Lettera aperta al signor Pasquale “Lillo” Foti: Presidente venda meno fumo ed acquisti più credibilità (meno marketing e più restyling)
Egregio Signor Presidente,
non credo sia necessario che ci presentiamo perché entrambi conosciamo bene il nostro interlocutore. A campionato finito (in verità, perché è lì che è finito il campionato della nostra Reggina, avremmo dovuto scriverle qualche secondo dopo Reggina-Verona) vorremmo esprimerLe i nostri pensieri in merito. Già qualche tempo fa, esattamente il 24 gennaio scorso (all’indomani di Reggina-Padova, per intenderci), Le avevamo dedicato un editoriale (http://www.ilreggino.news/index.php?option=com_content&view=article&id=2944:presidente-sente-di-aver-tradito-tifoseria-e-citta-e-di-aver-vanamente-tentato-di-offendere-lintelligenza-altrui&catid=1:editoriale&Itemid=7) che siamo certi avrà letto o le avranno riportato e di cui qui, per rinfrescarci la memoria, riportiamo il link (è un vocabolo inglese, non si preoccupi).
In quell’occasione ci soffermavamo su una decina di punti muovendole civili, legittime e condivisibili (ma anche opinabili, perché no) contestazioni circa il Suo modus operandi (è latino) soprattutto negli ultimi anni. Ricordiamo anche che appena 6 giorni dopo, il 30 gennaio appunto, ospiti della “Tribuna amaranto”, indirettamente sottoponemmo alla Sua attenzione alcuni interrogativi posti in maniera “nuda e cruda”, senza filtri e senza diplomazia (com’è nostro costume) circa l’effettiva disponibilità nelle casse amaranto e, s’è vero che quest’ultime languissero, come fossero stati spesi i denari transitati nelle stesse per essere, poi, destinati alle cosiddette “spese di gestione”. Ricordiamo bene che, prendendo la parola e ponendoci dei semplici (a nostro modo di vedere) interrogativi, fu come se sulla trasmissione fosse calato il gelo. Ordunque, senza ritornare su quelle domande che non troveranno mai risposta ufficiale, dando adito quindi a pensare tutto ed il contrario di tutto (ecco qui anche il link – è sempre lo stesso vocabolo di prima – della trasmissione di cui sopra http://www.telereggiocalabria.it/tutti-programmi/7-stagione-attuale/41630-tribuna-amaranto.html), ciò che ci rimase maggiormente impresso di quella sera fu: 1) l’essere guardati come fossimo “extraterrestri”; 2) l’essere additati puntualizzando che determinate cose le stessimo affermando noi (e chi altri, tra i presenti, avrebbe potuto “osare” così tanto?); 3) l’essere “contestati” a microfoni e telecamere accessi e l’essere condivisi a microfoni e telecamere spenti (aggiungendo, peraltro, ulteriori considerazioni che Le risparmio). Fatto sta che i fatti dissero che, da ospiti pressoché stabilmente una volta al mese, il successivo invito avvenne il 23 aprile scorso. Sia ben chiaro, ci fa molto piacere partecipare alle trasmissioni del collega Favano (con il quale, molti anni fa, pensammo a qualcosa di nuovo e lui ottimamente, poi, realizzò con la fortunata e seguita “Tribuna del Lunedì” che condividemmo per un paio di stagioni senza soluzione di continuità) ma certamente non siamo tra coloro i quali bramano un’ospitata o rimangono male se l’sms non arriva. Diciamo semplicemente che, da quella “famigerata” trasmissione sono trascorsi quasi 3 mesi per “osare” nuovamente ad avere un ospite, diciamo così, “scomodo” e/o fors’anche incosciente (noi, quale definizione, preferiamo “libero”). Detto questo, con la presente Le volevo significare il nostro stato d’animo attuale che, probabilmente, è condiviso quantomeno dai tifosi che, negli anni, hanno abbandonato la Sua Reggina. Dobbiamo, prima, però farLe almeno due premesse: la prima è basilare ed è quella secondo cui, noi, consideriamo la Reggina quasi come fosse un’entità. Un qualcosa di astratto, quindi, che non ha volti di persone ma, possedendo solo un colore (l’amaranto), rappresenta la nostra regginità più autentica, la nostra passione, i nostri sacrifici, il nostro calore e che, quindi, capirà bene, non la identificammo, non la identifichiamo e mai la identificheremo né nei presidenti suoi predecessori, né negli allenatori ante-Breda, né nei DS ante-Giacchetta, né nei giocatori ante-Rizzato (elenchiamo solo il capitano per tutti gli altri). Puntualizzato questo, ecco la seconda delle due premesse-cardini del nostro andare a dire. Abbiamo detto, ridetto e ribadito fino alla noia che, Lei, dalla Sua parte, ha grandi, grandissimi meriti circa i risultati straordinari che la Sua (in quanto azienda) e la nostra (in quanto tifosi e/o operatori della stampa) Reggina ha ottenuto partendo dalla promozione in B del giugno dell’’88, dalle due (soprattutto la prima) promozioni in A del ’99 e del ’02, dallo “scudetto” vinto nel ’07 iniziando il torneo da -11 e tantissime altre soddisfazioni che, grazie alla Sua gestione, tutti noi abbiamo vissuto ed il cui ricordo resterà indelebilmente nelle memorie di chiunque ami davvero la Reggina. Detto ancora una volta questo ma non per questo, però, possiamo, né noi né Lei, ritenere che Le sia tutto concesso e/o perdonato o, per meglio dire, che la gratitudine dei reggini Le sia concessa sempre e comunque. Per intenderci, per entrare in odor di santità dovrà attendere. Fatte queste due, per noi fondamentali, premesse, possiamo andare oltre andando ad elencare tutto quello che non ci è piaciuto in questa stagione che di “A” ha solo l’iniziale dell’aggettivo con cui può essere archiviata: A…nonima. Non ci è piaciuta la scelta iniziale dell’allenatore: un allenatore onesto e serio, certamente, ma conosciuto e, quindi, a cui difficilmente si sarebbe potuto chiedere un “miracolo” dotandolo di una rosa che, sin da subito, ha mostrato evidentissimi limiti tecnici. Non ci è piaciuto vedere la Reggina disputare l’intero girone d’andata “a porta libera” quasi come quando, da ragazzini, giocavamo a pallone nei cortili o negli oratori. Non ci è piaciuta la gestione delle vicende interne allo spogliatoio in cui, è innegabile, ci sono stati gruppetti pro e contro Breda con i secondi ad avere la meglio considerando l’intempestivo esonero del tecnico a favore di un suo collega ancora “legato” (non contrattualmente, sia chiaro) alla sua precedente società di appartenenza (il Sassuolo, per intenderci meglio, lo stesso Sassuolo a cui cedette Missiroli a gennaio). Non ci sono piaciuti i diversi proclami che si sono alternati durante la stagione. Gliene ricordiamo solo un paio a testa tra Suoi e di Giacchetta. I Suoi: “Vogliamo migliorare il risultato dell’anno scorso” e “Questa è una squadra che credo non sia, sulla carta, inferiore a nessuno: solo il Torino ha, nella sua complessità, caratteristiche e qualità forse superiori al gruppo Reggina”; quelli del DS Giacchetta “Facciamo prima possibile i 53 punti necessari per salvarci” e “Direi dunque che le capacità realizzative della Reggina sono decisamente migliori di quelle del Pescara. Aggiungo ancora: è la qualità che fa la differenza. Senza nulla togliere ad Insigne, Immobile e Sansovini, le qualità di Bonazzoli, Ceravolo e Campagnacci sono decisamente superiori. Io penso che Zeman, al di là delle sue stesse considerazioni, li avrebbe voluti con lui questi nostri goleador.” E’ superfluo ma esaustivo sottolineare adesso che: il risultato ottenuto, rispetto a quello dell’anno scorso, è di gran lunga peggiorato essendo scesi dal sesto all’attuale decimo posto in classifica; di fatto, se i risultati che dà il campo sono veritieri, non solo il Torino – per inciso già in A da domenica scorsa come il Pescara – ha dimostrato con i fatti (e non “sulla carta” o con le parole) di avere un organico superiore a quello amaranto ma anche il Pescara, appunto, il Sassuolo, il Verona, il Varese, la Sampdoria, il Padova, persino la matricola penalizzata di 4 punti Juve Stabia ed, infine, il Brescia hanno fatto meglio della Sua e della nostra Reggina; Immobile 28 (gol) + Insigne 18 + Sansovini 16 = 62 mentre Bonazzoli 4 (gol) + Campagnacci 7 + Ceravolo 12 = 23 o, se preferite, Immobile 28 + Insigne 18 + Sansovini 16 = 62 mentre Bonazzoli 4 + Campagnacci 7 + Ceravolo 12 + Ragusa 7 + Missiroli 7 + Rizzato 2 + Colombo 1 + N. Viola 6 + Emerson 2 + Rizzo 2 + D’Alessandro 1 + Freddi 2 + Armellino 2 + A. Viola 4 + Montiel 1 + Angella 1 + Melara 2 = 63 (in termini pratici i 3 giocatori del Pescara nominati dal DS hanno segnato quasi il triplo dei 3 attaccanti della Reggina sempre nominati dal DS o, come detto, se preferite, gli stessi 3 attaccanti hanno realizzato praticamente quanto l’intera rosa della Reggina in 41 gare su 42). Non ci sono piaciute, più che ogni altra cosa, le vicende extracalcistiche il cui Lei e la Reggina vi siete trovati invischiati: dalla denuncia presentata da Gazzoni Frascara nel 2005 per via delle famigerate fidejussioni all’altrettanto famigerato -11 del 2006 ed alla Sua condanna in primo grado per quanto riguarda “Calciopoli”; dal fresco deferimento dell’ex DS Rosati e della Reggina (per responsabilità oggettiva) per Grosseto-Reggina 0-1 del 14/05/2011 a quello che, stando alle cronache, potrebbe arrivare per il doppio Reggina-AlbinoLeffe (3-1 il 30/05/2010 ed 1-2 l’08/12/2010) con la speranza che da “responsabilità oggettiva” non si trasformi in “responsabilità dirette” facendo sì che da una possibile penalizzazione si passi ad una possibile retrocessione. Non ci è piaciuto, insomma, il modo ed i termini con cui Lei gestisce la Reggina (ci riferiamo ai risultati sportivi prodotti, sia chiaro, e non ad altro) da qualche anno a questa parte. Ogni anno, se tutto va bene, assistiamo a debacle sul campo che, se siamo fortunati, non sono accompagnate da altri “strafalcioni” su altri “terreni di gioco” con figure assai poco lusinghiere. Presidente, qualche tempo fa avemmo modo di suggerirle di cambiare modus operandi (è sempre latino) e di sforzarsi a recuperare quei valori che resero grande la Sua e la nostra Reggina. La presunzione, l’arrogarsi il sol pensare che la gente porti ancora l’anello al naso, il circondarsi di personaggi a cui non sappiamo se davvero la Reggina stia a cuore, il consigliarsi magari con gli stessi personaggi di cui sopra sono cose che hanno, negli anni, reso piccola la Sua e la nostra Reggina. Oggi leggiamo altre dichiarazioni del DS Giacchetta in cui sostiene che “Il calo del pubblico allo stadio è dovuto alle pay tv”. In parte è vero ma non lo è alle nostre latitudini e Lei lo sa. In sostanza, a Pescara non esiste la pay tv ed è per questo che l’ “Adriatico” è quasi sempre tutto esaurito? Ed a Torino e Verona dove “Comunale” e “Bentegodi” sono una bolgia? Sia Lei che noi sappiamo benissimo che i reggini sono legatissimi alla Reggina e lo hanno dimostrato ad un patto però: vedere i risultati senza ascoltare quei proclami a cui ormai sono abituati e, comprensibilmente, dei quali dubitano. Conosciamo una marea di tifosi che soffrono davanti alle tv per le sorti della Sua e della nostra Reggina e che bramerebbero il riappropriarsi del posto al “Granillo” che fu loro. Sa perché non tornano? Perché sono stanchi del Suo modo di agire. Sono stanchi dei proclami, sono stanchi dei parolai, sono stanchi delle delusioni subite. Quest’anno ha raccolto a Sé quasi 4000 abbonati solo perché, glielo garantiamo, furbescamente lo scorso anno ha aperto la campagna abbonamenti alla vigilia della semifinale playoff Reggina-Novara. Ottima mossa, certo, ma quanti abbonati riuscirà Lei e la Reggina a ritrovarsi allo stadio alla prima casalinga della prossima stagione? 2000-2500, questo è il numero dei tifosi storici patrimonio della Reggina che la seguirebbero anche in Lega Pro. Ma ha mai pensato a quanti ne ha persi? Almeno altrettanti e ci riferiamo ai veri tifosi e non ai semplici avventori occasionali. Faccia uno sforzo, Presidente, chieda al nostro amico Paolo Frascati di occuparsi del marketing non dell’immagine della Reggina ma della sua sostanza. Operi un restyling con un ritorno al passato. Chiami accanto a Sé uomini-Reggina (che errore madornale è stato lasciar andare via Franco Jacopino, un professionista conosciuto ed apprezzato prima come uomo e solo poi come uomo-Reggina) e diffidi da chi facilmente dispensa consigli magari anche carpendo la Sua buona fede. I reggini rivogliono la loro Reggina. Quella che li ha fatti sognare, gioire, andare fieri, anche piangere e soffrire. Questa Reggina, la Sua Reggina, da qualche anno non è più la loro Reggina e Lei lo sa. Presidente, ci ascolti: scenda dal piedistallo su cui si è posizionato; recuperi i valori dei reggini veri; parli alla gente lasciando a casa la saccenza, la presunzione e l’arroganza che l’hanno circondata fino a pervaderla; costruisca una squadra di giovani con un allenatore giovane ed ambizioso; cementifichi il nuovo gruppo senza isterismi o mancanza di lucidità; non faccia proclami che risulterebbero controproducenti; chiami a sé gli uomini che hanno fatto davvero la storia; non si fidi ciecamente del primo arrivato; impari ad essere cristallino, a parlare chiaro, a mostrarsi a nudo; recuperi il valore delle Sue azioni che, oggi, si fidi, sono pari allo 0 assoluto per via del lento ma inesorabile crollo della Sua “borsa”; metta un punto sul recente passato, ne faccia però tesoro e volti pagina riaprendo il libro a qualche capitolo precedente. Presidente, solo così farà in modo che i reggini sentano di nuovo propria la Reggina, solo così i reggini si innamoreranno ancora di quella splendida signora in amaranto che, oggi, “grazie” a Lei vegeta nel limbo della disaffezione e dell’indifferenza pressoché assoluta. Così come Suoi sono i meriti di cui in premessa, così sono Suoi i demeriti di cui in conclusione. Ad maiora! P.S.: avendo chiuso di fatto il campionato con la sconfitta contro il Verona e giocando da allora in poi solo per "diplomazia" (3 sconfitte ed un pareggio già ottenuti ed un'altra sconfitta presumibilmente ancora da "conquistare" per via delle "motivazioni"), sabato sera potremo essere annoverati tra coloro i quali diserteranno il "Granillo" (e Sky) perchè a corto di quell'entusiasmo che ci auguriamo di essere messi nelle condizioni di ritrovare (ovviamente fatte salve le idee e le intenzioni di Palazzi).