(1) “Abbiamo salvato il calcio a Reggio… con un atto d’amore… #unitisivince”. Sciorinate, e toltecele dal groppone, subito le tre frasi più lette ed ascoltate negli ultimi due anni – a mò di mantra (o litania, se più via aggrada, a seconda se siete buddisti o cattolici) che di sacro nulla hanno ma che, ormai,
sembrano divenute stucchevolmente patetiche, oltre che fastidiose come le zanzare -, proviamo a scrivere di fatti e circostanze attuali.
E’ dal 29 agosto del 2016 che non scrivevamo di Reggina su Il Reggino. All’epoca si era alla vigilia del derby con il Messina, prima gara casalinga stagionale, e ci era parso che qualcosa di sgradevole stesse per verificarsi. I fatti, poi, ci dissero che il nostro allarmismo si rivelò ingiustificato (sarebbe presuntuoso presumere che il nostro editoriale e le telefonate ricevute quasi nell’immediatezza della sua pubblicazione, abbiano cambiato il corso delle cose rimettendole sui giusti binari). E’ evidente, quindi, che agosto ci ispira riflessioni approfittando delle nostre ed altrui ferie che liberano le menti dalla monotona quotidianità in ufficio.
In questo anno, però, certamente non siamo stati zitti. Ci siamo dedicati alla divertentissima opportunità concessaci di postare stati o commenti sul social network più frequentato: quel famoso (o famigerato) “Facebook” più volte demonizzato dal Presidente Praticò ma le cui stampe ed i cui screenshots hanno riempito il loro tempo dedicato alla lettura e, con esso, moltissimi faldoni negli archivi societari.
Durante lo scorso campionato, coscientemente, abbiamo disertato la Tribuna Stampa del “Granillo” e, con essa, la Sala Stampa dedicata alle interviste post-partita. Non abbiamo ritenuto di interloquire con i protagonisti della prima stagione tra i professionisti della Urbs Sportiva Reggina 1914 srl. Li abbiamo ascoltati, certamente, così come letti e commentati durante tutto il corso della stagione preferendo il ruolo di semplici tifosi piuttosto che di giornalisti. Non sappiamo se abbiamo sbagliato o meno, sappiamo che era ciò che volevamo fare e l’abbiamo fatto.
Ed allora cos’è che ci ha fatto ritornare sui nostri passi? Cos’è che ci ha incuriositi? In primis il comunicato diramato dalla Società il 7 giugno scorso. A prescindere dai contenuti, ai più è parso evidente come poco o nulla sarebbe stato come prima. E’ bastato soffermarsi e ragionarci su per capire come fossero già fatte da tempo alcune scelte tra cui quella che ha destato più polemiche e "chiacchiericchio" (cit. Pasquale Caprì) e cioè il ridimensionamento (o demansionamento) del DGS (Direttore Generale e Sportivo) Gabriele Martino. La conferma è arrivata, sempre tramite comunicato ufficiale, appena due giorni dopo con le firme di Agenore Maurizi quale nuovo allenatore ma soprattuto Salvatore Basile quale nuovo Coordinatore dell’Area Tecnica che altro non vuol dire che Direttore Sportivo. E Gabriele Martino? E’ e resterà Direttore Generale – giustamente – fino a scadenza di contratto (30 giugno 2019), salvo che non si cambi idea (la Società nel decidere l’interruzione del rapporto lavorativo o Martino nel dimettersi se e quando lo riterrà opportuno).
Incuriositi, dicevamo, da queste novità il giorno dopo abbiamo rimesso piede al Sant’Agata, dopo anni ed anni di volontaria assenza (riferita in maggior parte agli ultimi anni targati Reggina Calcio ed all’unico precedente dalla Società attuale), per assistere alla presentazione di Maurizi e, appunto, Basile. Dei lunghissimi 28 minuti e passa di “discorso all’Universo” presidenziale ci ha colpito una sola frase (le altre 3250 le avevamo già più volte ascoltate) il cui senso, parola più parola meno, si potrebbe tradurre così “Ho conosciuto il sig. Basile il 31 gennaio scorso in sede di calcio mercato…” e da lì, evidentemente, sono iniziati confronti e chiacchierate tali da decidere di iniziare la collaborazione oggi in essere (senza conoscere, però, la durata contrattuale del rapporto di lavoro).
Prima, però, di recarmi alla presentazione, disconoscendo (mea culpa!) chi fossero Agenore Maurizi e Salvatore Basile, così com’è ormai consueto, ho dato uno sguardo ai curricula di entrambi facilmente rintracciabili in Rete. E devo ammettere che mi aspettavo di più. Non molto di più ma di più. La prima cosa che scrissi a proposito, sulla pagina Facebook dell’Associazione Culturale “Leggende Amaranto”, fu “…ad entrambi deve essere accordata fiducia senza pregiudizi: … perché da ieri sera indossano la NOSTRA MAGLIA…”. Di quella conferenza stampa ricordo due frasi, una ascoltata ed una pronunciata: la prima ha la paternità di Maurizi che, umilmente, disse che il suo curriculum è quello noto e che nessuno lo può cambiare ma che gli piacerebbe – legittimamente – essere giudicato per ciò che farà e non per quello che ha fatto; la seconda, invece, è relativa a quello che dicemmo a Salvatore Basile: LA REGGINA E’ UNA COSA SERIA, che militi dall’Eccellenza alla Champions League non muta l’assoluto valore che diamo alla maggiore squadra di calcio della nostra Città.
Al Sant’Agata, poi, mettemmo piede in concomitanza di qualche allenamento pomeridiano, dell’ “allenamento congiunto” con l’Equipe Sicilia ma, anche e soprattutto, qualche giorno prima in occasione dell’incontro con la Stampa voluto dal DS Basile.
Di quest’incontro ricordiamo la dimestichezza diplomatica e la sfacciata franchezza della premessa e delle risposte alle domande dei colleghi convenuti ma anche, purtroppo, alcuni passaggi non proprio carini (né verso la Stampa, né verso la Società, né verso il predecessore).
Non ci è piaciuto l’esordio: con quel “Come Società ci stiamo strutturando” intendeva dire “Non ho trovato una Società con ruoli, mansioni e competenze ben definite e delineate” in sostanza “Si sono persi due anni” o “Ho trovato confusione” o, in parole povere, “C'è un casino”? Bhe, al netto di interpretazioni lusinghiere che noi non abbiamo trovato, non ci pare abbia reso onore al lavoro svolto sino al suo arrivo. O sbagliamo?
Non ci è piaciuto affatto, poi, il presentarsi con una raccolta di alcuni articoli di testate giornalistiche in cui, a suo dire, erano state riportate circostanze non vere: Salvatore Basile si occupi e preoccupi di fare il DS – bene e nell’interesse della Reggina – che ad occuparsi e preoccuparsi di come facciamo noi i giornalisti è una problematica, appunto, nostra! Se, invece, Basile avesse conosciuto alcuni colleghi duttili e malleabili (ce ne sono, ovviamente) ed avesse presunto che il target è quello, allora, a scanso di equivoci futuri, ci pregiamo informarlo che, fortunatamente, alcuni non sono né duttili, né malleabili e né “quattrostagioni” che si adeguano al personaggio di turno al variare degli eventi (atmosferici e non).
Più che non ci è piaciuto, ci ha lasciati assai perplessi l’uso dell’aggettivo “funzionale” spesso anticipato dal “non” ed indirizzato ai giocatori dichiarati in partenza (Oggiano, Maesano e Licastro) e ad altro/i: funzionali a cosa? Al gioco di Maurizi? A quale progetto?
Non ci è piaciuto, infine, anche il chiaro ed evidente riferimento al predecessore (noi abbiamo percepito questo ma potremmo anche sbagliarci) allorquando si è parlato dei mal di pancia di Bianchimano o delle posizioni di De Francesco e Porcino (entrambi con il contratto in scadenza a fine giugno prossimo).
Insomma, avendo i capelli bianchi e facendo i giornalisti da 28 anni – 26 ufficialmente + 2 di praticantato – (cioè da quando Salvatore Basile andava alle elementari, beato lui) abbiamo imparato a diffidare della quasi totalità delle cose che gli addetti ai lavori nel mondo del calcio dichiarano soprattutto alla Stampa. Non ci fidiamo, quindi. Non abbia a prendersela Basile, non è riferito ad personam ma alla quasi totalità dei presidenti, DG, DS ed allenatori circolanti e circolati a queste latitudini. Come si suol dire dalle nostre parti “Abbiamo i calli”! Noi non siamo semplici e banali diffusori delle informazioni che ci vengono date: da esse, è nostra abitudine, traiamo spunto per pensare, per riflettere, per dubitare, per domandarci e, se possibile, per arrivare, attraverso il ragionamento (spicciolo o complesso che richieda la situazione), a delle considerazioni che, poi, solo poi, trasferiamo al lettore. Patti chiari amicizia lunga!
Per noi, e non solo per noi ma per la maggior parte dei tifosi, conta solo la Reggina! Senza alcun nome e cognome né di chi l’ha rappresentata ieri, né di chi la rappresenta oggi e nemmeno di chi la rappresenterà in fuuro. Tutti pro-tempore siamo, anche noi che da 28 anni ne narriamo le gesta a modo nostro. Piace? Non piace? Assai poco c’importa: interpretiamo il nostro mestiere come input, come stimolo a ragionare diretto a chi ha la pazienza di leggerci e che, poi, ha il sacrosanto diritto di formare il proprio pensiero. Non ci piace raccontare asetticamente i fatti, è nostro piacere tradurli secondo quelli che sono i nostri canoni di intendimento e, successivamente, di trasferimento all’opinione pubblica. Le parole lasciano il tempo che trovano, dal 27 agosto inizieranno i fatti ed è solo su quelli che il nostro giudizio su Società, Basile e Maurizi sarà basato. La nostra memoria è all’impresa dei 51 punti in serie A (stagione 2006/2007, con partenza da -11) e di cui quest’anno ricorre il decennale; la nostra mente è al prossimo Reggina-Sicula Leonzio (in campionato e non domani in “allenamento congiunto”). Ad maiora, Reggina!