e ben oliata, vi era contenuta una pistola calibro 7,65, con la matricola punzonata e tre caricatori, uno dei quali uno inserito e completo delle relative munizioni. Il luogo in cui è stata ritrovata la pistola denotava, secondo gli investigatori, la volontà dell’interessato di garantirsi la sua costante disponibilità, forse presagendo possibili regolamenti di conti. Appurate le  responsabilità penali, Mario Agostino, sul conto del quale figurano altri precedenti penali, è stato  portato al carcere di Palmi e messo a disposizione del P.M. inquirente, dott.ssa  Giulia PANTANO. L’arma  ed i proiettili trovati dai militari saranno invece trasmessi ai laboratori del RIS dei Carabinieri per accertare se la stessa sia già stata utilizzata in altri fatti di sangue.

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Marina di Gioiosa Jonica: arresto per tentato duplice omicidio

Nella serata di ieri I Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica, hanno stretto le manette ai polsi del 20enne Femia Salvatore (nella foto) di Marina di Gioiosa Jonica, che nel pomeriggio di domenica 4 ottobre si era reso responsabile di tentato duplice omicidio.

 

 

Il giovane, attivamente ricercato, sentitosi braccato, accompagnato dal suo legale, Avv. Misaggi, e da alcuni familiari, si è costituito presso la caserma della Compagnia Carabinieri. Ricostruiamo l’evento. Nel primo pomeriggio di domenica 4 ottobre, Iemma Giuseppe di 42 anni ed il figlio 18enne Nicola, in compagnia di uno zio, sono in auto, lungo la strada ex calabro-lucana, in cda Bernagallo di Gioiosa Jonica, e si stanno recando a casa dei Femia per ufficializzare la relazione tra il giovane Nicola e la sorella minore di Salvatore. Questa relazione amorosa, per motivi ancora non chiari, non è gradita da al giovane Femia che già in altre occasioni ha espresso il suo disappunto. Mentre i tre percorrono la provinciale, all’altezza dei cantieri della nuova SS 106, vengono fermati dal Femia che, in compagnia di un altro giovane, aggredisce i tre, in particolar modo il padre di Nicola. Ad un certo punto, il Femia tira fuori una pistola cal. 7.65 e, accecato dall’ira e sparando all’impazzata, cerca di colpire i suoi “avversari”. Giuseppe viene ferito all’addome, mentre Nicola alla coscia destra. I tre, terrorizzati, riescono a riprendere la marcia per sfuggire ai loro aggressori. C’è un piccolo inseguimento, durante il quale vengono esposi altri colpi d’arma da fuoco all’indirizzo dell’autovettura degli Iemma, una ford fiesta, che risulterà poi danneggiata in più parti. I tre alla fine, però, riescono a scappare e si dirigono presso il pronto soccorso di Siderno da dove poi allerteranno i Carabinieri. I due aggressori, invece, si danno “alla macchia”: infatti, non appena ricostruita la dinamica del fatto, i militari della Compagnia di Roccella Jonica, anche col supporto di un elicottero di Vibo Valentia, effettuano mirate battute nelle zone circostanti al luogo del tentato duplice omicidio e perquisiscono le abitazioni di parenti ed amici alla ricerca dei due autori del grave fatto. Le perquisizioni si protraggono fino alle prime luci dell’alba e poi vengono riprese con metodiche azioni di ricerca. Viene fatta terra bruciata intorno a Femia Salvatore: così nella serata di ieri, ormai braccato, si consegna agli investigatori. Al giovane viene notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dal P.M. titolare del fascicolo, D.ssa Rosanna Sgueglia, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Locri. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato associato al carcere di Locri. Deve rispondere di tentato duplice omicidio. Ancora attivamente ricercato l’altra persona che era in compagnia del Femia al momento del fatto.

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Reggio Calabria: operazione “bollettopoli”

 Operazione “Bollettopoli”, sette arresti domiciliari per associazione per delinquere finalizzati alla truffa e al falso, vero e proprio “Sportello Unico” per le falsificazioni.    

All’alba di oggi giovedì 8 ottobre i militari della Compagnia di Reggio Calabria hanno dato esecuzione, nell’ambito dell’operazione denominata “Bollettopoli” ad ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di 7 soggetti, a vario titolo resisi responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al falso, falso materiale e truffa; i militari hanno inoltre notificato i provvedimenti di sottoposizione all’obbligo di presentazione alla p.g. ad altri 11 soggetti responsabili dei medesimi reati. 18 complessivamente le persone indagate. Le indagini, condotte  dalla Stazione di Pellaro della Compagnia di Reggio Calabria, vengono inquadrate nell’ambito del proc. pen. 1806/07 R.G.N.R., sotto le direttive della Procura Ordinaria di Reggio Calabria, Sost. Proc. Dott. Giovanni MUSARO’.  Un procedimento penale che si instaura nel 2007, a seguito di altra attività di indagine in cui erano emerse delle attività di contraffazione di documentazione di vario tipo particolarmente diffuse sul territorio e svolte in particolare da alcuni soggetti residenti nell’area reggina. Le indagini avviate dalla Procura, durate circa un anno e  condotte dalla Stazione Carabinieri di Pellaro,  hanno evidenziato, soprattutto grazie alle attività di intercettazione telefonica, il ruolo rivestito da alcuni soggetti, operanti nell’hinterland reggino, dediti a traffici illeciti, inerenti la contraffazione di diversa documentazione, allo scopo di eludere il fisco od al fine di perpetrare delle truffe nei confronti di società che gestiscono l’erogazione di numerosi servizi, quali l’ENEL, l’ATERP, mediante la produzione di ricevute di pagamento di bollette e/o canoni contraffatti, ovvero allo scopo di attuare mediante artifizi e raggiri, rilevanti frodi nei confronti di diverse compagnie assicuratrici mediante la produzione di documentazione assicurativa contraffatta, quali certificati e contrassegni assicurativi per veicoli e natanti. Le indagini  hanno dato modo di ricostruire  l’ attività sul territorio dell’associazione presente nelle frazioni di Pellaro, Gallina, Rione Modena e Catona, stabilmente dedita alla contraffazione di documentazione di vario tipo, come  bollette telefoniche Telecom, pagamenti di forniture per energia elettrica Enel ed anche contratti con l’ emittente privata SKY. Il sodalizio era organizzato in maniera verticistica con a capo un promotore, nonché coordinatore delle attività illecite, individuato dai militari  nella persona di CAMBARERI Marcello,residente in Pellaro ed alcuni principali procacciatori d’affari (tutti destinatari degli arresti domiciliari) ed altri procacciatori d’affari (destinatari dell’obbligo di presentazione alla p.g.), anch’essi pienamente inseriti nell’attività criminosa . Lo stesso CAMBARERI utilizzava la propria abitazione come base operativo- logistica per produrre la falsa documentazione richiesta, scendendo poi in campo fisicamente se necessario, recandosi presso i vari clienti, al fine di riscuotere dagli stessi la retribuzione per i lavori eseguiti. Alle volte tentava di occultare la reale natura delle conversazioni telefoniche, con frasi di tipo convenzionale, come riscontrato dalle intercettazioni tra quest’ ultimo ed i suoi clienti. Notevoli peraltro le truffe in danno di famose società assicurative quali che saranno formalmente interessate al fine di poter rivalersi nei confronti dei soggetti facenti parte dell’associazione e tutelare la proprie posizioni giuridiche. Oltre alle intercettazioni telefoniche,  i militari del Comando Stazione Carabinieri di Pellaro, nell’ambito dell’ indagine denominata Bollettopoli, hanno effettuato delle perquisizioni presso il domicilio dei principali indagati, sequestrando apparecchiature informatiche e documentazione contraffatta. In un caso, occultati dentro la cuccia di un cane, di proprietà di uno dei soggetti indagati, è stata rinvenuta  una cassetta a chiusura ermetica, contenente certificati assicurativi falsificati, pronti per essere stampati e successivamente messi in commercio su richiesta di una molteplicità di clienti che si rivolgevano all’ associazione, al fine di trovare una soluzione “economica” ed alternativa al regolare pagamento di contratti assicurativi o per l’erogazione di servizi. Lo stesso Catanzaro, procacciatore d’ affari oltre che produttore, per la branca assicurativa, si prestava spesso a raggiri utili al fine di cambiare la propria identità, come riscontrato in più occasioni dai militari, i quali venivano in possesso di documenti di identità (patente di guida)    riportante l’ inconfondibile effige fotografica dello stesso CATANZARO ma corrispondente a nomi fittizi. Oltre a Catanzaro Antonio, d etto “Nuccio”, altro ruolo fondamentale all’interno dell’associazione ricopriva MARINO Francesco, il quale curava il settore inerente la falsificazione di altra documentazione, tra cui bollettini postali di vario genere, CUD, buste paghe, e forniva altresì supporto anche di tipo  logistico ospitando, presso i locali della propria abitazione, strumenti e mezzi di tipo informatico, necessari per lo sviluppo dell’attività illegale. Le stesse abitazioni venivano utilizzate dai consociati quali punti di riferimento per l’espletamento delle fasi tecnico-operative, tanto da  poter definire l’organizzazione  una vera e propria “Agenzia della falsificazione”. Molteplici sono state le intercettazioni telefoniche poste in essere , ma anche i servizi di osservazione che hanno permesso di cogliere  gli indagati nei loro incontri durante i quali si scambiavano materiale tecnico come cartucce per stampante e quant’ altro utile alla produzione della documentazione falsa. Altro ruolo fondamentale nel procacciare gli affari era svolto dai fratelli FALDUTO Natale e FALDUTO Antonio, quest’ ultimo detto Antonello anche egli in stretti rapporti con il CAMBARERI: in particolare Natale FALDUTO, al fine di dar seguito all’attività illecita della consorteria oltre a procacciare affari, non mancava di fornire la disponibilità di alcuni immobili al CAMBARERI, in accordo con lo stesso, per la realizzazione e produzione dei documenti falsi. Una fitta quanto proficua rete di affari era quella  che vedeva principale procacciatrice d’ affari CRISTIANO Antonia con il marito MOUTAJI Said: la coppia, si interessava di produrre svariati contratti assicurativi ed altra documentazione falsa, destinata ad un gruppo di clienti di nazionalità extracomunitaria. Tanti gli episodi oggetto di indagine, si può citare ad esempio un caso emblematico in cui  uno dei procacciatori d’affari si rivolgeva al CAMBARERI rappresentando il fatto che un ristorante della zona  sud della città aveva lamentato un abbassamento della quantità di energia elettrica fornita dal gestore che portava al conseguente spegnimento delle celle frigorifere all’interno del locale. Tale episodio preoccupava il soggetto perché a suo dire non avevano prestato un servizio efficace e avrebbero dovuto accelerare la trasmissione dei falsi bollettini di pagamento poiché tale situazione poteva minare l’”Immagine” e la “Credibilità” di questa “Agenzia della falsificazione”. In altro caso è stato accertato che gli associati hanno prodotto una falsa ricevuta di pagamento di oltre 16.000 euro al fine di ottenere il condono per un’abitazione costruita abusivamente, ottenendolo. L’indagine ha fornito uno spaccato preoccupante dell’attività svolta dall’associazione che è stata disarticolata in tutti i suoi livelli. L’attività di indagine ha permesso di accertare solo nell’arco di tempo attenzionato un volume d’affari stimato di oltre 350.000 euro. Tale cifra è solo stimata poiché l’associazione operava già in periodi precedenti all’inizio delle indagini con un’attività ovviamente dello stesso tenore. Le  indagini non hanno accertato collegamenti dei soggetti e delle attività con la locale Criminalità Organizzata, è tuttavia importante sottolineare che attività criminose del genere sono testimonianza di un contesto di illegalità diffusa che costituisce l’humus in cui la criminalità organizzata ha buon gioco a prolifare. Si pensi al problema dell’abusivismo edilizio, che già di per sé è un grave indice del senso di illegalità: qui si arriva alla produzione ed alla spendita di una ricevuta falsa per ottenere il condono edilizio..! Il valore di questa attività di indagine e di contrasto consiste nel fatto di aver colpito un fenomeno che, quando caratterizzato da dimensioni su larga scala e diffusione sul territorio come in questo caso, va a minare e danneggiare la regolarità dei mercati, ma soprattutto provoca danni che, se nel breve periodo colpiscono gravemente  enti pubblici e società private, nel medio e luogo periodo vanno a ripercuotersi  inesorabilmente sui cittadini quali utenti e soprattutto contribuenti dei vari servizi.     

 

 

 

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Serie B ’09/’10: risultati, marcatori e classifiche aggiornati

VIII^ giornata: Ascoli-Sassuolo 1-5 [Polenghi (S) Bernacci (A) Noselli (S) Noselli (S) Noselli (S) Martinetti (S)]; Brescia-Vicenza 0-1 [Sgrigna (V)]; Cesena-Salernitana 3-0 [Schelotto (C) Schelotto (C) Matute (C)]; Cittadella-Lecce 3-0 [Oliveira (C) Ardemagni (C) Pettinari (C)]; Crotone-Padova 2-1 [Di Nardo (P) Bonvissuto (C) Bonvissuto (C)]; Gallipoli-Empoli 0-0; Mantova-Grosseto 2-0 [Caridi (M) rig. Nassi (M)]; Modena-Reggina 1-0 [Bruno (M)]; Piacenza-Frosinone 0-2 [Caetano (F) Mazzeo (F) rig.]; Torino-Ancona 1-1 [Schiattarella (A) Bianchi (T)] e Triestina-Albinoleffe 2-3 [Sala (A) aut. Sala (A) Laner (A) Godeas (T) Cellini (A)].

Classifica: Frosinone 17; Cesena 15; Torino14; Sassuolo, Brescia, Padova, Ascoli, Empoli ed Ancona 13; Cittadella, Vicenza e Lecce 11; Modena 10; Grosseto e Reggina 9; Gallipoli, Albinoleffe, Triestina e Piacenza 8; Mantova e Crotone 6; Salernitana 2.

 

      VII^ giornata: Albinoleffe-Crotone 1-1 [Cellini (A) rig. Gabionetta C)]; Ancona-Modena 2-0 [Mastronunzio (A) Mastronunzio (A)]; Empoli-Cittadella 4-3 [Iunco (C) Eder (E) Vuriale (C) Cherubin (E) Eder (E) Iunco (C) Marianini (E)]; Frosinone-Torino 2-2 [Leon (T) Troianello (F) Bianchi (T) Aurelio (F)]; Grosseto-Brescia 2-1 [Pichlmann (G) Kazak (B) Job (G)]; Lecce-Mantova 2-1 [Caridi (M) Marilungo (L) Corvia (L)]; Padova-Gallipoli 0-0; Reggina-Piacenza 2-1 [Cacia (R) Zamuto (P) Pagano (R)]; Salernitana-Ascoli 0-0; Sassuolo-Cesena 1-1 [Salvetti (S) Bucchi (C)] e Vicenza-Triestina 0-0

Classifica: Frosinone 14; Torino, Brescia, Padova ed Ascoli 13; Empoli, Cesena ed Ancona 12; Lecce 11; Sassuolo 10; Reggina e Grosseto 9; Vicenza, Triestina, Cittadella e Piacenza 8; Gallipoli e Modena 7; Albinoleffe 5; Mantova e Crotone 3 e Salernitana 2.

 

VI^ giornata: Ascoli-Cesena 1-1 [Portin (A) aut. Bernacci (A) rig.]; Brescia-Sassuolo 3-1 [Caracciolo (B) Zampagna (S) Caracciolo (B) Possanzini (B)]; Cittadella-Vicenza 2-1 [Botta (V) Iunco (C) Ardemagni (C)]; Crotone-Grosseto 0-0; Frosinone-Reggina 2-0 [Troianello (F) Basha (F)]; Gallipoli-Ancona 1-0 [Abbate (G)]; Mantova-Albinoleffe 1-2 [Ruotolo (A) Provitali (A) Nassi (M)]; Modena-Empoli 2-0 [Catellani (M) Catellani (M)]; Piacenza-Salernitana 0-0; Torino-Padova 0-1 [Di Nardo (P)] e Triestina-Lecce 1-4 [Defendi (L) Giacomoazzi (L) Fabiano (L) Godeas (T) rig. Corvia (L)]

Classifica: Frosinone e Brescia 13; Torino, Ascoli e Padova 12; Cesena 11; Ancona, Sassuolo ed Empoli 9; Lecce, Cittadella e Piacenza 8; Vicenza, Triestina e Modena 7; Gallipoli, Reggina e Grosseto 6; Albinoleffe 4; Mantova 3; Crotone 2; Salernitana 1.

 

V^ giornata: Albinoleffe-Piacenza 0-1 [Ruopolo (A)]; Ascoli-Brescia 2-0 [Antenucci (A) Antenucci (A)]; Cesena-Triestina 4-1 [Sinigaglia (C) Testini (T) De Feudis (C) Do Prado (C) Schelotto (C)]; Empoli-Frosinone 2-0 [Marianini (E) Coralli (E)]; Grosseto-Modena 3-1 [Turati (G) Turati (G) Pinilla (G) rig. Luisi (M)]; Lecce-Crotone 0-0; Padova-Ancona 2-1 [Soncin (P) Colacone (A) Di Nardo (P)]; Reggina-Cittadella 1-1 [Capelli (R) Pesoli (C)]; Salernitana-Torino 0-3 [Diana (T) Di Michele (T) Bianchi (T)]; Sassuolo-Mantova 1-1 [Martinetti (S) Nassi (M)] e Vicenza-Gallipoli 2-2 [Sosa (G) Di Gennaro (G) Paonessa (V) Brivio (V)].

Classifica: Torino 12; Ascoli 11; Frosinone,  Brescia e Cesena 10; Empoli, Sassuolo, Padova ed Ancona 9; Vicenza, Triestina e Piacenza 7; Reggina 6; Lecce, Cittadella e Grosseto 5; Gallipoli e Modena 4; Mantova e Crotone 3; Albinoleffe 1; Salernitana 0.

 

IV^ giornata: Ancona-Empoli 2-0 [Mastronunzio (A) Colacone (A)]; Cittadella-Grosseto 1-1 [Pinilla (G) Iunco (C)]; Crotone-Cesena 0-0; Frosinone-Padova 2-2 [Basso (F) Jidayi (P) Basso (F) rig. Cuffa (P)]; Gallipoli-Sassuolo 1-1 [Viana (G) Masucci (S)]; Mantova-Reggina 2-2 [Cacia (R) Brienza (R) Nassi (M) Nassi (M)]; Modena-Lecce 0-0; Piacenza-Brescia 1-3 [Lopez (B) Barusso (B) Moscardelli (P) Caracciolo (B) rig.]; Torino-Albinoleffe 2-1 [Grossi (A) Pratali (T) Bianchi (T)]; Triestina-Salernitana 2-0 [Della Rocca (T) Godeas (T)];  e Vicenza-Ascoli 2-2 [Bjelanovic (V) Antenucci (A) Lupoli (A) Sgrigna (V)].

Classifica: Frosinone e Brescia 10; Torino ed Ancona 9; Sassuolo ed Ascoli 8; Triestina e Cesena 7; Empoli, Padova e Vicenza 6; Reggina 5; Lecce, Cittadella, Modena e Piacenza 4; Gallipoli 3; Mantova, Crotone e Grosseto 2; Albinoleffe 1 e Salernitana 0.

 

III^ giornata: Albinoleffe-Ancona 1-3 [Mastronunzio (An) Mastronunzio (An) Cellini (Al) Colacone (An)]; Ascoli-Mantova 2-1 [Amoroso (A) Caridi (M) rig. Lupoli (A)]; Brescia-Torino 1-0 [Flachi (B)]; Cesena-Cittadella 1-0 [Djuric (Ce)]; Empoli-Crotone 3-1 [Saudati (E) Cutolo (C) Antonazzo (E) Coralli (E)]; Grosseto-Gallipoli 2-2 [Joelson (Gr) Ginestra (Ga) rig. Mancini (Ga) Conteh (Gr)]; Lecce-Frosinone 1-3 [Baclet (L) Caetano (F) Troianello (F) Caetano (F)]; Padova-Piacenza 0-0; Reggina-Vicenza 0-2 [Sgrigna (V) Bjelanovic (V)]; Salernitana-Modena 1-2 [Cozza (S) rig. Bruno (M) Bruno (M)] e Sassuolo-Triestina 2-1 [Riccio (S) Fusani (S) Siligardi (T)].

Classifica: Frosinone 9; Brescia ed Ascoli 7; Torino, Empoli, Cesena ed Ancona 6; Padova, Reggina, Sassuolo e Triestina 4; Lecce, Piacenza, Cittadella e Modena 3; Gallipoli 2; Albinoleffe, Mantova, Crotone e Grosseto 1; Salernitana 0.

 

II^ giornata: Ancona-Salernitana 2-0 [Colacone (A) Zavagno (A)]; Cittadella-Albinoleffe 2-1 [Bergamelli (A) Pettinari (C) Ardemagni (C); Crotone-Brescia 0-0; Frosinone-Mantova 1-0 [Mazzeo (F)]; Gallipoli-Cesena 0-2 [Gioacchini (C) Do Prado (C) rig.]; Modena-Ascoli 1-2 [Romeo (A) Bernacci (A) Gozzi (M)]; Piacenza-Lecce 3-2 [Bianchi (P) Tulli (P) Bianchi (P) Defendi (L) Giacomazzi (L) rig.]; Reggina-Padona 1-1 [Brienza (R) Cani (P); Torino-Empoli 3-0 [Di Michele (T) Pratali (T) Bianchi (T)], Triestina-Grosseto 1-0 [Nef (T)] e Vicenza-Sassuolo 1-1 [Sgrigna (V) Masucci (S)].

Classifica: Frosinone e Torino 6; Sassuolo, Reggina, Brescia, Padova, Ascoli e Triestina 4; Lecce, Empoli, Cittadella, Cesena, Piacenza ed Ancona 3; Vicenza 2; Albinoleffe, Mantova, Gallipoli e Crotone 1; Salernitana 0.

 

I^ giornata: Albinoleffe-Vicenza 2-2 [Sgrigna (V) rig. Cellini (A) rig. Cristiano (A) Martinelli (V)]; Ascoli-Gallipoli 1-1 [Di Gennaro (G) Romeo (A)]; Brescia-Cittadella 1-0 [Bega (B)]; Cesena-Reggina 0-1 [Viola N. (R)]; Empoli-Piacenza 2-0 [Lodi (E) rig. Eder (E)]; Grosseto-Torino 0-3 [Di Michele (T) Bianchi (T) Bianchi (T)]; Lecce-Ancona 3-0 [Baclet (L) Baclet (L) Lepore (L)]; Mantova-Triestina 0-0; Padova-Modena 1-0 [Di Nardo (P)]; Salernitana-Frosinone 1-2 [Santoruvo (F) Basha (F) Caputo (S)] e Sassuolo-Crotone 2-0 [Riccio (S) Rossini (S)].

     Classifica: Torino, Lecce, Empoli, Sassuolo, Frosinone, Reggina, Brescia e Padova 3; Vicenza, Albinoleffe, Gallipoli, Ascoli, Triestina e Mantova 1; Salernitana, Cittadella, Modena, Cesena, Crotone, Piacenza, Ancona e Grosseto 0.     

 

     

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Modena Reggina: interviste post gara

 Sconfitta sul filo di lana per la Reggina di mister Novellino. Al 97°, due minuti oltre i 5 di recupero precedentemente concessi dall’arbitro Velotto, Bruno riesce a battere Cassano e regala la vittoria ai suoi. Non ruba nulla la formazione emiliana, ma rimangono forti perplessità sulla forza della Reggina. Domina in fase di possesso palla, produce gioco ma spreca tutte le palle goal che riesce comunque a costruire. Il cammino è ancora irto e difficile per Novellino ed i suoi uomini giacché questo non è certamente un passo da A! Il primo a presentarsi in sala stampa al Braglia è proprio il mister amaranto.  

 Recupero eccessivo secondo lei? No, non voglio impelagarmi in questo discorso. Al di là di questo, la gara di oggi era una partita da stravincere. Cosa rimprovera alla sua squadra? Non ho nulla da rimproverare ai miei uomini se non la mancanza di un po’ più di attenzione. Provo grande dispiacere, per i tifosi venuti qui e per quelli rimasti a casa. La squadra è certamente in crescita ma che volete che vi dica? E’ da un anno e mezzo che non riesco a togliermi di dosso questa sfortuna che mi perseguita, non so più cosa sia la fortuna. La Reggina ha prodotto una notevole mole di gioco, ma? La Reggina ha giocato una grandissima partita ma, nonostante questo, non portiamo a casa nemmeno un punto e, purtroppo, le valutazioni si fanno sul risultato e non su ciò che poteva essere e non è stato. Sono arrivati una notevole quantità di cross ma non li abbiamo saputi sfruttare. Quinto goal subito da calcio piazzato? Infatti, è proprio per la mancanza di attenzione che succedono cose del genere. Si sente in bilico? Ripeto, ho visto un’ottima Reggina e credo che continuando così arriveremo molto in alto. Poi, ovviamente, sarà il presidente a fare le sue valutazioni. La Reggina andrà a Lecce domenica prossima?

No, chiederemo il rinvio perché ci mancheranno sia Valdez che Carmona (impegnati con le rispettive Nazionali, n.d.r.) e cercheremo di approfittare della pausa anche per recuperare Brienza.

Subito dopo il mister, in sala stampa arriva Piermario Morosini (nella foto).

Che partita è stata? Una partita certamente strana. Siamo stati assoluti padroni del campo ed avremmo dovuto passare in vantaggio per legittimare questo dominio. Non ci siamo riusciti e, quindi, questa sconfitta è pesantissima proprio per il dominio espresso sul terreno di gioco. Ci sono delle difficoltà in fase realizzativa.

Evidentemente si, purtroppo goals non ne abbiamo fatti e la nostra classifica chiaramente ne risente. Abbiamo concluso male quello che abbiamo creato. Dobbiamo certamente lavorare per annullare tutti i difetti esistenti. La difesa doveva essere ermetica, e non lo è, e l’attacco doveva essere prolifico, e non lo è nemmeno.

Purtroppo è così, non so che altro aggiungere. La pausa di domenica prossima (la B gioca domenica per via dell’impegno della Nazionale di Lippi, n.d.r.) può servire? La medicina migliore in questi casi sono i risultati.

Esce Morosini ed entra Luigi Apolloni, allenatore modenese.

Soddisfatto per il risultato? La Reggina ha spinto molto, ha giocatori importanti anche di categoria superiore (Bonazzoli e Cacia, nonostante le difficoltà che stanno incontrando, vorrei averli io). Il pari sarebbe stato certamente il risultato più giusto, sebbene al dominio territoriale della Reggina abbiamo risposto con una traversa ed un palo. Diciamo che ha vinto il nostro cuore.

Dopo 42 anni trascorsi alla Reggina, Franco Jacopino è l’ex più atteso.

Allora Franco? Non ci crederete, ma tutti in panchina eravamo convinti che su quella punizione avremmo fatto goal. E’ vero che Reggina ha dominato, ha fatto gioco e mantenuto il possesso di palla, ma è vero anche che chi è andato più vicino al goal durante la partita è stato il Modena con una traversa ed un palo. La Reggina? In B bisogna giocare in una maniera molto differente ed una squadra che vuole ammazzare il campionato deve fare molto ma molto di più.

La tua prima volta contro la Reggina? Sono un uomo fatto di carne ed ossa ed è chiaro che l’emozione l’ha fatta da padrone. Sono a Modena da quattro anni e va bene così!  

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Modena Reggina 1-0: tabellino e cronaca

Modena – Reggina: 1-0. Modena (5-3-2): Narciso; Ricchi, Diagouraga, Gozzi, Rickler, Tamburini (c); Luisi (dal 28° Cortellini), Colucci, Troiano; Bruno, Catellani (dal 94° Gilioli). All.: Apolloni. Reggina (4-4-2): Cassano; Buscè, Valdez, Santos, Rizzato; Pagano (dal 74° Capelli), Carmona, Morosini, Missiroli (dal 66° Barillà); Cacia (dall’84° Viola A.); Bonazzoli (c). All.: Novellino. Arbitro: Velotto di Grosseto. Marcatore: Bruno al 97°. Ammoniti: Luisi, Capelli, Rickler e Santos per gioco falloso. Angoli: 7 a 1 per la Reggina. Recupero: 2’ (p.t.) 5’ + 2’ (s.t.)   

  La cronaca. Inizio di gara a ritmi sostenuti con la Reggina intenzionata a prendere subito il comando delle operazioni mostrandosi certamente più intraprendente dei padroni di casa. Al 14° la prima conclusione a rete con Bonazzoli che, di testa, manda fuori alla sinistra di Narciso un cross del mancino Rizzato. Al 17° Carmona calcia verso la porta da distanza considerevole ma senza impensierire particolarmente il portiere. Al 20° pericoloso cross da destra di Buscè e Bonazzoli in tuffo che non riesce ad indirizzare a rete. Al 21° calcio di punizione diretto calciato da Pagano con palla che esce di pochissimo alla destra di un comunque ben piazzato Narcisio. Al 23° è il Modena a farsi per la prima volta vivo in area amaranto con Tamburini che, al volo, manda il pallone molto alto sulla traversa. Risponde la Reggina con Cacia un minuto dopo, dribbling in area e tiro sul primo palo parato a terra da Narciso. La Reggina domina in quanto a possesso palla, ma è il Modena ad andare vicinissimo alla rete. E’ il 31° e c’è una punizione sulla trequarti destra. Calcia in area Catellani e Rickler, di testa, colpisce la traversa con il pallone che poi termina fuori. Al 40° torna a farsi pericolosa  la Reggina. Cross  dalla trequarti di Morosini e destro al volo di Pagano deviato in corner da Narciso. Sul successivo angolo calciato da Pagano, colpo di testa di Morosini respinto da Narciso, riprende Missiroli e Narciso respinge ancora finché il pallone non arriva a Cacia che mette in rete ma solo dopo essere finito in evidente fuorigioco insieme allo stesso Missiroli. Primo tempo che termina così sul risultato ad occhiali. La ripresa inizia a ritmi decisamente più blandi. Al 52° il Modena prova a farsi pericoloso con Catellani ma il suo tiro termina molto alto sulla porta difesa da Cassano (nella foto). La Reggina riprende in mano il pallino del gioco ma, eccezion fatta per qualche corner, non succede nulla di significativo. Al 61° la Reggina produce un’azione pericolosa. Buscè appoggia da destra il pallone a Cacia che, in corsa, di destro, colpisce malissimo il pallone che dopo aver sbattuto sul piede sinistro dello stesso attaccante calabrese termina debolmente tra le braccia di Cassano. E’ ancora il Modena, però, a creare le azioni più pericolose. Come quella al 68°. Cross in area, Bruno anticipa Santos ed in scivolata batte a rete. Prodigioso intervento di Cassano (fino ad allora rimasto a fare da spettatore eccezion fatta per due uscite di normale amministrazione) che smanaccia e la palla colpisce il palo pieno alla sinistra del portiere reggino. Risponde la Reggina al 73° con Buscè che crossa basso da destra, palla in area ma Cacia manda fuori da posizione defilata. La Reggina ci riprova all’80° , Bonazzoli riceve in verticale sulla sinistra e crossa, Narciso vola e blocca un attimo prima che Cacia possa indirizzare a rete. Al 91° è ancora Reggina, Buscè crossa ed Alessio Viola colpisce malissimo di sinistro mandando il pallone molto lontano dalla porta modenese. Al 92° forse l’occasione migliore per gli amaranto. Bonazzoli riceve un cross in area, non colpisce bene di testa ma spizzica soltanto ed il pallone è preda di Narciso che si accartoccia e para centralmente rispetto alla propria porta. La Reggina domina, produce gioco ma spreca tutto in fase conclusiva ed il Modena vince. Al 97° Santos commette fallo sulla trequarti destra. Calcio di punizione in area e Sasà Bruno devia in rete per il goal vittoria approfittando di una clamorosa disattenzione da attribuire alla difesa intera portiere incluso. Il Modena non ruba nulla, una traversa ed un palo legittimano la vittoria seppur resta l’amaro in bocca per aver perso a qualche secondo dalla fine. Questo è il calcio, Novellino lo sa ma evidentemente per lui ed i suoi calciatori è solo un sapere teorico!         

 

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Reggio Calabria: arresto per “stalking”

 Nella serata di ieri i Carabinieri della Stazione Rosario Valanidi (nella foto la Caserma) hanno dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 36enne, con l’accusa di aver compiuto atti persecutori nei confronti di una parente (il cosiddetto reato di “stalking”). L’attività dei militari,  sotto la direzione del Sost. Proc. Dott.ssa Ombra, è nata a seguito di una denuncia presentata ai Carabinieri da una donna vittima di una vera e propria persecuzione.

 La donna, parente dell’arrestato, è stata nell’arco di alcuni mesi oggetto di continue vessazioni da parte dell’uomo, consistenti in offese anche alla presenza di altre persone, continui pedinamenti, sms, telefonate moleste e pesanti minacce di morte. Tali comportamenti, in alcune circostanze violenti, sarebbero stati rivolti anche contro altri parenti in un atteggiamento costantemente aggressivo dell’uomo nei confronti di chiunque non rispondesse alle sue richieste o mostrasse disaccordo. Le minacce di morte e i pedinamenti, di per sé già gravi hanno assunto una veste decisamente più preoccupante per i precedenti dell’uomo: nel 1998 infatti il medesimo aveva ucciso con barbarie la propria moglie battendole ripetutamente la testa contro un gradino della propria abitazione, reato per il quale era stato condannato ed aveva già scontato nove anni di reclusione ed un anno di semilibertà essendo ormai libero e non sottoposto ad alcuna misura. Immediata pertanto l’attivazione dei militari per trovare riscontro sui fatti denunciati, ed immediata la richiesta del PM al GIP, il quale ha ritenuto di adottare la più grave delle misure cautelari, ovvero la custodia in carcere. "…AD UNA LA STANNO ANCORA PIANGENDO E LA PROSSIMA SEI TU…" di fronte a questa frase che non lascia presagire nulla di positivo il PM ed il GIP che ha vautato la misura cautelare non hanno avuto dubbi: una minaccia del genere ha un sognificato realmente drammatico quando pronunciata da chi ha già ucciso la propria moglie con crudeltà. L'arrestato è stato associato alla Casa Circondariale di Reggio Calabria.

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Messina: ancora una tragedia “annunciata”

Uno tsunami di fango. Terribile quanto accaduto ieri l'altro in provincia di Messina, qualche chilometro più a sud del capoluogo peloritano lungo la costa jonica. Ore di pioggia incessante hanno causato lo smottamento del terreno lungo un costone di montagna di Giampilieri Superiore (nella foto). 20 morti, 35 dispersi, 400 e passa sfollati, è il tragico bilancio di una tragedia che, probabilmente, poteva essere evitata. Qui, in questo lembo sperduto di un'Italia sempre troppo distratta impegnata a moltiplicare potere e business o ad ascoltare una escort che racconta i fatti suoi ad un Paese più impegnato nel gossip scandalistico che interessato alle cose serie.

Già due anni fa (il 25 ottobre del 2007), nella stessa zona, nello stesso paese del messinese, un altro episodio del genere per fortuna senza vittime.  La causa appare certamente sia quel famigerato "dissesto idrogeologico"* troppe volte chiamato in causa in circostanze del genere e troppe volte dimenticato allorquando l'attenzione della cronca si è spostata altrove. Stare qui a recriminare è certamente ipocrita, non ci resta che prendere atto di come in un Paese come il nostro, dove ogni singole ora di pioggia può causare morti e distruzione, chi deve arriva sempre un minuto dopo salvo poi cercare giustificazioni e non assumersi responsabilità. In fondo, se è vero com'è vero che "contro" la Natura ben poco si può fare, è vero anche che gli uomini danno una mano affinché un fenomeno naturale si trasformi in tragedia. Il Presidente della Repubblica è saggio ed ha ragione ("Niente opere faraoniche ma un piano serio che investa nella sicurezza"), ed allora che l'attenzione dei nostri politici lasci perdere il Ponte o altre inutilità del genere (e, comunque, non aventi carattere di priorità rispetto a molte altre) e si ponga sul territorio di tutto il Paese. Bertolaso spiega perché accadono eventi del genere: “L’acqua fa il suo corso e le case sono costruite dove non si dovrebbe, se sono sul greto di un fiume cosa avremmo dovuto aspettarci di diverso?”. E’ ovvio, chi non hai mai visto l’acqua scorrere senza fermarsi mai e modellandosi a seconda del “canale” in cui passa? Se le piogge cadono incessanti, filtrano nel suolo ammorbidendolo, dove volete che vada a finire tutta l’acqua caduta se non verso il mare? Se trova spazio bene, altrimenti se lo crea da sola! L’autunno si è presentato come “meglio” non poteva, ma fino a marzo prossimo sarà inverno e, purtroppo, non crediamo che ciò che è appena successo ha probabilità bassissime di riaccadere altrove. 

* Il dissesto idreogeologico è l'insieme dei processi morfologici che producono modificazioni territoriali in tempi molto rapidi, spesso interagendo in modo negativo e/o distruttivo sulla vita e le opere dell'uomo. Hanno un’azione fortemente distruttiva, in termini di degradazione del suolo e quindi indirettamente nei confronti delle costruzioni. Esso comprende tutti quei processi a partire dall’erosione fino agli eventi più catastrofici delle frane. Le azioni attuabili in relazione a questo rischio sono: la PREVISIONE, la PREVENZIONE e la MITIGAZIONE degli effetti.

 

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Reggio Calabria: anziano muore carbonizzato all’interno della sua auto

    Atroce fine di un uomo di 75 anni, Antonino Modafferi, ieri sera intorno alle 20 nella centralissima via Flippini. L'uomo, secondo le prime testimonianze, dopo aver riposto sul sedile passeggero delle buste e dell'acqua appena acquistate, si è portato sul lato guida della sua Opel.

E' qui che, secondo la ricostruzione dei fatti, ha perso i sensi in seguito ad un malre. Seppur cardiopatico, l'uomo non aveva mai smesso di fumare ed è stato proprio il suo vizio a rivelarsi fatale. Pare, infatti, che l'uomo stesse fumando mentre cercava di entrare in auto per poi ripartire. Cadendo privo di sensi, la sigaretta potrebbe aver dato fuoco alle buste di platica e, da lì, all'incendio che lo ha stretto in una morsa mortale carbonizzandolo. Difficile stabilire se l'uomo sia morto sul colpo, forse a causa di un infarto, o se fosse solo privo di sensi nel momento in cui è divampato l'incendio. Di certo le fiamme hanno fatto il resto non consentendo il benchè minimo tentativo di soccorso nonostante sul posto fossero giunti Carabinieri e Vigili del Fuoco.

   

 

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Le interviste del dopo Reggina Piacenza

 Clima disteso in sala stampa e tanti sorrisi per il ritorno alla vittoria della squadra di mister Novellino. Il primo a presentarsi al cospetto dei giornalisti è proprio l’autore del goal vittoria Biagio Pagano. Ha trovato la via della rete dopo i tentativi iniziati nella gara di Frosinone. Si, in effetti ci avevo provato martedì scorso senza fortuna. La mia esultanza è dovuta non tanto alle mia realizzazione personale quanto al pensiero che tutta la squadra grazie al mio goal poteva vedere un po’ di luce dopo un periodo buio durato cinque partite. Il goal subito? Siamo stati sfortunati perché arrivato subito dopo l’occasione sciupata da Cacia. La serie B è anche questa, un campionato molto difficile e lungo e da questo passettino in avanti deve iniziare il nostro campionato.

 L’importanza della vittoria? Era importantissimo vincere e l’abbiamo fatto con una prova di grande intensità e senza pause come nelle altre partite. Ripeto, adesso inizia il nostro campionato. Questa è la squadra che vuole Novellino? Dobbiamo giocare così, la serie B è difficile soprattutto per chi ha la responsabilità dei favori del pronostico. Se giochiamo con questa mentalità vi assicuro che sarà davvero difficile per tutti i nostri avversari. Una vittoria importante per il morale?

Si, certamente. Dobbiamo ancora migliorare sulle palle inattive sulle quali subiamo molti goals, ma credo che siamo sulla strada buona. Cosa vi ha detto il mister nell’intervallo? Che avremmo vinto sicuramente. Aveva notato sensibili miglioramenti ed era certo che alla fine avremmo fatto nostra la partita e l’intera posta in palio. Daniele Cacia (nella foto), autore del goal del vantaggio e del palo colpito, è il secondo amaranto a scendere in sala stampa. Ottima partita ed ottimo risultato?

Si, certo. Credo che abbiamo messo fine ad un periodo massacrante anche per noi all’interno dello spogliatoio. Non è facile giocare con la pressione addosso. Il Piacenza? E’ una buona squadra piena di giovani ed a Reggio ha giocato un’ottima partita. Ancora in coppia con Bonazzoli? Si, credo che io ed Emiliano possiamo benissimo coesistere anche perché siamo due calciatori con caratteristiche completamente diverse e che, quindi difficilmente si pesteranno i piedi tra loro. La sua condizione? Nelle due ultime partite sento di essere migliorato. Negli ultimi anni ho perso la continuità per via degli infortuni, ma è mia ferma intenzione dimostrare che posso ancora essere utile. E’ il turno dell’allenatore avversario Fabrizio Castori che entra rabbuiato nel morale e nell’aspetto. Si attendeva questa Reggina? Si, mi aspettavo questa Reggina. Ciò che non mi aspettavo era di farle due regali sui goals. Dispiace perdere così, ma le abbiamo indubbiamente spianato la strada. Cosa è mancato alla sua squadra? Maggior attenzione, senza gli errori sulle reti di Cacia (evidente l’errore dell’ex Puggioni, n.d.r.) e di Pagano avremmo senza dubbio potuto ottenere il pareggio senza per questo rubare nulla. Ha tratto delle indicazioni comunque positive? Sono molto arrabbiato ed amareggiato per come è venuta la sconfitta, dovevamo stare molto più attenti. Il suo Piacenza è una squadra imbottita di giovani. Questa è una scelta societaria anche per abbassare i costi ed io sono contentissimo così. Tocca a Walter Novellino che entra sorridente al limite del sarcastico verso i giornalisti di casa nei confronti di uno dei quali, durante la conferenza stampa di sabato, ha avuto un acceso battibecco. L’abbiamo vista girarsi verso il pubblico della tribuna chiedendo di incitare i suoi giocatori. Si, certo. Cassano e Volpi, su tutti, vanno incitati perché sono giocatori della Reggina e non avversari. Sono io che li mando in campo per cui il pubblico se proprio deve fischi me. Sulla partita? Stiamo lavorando sodo e capendo i meccanismi che regolano un torneo difficile come questo. Per adesso va bene così, ma vedrete che andrà ancora meglio. La montagna si scala piano piano (nelle settimane scorse il tecnico aveva definito i suoi giocatori come “alpinisti” ed ancora prima aveva dichiarato che avrebbe voluto dei “muratori” e non degli “architetti”, n.d.r.). e noi abbiamo iniziato a farlo. Sono allenatore da molti anno e so che ci vuole pazienza. Bonazzoli, Missiroli e Buscè su tutti? Hanno giocato bene, ma io sono soddisfatto di tutta la squadra. La cosa che mi da gioia è l’aver ritrovato il nostro pubblico che sempre ci è stato accanto e per questo voglio ringraziarlo. La gara di stasera è frutto dei miglioramenti che lei aveva comunque visto a Frosinone? Esattamente. Avevo detto che in quella occasione, soprattutto nel primo tempo, la Reggina aveva fatto vedere qualcosa di positivo e di nuovo rispetto alle gare precedenti. Stasera si è notata la continuità rispetto alla gara di martedì scorso. Finita la conferenza stampa, il tecnico saluta affettuosamente un giornalista di Piacenza di sua vecchia conoscenza e si lascia sfuggire una frase alquanto infelice che ai più non è passata inosservata. Quel suo “Hai sentito i tuoi colleghi? Hanno fatto tutti la Champions!” rientra nel “personaggio” Novellino, ma è altrettanto gratuita, antipatica ed irrispettosa. D’altro canto, se non andiamo errati, anche il mister la Champions l’ha vista dal salotto di casa esattamente come noi. A buon rendere! 

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Reggio Calabria: arrestato spacciatore

Nelle prime ore del mattino di ieri i Carabinieri della Stazione di Gallina della Compagnia di Reggio Calabria presso un’abitazione di campagna nella periferia di Gallina hanno tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti Fallanca Diego, di anni 33, incensurato, operaio, originario di Cardeto.

I militari, al termine di un’attività infoinvestigativa avevano individuato il Fallanca come possibile detentore di marijuana verosimilimebnte prodotta in piantagioni della zona. Alle prime luci dell’alba è stata effettuata una perquisizione domiciliare presso l’abitazione del soggetto, situata nella periferia di Gallina in zona collinare. A coadiuvare i militari nella ricerca dell’eventuale presenza di sostanze stupefacenti il Comando Legione Carabinieri ha inviato una unità cinofila antidroga. Le operazioni di ricerca, non particolarmente agevoli per la presenza di diversi piccoli fabbricati costituenti le pertinenze dell’abitazione, nonche’ i relativi spazi interposti, hanno richiesto particolare impegno per gli operanti. E’ stata proprio la presenza dell’unità cinofila in cui opera il pastore tedesco IKE (nella foto), un maschio adulto addestrato per la ricerca di stupefacenti, a fornire la svolta. Impegnato infatti in quello che per il cane è null’amltro che un gioco in cui viene stimolato a cercare lo stupefacente in cambio di un “bravo” e qualche carezza da parte del suo addestratore, IKE ha annusato e setacciato tutti i locali di cui si componeva l’abitazione e, giunto su un piccolo dirupo nel cortile della casa, ha segnalato ai militari un tubo in plastica seminascosto tra terra e pietre, chiuso da un tappo in plastica. Il Fallanca tentava vanamente di distogliere l’attenzione dei militari rappresentando che quello era un tubo di scarico da lui posizionato e chiedendo di non rimuoverlo per non danneggiarlo: i militari, insospettiti da tale affermazione e soprattutto fiduciosi delle capacità di IKE, provvedevano all’apertura del tubo rinvenendo all’interno un sacchetto in nylon contenente circa un kilogrammo di marijuana già essiccata e pronta per lo spaccio. Ma il fiuto di IKE non si è lasciato sfuggire un’altra sorpresa: all’interno di un piccolo deposito attrezzi il cane infatti indicava qualcosa nella parte alta della stanza. Una perquisizione accurata da parte dei militari non ha permesso di rinvenire stupefacente;  un controllo dall’alto ha tuttavia confermato la validità del fiuto del pastore tedesco: sul tetto in cemento armato del piccolo deposito è stato infatti rinvenuto un altro sacco in nylon identico al precedente in questo caso quasi vuoto ma con ancora residui di semi e foglie di marijuana indicativi del fatto che in quella confezione era stato in precedenza collocato altro quantitativo importante di stupefacente. All’interno dei locali in uso al Fallanca è stato infine repertato un bilancino di precisione elettronico. Il Fallanca è figlio di FALLANCA Francesco, classe ’51, deceduto nel 1994 per cause naturali, pregiudicato per reati associativi, ritenuto braccio destro del boss della Montagna SERRAINO Francesco, ucciso in agguato mafioso. Il FALLANCA è altresì cognato di MACRI’ Carmine arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria nelle campagne di Cardeto ove si nascondeva da latitante poiché accusato di aver partecipato alla rapina al portavalori in cui perse  la vita la guardia giurata Luigi Rende. Per il Fallanca sono scattate le manette con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente ed è stato tradotto presso la Casa Circondariale.

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Eccoci!

Ci siamo! Un'altra "voce", nello sconfinato spazio della Rete, muove oggi i primi passi accolta con grande soddisfazione dal sottoscritto che ha fortemente voluto addentrarsi in questa nuova esperienza professionale. Partiamo dal nome della testata: Il Reggino (.eu).

Non poteva che essere questo il nome deputato a caratterizzare la neonata testata giornalistica. Vivendo ed operando a Reggio di Calabria (nome ormai da tempo in disuso, ma sempre pieno di fascino ed importanza), fieramente orgoglioso della propria Regginità da esportare con vanto in ogni angolo del Pianeta, il Direttore (nella foto) non poteva che scegliere questo aggettivo per meglio trasferire al lettore la propria cultura e l'indirizzo che avranno tutti i temi che andrà a trattare da qui in avanti. Reggio di Calabria, la sua provincia, l'intera Calabria ed ogni loro espressione (dallo sport allo spettacolo, dalla cultura alla cronaca, dall'arte alle vicende più strane e grottesche), saranno viste con gli occhi di un Reggino e raccontate con le peculiari capacità di chi vive a queste latitudini. Reggio (di Calabria) è una Città straordinariamente unica, ricca di umanità, di socievolezza, ma anche controversa, contraddittoria e per certi versi "strana" e finanche inequivocabilmente fulcro di molti eventi storici e culla di grandi personaggi che, da sempre, hanno arricchito e, per sempre, arricchiranno ogni dove esportando la propria cultura e formazione personale nate e forgiate in una delle Città più belle ed importanti della Magna Grecia. L'obiettivo che ci prefiggiamo è uno ed uno solo ed è, peraltro, semplicissimo da raggiungere per chi, come noi, non ha mai voluto che nessuno pensasse con la nostra testa: quello di raccontare le vicende e le vicessitudini che viviamo ed a cui assistiamo quotidianamente attraverso la semplicità, la schiettezza, se volete anche con la crudezza, con cui siamo abituati a pensare e, quindi, ad agire. Qui troveranno ospitalità tutti coloro i quali sanno cosa voglia dire libertà, indipendenza, onestà intellettuale, equilibrio nei giudizi. Non potremo accontentare, ahìnoi, chi è abituato alle cosidette "linee editoriali", a chi vede uscire un pezzo con la propria firma ma pensato e scritto da qualcun altro, a chi non fa della professione del Giornalista un qualcosa unicamente rivolto al servizio della verità e del lettore. Il ruolo del Giornalista incarna, si sa, il cosidetto Quinto Potere di cui noi non vogliamo abusarne affatto. La mole di lavoro sarà tanta, certo, ma non ci spaventano nè le difficoltà nè le ore trascorse dietro al nostro pc purchè siano spese per commentare e portare a Voi lettori una versione libera, audace, vera ed autentica della nostra sconfinita Regginità! Ad majora!

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