Reggio Calabria: operazione “bollettopoli”

 Operazione “Bollettopoli”, sette arresti domiciliari per associazione per delinquere finalizzati alla truffa e al falso, vero e proprio “Sportello Unico” per le falsificazioni.    

All’alba di oggi giovedì 8 ottobre i militari della Compagnia di Reggio Calabria hanno dato esecuzione, nell’ambito dell’operazione denominata “Bollettopoli” ad ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di 7 soggetti, a vario titolo resisi responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al falso, falso materiale e truffa; i militari hanno inoltre notificato i provvedimenti di sottoposizione all’obbligo di presentazione alla p.g. ad altri 11 soggetti responsabili dei medesimi reati. 18 complessivamente le persone indagate. Le indagini, condotte  dalla Stazione di Pellaro della Compagnia di Reggio Calabria, vengono inquadrate nell’ambito del proc. pen. 1806/07 R.G.N.R., sotto le direttive della Procura Ordinaria di Reggio Calabria, Sost. Proc. Dott. Giovanni MUSARO’.  Un procedimento penale che si instaura nel 2007, a seguito di altra attività di indagine in cui erano emerse delle attività di contraffazione di documentazione di vario tipo particolarmente diffuse sul territorio e svolte in particolare da alcuni soggetti residenti nell’area reggina. Le indagini avviate dalla Procura, durate circa un anno e  condotte dalla Stazione Carabinieri di Pellaro,  hanno evidenziato, soprattutto grazie alle attività di intercettazione telefonica, il ruolo rivestito da alcuni soggetti, operanti nell’hinterland reggino, dediti a traffici illeciti, inerenti la contraffazione di diversa documentazione, allo scopo di eludere il fisco od al fine di perpetrare delle truffe nei confronti di società che gestiscono l’erogazione di numerosi servizi, quali l’ENEL, l’ATERP, mediante la produzione di ricevute di pagamento di bollette e/o canoni contraffatti, ovvero allo scopo di attuare mediante artifizi e raggiri, rilevanti frodi nei confronti di diverse compagnie assicuratrici mediante la produzione di documentazione assicurativa contraffatta, quali certificati e contrassegni assicurativi per veicoli e natanti. Le indagini  hanno dato modo di ricostruire  l’ attività sul territorio dell’associazione presente nelle frazioni di Pellaro, Gallina, Rione Modena e Catona, stabilmente dedita alla contraffazione di documentazione di vario tipo, come  bollette telefoniche Telecom, pagamenti di forniture per energia elettrica Enel ed anche contratti con l’ emittente privata SKY. Il sodalizio era organizzato in maniera verticistica con a capo un promotore, nonché coordinatore delle attività illecite, individuato dai militari  nella persona di CAMBARERI Marcello,residente in Pellaro ed alcuni principali procacciatori d’affari (tutti destinatari degli arresti domiciliari) ed altri procacciatori d’affari (destinatari dell’obbligo di presentazione alla p.g.), anch’essi pienamente inseriti nell’attività criminosa . Lo stesso CAMBARERI utilizzava la propria abitazione come base operativo- logistica per produrre la falsa documentazione richiesta, scendendo poi in campo fisicamente se necessario, recandosi presso i vari clienti, al fine di riscuotere dagli stessi la retribuzione per i lavori eseguiti. Alle volte tentava di occultare la reale natura delle conversazioni telefoniche, con frasi di tipo convenzionale, come riscontrato dalle intercettazioni tra quest’ ultimo ed i suoi clienti. Notevoli peraltro le truffe in danno di famose società assicurative quali che saranno formalmente interessate al fine di poter rivalersi nei confronti dei soggetti facenti parte dell’associazione e tutelare la proprie posizioni giuridiche. Oltre alle intercettazioni telefoniche,  i militari del Comando Stazione Carabinieri di Pellaro, nell’ambito dell’ indagine denominata Bollettopoli, hanno effettuato delle perquisizioni presso il domicilio dei principali indagati, sequestrando apparecchiature informatiche e documentazione contraffatta. In un caso, occultati dentro la cuccia di un cane, di proprietà di uno dei soggetti indagati, è stata rinvenuta  una cassetta a chiusura ermetica, contenente certificati assicurativi falsificati, pronti per essere stampati e successivamente messi in commercio su richiesta di una molteplicità di clienti che si rivolgevano all’ associazione, al fine di trovare una soluzione “economica” ed alternativa al regolare pagamento di contratti assicurativi o per l’erogazione di servizi. Lo stesso Catanzaro, procacciatore d’ affari oltre che produttore, per la branca assicurativa, si prestava spesso a raggiri utili al fine di cambiare la propria identità, come riscontrato in più occasioni dai militari, i quali venivano in possesso di documenti di identità (patente di guida)    riportante l’ inconfondibile effige fotografica dello stesso CATANZARO ma corrispondente a nomi fittizi. Oltre a Catanzaro Antonio, d etto “Nuccio”, altro ruolo fondamentale all’interno dell’associazione ricopriva MARINO Francesco, il quale curava il settore inerente la falsificazione di altra documentazione, tra cui bollettini postali di vario genere, CUD, buste paghe, e forniva altresì supporto anche di tipo  logistico ospitando, presso i locali della propria abitazione, strumenti e mezzi di tipo informatico, necessari per lo sviluppo dell’attività illegale. Le stesse abitazioni venivano utilizzate dai consociati quali punti di riferimento per l’espletamento delle fasi tecnico-operative, tanto da  poter definire l’organizzazione  una vera e propria “Agenzia della falsificazione”. Molteplici sono state le intercettazioni telefoniche poste in essere , ma anche i servizi di osservazione che hanno permesso di cogliere  gli indagati nei loro incontri durante i quali si scambiavano materiale tecnico come cartucce per stampante e quant’ altro utile alla produzione della documentazione falsa. Altro ruolo fondamentale nel procacciare gli affari era svolto dai fratelli FALDUTO Natale e FALDUTO Antonio, quest’ ultimo detto Antonello anche egli in stretti rapporti con il CAMBARERI: in particolare Natale FALDUTO, al fine di dar seguito all’attività illecita della consorteria oltre a procacciare affari, non mancava di fornire la disponibilità di alcuni immobili al CAMBARERI, in accordo con lo stesso, per la realizzazione e produzione dei documenti falsi. Una fitta quanto proficua rete di affari era quella  che vedeva principale procacciatrice d’ affari CRISTIANO Antonia con il marito MOUTAJI Said: la coppia, si interessava di produrre svariati contratti assicurativi ed altra documentazione falsa, destinata ad un gruppo di clienti di nazionalità extracomunitaria. Tanti gli episodi oggetto di indagine, si può citare ad esempio un caso emblematico in cui  uno dei procacciatori d’affari si rivolgeva al CAMBARERI rappresentando il fatto che un ristorante della zona  sud della città aveva lamentato un abbassamento della quantità di energia elettrica fornita dal gestore che portava al conseguente spegnimento delle celle frigorifere all’interno del locale. Tale episodio preoccupava il soggetto perché a suo dire non avevano prestato un servizio efficace e avrebbero dovuto accelerare la trasmissione dei falsi bollettini di pagamento poiché tale situazione poteva minare l’”Immagine” e la “Credibilità” di questa “Agenzia della falsificazione”. In altro caso è stato accertato che gli associati hanno prodotto una falsa ricevuta di pagamento di oltre 16.000 euro al fine di ottenere il condono per un’abitazione costruita abusivamente, ottenendolo. L’indagine ha fornito uno spaccato preoccupante dell’attività svolta dall’associazione che è stata disarticolata in tutti i suoi livelli. L’attività di indagine ha permesso di accertare solo nell’arco di tempo attenzionato un volume d’affari stimato di oltre 350.000 euro. Tale cifra è solo stimata poiché l’associazione operava già in periodi precedenti all’inizio delle indagini con un’attività ovviamente dello stesso tenore. Le  indagini non hanno accertato collegamenti dei soggetti e delle attività con la locale Criminalità Organizzata, è tuttavia importante sottolineare che attività criminose del genere sono testimonianza di un contesto di illegalità diffusa che costituisce l’humus in cui la criminalità organizzata ha buon gioco a prolifare. Si pensi al problema dell’abusivismo edilizio, che già di per sé è un grave indice del senso di illegalità: qui si arriva alla produzione ed alla spendita di una ricevuta falsa per ottenere il condono edilizio..! Il valore di questa attività di indagine e di contrasto consiste nel fatto di aver colpito un fenomeno che, quando caratterizzato da dimensioni su larga scala e diffusione sul territorio come in questo caso, va a minare e danneggiare la regolarità dei mercati, ma soprattutto provoca danni che, se nel breve periodo colpiscono gravemente  enti pubblici e società private, nel medio e luogo periodo vanno a ripercuotersi  inesorabilmente sui cittadini quali utenti e soprattutto contribuenti dei vari servizi.     

 

 

 

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Author: Maurizio Gangemi