Ascoli Reggina: le probabili formazioni

Ascoli (4-4-2): Frezzolini; Gazzola, Portin, Silvestri e Giallombardo; Sommese, Luci, Amoroso e Giorgi; Antenucci e Bernacci. In panchina: Guarna, Jaager, Marino, Di Donato, Mattila, Potenza e Lupoli. All.: Pillon. Reggina (3-4-3): Cassano; Adejo, Valdez e Costa; Morosini, Carmona, Barillà e Rizzato; Pagano, Bonazzoli e Missiroli. In panchina: Marino, Camilleri, Capelli, Santos, Buscè, Viola A. e Brienza. All.: Iaconi. Arbitro: Pinzani di Empoli. Assistenti: Bagnoli e Segna.

Note. Ascoli: Bernacci gioca titolare, ma Lupoli è in preallarme. Probabile la conferma della squadra con Amoroso e Sommese in appoggio alle punte. Squalificato: Micolucci. Diffidati: Bernacci, Gazzola, Giallombardo, Luci, Silvestri e Sommese. Reggina: Iaconi decide solo all'ultimo a chi affidare tra Adejo, Capelli e Santos la maglia da titolare come centrale difensivo. Brienza parte dalla panchina e ballottaggio Morosini-Buscè a centrocampo. Squalificati: Cacia, Cascione e Volpi. Diffidato: Barillà.

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Reggina: Biagio Pagano, goleador e leader amaranto

altaltaltLa Reggina ha forse  trovato il leader che cercava da tempo. Corre tanto, combatte, segna, incita i compagni, trascina i tifosi. Biagio Pagano (nelle foto di Fafo mentre calcia il rigore del vantaggio e, poi, mentre corre ed esulta sotto la curva), da supercontestato ad inizio stagione, con l’arrivo di mister Iaconi, si è trasformato in giocatore di riferimento per tutti. Si è liberato di quelle paure che lo avevano accompagnato quando alla guida tecnica degli amaranto c’era mister Novellino. Solo un lontano ricordo i forti richiami dell’ex tecnico, le sostituzioni punitive dopo pochi minuti di gara, le gabbie tattiche verso le quali lo stesso Pagano ha sempre mostrato segnali di grande sofferenza. Questo è il suo momento. L’aver ritrovato la serenità soprattutto mentale, lo aiuta nelle prestazioni a beneficio di una Reggina che, pur sempre impelagata nei bassifondi della graduatoria, inizia a vedere qualche spiraglio di luce.

La partita con il Brescia va analizzata con particolare attenzione, però. Sarebbe troppo superficiale parlare di vittoria schiacciante e dominio degli amaranto, senza sottolineare come la gara sia stata fortemente condizionata dall’episodio verificatosi dopo pochi minuti. Anche per una squadra in difficoltà come la Reggina, usufruire di un calcio di rigore al pronti e via e trovarsi in vantaggio anche di un uomo, espulsione di Bega, ha avuto un forte significato sul match. C’è anche da dire che questa squadra, nello scorcio di campionato in cui l’abbiamo vista all’opera, ha messo in mostra talmente tante brutture, che non sarebbe stato poi così assurdo pensare che anche contro quel Brescia la vittoria poteva non arrivare. Invece non è stato così, confortanti i segnali mostrati dal gruppo sul piano della volontà e della combattività. Si è corso molto e bene, poche sono state le sbavature, tante invece le indicazioni ricavate dai novanta e passa minuti di gioco. Cascione che scalza dalla linea centrale dei difensori due elementi che nella Reggina giocavano da titolari nella massima serie, Valdez e Santos. Cascione stesso che si concede anche licenze in fase offensiva e trova il suo secondo gol in altrettante partite giocate in casa dagli amaranto. Barillà fornisce un contributo prezioso in mezzo al campo per quantità e qualità, bene finalmente Rizzato, di Pagano abbiamo già detto, mentre per il gigante buono Emiliano Bonazzoli, nonostante l’impegno, il gol non vuole arrivare. Citazione a parte merita Maurizio Lanzaro, il capitano. Cinque anni al servizio della Reggina con prestazioni sempre oltre la sufficienza. Anche lui, come Pagano, messo ai margini da Novellino ed ora tornato nuovamente protagonista. Dopo aver superato da tempo le cento presenze con la Reggina, ha messo a segno il suo primo gol in maglia amaranto. Bravo Maurizio.

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Reggina Brescia 4-0: i commenti dei tifosi

altLa Reggina cala il poker. Quattro goal rifilati al Brescia e tanti saluti a Iachini ed ai suoi uomini. Finalmente una buona prestazione degli amaranto proprio nella giornata in cui veniva a mancare la fantasia di un Brienza influenzato. E’ proprio su Brienza che si concentra il primo intervento telefonico del post gara su Touring 104. Santo esordisce cosi: “Abbiamo finalmente giocato una bella partita, l’assenza di Brienza non si è avvertita.” Oggi chiameranno tutti per dire “te l’avevo detto io che…la squadra era buona”. Voglio ricordare il grandissimo goal di Ceravolo con la maglia dell’Atalanta, un errore secondo me cederlo cosi velocemente, uno come lui avrebbe fatto comodo a questa squadra” . Tanti goal, un’ottima prestazione, ma la polemica come al solito non manca.

Enzo è risentito nei confronti di Volpi. “Mi ha dato fastidio l’atteggiamento di Sergio Volpi al termine della gara. Ha mandato a quel paese un ragazzino a bordo campo che lo invitava ad andare sotto la curva insieme agli altri compagni di squadra, questi sono comportamenti che non fanno bene al gruppo soprattutto dopo un 4–0 in casa ed una buona prestazione della squadra.” Nino si complimenta con mister Iaconi: “Grazie al mister per aver azzeccato la formazione. Morosini nel ruolo di esterno destro è stata una piacevole sorpresa. Complimenti anche a Lanzaro per il suo primo goal in maglia amaranto.” Tanti elogi per tutti e non potevano mancare anche per il presidente Foti (nella foto in un'immagine d'archivio). Giovanni augura lunga vita a Foti: “Senza di lui la Reggina non esisterebbe più. Ha creato dal nulla il Sant’ Agata, ha dato un futuro a questa Società. Si può anche sbagliare, ma al momento non vedo alternative valide a Foti. Concludo dicendo che ci credo ancora ai play off, il campionato è lungo e questa vittoria potrebbe essere la svolta di questa stagione.” Filippo, invece, è un nostalgico della serie A: “ Ma perché non giochiamo sempre di domenica?” – esordisce cosi – “oggi ho riassaporato l’odore della massima serie. Abbiamo giocato in contemporanea con le altre squadra di A” e conclude con una piccola polemica verso l’arbitro Celi “ma l’arbitro di oggi sapeva che erano tutti diffidati quelli che ha ammonito?“. Concludiamo il nostro resoconto sugli interventi telefonici dei tifosi amaranto al termine di Reggina –Brescia con Mimmo, da noi simpaticamente ribattezzato l’amico dei calzoni: “Complimenti a Pagano, a suon di goal sta diventando il leader di questa squadra anche dimostrando grande personalità nel voler andare a calciare il rigore”.

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Reggina Brescia 4-0: interviste post gara

Clima disteso in sala stampa dopo la netta vittoria della Reggina, la seconda dell’era Iaconi dopo quella sulla Salernitana nella precedente gara casalinga prima del rinvio della gara con il Sassuolo. In sostanza, Iaconi ha la meglio su Iachini. La Reggina si porta a quota 16 in classifica e, dopo la trasferta di sabato ad Ascoli, recupererà appunto la gara con il Sassuolo. Battuta a parte, la Reggina gioca meglio che in altre occasioni. E’ più fluida, più lineare, non commette sbavature difensive e Cassano, a parte qualche uscita di ordinaria amministrazione, fa la prima parata soltanto all’88°. Certo, dobbiamo ammetterlo, la gara per gli uomini di Iaconi si è messa subito in discesa con l’espulsione di Bega dopo 40 secondi ed il successivo rigore trasformato dal sempre più bomber amaranto Pagano, ma comunque resta il fatto che la Reggina ha giocato meglio anche rispetto alla gara vinta con il fanalino di coda Salernitana. Il primo ad entrare in sala stampa è l’allenatore ospite Iachini. Cappellino in testa e scuro in volto si sottopone alle domande dei cronisti.

Tutto più difficile sin da subito. “Certo, la gara si è compromessa con l’espulsione ed il rigore realizzato. Volevamo essere noi a “fare” la partita, ma tutto è cambiato. Il calcio è fatto di episodi e stavolta ci ha detto male. Ripartiamo comunque anche da questa sonora sconfitta che, ovviamente, ci fa male.” Giudica giusta l’espulsione di Bega? “Forse l’espulsione non ci stava visto che il pallone era lontano dalla porta e con poche possibilità di calciare a rete da parte di Bonazzoli, ma è andata così e quindi. In 10 contro 11 diventa ovviamente tutto più difficile. Abbiamo cercato di coprirci ma non ci siamo riusciti dando a loro la possibilità di fare quello che volevano.” Dal punto di vista del morale come sta la sua squadra? “Giocare tutti e 90 i minuti in inferiorità numerica devasta psicologicamente. Giriamo pagina e guardiamo avanti.” E’ stato costretto a cambiare più volte modulo. “Si, dopo l’espulsione siamo passati al 3-4-2 e poi al 4-3-2.” Baiocco molto nervoso e beccato anche dal pubblico reggino al contrario di un Possanzini acclamato. Ed, oltretutto, lo stesso Baiocco, all’entrata nel tunnel degli spogliatoi dopo la sostituzione, si è beccato anche con i suoi tifosi fino a quando un suo collaboratore non lo ha spinto verso gli spogliatoi stessi. “Conosciamo tutti Baiocco, è un giocatore che ci tiene moltissimo a fare bene ed a vincere. E’ molto importante per noi. Dopo la sostituzione non è passato dalla panchina, ma non è un problema questo. Sull’altro episodio, non ho visto nulla ma se mi dite che è accaduto me ne dispiace molto.” Può influire negativamente una “legnata” del genere? “Certo, tutto sta nel capire come e perché si è perso in questo modo a prescindere dall’espulsione e dal rigore dopo un minuto. Dobbiamo lavorare ancora molto.”
Cambio dietro la scrivania, esce Iachini ed, in coppia, entrano Pagano e Barillà.
Biagio (Pagano, n.d.r.), due goal e due assist per Cascione e per il capitano. “E’ stata la mia partita perfetta. Ma, aldilà di questo, anche se non in superiorità numerica, oggi non ci sarebbe stato niente per nessuno contro questa Reggina.” Nino (Barillà, n.d.r.), rientravi dopo tanta panchina e dopo le soddisfazioni personali in Nazionale. "Si, è vero. Ho giocato secondo le indicazioni ricevute e ho dato il massimo. Sono a disposizione del mister, il mio dovere è quello di farmi trovare pronto quando vuole.” Il fatto che spesso sei in panchina può danneggiarti in ambito Nazionale? “La Nazionale tornerà a marzo e fino ad allora penso solo a dare il massimo per la Reggina a seconda di come e quanto vuole il mister.” Pagano, hai detto che oggi non ci sarebbe stato niente per nessuno. Cos’è cambiato rispetto a prima? “Tante cose, ma la cosa più importante è che oggi la Reggina non poteva non vincere. Voleva questa vittoria e l’ha ottenuta anche largamente.” Può essere considerata questa la partita della svolta dal punto di vista psicologico? “Non lo so. So solo che dobbiamo giocare per vincere ogni gara con il coltello tra i denti.” Dopo il rigore a nostro favore e la conseguente espulsione dell’avversario, ogni fallo un cartellino giallo. "Credo che 6 ammonizioni siano davvero troppe e, soprattutto, le 4 che si sono rivelate pesanti per via delle squalifiche che ne conseguiranno.”
Escono i due giocatori ed entra mister Iaconi.
Mister, abbiamo visto una Reggina molto diversa rispetto al passato in quanto ad atteggiamento e mentalità. “E’ vero. La partita è stata semplificata dall’episodio del primo minuto, ma credo che la Reggina avesse già dato dei segnali di cambiamento già da un po’. Oggi ha finalmente materializzato quanto sin qui di buono fatto. Credo, però, che sia necessario ancora lavorare molto anche perché la classifica non è migliorata.” Mister, leggendo la formazione abbiamo pensato anche a talune scelte cervellotiche da parte sua. “No, affatto. Sono state scelte coraggiose certamente, ma non frutto della follia. Sono state, invece, scelte molto ponderate. Cascione al centro della difesa, Valdez e Santos in panchina, Barillà al centro, Missiroli in attacco a sinistra e Pagano a destra, sono state scelte dettate dalla necessità e dal lavoro di un’intera settimana.”  Cos'é cambiato rispetto a qualche settimana fa? “Siamo certamente più propositivi. Abbiamo perso a Lecce e ad Empoli contro squadra che occupano il primo ed il secondo posto in classifica e non quindi contro squadrette. Dobbiamo crescere e lavora ancora molto, questo certamente.” Bonazzoli è ancora una volta parso un gradino al di sotto rispetto agli altri. “Si, è vero. Bonazzoli è comunque un giocatore importante e forte tecnicamente. Paga due anni di quasi inattività, ma è in crescita anche lui.” Il lungo palleggio messo in atto dalla sua squadra a che cosa era finalizzato? “A tirare fuori gli avversari dalla propria trequarti. Il possesso palla serve a gestire meglio la gara e lo dimostra meglio il fatto che quando non l’abbiamo fatto abbiamo smesso di giocare ed abbiamo subito troppo.” Ha riportato in panchina Volpi fino a farlo giocare nell’ultima mezz’ora. “Volpi è un giocatore importante per noi. Conto di farlo sentire nuovamente importante e di recuperarlo a pieno ritmo.” Le 6 ammonizioni le sono sembrate esagerate? “Si, certo. Soprattutto quelle 4 che ci costringeranno a rinunciare a giocatori importanti ad Ascoli. Forse il direttore di gara voleva riportare la parità numerica dei giocatori in campo, non so.”

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Reggina Brescia 4-0: tabellino e cronaca

Reggina – Brescia: 4-0. Reggina (3-4-3): Cassano; Lanzaro (c), Cascione e Costa; Morosini, Carmona (dal 59° Volpi), Barillà e Rizzato; Pagano, Bonazzoli (dal 75° Cacia) e Missiroli (dall'81° Adejo). In panchina: Marino, Valdez, Santos, Adejo, Volpi, Viola A. e Cacia. All.: Iaconi. Brescia (4-4-2): Arcari; Zambelli, Bega, De Maio e Dallamano; Rispoli (dal 59°Vass), Paghera, Baiocco (dal 68° Taddei) e Lopez; Possanzini (c) (dal 76° Kozak) e Caracciolo. In panchina: Viotti, Mareco, Berardi, Vass, Taddei, Varga e Kozak.. All.: Iachini. Arbitro: Celi di Campobasso. Assistenti: Di Fiore di Aosta e Iannello di Novi Ligure. Quarto uomo: Terzo di Palermo. Marcatori: Pagano al 4° (rig.) ed al 19°, Cascione al 73° e Lanzaro all’88°. Ammoniti: Barillà, Morosini, Cascione, Lanzaro, Volpi, De Maio e Cacia. Espulso: Bega al 1° per fallo da ultimo uomo. Corner: 5 a 1 per la Reggina. Recupero: 2 (p.t.) e 0 (s.t.). Tiri in porta: 7 Reggina e 1 Brescia. Tiri fuori: 4 Reggina e 2 Brescia. Falli fatti: 25 Reggina e 13 Brescia. Fuorigioco: 3 Reggina e 0 Brescia. Spettatori presenti: 5824 (di cui 5184 abbonati e 640 paganti). Incasso: € 46334,67 (di cui 40263.67 quota abbonati e 6071,00 al botteghino).

La cronaca. Ennesima formazione nuova di sana pianta quella di Iaconi. Fuori sia Valdez che Santos come da formazione carpita in settimana e riportata in precedenza. Unico cambio non previsto, né prevedibile fino a qualche ora prima dell’inizio, Missiroli per Brienza influenzato. Difesa quindi a “3” con Lanzaro, Cascione e Costa, centrocampo a “4” con Morosini, Carmona, Barillà e Rizzato ed attacco a “3” con Pagano, Bonazzoli e Missiroli. 40 secondi appena dopo il fischio d’inizio ed è già l’episodio “chiave” della gara. Missiroli subisce fallo sul lato corto dell’area a sinistra, Celi fa proseguire per l’intervento di Rizzato che crossa rasoterra in area per Bonazzoli alle cui spalle giunge Bega che lo atterra. Rigore sacrosanto ed espulsione per il bresciano. 3 minuti dopo Pagano (nella foto) va sul dischetto e, con un tiro forte, centrale ed a mezz’altezza, batte Arcari. Al 7° il Brescia si rende pericoloso. Sul primo, ed ultimo, corner Cassano esce e respinge, Rispoli raccoglie e calcia alto da ottima posizione salvo poi capire che l’arbitro aveva già fermato il gioco per fallo sul portiere. Al 13° una bella azione che nasce da Costa che, dalla sua posizione, in diagonale lancia millimetricamente Pagano dalla parte opposta. Il bomber amaranto entra in area e calcia ma Arcari para a terra. Al 17° il pubblico grida al goal dopo un colpo di testa di Bonazzoli terminato in rete, ma il 9 amaranto era in fuorigioco. Al 19° la Reggina raddoppia. Assist in verticale di Missiroli per Pagano. La difesa delle rondinelle è immobile credendolo in fuorigioco ed il calciatore amaranto è bravo ad allungare il sinistro ed a toccare il pallone quel tanto che basta a superare il portiere bresciano ed a confermarsi goleador con 5 reti (3 delle quali in 2 gare). Al 23° guizzo di Morosini sulla destra che si beve due avversari. Il suo cross, però, non è raggiunto né da Pagano appostato sul primo palo né da Bonazzoli al centro dell’area. Al 25° punizione da 35 metri di Barillà, pallone forte e centrale con Arcari che respinge in mezzo all’area dove, però, non ci sono giocatori amaranto pronti ad approfittarne. Al 35° Carmona prova il tiro dalla distanza, Arcari para e rilancia subito verso Caracciolo e Lanzaro non può che stenderlo beccandosi l’ammonizione. Al 42°, sul terzo corner amaranto, Pagano per Cascione che, di testa, manda fuori di un niente. Al 50° Brescia pericoloso. Calcio di punizione sulla trequarti, De Maio in area di testa manda di poco alto. Al 64° Bonazzoli conquista palla fuori dall’area, calcia di sinistro ma il suo tiro finisce molto lontano dalla porta. Al 65° è Barillà a provarci dalla grande distanza, il suo tiro è forte ma ancora una volta centrale e Arcari respinge. Al 70° grande occasione per la Reggina e per Rizzato. L’esterno sinistro scambia ottimamente con Bonazzoli e si ritrova a tu per tu con Arcari ma il suo piatto destro termina incredibilmente alto. Al 73° la Reggina triplica sulla falsa riga del goal del raddoppio. Con la difesa bresciana immobile, Pagano trova al centro dell’area Cascione (nella foto) in posizione regolare. Il centrale difensivo stoppa di destro, evita il portiere e di sinistro insacca. All’81° punizione di Volpi respinta dalla barriera, arriva Barillà ma il suo sinistro è fuori. All’85° ancora Volpi lancia con precisione, in diagonale, dalla parte opposta, Barillà. L’azzurro, al volo, calcia di sinistro ed il pallone termina di un soffio fuori alla sinistra di Arcari. Sarebbe stato un goal straordinario. All’88° il primo tiro in porta del Brescia nel secondo tempo ed in tutta l’intera gara. Il subentrato Taddei calcia in diagonale ma Cassano si tuffa e blocca a terra. E’ sempre l’88° quando la Reggina fa poker. Cacia riceve un lancio lungo in verticale, si gira e calcia ma Arcari respinge. Sul pallone si avventa Pagano che mette morbido al centro dove c’è il capitano Lanzaro (nella foto) che, di testa, batte per l’ennesima volta il portiere ospite.

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Posticipo della XVI^ di B: Reggina-Brescia, le probabili formazioni

Reggina (3-4-3): Cassano; Lanzaro, Cascione e Costa; Pagano, Morosini, Carmona e Barillà; Rizzato, Brienza e Bonazzoli. In panchina: Marino, Valdez, Santos, Adejo, Volpi, Missiroli e Cacia. All.: Iaconi. Brescia (4-4-2): Arcari; Zambelli, Bega, De Maio e Dallamano; Rispoli, Paghera, Baiocco e Lopez; Possanzini e Caracciolo. In panchina: Viotti, Mareco, Berardi, Vass, Taddei, Varga e Kozak.. All.: Iachini. Arbitro: Celi di Campobasso. Assistenti: Di Fiore e Iannello.

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Reggina: il gruppo non è coeso

altIl pareggio di Crotone interrompe la striscia di sconfitte consecutive in trasferta della Reggina. Di fatto, però, non cancella gli evidenti problemi che la squadra si trascina ormai dall’inizio della stagione. Di natura tecnica, caratteriale, di atteggiamento, di personalità. Anche in terra pitagorica, pur passando in vantaggio dopo pochi minuti, pessima è stata la gestione di quel tratto di gara, breve a dire il vero, che poi ha portato al pareggio la formazione locale. Quei lievi segnali di miglioramento con l’arrivo del tecnico Iaconi in panchina, visti solo a Lecce, si sono lentamente assopiti. La squadra appare travolta da situazioni di così tale portata da non riuscire a venirne fuori.

E per fortuna che di fronte ci si trovava una formazione sul piano tecnico non eccelsa, altrimenti avremmo parlato ancora di una sconfitta. Sembra che la volontà alla risoluzione dei problemi riguardi pochi elementi. Si contano sulle dita di una mano, infatti, quei giocatori che per attaccamento e volontà emergono sugli altri i vari Lanzaro (nella foto), Carmona, a tratti Morosini e Pagano. Per il resto il vuoto assoluto. Superficialità negli interventi, poca convinzione, scarsa corsa senza palla, lentezza disarmante, comportamenti ingiustificabili per una squadra che ha decisamente bisogno di altro per tirarsi fuori dalle secche della classifica. Per quanto negli atteggiamenti o nella proposizione del vecchio modulo abbia potuto incidere negativamente Novellino, ad oggi bisogna prendere atto che il problema non era solo ed esclusivamente individuabile nella gestione tecnica. Lo dicono i numeri, lo dicono i fatti ed i risultati fin qui ottenuti. Quattro partite condite da due sconfitte, un pari ed una vittoria contro una Salernitana oggi solitaria all’ultimo posto della graduatoria. Il gruppo non è coeso, non si rema tutti dalla stessa parte, per quanto impegno possa metterci mister Iaconi, se a questo non corrisponde la volontà dei calciatori, tutto diventa inutile, tutto diventa una impresa di fatto impossibile. Preparazione atletica e stato psicologico non sono più scusanti credibili, siamo quasi a conclusione del girone di andata, il tempo necessario per recuperare entrambi gli aspetti c’è stato. La soluzione ultima potrebbe essere rappresentata nell’individuare quel gruppo ristretto di calciatori disponibili alla lotta ed al sacrificio, con l’inserimento di elementi più giovani ma facenti parte dell’organico e mettere da parte tutto il resto. Intanto per non avere nulla da rimproverarsi sul piano dell’impegno e della combattività, in attesa di arrivare al mese di gennaio, nelle condizioni meno devastanti possibili, e provare a raddrizzare una barca altrimenti destinata ad affondare.

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Circolo Velico Reggio: “Nel 2010 con il vento in poppa”

Da Francesco Parisi, riceviamo e pubblichiamo. Una tra le più ricche e prestigiose stagioni del Circolo Velico Reggio, la trentesima dalla sua fondazione, si sta concludendo. “È stato un anno intenso questo – dichiara il presidente del circolo, Carlo Colella –  caratterizzato da eventi sportivi, culturali e socio-didattici che hanno contribuito, non soltanto turisticamente, a ricondurre Reggio Calabria e sempre più i giovani reggini, a conoscere, capire, rispettare ed (eventualmente come fare) a sfruttare e godersi una delle risorse naturali più importanti che essa possiede: il mare”. In un periodo in cui le acque e i fondali marini calabresi sono, purtroppo, al centro di un’intricata quanto, ancora, oscura vicenda legata all’inquinamento radioattivo, ben più sani ed educativi aspetti e progetti hanno fatto balzare agli onori della cronaca, non soltanto nazionale, la città della Fata Morgana.

Il connubio sport-scuola tra la Federazione italiana vela (attraverso il Circolo Velico Reggio e quello Lucano) e l’Istituto scientifico Alessandro Volta di Reggio Calabria, grazie ad un Progetto regionale finanziato dal POR FSE Calabria, ha permesso, nella scorsa primavera, l’iniziativa: “Il mare: orizzonte di conoscenze”. Trenta ragazzi reggini, per due settimane, hanno studiato e vissuto il mare e l’affascinante mondo della vela concludendo l’esperienza con un viaggio, su quattro barche d’altura, tra le meravigliose isole della Grecia. Anche la trasmissione televisiva Linea Blu di Rai Uno condotta da Donatella Bianchi, si è imbarcata con i ragazzi per cogliere emozioni e sensazioni di questa bella esperienza. “Questa iniziativa – continua Colella –  insieme a due grandi eventi da noi realizzati, come il Campionato nazionale Optimist (under 15) e la Mediterranean Cup, hanno colorato lo Stretto ed hanno spinto molti giovani ad avvicinarsi alla nostra disciplina: un altro istituto reggino vorrebbe inserire nel proprio programma un corso di vela da svolgere nel nostro circolo”. Un anno difficile ma superato alla grande. “Abbiamo affrontato – sottolinea Carlo Colella – una stagione importante per noi e per la nostra città con i pochissimi mezzi che i soci del circolo ci mettono a disposizione e con il sostegno, ovviamente, della Federazione italiana vela. Quest’anno non abbiamo ricevuto alcun contributo da Regione, Provincia e Comune ma, per fortuna, nella nostra città ancora resiste una ‘banda’ di persone che, per il solo amore verso questo sport, ci ha dato una mano per permetterci di superare questi grandi impegni”. “Per il 2010 stiamo lavorando ad un grosso progetto che vede riunite due grosse manifestazioni veliche in sette giorni. La nostra Mediterranean Cup, che grazie al successo dell’ultima edizione ha ottenuto consensi internazionali, e una tappa dell’Italia Cup della Laser 4.7, la classe più numerosa della nostra federazione. Due eventi di spessore da collocare nell’ultima settimana di ottobre che vedrebbero Reggio Calabria capitale della vela in un periodo che turisticamente è fuori dal suo epicentro”. “Siamo già al lavoro per realizzare tutto ciò mentre per l’Italia Cup stiamo pensando di prevedere un “Match Race” (stile Coppa America) di 10 minuti. Una sfida tra due imbarcazioni aperta alle scommesse e gestita dall’Assolaser nazionale. Per la prima volta, quindi, una grande novità nel nostro territorio che coinvolgerà sportivi e scommettitori. Questa proposta, però, ha bisogno della collaborazione di più organismi istituzionali e turistici. Reggio Calabria subirà un grosso danno turistico a causa della chiusura, per la sua ristrutturazione, del Museo nazionale della Magna Grecia e già si avverte un calo nelle richieste di soggiorno nella nostra città. Di fronte a questa situazione bisogna fare qualcosa. Bisogna creare eventi e quant’altro possa stimolare il turismo e, sulla strada delle grandi manifestazioni, la ‘settimana azzurra’ della vela, per così dire, diventerebbe nel 2010 una carta vincente. Abbiamo sperimentato il Lido Comunale con grande successo. L’impianto si presta moltissimo a questo tipo di attività e, come circolo, abbiamo dimostrato che a mare siamo stati impeccabili, ne dimostra il fatto che anche le delegazioni straniere, presenti alla Mediterranean Cup, sono rimaste stupefatte dall’organizzazione tecnica e logistica da noi realizzata.  Avanzeremo, dunque, la nostra proposta al Sistema turistico locale Area dello Stretto, il quale, di recente costituzione, riunisce istituzioni, enti ed associazioni di categoria per la promozione e la gestione del settore turistico nelle provincie di Reggio Calabria e Messina. Chiederemo un aiuto soprattutto dal punto di vista dei servizi, perché per creare ottime manifestazioni, concrete ed utili alla nostra città, non occorrono solo soldi ma soprattutto servizi, spazi adatti, collaborazione. Pensiamo che Reggio Calabria debba lanciarsi e crescere con le grandi manifestazioni, oppure rimarrà indietro, come sempre”.

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Crotone Reggina 1-1: i commenti dei tifosi

altaltLa Reggina esce indenne da Crotone pareggiando una gara tutt'altro che facile. Un brodino, lo possiamo definire così, il punticino racimolato dalla banda Iaconi allo “Scida” grazie al goal del vantaggio realizzato da Pagano (nella foto). Un brodino per un malato in convalescenza che ancora non riesce ad uscire dal tunnel della crisi. Ma quel che preoccupa maggiormente, mettendo da parte la classifica, è la disaffezione verso una squadra che ogni sabato si fa sempre di più sentire attraverso i microfoni di RadioTouring104. Le telefonate giunte nei nostri studi nel post-gara di Crotone, hanno il sapore della resa, della rassegnazione ad un campionato che si spera si possa concludere con la salvezza.

Il primo radioascoltatore, Domenico, è deluso dall'atteggiamento della squadra e dice: "Ci siamo accontentati del punto a Crotone, e pensare che eravamo partiti per vincere il campionato. Ci vorrebbe la fantasia e il carisma di un giocatore come Ciccio Cozza e spero siano reali le voci che lo vogliono nuovamente a Reggio a Gennaio." Se Domenico è speranzoso su un possibile ritorno di Cozza, Antonio sintetizza in pieno lo stato d'animo attuale dei tifosi amaranto dicendoci: "Mi sono annoiato a vedere la partita della Reggina, non mi era mai capitata una cosa del genere in passato. Evidentemente la colpa non era del signor Novellino e non è del signor Volpi. La colpa è di tutti, dal Presidente ai giocatori." Mimmo, altro nostro fedele radioascoltatore,  si sente mortificato per le prestazioni della squadra e dell'andamento della stagione. Dice: “Iaconi non mi e' piaciuto ultimamente con le sue dichiarazioni sulla mancanza di un leader in questa squadra, e non mi piace neanche il modulo  attuale di gioco con un squadra che gioca sempre spalle alla porta e non incide mai in avanti". Pietro invece va oltre dicendo: “Mi sono addirittura dimenticato che giocava la Reggina questo sabato, la seguo da 20 anni ma è la prima volta che mi dimentico di vedere una partita. Sono stufo di questi professionisti pagati profumatamente dal Presidente Foti, mi stanno venendo meno gli stimoli per seguire con passione la squadra come negli anni passati". Durissimi fin qui i commenti arrivati in studio, commenti dettati molto dalla delusione del momento pessimo che si sta vivendo. C'è chi, come Tonino, però che commenta quello che è stato l'andamento tattico del match: "Devo fare un piccola critica a Iaconi, la mossa di Morosini come laterale destro non mi è piaciuta. Nel secondo tempo, con l'ingresso di Buscè, abbiamo limitato molto le incursioni sulla fascia sinistra dei calciatori del Crotone. Nel primo tempo, invece, siamo andati in difficoltà perché Mazzarani si inseriva spesso da dietro e creava problemi tanto da riuscire, purtroppo, a fare goal."  Le critiche a Iaconi, però, non si fermano alle parole di Tonino. Gianni, che chiama da Reggio, si sofferma sull'ingresso in campo di Barillà: "il Mister non deve prenderci in giro, l'ingresso del nostro Barillà a tre minuti dalla fine mi è sembrata una presa in giro nei confronti di noi tifosi e nei confronti del calciatore stesso". La rassegnazione, però, non fa parte di Salvatore: “Non sono rassegnato, ma incazzato. Non capisco perché il tecnico non faccia giocare un calciatore come Missiroli, uno dei pochi in grado di saltare l'uomo in questa squadra. Dice di vederlo come attaccante però, poi, in campo hanno giocato tre piccoli. Sarebbe stato meglio, a questo punto, giocare solo con Brienza (nella foto) davanti e fare il 3-5-2. Da quando è arrivato questo nuovo tecnico, comunque, stiamo peggiorando e ci stiamo allontanando dalla zona salvezza" . Chiudiamo con Natino, reggino che vive a Crotone: "Non potevamo fare di più, il Crotone gioca un buon calcio accompagnato da tanto entusiasmo. Mazzarani in sala stampa ha comunque dichiarato di essere rimasto sorpreso favorevolmente dalla Reggina, l'unico problema però, secondo me, è che non riusciamo mai a giocare con autorità ed a mettere sotto l'avversario. Speriamo a questo punto di riuscire a mettere sotto domenica il Brescia, una vittoria contro gli uomini di Iachini potrebbe essere una buona iniezione di fiducia per il futuro.

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Crotone Reggina 1-1: interviste post gara

Pari e patta nel derby di Crotone. La Reggina interrompe la propria striscia negativa di cinque sconfitte consecutive in trasferta e costringe i padroni di casa ad interrompere la loro, ben più lusinghiera, frutto di tre vittorie negli ultimi tre incontri. Un punto che, forse, fa morale ma è ancora troppo poco anche se, di certo, l’undici di Iaconi ha manifestato oggi maggiore grinta e cattiveria agonistica ed, anche, maggior corsa rispetto al passato. La strada è lunga, ma è d’obbligo tirarsi fuori dalla situazione pessima di classifica.

Il primo ad entrare in sala stampa è il Direttore Sportivo crotonese Peppe Ursino, reggino di Roccella.
Che partita ha visto? “Ho visto una bella partita, giocata a viso a aperto dalle due squadre. Credo che la Reggina non meriti la classifica che ha e vi assicuro che, da reggino, vederla in quella situazione dispiace tanto e fa male. Credo anche che la Reggina possa ripartire e riprendere il suo cammino proprio dalla partita di oggi perché pareggiare qui a Crotone, in questo periodo, vi assicuro che non è affatto facile.
Un derby senza tifosi. “Lo trovo assolutamente ingiusto. Non credo che le tifoserie di Reggio e di Crotone si siano mai distinte per fatti gravi, penso invece che siano ben altre le tifoserie, diciamo così, irrequiete.” 
Ecco mister Iaconi.
Mister, che partita è stata? “Non bella sotto certi aspetti. Per noi era importante interrompere la striscia negativa di sconfitte esterne e ci siamo riusciti. Siamo mancati nel I° tempo quando, dopo il goal realizzato, abbiamo scarseggiato sotto il profilo della personalità permettendo al Crotone prima di pareggiare e, poi, di metterci sotto nei restanti minuti della prima frazione di gioco. Di positivo c’è anche che, dopo il pareggio subito, non ci siamo disuniti come spesso è capitato e siamo stati bravi a difendere il pari. Nel secondo tempo, invece, siamo saliti in cattedra noi e, forse, avremmo meritato di vincerla questa gara ma non ce l’abbiamo fatta. Il problema, adesso, è di personalità e non più fisica o mentale. Abbiamo dei problemi ma conto di risolverli.”
Nonostante il pari la classifica peggiora, siamo infatti per la prima volta penultimi. “Non sono preoccupato. Siamo penultimi si, ma abbiamo anche accorciato sulla quint’ultima. Abbiamo cercato di vincere qui oggi, ma non abbiamo concluso tutto  quello che abbiamo creato. E poi, se Pagano è il nostro goleador allora vuol dire che abbiamo qualche problema.”
La gara di giovedì in Coppa Italia a Palermo? “Certamente ci sarà turnover ma è una partita importante contro una squadra importante, andremo a Palermo e ce la giocheremo.” 
Esce il mister ed entra, appunto, il goleador amaranto con tre reti, Biagio Pagano.
Sei il miglior marcatore della Reggina.
“Allora siamo proprio messi male. Battuta a parte, è stato un peccato non essere riusciti a concludere vittoriosamente la gara nonostante fossimo passati in vantaggio. Il I° tempo è stato loro ed il II° nostro, ma non è bastato.”
La classifica deficita ancora. “Dobbiamo fare un passo alla volta per arrivare al meglio della condizione. Dispiace essere penultimi, ma per adesso ci dice così e quindi. Abbiamo, in un certo senso, perso due mesi e mezzo, ma da oggi dobbiamo cambiare musica.”
Il campionato che state disputando fa venire un certo scoramento, voi ci credete? “Certamente! Guai se non fosse così. Pensiamo che sia un periodo piuttosto lungo in cui tutto ci va male, ma siamo sicuri che ne usciremo fuori.”
Il goleador lascia spazio al suo capitano, Maurizio Lanzaro.
Era importante interrompere la striscia negativa.
“Si. Abbiamo bisogno di fare punti più di ogni altra cosa. La nostra posizione di classifica ovviamente non fa piacere né a noi né ai nostri tifosi e sappiamo che dobbiamo uscirne prima possibile. Comunque, questa Reggina è molto differente rispetto alla precedente sotto il punto di vista di come e quanto lotta. Ne usciremo, ve lo garantisco.”
Oggi hai giocato da vero capitano, gagliardo, deciso, quasi al limite. “E’ tutto il gruppo che lavora bene da quando è arrivato mister Iaconi. E’ vero che dobbiamo prima di ogni altra cosa uscire dai bassifondi della classifica, ma è vero anche che io creda nella rimonta.!”
Domenica altra partita difficile contro il Brescia al Granillo. “Sarà difficile come lo sono tutte le partite, ma con l’aiuto del nostro pubblico ce la faremo.”
Come torniamo a casa dopo questa partita? “Con la consapevolezza che dobbiamo continuare così e con maggiore tranquillità ed ottimismo per il futuro.”
Finita la parte amaranto, passiamo a quella rossoblu. Il primo ad entrare in sala stampa è l’autore del goal del pareggio Andrea Mazzarani.
Tre partite tre goals.
“Sono contento ovviamente per i miei goals, ma sono contento di più per la squadra. Il pareggio di oggi è stato meritato anche se forse potevamo fare di più nel I° tempo. Nel secondo tempo è stata la Reggina a dettare i ritmi ed è stato merito suo, non disunendosi e non concedendoci molto, se non siamo usciti noi come solitamente riusciamo a fare.
La Reggina? “Secondo me è una grande squadra con giocatori che chiunque vorrebbe avere come propri compagni. Credo che la posizione di classifica che occupa sia solo frutto di alcune coincidenze e che presto ne verrà fuori.”
Ed il Crotone? “Noi dobbiamo pensare prima di ogni altra cosa alla salvezza, poi si vedrà e si penserà al da farsi.”
Esce il marcatore di oggi ed entra il suo allenatore, Franco Lerda.
Mister, un derby combattuto ma non bello.
“Il pareggio è giusto. Il I° tempo, dopo aver pareggiato, è stato a nostro appannaggio ed il II° hanno gestito loro la partita. Nel II° tempo i miei ragazzi hanno accusato stanchezza e fatica. Forse potevamo essere più fortunati, ma ripeto che il pareggio è giusto.”
La Reggina? “L’ho vista molto meglio che in altre partite. Sta crescendo e mi auguro che ne venga presto a capo.”
Eppure, lei, poteva essere l’allenatore di questa Reggina visto che è stato contattato durante la scorsa estate. “Di questo non ne voglio parlare. Chiedetelo al vostro presidente.”
La sua squadra. “Noi fino ad oggi abbiamo realizzato 19 punti (in classifica ne contiamo 17 per la nota penalizzazione di 2 punti) e ritengo che siano un buon bottino. Siamo soddisfatti, ma non è facile arrivare fino all’ultima domenica di campionato così in alto. Mi auguro che anche allora avremo 5/6 squadra alle nostre spalle.”

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Crotone Reggina 1-1: tabellino e cronaca

Crotone – Reggina: 1-1. Crotone (4-2-3-1): Concetti; Galeoto (c), Legati, Abruzzese e Morleo; Beati e Galardo; Petrilli (dal 68° Cutolo), Mazzarani (dal 76° Coresi)e Gabionetta; Bonvissuto (dal 71° Mendicino). In panchina: Farelli, Grillo, Scognamiglio, Quoandamatteo, Coresi, Cutolo e Mendicino. All.: Lerda. Reggina (3-4-3): Cassano; Lanzaro (c), Valdez (dal 46° Buscè) e Santos; Morosini, Cascione, Carmona e Rizzato; Pagano (dall’88° Barillà), A. Viola (dal 70° Bonazzoli) e Brienza. In panchina: Marino, Adejo, Capelli, Barillà, Missiroli, Buscè e Bonazzoli. All.: Iaconi. Arbitro: De Marco di Chiavari. Assistenti: De Pinto di Bari e Stallone di Foggia. Quarto uomo: Pagano di Torre Annunziata. Marcatori: Pagano al 4° e Mazzarani all’11°. Ammoniti: Lanzaro, Carmona, Galardo, Cascione, Buscè e Legati per gioco falloso. Corner: 5 a 3. Recupero: 1’ + 1’ (p.t.) e 4 (s.t).

La cronaca. Parte subito molto forte e bene la Reggina all’ “Ezio Scida di Crotone. Brienza recupera un pallone in area ed appoggia dietro per Carmona che vede il suo tiro respinto da un difensore. Qualche secondo dopo gli amaranto vanno in vantaggio. Legati commette fallo su Pagano ad un metro dal limite dell’area, sul pallone va Brienza che impegna Concetti in respinta. Pagano è là e di piatto sinistro realizza. La Reggina gioca una partita maschia e corre come non si era mai visto in questa stagione. Il Crotone si rialza e ricomincia a macinare gioco dopo il colpo a freddo subito ed all’11° pareggia. Cross rasoterra di Abruzzese da destra e Mazarani, nazionale Under 20, da centro area, realizza il suo terzo goal in altrettante partite consecutive. Tre minuti dopo è ancora Mazzarani ad andare al tiro di sinistro ma la palla termina alta. Ancora il Crotone pericoloso al 26°. Calcio di punizione da sinistra calciato al centro dell’area da Gorleo, colpo di testa di Beati alto. Al 43° la Reggina ha la sua occasionissima. Viola riceve un cross teso di Morosini da destra, ma, a porta pressoché vuota, manda il suo colpo di testa sottomisura termina al lato. All’inizio del secondo tempo entra in campo Buscè al posto di un inconsistente Valdez. Cascione va al centro della difesa nel ruolo di Valdez, Morosini si accentra a centrocampo al posto dello stesso Cascione e Buscè prende il posto sulla fascia destra di Morosini. Calcio di punizione al 49° per la Reggina. Da un paio di metri fuori dall’area, centralmente, Brienza calcia sulla barriera. Ancora un’occasione per la Reggina al 57°. Viola riceve palla al centro dell’area, spalle alla porta. Non si avvede che alla sua sinistra c’è Brienza libero, cincischia un po’ con il pallone tra i piedi e poi serve all’indietro all’occorrente Carmona che spedisce alto. Al’76° Crotone vicino anch’egli al vantaggio. Gabionetta riceve da sinistra un cross e, di testa, manda fortunatamente fuori. Al 91° Bonazzoli (nella foto) ha la possibilità di realizzare colpendo di testa un cross di Buscè che, però, finisce tra le braccia di Concetti. La gara si chiude con un secondo tempo molto al di sotto dei ritmi del primo ed in cui le due squadra “firmano” una sorta di patto di non belligeranza. Almeno due obiettivi la squadra di Iaconi li raggiunge: interrompere la propria striscia di cinque sconfitte esterne consecutive ed interrompere anche la striscia delle tre vittorie consecutive della squadra di Franco Lerda.

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Reggio vista da lontano: Giandomenico Mesto

altCi sono giocatori che, quando guardiamo il calcio che conta, fanno tornare in mente i tempi che furono e ciò che, adesso, sembra essere lontanissimo nel tempo ma non nei ricordi. Tanti, tantissimi, sono i calciatori che sono passati da Reggio e dalla Reggina e che, adesso, calcano ancora campi di gioco prestigiosi. I Campioni del Mondo del 2006 Pirlo e Perrotta, per esempio, ma anche i vari Amoruso, Vigiani, Barreto, Baronio, Corradi e tanti altri che ancora dicono la loro nel campionato di A. Tra di loro c’è certamente Domenico Mesto (nella foto), da qualche stagione pedina fondamentale nello scacchiere di Gasperini nella Genova rossoblu. Con lui abbiamo scambiato due chiacchiere all’interno della nostra rubrica “Reggio vista da lontano”. Ecco cosa ci ha detto. 

Ciao Giando, da lontano,quali sensazioni continua a darti Reggio, dopo averla vissuta intensamente con i suoi pregi ed i tanti problemi. Ti capita di esaltarla per i pregi e di aiutarla facendo capire, a chi non la conosce, la vera natura delle sue difficoltà? “Mi capita di difenderla spesso e volentieri,rimanendo altresì basito di come la gente possa giudicare le cose,le persone,una città in maniera negativa quasi per partito preso,solo perchè si trova nel profondo sud o per via di qualche negativa notizia appresa dal telegiornale!il mio ricordo è senza dubbio qualcosa di più grande,di più profondo testimoniato dal fatto che i miei migliori amici sono di Reggio oltre a quelle persone che mai smetterò di ringraziare per avermi accolto e cresciuto davvero come un figlio!” Mentre vivi ed operi in una grande città del nord ed in una società calcistica al top nazionale, senti ancora l’orgoglio di essere reggino adottivo, in sostanza restano ancora intensi i ricordi di Reggio? “I ricordi di Reggio calcisticamente parlando non potrebbero mai svanire visti i tanti anni trascorsi,non anni qualunque ma quelli adolescenziali,quelli della crescita,della formazione come uomo e calciatore non meno importanti di quelli poi trascorsi in serie A che mi hanno permesso, sempre lavorativamente parlando, di farmi conoscere a livello nazionale! Com’è ovvio che sia non sono state sempre rose e fiori ma tutto è indispensabile per crescere!” C’è un ricordo extra calcistico di Reggio che puoi raccontare? “I miei ricordi extra-calcistici sono davvero tanti, innumerevoli, sono i ricordi di un ragazzo come tanti che ha avuto la fortuna lontano da casa di sentirsi a casa.” I colori amaranto hanno ancora un posticino nel cuore di Mesto? “I colori amaranto avranno sempre la mia stima e la mia simpatia e mi auguro che possano raggiungere risultati sempre importanti!”
In questi giorni si parla tanto di giocatori di cuore e di attaccamento alla maglia amaranto, di leader all’interno dello spogliatoio, di abnegazione e sudore:  non so se si troveranno, di certo so che nella Reggina ce ne sono stati e Giandomenico Mesto lo dimostra ancora.

 

 

 

 

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Calcio a 5: il punto

altVa tutto bene alla Licogest che dopo la vittoria a Reggio calabria sui cugini della Cadi (nella foto il brasiliano Bianco), vince la seconda gara consecutiva contro il Giovinazzo. Niente patemi quindi per la squadra di coach Molluso, oggi in tribuna per la squalifica rimediata nella gara precedente, che chiude la prima frazione di gioco in vantaggio di un gol grazie alla rete realizzata da Tullio. Nel secondo tempo partono bene gli ospiti che raggiungono il pareggio grazie allla realizzazione di Esteller. Memore di quanto successo qualche settimana fa, quando la Licogest prese quattro reti in 35 secondi, il tecnico “vibonese”, sprona i ragazzi che si riportano nuovamente in vantaggio con Alemao e servono il tris con Jener.

Tutti contenti a fine gara per i sei punti conquistati in due partite. Non può festeggiare invece la Cadi che imbatte sulla seconda sconfiita in quindici giorni. A mettere sotto i reggini ci penSa la capolista Modugno che passa in vantaggio al 2′ minuto con Texeira. La Cadi reagisce e arriva il pareggio al 12′ minuto con Juninho e pochi munuti dopo si porta in vantaggio con una rete del solito Marcianò. Il vantaggio reggino dura poco, infatti il Modugno raggiunge il pareggio con il secondo gol di Texeira che batte un incolpevole Lo Gatto. Mentre la prima frazione si avvia verso la fine, Zanchin gela la Cadi e riporta i padroni di casa in vantaggio. Nella ripresa partono forti i calabresi che raggiungono il pareggio con Durante, ma appena un minuto dopo la squadra di coach Emo capitola di nuovo, l’autore della rete è Zanchetta. Sul risultato di 4 a 3 per i padroni di casa succede quello che non ti aspetti: dopo aver subito un fallo che l’arbitro non reputa tale, viene ammonito Durante reo di aver simulato e viene espulso per doppia ammonizione. Dopo questo episodio, i reggini perdono la concentrazione e la capolista dilaga andando a segno con Smith, autogol di Marcianò, ancora Zanchin e Texeira che firma la sua tripletta. A fine gara, siamo stati contattati dal direttore sportivo della Cadi Mimmo Tripepi che denuncia una direzione di gara a dir poco scandalosa da parte del primo arbitro e aggiunge che è stata una partita pilotata, diretta in malafede dal primo all’ultimo minuto.

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Reggina: lo Iaconi-pensiero ad ampio raggio (parte IV^)

Lei ha dichiarato che c’è un gap da colmare. A cosa si riferiva? Alla forma fisica, al gioco o alla condizione mentale della squadra? “Un po’ a tutto. Alla condizione fisica perché a certe intensità facciamo un po’ di fatica. Al gioco perché non abbiamo la continuità necessaria per tutto l’intero arco della partita. Alla condizione mentale perché in questo momento non è dei migliori quindi c’è da lavorare tanto.” Pensa che i suoi ragazzi siano disposti ad aiutarla al 100%? “Si! Si aiutano loro, mica aiutano me.” Non crede che con il senno di poi ed i risultati di ieri (il Crotone vincente a Modena, n.d.r.) sia stato un grave errore rinviare la gara con il Sassuolo. Adesso troveremo il Crotone con il morale alle stelle per le tre vittorie consecutive. “Si, però noi avevamo grossi problemi. A prescindere dai nazionali (Barillà e Carmona, n.d.r.), ci mancavano 5/6 giocatori per infortuni vari. Se non ci fossero stati molti infortuni avrei preferito giocare.” 

Il fatto che siamo abituati a lottare per non retrocedere può essere un’arma in più per noi o i giocatori possono subirne gli effetti e le conseguenze? “A prescindere dall’obiettivo finale qui c’è da fare solo una cosa: mettersi il coltello tra i denti e scendere in campo e lottare.” La preoccupa di più la posizione in classifica, anche se siamo a 15 punti dalla prima, o la condizione mentale della squadra? Sta lavorando più sulla tattica o sulla testa dei giocatori? “E’ conseguenza l’una dell’altra. In questo momento secondo me è più importante l’aspetto psicologico dei ragazzi. Diciamo che la classifica si migliora a patto che si migliori la condizione psicologica della squadra. Credo che non dobbiamo guardare la classifica, dobbiamo giocare queste 6 partite e poi darle uno sguardo alla vigilia di Natale.” In linea di massima, lei propende per avere un undici fisso al quale dare fiducia e puntare su quello o preferisce variare. In sostanza, al momento ha un undici che ritiene titolare a tutti gli effetti? “No, però ho sicuramente ho dei giocatori che mi danno più certezze di altri. Purtroppo non sono 11.” La sua gestione amaranto sino al momento consiste in tre partite per una delle quali, la migliore forse per quanto si era riusciti ad esprimere, aveva fatto a malapena in tempo a tenere un paio di allenamenti. Con la sconfitta di Empoli abbiamo toccato il punto più basso, classifica alla mano, dei nostri ultimi dieci anni ma, soprattutto, gioco, impegno e dedizione alla causa da parte del gruppo continuano a latitare esattamente come durante la gestione di chi l’ha preceduta. Immaginando ed augurandoci che anche lei non si riconosca in quanto fatto vedere dalla squadra finora, ritiene che la partita di Crotone sarà sufficiente a tracciare un primo consuntivo della sua esperienza in amaranto e, se no, quante altre partite occorre aspettare per vedere la sua Reggina? “Credo che, seppur in piccole porzioni, qualcosa si sia già visto per quanto riguarda il mio modo di vedere il calcio. Non certo in maniera totale e precisa per come intendo le cose, ma in alcune porzioni di partite sono stato contento di come ha giocato la mia squadra. Purtroppo non abbiamo avuto la continuità necessaria, non abbiamo avuto la prontezza di vincere a Lecce dove avremmo potuto già dare una svolta al nostro campionato, siamo ricaduti in questa sorta di torpore post-goal subito. Giustamente mi vengono imputate delle responsabilità che io ho e mi assumo. Io conto di essere all’altezza della situazione di far crescere questa squadra tanto da venir fuori innanzitutto da questa bruttissima situazione di classifica nel più breve tempo possibile.” Dopo aver tastato il polso a questo gruppo, ritiene che i problemi che lei ha rilevato sono più gravi di quelli previsti? E’ verosimile pensare che lei cercherà di limitare i danni sino a gennaio in attesa di rinforzi? Insomma, è più fiducioso di tre settimane addietro o più preoccupato? E qui un’altra risposta su cui occorrerebbe meditare a fondo essendo meritevole di maggiore attenzione ed approfondimento. “NO, IO SONO SEMPRE FIDUCIOSO PERO’ PENSAVO CHE I PROBLEMI FOSSERO MINORI DI QUELLI CHE EFFETTIVAMENTE CI SONO IN QUESTA SQUADRA. Questo è mister Iaconi. Dopo la tanta ipocrisia e falsità imperante nell’universo pallonaro, finalmente uno che non nasconde, non omette, non si nega e dice le cose come stanno. Era davvero così difficile farlo prima?

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Reggina: lo Iaconi-pensiero ad ampio raggio (parte III^)

Ha mai pensato a Barillà dietro le punte come sta giocando adesso Pagano? “E’ una soluzione. Barillà è un giocatore che tengo molto in considerazione anche se è un po’ penalizzato sia da questo modulo che dal 4-4-2 precedente. Mi dispiace molto perché è un ragazzo interessante, che ha tanta volontà di far bene e che è un patrimonio della Reggina Calcio. Credo che il 3-5-2 sia il suo modulo ideale.” Arriva in trasmissione anche un accorato e denso di significato appello da parte degli Ultras 1914. Caro mister, siamo stanchi delle parole. Facciamo km ogni settimana e lavoriamo tutti i giorni per portare avanti la nostra fede e l’onore della nostra Città. Presto arriveranno altre diffide che tenteranno di allontanarci dalla nostra passione ma niente e nessuno ci fermerà. Non vogliamo più alibi, vogliamo vedere i giocatori “buttare il sangue” sul campo. A Crotone pretendiamo la vittoria. Non permetteremo più a questi giocatori di disonorare la nostra maglia e la nostra Città.

Il mister, prima di iniziare la trasmissione, faceva riferimento all’ambiente sottolineando come, nonostante questo periodo di difficoltà, avesse trovato comunque un grandissimo ambiente. "Si, perché sono rimasto favorevolmente impressionato. Perché la Reggina è partita per vincere il campionato, non è che possiamo nasconderlo, ed ora è in una situazione in cui magari, pur potendosi aspettare che non andasse bene, la si poteva immaginare a metà classifica e non certo in zona retrocessione com’è. L’ambiente non vede l’ora che la squadra dia una svolta. L’ho notato anche durante la partita con la Salernitana dopo quel primo tempo non giocato bene. Appena, però, la squadra ha iniziato a giocare la gente si è svegliata e ci ha dato una mano.” Diciamo che il pubblico è in stand-by ma non li fate aspettare molto. “No, già hanno aspettato tanto.” Come giudica la condizione fisica generale della squadra? “Non consona al mio modo di interpretare il calcio.” Quanto tempo ci vuole affinché raggiunga la condizione che lei desidera? “Pian piano ci arriviamo.” Mister, partiamo da un dato di fatto incontrovertibile. E’ certo che una squadra decida le sorti in primis di voi allenatori. Di conseguenza decide anche le sorti di una Società dal suo punto di vista sportivo. Le chiedo se, allenatori e Società, debbano essere sempre considerati come “ostaggi” di un nugolo di uomini che, se accade questo, evidentemente hanno qualcosa da lamentare non applicandosi. Non so se è chiaro, ma la mia domanda tende inequivocabilmente a manifestare la mia convinzione che siano sempre e comunque i giocatori i responsabili di alcune situazioni. “Siamo tutti responsabili, ognuno per le proprie competenze”. Questo per essere buonisti, ma sa bene che non è così. “Per come la penso io ritengo che un allenatore non debba mai essere “ostaggio” della sua squadra ed una Società men che meno.” Ma di fatto quando i risultati non arrivano il primo a perdere il posto è l’allenatore. “Diciamo che molte Società hanno permesso questo stato di fatto. Secondo me bisogna invertire questa tendenza ma non è il caso della Reggina però.” Se dovesse essere come appena chiesto, si potrebbe attingere ai giovani e togliere di mezzo chi crea malumori? “Noi abbiamo 6/7 giovani di alto livello che altro non sono che il prodotto di tutto il settore giovanile. Sono dei giovani interessanti. Sono dei giovani che a tutti gli effetti fanno parte della rosa. Pensa che Cassano debba riposare un po’? “Cassano è un buon portiere. Ha avuto delle difficoltà nel periodo iniziale. Ha delle responsabilità su qualche goal subito, però devo dire che, pur partendo un po’ insicuro sotto la mia gestione, piano piano si sta riprendendo. E’ un portiere particolare che ama stare in porta, che esce poco, che non fa una grande copertura dell’area ma le sue caratteristiche sono altre. Diciamo che in queste tre partite sta andando bene.” Perché non punta di più su Missiroli che, per caratteristiche, pare avvantaggiato sugli altri nel superare l’uomo? “Missiroli fa parte di quei giovani sui quali si può contare ed è un giocatore importante per la nostra squadra.” A proposito di Missiroli, qual è secondo lei la collocazione ideale di questo ragazzo? “Secondo me il ruolo ideale è quello da terza punta interpretato adesso da Pagano e da Brienza. L’anno scorso a Treviso giocava da esterno in un 4-4-2 che è un ruolo in cui può anche giocare con spiccate caratteristiche offensive. E’ un giocatore che deve migliorare in alcuni particolari come coprire meglio la palla in certe zone del campo, giocare in maniera semplice, però è un giocatore che ha qualità ed a me piace molto.” Dicevamo prima che alla Reggina è venuto a mancare l’apporto di tutti quei giocatori che avrebbero dovuto fare la differenza, quelli con il maggior tasso tecnico e con il maggior bagaglio di esperienza. Mi chiedo, atteso che vediamo su moltissimi campi di A tantissimi giocatori che dopo l’esperienza reggina hanno spiccato il volo verso carriere eccezionali, che meccanismo possa scattare in un giocatore che invece arriva a Reggio e che dovrebbe dare ancora il 110% quando, invece, lo vediamo subire il processo inverso rispetto a chi è giunto qui in cerca di riscatto e ricco di motivazioni personali e professionali, ritrovandosi quindi senza stimoli, senza grinta, senza gambe e senza testa. Mi creda mister, magari con lei si allenano tutti alla perfezione, ma le garantisco che spesso sono stati inguardabili. “E’ normale che dai giocatori che hai nominato (Brienza, Buscè, Volpi, Bonazzoli, n.d.r.), che quando sono arrivati hanno fatto si che la Reggina venisse data per quasi certa vincitrice del campionato, giocatori cosiddetti “guida”, ci si aspetti di più rispetto a tutti gli altri soprattutto dal profilo morale, comportamentale e da esempio. Io posso esprimermi per quello che ho visto da quando sono arrivato e posso dire che tutti si stanno comportando bene. Non so se prima è successo qualcosa di diverso, non credo comunque perché è gente molto professionale, è gente che sente il peso delle responsabilità perché sanno di essere “più colpevoli” rispetto ad un ragazzo giovane.” ”Ha parlato di “guida”, le chiedo se c’è un leader in questa squadra. Uno, per intenderci, che sappia e riesca a spronare i suoi compagni ed a determinarli in certe situazioni. “Questa è una delle problematiche cha abbiamo.” Quindi non c’è! Non pensa che giocare “a specchio” (riproponendo lo stesso modulo degli avversari, n.d.r.) possa essere una soluzione? “Credo che giocare “a specchio” spesso conviene.” Nel caso di sconfitta a Crotone si sente a rischio esonero? “Noi siamo sempre a rischio esonero, nel senso che noi allenatori programmi a lunga scadenza non ne facciamo mai. Purtroppo in queste prime tre partite ne ho perse due quindi ci sta!.” A Crotone dobbiamo imporre dal primo minuto la nostra superiorità di squadra esperta ed impaurire gli avversari altrimenti, se la mettiamo sull’agonismo e sulla corsa, ne usciremo sconfitti. Che ne pensa? Piccola postilla prima della risposta. Nel corso della lunga intervista ci sono state almeno due risposte del tecnico su cui riteniamo si debba aprire un capitolo a parte. La prima delle due è questa. “SONO D’ACCORDO. ALLA FINE LA QUALITA’ VIENE SEMPRE FUORI E FA LA DIFFERENZA MA, DETTO TRA NOI, IN QUESTO MOMENTO, NOI ABBIAMO TUTTA QUESTA QUALITA’?

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Reggina: lo Iaconi-pensiero ad ampio raggio (parte II^)

Andato via Novellino con il quale si era segnato poco e subito molto, lei ha cambiato immediatamente modulo. Con i tre difensori pensa che questo possa far guadagnare la squadra in compattezza. Non intendo dire cambiando il  reparto in se stesso, ma più generalmente in fase difensiva perché sappiamo benissimo che se non c’è un centrocampo che fa filtro diventa difficilissimo per i tre difensori ed anche i più forti del mondo andrebbero in sofferenza. Questo modulo può dare una giusta copertura, un giusto equilibrio? Si può raggiungere questo equilibrio, alla base del successo, con due mezze punte come Pagano e Brienza che, all’occorrenza aiutano il centrocampo, e con i centrocampisti Morosini e Carmona che hanno nelle loro corde la predisposizione all’interdizione e Morosini anche alla proposizione?

“Premesso che tutti i moduli adottati o adottabili hanno pregi e difetti, è naturale che l’obiettivo di ogni modulo è quello di raggiungere l’equilibrio. Io ho scelto questo modulo (il 3-4-3, n.d.r.) perché c’era bisogno di cambiare qualcosa. C’era bisogno, per tornare un attimo al discorso della fiducia e dell’autostima, di dare qualche certezza in più ai ragazzi. Ho cominciato dalla difesa perché mi è parso di capire che i ragazzi si sentissero più sicuri con una difesa “a tre”. Tutto il resto è stata una conseguenza dello studio delle caratteristiche dei miei giocatori cercando di mettere quelli più importanti nelle condizioni di poter rendere. Fino a questo momento, a sprazzi, abbiamo fatto bene. Non molto bene, ma bene. Però ci manca la continuità e questo è un obiettivo da perseguire e da raggiungere nel più breve tempo possibile perché solo la continuità ci può dare risultati. La continuità tattica all’interno della stessa partita.” Quindi prima di tutto una difesa che sia registrata e che possa sostenere il peso degli attacchi avversari? “Si, una difesa che dev’essere solida. Noi abbiamo preso molti goals per prodezze degli attaccanti avversari, ma anche certamente per l’aver commesso degli errori. Il secondo goal ad Empoli, la doppietta di Baclet a Lecce, il goal di Jadid con la Salernitana sono tutte prodezze subite. Lo dico sempre ai ragazzi, abbiamo un atteggiamento con cui ci tiriamo addosso la sfiga.” Ma ad Empoli abbiamo messo sotto una squadra comunque forte. “Si, ma non siamo passati in vantaggio in quei 20/25 minuti in cui abbiamo avuto una sola possibilità sbagliandola con Pagano. Avremmo potuto averne molte di più perché, secondo me, in quei minuti abbiamo dominato meritando di passare in vantaggio.” In linea di massima ognuno di voi allenatori ha un modulo prediletto, ne accennava prima. Crede che dev’essere l’allenatore ad adeguarsi ai giocatori che ha, atteso che penso non esista allenatore al mondo capace di dare una “lista della spesa” al proprio presidente ed avere poi esauditi tutti i suoi desideri, oppure è proprio necessario, ostinatamente, ostentatamente, esageratamente riproporre il proprio modulo ideale non tenendo conto che, per esempio, ci possano essere dei giocatori che per caratteristiche, per attitudine, non sono in grado di attuare con gli effetti desiderati quel determinato modulo? “Ognuno di noi ha il suo modulo preferito, se abbiamo la possibilità di costruirci la squadra partendo dal modulo si fa la squadra stessa. Però questo (essere esauditi in ogni richiesta) non accade quasi mai, soprattutto quando si subentra in corsa come è successo a me e si prende in carico una squadra costruita da e per altri. Di norma, quindi, avviene il contrario. Si valutano le caratteristiche dei giocatori e su di esse si fa il modulo.” Quindi l’allenatore si adegua ai giocatori che ha a disposizione? “Si, io si! Nella mia carriera ho giocato con quasi tutti i moduli.” La domanda non era affatto casuale. Novellino, infatti, ai suoi tempi, si era fissato con il 4-4-2 tanto da schierare dieci formazioni diverse nelle dieci giornate di campionato disputate, tanto da snaturare Buscè proponendolo come terzino destro (o, se preferite, esterno destro nella difesa “a quattro”) invece che ala (o esterno destro di centrocampo), tanto da inventarsi Cascione centrale difensivo togliendolo dal suo ruolo naturale di centrocampista ed incontrista ed altro ancora. Atteso che troppo spesso è “mancato” il difensore centrale, anche in virtù di una sorta di protezione per il portiere, ha pensato magari a Lanzaro centrale visto che in serie A ha marcato Ibrahimovic, Trezeguet e tanti altri del loro calibro? “Noi abbiamo fatto delle scelte tattiche per la gara di Empoli e probabilmente quando incontreremo squadre che giocano con una mezza punta per quel ruolo la scelta sarà sempre su un centrale-centrocampista. Ad Empoli c’era Vannucchi e secondo me andava limitato in un certo modo con l’uscita di un difensore da dietro per non abbassarci troppo. Probabilmente con il Crotone, anche se con un modulo diverso rispetto all’Empoli, avremo ancora la presenza di una mezza punta ed è naturale che noi dobbiamo anche studiare le caratteristiche dell’avversario.” Sabato ci sarà Volpi? C’è, insomma, la volontà del giocatore di recuperare il terreno perduto? (E’ notorio che il giocatore non sia stato neppure convocato nelle ultime partite per via, si dice, di un suo scarso momento di forma. Pare, invece, che i rapporti che lo legavano all’ex Novellino siano la vera causa di questo suo “calo” e che la Reggina sia vicina o alla rescissione del contratto più o meno consensualmente o all’immediata cessione alla riapertura del calcio mercato di gennaio, n.d.r.). “Abbiamo davanti quasi una settimana di allenamento e vedremo poi cosa succederà quando andremo a diramare le convocazioni per Crotone. Comunque si, Volpi si sta allenando regolarmente e non si sono problemi.” E qui, per la prima volta in tutta l’intervista, Iaconi si “veste” da Pinocchio un po’ per il quieto vivere ed un po’ per scelta societaria-aziendale! Alla luce dei risultati ottenuti, del “non gioco espresso” e della classifica impietosa, reputa giustificata la preoccupazione dei tifosi di dover fare la fine di Avellino, Catanzaro e Como che, dopo anni di massima serie, adesso sono relegati nelle serie minori o, addirittura, sono scomparsi del tutto? “Credo che siano situazioni completamente diverse le une dalle altre perché alle spalle della Reggina c’è una Società vera, una Società che fa calcio veramente, che ha un’organizzazione di alto livello e che ha il lavoro di tanta gente mirata a fare calcio. Poi, la singola annata può essere negativa com’è stato l’anno scorso. La salvezza dev’essere un discorso, non dico scontato perché nel calcio non si può essere sicuri di niente, ma dal cui discorso dobbiamo allontanarci nel più breve tempo possibile.

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Reggina: lo Iaconi-pensiero ad ampio raggio (parte I^)

Troppo ghiotta l’occasione ieri sera, fornitaci da “La Tribuna del Lunedì” condotta dall’amico e collega Michele Favano, per lasciarci sfuggire, non cogliendo, ogni dettaglio dello “Iaconi pensiero” circa le vicende – più vicissitudini, a dire il vero – della Reggina in questo assai poco lusinghiero campionato di B. Ospiti entrambi della seguitissima trasmissione, non potevamo non prendere nota e riportarvi ciò che pubblicamente ha dichiarato il tecnico amaranto. Moltissime le domande alternatesi tra i presenti in studio e chi in studio non c’era ma ha ugualmente interagito attraverso un noto sito frequentato dalla tifoseria amaranto e/o l’invio di domande tramite sms. Un’ora e mezza di “botta e risposta” in cui il tecnico non si è mai defilato se non quando, ovviamente, è stato chiesto qualcosa a riguardo del calcio mercato. Un tecnico, Ivo Iaconi, che secondo chi scrive incarna poco lo stereotipo dell’allenatore di calcio del terzo millennio. Umile, sincero da “pane al pane e vino al vino”, forse anche grezzo nelle risposte, ma che si rende simpatico ai più non manifestando saccenza, prosopopea né tantomeno presunzione. Ecco, in pillole, chi è Iaconi: un uomo, professionalmente parlando, avvezzo alla schiettezza ed alla semplicità nell’esposizione delle proprie idee.

Tre partite sotto la sua guida, un lieve miglioramento rispetto al passato ma la classifica parla chiaro: siamo terz’ultimi e la classifica comincia a farsi davvero preoccupante. “Sicuramente! Siamo in una posizione di classifica difficile. Abbiamo un ruolino di marcia, considerando l’andamento della Reggina dall’inizio del torneo, assolutamente negativo ed assolutamente impensabile alla vigilia perché questa squadra, seppur magari non competitiva al massimo livello, sicuramente non è una squadra che deve e può stare in zona retrocessione. Ci sono delle problematiche che vanno risolte in fretta perché non è che abbiamo molto tempo per farlo. Purtroppo in queste ultime tre partite sotto la mia guida abbiamo fallito dei risultati alla nostra portata. Credo che il più importante sarebbe stato quello di Lecce perché avrebbe rappresentato una svolta mentale subito, qualora fosse arrivata la vittoria contro una squadra che adesso è prima in classifica. Meritandola anche, per dirla tutta. Purtroppo non è stato così e quindi non abbiamo palesato miglioramenti mentali (o comunque solo in una parte si sono intravisti) tali da portarci a conquistare una serie di risultati utili che è ciò che ci occorre per venire fuori innanzitutto da questa situazione di classifica”. Mister, andiamo al nocciolo di tutta la questione. Il suo predecessore, subito dopo le tre sberle rifilateci dall’Ancona in casa, alla sua ultima conferenza post-partita al Granillo (poi la Reggina giocò e perse a Torino ed immediatamente Novellino fu esonerato), dichiarò che aveva necessità, per far vedere il suo gioco ed ottenere risultati, di “gente con le palle”. Giacché il problema appare ancora questo, di essere in presenza cioè di una squadra priva di attributi e di non essere un gruppo, da questo punto di vista come sta messa la Reggina con lei alla guida tecnica?  “Secondo me non ha ancora superato completamente lo shock del cambio di allenatore. E’ una squadra che sente il peso delle responsabilità ma questa è una cosa alla quale bisogna abituarsi”. Dovrebbe essere uno stimolo l’avere delle responsabilità, no? “Esatto. Nel calcio ci sono momenti belli e momenti meno belli, ma la capacità di un professionista è quella di saper essere presente proprio nei momenti difficili. E’ su questo che stiamo lavorando molto, cercando di accrescere in loro la fiducia nei propri mezzi perché secondo me, torno ancora a ripetere, questa è una buona squadra che può dare molto di più di quello che sta dando. Questo credo che sia il dato di fatto più clamoroso. Molti giocatori, anche tra i più importanti, quelli con un curriculum maggiore rispetto agli altri, sono quelli da cui ci si aspettava di più e che finora hanno deluso. Però noi contiamo di invertire questa tendenza. Non parliamo di calcio mercato, adesso e fino a Natale c’è una serie di partite da cui dobbiamo tirare fuori il meglio da ognuno di loro. Deve essere questo uno stimolo tale quantomeno per tirarsi fuori dalla zona retrocessione. Dobbiamo un po’ imitare quello che è stato il cammino del Crotone dando una svolta al nostro campionato cercando una serie di vittorie, meglio, o comunque una striscia di risultati utili consecutivi.” Numeri alla mano, 12 goals fatti e 21 subiti (sebbene con lei alla guida il dato si è assestato sui 5 fatti e 6 subiti), prendiamo atto che la Reggina quando va in svantaggio crolla completamente invece che controbattere con orgoglio. “I numeri ci danno torto, certamente, ed il fatto che i “miei” numeri siano leggermente migliori non vuol dire nulla. Credo che prendiamo troppi goals ed abbiamo realizzato molto meno di quello che avremmo invece potuto visto che, comunque, abbiamo creato molto in queste partite denotando chiare difficoltà dentro l’area avversaria. In sostanza, arriviamo con pochi uomini nell’area avversaria ma queste sono cose che io conto di migliorare. La cosa che mi preoccupa di più, invece, è che nelle partite come quella di Lecce ad esempio, quando siamo passati in vantaggio, abbiamo sempre smesso di giocare permettendo così all’altra squadra di riprendere il pallino del gioco. E’ successo in parte anche ad Empoli pur non essendo passati in vantaggio (e lo meritavamo) ma, comunque, avendo messo ugualmente sotto la squadra di casa. Pagano ha sciupato un’occasione ma abbiamo portato 8/9 palle all’interno della loro area senza, però, trovare i nostri attaccanti essendo carenti in fase conclusiva. Poi loro hanno segnato e questo ci ha sfaldati e nel secondo tempo non siamo stati più gli stessi. E’ su questi cali psicologici, mentali, dovuti agli episodi durante le partite che dobbiamo lavorare. A me sembra anche un po’ assurdo che giocatori di un certo livello, come quelli che ha la Reggina, abbiano queste remore a reagire dopo aver subito un goal.” Da casa giungono domande sul calcio mercato o su particolari giocatori svincolati e, quindi, “pronti subito” (per esempio vecchie conoscenze come Vargas o come, nelle trasmissioni precedenti, anche Franceschini e Stovini). Il mister tiene fede alla sua premessa e non risponde coerentemente anche perché, in questo momento, assai poco servirebbe e concordiamo con lui. Quali sono le lacune in orgoanico? E’ possibile fare un campionato di B con soli 4 attaccanti e per giunta pieni di problemi del passato ed avari in zona gol? "Credo che avere 4 attaccanti in rosa, soprattutto pensando al modulo di gioco che praticava il mio predecessore sia il numero giusto. Anzi, sono attaccanti anche completi e che si integrano bene tra di loro. Forse, invece, per il mio modo di giocare ne occorrerà un altro.” La considerazione forse andava fatta sulla bontà e la qualità di questi uomini che si è rivelata meno importante rispetto a quello che ci si aspettava. L’idea dei 4 attaccanti, Cacia, Brienza, Bonazzoli ed Alessio Viola, nelle migliori condizioni poteva essere la condizione ideale che, purtroppo, ad oggi non lo è. La squadra manca di autostima, peraltro apparentemente ingiustificabile visti i componenti della rosa. Come intende lavorare per far acquisire alla squadra più consapevolezza nei propri mezzi? “Bisogna lavorare innanzitutto. Ho riscontrato questo problema molto spesso dovuti anche a problemi fisici che alcuni dei ragazzi hanno avuto nel passato facendo si che questa insicurezza risultasse fisiologica. Occorre un po’ di tempo ma è naturale che bisogna lavorare molto sotto il profilo mentale perché l’autostima e la fiducia in se stessi è fondamentale.” Da quando è andato via Mazzarri non si è più vista la Reggina correre. Anche in Prima Divisione le squadra vanno a 1000, noi sempre lenti, prevedibili ed impacciati. Crede sia frutto di una cattiva preparazione atletica e, se è così, si sta ponendo rimedio? “A me non piace parlare di chi mi ha preceduto. Posso dire solo una cosa. Per come giocano le mie squadre, per come intendo io il calcio, avrei preferito una squadra che giocasse in maniera certamente più intensa sotto il profilo del ritmo.” Continua l’uno contro tutti, “contro” si fa per dire.

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Reggina: il Crotone esempio da seguire

altIl prossimo avversario della Reggina, il Crotone, rappresenta in buona parte, come esempio, quello che dalle nostre parti si auspica ormai da tempo. E cioè che riuscire ad infilare una serie di vittorie consecutive, in questo caso tre, può di fatto ribaltare anche una situazione di classifica precedentemente precaria. E’ chiaro, la squadra guidata da Lerda non ha risolto tutti i suoi problemi o può mai pensare di essere uscita definitivamente dai bassifondi della graduatoria, ma di sicuro ha dato un principio di svolta ad una stagione che sembrava già compromessa dopo poche giornate.

Dalle nostre parti si attende con fiducia che questo possa avvenire al più presto, anche se ad oggi, per i tanti problemi che accompagnano la squadra, non pare vi siano i presupposti per cambiare registro. Eppure a volte basta un piccolo episodio favorevole, quella scintilla che innesca un particolare meccanismo anche psicologico che sovverte quanto di negativo si è fatto fino a quel momento. La sfida di sabato prossimo è considerata di quelle senza appello, nessun alibi per i calciatori, lo stesso tecnico che a questo punto ha avuto tempo a sufficienza per conoscere dettagliatamente tutti i suoi uomini e quella ormai tanto discussa condizione atletica che, dopo l’ennesima sosta, dovrebbe finalmente essere quantomeno accettabile. Fuori gli attributi, lo si chiede in modo particolare a tutti quei giocatori di maggiore esperienza, dovranno essere loro in questo momento di grande difficoltà a trascinare il gruppo e motivarlo alla reazione. Lanzaro, Valdez, Carmona, Bonazzoli, Buscè, Brienza (nella foto), è arrivata l’ora di dare risposte concrete sul campo, bando alle chiacchiere, adesso servono i fatti. La Reggina rischia il tracollo in caso di ennesima sconfitta e questo non può e non deve accadere per nessuna ragione. La società in questi giorni è stata molto vicina alla squadra, incitamento, stimoli e la giusta pressione per provare a venire fuori da questa assurda situazione. Ognuno faccia la propria parte, ma sappiamo bene che quella predominante spetta ai calciatori. Sabato pomeriggio pretendiamo un segnale forte.

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La Reggina in cifre: un disastro!

Approfittando dell’ennesima sosta di questo campionato, abbiamo pensato di fare il punto della situazione per quello che riguarda i numeri messi a segno dalla Reggina, in queste prime tredici giornate di campionato. Numeri ovviamente impietosi che fotografano a pieno il momento particolarmente delicato della squadra amaranto, ad oggi in piena zona retrocessione. Solamente tre le vittorie, davanti solo a Mantova, Piacenza e Salernitana. Sette le sconfitte, peggio son riuscite a fare solamente Piacenza e Salernitana. Perde fuori casa da 5 turni consecutivi, solo la Salernitana ha perso di più.

Ha conquistato fuori casa più punti solo di Salernitana, Crotone ed Empoli E’ la penultima difesa del campionato e dei gol subiti ben 19 da giocatori diversi, peggio solo la Salernitana (22). Ha schierato 12 diverse formazioni iniziali su 13 partite. Da 4 partite subisce ininterrottamente”straordinari” gol fuori dalla propria area di rigore. Per cinque volte è uscita battuta subendo due gol, per due volte tre. Una volta passata in svantaggio non è mai riuscita a recuperare il risultato. Per  ben 6 volte non è andata a segno. Ha il peggior rendimento nei finali di tempo della B, in particolare ha subito ben 6 volte in chiusura della prima frazione. Ha subito 31 ammonizioni, 3 cartellini rossi e 4 gg di squalifica. Media gol subiti di 1,6. Media gol realizzati pari a 0,9. A dimostrazione di uno scarno bottino di reti, i suoi cannonieri sono tre e tutti con due gol a testa. Cacia, Pagano e Brienza, quest’ultimo autore del rigore fallito la scorsa settimana ad Empoli. Bonazzoli ha tagliato il traguardo delle 90 partite con i colori amaranto con 18 gol realizzati. Uno in questo campionato su calcio di rigore a Lecce. Numeri che fanno paura e che al momento collocano la squadra giustamente in piena zona retrocessione.

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Empoli Reggina: i commenti dei tifosi

Chi si aspettava una prova di continuità dopo la bella vittoria contro la Salernitana si è ricreduto nello spazio di soli 5 giorni. Dalle stelle, si fa per dire, alle stalle. Dall'illusione alla dura realtà dei fatti che, al momento significa, Lega Pro e Prima Divisione (ex C1). Ne hanno un pò per tutti i radioascoltatori tifosi di “talk sport” in onda su Touring nel giorno successivo alla debacle di Empoli. Dai giocatori, al presidente, passando per il neo direttore sportivo Rosati. Si inizia subito con una telefonata che ci arriva da Crotone, dove giocheremo dopo l'ennesimo rinvio (la gara con il Sassuolo probabilmente si giocherà l’8 dicembre, n.d.r.) tra 15 giorni. Natino vive nella città pitagorica da molto tempo: "Sono super arrabbiato per il rinvio della gara con il Sassuolo" – esordisce Natino – "se vincono contro l'Ancona (2 -1 per il Crotone sarà poi il risultato della gara a cui si riferisce, n.d.r.) loro avranno un punto in più di noi in classifica, non è possibile per noi affrontare 4 partite nell'arco di 10 giorni, in mezzo ci sarà il turno di Coppa Italia a Palermo. In Sicilia, a questo punto, sarebbe meglio mandare la Primavera.”

Si continua con Gianni che chiama da Reggio. "Ascoltando Rocco Musolino, e voi in particolare, cosi delusi come non accadeva da anni, mi preoccupo un po’. In queste situazioni bisogna essere freddi e ripartire da quello che c'è. Questa squadra non ha gambe e lo si vede dalle prestazioni che offre, non si tratta di modulo, di difesa a quattro o a tre, se non girano le gambe non gira la squadra. Non si riesce a prendere un pallone di testa nella nostra area perchè questi giocatori hanno un'autonomia di venti minuti, poi crollano e sono poco lucidi. Sul rinvio invece sono d’accordo, perchè ci sono calciatori che non sono in condizione. Che senso ha giocare contro il Sassuolo, meglio a questo punto il rinvio". Un caro amico di Touring, assiduo ascoltatore ormai da anni di “talk sport” è Giuseppe: "Stiamo pagando gli errori di Novellino di inizio stagione, in tredici partite non ci siamo mai stati, ma almeno nella prima mezz'ora ad Empoli qualche cosa si è visto. Iaconi sta dando un'impronta importante alla squadra". Nino invece è molto pessimista, ma ironico allo stesso tempo: "In panchina ci devono andare i tifosi, stiamo sbagliando sempre allenatore, ogni volta ne arriva uno sempre più scarso di quello precedente. Capelli, Pagano, Rizzato, Volpi e Bonazzoli non devono giocare più. Devono giocare quelli della scorsa stagione, quei giocatori che hanno voglia di far bene per questa squadra". Le telefonate sono tante ed, ovviamente, non poteva mancare l'apporto del tifoso che ascolta ma che non chiama mai. Ed ecco il primo intervento in trasmissione di Roberto: "Sento dire tante cose, attaccamento alla maglia, difesa a tre a quattro, secondo me questi calciatori hanno pochi stimoli. Ho giocato a calcio in serie minori e posso tranquillamente affermare dalla mia esperienza calcistica che questa squadra ha seri problemi in mezzo al campo. Morosini, Carmona e Volpi non valgono niente. In particolare Morosini si limita al compitino. Se siamo in zona retrocessione un motivo ci sarà, questi calciatori non fanno la differenza". Concludiamo con Santo, anche lui chiama da Reggio: "Chi si era illuso di aver risolto i problemi con la vittoria sulla Salernitana si è dovuto ricredere. Secondo me Brienza non ha più voglia di giocare a Reggio." Ad alimentare la polemica ci pensa Lorenzo Vitto, giornalista della Gazzetta dello Sport e nostro ospite in studio. "Sulla poca voglia di Brienza ve ne siete accorti troppo tardi, io l'avevo detto già al ritiro di Roccaporena che questo calciatore non voleva più stare a Reggio. Brienza si era illuso di poter raggiungere la serie A." Cari lettori del Il Reggino (.it), saremmo potuti stare qui a scrivere un poema per quante sono state le telefonate e gli interventi dei tifosi delusi ed arrabbiati, ma abbiamo cercato di sintetizzare al massimo gli argomenti scegliendo gli interventi più significativi augurandoci dalla prossima partita di non dover stare qui a raccogliere la numerose telefonate di sfogo che arrivano, ma di raccontarvi al massimo due o tre interventi, ciò significherebbe che la Reggina è tornata alla vittoria così come ci auguriamo tutti.

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