Solidarietà della Fnsi – Sindacato dei Giornalisti della Calabria al giornalista Michele Albanese

“Le minacce alla libertà personale, così come a quella di parola o di pensiero, non riusciranno certo ad imporre la vergognosa cultura improntata al sopruso ed alla prepotenza”. Carlo Parisi, segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria e componente della Giunta Esecutiva Fnsi, commenta così l’ennesimo, vile, atto intimidatorio nei confronti del giornalista Michele Albanese, responsabile dell’Ufficio di Corrispondenza di Polistena del “Quotidiano della Calabria”, destinatario di una missiva con minacce di morte.

“Quella nei confronti di Michele Albanese – sottolinea Parisi – non è altro che l’ennesima minaccia senza firma a chi fa bene il suo lavoro”. Nell’esprimere ad Albanese ed ai colleghi della sua redazione, la piena e convinta solidarietà del Sindacato dei Giornalisti della Calabria e della Federazione Nazionale della Stampa, Carlo Parisi ricorda che “soltanto continuando a lavorare, quotidianamente, con serietà e passione nel pieno rispetto delle regole etiche e deontologiche della professione, si può sperare di scardinare le assurde pretese intimidatorie di chi pensa di condizionare, così, l’esercizio della libera informazione”.

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San Francesco di Sales: a casa di Natuzza la Messa regionale per i giornalisti

(da Nicoletta Giorgetti, dell'ufficio stampa dell'Unione Cattolica Stampa Italiana Sezione Calabria, riceviamo e pubblichiamo) Sarà celebrata sabato 23 gennaio, alle 10.30, la Messa regionale per i giornalisti nella ricorrenza del patrono San Francesco di Sales. Ad ospitarla, un luogo caro ai calabresi – ma non solo – e denso di significato: la cappella della Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime di Paravati, nata per volontà della mistica Natuzza Evolo. Una scelta non casuale, quella di Paravati, fortemente voluta dall’Ucsi, l’Unione Stampa Cattolica della Calabria, ad iniziare dal presidente, Carlo Parisi.

Ogni anno l’Ucsi deputerà un luogo diverso per la celebrazione della messa rivolta ai giornalisti. A promuovere la celebrazione, insieme all’Ucsi regionale, che annovera ben sei vescovi tra i suoi iscritti (Luigi Renzo, Salvatore Nunnari, Giuseppe Fiorini Morosini, Giancarlo Bregantini, Santo Marcianò e Vittorio Mondello), anche il Sindacato e l’Ordine dei Giornalisti della Calabria. San Francesco di Sales (1567-1622), patrono dei giornalisti, fu canonizzato nel 1665, e proclamato protettore di quanti lavorano nel mondo dell’informazione per il suo ricorrere ai volantini, ovvero semplici fogli sui quali, in amabile polemica con i calvinisti, sviluppava le singole verità di fede dal punto di vista cattolico, spiegandole in maniera semplice ed efficace. I fogli venivano fatti scivolare, piegati, sotto le porte o affissi agli angoli delle strade come un giornale murale. Fu proprio questo modo di predicare i valori cristiani che spinse papa Pio XI, nel 1923, a proclamare il già Santo Francesco di Sales patrono dei giornalisti cristiani. All’appuntamento di Paravati, che prevede anche un momento di incontro e di riflessione al termine della funzione religiosa, sono, naturalmente, invitati a partecipare tutti i colleghi calabresi.

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Gli auguri de “Il Reggino.it”

"Il Reggino.it" ed il suo editore-direttore augurano ai propri lettori, ai partner (Ammega.it, In Amaranto, Radio Touring e Ce.Fo.Te.C.), agli sponsor (Le Rose al Bicchiere e Clichè Pronto moda) ed ai collaboratori (Noemi Azzurra Barbuto, Dario Baccellieri, Valerio Chinè, Giuseppe Dattola, Domenico Durante, Michele Favano, Paolo Frascati, Francesca Latella, Katia Stefania Minniti e Peppe Praticò) uno straordinario Natale 2009 stracolmo di serenità, pace e letizia da condividere con i propri cari all’insegna della migliore tradizione popolare e cristiana.

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Nasce l’Agenda dei Giornalisti della Calabria 2010

(Dall'Ufficio Stampa del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, riceviamo e pubblichiamo). Il 2010, per i giornalisti iscritti al Sindacato dei Giornalisti della Calabria ha in serbo una novità: l’Agenda dei giornalisti della Calabria, alla sua prima edizione. Mai realizzata, prima d’ora, nella nostra regione, l’Agenda dei giornalisti non vuol essere soltanto il simbolo di uno status professionale, ma un utile strumento di lavoro per tutti i colleghi che operano quotidianamente nell’ambito dell’informazione e della comunicazione pubblica e privata. La prima parte dell’Agenda, ideata e realizzata interamente dal Sindacato dei Giornalisti della Calabria con il design di Nazareno Gabrielli Diaries, si articola, infatti, in diverse sezioni, ad iniziare dall’organigramma e dai recapiti dell’Associazione regionale, da quelli dell’Ordine dei Giornalisti nazionale e regionale, per arrivare a quelli della Federazione Nazionale della Stampa, dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani, della Casagit e di tutti gli organismi e gruppi di specializzazione (Ucsi, Ussi, Unci e Ungp).

A tutto ciò si aggiunge: l’elenco delle testate giornalistiche regionali (carta stampata, radio, tv, giornali on line); quello dei giornalisti, professionisti, praticanti e pubblicisti, iscritti all’Ordine dei Giornalisti della Calabria, con tanto di recapiti, per agevolare l’invio di comunicazioni, inviti e quant’altro destinato alla stampa; l’elenco, infine, delle amministrazioni pubbliche della Calabria (Regione, Province e Comuni capoluogo) con i vari riferimenti. Insomma, nessuno escluso: tutti gli istituti di categoria, regionali e nazionali, e tutti i giornalisti calabresi trovano spazio in “un progetto editoriale che per il Sindacato dei Giornalisti della Calabria – sottolinea il segretario, Carlo Parisi – rappresenta una nuova sfida e soprattutto un ulteriore strumento, di indubbia utilità, da fornire ai colleghi iscritti”. Un progetto che proseguirà negli anni futuri, arricchendosi di sempre nuovi elementi: “L’idea – ribadisce Parisi – è quella di dotare la categoria dei giornalisti, anche in Calabria, di una vera e propria Agenda di lavoro, che possa diventare più funzionale e completa ad ogni edizione”.

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Telespazio Calabria: licenziamento illegittimo confermato anche in appello

Riceviamo e pubblichiamo. E’ una soddisfazione, quella del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, che va ad affiancarsi a quella dei quattro colleghi che, licenziati nel 2007 da Radio Telespazio Calabria (oggi Telespazio Tv), si sono visti confermare in appello l’illegittimità del provvedimento che, per due anni e mezzo, li ha lasciati senza lavoro e senza stipendio. La Corte d’Appello di Catanzaro (presidente Ammirata, consiglieri Roberti e Portale) ha, infatti, respinto il ricorso presentato dall’emittente televisiva, confermando la sentenza di primo grado con la quale, nel settembre 2008, il Tribunale di Catanzaro aveva dichiarato illegittimi i licenziamenti dei giornalisti Gabriele Bianco, Nico De Luca, Davide Lamanna e Alfonso Scalzo, assistiti dall’avv. Crescenzio Santuori, ai quali sono stati riconosciuti il diritto al reintegro sul posto di lavoro ed il pagamento degli arretrati “per forzata ed ingiusta inattività”.

Ora la sentenza di conferma, a chiudere una vicenda che il segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, sin dal primo momento ha definito “allucinante": non è certo attraverso l’azzeramento della redazione che si risolvono i problemi di un’azienda che, dopo aver rappresentato per decenni un fiore all’occhiello nel panorama dell’emittenza radiotelevisiva locale, grazie alla lungimiranza e agli sforzi del compianto Tony Boemi “senior”, si è poi caratterizzata soltanto per le lotte intestine all’interno del Consiglio d’Amministrazione. Lotte che – continua Parisi – hanno portato ad uno stato di confusione generale, con l’unico risultato di lasciare la redazione in uno stato di abbandono, dequalificando il servizio offerto ai cittadini”. La vicenda ha del paradossale: con la sciagurata politica dei licenziamenti messa in atto da Telespazio, si è passati dai nove giornalisti in organico nell’aprile del 2007, prima a tre, poi al solo direttore-editore Tony Boemi “junior”. “Di fatto, però, l’emittente, – incalza il segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria – pur negando il reintegro dei quattro colleghi licenziati che hanno impugnato la sentenza, ha continuato a trasmettere, utilizzando personale esterno per i servizi giornalistici. Un autentico schiaffo a quanti, con dedizione e professionalità, hanno speso gli anni migliori della loro vita a dar lustro ad un’emittente che, un tempo, rappresentava l’azienda televisiva più importante della regione”.

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Lettera aperta a tale Antonello Venditti

Mi voglia perdonare se non apro questa mia nè con l'affettuoso "caro" (Lei per me non è nessuno, figuriamoci "caro") nè tantomeno con il titolo di Signor (non credo che Lei abbia dimostrato di esserlo). La chiamerò Venditti e la tratterò con il distacco che merita la Sua persona.

 Lei, Venditti, credo che abbia commesso una delle più grosse gaffe, della carriera certamente e fors'anche della sua intera esistenza. Chiedere al Suo pubblico siciliano un solo motivo perchè Dio avesse creato la Calabria, immagino sia stata una scelta scellerata e che l'ha portata agli onori della cronaca non per il Suo "bel" cantare ma per il Suo pessimo ragionare e, quindi, parlare. L'episodio in questione, mi fa presumere che Lei chiacchieri così amabilmente con il Suo pubblico in ogni dove si esibisce. Immagino che nel Lazio esalterà i laziali dicendo che gli abruzzesi siano dei cretini, in Piemonte esalterà i piemontesi e taccerà di stupidità i lombardi, forse anche quando ha cantato qui in Calabria avrà detto male dei dirimpettai siciliani. La memoria non mi aiuta, ma credo che Lei sia avvezzo a cose del genere. Vede, Venditti, credo che il suo dire in quel di Marsala non meriti ulteriori aggettivi da accostarLe che quello di "ignorante" che Lei, Venditti, incarna a pieno titolo e se ci fosse un premio per tale titolo la vedrebbe sicuramente sul podio. La Calabria ed i Calabresi, Venditti, hanno così tanto cultura alle spalle, storia, tradizioni e tante di quelle altre virtù che nemmeno al sottoscritto vengono in mente adesso tutte in un attimo, che nemmeno immagina. Ecco perchè "ignorante", lei ignora ma straparla e sproloquia. Lei, Venditti, che certamente si sarà formato culturalmente nella più prestigiosa Università del Pianeta ed avrà certamente perfezionato i Suoi studi all'Accademia della Crusca, non conosceva quella sera nemmeno un pò l'argomento che stava andando a trattare. Ha parlato per "luoghi comuni" troppo facili da utilizzare allorquando ci si deve aggraziare il pubblico. O forse, più semplicemente, proprio per accattivarsi l'applauso del Suo pubblico, ha aperto la bocca sproloquiando e basta. La cosa grave, Venditti, non è tanto il Suo parere di cui, personalmente, me ne infischio (d'altro canto, Venditti, Lei conosce la Sicilia o la Calabria soolo per esserci passato, averci cantato le Sue storielle, aver intascato i Suoi quattrini prima di tornarsene nella Sua Capoccia). La cosa grave è che quattro (si, Venditti, solo quattro, non potevano essere di più a darLe seguito sull'argomento) peregrini presenti tra i suoi pubblico, suppongo siciliani, ha applaudito alla Sua idiozia. Ad onor del vero, Venditti, non credo che quei quattro cretini che Le hanno dato seguito vivano in una Terra scevra di ataviche problematiche. Non credo che abbiano rispetto a me ed ai miei conterranei molti più perchè alla domanda "Dio perchè ha creato la Sicilia". Non lo credo proprio, ma in questo caso "mal comune" non è "mezzo gaudio". Ho letto, poi, il Suo cercare di "giustificarsi", ho ascoltato lo stridìo delle Sue unghie cercando di arrampicarsi sullo specchio. Ecco, Venditti, fosse stato mediamente intelligente (ed è chiaro che non lo sia), si sarebbe dovuto limitare a chiedere umilmente scusa, a rimettere la coda tra le gambe e ad andarsi a "ricoverare" in uno dei paradisi destinati a chi, come Lei, anche con i soldi dei calabresi ha costruito le sue fortune. Credo, in tutta sincerità, che Lei, Venditti, stia perdendo colpi. Credo che l'età avanzi anche per Lei e la demenza sopraggiunga. Non se La prenda, Venditti, sono cose naturali e contro cui le Sue ricchezze, di animo, di spirito, e materiali, non possono nulla per fermarLe e/o contrastarle. Così come non potrà mai, Venditti, (ri)comprare la simpatia di tutti i Calabresi che, finalmente coesi ed uniti, Le stanno dando contro da ogni lembo di questa terra straordinaria. Se avesse già prefissato qualche data del suo prossimo tour in Calabria, mi ascolti Venditti, la cancelli onde evitare bordate di fischi e di invettive ampiamente meritate. Dal canto mio, invece, l'invito a boicottarLa da qui in avanti non acquistando più le Sue "opere" e non pagando più per ascoltarLa cantare. Mi dispiace, Venditti, che Lei abbia perso una buona occasione per tacere! Non le dispiacerà, vero Venditti?, se alla Sua infelice domanda sul "Perchè Dio ha creato la Calabria" (video 1), Le faccio rispondere da Leonida Repaci (video 2). Non sa chi è, Venditti? Bene, apra un libro e cominci a colmare la Sua ignoranza. Buona sera, piccolo uomo Venditti! 

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Eccoci!

Ci siamo! Un'altra "voce", nello sconfinato spazio della Rete, muove oggi i primi passi accolta con grande soddisfazione dal sottoscritto che ha fortemente voluto addentrarsi in questa nuova esperienza professionale. Partiamo dal nome della testata: Il Reggino (.eu).

Non poteva che essere questo il nome deputato a caratterizzare la neonata testata giornalistica. Vivendo ed operando a Reggio di Calabria (nome ormai da tempo in disuso, ma sempre pieno di fascino ed importanza), fieramente orgoglioso della propria Regginità da esportare con vanto in ogni angolo del Pianeta, il Direttore (nella foto) non poteva che scegliere questo aggettivo per meglio trasferire al lettore la propria cultura e l'indirizzo che avranno tutti i temi che andrà a trattare da qui in avanti. Reggio di Calabria, la sua provincia, l'intera Calabria ed ogni loro espressione (dallo sport allo spettacolo, dalla cultura alla cronaca, dall'arte alle vicende più strane e grottesche), saranno viste con gli occhi di un Reggino e raccontate con le peculiari capacità di chi vive a queste latitudini. Reggio (di Calabria) è una Città straordinariamente unica, ricca di umanità, di socievolezza, ma anche controversa, contraddittoria e per certi versi "strana" e finanche inequivocabilmente fulcro di molti eventi storici e culla di grandi personaggi che, da sempre, hanno arricchito e, per sempre, arricchiranno ogni dove esportando la propria cultura e formazione personale nate e forgiate in una delle Città più belle ed importanti della Magna Grecia. L'obiettivo che ci prefiggiamo è uno ed uno solo ed è, peraltro, semplicissimo da raggiungere per chi, come noi, non ha mai voluto che nessuno pensasse con la nostra testa: quello di raccontare le vicende e le vicessitudini che viviamo ed a cui assistiamo quotidianamente attraverso la semplicità, la schiettezza, se volete anche con la crudezza, con cui siamo abituati a pensare e, quindi, ad agire. Qui troveranno ospitalità tutti coloro i quali sanno cosa voglia dire libertà, indipendenza, onestà intellettuale, equilibrio nei giudizi. Non potremo accontentare, ahìnoi, chi è abituato alle cosidette "linee editoriali", a chi vede uscire un pezzo con la propria firma ma pensato e scritto da qualcun altro, a chi non fa della professione del Giornalista un qualcosa unicamente rivolto al servizio della verità e del lettore. Il ruolo del Giornalista incarna, si sa, il cosidetto Quinto Potere di cui noi non vogliamo abusarne affatto. La mole di lavoro sarà tanta, certo, ma non ci spaventano nè le difficoltà nè le ore trascorse dietro al nostro pc purchè siano spese per commentare e portare a Voi lettori una versione libera, audace, vera ed autentica della nostra sconfinita Regginità! Ad majora!

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